GUARDA-MI consiste in una strategia operativa in grado di trasformare uno spazio che ha perso la sua funzione urbana in un extra-spazio, uno spazio vivente e vissuto, restituito alla città. Il progetto di trasformazione si andrà progressivamente ad inserire nell’immaginario collettivo del panorama urbano come luogo in cui, assumendosi una certa dose di responsabilità, sarà possibile gettare le fondamenta per modelli alternativi di sviluppo, basati sulla temporalità degli usi e sull’adattabilità, sull’interazione fra gli attori urbani che a differenti scale sono coinvolti nei processi di trasformazione e sul coinvolgimento diretto degli utenti.
La riqualificazione del cavalcavia è finalizzata a creare un luogo dotato di una propria identità, seppur mutevole e in continuo divenire: uno spazio ben definito, ma in cui tutto è ancora possibile. Per questo lo spazio del cavalcavia e delle testate è stato “infrastrutturato” secondo alcune regole generali che prevedono al loro interno un processo aperto con ampi margini di adattabilità (sia rispetto alle richieste del mercato, che ai continui mutamenti della domanda) e che garantiscono, in ogni momento del ciclo di vita urbana dell’intervento, la corrispondenza dell’immagine complessiva all’impianto proposto.
© T SPOON . Published on October 02, 2014.
Attraverso un approccio progettuale basato sul tempo degli usi è possibile far sì che questo luogo possa risultare attivo e vitale in qualsiasi momento della sua storia urbana futura e rispondente a bisogni e necessità, per loro natura mutevoli nel tempo, con pochi adattamenti e senza stravolgimenti radicali. Nell’organizzazione complessiva dell’intervento si è scelto di lavorare sull’inserimento di alcune attività predeterminate e permanenti, con un riverbero urbano maggiore, capaci di costituire attrattiva in ogni momento e garantire così la sussistenza di un luogo vitale e attivo. Ad esse si integrano delle aree destinate a ad usi temporanei, che permettono invece il ricambio delle attività che vi si svolgono e la possibilità per la cittadinanza attiva di proporre nuovi modi d’uso dello spazio. Alcuni degli spazi previsti per gli usi temporanei si propongono già attrezzati, prevedendo degli affidamenti in gestione (ad esempio, per una stagione di semina e raccolto nel caso degli spazi degli orti e delle serre, o di sei mesi/un anno per gli atelier/temporary shop, così per consentire ad un giovane artista o start-upper di sperimentare l’avvio di una nuova attività). Alcuni spazi invece sono lasciati totalmente liberi, infrastrutturati solo con i servizi minimi di base, e sono aperti ad accogliere proposte d’uso inedite ed imprevedibili, anche se solo per poche ore (eventi, performance, piccole attività commerciali, ecc.).
© T SPOON . Published on October 02, 2014.
GUARDA-MI, inserendosi come elemento di completamento di un sistema continuo di luoghi pubblici pedonali e ciclabili, propone di trasformare una superficie monofunzionale e passante in un luogo in cui sperimentare paesaggi urbani alternativi, fornendo agli abitanti degli spazi di aggregazione dedicati alle diverse categorie di età e ai city-users dei luoghi eccezionali che accolgono attività urbane inedite.
© T SPOON . Published on October 02, 2014.
DESCRIZIONE DEGLI AMBITI DI PROGETTO
Nell’intervento si possono riconoscere ambiti differenti, anche per i loro diversi aspetti formali e morfologici, la cui trasformazione sinergica permetterà di raggiungere gli obiettivi individuati. Al fine di definire sin da subito dei luoghi riconoscibili, gli ambiti sono stati definiti con un nome specifico a seconda della loro vocazione principale:
© T SPOON . Published on October 02, 2014.
Il palinsesto
La vocazione della grande superficie del cavalcavia è quella di diventare un luogo dove tutto è possibile. Il parterre è per questo stato organizzato in modo flessibile, definendo in modo netto gli spazi di percorrenza e di connessione, mentre la superficie rimanente si propone lottizzata come un palinsesto, che prevede nei diversi slot spaziali alcune attività fisse, capaci di rendere vivo e attivo lo spazio fin da subito, e altre temporanee da affidare, attraverso una procedura aperta, ad attori sociali e operatori economici.
© T SPOON . Published on October 02, 2014.
