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Parsifal - Anish Kapoor

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Set for Parsifal
De Nederlandse Opera, 2012
Het Muziektheater

All images © Anish Kapoor, 2015

Anish Kapoor — Parsifal

Anish Kapoor — Parsifal

Anish Kapoor — Parsifal

Anish Kapoor — Parsifal

Anish Kapoor — Parsifal

Anish Kapoor — Parsifal

Anish Kapoor — Parsifal


Diocesi di Monreale, Cinisi - Alessandro Cintolo Architects AC/A Atelier

"Progetto di un'unità insediativa di SOCIAL HOUSING" - Martina Mancini

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L’area di progetto è situata all’interno del quartiere de “L’Annunziatella”, inserita tra via Ardeatina, via di Tor Carbone e via di Vigna Murata. Dall’analisi generale sono emerse problematiche da risolvere ai fini progettuali, ma anche punti validi a favore della situazione attuale e quindi dell’intervento. Tra le problematiche emerse la principale è l’assenza di servizi primari, poiché collocati nelle zone limitrofe,e l’assenza di percorsi ciclabili e pedonali. Tra gli elementi “a favore” emergono la vastità del verde del Parco dell’Appia antica, che accoglie proprio la nostra area, la presenza di flussi idrici e la molteplicità dei prodotti agricoli, ricavati dai numerosi vigneti, uliveti e dalle aree coltivate. L’obbiettivo è quello di ricreare aree verdi, punti di aggregazione e servizi, e anche delle unità abitative con sistemi bioclimatici, a basso costo.

Martina Mancini — "Progetto di un'unità insediativa di SOCIAL HOUSING"

Martina Mancini — "Progetto di un'unità insediativa di SOCIAL HOUSING"

Martina Mancini — "Progetto di un'unità insediativa di SOCIAL HOUSING"

Pianta piano tipo

Martina Mancini — "Progetto di un'unità insediativa di SOCIAL HOUSING"

Sezione longitudinale

Martina Mancini — "Progetto di un'unità insediativa di SOCIAL HOUSING"

Sezione trasversale

Martina Mancini — "Progetto di un'unità insediativa di SOCIAL HOUSING"

Vista di un edificio

Martina Mancini — "Progetto di un'unità insediativa di SOCIAL HOUSING"

Vista notturna

Impianti fotovoltaici - Valerio Custodero

Patent CO Education Center - Marko

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LOCATION / Crvenka, Serbia // AREA / 1.672m2 // INVESTOR / Patent Co., Serbia // YEAR / 2015. // PROJECT TYPE / detailed design // AUTHORS / Alter Ego Architects // TEAM / Marko Lazić, Diko Lazić, Predrag Vujanovic, Krsto Radovanovic, in cooperation with Abramović Engineering

Marko — Patent CO Education Center

Front view

Education Center project for major agriculture company in Serbia, Patent Co, was designed to meet the client’s needs for space for training and accommodation of students (course participants). The building is located within the industrial complex in Crvenka, Serbia and will represent a new company’s headquarters.

Marko — Patent CO Education Center

Rear view

The brief from the client was to design a facility which would accommodate various functions: education, administration, hospitality (hostel and restaurant), as well as the entrance lobby, which connects all the spaces. The primary function of the facility is to maintain courses, where trainees could become acquainted with the work of the company. In addition to the auditorium for theoretical classes and conferences, facility also contains an expo hall, where the course participants and visitors of the company may be familiar with the latest equipment for the production of animal feed and feed additives. Apart from the educational, complex also contains accommodation part (hostel) with living room, kitchen and inner courtyard, thus allowing longer stays of the trainees, with all necessary features.

Marko — Patent CO Education Center

Facade closeup

This functional division affected the architectural design of the building: the complex is composed of five units, mutually physically connected but formally clearly defined. Each functional unit is one segment (“house”), and their formation and spatial distribution was created as a contemporary interpretation of a traditional Vojvodina farm. Jagged form of the object is obtained by “shearing” of the spatial elements, thus allowing the creation of different inter-spaces and the integration of the building with the environment, as well as opening various perspectives. In the nearby there is a forested area with a corrals for horses, and an artificial lake is planned to be built. All this affected the orientation of the building and its opening to the surrounding area.

Marko — Patent CO Education Center

Sections

The building fits into the local context also by applying traditional local materials, such as bricks and roof tiles. On the other hand, large glass surfaces with steel elements meet the functional and aesthetic needs of modern office and educational space. The facade is divided into two parts: the ground floor (dark brick) and second floor (white brick). All the windows and doors are accented with wooden frame elements.

Marko — Patent CO Education Center

First floor

The building is designed to meet all the criteria of energy efficiency. Also, the arrangement of single units in a row allows the phased construction, which was one of the demands of the client.

