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Riconversione caserma militare "Miani" - Denis Liva

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Il progetto di si basa sulla riconversione dell’area militare della caserma “Miani” di Cividale del Friuli (Ud) riguardante un’area di 73.680mq. totali comprendenti e progettati 33.830mq. di parco per residenze stanziali per 205 persone in duplex indipendenti e alloggi simplex , 2400mq. di residenze per anziani autosufficienti. edifici pubblici quali centro civico, uffici direzionali, scuola materna, palestra e biblioteca collegati con un sistema di percorsi pedonali coperti e scoperti che sfruttano l’orografia del terreno offerta fino ad arrivare al centro religioso del borgo storico vicino di Grupignano e collegando l’espansione della città di Cividale del friuli.

Denis Liva — Riconversione caserma militare "Miani"

Denis Liva — Riconversione caserma militare "Miani"

Denis Liva — Riconversione caserma militare "Miani"

Denis Liva — Riconversione caserma militare "Miani"

Denis Liva — Riconversione caserma militare "Miani"

Denis Liva — Riconversione caserma militare "Miani"

Denis Liva — Riconversione caserma militare "Miani"


Rinnovo della zona sportiva di San Candido - Bruno Detassis, Diego Larraín Soza

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Il progetto proposto è al contempo un intervento paesaggistico, urbanistico e architettonico. Costituisce cioè un progetto “territoriale”. Questo fatto implica la necessità di trasformare una porzione periferica dell’abitato di San Candido ai piedi del monte Baranci, dialogando con un paesaggio naturale di straordinaria bellezza.

Bruno Detassis, Diego Larraín Soza — Rinnovo della zona sportiva di San Candido

Obiettivo dell’intervento è quello di operare nel contesto in modo chiaro attraverso una visione architettonica che non crei una mimesi forzata con il paesaggio ma che sottolinei al contempo l’artificialità del costruito e la straordinarietà del luogo.

Bruno Detassis, Diego Larraín Soza — Rinnovo della zona sportiva di San Candido

Individuare le modalità per intervenire sul paesaggio alpino sta divenendo in questi anni importante motivo di ricerca e interesse all’interno del dibattito architettonico contemporaneo. L’architettura di montagna necessita di un’evoluzione estetica e costruttiva in relazione al contesto naturale e culturale nel quale si colloca, ma anche in relazione alla sostenibilità ed al rispetto ambientale. L’uso sempre più turistico della montagna costringe a modificare il paesaggio esistente al fine, paradossalmente, di poterlo meglio conservare.

Bruno Detassis, Diego Larraín Soza — Rinnovo della zona sportiva di San Candido

L’architettura è così chiamata a disegnare nuovi paesaggi che si confrontino con il mondo naturale e con quello della tradizione tipica delle valli alpine. Seppur i fondovalle siano già ampiamente antropizzati ogni nuovo intervento rischia comunque di deturpare un luogo imponendosi su di esso e distruggendolo irresponsabilmente.

Bruno Detassis, Diego Larraín Soza — Rinnovo della zona sportiva di San Candido

L’ambiente montano offre dunque un campo di lavoro estremamente interessante per la progettazione architettonica, sotto diversi aspetti: l’importanza dei coni visuali e delle viste privilegiate, la presenza di limiti fisici come i pendii, la costante minaccia di condizioni climatiche avverse quali il freddo, la neve e il vento. Tutto ciò, unitamente alla forte volontà di interagire in modo virtuoso con il paesaggio circostante costituisce la base di lavoro sulla quale si sviluppa il progetto di riordino dell’area sportiva di San Candido.

Bruno Detassis, Diego Larraín Soza — Rinnovo della zona sportiva di San Candido

Bruno Detassis, Diego Larraín Soza — Rinnovo della zona sportiva di San Candido

Bruno Detassis, Diego Larraín Soza — Rinnovo della zona sportiva di San Candido

Bruno Detassis, Diego Larraín Soza — Rinnovo della zona sportiva di San Candido

Details Design Store - Bruno Detassis

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A landscape of coloured triangles rises in this new design store in Trento. The design concept as same as the logo are inspired by geometrical motif by Charles and Ray Eames.

Bruno Detassis — Details Design Store

The concept is based on a rough design in order to create something unique, low-cost and quick to construct.

Bruno Detassis — Details Design Store

Display units are triangle-shaped and they are made of oriented strand board (OSB) with colored tops. The aim was to have a flexible and easy-to-transform space, that’s why the units are meant to be easily moved. The counter too is configured as a composition of two triangle modules of different height.

Bruno Detassis — Details Design Store

Along the whole space there’s an OSB boiserie that begins next to the entrance and continues along the right wall, encouraging the visitors inwards. At its base there’s a continuous platform painted black on which the objects are exposed. At the very bottom of the room the platform expands but remains enclosed by OSB panels that turn around it. This precious little space lends itself to being set up as a hypothetical setting of your home or office using the design products for sale into the store.

Bruno Detassis — Details Design Store

The lighting system is provided by led spotlights mounted on a rail, which is hung on the ceiling emphasizing the oblong nature of the room. The store is located in a fascinating porticoed street, inside an historic building in the city center of Trento. The location is lovely: historically it was a restaurant, as written in the portico outside the shop. It has antique wooden beams on the ceiling and a huge skylight that naturally illuminates the area at the bottom of the shop. Original paving which is sort of stone mosaic has been maintained and its composition and colors establish a dialogue with the OSB texture. Details is a shop that reflects the entire spectrum of design and sells excellent contemporary design from all over the world both from handmade and limited edition, and established brands.

Bruno Detassis — Details Design Store

Details will also promote periodically vernissage and meetings for professionals and conoisseurs of the design world.

