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Mateinitaly - GLaS Architettura, Lucio Giecillo

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L’allestimento è pensato come un luogo di passaggio, un percorso iniziatico verso la conoscenza della matematica e dei matematici che hanno, con la loro produzione teorica, contribuito al progresso della matematica come disciplina fortemente calata nel contesto sociale

GLaS Architettura, Lucio Giecillo — Mateinitaly

Il tema allestitivo viene desunto dall’esigenza di creare un ambiente allestitivo caratterizzato dal passaggio tra zone di luce e zone d’ombra, tra spazi immersivi e ambienti aperti. Gli elementi primari dell’allestimento sono le tende che consentono di integrare gli spazi, disciplinando il percorso fruitivo secondo le esigenze curatoriali e consentendo allo stesso tempo uno sconfinamento dello sguardo verso prospettive visive impreviste.

GLaS Architettura, Lucio Giecillo — Mateinitaly

Ne deriva un paesaggio composto di elementi fisici che mettono in tensione le dimensioni fisiche dello spazio (pavimento e soffitto) ed elementi immateriali (gli spazi destinati alle proiezioni) che attraverso le “finestre di luce” generate dai proiettori, giocano sulla sollecitazione dei sensi generata da una dinamica spaziale in continuo movimento.

GLaS Architettura, Lucio Giecillo — Mateinitaly

GLaS Architettura, Lucio Giecillo — Mateinitaly

GLaS Architettura, Lucio Giecillo — Mateinitaly

GLaS Architettura, Lucio Giecillo — Mateinitaly

GLaS Architettura, Lucio Giecillo — Mateinitaly

GLaS Architettura, Lucio Giecillo — Mateinitaly

GLaS Architettura, Lucio Giecillo — Mateinitaly

GLaS Architettura, Lucio Giecillo — Mateinitaly

GLaS Architettura, Lucio Giecillo — Mateinitaly

GLaS Architettura, Lucio Giecillo — Mateinitaly

GLaS Architettura, Lucio Giecillo — Mateinitaly

GLaS Architettura, Lucio Giecillo — Mateinitaly

GLaS Architettura, Lucio Giecillo — Mateinitaly

GLaS Architettura, Lucio Giecillo — Mateinitaly


dining cube - Daniele De Andreis, Alice De Andreis

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ristrutturazione di interni di un appartamento in Milano inizio secolo scorso. L’allure novecentesca è mantenuta, ma il progetto di interni prevede la fusione della cucina con la sala da pranzo. Un contemporaneo cubo multicolore ospita il tavolo da pranzo ed è schermato dalla zona ingresso e salotto.

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — dining cube

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — dining cube

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — dining cube

Tripli - Claudio Campolo

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OFFICINA DELLE ARTI / “Transformers”, promossa dalla Regione Lazio / Assessorato alla Piccola e Media Impresa, Commercio e Artigianato.