Marko — Patent CO Education Center

Second floor

Pelléas and Mélisande - Anish Kapoor

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Set for Pelléas and Mélisande,
La Monnaie, 2008

All images © Anish Kapoor, 2015

Anish Kapoor — Pelléas and Mélisande

Anish Kapoor — Pelléas and Mélisande

Anish Kapoor — Pelléas and Mélisande

Anish Kapoor — Pelléas and Mélisande

Anish Kapoor — Pelléas and Mélisande

Anish Kapoor — Pelléas and Mélisande

Ristrutturazione ex stalla - Maurizio Tonti, Giovanni Tonti

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Ristrutturazione di edificio (ex stalla)danneggiato dagli eventi sismici e convertito in casa per civile abitazione in loc. Renaro di Sellano (PG). Renaro di Sellano si trova tra l’Umbria e le Marche a 900 m slm.

Maurizio Tonti, Giovanni Tonti — Ristrutturazione ex stalla

Interno

Maurizio Tonti, Giovanni Tonti — Ristrutturazione ex stalla

Interni

Maurizio Tonti, Giovanni Tonti — Ristrutturazione ex stalla

Interni

Maurizio Tonti, Giovanni Tonti — Ristrutturazione ex stalla

Soppalco

Maurizio Tonti, Giovanni Tonti — Ristrutturazione ex stalla

Dettaglio

Maurizio Tonti, Giovanni Tonti — Ristrutturazione ex stalla

Camino

Maurizio Tonti, Giovanni Tonti — Ristrutturazione ex stalla

Scala

Maurizio Tonti, Giovanni Tonti — Ristrutturazione ex stalla

Maurizio Tonti, Giovanni Tonti — Ristrutturazione ex stalla

Guggenheim Helsinki - Overviewproject, Alfonso Giancotti, Marco Tanzilli, Luca Gaetano Malvasi, Marco Tarquini

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Nell’ultima mostra al Centre Pompidou, Bernard Tschumi, riflettendo sul rapporto tra Concept, contesto e contenuto, scrive: Marcel Duchamp ha dimostrato un secolo fa, nel 1914, come un portabottiglie collocato in un museo modifica immediatamente lo stato dell’oggetto, trasformandolo in arte. Anche in architettura, un concetto può essere “contestualizzato” o, inversamente, un contesto può essere “Concettualizzato”. A partire da questo la domanda più importante da porsi è: come deve essere lo spazio in un museo nel 21 ° secolo? Per essere un museo esemplare del 21 ° secolo? Abbiamo risposto alla domanda immaginando uno “spazio in movimento”.

Overviewproject, Alfonso Giancotti, Marco Tanzilli, Luca Gaetano Malvasi, Marco Tarquini  — Guggenheim Helsinki

Tradizionalmente, lo spazio di un museo è una costante e l’opera è una variabile. Sia l’artista che curatore interpretano lo spazio per dare allo spettatore la combinazione risultante da entrambi gli elementi. Quali nuove aree di ricerca possono essere aperte all’arte attraverso l’architettura? E se gli artisti, curatori e spettatori possono sperimentare uno spazio variabile non statico in modo semplice e funzionale? Potrebbe questa idea di natura non statica modificare l’aspetto esterno dell’edificio in modo che tutta la città ne possa beneficiare? Un museo come “enitità” plastica, un museo che può essere trasformato, secondo le diverse esigenze degli artisti, curatori e del pubblico. Un’area espositiva sospesa composta da 2.000 mq di superficie permanente e 2000 di superficie variabile. Facilmente divisibile, liberamente posizionabile nello spazio, costituita da ponti che possono essere facilemente spostati.

Overviewproject, Alfonso Giancotti, Marco Tanzilli, Luca Gaetano Malvasi, Marco Tarquini  — Guggenheim Helsinki

Nel progetto l’ipotesi è razionalizzata considerando un sistema di ponti mobili che scorrono verticalmente e orizzontalmente lungo una maglia tridimensionale di 4,80 m x 4.80 m. L’attacco a terra dell’edificio è minimo, per lasciare l’area pubblica in riva al mare libera e il più accessibile possibile, per non ostacolare ma piuttosto rafforzare le dinamiche di aggregazione di questa zona insieme.

Overviewproject, Alfonso Giancotti, Marco Tanzilli, Luca Gaetano Malvasi, Marco Tarquini  — Guggenheim Helsinki

Un museo, che sia nello spazio interno che nell’aspetto esterno, non richiede una predefinita immagine, ma tante diverse che cambiano nel tempo. Immagini e spazi sono il risultato delle azioni di chi vive lo spazio e lo gestisce: le opere, i visitatori, la città e il suo clima. Un museo che diventa un’opera in sé, ma non attraverso una forma definita, poichéè uno spazio in costante mutamento e che perde ogni distinzione tra opere d’arte, artista e pubblico; Attraverso il processo di trasformazione dello spazio stesso, luogo di produzione, di osservazione, di confronto e di scambio che risulta sempre diverso nel tempo. Il museo è una tela su cui ognuno può raccontare ogni volta una storia diversa.

Overviewproject, Alfonso Giancotti, Marco Tanzilli, Luca Gaetano Malvasi, Marco Tarquini  — Guggenheim Helsinki

Un omaggio al pensiero architettonico finlandese e al suo contesto culturale, come Bruno Zevi spiega nella Storia dell’architettura moderna quando scrive, su Aalto, … niente è libero di se stesso: la struttura, le facciate, le piante, le finestre sono strettamente legati, in nome di un unico problema, in nome della libertà che ripristina e determina: la libertà umana e la libertà dello spazio entro cui si realizza il primo.