Bruno Detassis — Details Design Store

Bruno Detassis — Details Design Store

E+D Riorganizzazione interna di un appartamento - Simone Censi

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L’intervento riguarda la riorganizzazione interna di una abitazione che si trova all’ultimo piano di una palazzina costruita negli anni Sessanta a Fermo. Il progetto, concentrandosi sui temi di leggerezza, luminosità e permeabilità visiva, cerca di esaltare le caratteristiche della quota in cui si trova l’appartamento. Gli elementi architettonici non hanno lo scopo di imporsi ma servono definire lo spazio come dimensione nella quale si svolgono le attività umane. Il salone diventa lo spazio principale della casa, il luogo d’incontro della famiglia, l’ambiente in cui possano svolgersi gran parte delle attività domestiche; va quindi ad assumere la stessa importanza che ha nelle case tradizionali marchigiane. Possedendo due grandi finestre è lo spazio più luminoso della casa e da cui si percepisce meglio il paesaggio circostante, urbano e rurale. Il salone presenta tre aperture verso il lungo corridoio di distribuzione e verso la cucina. La grande parete di separazione è quindi una quinta che mantiene un alto grado di permeabilità, conferisce profondità prospettica e misura lo spazio. La cucina, pur separata dall’ambiente principale, non ne rimane isolata ma partecipa alla sua realizzazione di ambiente principale in cui è collocata la tavola da pranzo. La sala è infatti concepita come l’ambiente nel quale convergono tre attività, presentando un’area da pranzo, un’area soggiorno e una zona studio. Le tre attività si contamino e permettono una polifunzionalità in cui prevale di volta in volta una sull’altra. La parete di fondo della sala, per mezzo delle mensole della libreria, assume uno spessore generando un senso di profondità nella percezione, lo stesso senso di profondità che generano le tre grandi aperture sulla parete laterale. Il taglio longitudinale, dichiarazione della leggerezza dell’elemento separatore e della prosecuzione del solaio nascosto dal soffitto ribassato, genera un’ombra che va a sottolineare con forza lo spigolo. Il soffitto del lungo corridoio viene ribassato per definire una sezione rettangolare di altezza 2,40m e larghezza 1,20m. Il lungo corridoio, oltre ad assolvere alla funzione distributiva, stabilisce una relazione visiva tra aperture posizionate in lati opposti, determinando un asse che mette in comunicazione la città con il paesaggio collinare. Il corridoio è definito da tre grandi blocchi cavi usati come armadi e che, chiusi per mezzo di sportelli, mantengono una grande sobrietà formale. Su di esso si affaccia il bagno piccolo che va a servizio della zona giorno. Creare grandi vani portaoggetti significa consentire l’uso ordinato dalla casa prevenendo l’istallazione di elementi che ne alterino la geometria spaziale. Nei lati dei blocchi vengono alloggiati specchi e scaffalature che conferiscono identità e vita propria al passaggio ma nello stesso tempo ne comprimono lo spessore. Il rigido sistema ortogonale è continuamente messo in crisi dalle numerose combinazioni di viste diagonali che, esaltate dagli specchi, mettono in comunicazione quasi tutti gli ambienti dell’appartamento. Zoccoli in pietra e pavimentazione di parquet opaco, ovvero materiali su cui la luce si posa senza essere riflessa, contribuiscono a rendere l’ambiente sobrio ed accogliente. I mobili riutilizzati, come l’expo sospeso, sono stati considerati, già dalle prime fasi progettuali, elementi che avrebbero definito la nuova conformazione dell’abitazione. Di fatto sono gli unici oggetti mobili mentre quelli disegnati ex-novo sono fissi e inscindibili dal progetto secondo lo stesso principio per il quale le nicchie ricavate nei muri delle abitazioni tradizionali generavano un rapporto inscindibile tra architettura e arredo. Secondo tale concezione l’architettura diventa uno strumento che si compie nel momento in cui viene usato e contaminato. Gli stessi libri posti nella libreria vanno a definire una spazialità architettonica pensata in fase di progetto. Se durante il giorno gli ambienti sono illuminati da fasci di luce che permeano le ampie finestre e riflettendo sulle pareti adiacenti li rendono sospesi, di notte l’illuminazione artificiale, organizzata secondo bande led, consente una luminosità omogenea nell’ambiente, eventualmente gerarchizzabile da luci puntuali. Il progetto dimostra come il “Riuso” possa partire da due ipotesi che caratterizzano anche la progettazione ex-novo ovvero la valorizzazione dell’esistente attraverso una sua nuova lettura e interpretazione e un valore aggiunto conferito al progetto come dispositivo che sfrutta ed esalta le condizioni di partenza traendone un vantaggio. Riusare significa garantire le migliori condizioni per lo svolgimento di attività umane che sono diverse rispetto ad una situazione precedente. In questo caso si è voluta trasformare un’abitazione pensata per un nucleo familiare di cinque persone ad una per due: solo cercando di garantire le migliori condizioni di abitare è possibile pensare ad un riuso efficace. La realizzazione è stata possibile grazie alla fiducia di una committenza attenta e disponibile che ha capito ed accettato una proposta di trasformazione radicale dell’appartamento.

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Simone Censi — E+D Riorganizzazione interna di un appartamento

Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda - Fabio Alderotti, Paolo Cogotti, Andrea Genovesi, Stefano Campinoti

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INQUADRAMENTO GENERALE Il concorso di idee prevede la riqualificazione, con nuove funzioni, dell’area del “Compendio Miralago” di Riva del Garda, un patrimonio di verde storico, simbolo del lungolago di Riva, in cui è presente la ex-colonia infantile Miralago, un tempo “Sanatorium von Hartungen”, dove venivano praticate le cure idroterapiche e l’elioterapia. Il parco di quattro ettari, offre scorci panoramici di valore ambientale: ampio prato a nord, filari di olivi, bordature di siepi, una massa boschiva con alberi secolari. Gli alberi sono in prevalenza sempreverdi con maestosi esemplari di cedri, magnolie, ippocastani, cipressi oltre ad allori, tassi, lecci, viburni. Dopo aver ospitato per lungo tempo la colonia estiva, rappresentando un punto d’incontro e di accoglienza per bambini, anziani, persone diversamente abili, oggi, si trova in stato di abbandono e degrado.