Claudio Campolo — Tripli

36esima edizione – CASAIDEA 2010

Claudio Campolo — Tripli

Modalità Tavolo

Claudio Campolo — Tripli

Modalità Panca

Claudio Campolo — Tripli

Modalità Libreria

Claudio Campolo — Tripli

Tavolo - Scheda tecnica

Claudio Campolo — Tripli

Panca - Scheda tenica

Claudio Campolo — Tripli

Libreria - Scheda tecnica

italian food store - Daniele De Andreis, Alice De Andreis

Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda - Riccardo Bandera

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Immersa nel verde, a due passi dal centro storico di Riva del Garda, in uno dei punti più panoramici del lago di Garda, si inserisce l’area di progetto Miralago. Al suo interno dove sorgeva la Colonia Miralago e altre strutture fatiscenti si propone un nuovo centro dedicato allo sport come forma di benessere. Prendersi cura di se e stare bene facendo attività fisica immersi nel paesaggio. Si è quindi immaginato delle strutture semplici (flessibili e vuote) su più livelli che possano contenere palestre, piscine, saune, cliniche per la riabilitazione, chiuse da un paramento in vetro leggero, apribile, capace di garantire la più completa immersione nel paesaggio. Si è cercato di immaginare come sarebbe poter correre in mezzo alle chiome degli alberi. L’area pur divenendo fortemente urbana non perde il suo carattere di naturalità, grazie alla prossimità dei parchi dalle importanti alberature che filtrano gli scorci che si aprono tra gli edifici. Una cittadella permeabile allo sguardo, al verde e ai venti. Chi la frequenterà potrà trovare un edificio tra questi destinato alle attività outdoor, dove i runner, i biker, gli skater, i windsurfer si incontreranno per vedere proiezioni di action sport all’interno di una piccola sala cinema capace di aprirsi e trasformarsi in una loggione sugli eventi che si terranno in estate. Oltre al cinema che proietta, una sala di montaggio regia introietta materiale video prodotto dalle sempre più evolute e diffuse action cam montate sul perfomer professionisti o amatori dello sport del quale fa parte. Una redazione multipiattaforma (web, social, Tv, Radio, Mag) e multidisciplinare (mtb, running, trecking, ski,ecc…) amplifica tutto questo vibrante vivacità. Si può così fare marketing del prodotto e contemporaneamente marketing del territorio. In piena complementarietà agli sport outdoor le palestre accolgono chiunque abbia piacere di fare attività fisica meno estrema. Corsi di Yoga, Tai-Chi, personal trainer, macchine per il potenziamento muscolare, ma anche riabilitazione Kinesis, Pilates, le piscine per il nuoto e le saune per scaricare l’acido lattico estendono l’attività sportiva in tutto l’arco dell’anno preparando atleti e amatori per tornare su strade accidentate con più energia. D’estate gli edifici si aprono e sfruttando gli spazi esterni in completa continuità con l’interno riuscendo ad accogliere il surplus di fruitori. Ad esempio le piscine estendono la loro superficie con una vasca naturale di 500 mq, le palestre sfruttano le terrazze per fare attività fisica galleggiando sopra il passaggio. All’interno della casa colonica presente sul lotto e ristrutturata si prevede di inserire un attività slow food che oltre a vedere prodotti al dettaglio e fare ristorazione riesca attraverso corsi a fare promozione del mangiare sano. Sull’area saranno presenti attività commerciali che saranno per loro natura orientate verso il mondo dello sport e un hotel che è a supporto dell’intero complesso.

Riccardo Bandera — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

Riccardo Bandera — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

Riccardo Bandera — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

Riccardo Bandera — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

Riccardo Bandera — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

Riccardo Bandera — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

Riccardo Bandera — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

Riccardo Bandera — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

Riccardo Bandera — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

Riccardo Bandera — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

Riccardo Bandera — Riqualificazione e valorizzazione del compendio Miralago. Riva del Garda

casa nell'entroterra ligure - Daniele De Andreis, Alice De Andreis

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Un appartamento al piano terra è rinnovato aprendo una nuova veranda verso il giardino. Il progetto gioca con in planimetria con i tagli diagonali, i livelli del controsoffitto, i tagli orizzontali dell’illuminazione ad incasso. E una nuova parete camino.

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — casa nell'entroterra ligure

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — casa nell'entroterra ligure

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — casa nell'entroterra ligure

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — casa nell'entroterra ligure

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — casa nell'entroterra ligure

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — casa nell'entroterra ligure

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — casa nell'entroterra ligure

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — casa nell'entroterra ligure

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — casa nell'entroterra ligure

Daniele De Andreis, Alice De Andreis — casa nell'entroterra ligure

Fidalga 727 - Triptyque

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The urban landscape of São Paulo is heavily influenced by two main characters that coexist independently and simultaneously. On one hand, the vertical constructions – most of them faithful to the modernist/rationalist models –, which evolve randomly with the inconstant guidelines of the urban planning. On the other hand, the historical and/or informal occupation of two or three floors of the residual spaces between these constructions. The ensemble is characterized by spectacular scale and height limits breaks, resulting in a chaotic and discontinuous urban landscape. Located in the heart of a middle class neighborhood undergoing constant change, the project – a standard housing tower – is precisely put in this context, and situated on the margins of one of these permanent breaks, revealing a split panoramic skyline.

Triptyque — Fidalga 727

This proposal is nourished by the formal and textual complexity of the site, and reformulates the traditional “paulista” residence model. The fragmentation of the building’s body into three parts is made for a better integration of the recreational area and the vertical / horizontal circulation spaces. A small square in the frontal area is given back to the urban space. The housing units are stacked according to a non-linear and non-modular variation of typologies and windows, giving the building its main look, marked by the use of simple and urban materials..

Triptyque — Fidalga 727

The design of the homes / apartments follows these principles:
- Individual access by external gateway.
- One apartment/home in each floor, emphasizing the 360 degrees view / ventilation
- A remarkable architectural element per apartment (double volumes, patio terrace, duplex / penthouse garden).
- Different windows in each unit,
- Free plan allowing different internal partitions – modular hydraulic and electrical plugs distribution.

