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BARTON RESTAURANT - Isabel López Vilalta + Asociados

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Barton, located on a corner in the Eixample district, represents a new approach to the Barcelona restaurant scene. The relaxed, informal atmosphere is reminiscent of a rustic tavern and showcases a menu of tapas, main courses and Raw Food. Designed by architect Magüi González, the premises are structured into three parallel spaces: a long bench with a number of tables, the bar, and an exposed pantry. Each space has been designed in a different style, from modern to traditional, which reinforces the thematic relationship between old and new. The warmth of reclaimed wood, marble surfaces, the visible pantry and the large bar all contribute to the tavern atmosphere. The two walls perpendicular to the façade and the roof are more neutral. They have been upholstered with felt to provide a comfortable acoustic experience and to defuse the reverberation that comes from the street side, where the wall is a plate-glass window. This large window and the restaurant’s height allow Barton to serve as a showcase. Large and striking lamps designed by Arik Levy are suspended from the ceiling, filling the space and yet contributing to a sense of transparency. The carpets provide the restaurant with a jolt of color and draw the attention of passers-by in the street. The kitchen opens on to a main room via a lattice structure that provides a sense of depth while allowing easy connection between the cooks and the service staff, making for a fluid and comfortable working atmosphere.

Isabel López Vilalta + Asociados — BARTON RESTAURANT

Isabel López Vilalta + Asociados — BARTON RESTAURANT

Isabel López Vilalta + Asociados — BARTON RESTAURANT

Isabel López Vilalta + Asociados — BARTON RESTAURANT

Isabel López Vilalta + Asociados — BARTON RESTAURANT

Isabel López Vilalta + Asociados — BARTON RESTAURANT

Isabel López Vilalta + Asociados — BARTON RESTAURANT

Isabel López Vilalta + Asociados — BARTON RESTAURANT

Isabel López Vilalta + Asociados — BARTON RESTAURANT

Isabel López Vilalta + Asociados — BARTON RESTAURANT


MINIMAL NATIVITY - MARCO TANZINI architetto

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La minimal art o minimalismo è una tendenza artistica nata principalmente negli Stati Uniti degli anni sessanta e settanta. L’arte minimalista, come da definizione, si basa sulla riduzione della realtà: l’arte è puramente astratta, oggettiva ed anonima, priva di decorazioni superficiali o caratteri espressivi.

MARCO TANZINI architetto — MINIMAL NATIVITY

Le elaborazioni di arte minimalista, come la riduzione alle strutture elementari geometriche, sono in grado di evocare, seppure astratte in forma e contenuto, emozioni e stati esistenziali.

MARCO TANZINI architetto — MINIMAL NATIVITY

Ho cercato di “rappresentare” la NASCITA DI GESU’, attraverso i suoi insegnamenti: AMORE, PACE, CONDIVISIONE, FELICITA’, FEDE… ...un allestimento che potesse “raccontare” all’uomo la grandezza e la ricchezza dell’essenzialità, del minimale.

MARCO TANZINI architetto — MINIMAL NATIVITY

DIOè anche “minimalismo”. Dobbiamo trovare in noi stessi questi valori ELEMENTARI, MINIMALI.

MARCO TANZINI architetto — MINIMAL NATIVITY

MARCO TANZINI architetto — MINIMAL NATIVITY

MARCO TANZINI architetto — MINIMAL NATIVITY

MARCO TANZINI architetto — MINIMAL NATIVITY

MARCO TANZINI architetto — MINIMAL NATIVITY

arredare con le immagini - cristina leone

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Incorniciare i ricordi diventa qui un elemento stesso di arredo; l’utilizzo sapiente di pannelli dalla composizione geometrica, rigorosa e accentuata nella forma e negli spazi, ingenera un innovativo testile per la camera da letto padronale. I pannelli immagine in forex graficato disegnano nella parete finestre che guardano verso altri mondi ritratti in chiave minimalista e monocromatica.

cristina leone — arredare con le immagini

testile

Medesima composizione ma diversa collocazione permette di scaldare un ambiente con immagini di vita, di scorci inaspettati e architetture che tornano dal passato con tutta la loro prepotente bellezza.

cristina leone — arredare con le immagini

parete letto

Completano l’allestimento della parete letto la lampada e lo specchio vintage provenienti dall’arredo degli anni 70 che combinati con il testile dalle linee pulite ed essenziali rafforzano il carattere della stanza dandogli un forte senso di contemporaneità.