Fabio Alderotti, Paolo Cogotti, Andrea Genovesi, Stefano Campinoti — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

OBIETTIVI E STRATEGIE META-PROGETTUALI L’area in oggetto, rientra nel più ampio Piano Attuativo di Fascia Lago, tra i cui obiettivi troviamo la valorizzazione di Fascia Lago come luogo ricco di funzioni e di attività, per una nuova meta turistica. Tra gli obiettivi del Piano Attuativo, rivestono primaria importanza oltre al riassetto e al potenziamento dei percorsi pedonali-ciclabili su Viale Carducci-Rovereto, per migliorare il rapporto col contesto cittadino, la creazione di nuovi percorsi di attraversamento interni in senso est/ovest (Dorsale interna), in posizione baricentrica tra il Viale e il Lungolago. Altro obbiettivo la realizzazione di parcheggi scambiatori lungo Viale Carducci-Rovereto, per facilitare l’uso della Fascia Lago, da cui è possibile raggiungere con piste ciclabili e percorsi pedonali le diverse aree interne. Potenziamento e valorizzazione delle strutture ricettive esistenti, recuperando gli edifici di maggior valore e realizzando nuove volumetrie in grado di ricevere le funzioni previste. Infine ampliamento delle superfici a verde e valorizzazione dei coni visuali verso il lago.

Fabio Alderotti, Paolo Cogotti, Andrea Genovesi, Stefano Campinoti — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

OBIETTIVI PROGETTUALI E MATRICE DI PROGETTO L’idea progettuale propone una architettura non invasiva, rispettosa e in grado dialogare con il contesto ambientale esistente. Il progetto nasce da questo connubio tra parco e architettura, all’interno di un progetto composto da una successione di volumi sagomati e organizzati intorno ad una corte centrale. Come la miscela tra due sostanze tra loro incompatibili, le nuove architetture e il tappeto erbose del parco, confluiscono in un’unica struttura in elevazione capace di relazionarsi con il contesto. La strutture di copertura sono state concepite come un giardino ergonomico- un paesaggio dinamico- che permettono ai visitatori di esprime le loro sensazioni in vari modi dal relax alla performance. Il programma prevede la demolizione degli edifici, come specificato nel, bando di gara, la realizzazione di un “Polo del Benessere” e il recupero di parte degli edifici esistenti per attività turistico ricettive e attività congrassuali e culturali. All’interno del programma di progetto, è previsto un potenziamento dei percorsi pedonali creando una stretta relazione col Parco Cattoi e prevedendo collegamenti che da Viale Rovereto conducono al Lungolago. Il concept del progetto nasce dalla matrice del tessuto urbano che viene contestualizzata dinamicamente, ottenendo uno schema naturale con una serie di percorsi che moltiplicandosi e incrociandosi, convergono verso il Lago. Su questo schema si innestano le nuove architetture che partendo dalla ex-chiesa si sviluppano organicamente avvolgendo l’area del parco. Le nuove architetture hanno la copertura direttamente accessibile dal piano di calpestio del parco, tramite rampe e terrapieni.

Fabio Alderotti, Paolo Cogotti, Andrea Genovesi, Stefano Campinoti — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

PROPOSTE PUNTUALIATTIVITA’ RICREATIVE-CULTURALI (AUDITORIUM, SALE ESPOSITIVE) Le attività ricreative culturali vengono inserite nella ex-chiesa e nella parte iniziale del nuovo edificio su due piani, con sala esposizioni/riunioni. La chiesa costruita in funzione prima dell’albergo e poi della colonia, rappresenta nel programma progettuale, il punto di partenza dell’intero complesso architettonico. Al suo interno è stato previsto un auditorium, per attività congressuali, ma può essere anche utilizzata come una sala polivalente per convegni, mostre, concerti di musica e altre manifestazioni pubbliche. ATTIVITA’ DI RISTORO Proseguendo il nostro percorso, troviamo l’edificio che ospita le attività di ristorazione e bar, che si affaccia con una vetrata schermata da frangisole sul parco, massimizzando il collegamento visivo fisico con l’ambiente circostante. Anche in questo parte di edificio, la copertura è praticabile. POLO DEL BENESSERE (PISCINA, PALESTRA, CENTRO BENESSERE) Il centro Benessere rappresenta la conclusione del programma architettonico. Esternamente si caratterizza come una copertura/terrazza-belvedere che si affaccia sul lago. All’interno, l’ingresso principale è posizionato lato parco, con una hall centrale in parte a doppio volume, che accoglie e distribuisce, indirizzando i flussi dei fruitori e permettendo di accedere, da una parte alla piscina e alle zone ad essa collegate e dall’altra al bar. Dalla hall si accede alla portineria e agli spogliatoi, zona filtro con docce e servizi igienici da cui si raggiunge il grande spazio coperto e vetrato della vasca natatoria 25×12 m. All’esterno due piscine una con acqua fredda e l’altra con acqua calda e idromassaggi. Queste vasche sono di forma irregolare richiamando le forme degli specchi d’acqua del Lungolago, e sono inserite nella piattaforma in doghe di legno circondata dal verde, a disposizione dei visitatori con funzioni di solarium durante la stagione estiva. Al primo piano troviamo la palestra divisa in una sala cardio-fitness e una per esercizi isotonici, che affaccia direttamente sull’area delle piscine, oltre agli uffici amministrativi. Sempre al primo piano, sul lato opposta si accede alla zona wellness anch’essa in affaccio verso il doppio volume della piscina e in alcuni punti verso il parco esterno, costituita da una sala relax, una vasca-sauna, la sauna, il bagno turco e una sala massaggi, e un’area ristoro tematica (tisaneria, cibo vegetale). ATTIVITA’ TURISTICO/RICETTIVE Per aumentare l’appetibilità dell’intervento, e ampliare il target della clientela, il progetto prevede di utilizzare la casa colonica e i depositi adiacenti, per attività turistico ricettive. Nella casa colonica, l’unico edificio del compendio ad essere vincolato, sono stati inseriti sei appartamenti di tagli diversi, con il piano terra a destinazione per attività commerciali (noleggio biciclette, barche windsurf, ecc) Nell’edificio dei depositi, oltre ai locali commerciali, sono stati inseriti altri quattro appartamenti duplex a schiera. Questi edifici immersi nel verde e opportunamente recuperati potrebbero rappresentare un valore aggiunto per l’offerta turistica e per la tutela del patrimonio pubblico dell’area del Compendio Miralago. PIAZZA PUBBLICALA CORTE CENTRALE Le architetture in progetto definiscono una corte centrale vera piazza pubblica che è il cuore del progetto in parte è pavimentata e in parte lasciata a prato. Questo spazio può essere utilizzato per manifestazioni all’aperto, concerti, teatri e cinema all’aperto. AREE VERDI Il “Compendio Miralago” rappresenta una risorsa e un patrimonio naturale da salvaguardare. In questa ottica le aree di valore storico e naturale verranno recuperate e valorizzate, altre zone a verde, verranno attrezzate con percorsi per lo svolgimento di attività legate alla natura come mountain bike. Un’ampia area di territorio, con un patrimonio paesaggistico elevato, potrà essere messo a disposizione della cittadinanza. SISTEMA DELLA VIABILITA’ E DELLA SOSTA VEICOLARE Il sistema della viabilità e dell’accesso alle aree di sosta è stato pensato al fine di avere il minor impatto all’interno del parco confermando la viabilità esistente che convoglia i flussi di traffico ai vari parcheggi. Il sistema della sosta, seguendo le indicazioni del Piano Fascia Lago prevede i seguenti parcheggi: P1, parcheggio scambiatore di 180 posti auto di 4500 mq filtro tra l’asse viario di Viale Carducci-Rovereto e il parco vero. Il parcheggio si sviluppa su due livelli; quello superiore si attesta alla quota del piano stradale di Viale Carducci mentre il livello sottostante è posto su piano di campagna attuale. Il solaio del livello superiore presenta delle aperture che permettono il passaggio di luce e aria. In corrispondenza di tali aperture sono state inserite una serie di alberature che emergono al piano superiore. P2, parcheggio a servizio delle attività insediate di 34 posti, con manto a verde inglobato nel parco in perfetta simbiosi; P3 parcheggio laterale di 50 posti con accesso da strada interna esistente; P4, parcheggio di pertinenza alle attività turistico-ricettive, complessivamente 3000 mq. Per quanto riguarda la sostenibilità dell’intervento, si può pensare ad una sosta a pagamento per il parcheggio più grande P1, considerando per il primo anno una sosta a pagamento per 100 posti auto al giorno, per il secondo anno 120, per il terzo anno 160 posti auto al giorno. PONTILE Il pontile rappresenta la conclusione del percorso pedonale principale che attraversa tutto il parco. Attracco per piccole imbarcazioni turistiche, serve anche come passeggiata sul Lago, nel quale degrada con degli scalini fino al filo dell’acqua.