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

Triptyque — Fidalga 727

piazza san Pio - maria claudia di bello, guido puchetti


Rimini riunita - anton luca nannini

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L’improvvisa apparizione di un esteso vuoto urbano al centro della città offre un’opportunità di riflessione sull’attuale condizione di Rimini, negli aspetti della costruzione della città: i suoi elementi costitutivi e la connessione tra essi. L’intento progettuale è quello di unire la città, separata dall’infrastruttura ferroviaria, attraverso luoghi di continuità mobile ed architetture di aggregazione.

anton luca nannini — Rimini riunita

planimetria

La sedimentazione della città evolutasi sulla infrastruttura ferrata, ha evidenziato caratteri periferici attorno a questa. Come una fenditura cicatrizzata, la divisione, oltre ad essere costituita dalle forme spezzate dell’apparato urbano, è evidenziata dalle difficoltà di muoversi nella città, in considerazione anche della peculiare alternanza stagionale della capacità residenziale.

anton luca nannini — Rimini riunita

sezione

Una grande area svuotata, in un centro urbano secolarmente sedimentato, permette a un quartiere di nuova fondazione, nodale tra il tessuto urbano esistente e le connessioni viarie, di diventare espansione centrale e non periferica. Come inserire un nuovo cuore in un organismo strutturale esistente che pulsa nuove dinamiche di funzionamento.

anton luca nannini — Rimini riunita

planimetria

Il progetto muove dalla riformulazione della mobilità urbana complessiva, nel contesto evolutivo di accrescimento spaziale, demografico e di relazioni metropolitane. La condizione imprescindibile del nuovo piano di mobilitàè costituita dalla riduzione del traffico veicolare urbano. La collocazione di una stazione intermodale all’ingresso urbano, nei pressi dell’intersezione tra la linea ferroviaria e l’autostrada, consente la connessione viaria di trasporto automobilistico, alta velocità ferroviaria, trasporto pubblico su carreggiata e rete ferroviaria metropolitana. Questa è diretta verso la città, in direzione sud lungo la direttrice litoranea, in direzione nord con fermate sul territorio comunale e provinciale.

anton luca nannini — Rimini riunita

planimetria piano ipogeo

La linea metropolitana si estende in un sedime sotterraneo per tutto lo sviluppo dell’area in oggetto; questa sede, celata all’esterno, può essere mantenuta lungo tutta la linea litoranea, consentendo la formazione di un parco lineare di superficie, dove la necessaria continuità, alla viabilità ciclabile, troverebbe luogo.

anton luca nannini — Rimini riunita

viabilità urbana

La permanenza dei segni dei corsi d’acqua che segnano lo sviluppo della città, costituiscono l’alveo dell’ambiente vegetale complessivo, il quale si distingue per il suo carattere pericentrico. La parte nord-ovest, costituita dal parco XXV Aprile e dal parco fluviale del deviatore Marecchia, e la parte sud del Parco Ausa e del parco Cervi, confluiscono e trovano così continuità, nella nuova area centrale. Qui, le componenti che si integrano tra le nuove architetture, si dividono in tre ambiti: pedonale, prativo e vegetazione ortiva e arbustiva, che si distingue per fasce continue composte da essenze cromaticamente simili.

anton luca nannini — Rimini riunita

viabilità inter-urbana

Il progetto si suddivide nelle due principali aree: la stazione e le officine. Nella prima sono previste le destinazioni della stazione metropolitana, di un nucleo commerciale ed uno culturale; nella seconda un complesso all’aperto per lo svolgimento di attività ludico-sportive. L’accesso dalla città alla fermata metropolitana permane nell’edificio storico esistente della stazione ferroviari attuale, il suo svolgimento funzionale si compie nel piano ipogeo della mobilità. Nella parte sud dell’area si susseguono gli spazi per auditorium, sale per teatro e sale proiezione. Il piano ipogeo d’ingresso al complesso, è coincidente con la quota del piano delle arene; il piano d’accesso dalla quota della città coincide con il piano alto dell’ordine di gradinate. In modo analogo al teatro, si configura l’edificio dello stadio, situato nella parte sud del lotto.

anton luca nannini — Rimini riunita

sezione

I luoghi di grande aggregazione costituiscono i fulcri della città. Architetture della collettività per unire la città, ideati come grandi costruzioni a scala geografica; spazi che emergono dal suolo, volumi estrusi dal livello della città che compongono una struttura peculiare nella quale è l’aspetto artificioso della sua sostruzione, che consente la connessione tra il piano della città e quello della nuova mobilità metropolitana, posto a quota sotterranea.