Overviewproject, Alfonso Giancotti, Marco Tanzilli, Luca Gaetano Malvasi, Marco Tarquini  — Guggenheim Helsinki

Questa è la nostra visione.

ALFONSO GIANCOTTI e OVERVIEW PROJECT e TREPUNTI ARCHITETTURA

Team: Alfonso Giancotti, Pietro Fantozzi, Luca Gaetano Malvasi, Claudia Sgandurra, Marco Tanzilli, Marco Tarquini, Luna Vetrani.


Cimitero Valbrona - Paolo Carlesso, Massimiliano Mornati, Laura Valeria Consonni

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We trust in the ability of nature, earth and everyday life to comfort the living. We wanted to achieve the continuation of a journey towards the landscape with the construction of new ossuaries and cinerari. The excavated and nude rock accommodates the small building without any fence, if not a pound sign, which opens the way to the mountain, alone. The small expansion of the Valbrona’s cemetery, was the pretext to reorganize the cemetery restoring strength and meaning to the original structure. Faceless design of details, of the elements that make up the artifacts, was a necessity due to the criteria of economy; this choice has helped to give more strength to the project. Is it possible to do architecture with few standardized elements? Maybe. The statues of Christ and the other of the first doctor of the village have been recovered, the Administration of the City did not want to get rid of these two works from graves that were dismantled; they asked us to integrate them into the project. We imagined a dialogue; a dialogue is possible in a small village like Volbrona, a dialogue between religion and science.

Paolo Carlesso, Massimiliano Mornati, Laura Valeria Consonni — Cimitero Valbrona

Paolo Carlesso, Massimiliano Mornati, Laura Valeria Consonni — Cimitero Valbrona

Belgorod City Center Competition - Arch Edoardo Alberto Fortuna

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The project approach is based on restoring its historical meaning to the area by the integration of some urban criterions and some architectural elements that meld History and Contemporaneity. Emphasizing the batch’s edges, with buildings overlooking the Boulevard and others roads, it  would be intended to represent the old fortress symbolically, that has been present on the site since the XVII century. At the principal entrance of the batch, from the Boulevard, it’s redesigned the ancient monastery destroyed in the second world war, whit a  weathering steels flooring, with emerging segments floor, that define its perimeter. We would like create a perceptible urban concept  that represents  orientation, sense of belonging and an instant identification to the citizen. In  the most north side of the block, it was inserted a building plant inspired by the curves of the level ground and so eased down to the land plot’s orography. All the buildings are oriented to benefit of a good solar exposure. In compliance with the announcement’s indications, our project would produce an high quality urban pole, composed by edifices that include premium and business class residences situated on the higher floors, including attics, and offices at the ground floor. The network of the streets was imagined to prevent driveways inside the new residential compound, placing the garages to the underground, accomplishing public spaces for the social aggregation and preserving a large part of the existing greenery. At the centre of the batch was designed a big green area, including kindergarten and welness center, that symbolizes the connective focal point of the project, representing the individual’s centrality of the urban space. The project was devised with parameters of environmentally friendly through the introduction techniques, like geothermal science, photovoltaic and  rainwater recovery.

Arch Edoardo Alberto  Fortuna — Belgorod City Center Competition

Arch Edoardo Alberto  Fortuna — Belgorod City Center Competition

Arch Edoardo Alberto  Fortuna — Belgorod City Center Competition

Missing image

Arch Edoardo Alberto  Fortuna — Belgorod City Center Competition

Galileo - Marco Tanzilli, Luca Gaetano Malvasi, Marco Tarquini , Overviewproject, Vittorio Minio Paluello, Matteo Tanzilli

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Il concept progettuale considera la necessità di prevedere nel complesso importanti e diversificate funzioni, assicurando il pieno funzionamento del sistema, propone un edificio a forte sviluppo verticale. Al riguardo sono state identificate due direttrici ognuna con un proprio carattere definito: A) la dimensione verticale, identificata nella Torre denominata Galileo in cui sono state inserite funzioni residenziali e turistico-ricettive, ma anche nella parte terminale, una appendice dello spazio museale. B) la dimensione orizzontale, identificata nella organizzazione degli spazi pubblici e a verde, polo museale Città della Scienza, raccolta negli edifici esistenti da riqualificare e strutture commerciali a sostituzione delle parti prive di valore storico-architettonico.