Fabio Alderotti, Paolo Cogotti, Andrea Genovesi, Stefano Campinoti — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

Fabio Alderotti, Paolo Cogotti, Andrea Genovesi, Stefano Campinoti — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

Fabio Alderotti, Paolo Cogotti, Andrea Genovesi, Stefano Campinoti — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

Riqualificazione e Valorizzazione del Compendio Miralogo - Lombardi Diego, Chiara Greggio

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Il progetto prende in considerazione la collocazione strategica di Riva del Garda in quanto punto di confine fra montagna e lago, perciò cerca di sfruttare questa caratteristica al fine di creare sinergia tra questi due mondi, in un ottica differente rispetto a quella prospettatasi sino ad oggi. Il lotto di intervento è delimitato sui lati lunghi da un parco pubblico a Ovest e da una struttura sportiva (campo di atletica) ad Est, sui lati corti, da via Rovereto, un’asse viario ad alto scorrimento, e a valle dal lago. Il progetto ipotizzato prevede la realizzazione di un centro dedicato al training per diverse discipline sportive tra le quali: a) action sport; b) sport di vela; c) nuoto e tuffi. Tali attività devono essere gestite in un ottica in/outdoor, in modo tale che il centro suddetto possa essere sfruttato non solo nella stagione estiva bensì 365 giorni all’anno. a) Allo scopo di meglio comprendere le scelte progettuali adottate, e’ dapprima necessaria una considerazione di carattere generale, al fine di comprendere meglio quali siano gli sport di nuova generazione diffusisi negli ultimi anni. Tali sport hanno visto crescere il loro numero dei praticanti e l’attenzione del pubblico, in un panorama non solo nazionale bensì mondiale, con un grande risalto mediatico. Nell’ultimo decennio, infatti, sono emerse nuove discipline sportive che hanno trovato un numero sempre maggiore di frequentatori, sebbene ad oggi vi siano poche strutture in cui sia possibile praticarle e risultino ancor più rare quelle per allenarsi o quelle ove si possano apprendere le corrette gestualità e movimenti tecnici. Queste nuove discipline vengono definite “action sport” e comprendono: kitesurf, wakeboard, parkour, snowboard, freeski, freeride, slackline, boulder, base jumping ed altri ancora. Siccome alcune di esse trovano la loro collocazione naturale in acqua mentre altre in montagna, si ritiene che la località di Riva del Garda possa essere una collocazione strategica per questo genere di strutture, sfruttando così il bacino di utenza del lago ed al tempo stesso quello della montagna; b) Ad implemento di questa offerta, l’intenzione progettuale é quella di affiancare ad esse, posizionandole all’interno delle stesse strutture, centri per le attività già consolidate sul territorio. Come ad esempio simulatori di vela, che possono servire al fine di esercitarsi anche quando le condizioni atmosferiche non lo permettono, oppure altre attività per imparare i meccanismi base per eseguire le corrette manovre prima di scendere in acqua, offrendo così un servizio aggiuntivo a tutte le scuole di vela locali. c) Si vorrebbe creare una zona di piscine finalizzate al nuoto, ai tuffi ed al triathlon , che oltre ad interagire con le attività svolte nel campo di atletica limitrofo, potrebbero legarsi anche con le ciclabili esistenti ed in progetto, ed infine con le stesse palestre di action sport, che sviluppano gestualità più prettamente acrobatiche.

Lombardi Diego, Chiara Greggio — Riqualificazione e Valorizzazione del Compendio Miralogo

concept

A fianco di un centro sportivo siffatto si vuole creare inoltre un centro benessere fisioterapico, inteso come luogo adatto alla cura del benessere del corpo e non solo del lato estetico, immaginato come un complemento valido per l’insieme dei servizi offerti . Il progetto prevede inoltre la creazione di un ristorante/bar che utilizzando prodotti locali (verdure della Val di Gresta, farina di Storo, prodotti di malga, olio, vino, trote, etc) ne proponga una nuova interpretazione, creando un’alimentazione improntata all’eco-sostenibilità ed al benessere fisico. Un ristorante dunque dove poter pranzare e cenare con tranquillità ed un bar che serva invece uno street-food sano, genuino e locale, per coloro che non vogliono o non possono dedicare al momento del pasto troppo tempo.