Il nuovo waterfront di Senigallia - Matteo Pelosi

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Il progetto si propone di riqualificare l’area portuale di Senigallia, in particolare esso interessa la zona dell’ex cementificio, della quale rimangono solo pochi edifici e la ciminiera. L’obiettivo è quello di restituire il mare alla città e il progetto lo persegue avvolgendo la ferrovia attraverso un nastro ideale e l’introduzione di una piazza interrata, permettendo di valicare e ricomprendere i sistemi infrastrutturali che si presentano come una cesura fra il mare e la città. Al fine di restituire l’ex area produttiva alla cittadinanza si sono previsti spazi residenziali e un polo congressuale con annessi servizi, quindi uffici e negozi. Le residenze occupano la parte settentrionale del sito e si strutturano sull’utilizzo di un modulo per la gestione degli spazi interni; queste sono immerse in un contesto naturale e ricreativo su più livelli, sfruttando l’interrato per il posizionamento dei parcheggi. L’edificio iconico è quello che ospita l’auditorium, inserito in uno spazio espositivo che circonda il volume rosso centrale, attorno a cui una serie di percorrenze, sia verticali che orizzontali, permette la completa fruizione dello spazio. Il concept del nastro si attua attraverso l’introduzione di fasce che gestiscono l’organizzazione degli spazi verdi e costruiti di tutta l’area, avvolgendo anche le infrastrutture. Parte focale del progetto è infatti l’organizzazione degli spazi pubblici e la loro integrazione con tutti gli edifici esistenti e di nuova costruzione. Inoltre si permette la rifunzionalizzazione del lungomare in prossimità dell’area urbana, attraverso la predisposizione di servizi e percorsi che riconnettono il lungomare nord e sud, attualmente non in comunicazione.

Matteo Pelosi — Il nuovo waterfront di Senigallia

Il centro congressuale

Matteo Pelosi — Il nuovo waterfront di Senigallia

Matteo Pelosi — Il nuovo waterfront di Senigallia

Matteo Pelosi — Il nuovo waterfront di Senigallia

Matteo Pelosi — Il nuovo waterfront di Senigallia

Matteo Pelosi — Il nuovo waterfront di Senigallia

Matteo Pelosi — Il nuovo waterfront di Senigallia

Matteo Pelosi — Il nuovo waterfront di Senigallia

Matteo Pelosi — Il nuovo waterfront di Senigallia

Matteo Pelosi — Il nuovo waterfront di Senigallia

Matteo Pelosi — Il nuovo waterfront di Senigallia

Matteo Pelosi — Il nuovo waterfront di Senigallia

Agorà - Piero Speranza, corinne piera speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati

Interno abitazione C.S.B.S. - Nicola Bertini

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Ristrutturazione di villa singola Rifacimento zona giorno finiture/impianti

Nicola Bertini — Interno abitazione C.S.B.S.

Nicola Bertini — Interno abitazione C.S.B.S.

stato finale realizzato

Nicola Bertini — Interno abitazione C.S.B.S.

stato finale realizzato

Nicola Bertini — Interno abitazione C.S.B.S.

stato finale realizzato

Nicola Bertini — Interno abitazione C.S.B.S.

stato di cantiere

Nicola Bertini — Interno abitazione C.S.B.S.

stato di cantiere

Nicola Bertini — Interno abitazione C.S.B.S.

stato finale realizzato / wc

Nicola Bertini — Interno abitazione C.S.B.S.

rendering di progetto

Nicola Bertini — Interno abitazione C.S.B.S.

rendering di progetto

Nicola Bertini — Interno abitazione C.S.B.S.

planimetria / schema controsoffitto

Hotel Pleiada Iasi - andrei ciuhodaru

Riqualificazione di Piazza Municipio - Fabio Montesano

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L’intervento consiste nella progettazione e riqualificazione dell’area di Piazza Municipio. L’approccio progettuale nasce dalla consapevolezza di restituire alla popolazione una Piazza che valorizzi la qualità ambientale circostante.

Fabio Montesano — Riqualificazione di Piazza Municipio

L’idea di progetto si basa su un “segno”, che divide la piazza in due parti che rende quest’ultima più vivibile e aperta al paesaggio che suggestiona guardando verso il Monte Rosa. La separazione data dal segno architettonico a terra differenzia due aree della piazza con diverso utilizzo: la prima, prettamente pedonale e la seconda promiscua a parcheggi e atta ad essere attraversata in futuro da un eventuale pista ciclabile, ma anche una diversificazione di pavimentazione, ovvero la pietra locale di Beola e il legno di Rovere.

Fabio Montesano — Riqualificazione di Piazza Municipio

La Piazza richiama le forme semplici del quadrato, copre un area di circa 1500 mq e segue l’andamento della pendenza attuale. L’idea progettuale prevede che una parte venga lasciata libera da ogni ingombro per consentire il pieno svolgimento delle fiere stagionali.

Fabio Montesano — Riqualificazione di Piazza Municipio

Nel progetto sono stati inseriti elementi cardine combinati tra loro: come l’utilizzo del verde abbinato al bianco delle sedute in cls, la pietra di Beola al Legno, lo studio delle luci e gli elementi in acciaio Corten che hanno concluso il progetto con un suggestivo punto di ritrovo per l’intera cittadina.