anton luca nannini — Rimini riunita

sezioni

I piani di estrusione salgono fino all’altezza di 15 metri e costituiscono le coperture, inclinate ed agibili, delle sale sottostanti. partendo dal piano della città si pongono in continuità col parco urbano, fino a terminare nel tratto di pista ciclabile sopraelevato, che congiunge gli edifici del complesso culturale. Questo elemento risalta nella sua elevazione fino a diventare da luogo del percorrere, un luogo di sosta e di veduta di tutta la nuova area.

anton luca nannini — Rimini riunita

sezioni

In continuità con via 4 novembre, il tracciato che origini da piazza Tre martiri, si attesta l’edificio che si distingue per l’estensione fuori terra fino a 36 metri sul fronte strada, costituendo la porta di riferimento del nuovo complesso verso la città storica. Un ulteriore edificio fuori terra, orientato lungo il tracciato del parco Cervi, configurato come una grande gradinata continua con tre volumi finiti innestati, costituisce il fondale dell’intero complesso e circoscrive una grande area centrale che definisce la nuova piazza.

anton luca nannini — Rimini riunita

sud

anton luca nannini — Rimini riunita

est

anton luca nannini — Rimini riunita

zenit

PIANOTERRA CAFFEE - DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati

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Progetto per un locale con utilizzi diversificati a seconda delle fasce orarie della giornata: caffetteria durante la mattinata, ristorante a pranzo e in orario serale, wine-bar nel tardo pomeriggio e a sera inoltrata.

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — PIANOTERRA CAFFEE

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — PIANOTERRA CAFFEE

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — PIANOTERRA CAFFEE

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — PIANOTERRA CAFFEE

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — PIANOTERRA CAFFEE

Centro Civico del quartiere Isola Garibaldi,Milano. - Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio, martin firera alessandri, équipe architects

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Il progetto per il centro civico parte dalla volontà di realizzare un’architettura che, attraverso la sua conformazione, comunichi un forte carattere naturale dovuto alla stretta relazione con il parco ed un forte carattere civico. L’architettura è stata concepita come un blocco di legno, scavato sui cinque lati, che evoca un grande tronco svuotato aperto al parco. Le cavità del volume aprono formalmente e funzionalmente il centro civico al parco per assolvere alla sua natura pubblica e di servizio ai cittadini. L’operazione di scavo definisce cinque cavità che instaurano rapporti formali e funzionali tra interno ed esterno. Formali, per le depressioni che il volume viene a trovarsi internamente, funzionali, perché in ognuna di queste cavità risiedono rispettivamente i collegamenti verticali, la parete rocciosa, l’ingresso e il patio.

Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio, martin firera alessandri, équipe architects — Centro Civico del quartiere Isola Garibaldi,Milano.

main entrance_east view

La scatola dell’edificio sia nelle parti scavate che nelle superfici piane è avvolta rispettivamente da superfici e da lamelle in legno che, oltre a mantenere il carattere di trasparenza del volume filtrano la luce naturale. I collegamenti verticali (ascensore e scala di sicurezza) posizionati all’esterno del volume, perdono il carattere di mera funzione acquistando una loro qualità architettonica, in quanto si articolano nello spazio (la scala di sicurezza), lo attraversano (l’ascensore in vetro), contribuendo con la loro conformazione a creare punti di vista panoramici sul parco. La parete per l’arrampicata (che bene si presta al racconto delle cavità del tronco) a diretto contatto con una delle foreste circolari e l’ingresso del centro civico posizionato ad angolo, tendono a privilegiare il rapporto con il verde.

Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio, martin firera alessandri, équipe architects — Centro Civico del quartiere Isola Garibaldi,Milano.

entrance hall_main staircase

L’edificio si poggia sul lato ovest del lotto, determinando in prossimità dell’ingresso a sud-est una sola area destinata alla sosta“kiss and ride”. Dalla hall d’ingresso completamente svuotata per privilegiare la vista del parco, partono la scala di collegamento ai piani e l’ascensore esterno in vetro che rispettivamente articolano e attraversano lo spazio diventando belvedere sulla biblioteca degli alberi.Sempre nella hall insiste il bar caffetteria e la sala conferenze multifunzioni, con tribune telescopiche per concerti e per le diverse esigenze di esibizione. Inoltre al piano terra è stato posizionato lo sportello di servizio al cittadino. Il primo livello, che si articola intorno al patio centrale, prevede : spazi destinati allo scambio anziani–adolescenti con caratteristiche di flessibilità tramite arredi mobili e pareti skyfold che all’occorrenza separano e modificano gli spazi, la sala per le attività ludico – ricreative (in parte a doppia altezza) e l’ufficio di gestione del personale. Tutte le attività si articolano intorno al patio centrale ”altro cavo attraverso il quale il cielo si riversa nella casa”(Borges). Il secondo livello, sempre articolato intorno al vuoto del patio e alla tripla altezza della scala panoramica, è dedicato ad attività che hanno necessità di maggiore isolamento come la sala per la libera lettura e consultazione telematica, la sala prove ed ascolto musica, la sala per piccoli concerti e video, la sala per le attività ricreative. Lo spazio interno è pensato per garantire la massima flessibilità e adattabilità rispetto alle attività svolte.

Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio, martin firera alessandri, équipe architects — Centro Civico del quartiere Isola Garibaldi,Milano.

artificial climbimg wall

Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio, martin firera alessandri, équipe architects — Centro Civico del quartiere Isola Garibaldi,Milano.

main staircase

Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio, martin firera alessandri, équipe architects — Centro Civico del quartiere Isola Garibaldi,Milano.

Plans

Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio, martin firera alessandri, équipe architects — Centro Civico del quartiere Isola Garibaldi,Milano.

section

Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio, martin firera alessandri, équipe architects — Centro Civico del quartiere Isola Garibaldi,Milano.

concept

Antonio Nardozzi, francesco nolli, Armando Di Maio, martin firera alessandri, équipe architects — Centro Civico del quartiere Isola Garibaldi,Milano.

sketch main hall

Edifício Comercial João Moura - Nitsche Arquitetos Associados

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The project presents some important issues in the urban aspects and the quality of space and optimization of the site.

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

The design takes advantage of the topography, leverages the strategic location of the site to the city, and puts Architecture in the lead role to enhance the built environment.

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

The site is located on João Moura Street in the valley through which the Sumaré Av. The João Moura Street is an important connection between the neighborhoods of Vila Madalena and Pinheiros. For anyone who spends at Sumaré Av. the building has a striking presence. For this reason we try to give special attention to the north side facade and understand it as a great panel, composed of openings and colorful screens. For those who pass by João Moura Street, subfloor access is indented 10m from the front alignment, twice as required by law, ensuring a breather for street and highlighting the reception that advances toward the street. No walls or bars.

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

The design also takes advantage of the topography of the site and building accommodates gently on site, dismissing excavations or earth movement, including the basement.

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

The project determines the existence of two important collective spaces, the entry described above and the floor of the Plaza in common use in the bottom of the lowest level (+12 m). The Square is the continuity of the garden background and promotes the binding of the lot at one level. The bottom of the site is connected to the staircase leading to Rua Cristiano Viana, which should be of local use does not allow the output of the public commercial building.

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Another important feature of the design is the relationship between the built area and the distribution of spaces and balconies. The Project does not use the full potential constructive permitted by law and leaves the office of Architecture appreciation of the built environment: the ceiling height are wide with 2.7 meters, the beams are prestressed and flat; pillars are recessed from facade; Locks are independent and are prumadas peripheral and “sprayed”. These characteristics guarantee great flexibility of use, fluidity and spatial continuity. The building also features large balconies that qualify and give new look to the traditional workspace.

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Missing image

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

Nitsche Arquitetos Associados — Edifício Comercial João Moura

HMS - Residence Montesanto - DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati

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The project called “HMS” originate from the research on “low-rise high-density houses” and is set up as an experimental verification within a building lot with characteristics common to many Italian and European countries: a brownfield with an irregular geometry that results from past subdivisions of the territory and the presence of surrounding buildings without any unity, often realized directly close to the boundaries of the property. By comparing a pattern consisting of a series of terraced houses , quite common in similar cases , with another one derived from the application of the rules of distribution and aggregation of low-rise high-densityhouses,we obtained an increase of the density from 40 to 60 dwelllings/hectare (dw/h). This densification is accompanied by a substantial improvement of the privacy for each unit, by creating intimate private spaces, together with the creation of paths and filte-areas able to increase the overall quality of the system and to foster greater inter-relationship between the inhabitants . In addition, it was possible to achieve a greater variety of types of accommodation, all directly accessible from the ground, capable of responding to the various needs of a consumer-market even more varied and complex. This aggregation principle is a qualitative opportunity for the housing design, especially within the build urban contexts and brownfields and allows the densification meant as a key element for the sustainability of the city.