Lombardi Diego, Chiara Greggio — Riqualificazione e Valorizzazione del Compendio Miralogo

Lombardi Diego, Chiara Greggio — Riqualificazione e Valorizzazione del Compendio Miralogo

Lombardi Diego, Chiara Greggio — Riqualificazione e Valorizzazione del Compendio Miralogo

Lombardi Diego, Chiara Greggio — Riqualificazione e Valorizzazione del Compendio Miralogo

Lombardi Diego, Chiara Greggio — Riqualificazione e Valorizzazione del Compendio Miralogo

fissaggio vetro con luce di cortesia - Dr Giuseppe Cassetti, Dr Giuseppe Cassetti

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THE PINCH - Rural Urban Framework, Olivier Ottevaere, John Lin

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THE PINCH is a library and community center in Shuanghe Village, Yunnan Province, China. The project is part of a government led reconstruction effort after an earthquake in Sept 2012. The majority of village houses were destroyed, leaving the residents living in tents for up to one year. After the earthquake the government has sponsored new concrete and brick houses and a large central plaza. During the first site visit, the houses remained incomplete and the plaza was a large empty site.

Rural Urban Framework, Olivier Ottevaere, John Lin — THE PINCH

The University of Hong Kong decided to sponsor the design and implementation of a new library building. Located in the new but empty public plaza, it would serve to activate the community and provide a physical memorial for the event. The site of the library is against a 4 meter high retaining wall. The design spans across this level difference and acts as a bridge between the rebuilt village and the new memorial plaza. Emphasizing its location in a remote mountain valley, the design responds visually to the space of the valley, offering stunning views across a dramatic double curved roof. The structure itself rises to a peak, a monument to the earthquake and rebuilding effort.

Rural Urban Framework, Olivier Ottevaere, John Lin — THE PINCH

As a Knowledge Exchange Project, the construction involves collaboration with a local timber manufacturing factory. The process resulted in the development of a surprisingly diverse form through simple means. A series of trusses is anchored between the upper road level and lower plaza level. The form of each truss changes to create both a gradual incline (to bring people down) and then a sharp upward pitch (to elevate the roof). The trusses were covered in an aluminium waterproofing layer and timber decking. On the interior, the trusses extend downward to support a floating bookshelf. Simple traditional school benches are used as chairs. The polycarbonate doors can open to create a completely open space extending out to the plaza

Rural Urban Framework, Olivier Ottevaere, John Lin — THE PINCH

Rather than submitting to the abandonment of wood construction (as with the houses after the earthquake), the project reasserts the ability to build contemporary timber structures in remote areas of China.

Rural Urban Framework, Olivier Ottevaere, John Lin — THE PINCH

Rural Urban Framework, Olivier Ottevaere, John Lin — THE PINCH

Rural Urban Framework, Olivier Ottevaere, John Lin — THE PINCH

Rural Urban Framework, Olivier Ottevaere, John Lin — THE PINCH

Rural Urban Framework, Olivier Ottevaere, John Lin — THE PINCH

Rural Urban Framework, Olivier Ottevaere, John Lin — THE PINCH

Rural Urban Framework, Olivier Ottevaere, John Lin — THE PINCH


Castillo de Chillón - Linazasoro & Sánchez Architecture, Jose Ignacio Linazasoro, Ricardo Sánchez Gonzáles

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Se trata de una propuesta de base eminentemente paisajística y territorial que no se limita al objeto arquitectónico ensimismado. Se pretende, dentro de una ordenación clara y esencial, reforzar la emergencia de la arquitectura del castillo en el paisaje. Se mejora el paseo principal y sus vistas al lago, se dulcifica la proximidad con el ferrocarril, y se acentúa el valor de descubrimiento del Castillo desde el recorrido.

Linazasoro & Sánchez Architecture, Jose Ignacio Linazasoro, Ricardo Sánchez Gonzáles — Castillo de Chillón

El nuevo edificio de servicios no es obstáculo en el paseo y en el acceso al castillo, sino que es medio de mejora del entorno próximo:
Es parte de la plataforma del parque que rodea al castillo, de la cuál no emerge como pabellón aislado. Se ubica en la cota baja del antiguo jardín, y aporta una nueva plaza sobre la cubierta del mismo que es atalaya de vistas y accesible directamente desde el paseo.

Linazasoro & Sánchez Architecture, Jose Ignacio Linazasoro, Ricardo Sánchez Gonzáles — Castillo de Chillón

No se busca simplemente pasar desapercibido, sino un edificio reconocible pero con líneas compositivas del lugar, que refuerzan la horizontalidad de la plataforma, y con veladas referencias formales a algunos elementos, como las barbacanas que se situaban a los pies de los castillos.

Linazasoro & Sánchez Architecture, Jose Ignacio Linazasoro, Ricardo Sánchez Gonzáles — Castillo de Chillón

Cafetería y Tienda se sitúan bajo la nueva plaza, con acceso desde ella mediante una escalera, protegida por una marquesina que dialoga con el puente del castillo y el bazar existente. La cafetería y su terraza se abren al paisaje circundante del lago y el castillo.

Linazasoro & Sánchez Architecture, Jose Ignacio Linazasoro, Ricardo Sánchez Gonzáles — Castillo de Chillón

Territori Riflessi - bam!