La parte di Cavalcavia verso il Foro Garibaldi si presenta come la zona più aperta. Comprende l’arena (una struttura leggera, analoga a quella dell’Insegna Abitata, per proiezioni, spettacoli o semplicemente per sostare) e la grande superficie flessibile, predisposta attraverso la grafica a terra e delle forature per il posizionamento di pali ad accogliere il più ampio tipo di attività. Il secondo tratto, invece, si sviluppa in corrispondenza dell’Insegna Abitata e si presenta con una sequenza di diverse attività legate progressivamente al gioco (campo bocce, sabbiera con giochi, campo polisportivo), alle attività sociali e conviviali (serra, orti, tavolata, barbecue) e al tempo libero (playground, ping pong, pedana). Lungo la pista ciclabile, sul lato dell’Insegna, si sviluppa un percorso ombreggiato che interseca una sequenza di spazi attrezzati per la sosta e di luoghi selezionati in cui si apre la vista verso il fascio ferroviario.
© T SPOON . Published on October 02, 2014.
L’insegna abitata
La scelta di inserire un elemento a sviluppo verticale deriva da una riflessione più generale riguardante i rapporti dimensionali e le relazioni con il contesto. In quest’area ci si deve rapportare con interventi che hanno una dimensione, sia fisica che di capacità attrattiva, molto ampia (torri dell’Unicredit, Palazzo della Regione, il Bosco verticale, la torre dell’acqua di via Farini, il fascio ferroviario, ecc.). Per questo è necessario cambiare la scala dell’azione, lavorando in elevazione sul fronte dei binari con una struttura tridimensionale, leggera e permeabile che sorregge una grande insegna luminosa che gioca sull’ambiguità di significato GUARDAMI/GUARDA-MI. L’Insegna Abitata è pensata per raggiungere l’obiettivo riconoscibilità e amplificarne gli effetti, al fine di diventare essa stessa un landmark nello skyline urbano.
© T SPOON . Published on October 02, 2014.
La struttura è costituita da elementi tubolari di tipo tubo-giunto, solitamente utilizzati per le comuni impalcature. La proposta di un edificio-ponteggio, una struttura leggera che rimanda all’estetica delle strutture temporanee, risponde per sua natura ad un’idea di modificabilità che ben si presta all’immagine generale che si vuole proporre per l’intero intervento. L’Insegna Abitata, oltre a percorsi, terrazze e passerelle aeree, contiene anche alcuni volumi chiusi, piccoli spazi privilegiati da destinare ad attività temporanee, con un’organizzazione molto chiara e leggibile anche dall’esterno.
© T SPOON . Published on October 02, 2014.
La Promenade Plantée
La testata nord assume un ruolo come spazio di mediazione fra i luoghi definiti e “domestici” del quartiere e lo spazio aperto ed eccezionale del cavalcavia. Il percorso piantato che si propone per quest’ambito assolve questo ruolo di integrazione fra le parti, ricomponendo le diverse dimensioni e fornendo una guida nel sistema di salita/discesa. La vocazione di quest’ambito è quello di diventare una passeggiata ambientale, che permetta alle diverse tipologie di utenti (ciclisti, anziani, bambini a piedi o in passeggino, ecc.) di percorrere il dislivello in tranquillità, attraverso un sistema di rampe e terrazzamenti, raccordati da pendii morbidi e scarpate verdi.
Per l’area compresa tra via de Castillia-Borsieri-Confalonieri si definisce, inoltre, un’ampia piazza ribassata, in continuità con il sistema della Promenade Plantée, che potrà essere utilizzata come spazio pubblico protetto e sicuro in particolare a servizio delle associazioni culturali insediate alla quota stradale degli edifici.
© T SPOON . Published on October 02, 2014.
Il foro Garibaldi
La testata sud ha la vocazione di diventare uno spazio di aggregazione ludico e culturale, funzionale a rispondere alle esigenze degli abitanti quartiere. La scelta di eliminare la rampa di ingresso al cavalcavia consente di liberare uno spazio che ad oggi non esiste, permettendo così la definizione, attraverso il ridisegno delle superfici, di un luogo protetto per il gioco e l’incontro, posto in stretta relazione al distretto scolastico.
L’obiettivo è quello di trasformare un passaggio sgradevole e inospitale, in uno spazio accogliente, aperto e fruibile a tutti. L’eliminazione della rampa carrabile permette, infatti, di aumentare il campo visivo in uscita dalla scuola, creando un ambito protetto dai flussi veicolari, in stretta relazione con la scuola stessa. Il ridisegno della pista ciclabile, pensato come una risalita dolce, genera un’ampia curva che permette così di svuotare lo spazio al suo interno. Il pendio di raccordo fra la risalita ciclabile e la superficie della piazza è stato pensato come una gradonata minerale, che permette di raggiungere la quota superiore del cavalcavia, ma che allo stesso tempo sia un luogo in cui poter sostare e da cui avere una vista privilegiata sull’intero spazio del Foro Garibaldi.
© T SPOON . Published on October 02, 2014.
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