Marco Tanzilli, Luca Gaetano Malvasi, Marco Tarquini , Overviewproject, Vittorio Minio Paluello, Matteo Tanzilli — Galileo

La struttura alterna spazi pubblici ad unità edilizie autonome. L’azione mimetica operata sulla struttura urbana si contrappone al dirompente valore della verticalità. In particolare, la progettazione è stata realizzata garantendo: -la necessità di integrare il complesso, danno l’opportunità di collocare funzioni d’eccellenza; – controllare il costo delle opere infrastrutturali, che ben al di là degli ordinari oneri di urbanizzazione, garantiscono la sostenibilità urbanistica del maggior carico insediativo; – valutare la sostenibilità ambientale e paesaggistica, ricercata nel compromesso tra recupero urbano e modernità dell’edificio a torre;

Marco Tanzilli, Luca Gaetano Malvasi, Marco Tarquini , Overviewproject, Vittorio Minio Paluello, Matteo Tanzilli — Galileo

A) LA TORRE DI GALILEO La torre vuole imporsi come elemento di contrapposizione rispetto al convenzionale sviluppo della città, prendendo spunto anche da quel carattere di rottura che la scienza ha saputo assumere. La verticalitàè qui intesa come una soluzione di sostenibilità, in contraddittorio con la tendenza espansionistica della città verso confini sempre meno definiti. Nello stesso tempo l’uso delle aree già costruite e ad oggi svuotate di funzioni utili, permette di proseguire l’articolazione e la stratificazione che caratterizza e rende unica la Città. La scelta tipologica, oltre ad essere un atto di responsabilità per la trasformazione urbana realizzata nel rispetto della qualità del tessuto esistente, raccoglie le istanze di introdurre nuove funzioni, in una logica contraria al convenzionale consumo di suolo. Proprio per questo, l’edificio è progettato come un nuovo elemento di riferimento nel paesaggio di questa porzione di Città. Con i suoi 180 m di altezza, la costruzione ambisce ad inserirsi nel dibattito culturale sullo sviluppo verticale in una città in cui questo tema è stato declinato solo quale appartenente da oltre 400 anni alla cupola di San Pietro (138m).

Marco Tanzilli, Luca Gaetano Malvasi, Marco Tarquini , Overviewproject, Vittorio Minio Paluello, Matteo Tanzilli — Galileo

Al riguardo al trentatreesimo piano (138esimo m di altezza), nella torre è previsto un piano totalmente vuoto da utilizzare come una grande terrazza panoramica canocchiale di un nuovo punto di vista sull’Urbe, implementando fortemente la connessione della città con l’edificio. Nella costruzione sono pensati 29.000 mq di residenze, 6.000 mq di residenze sociali, 5.000 mq di funzioni turistico-ricettive e, nel blocco più in alto, una sala polifunzionale espositiva del sottostante museo. B) LA TERRA DI TUTTI La scelta progettuale di inserire molte funzioni all’interno della torre Galileo consente di poter prevedere ben 30.000 mq di spazi pubblici e a verde, organizzati al fine di raggiungere 2 obiettivi: – l’interconnessione con l’esistente ed in particolare con gli spazi aperti del MAXXI; – avere una percezione dell’aspetto urbano preesistente e soltanto alzando gli occhi al cielo avere cognizione del nuovo intervento. Infatti anche all’interno del complesso, le operazioni previste dal progetto sono: – la ristrutturazione volto al riuso dei manufatti esistenti con l’inserimento dei 27.000 mq della Città della Scienza, in edifici preesistenti; – Il posizionamento di strutture commerciali per 5.000 mq sulla piazza; – La realizzazione di parcheggi nel sottosuolo. La tangenza degli stessi al progettato percorso della metropolitana, viene assunta come opportunità.

Marco Tanzilli, Luca Gaetano Malvasi, Marco Tarquini , Overviewproject, Vittorio Minio Paluello, Matteo Tanzilli — Galileo

LA FEDE E LA SCIENZA Se è vero, come ha affermato A. Einstein che “la scienza senza la religione è zoppa e la religione senza la scienza è cieca.” Allora queste due non solo non possono esistere l’una senza l’altra ma vivono in un costante equilibrio fra razionalità e irrazionalità nell’uomo. Il progetto vuole sottolineare proprio questo bipolarismo che contraddistingue da sempre anche la città eterna, ponendo la scienza sullo stesso piano della religione.

Marco Tanzilli, Luca Gaetano Malvasi, Marco Tarquini , Overviewproject, Vittorio Minio Paluello, Matteo Tanzilli — Galileo

VITTORIO MINIO PALUELLO, FABRIZIO BATTISTI e OVERVIEW PROJECT.

Marco Tanzilli, Luca Gaetano Malvasi, Marco Tarquini , Overviewproject, Vittorio Minio Paluello, Matteo Tanzilli — Galileo

Team: Vittorio Minio Paluello, Fabrizio Battisti, Luca Gaetano Malvasi, Matteo Tanzilli, Marco Tanzilli, Marco Tarquini.