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Nel contesto geografico delle Langhe e nell’ambito della manifestazione FWD (food wine design week) il progetto interpreta in maniera ambivalente l’idea del perimetro come elemento che circoscrive e definisce un paesaggio. L’installazione Territori riflessi/Reflected territories consiste in un prisma realizzato con un materiale riflettente, che si innesta nel parco della Tenuta Carretta: il contenitore riflette il contesto agreste e al suo interno custodisce l’elemento costituente dei paesaggi del vino – il suo terroir. Il volume, disegnato da geometrie regolari, nasconde al suo interno una stanza a cielo aperto in cui è esposto un frammento di paesaggio delle Langhe. Lo spazio interno, raccolto e illuminato da luce zenithale, custodisce nel centro una piccola vite come simbolo dei territori del vino. La vite si innesta su di un blocco realizzato con un impasto tra cemento e terra locale che, quasi fosse un carotaggio nel terreno, mostra la campionatura del suolo locale svelandone le gradazioni di colore, dalla base alla sua sommità. L’obiettivo è quello di rendere visibile l’unicità del territorio della Langa. Il materiale con cui è realizzato l’involucro, riflettente e traslucido, permette diverse gradazioni di trasparenza e un’interazione con il contesto del parco al variare dell’intensità della luce diurna e dell’illuminazione notturna. Le proprietà riflettenti del materiale permettono al volume di collocarsi in continuità con il contesto della tenuta, consentendo letture inedite del paesaggio esterno ed interno.

bam! — Territori Riflessi

Located in the geographical context of the Langhe, during the event FWD (food wine design week) the project develops around the idea of the perimeter as the primary condition that define by bordering it a landscape. Reflected territories consists of a prism realized with a reflective material, placed in the Tenuta Carretta park. With its outer skin the volume reflects the surrounding while in its interior it contains the core element of the wine landscapes its terroir. The prism, designed by regular geometries, hides in its inside a room open towards the sky in which a fragment of the local landscape is exposed. This inner and intimate space is illuminated by zenithal light and contains in its center a small grapevine as a symbol of the wine territories. The grapevine is grafted on a block realized with a mixture of cement and local ground that shows -like a coring the local soil sampling. The aim is to visualize the uniqueness of the Langa territories, through the color shades visible from the base of the block to its summit. The volume it’s realized with a translucent and reflective material, whose features allow different degrees of transparency that vary according to the intensity of daylight and night lighting. The reflective properties of the material allow the volumeto be placed in continuity with the context of the park, allowing unusual perceptions of the external and inner landscape.

bam! — Territori Riflessi

bam! — Territori Riflessi

bam! — Territori Riflessi

bam! — Territori Riflessi

bam! — Territori Riflessi

bam! — Territori Riflessi

Attico a Villa B. - simone ottonello architetto paesaggista

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terrazza di mq 200 ca. rialzata su 3 livelli con piscina vicino alla zona solarium e fioriere in acciaio cor-ten; arredo e corpi illuminanti su disegno.

simone ottonello architetto paesaggista — Attico a Villa B.

Scuola dell'infanzia - Clericetti Valvassori | MILANO - Davide Adamo

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Laboratorio di Progettazione Architettonica 3. Architettura Ambientale. Politecnico di Milano.

Davide Adamo — Scuola dell'infanzia - Clericetti Valvassori | MILANO

Modello

Davide Adamo — Scuola dell'infanzia - Clericetti Valvassori | MILANO

Planimetria 1:1000 | Interpretazione del luogo

CAFFE’ GARIBALDI - DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati

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The restoration of the Caffè Garibaldi was a very different project if compared to what we were used to confront in our design practice. Even changing many elements – some of them fundamentals – from the last restoration that ended in 1976, the aim was to maintain the original spirit of one of the oldest bars of the city, built at the end of ‘800 with the name of “Wien Coffee”, when Gorizia was still under the Austrian domination. The desire to have a contemporary architecture was mixed with the respect for the old values, and especially for the atmosphere that reigned in this place. Waht emerged was a philological restoration more of the spirit than of the substance, where the decorative apparatus has been entirely redesigned and where the replacement of most of the existing furnishings permited to realize a successful furniture suitable to the changed needs that , thanks to the use of polished mahogany, allows you to transmit antiques sensations and only at a later time reveals , in detail, the contemporary approach. The lighting design while retaining the two ancient chandeliers in Murano glass has been studied in order to create different scenarios according to the different uses and environmental conditions.

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — CAFFE’ GARIBALDI

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — CAFFE’ GARIBALDI

House in Villarcayo - Pereda Pérez Arquitectos

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The starting point of the project answers to two clear situations: in one hand the plot is located in a suburban colony not yet consolidated, in the outskirts of Villarcayo, which does not have any significant value and with very few constraints but legal ones, linked to the accomplishment of the current standards, which mainly defined the heights, suitability for building and setbacks. And in the other hand, the owners, a young family identified with the contemporary architecture, they defined two questions: a house with just ground floor was a requirement in order to maximize his relationship with the garden and the project had to be unequivocally within a limited budget.

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Hence, the proposal, should answer, over other premises, to the “optimism” and to the “optimization” which were demanded by the owners, supposing those as the starting point, its “real context”. The program, relatively common, was defined with accuracy by the clients, it was divided basically in two categories: in one hand, a big sitting room and terrace with direct access to the garden and in the other hand, the definition of the most privates spaces, annexed, consisting in a main bedroom incorporating a bathroom, besides two bedrooms, another bathroom and a space for their children to study and play games, additionally kitchen and garage. At the same time, the plot, with a small size, topographically flat, with a substantially rectangular shape and with a single side having access to the street, the orientation north-south coincided with the diagonal, it does not exist any other remarkable characteristics of the physical environment.

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Concept
The project is aligned with the conditions and the taste of the customer, it expected the resolution of a modern space, domestic container, taking advantage of the pleasure provided by the close relationship with an own outdoor space and facilitated by the horizontal of a single floor. In short, the project seeks an adequate contemporary partnership between those spaces as something intrinsic to the way of life in a single family home versus different typologies.
The proposal, due to the limited plot and dwelling, defines a home which is expanded incorporating the whole plot to the “living space”, surrounded by vegetation, which planted around the perimeter will grow until becoming the limit of the family life with the idea of making a bigger and open home.

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

The organization
The volume of the house has a compact development, assuring in such manner an adjusted proposal. The project is defined with a “no isotropic” organization seeking a situation which make its own difference in both directions. In one hand, blind on the sides where the plot is adjusted eliminating in this sense the limit of the house rejecting the presence of the nearest dwellings and keeping open both front sides, hierarchizing and qualifying the garden in two spaces of different character which allow in a direct way, to take advantage of the sun.

