L’improvvisa apparizione di un esteso vuoto urbano al centro della città offre un’opportunità di riflessione sull’attuale condizione di Rimini, negli aspetti della costruzione della città: i suoi elementi costitutivi e la connessione tra essi.
L’intento progettuale è quello di unire la città, separata dall’infrastruttura ferroviaria, attraverso luoghi di continuità mobile ed architetture di aggregazione.
planimetria
© anton luca nannini . Published on September 19, 2014.
La sedimentazione della città evolutasi sulla infrastruttura ferrata, ha evidenziato caratteri periferici attorno a questa.
Come una fenditura cicatrizzata, la divisione, oltre ad essere costituita dalle forme spezzate dell’apparato urbano, è evidenziata dalle difficoltà di muoversi nella città, in considerazione anche della peculiare alternanza stagionale della capacità residenziale.
sezione
© anton luca nannini . Published on September 19, 2014.
Una grande area svuotata, in un centro urbano secolarmente sedimentato, permette a un quartiere di nuova fondazione, nodale tra il tessuto urbano esistente e le connessioni viarie, di diventare espansione centrale e non periferica.
Come inserire un nuovo cuore in un organismo strutturale esistente che pulsa nuove dinamiche di funzionamento.
planimetria
© anton luca nannini . Published on September 19, 2014.
Il progetto muove dalla riformulazione della mobilità urbana complessiva, nel contesto evolutivo di accrescimento spaziale, demografico e di relazioni metropolitane.
La condizione imprescindibile del nuovo piano di mobilitàè costituita dalla riduzione del traffico veicolare urbano.
La collocazione di una stazione intermodale all’ingresso urbano, nei pressi dell’intersezione tra la linea ferroviaria e l’autostrada, consente la connessione viaria di trasporto automobilistico, alta velocità ferroviaria, trasporto pubblico su carreggiata e rete ferroviaria metropolitana.
Questa è diretta verso la città, in direzione sud lungo la direttrice litoranea, in direzione nord con fermate sul territorio comunale e provinciale.
planimetria piano ipogeo
© anton luca nannini . Published on September 19, 2014.
La linea metropolitana si estende in un sedime sotterraneo per tutto lo sviluppo dell’area in oggetto; questa sede, celata all’esterno, può essere mantenuta lungo tutta la linea litoranea, consentendo la formazione di un parco lineare di superficie, dove la necessaria continuità, alla viabilità ciclabile, troverebbe luogo.
viabilità urbana
© anton luca nannini . Published on September 19, 2014.
La permanenza dei segni dei corsi d’acqua che segnano lo sviluppo della città, costituiscono l’alveo dell’ambiente vegetale complessivo, il quale si distingue per il suo carattere pericentrico.
La parte nord-ovest, costituita dal parco XXV Aprile e dal parco fluviale del deviatore Marecchia, e la parte sud del Parco Ausa e del parco Cervi, confluiscono e trovano così continuità, nella nuova area centrale.
Qui, le componenti che si integrano tra le nuove architetture, si dividono in tre ambiti: pedonale, prativo e vegetazione ortiva e arbustiva, che si distingue per fasce continue composte da essenze cromaticamente simili.
viabilità inter-urbana
© anton luca nannini . Published on September 19, 2014.
Il progetto si suddivide nelle due principali aree: la stazione e le officine. Nella prima sono previste le destinazioni della stazione metropolitana, di un nucleo commerciale ed uno culturale; nella seconda un complesso all’aperto per lo svolgimento di attività ludico-sportive.
L’accesso dalla città alla fermata metropolitana permane nell’edificio storico esistente della stazione ferroviari attuale, il suo svolgimento funzionale si compie nel piano ipogeo della mobilità.
Nella parte sud dell’area si susseguono gli spazi per auditorium, sale per teatro e sale proiezione.
Il piano ipogeo d’ingresso al complesso, è coincidente con la quota del piano delle arene; il piano d’accesso dalla quota della città coincide con il piano alto dell’ordine di gradinate.
In modo analogo al teatro, si configura l’edificio dello stadio, situato nella parte sud del lotto.
sezione
© anton luca nannini . Published on September 19, 2014.
I luoghi di grande aggregazione costituiscono i fulcri della città.
Architetture della collettività per unire la città, ideati come grandi costruzioni a scala geografica; spazi che emergono dal suolo, volumi estrusi dal livello della città che compongono una struttura peculiare nella quale è l’aspetto artificioso della sua sostruzione, che consente la connessione tra il piano della città e quello della nuova mobilità metropolitana, posto a quota sotterranea.
sezioni
© anton luca nannini . Published on September 19, 2014.
I piani di estrusione salgono fino all’altezza di 15 metri e costituiscono le coperture, inclinate ed agibili, delle sale sottostanti. partendo dal piano della città si pongono in continuità col parco urbano, fino a terminare nel tratto di pista ciclabile sopraelevato, che congiunge gli edifici del complesso culturale.
Questo elemento risalta nella sua elevazione fino a diventare da luogo del percorrere, un luogo di sosta e di veduta di tutta la nuova area.
sezioni
© anton luca nannini . Published on September 19, 2014.
In continuità con via 4 novembre, il tracciato che origini da piazza Tre martiri, si attesta l’edificio che si distingue per l’estensione fuori terra fino a 36 metri sul fronte strada, costituendo la porta di riferimento del nuovo complesso verso la città storica.
Un ulteriore edificio fuori terra, orientato lungo il tracciato del parco Cervi, configurato come una grande gradinata continua con tre volumi finiti innestati, costituisce il fondale dell’intero complesso e circoscrive una grande area centrale che definisce la nuova piazza.
sud
© anton luca nannini . Published on September 19, 2014.
est
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zenit
© anton luca nannini . Published on September 19, 2014.