Fabio Montesano — Riqualificazione di Piazza Municipio


House in the Ravine - Caterina Pregazzi

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The form of the house is inspired by the existing terrazes that characterize the ravine’s slopes. It is designed with sustainable building materials such as: _local stone, local wood, local mud and clay, cactus slime, self-producted adobe bricks [Zero-Mile building materials] _steel, glass [100% reusable materials] Under construction.

Caterina Pregazzi  — House in the Ravine

West Elevation

Caterina Pregazzi  — House in the Ravine

Exterior view from South East

Caterina Pregazzi  — House in the Ravine

Interior view of the living room.

Caterina Pregazzi  — House in the Ravine

South Elevation

Maison à Vessy - Carneiro Architectes

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UNE FORME ELEMENTAIRE SCULPTEE PAR LA LUMIERE. Formés à l’Ecole polytechnique fédérale de Lausanne, les architectes Antonio et Daniela Carneiro ont conçu ce projet d’habitation pour eux et leur trois jeunes enfants. L’approche est fidèle à celle qui inspire tous leurs ouvrages, qu’il s’agisse de villas privées ou d’immeubles, en suisse comme à l’étranger. La réduction du langage frôlant l’abstraction, la perfection du détail et l’élégante simplicité des matériaux laissent deviner l’influence du courant suisse contemporain. Cela jusque dans la façon de conjuguer ces valeurs dans l’affirmation dune certaine lisibilité de la construction, à l’intérieur comme à l’extérieur.

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

Située au bout d’un chemin en cul-de-sac, dans la campagne de Vessy, cette maison familiale entretient une totale transparence avec le jardin au niveau du rez-de-chaussée tandis que à l’étage la zone de nuit, lovée dans un volume massif et sombre se protège du voisinage bâti en jouant l’introversion. L’intimite de cette dernière est uniquement rompue par des ouvertures positionnées en accord avec l’usage des pièces. Résultat: une forme élémentaire sculptée sombre et de lumière, qui exprime clairement l’organisation des espaces intérieurs structures en toute fluidité.

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

ARTIFICE ET NATURALITE. Faisant fi du paysage dénué de référence marquante, le plan carré de 130m2 ouvre la maison sur tous les côtés. Le rez entièrement vitré et ouvert par de larges baies coulissantes sur le jardin reflète cette idée tandis que le volume supérieur, plus important au sud et à l’ouest, souligne son orientation. Un décalage d’autant plus nécessaire que, au nom du minimalisme, les percées ne bénéficient d’aucun brise-soleil. Posée sur un socle de béton, la maison se faufile à l’arrière entrée deux arbres existants. A l’opposé, elle affronte la légère pente du terrain par un pliage qui signale son entrée latérale et gendre la rampe d’accès côté rue. C’est à ce niveau, en contrebas de la parcelle de 1350 m2, qu’est construit le garage; sa façade côté maison est palissée de rosiers qui la recouvriront dans deux ou trois ans. La petite fontaine en béton, teinte comme le socle de la maison, qui y est accollée s’insérera alors dan la parois végétale.

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

Le rez s’organise autour de trois volumes géométriques en bois chêne qui délimitent les différentes activités diurnes, sans jamais cloisonner l’espace. Le hall porte, d’un côté, au module du vestiaire et à l’escalier; de l’autre, vers un grand cube lisse et pur, sans poignées apparente, et vers le salon qui jouit d’une vue privilégiée sur la piscine. La structure porteuse est totalement noyée à l’intérieur de ces volumes et libère de ce faite le porteur vitré. Par beau temps, le jardin devient aussi une pièce supplémentaire faisant partie intégrante de la zone de jour.

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

La double hauteur du salon articule la zone de nuit du premier étage et fonctionne comme un puits de limier. Les différents espaces gravitent autour du vide. Les trois chambres des enfants font face à la chambre principale donnant sur le grand sapin, sa salle de bains sur le magnolia et le dressing, le tout en lien direct avec un vaste bureau qui plonge en diagonale sur le salon et l’entrée. De par la distribution des espaces, la maison forme une unité compacte qui profite pleinement de la fluidité du plan libre.

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

LE LANGAGE DES MATERIAUX. Selon Saint Thomas d’Equin, la beauté naît du rapport entre des choses différentes. Ici, le contraste entre les matériaux rejoint la cohérence relationnelle entre intérieur et environnement et la justesse de l’opposition entre la dématérialisation et la dense matérialité du béton qui préside a l’enveloppe du bâti. Dans la mise en scène intérieure, la trame en chêne fumé bronze répond au blanc laqué brillant, écho à la trame carrée du marbre de Carrare qui court sur le sol du rez-de-chaussée. Omniprésente, la précision du détail s’infiltre jusque dans le veinage du bois. Il est partout vertical sauf pour la cheminée du salon et le panneau de la cuisine lui correspondant à l’opposé. “Un hommage à cette double hauteur” notent les architectes.