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

The proposal shows a very clear organization of the program, almost synthetic, allowing to define as a scheme: the most private spaces are accommodated close to both blind concrete sides all along its length, making free the space in between, as an open “living” to the gardens, protected by the filter of the porch and seeking the orientation East_West and the close relationship with them.

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

With this “central” disposition of the main space, the “living”, is assured unequivocally as a meeting place to build familiar relationship, where all the spaces of the house and garden met. The more private auxiliary areas are defined, with clear trace, with compact limits and compressed to the minimum, to make available as communal as much space as possible, translating the whole in a simple and free volume of contemporary figuration which suited with coherence to the requirements of the owners. Special mention require the bathrooms: they are crossed by courtyards bringing their basic needs and providing this extra of complexity to the global volume.

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

The spaces
Two different types of spaces are defined; in one hand, those of the central space, which are retracted and winning in depth, defining the porch as habitable spaces which allow this glance, deep but discreet, of the outdoor space. In the other hand, those which are practiced on the compact limits of the auxiliary spaces, solved with “individual” character, scattered on the parquetted surface and practiced to the shutters remaining agglutinated at the pattern of those wooden panels, as material formula to not disturb the purity of the global volume. The different spaces of the central area, partially built without carpentry, make in several situations and perspectives, difficult to notice the seam between interior and exterior, remaining in that manner definitely tied in a direct way.

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

The section
The house floats, it seems to be exempt following three guidelines. The physical: the plot is on a flooding area and with very little colonization, because of that it was advised to elevate the house. The spatial: the height difference allowed the pleasant dominant perspective from the interior to the garden, with innumerable references of the modern architecture. And the conceptual: the precise volume takes the ownership of the site as a pavilion, appears put on the garden, wishing to reveal its relationship with the people who lives over the space which is accepted, in summary identifying this paradox its “real context”.

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

The materiality
The materials which define the volume, concrete and wood, are extended to the interior qualifying the domestic conditions, providing them with a natural comfort characterized by the warm aspect but at the same time dry of the materials. The continuity of the material and the texture of those elements change the perception of the spaces and transform the fact of living in a singular experience, keeping far of the popular and according with the type of live which pretended the ownership.

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Constructively, the concrete which defines the global volume, as an artifice, is incorporated in the interior defining the plane of floor and ceiling as exercise of minimums, with simplicity and coherence followed from the origin of the project being identified with the taste of the formal simplicity. The furniture of the central space, being incorporated to the architecture is transformed as part of it, works as diaphragm which guides the way to the privacy of the bedrooms and at the same time allows stretching the living space until the limits of the private. Finally, the careful study of the lighting, defines different scenographies, being designed to not disturb the purity of the space. In the same manner, the volume and the garden are inspired with the same criteria.

Site area_ 702,9m2
Building area_206,31m2m2

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Pereda Pérez Arquitectos — House in Villarcayo

Entrance - Theresa Himmer, KRADS

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A collaboration between Theresa Himmer and Kristjan Eggertsson / KRADS
Working with the National Gallery of Iceland as both physical structure and institution, the project investigates classification and flow in light of the seemingly fantastical. Through the creation a new temporary entrance – a liminal zone – the fauna of Iceland is invited into the museum, human and non-human animals alike.

Theresa Himmer, KRADS — Entrance

The group show’s curatorial framework is founded on a children’s workshop in which participants imagine houses for sheep, horses, seagulls and the like, though the creation of diminutive paper maquettes. In response to these scaled down explorations, the Museum is perceived not as a model but rather a life size structure intended to accommodate animality. Marking this new function, Entrance is formed in the meeting between the architecture of the institution and the needs of it’s faunal visitors arriving by land or by air.

Theresa Himmer, KRADS — Entrance

Part of the group exhibition and event Dyndilyndi; The Reykjavik School of Visual Arts’ contribution to Reykjavik children’s culture festival 2010

Curated by Margrét Blöndal and Ingibjörg Jóhannsdóttir National Gallery of Iceland, April 19 – March 5, 2010

Theresa Himmer, KRADS — Entrance

Theresa Himmer, KRADS — Entrance

Theresa Himmer, KRADS — Entrance

Theresa Himmer, KRADS — Entrance

Theresa Himmer, KRADS — Entrance


Tensostruttura Diga Fiumara (Sr) - Carmelo Ing. Cultraro, Ing. Antonino Messina

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Il progetto commissionato e consegnato prevede la tesatura di 2 cavi spiroidali chiuse per una luce di olre 80 metri sul profilo di una diga esistente. L’obiettivo è quello di garantire un ancoraggio di sicurezza nonchè la possibilità di recupero per gli operai della manutenzione diga in caso di incidente. Alle estremità sono previsti 2 cavalletti in acciaio zincato a caldo per l’ancoraggio e la tesatura delle funi. Particolare attenzione è stata applicata al fissaggio delle nuove strutture in acciaio sui vecchi coronamenti della diga,di vecchia costruzione e del tipo a gravità. I limiti imposti dalla committenza hanno riguardato gli ingombri e la freccia massima consentita nell’ipotesi di 2 operatori in contemporanea sulle funi. Il calcolo è stato eseguito in regime di non linearità per le funi tramite apposito programma ad e.f. per poi trasferire i risultati a programmi di calcolo acciaio per le strutture di ancoraggio in accordo con le norme attuali.

Carmelo Ing. Cultraro, Ing. Antonino Messina — Tensostruttura Diga Fiumara (Sr)

Tavola di progetto Fiumara Grande

Carmelo Ing. Cultraro, Ing. Antonino Messina — Tensostruttura Diga Fiumara (Sr)

Telaio di contrasto

Carmelo Ing. Cultraro, Ing. Antonino Messina — Tensostruttura Diga Fiumara (Sr)