PROGETTO FLAMINIO - Arch Edoardo Alberto Fortuna, Roberto Fortuna Architetto

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Segno ispiratore e generatore del “Concept”è una diagonale inserita organicamente e naturalmente nel tessuto urbano e nell’impianto planimetrico attuale. Ortogonale a Via Vignola, assume sembianza decisa e funzione di asse pedonale intorno al quale si crea un organismo urbano comprendente le polarità richieste e gli spazi verdi pubblici intesi come polmone pulsante del quartiere. L’asse collegherà Via Vignola con Via Reni creando, attraverso una nuova piazza, continuità con il MAXXI e con il suo percorso interno fino a P.za Mancini. Le destinazioni d’uso commerciali e ricettive vengono attestate all’estremità dell’asse, rispettivamente su Via Reni e su Via Vignola. L’area destinata alla Città della Scienza (mq 10.000) viene ubicata adiacente a Via Reni ad est, verso Via Flaminia, sempre in continuità con la nuova piazza; su tale area, anche se non è in progetto si è ipotizzato un edificio ispirato all’ornitottero di Leonardo da Vinci. Ad ovest, tre torri balconate a verde comprendenti le residenze libere, fanno da quinta separatrice alla restante parte di quartiere. La SUL di residenze libere è concentrata nelle tre torri di 13-15 piani per lasciare maggiori superfici di aree a verde e spazi pubblici.. Il social housing con tipologia di edificio in linea è parallelo all’asse pedonale. L’area centrale è sistemata a verde attrezzato; costituita da vari riquadri con percorsi ed essenze di gruppi arbustivi e di erbacee perenni ,(Liquidambar styraciflua, Albizia julibrissin, Citrus x aurantium) rammenta una sorta di composizione pittorica astrattista alla Mondrian.. Si prevede il recupero di modesti volumi degli attuali edifici posti nell’area pedonale e su Via Reni da destinare a servizi di quartiere. La viabilità carrabile, nettamente separata da quella pedonale, è costituita da una strada collegante Via Vignola con Via Reni ad ovest parallela a Via Pier della Francesca. Da essa, tramite rampe si accederà ai parcheggi interrati (circa mq 20.000). Una strada carrabile cieca, permetterà l’accesso al social housing ed all’albergo sempre da Via Vignola. I parcheggi a raso vengono attestati parte su Via Reni di fronte alle strutture commerciali e parte sulla nuova strada ad ovest. Gli spazi pubblici sono dotati di sistema illuminante con “pali intelligenti” a led. I materiali degli edifici sono in pareti ventilate in cotto e/o in fotovoltaico, vetro e soprattutto rame costituente l’elemento di trait-union fra le diverse tipologie edilizie a testimonianza della destinazione preesistente del sito (deposito di materiali elettrici) ed in quanto materiale riciclabile e quindi sostenibile. La riconversione del quartiere, viene pensata ad energia quasi zero, attraverso l’uso di un sistema integrato e complesso di impiantistiche a tecnologie innovative oltre l’adozione di materiali opachi e trasparenti affiancati da sistemi di schermature che aumentano l’efficienza energetica rendendo il sistema edificio-impianto particolarmente performante sotto il profilo del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale: Le tecnologie adottate sinteticamente sono: impianto solare termico e fotovoltaico integrato nelle coperture e nelle facciate, pompe di calore geotermiche a recupero totale. La climatizzazione si basa su sistema radiante a bassa inerzia termica, affiancato da ventilazione meccanica controllata. L’uso poi della luce e della ventilazione naturale, contribuiscono a ridurre il ricorso agli impianti per il confort interno. Infine viene previsto il recupero ed il riutilizzo dell’acqua piovana per gli scarichi dei wc e per l’irrigazione del verde. Pertanto tutto il progetto è improntato secondo i principi della sostenibilità ambientale atti a creare un ambiente più salubre e confortevole, tramite l’abbattimento della produzione di CO2,dell’inquinamento acustico, una minima viabilità carrabile, ampi spazi pubblici ciclo-pedonali, l’inserimento di un verde di qualità ed una differenziazione dei rifiuti. Tutte le SUL sono quelle previste dal bando eccetto che per gli spazi pubblici che sono pari a mq 26.850 volutamente superiori ai 14.000 mq minimi richiesti dal bando.

Arch Edoardo Alberto  Fortuna, Roberto Fortuna Architetto — PROGETTO FLAMINIO

single Whisky Tower & double Whisky Towers - Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati

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Le “torri amiche” solo è in compagnia sono un omaggio formale a quegli edifici che sfiorano il cielo e che identificano il paesaggio urbano di una città, riferimenti rassicuranti per chi vive e si muove negli spazi urbani.

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — single Whisky Tower & double Whisky Towers

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — single Whisky Tower & double Whisky Towers

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — single Whisky Tower & double Whisky Towers

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — single Whisky Tower & double Whisky Towers

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — single Whisky Tower & double Whisky Towers

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — single Whisky Tower & double Whisky Towers

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — single Whisky Tower & double Whisky Towers

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — single Whisky Tower & double Whisky Towers

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — single Whisky Tower & double Whisky Towers

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — single Whisky Tower & double Whisky Towers

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — single Whisky Tower & double Whisky Towers

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — single Whisky Tower & double Whisky Towers

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — single Whisky Tower & double Whisky Towers

Riqualificazione ex mercato comunale sito nella traversa Buonocore. Ischia - Marco Russo, gilda antoniello, Francescantonio Antoniello, Alberto Buonaiuto, Silvana Scarati

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L’intento progettuale è mirato alla trasformazione della zona in oggetto in destinazione d’uso mista (commercio, tempo libero, cultura, artigianato, servizi di accoglienza) assicurano l’utilizzo dello spazio urbano per l’intera giornata. La modularità dei padiglioni permette la completa flessibilità degli spazi interni al fine di poterli adattare alle diverse esigenze attuali ed anche future.