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

Qu’elle éclaire le couloir, les chambre ou le bureau, la fenêtre percée se répète à l’identique. De l’extérieur, elle se présente comme un carré au vitrage fixe, prolongé par un grillage en métal éloxé couleur bronze qui drape un portillon ouvrable en bois, les ailettes et une moustiquaire. Le concept permet ainsi d’inclure le réglage de la luminosité, la ventilation et le garde-corps.

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

Côté jardin, le béton finalement teinté gris anthracite de la piscine, débordant sur un parterre de graminées, fait écho au socle de la maison, en béton taloché sur place. Pour des raisons fonctionnelles, le revêtement de la piscine est en carrelage de grand format et même couleur. Il s’harmonise avec le bois d’ipé de la terrasse couverte et du deck, et des meubles de jardin signées Roda et Vitra. Texte: Viviane Scaramiglia

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

Carneiro Architectes — Maison à Vessy

Vivaio Bresciano - Cristina Volpi

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HAI MENO DI 35 ANNI? PRESENTACI LA TUA IDEA! PUOI VINCERE 5.000€PER REALIZZARE IL TUO PROGETTO!

Cristina Volpi — Vivaio Bresciano

Decisamente GGiovani lancia il concorso d’idee “Vivaio Bresciano” finalizzato alla promozione di progetti di sviluppo sostenibile e di risanamento del territorio, che farà di Brescia un laboratorio di buone pratiche riproducibili in tutte le aree caratterizzate da un’economia a vocazione industriale e produttiva, in Italia o all’estero.

Scarica il bando http://www.decisamenteggiovani.it/vivaiobresciano/

"Workplace of the Future" - THE CELL - fabio damiani, Marco Quistini, Daniele Cremaschi

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THE CELL IS A MULTI-TASKING BOX FOR HIGH TECH REMOTE WORKING, AN HYPER-ACTIVE SPACE FOR DATA CONSUMPTION AND PRODUCTION.

fabio damiani, Marco Quistini, Daniele Cremaschi — "Workplace of the Future" - THE CELL

concept

IN A SOCIETY OVERWHELMED BY BIG DATA, WORK IS MORE AND MORE BIT-BASED EVERY YEARS ON. WORKSPACE ARE PROJECTED INTO A VIRTUAL REALITY OF DIGITAL REMOTE COLLABORATION, SHARING AND COMPUTING. THE CELL EXPANDS THE POSSIBILITY OF REMOTE WORKING CREATING A SERIES OF WORK STATION DEPLOYED ALL AROUND THE WORLD IN EVERY DIFFERENT URBAN LANDSCAPE. PLACES FOR COMMUTERS, FOR PASSENGERS, FOR PEOPLE IN MOVEMENT, FOR WORKERS WHO CONSIDER THE ENTIRE WORLD AS THEIR SPACE OF ACTION, AS THEIR“OFFICE”. THE CELL IS EVERYWHERE YOU NEED IT: INSIDE THE TERMINAL, THE TRAIN STATION, NEXT TO THE TUBE, OUTSIDE THE NURSERY WHERE YOUR CHILDREN GO, INTO YOUR FAVOURITE PARK; SOMEWHERE ELSE? JUST ASK FOR IT! AN EVOLUTION OF THE TELEPHONE BOX, WHERE WALLS ARE COMBO ACTIVE-TOUCH SMART DISPLAYS: THE SPACE IS THE KEYBOARD AND HERE IS EVERYWHERE.

fabio damiani, Marco Quistini, Daniele Cremaschi — "Workplace of the Future" - THE CELL

concept

IN ORDER TO GIVE A LARGE NUMBER OF POSSIBILTIES CHOOSING YOUR WORK TEAM, CELL IS STUDIED AS A CLOUD WORKING SPACE WHERE YOU CAN WORK ON YOUR DATA AND CONNECT WITH YOUR STAFF ANYWHERE IN THE WORLD. TEAM WORKING IS A PREROGATIVE OF THIS PROJECT, SO DIFFERENT GRADE OF INTERACTION BETWEEN PEOPLE HAVE BEEN STUDIED TO SATISFY ALL NEEDS OF WORK TEAM. THREE DIFFERENT WAY OF INTERACTION BETWEEN THE SINGLE MODULES. WHEN YOU ENTER THE CELL YOU CAN LOGIN AND LOAD YOUR PROJECTS, YOUR DATA EVEN YOUR HOME MACHINE. AS A RESULT OF THIS LOGIN THE CELL CAN RECOGNIZE IF YOU ARE A SINGLE ISOLATED MEMBER OR IF YOU ARE A TEAM MEMBER OR A TEAM LEADER AND CONSEQUENTLY CONNECTS YOU TO THE OTHER MEMBERS OF YOUR EQUIPE.