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — HMS - Residence Montesanto

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — HMS - Residence Montesanto

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — HMS - Residence Montesanto

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — HMS - Residence Montesanto

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — HMS - Residence Montesanto

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — HMS - Residence Montesanto

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — HMS - Residence Montesanto

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — HMS - Residence Montesanto

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — HMS - Residence Montesanto

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — HMS - Residence Montesanto

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — HMS - Residence Montesanto

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati — HMS - Residence Montesanto

Villa T - marco ciarlo

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La particolare orografia del terreno su cui sorge la villa ha dettato le linee guida del progetto, sia per quel che riguarda la sistemazione degli accessi e del giardino, risolto a terrazzamenti, sia, soprattutto, nelle scelte distributive e nell’organizzazione degli spazi abitativi, perseguendo l’obbiettivo di esaltare il rapporto tra l’edificio e il paesaggio. Composta da corpi di fabbrica collegati da un nucleo che funge da cerniera di distribuzione orizzontale e verticale, la villa mostra un impianto asimmetrico in ragione della diversa estensione orizzontale dei vari livelli. Il piano interrato, destinato a cantina e depositi, occupa solo la parte est del sedime della villa ed è come racchiuso dai muri di contenimento del terreno, rivestiti in pietra. Il seminterrato, riservato prevalentemente a zona notte, si sviluppa ai due lati dell’ambiente di distribuzione ed è in parte schermato da muri in pietra (corpo ovest) e in parte rivestito con doghe di legno (corpo est). Il piano fuori terra,che ospita la zona giorno, è configurato come un volume smaterializzato dal grande terrazzo e dalla retrostante parete vetrata, innalzato sul lato ovest della casa. L’interrato si apre a sud sul terrazzamento più basso, sistemato con rampe che consentono di risalire alla quota del seminterrato e della piscina. A questo livello l’accesso all’abitazione avviene attraverso un piccolo cortile ritagliato tra la casa e il muro di contenimento, mentre l’ingresso principale si trova al piano superiore, in corrispondenza della testata ovest della zona giorno. Nel livello fuori terra, gli ambienti di soggiorno, sala da pranzo e cucina formano una sequenza di spazi comunicanti tutti affacciati, attraverso la vetrata, sul terrazzo aperto verso il mare. Parzialmente accessibile attraverso il volume che ospita l’ascensore è, infine, il piano di copertura, sorta di osservatorio dal quale lo sguardo è libero di vagare intorno.

marco ciarlo — Villa T

marco ciarlo — Villa T

marco ciarlo — Villa T

marco ciarlo — Villa T

marco ciarlo — Villa T

marco ciarlo — Villa T

marco ciarlo — Villa T

marco ciarlo — Villa T

marco ciarlo — Villa T

Centro Civico - bOa studio, Giampaolo Mazzon

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L’area per il nuovo Centro Civico si colloca all’estremo sud dello storico Quartiere Isola, e rappresenta un ambito di passaggio tra realtà di opposta natura, immagine della cesura culturale e storica esistente tra un quartiere caratterizzato da un forte senso di appartenenza e partecipazione, e il nuovo ambito di trasformazione urbana di Porta Nuova. Il nuovo edificio diviene insieme all’incubatore dell’Arte ambito di accesso al Parco da nord. La grande copertura attraverso una piega crea un fronte interno, più urbano, che si rapporta alla scala dell’edificio esistente, e verso sud un piano inclinato che diviene segno di riconoscimento visibile dal Parco. Il dislivello di 5 mt. presente lungo la direttrice nord-sud del Parco, consente di riconoscere, traguardando l’area di progetto, la copertura come gesto unitario. Il lotto presenta inoltre una pendenza lungo l’accesso da vicolo De Castillia; l’edificio assorbe al proprio interno tale dislivello e attraverso l’articolazione degli spazi interni si relaziona con i diversi ambiti del Parco stesso. Il progetto lavora ad una doppia scala: la grande copertura come landmark e l’attacco a terra, attraverso la trama delle pareti interne, che porta al proprio interno i fruitori del parco, aprendosi verso i Campi e le Foreste circolari che costituiscono il Parco. La grande copertura caratterizza formalmente anche gli spazi interni, articolandone la sezione, e la qualità della luce attraverso le travi e i lucernari previsti. La geometria dei percorsi interni e l’inclinazione di una delle travi principali di copertura, riportano all’interno dell’edificio l’orientamento radiale dei percorsi del Parco. Un edificio “filtro” che cambia conformazione, qualità degli spazi e della luce naturale, via via che si penetra dal Parco verso il quartiere. Spazi “permeabili” a contatto con i percorsi perdonali e i Campi del Parco, fruibili da tutti, mentre al centro dell’edificio ambiti di ritrovo, lettura, consultazione. Verso il quartiere gli spazi più riservati per associazioni e cittadini. La struttura interna funziona come i tessuti vegetali, composti da serie lineari di cellule comunicanti, le cui pareti divisorie si modificano per fermare o permettere il deflusso della linfa. Flessibilità degli spazi, aggregati in caso di attività comuni o eventi che coinvolgono l’edificio nel suo complesso. Interazione tra spazi interni ed esterno, la copertura apribile in alcuni punti, il giardino d’inverno che nei mesi miti diventa un patio. L’ambito di ingresso cattura il passante/fruitore fin dall’esterno attraverso un passaggio vetrato che costituisce una espansione del percorso pubblico nell’edificio: all’interno uno spazio di accoglienza caratterizzato da un muro “interattivo” che fornisce informazioni sulle attività del Centro. La sala polivalente si apre verso la sala musica e questa verso il parco ad ovest per realizzare spettacoli all’aperto. Gli spazi per attività ricreative si aprono verso il patio interno, la caffetteria, e la sala multimedia. Lo spazio caffetteria ha in dotazione una cucina per piccoli eventi; è in comunicazione con lo spazio anziani, che lo gestiranno nella quotidianità, con il patio interno utilizzabile come ambito per il ristoro, e verso la facciata a sud con possibilità di essere usato dall’esterno.