Marco Russo, gilda antoniello, Francescantonio Antoniello, Alberto Buonaiuto, Silvana Scarati — Riqualificazione ex mercato comunale sito nella traversa Buonocore. Ischia

Riallacciandosi a modelli compositivi tradizionali sono stati realizzati padiglioni vetrati con schermature di classica semplicità raccolti intorno ad una corte centrale. Tale organizzazione spaziale consente, attraverso una serie di varchi tangenti alla corte centrale e mediante l’uso delle facciate trasparenti, un rapporto osmotico fra lo spazio esterno e quello interno.

Marco Russo, gilda antoniello, Francescantonio Antoniello, Alberto Buonaiuto, Silvana Scarati — Riqualificazione ex mercato comunale sito nella traversa Buonocore. Ischia

L’unitarietà fra spazio esterno ed interno, tanto ricercata, è accentuata visivamente dall’utilizzo di una pavimentazione corrente per tutta l’area, compreso quella occupata dai padiglioni. Il progetto riprende, quindi, in dimensioni diverse, la vecchia costruzione allo scopo di non stravolgere l’impianto preesistente che costituisce ormai un riferimento nel panorama cittadino, ma la smaterializza e la apre all’esterno.

Marco Russo, gilda antoniello, Francescantonio Antoniello, Alberto Buonaiuto, Silvana Scarati — Riqualificazione ex mercato comunale sito nella traversa Buonocore. Ischia

L’altezza dei padiglioni, tenendo conto che il complesso avrà la quota di imposta a livello strada, sarà di poco superiore a quella esistente e costante per tutti i corpi fatta eccezione per il blocco contenente la sala eventi e riunioni che avrà un’altezza maggiore per consentire la realizzazione di una gradonata al suo interno. Il salto di quota sarà utilizzato a piano terra per l’ubicazione dei servizi, mentre, sottostante la “cavea” verrà realizzato un volume tecnico contenente le apparecchiature atte alla produzione dell’energia alternativa, finalizzata all’autosufficienza dell’opera.

Marco Russo, gilda antoniello, Francescantonio Antoniello, Alberto Buonaiuto, Silvana Scarati — Riqualificazione ex mercato comunale sito nella traversa Buonocore. Ischia

La scelta dei materiali, la cubatura e i dettagli costruttivi delle facciate consentono la visione della corte interna, che si vuole alberata ed aperta per l’intera giornata per attenuare la congestione del fitto tessuto urbano.

Marco Russo, gilda antoniello, Francescantonio Antoniello, Alberto Buonaiuto, Silvana Scarati — Riqualificazione ex mercato comunale sito nella traversa Buonocore. Ischia

Marco Russo, gilda antoniello, Francescantonio Antoniello, Alberto Buonaiuto, Silvana Scarati — Riqualificazione ex mercato comunale sito nella traversa Buonocore. Ischia

WIKIARCHITETTURA 2.0 - Marco Russo, gilda antoniello

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Il termine piazza così come lo intendiamo da secoli , non è più associabile all’area in esame. Ci troviamo, infatti, in uno spazio residuale dove l’incuranza generale la fa da padrona. Il sito è in pendenza e la piazza si trova ad angolo tra due strade , la salita Sant’Anna di Palazzo che si collega a Via Chiaia e Via Nardones.

Marco Russo, gilda antoniello — WIKIARCHITETTURA 2.0

Il progetto nasce dall’esigenza di dare omogeneità alle quote preesistenti nel sito con la “sovrapposizione ideale” di un piano continuo, plasmato in modo da creare un piano rialzato , elemento di continuità con la cortina edilizia e di interesse per chi la percepisce da tutti gli assi stradali . Il primo passaggio è stata la documentazione storica, infatti il disegno della piazza si basa sui percorsi ed i cunicoli presenti nel sottosuolo di Napoli Sotterranea.

Problema principale da risolvere è stato quello della fruibilità degli spazi e delle funzioni; l’elemento rialzato non solo diventa un ostacolo per quanti fino ad ora utilizzavano la piazza come un vero e proprio parcheggio ma crea e delimita gli accessi lasciando libero lo spazio retrostante per il passaggio e la vista delle aree commerciali.

Marco Russo, gilda antoniello — WIKIARCHITETTURA 2.0

Per quanto riguarda il riposizionamento dei cassonetti dei rifiuti, l’idea di base è stata quella di renderli divertenti e colorati inglobandoli in gabbie di lamiera di acciaio di diverso colore.

Marco Russo, gilda antoniello — WIKIARCHITETTURA 2.0

La lamiera, disposta in pannelli modulari agganciati da montanti in acciaio, sarà un elemento predominate del progetto, diventerà una vera e propria parete verde. I muri diagonali che cingono la pedana saranno in cls armato, la scelta deriva dalla volontà di voler accentuare il riferimento agli assi storici di Napoli sotterranea, creando un segno forte e di continuità ideale tra il progetto e la preesistenza.