fabio damiani, Marco Quistini, Daniele Cremaschi — "Workplace of the Future" - THE CELL

network

A SMART BOX. AN URBAN COMPACT OFFICE TO RENT, FULLY CONNECTED WITH YOUR DEVICES AND SOFTWARES. SIT DOWN AND WORK ON YOUR PROJECTS BY YOURSELF OR IN NETWORK…AND JUST PAY HOW LONG YOU STAY.

fabio damiani, Marco Quistini, Daniele Cremaschi — "Workplace of the Future" - THE CELL

the cell in an university hall

EVOUTION OF THE URBAN TELEPHONE BOX—> A VIRTUAL BRIEFCASE AT YOUR FINGERTIPS, ANYWHERE!

fabio damiani, Marco Quistini, Daniele Cremaschi — "Workplace of the Future" - THE CELL

functions

THANKS TO A WORLDWIDE DISTRIBUTION NETWORK EVERY CELL IS DESIGNED TO BE LINKED AND IN DIRECT COMMUNICATIONEACH OTHERS IN ORDER TO WORK AT A DISTANCE ALONG WITH OTHER USERS OF OTHER CELLS.

fabio damiani, Marco Quistini, Daniele Cremaschi — "Workplace of the Future" - THE CELL

the cell in San Marco's Square

THE USER DOESN’T NEED ANYTHING EXCEPT WHAT HE WILL FIND INTO THE CELL: A FULLY EQUIPPED URBAN OFFICE BOX AVAILABLE 24/24 HOURS.

fabio damiani, Marco Quistini, Daniele Cremaschi — "Workplace of the Future" - THE CELL

inside view - closed version

We think the real value of our project is the fact of accepting the physical separation of the team as a possible condition making the most remote of the work itself. We worked on the concept that the distances inside a team does not necessarily have to be a limit, but simply one of the many ways available to work together offering in its own way its advantages and we tried through our project to increase and amplify those advantages.

fabio damiani, Marco Quistini, Daniele Cremaschi — "Workplace of the Future" - THE CELL

inside view - open version

fabio damiani, Marco Quistini, Daniele Cremaschi — "Workplace of the Future" - THE CELL

the cell in an airport

rapisardi9/2.0 - giovanni casadei_dinamoarchitetti, silvia nicoletti

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Il progetto è una revisione di quello del 2011 allo scopo di contenere i costi, adeguarsi alle sopraggiunte variazioni del mercato immobiliare e dei regolamenti edilizi. Restano invariati i dati iniziali: un organismo edilizio da ristrutturare, mantenere, e ampliare; riducendo i tagli degli appartamenti, aumentando le unità immobilari. Semplificando il linguaggio e le finiture, lo scopo è comunque quello di realizzare un edificio armonico e di chiara matrice contemporanea, legato all’immaginario balneare senza scadere nel vernacolare, con una chiara articolazione volumetrica e materica.

giovanni casadei_dinamoarchitetti, silvia nicoletti — rapisardi9/2.0

Vista Retro

giovanni casadei_dinamoarchitetti, silvia nicoletti — rapisardi9/2.0

giovanni casadei_dinamoarchitetti, silvia nicoletti — rapisardi9/2.0

Pianta P.T.

giovanni casadei_dinamoarchitetti, silvia nicoletti — rapisardi9/2.0

pianta P.1

giovanni casadei_dinamoarchitetti, silvia nicoletti — rapisardi9/2.0

pianta P.S.T.

giovanni casadei_dinamoarchitetti, silvia nicoletti — rapisardi9/2.0

Consolidamento solaio ligneo con reticolo strutturale in acciaio - Damiano Giuseppe Vaticano Architetto

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L’intervento è stato effettuato dopo un attenta analisi dei luoghi e delle strutture del fabbricato. Il solaio in oggetto presentava forti inflessioni dovute a sovraccarico insistenze su di esso dall’abitazione sovrastante. Essendo quest’ultima abitate e non potendo quindi operare sull’estradosso del solaio si dovuto procedere alla realizzazione di un reticolo strutturale in acciaio ubicato nell’intradosso dell’ammalorato solaio lignea con funzione di sostegno. Attività svolta:

Damiano Giuseppe Vaticano Architetto — Consolidamento solaio ligneo con reticolo strutturale in acciaio

- Progettazione - Direzione Lavori - Coordinatore della Sicurezza progettazione e esecuzione - Collaudo

Damiano Giuseppe Vaticano Architetto — Consolidamento solaio ligneo con reticolo strutturale in acciaio

Solaio ligneo inflesso

Damiano Giuseppe Vaticano Architetto — Consolidamento solaio ligneo con reticolo strutturale in acciaio

struttura in acciaio

Damiano Giuseppe Vaticano Architetto — Consolidamento solaio ligneo con reticolo strutturale in acciaio

Damiano Giuseppe Vaticano Architetto — Consolidamento solaio ligneo con reticolo strutturale in acciaio

Damiano Giuseppe Vaticano Architetto — Consolidamento solaio ligneo con reticolo strutturale in acciaio

Centro Ricerche Biotecnologiche - Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari

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L’edificio è al margine di una zona industriale che è stata la sede storica del complesso di produzione e ricerca della Sclavo. La zona è ormai integrata nell’espansione periferica a nord della città. Le norme del PRG consentono la costruzione di un edificio di circa 6.000 mq., complessivamente ripartiti in due livelli interrati e tre fuori terra, ai quali va aggiunto l’utilizzo del piano di copertura come sede di servizi e attrezzature comuni.