bOa studio, Giampaolo Mazzon — Centro Civico

vista frontale_render Enrico Curini

bOa studio, Giampaolo Mazzon — Centro Civico

render Enrico Curini

bOa studio, Giampaolo Mazzon — Centro Civico

bOa studio, Giampaolo Mazzon — Centro Civico

render Enrico Curini

bOa studio, Giampaolo Mazzon — Centro Civico


CHURCH SQUARE - Piazza Pradamano - DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati, Giovanni Battista Busolini

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The project is the result of an ideas competition won in 2002, that redeveloped the Church Square of the town of Pradamano. At the time the square was little more than an open space between the church, the municipality and the nineteenth-century villa Giacomelli, sharing the fate of many smaller other squares of Italy, turned into public parkings without any quality. The project is set up primarily as an intervention of modeling of the soil, with the creation of new places determined by changes in altitude and inclinations that allow the creation of a space entirely usable by people with mobility difficulties. The new profile, also defined in order to solve some of the water problems of the place, determine a new parterre completely safe for pedestrians, while the stone-texture of the surfaces, differentiated according to the different areas, allows the extension of the pedestrian use in the case of local events. Particular attention has been paid to the use of the site in relation to the different seasons , in this way was developed a green project that contributes to the creation of shaded areas and is able to offer visual and olfactory different situations throughout the year.

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati, Giovanni Battista Busolini — CHURCH SQUARE - Piazza Pradamano

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati, Giovanni Battista Busolini — CHURCH SQUARE - Piazza Pradamano

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati, Giovanni Battista Busolini — CHURCH SQUARE - Piazza Pradamano

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati, Giovanni Battista Busolini — CHURCH SQUARE - Piazza Pradamano

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati, Giovanni Battista Busolini — CHURCH SQUARE - Piazza Pradamano

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati, Giovanni Battista Busolini — CHURCH SQUARE - Piazza Pradamano

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati, Giovanni Battista Busolini — CHURCH SQUARE - Piazza Pradamano

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati, Giovanni Battista Busolini — CHURCH SQUARE - Piazza Pradamano

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati, Giovanni Battista Busolini — CHURCH SQUARE - Piazza Pradamano

Ischia "l'isola verde" - Giuseppina Passalacqua

Passeggiata e galleria espositiva - marco ciarlo

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La riconversione a passeggiata pedonale di un segmento ferroviario litoraneo dismesso, esteso per circa mezzo chilometro (con una galleria di duecento metri) tra i comuni di Celle Ligure e Varazze è il tema di questo peculiare intervento di riuso ambientale. Il primo tratto del percorso, risolto semplicemente con il rifacimento della pavimentazione in “cemento architettonico” e l’installazione di un sistema di illuminazione di serie montato su pali in acciaio inox, funge da raccordo tra la passeggiata urbana dei Piani e l’antica galleria del treno. All’interno della galleria, scavata nella roccia viva e con i soli imbocchi voltati in mattoni, una calotta in lamiera ondulata in acciaio assicura protezione dal distacco di pietrisco e dalle colature d’acqua. Lo spazio è attrezzato per usi espositivi con 44 grandi pannelli in lastra di alluminio naturale (260×150x0,5 centimetri), distanti l’uno dall’altro poco meno di quattro metri e rivettati a una struttura portante in acciaio; un architrave metallico, posto a tre metri da terra, porta i sistemi di illuminazione puntuali e d’ambiente. L’ultimo tratto della passeggiata si svolge di nuovo all’aperto, a una quota intermedia tra la via Aurelia Levante – dalla quale è separato e protetto da una fitta area boschiva – e la scogliera. Anche in questa parte dell’intervento la pavimentazione è in cemento architettonico, con campi di 40 metri quadrati gettati in opera e divisi da listelli in legno di larice. Le sedute in cemento prefabbricato sono appositamente disegnate, come la ringhiera metallica che protegge la passeggiata verso la scogliera. In corrispondenza della “piazza” pavimentata in travertino, il discreto sistema di illuminazione della passeggiata lascia il posto a due “totem” di produzione di serie – costituiti da un profilo metallico di sezione rettangolare che porta i proiettori e dal relativo tirante a sezione circolare – agganciati a un palo in corten saldamente piantato a terra, ad evocare l’alberatura di una vela latina.