Marco Russo, gilda antoniello — WIKIARCHITETTURA 2.0

Verranno disposte delle aiuole su buona parte della piazza che ospiteranno essenze rampicanti (Clematide Tibetana, Jasminum Nudiflorum, Passiflora, Sundavilla) di vario genere capaci di insinuarsi su tutti i pannelli in lamiera traforata in modo da generare un sistema di verde non solo orizzontalmente ma anche in verticale.

Marco Russo, gilda antoniello — WIKIARCHITETTURA 2.0

Marco Russo, gilda antoniello — WIKIARCHITETTURA 2.0

Marco Russo, gilda antoniello — WIKIARCHITETTURA 2.0

Marco Russo, gilda antoniello — WIKIARCHITETTURA 2.0

Marco Russo, gilda antoniello — WIKIARCHITETTURA 2.0


meno di 31 - Camilla De Camilli

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All’ingresso della proprietà, salendo dal cancello, ci si aspetterebbe di trovarsi subito su di un fianco la dimora del custode, in quella posizione cui ci ha abituato la storia, in particolare quella recente delle ville nobiliari e borghesi a cavallo tra sette e ottocento. Ma non è questo il caso, al luogo scelto, non si giunge imboccando la via che porta all’ingresso principale della villa, né grazie al percorso sotto gli alberi del parco che risale il pendio fino al pianoro retrostante; per giungervi servirebbe un sentiero più periferico che si riallacci poi a quest’ultimo. A cavallo di questo nuovo sentiero immaginato, la casa si adagia sulla topografia senza sforzo poiché la distribuzione alle stanze altro non è che una continuazione del percorso esterno, del pendio, del parco. Da questo spazio la vista si apre verso il giardino in direzione della villa, garantendo con essa quel contatto visivo fondamentale. L’edificio ricorda il padiglione, per leggerezza, semplicità e sviluppo su di un unico ‘piano’. Tale piano, inclinato, e trasformato in scala, costituisce il basamento duro dell’edificio, e sarà realizzato con il minimo dello scavo. La linea orizzontale della copertura enfatizza il confronto tra gesto architettonico e natura dando risalto ancora una volta all’andamento del terreno. Travi di legno massicce sono poste in concomitanza dei cambiamenti di quota interni si addossano ai gradini singolarmente o in serie a formare diaframmi e pareti piene che oltre a scandire il ritmo delle aperture e misurare la distanza tra le linee di pavimento e copertura, hanno chiaramente una funzione strutturale.

Camilla De Camilli — meno di 31

MENO DI 31 - Francesco Manzoni, Paolo Manzoni

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La scelta progettuale nasce dal pensare lo spazio di vita della casa, inserita in un contesto estremamente naturale, su un pendio ai limiti del bosco. La casa viene concepita come un corpo cavo in grado di accogliere al suo interno spazi intimi, spazi domestici capaci di misurarsi in maniera precisa ed eccezionale con il paesaggio esterno.

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

La “sezione” e “scomposizione” dell’involucro (attraverso plastici e modelli di studio) costituiscono le metodologie progettuali per la progettazione della casa con l’ obiettivo di giungere a una precisa scala di spazio abitativo.

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

“Guardare dall’ interno” uno spazio, vedere “quanta luce entra” e capirne la sua misura sono esperienze progettuali imprescindibili per poter rendere la casa un luogo da abitare, prima ancora della sua realizzazione. Ogni spazio, ogni stanza diventa così un’occasione abitativa unica.

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

L’ingresso principale dell’abitazione avviene nella parte più alta del pendio dalla zona giorno. La zona giorno è orientata verso sud, ha una vista privilegiata e allo stesso tempo “protetta” dai grandi alberi.

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Dalla zona giorno scendendo si accede al deposito del custode, pensato anche come luogo di lavoro con accesso indipendente da nord e un piccolo servizio.

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Salendo si raggiunge un piano intermedio rivolto verso ovest con affaccio diretto verso le colline bolognesi dedicato ad accogliere una camera per gli ospiti o i famigliari. All’ ultimo piano troviamo i servizi igienici e la camera del custode. In linea con la scelta progettuale iniziale si è deciso di ricorrere a tecnologie ecocompatibili utilizzando una struttura a telaio in legno.

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Particolare attenzione è stata rivolta all’ orientamento della casa, al dimensionamento e al posizionamento delle aperture in modo tale da avere il maggior apporto solare nei mesi invernali e la miglior ventilazione per i mesi estivi.

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

L’architettura sarà realizzata interamente a secco, l’energia elettrica sarà fornita tramite pannelli fotovoltaici installati in copertura. Il riscaldamento a pannelli radianti a pavimento alimentato attraverso una pompa di calore geotermica garantirà il riscaldamento di tutta la casa. Un serbatoio raccoglierà l’acqua piovana che permetterà la riduzione del fabbisogno di acqua sanitaria dell’edificio.

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Francesco Manzoni, Paolo Manzoni — MENO DI 31

Meno di 31 - Michele Miserotti

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Il progetto fonda le sue premesse nella ricerca di un nuovo linguaggio all’interno di schemi spaziali consolidati. La figura archetipa della casa ha da sempre ispirato la costruzione della contemporaneità attraverso elementi ricorrenti fondativi dell’architettura, intesa come arte del costruire.