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

La concezione più attuale di un moderno centro di ricerca destinato alle biotecnologie è di un grande e complesso insieme di spazi nel quale si esplicano attività di lavoro individuale, sempre corroborate e arricchite da numerose occasione di incontro, scambio e verifica collettiva. Il lavoro di ricerca è una particolarissima attività intellettuale che ha i suoi presupposti nella qualità ambientale in cui trova svolgimento, nel grande comfort degli spazi di lavoro, nella dotazione di attrezzature e servizi a supporto delle attività principali. La necessaria separatezza dei luoghi destinati alle applicazioni scientifiche e tecnologiche deve trovare, all’interno del sistema, una pluralità di spazi di incontro e di scambio continuo con l’esterno, intesi sia come uscita dallo “spazio segregato” e riappropriazione del rapporto con la realtà dell’ambiente esterno, sia come momento di convergenza con opinioni ed idee portate da ricercatori maturati su esperienze diverse, con i quali confrontarsi e operare continue verifiche. L’attività di ricerca, per come è immaginabile nel suo sviluppo futuro, presenterà sempre più i caratteri di una produzione intellettuale nella quale la predominanza “leggera” del software (intesa come dominio del cervello) sulla “pesantezza” dell’ hardware (la macchina in senso lato) sarà elemento condizionante anche per la natura e le caratteristiche dello spazio, richiedendo ad esso particolari prestazioni in termini di duttilità all’uso, capacità di adeguarsi a sempre nuove tecnologie, apertura all’esterno, inteso sia come ambiente socio-culturale che fisico-naturale. Il nuovo Centro Ricerche nasce come edifico isolato, anche se all’interno del contesto urbanizzato di un quartiere residenziale. Ciò ha prodotto una certa influenza nella concezione architettonica dell’edificio, soprattutto per la scelta di alcune caratteristiche formali e materiali dell’involucro del fabbricato.

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

L’affaccio lungo la strada di quartiere e verso un non esaltante, dal punto di vista qualitativo, insediamento residenziale di case a schiera, ha suggerito di chiudere maggiormente i fronti su questo lato e su quelli minori, tenendo viceversa più aperto e visibile dall’esterno quello prospiciente il restante insediamento industriale esistente. Il piano terra è sede degli uffici direzionali e amministrativi, della biblioteca, di un nucleo di servizi ed è attraversato dal percorso che conduce all’auditorium seminterrato.

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

Per quanto riguarda il piano primo e secondo, dove sono ospitati i luoghi di lavoro dei ricercatori, il progetto si limita a fornire una soluzione di assoluta flessibilità nella divisione degli spazi interni, individuando più puntualmente soltanto la posizione dei collegamenti verticali, dei percorsi di distribuzione e dei servizi igienici.

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

Sul fronte strada l’edificio si presenta con una facciata ventilata di laterizio, modulare e relativamente uniforme, incisa da un grigliato davanti alle finestre che, pur consentendo agli abitanti una normale visione dell’esterno, non enfatizza il rapporto diretto con il mediocre paesaggio urbano offerto da quel lato e contribuisce a schermare, soprattutto in estate, il sole di sud-ovest. La quieta neutralità di questa facciata è scossa da due corpi vetrati aggettanti, che immettono luce nel centro del fabbricato e, di notte, divengono due grandi segnali luminosi.

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

La facciata opposta, affacciata verso l’insediamento industriale, è chiusa da una parete continua in vetro strutturale, che avrebbe dovuto essere schermata da una contro-parete grigliata con funzione di brise-soleil.

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

La copertura dell’edificio è stata attrezzata per un uso prevalentemente collettivo rivolto agli ospiti del Centro di ricerca. Su di essa trovano luogo alcune funzioni dedicate all’incontro e al relax, con una sala riunioni e una caffetteria con spazio per i tavoli all’aperto, attrezzata anche per il “lunch” e nella sistemazione a terrazza estesa a tutta la superficie residua, per passeggiare all’aria aperta ed osservare il paesaggio più lontano. La copertura è dominata dalla presenza di un’alta parete, rivestita in lamiera metallica (alluminio o zinco-titanio), al cui interno trovano collocazione tutti i sistemi di aspirazione ed espulsione dell’aria. Tutti i livelli dell’edificio, dal piano garage al tetto-giardino, sono accessibili alle persone con ridotte capacità motorie, grazie alla presenza di ascensori posti accanto ad ogni gruppo scala. Ogni piano è dotato di servizi igienici predisposti per i portatori di handicap.