Azioni assiali telaio di tiro

Mathematics Gallery at Science Museum - Zaha Hadid Architects

Predazzo, una marcia in più! - T SPOON, Eliana Saracino

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QUATTRO PUNTI PER UN CICLOSISTEMA
  • #DA 4 a 2 RUOTE:Una delle sfide per la città di domani è quella di porre una particolare attenzione all’ecologia, alla salute e alla qualità della vita urbana. A questo scopo il ciclosistema propone una strategia di mobilità volta a favorire l’uso della ciclopedonalità a discapito della mobilità privata su gomma. Si delinea un nuovo paesaggio orizzontale che rende il ciclosistema un luogo complesso e stratificato, che mette in contatto luoghi pubblici, persone, opportunità, relazioni.
  • #RICOSTRUIRE LA CONTINUITA’: Costruire un sistema vuol dire progettare un intervento che, ragionando nel quadro territoriale, sia in grado di proporre una possibilità alternativa nell’uso e nella vivibilità del territorio. Per raggiungere questo scopo, il disegno complessivo deve essere un sistema continuo e razionale, progettato in modo tale da poter costituire un’alternativa realistica alla mobilità carrabile e connettere i punti nevralgici e le opportunità da scoprire presenti sul territorio.
  • #MIXING DESIRESSODDISFARE UN’UTENZA DIVERSIFICATA: Il ciclosistema deve rispondere ad esigenze di un’utenza molto diversificata. Ai bisogni degli abitanti che vivono in paese nel corso dell’intero anno, per i quali il ciclosistema dovrà essere una risposta efficace alle necessità della vita quotidiana. Ai bisogni dei turisti, estivi ed invernali, e degli sportivi. Deve rispondere alle necessità di un’utenza multigenerazionale, garantendo una possibilità di uso per tutti e attrezzature che possano soddisfare tutte le età.
  • #4R – RIORGANIZZARE, RECUPERARE, REINTEGRARE, RISPETTARE: Il momento di crisi attuale non permette errori, né tantomeno sprechi. È necessario quindi agire in maniera strategica, traendo il massimo beneficio dalle risorse già disponibili, sistematizzandole in un discorso unitario, e proponendo inedite sinergie fra i diversi attori che agiscono sul territorio. Pertanto il progetto del nuovo ciclosistema di Predazzo si fonda su questi quattro principi ordinatori: riorganizzare, recuperare, reintegrare, rispettare.

PERCORSO 1: il ring urbano

T SPOON, Eliana Saracino — Predazzo, una marcia in più!

ciclo-sistema

PERCORSO 1: il ring urbano

T SPOON, Eliana Saracino — Predazzo, una marcia in più!

PERCORSO 1: il ring urbano

PERCORSO 2: la strada delle pendici

T SPOON, Eliana Saracino — Predazzo, una marcia in più!

PERCORSO 1: il ring urbano

PERCORSO 3: il percorso delle confluenze

T SPOON, Eliana Saracino — Predazzo, una marcia in più!

PERCORSO 2: la strada delle pendici

PERCORSO 4: il viale campestre

T SPOON, Eliana Saracino — Predazzo, una marcia in più!

PERCORSO 3: il percorso delle confluenze

T SPOON, Eliana Saracino — Predazzo, una marcia in più!

PERCORSO 4: il viale campestre

Futuro Prossimo - GLaS Architettura

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La comunicazione delle attività condotte dalla pubblica amministrazione e il miglioramento del rapporto con i cittadini costituisce un elemento fondamentale dell’azione pubblica. La mostra-laboratorio assume l’obiettivo primario di rendere note alla cittadinanza le azioni (progetti, strategie, visioni future, ecc.) che la PA sta compiendo in vista della candidatura di Cagliari a Capitale europea della cultura nel 2019. L’allestimento è pensato come un luogo di incontro e di scambio di conoscenza, una moderna agorà, aperta all’incontro tra flussi fisici (visitatori, turisti e cittadini-partecipanti), e flussi immateriali (dati-informazioni relative alla città).

GLaS Architettura — Futuro Prossimo

Il tema allestitivo viene desunto dalla morfologia urbana, che risente in maniera determinante della particolare conformazione geografica del territorio. I colli, le aree umide, il mare, contribuiscono alla formazione di un paesaggio estremamente ricco e stratificato. La riflessione sul paesaggio ha suggerito di articolare l’allestimento in isole tematiche, corrispondenti ad altrettanti ambiti urbani: la città stratificata, le piazze, la linea di costa, l’area metropolitana. I diversi ambiti tematici sono dunque trattati come elementi di una nuova geografia urbana, definita dalla volontà di ritessere le diverse parti della città, in un nuovo e coerente disegno del paesaggio.

GLaS Architettura — Futuro Prossimo

GLaS Architettura — Futuro Prossimo

GLaS Architettura — Futuro Prossimo

GLaS Architettura — Futuro Prossimo

GLaS Architettura — Futuro Prossimo

GLaS Architettura — Futuro Prossimo

GLaS Architettura — Futuro Prossimo

GLaS Architettura — Futuro Prossimo

GLaS Architettura — Futuro Prossimo

GLaS Architettura — Futuro Prossimo

GLaS Architettura — Futuro Prossimo

La vigna velata - T SPOON

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La vigna velata è uno spazio della scoperta: è un luogo misterioso, ambiguo e mutevole in cui lasciarsi andare, smarriti in una deliziosa ebbrezza, per scoprire un più profondo rapporto con il genius loci. Il paesaggio delle Langhe è un paesaggio fortemente caratterizzato dalle linee morbide e sinuose delle colline, curve disegnate dai vigneti e dai filari di alberi da frutta. Un paesaggio eccezionale nella sua matericità e morfologia che dalla Cascina Langa si può apprezzare a pieno in tutte le sue sfumature. La vigna velata reinterpreta il topos del vigneto ed i suoi elementi costruttivi, proponendo dei filari effimeri costituiti da una sovrapposizione di morbidi teli che inquadrano il paesaggio delle Langhe. Percorrendo il filare, lasciandosi andare, perdendosi in questo luogo, si potranno fare delle esperienze multisensoriali che contribuiranno alla personale costruzione dell’identità territoriale. L’osservatore che si addentra ne La vigna velata sarà invitato ad intraprendere un viaggio, accompagnato da suoni, odori e sapori da scoprire e svelare lungo un percorso percettivo che mescola gli elementi topici del territorio con gli elementi dell’immaginario, fondendosi in una deliziosa ebbrezza. Un viaggio in cui scoprire i simboli e le memorie della sacra fratellanza con la terra e con l’ambiente. Un viaggio in cui raggiungere la consapevolezza di appartenere ad un’unica entità vivente, da vivere, scoprire e preservare.

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

T SPOON — La vigna velata

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