Michele Miserotti — Meno di 31

Scopo della proporzione è di ottenere l’armonia attraverso una struttura, la replica di semplici rapporti che producono un sostegno. Il principio tettonico si rapporta alla tradizione in modo antitetico. Qui la grammatica è rappresentata da un elemento in acciaio a forma di Y, staticamente fragile ed incapace di svolgere una funzione portante da solo, ma resistente e leggero se posto in coro a formare un telaio. Il basamento invece è costituito dal terreno stesso, che fornisce appoggio per punti senza elementi di transizione, rispettando ed adattandosi alla topografia del sito. La funzione primaria di riparo è costituita dal grande tetto che si adagia sulla struttura, mentre la membrana di chiusura è formata da pannelli leggeri rivestiti in ceramica con un motivo che richiama la trama di base.

Michele Miserotti — Meno di 31

Il progetto esclude l’idea di novità delle forme, ma propone attraverso la morfologia riconoscibile dell’edificio a corte una continuità con il tema dell’architettura domestica della nostra cultura. La casa si sviluppa attorno al vuoto centrale della corte frapponendo il corpo costruito alla distesa del parco, producendo un luogo intimo e raccolto dove si svolge la vita famigliare. La transizione esterno/interno ha luogo attraverso la linea continua del tetto a spiovente, che accentua il significato di limite ed invita lo sguardo ad attraversare le rare aperture per scoprire il giardino interno. Qui lo slancio delle colonne sostiene un portico continuo che fornisce riparo e distribuisce i diversi spazi dell’abitazione.

Michele Miserotti — Meno di 31

Gli spazi interni sono semplicemente disposti in sequenza, dallo spazio dello stare, della socialità e dell’incontro, allo spazio dell’intimità e della cura del corpo. Il nucleo centrale ospita soggiorno e cucina a scomparsa, grazie a pannelli apribili, ed è aperto verso la corte e il parco retrostante. Questo spazio ad uso comune collega funzionalmente le camere, raggruppate in due corpi separati. La stanza da letto padronale è divisa da questo tramite tende in tessuto che permettono una libera configurazione degli ambienti. Lo stesso principio è utilizzato per separare e schermare il guardaroba che funge da disimpegno per il bagno. Il locale di servizio e deposito sono disposti nel corpo prospiciente, separando lo spazio per il lavoro per evitare di disturbare.

Michele Miserotti — Meno di 31

Il progetto declina la materia che compone il luogo attraverso materiali che cercano continuità con la tradizione, assemblati secondo processi costruttivi innovativi. Il basamento in cemento pigmentato in pasta riprende il colore della terra, dell’argilla e del mattone, le murature in pannelli prefabbricati di legno sono rivestite in ceramica della produzione locale. Il manto di copertura in rame registra il passare del tempo ed interagisce con la natura circostante.

Michele Miserotti — Meno di 31

Nel progetto sono state bilanciate parti opache e parti trasparenti onde ottimizzare l’ingresso di luce naturale e assicurare la ventilazione naturale degli ambienti. I serramenti sono previsti in profili di alluminio a taglio termico con una vetrocamera ad alte prestazioni, il pacchetto di chiusura grazie a un strato di lana di roccia di 16 cm con densità 70 kg/m³λ = 0,35 W/mK assicura una trasmittanza termica complessiva pari a U= 0,20 W/mqK. Il riscaldamento e il raffrescamento dei locali avviene tramite un impianto a pannelli radianti a pavimento collegato ad una caldaia a condensazione posizionata nel locale tecnico.

Michele Miserotti — Meno di 31

Michele Miserotti — Meno di 31

Michele Miserotti — Meno di 31

Michele Miserotti — Meno di 31

Casa T&V - Ignazio Buscio

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Progetto di ristrutturazione del piano terra e della corte pertinenziale di una casa plurifamiliare

Ignazio Buscio — Casa T&V

Quarteirão dos Lagares - DNSJ

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The CIM (Centro de Inovação da Mouraria) is a hub for creative activities hosted in an ancient building complex situated in Mouraria, a historical quarter of Lisbon. This building complex, with its origins pre-earthquake (1755) and even, what was considered to be Islamic origins, was in an advanced state o decay wen we’re assigned to design the CIM. Only the masonry walls survived; they were reinforced to be able to support the wooden pavements and roof. Also some parts were added using light structures and contemporary materials so one could have clear perception of what was original and what is new. The contrast between the white surfaces (plaster walls and painted metal and wood structural elements) and the black ones (aluminium windows, the black iron shades and the black VIROC panels) achieved to expressed our conceptual goal. DNSJ.arq

DNSJ — Quarteirão dos Lagares

DNSJ — Quarteirão dos Lagares

DNSJ — Quarteirão dos Lagares

DNSJ — Quarteirão dos Lagares

DNSJ — Quarteirão dos Lagares

DNSJ — Quarteirão dos Lagares

DNSJ — Quarteirão dos Lagares

DNSJ — Quarteirão dos Lagares

DNSJ — Quarteirão dos Lagares

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DNSJ — Quarteirão dos Lagares

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