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

L’uso del modulo, inteso come misura di base di ogni componente edilizia, è assunto, nel nostro caso, come principio di progettazione. La serialità degli elementi strutturali, dei sistemi di facciata, delle finestrature, consente di semplificare il processo costruttivo, attraverso una, almeno parziale, industrializzazione di tali componenti, con relativo risparmio nei tempi di realizzazione e nei costi. Un tale principio di progettazione favorisce la creazione di spazi modulari e la flessibilità del loro uso. Ciò diviene fattore decisivo in situazioni, come nel nostro caso, in cui lo sviluppo continuo della tecnologia e dei sistemi di lavoro richiede estrema duttilità allo spazio fisico e la sua continua modificabilità.

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

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Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

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Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

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Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche

Carlo Nepi, Nepi Terrosi-Architetti Associati (Progettazione architettonica e Direzione artistica), General Planning Srl (Progettazione generale coordinata): Ing. Stefania Gennari — Centro Ricerche Biotecnologiche


Banca a Bolzano Vicentino - ARTUFFICIO

New modern library. Copenhagen - OKS architetti

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The project is based around the idea of creating a strong intimacy between the public space and the new library. The role of a library as a public place makes it a fundamental building in the culture of the city of Copenhagen. Libraries in Denmark are a true point of encounter and exchange. The design concept merges from one side the intention of giving a new view spot to the city center and from the other the idea of bringing the public in with a ribbon that crosses the whole library and reaches a city terrace on top of the building. Although the height of the building is limited in order to reduce his impact on the site (13m ), still it creates a higher public view of the area since it allows to reach the average size of its surrounding buildings.

OKS architetti — New modern library. Copenhagen

OKS architetti — New modern library. Copenhagen

OKS architetti — New modern library. Copenhagen

OKS architetti — New modern library. Copenhagen

OKS architetti — New modern library. Copenhagen

OKS architetti — New modern library. Copenhagen

Uffici a Brendola - ARTUFFICIO

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Progettazione e realizzazione di nuovi uffici direzionali a Brendola (VI)

ARTUFFICIO — Uffici a Brendola

ARTUFFICIO — Uffici a Brendola

ARTUFFICIO — Uffici a Brendola

Mons International Congress Xperience (MICX) - Daniel Libeskind, H2a Architecte & Associés

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Situated between the historic center and the Grand Prés quarter, the MICX will serve as an architectural landmark and a key element in a plan for economic revitalization. The center will be a place for meetings, conferences and events, for the public and private sector. The building includes auditoriums, meeting rooms and special event spaces, all equipped with state-of-the-art technology.

Daniel Libeskind, H2a Architecte & Associés — Mons International Congress Xperience (MICX)

Designed by Studio Libeskind in collaboration with local partner H2a and general contractor CIT Blaton/Galère the Mons International Congress Xperience (MICX) opens to the public and kicks-off the Cultural Capital of Europe 2015, on January 9, 2015.

Daniel Libeskind, H2a Architecte & Associés — Mons International Congress Xperience (MICX)

Conceived as a new architectural landmark for Mons, the new convention center is a key element in a plan for economic revitalization, and serves as a connector between the old and the new. From the viewing platform at the top, a visitor can spy the 17th-century Belfry tower, a UNESCO Heritage Site, in the historic center of town, a new train station designed by Santiago Calatrava and the La Haine river.

Daniel Libeskind, H2a Architecte & Associés — Mons International Congress Xperience (MICX)

The 12, 500 sq. meter (41,010 sq feet) Centre is an expression of contrasting geometric forms. The Center houses a grand entrance hall, three auditoriums, a multi-purpose event hall, conference rooms, offices, a restaurant, an underground parking and a public roof terrace.

Daniel Libeskind, H2a Architecte & Associés — Mons International Congress Xperience (MICX)

“We used simple, yet dramatic, design gestures, local materials and a flexible program for this modest gem of a building,” said Daniel Libeskind.” We hope the new center brings a fresh dynamic to this area of revitalization in Mons,” adds Libeskind. Clad in a manner that gives texture and light to the structure, canted ribbon walls of curved champagne, anodized, aluminum wrap the form upwards to a prow that cantilevers over the street to the north. The lower walls are clad with vertical slats of unfinished Robinia wood that echo the trees in a neighboring park. In plan, the Center is a spiral that ascents on its self and articulates a planted green-roof and public terrace. To the north, at street level the façade appears to lift up to reveal a glazed entrance, finished with deep blue aluminum mullions. To maintain the visual integrity of the form, the architect inserted few windows along the ribbon wall—and those are fronted by slats that are rotated to allow for daylight and views. Surrounding the complex is a forecourt of polished, light grey concrete, flecked with bands of Belgium blue stone. These blue bands continue onto the ribbon walls and into the interior forming an irregular pattern that unifies the design.