marco ciarlo — Passeggiata e galleria espositiva

marco ciarlo — Passeggiata e galleria espositiva

marco ciarlo — Passeggiata e galleria espositiva

marco ciarlo — Passeggiata e galleria espositiva

marco ciarlo — Passeggiata e galleria espositiva

marco ciarlo — Passeggiata e galleria espositiva

marco ciarlo — Passeggiata e galleria espositiva

marco ciarlo — Passeggiata e galleria espositiva

REALIZZAZIONE DI UNA TENSOSTRUTTURA POLIVALENTE E DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO SULLE COPERTURE DEGLI EDIFICI SCOLASTICI - Francesco Lovino

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il progetto prevede la realizzazione di due macro-interventi; il primo riguarda l’inserimento di un impianto fotovoltaico che installato sulla copertura piana dell’edificio a servizio della scuola riduca il consumo energetico annuo e quindi la spesa dal punto di vista elettrico; il secondo intervento invece riguarda invece la realizzazione di un Centro Sportivo Polivalente che integri la didattica d’aula favorendo l’aggregazione degli studenti sia in dimensione ludica che sportiva.

Francesco Lovino — REALIZZAZIONE DI UNA TENSOSTRUTTURA POLIVALENTE E DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO SULLE COPERTURE DEGLI EDIFICI SCOLASTICI

planimetria generale

Francesco Lovino — REALIZZAZIONE DI UNA TENSOSTRUTTURA POLIVALENTE E DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO SULLE COPERTURE DEGLI EDIFICI SCOLASTICI

dettagli

Francesco Lovino — REALIZZAZIONE DI UNA TENSOSTRUTTURA POLIVALENTE E DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO SULLE COPERTURE DEGLI EDIFICI SCOLASTICI

fotovoltaico

Francesco Lovino — REALIZZAZIONE DI UNA TENSOSTRUTTURA POLIVALENTE E DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO SULLE COPERTURE DEGLI EDIFICI SCOLASTICI

illuminazione

REDEVELOPMENT OF THE BURG OF THE CASTLE OF GORIZIA - DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati, Ezio Ravera, mP.Settanta I.A.Associati , Asstecaa

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The redevelopment of the Burg of the Castle of Gorizia Castle was an opportunity to confront with the symbol of the city, rich in history and important location for the mutations of identity that have occurred in times as result of different dominations . What is implemented is a profound reinterpretation of the past, that allow the creation of a new scenario , somehow different but in continuity with the history . The themes of the project were various and in deep relationships between them: restoring the original axis of distribution and the related hierarchies, the creation of a green amphitheater in relation with the main square of the burg, the creation of an abacus of materials able to give a new identity in the sign of simplicity and to ensure a substantial duration of the intervention; the solution to the difficult relationship between the topography of the land and the use of sites by people with phisical and visual disabilities; the development of a landscape design able to de-monumentalise the places and bring back the perception of seasonality in the ancient village.

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati, Ezio Ravera, mP.Settanta I.A.Associati , Asstecaa — REDEVELOPMENT OF THE BURG OF THE CASTLE OF GORIZIA

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati, Ezio Ravera, mP.Settanta I.A.Associati , Asstecaa — REDEVELOPMENT OF THE BURG OF THE CASTLE OF GORIZIA

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati, Ezio Ravera, mP.Settanta I.A.Associati , Asstecaa — REDEVELOPMENT OF THE BURG OF THE CASTLE OF GORIZIA

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati, Ezio Ravera, mP.Settanta I.A.Associati , Asstecaa — REDEVELOPMENT OF THE BURG OF THE CASTLE OF GORIZIA

DD&M / Di Dato & Meninno Architetti Associati, Ezio Ravera, mP.Settanta I.A.Associati , Asstecaa — REDEVELOPMENT OF THE BURG OF THE CASTLE OF GORIZIA

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