Daniel Libeskind, H2a Architecte & Associés — Mons International Congress Xperience (MICX)

Visitors enter the space to encounter a bright, open double-height lobby or “Forum”. Here skylights cut through the length of the crescent-shaped space at irregular intervals to usher in daylight, and create shifting patterns of natural illumination. Soft grey concrete floors are cross-hatched with inlaid Belgium blue stone, and a sculptural grand staircase constructed of cast-in-place concrete and finished with a white gloss surface and blue stone steps that lead visitors to the upper auditorium floors.

Daniel Libeskind, H2a Architecte & Associés — Mons International Congress Xperience (MICX)

The Center features three auditoriums of varying sizes: 500; 200; and 100 seats, each fitted with vibrant orange Tangram seats that Daniel Libeskind designed for Poltrona Frau/Cassina. In addition to the Forum, which can host special events, parties and temporary exhibits, the Center features a 380 sq. meter (4,090 sq. ft.) dedicated multi-event space as well as 16 meeting rooms of varying sizes and with flexible layouts.

Daniel Libeskind, H2a Architecte & Associés — Mons International Congress Xperience (MICX)

Sustainability
Highly energy efficient, with a green roof, passive shading, night cooling and fitted with photovoltaic cells, the MICX is on track to achieve Valideo status B, Belgium’s equivalent to LEED GOLD. “For me sustainable building is not a new design trend or an added feature, it is about common sense and quality. If you build in the right way using high-quality materials, innovation and technology, you will create something long lasting and sustainable,” said Daniel Libeskind.

Daniel Libeskind, H2a Architecte & Associés — Mons International Congress Xperience (MICX)

The Construction Team
Architect: Studio Libeskind (USA) in association with H2a Architecte & Associés (Belgium)
General Contractor: CIT Blaton/Galère (Belgium)
Plan Coordination: Semaco PM
Sustainability: Neo & Ides
Structural Engineer: Ney & Partners
Acoustical Engineer: Venac
Electrical Engineer & Installations: Putman (Belgium)
Mechanical Engineer & Installations: Energys (Belgium)
Façade Engineer & Installations: Somec Group (Italy)

Daniel Libeskind, H2a Architecte & Associés — Mons International Congress Xperience (MICX)

Daniel Libeskind, H2a Architecte & Associés — Mons International Congress Xperience (MICX)

Daniel Libeskind, H2a Architecte & Associés — Mons International Congress Xperience (MICX)

Daniel Libeskind, H2a Architecte & Associés — Mons International Congress Xperience (MICX)

Daniel Libeskind, H2a Architecte & Associés — Mons International Congress Xperience (MICX)

Koyasan Guest House - ALPHAVILLE Architects

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We designed a new guesthouse for young people from all over the world at Koya-san, the head temple of the Shingon sect founded 1200 years ago, the UNESCO world heritage. It is a mixture of Japanese capsule type hotel in which the privacy is well protected, and dormitory in which the communication among the guests is active. Each single room directly faces a hall so that you can chose proper distance with other guests ensuring the privacy. Selecting of thin wooden structure, resulting that the burden load per one pillar is relatively light, visibility of environmental facilities for easier maintenance and the simple composition of the space allow not only owner of this guest house but also guests to maintain, modify and keep on using this architecture for the long time.

ALPHAVILLE Architects — Koyasan Guest House

We made two different scale spaces, one is a lounge for 20 people and the other is single room of a mattress size, by setting simple wooden continuing structural frame. The architecture is consist only of 2×4 inch wooden structure set at the interval of 455mm wrapped by the exterior wall with insulation outside. We did not make the hierarchy among structure, finish or furniture, same as the old Japanese traditional architecture.

ALPHAVILLE Architects — Koyasan Guest House

At the center of this architecture, the corridor between two wooden colonnade illuminated naturally with high-side lit connects private dormitory space and public lounge space. We make use of the subtle light from far above through the wooden structure in tribute to traditional Japanese architecture. Thin small soft pillars give the guests very human scale feeling while gathering of this pillars gives spacious feeling for lounge and bar.

ALPHAVILLE Architects — Koyasan Guest House

ALPHAVILLE Architects — Koyasan Guest House

ALPHAVILLE Architects — Koyasan Guest House

ALPHAVILLE Architects — Koyasan Guest House

ALPHAVILLE Architects — Koyasan Guest House

ALPHAVILLE Architects — Koyasan Guest House

ALPHAVILLE Architects — Koyasan Guest House

ALPHAVILLE Architects — Koyasan Guest House

ALPHAVILLE Architects — Koyasan Guest House

ALPHAVILLE Architects — Koyasan Guest House

ALPHAVILLE Architects — Koyasan Guest House

ALPHAVILLE Architects — Koyasan Guest House

ALPHAVILLE Architects — Koyasan Guest House

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