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Il giglio - CARLO IAFIGLIOLA

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Proposal to the competition for the new stadium in Florence

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_vista viale Guidoni, Firenze

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_vista ingresso viale Guidoni, Firenze


Re-Hub - saverio massaro

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Il problema è doppio: apprendere nuovi atteggiamenti nei confronti dei rifiuti, e inventare nuove tecniche e riti cosicché atteggiamento e azione si sostengano a vicenda. Un’efficiente eliminazione è importante per la nostra sopravvivenza. Essa potrebbe venir anche conformata in modo da rendere lo scartare un piacere e un compimento, un arricchimento della persona. Alcune nostre abitudini mentali sono ostacoli per una facile gestione. […] vorremmo che le cose fossero pure e durassero per sempre. Ci fissiamo sul consumo come misura del benessere ma non ci piacciono le conseguenze; esaltiamo la creazione e disprezziamo le cose e i luoghi dismessi. Pensiamo per mezzo di dicotomie, in classificazioni rigide, e non sappiamo comprendere il flusso continuo e la sfumatura. […] Pulire il mondo ripararlo trasmetterlo, potrebbe diventare altrettanto importante che usarlo o farlo. [Kevin Lynch – Deperire]

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Re-Hub

Re-Hub è un gioco di parole che chiama in causa tre fattori: Re = Riciclo, Hub = Dispositivo di rete, Rehab = riabilitare (aree degradate della città). Re-Hub quindi si configura come un network di dispositivi urbani atti a promuovere e incentivare la cultura del riciclo attraverso pratiche educative e attività ludico-partecipative e a trasferire i rifiuti della raccolta differenziata attraverso appositi cargo treni/tram lungo la linea ferroviaria urbana. In questo modo si intende contribuire a rendere più efficiente e polifunzionale la rete ferroviaria esistente, un’infrastruttura multitasking, con evidenti vantaggi in termini di gestione e manutenzione e allo stesso tempo a collegare il momento del riciclo all’educazione per colmare l’enorme gap che esiste ancora tra gli obiettivi(65% di differenziata) e la realtà che in una città come Roma si attesta attorno al 25%.

Un’analisi sulla città di Roma conduce all’individuazione di cinque complessive possibili aree per un progetto di questa natura presso la Stazione Prenestina, la Stazione Nomentana, Piazza Zama, Ponte Casilino e presso Via del Mandrione. Queste aree hanno caratteristiche comuni, sono infatti brown areas da riqualificare, sono in vicinanza alle stazioni dell’anello ferroviario romano in quartieri caratterizzati da una densità abitativa medio/alta, e infine si trovano nelle vicinanze di uno o più edifici scolastici pubblici. Queste aree possono essere tra loro interconnesse generando un nuovo layer urbano, la linea emergente dei rifiuti: l’Urban Recycle Line.

Re-Hub sviluppa in particolare un progetto architettonico e urbano nell’area di via del Mandrione, inserendosi nei temi di ricerca Urban Voids e Urban Green Line. Il progetto è elaborato in sinergia con altri due progetti limitrofi: Kidult di R. Faralli e Li.N.F.A. di D. Motta. I tre progetti insieme ridefiniscono un brano di città che si configura come un piccolo cluster dell’educazione e della creatività. La connessione tra le parti è garantita dall’Urban Green Line che ricuce il collegamento tra via Nocera Umbra e Via Casilina con un ponte pedonale sospeso sul vallo ferroviario. E’ questo un ponte sul quale transita anche il nuovo tram UGL e che determina l’accessibilità all’area di progetto con una piattaforma pedonale collegata a Via del Mandrione.

Dal punto di vista funzionale Re-Hub si organizza in un grande spazio pubblico coperto e polifunzionale che funziona soprattutto come mercato e zona espositiva connesse ad un’area residenziale, con una serie di laboratori e servizi al livello superiore mentre al piano inferiore, annessa ai parcheggi, si apre la zona per il trattamento dei rifiuti differenziati e per il loro spostamento sui treni cargo e sul tram UGL diretti verso i rispettivi centri di trattamento extra-urbani.

La ricerca espressiva è assolutamente centrale in questo progetto: con un approccio vicino alla ricerca strutturale e modulare dell’ing. Alfred Neumann, seguita da altri architetti come Moshe Safdie e Zvi Hecker, nasce lo studio di elementi geometrici componibili e tra loro compatibili. Sulla base di queste moduli ad andamento triangolare nasce un complesso estremamente ricco di configurazioni geometriche e di spazi sia interni che esprime. Il gioco frammentario e allo stesso tempo modulare suggerisce e accompagna così una percezione in movimento del complesso dal treno e una evocazione della frammentarietà della stessa città contemporanea e del tema stesso del rifiuto e del suo smaltimento intelligente.

Link al blog: http://re-hubrome.tumblr.com/

Riuso Mazzoleni - Concorso di progettazione - Remo Dorigati_OdA associati, Giorgio Via, Giancarlo Casubolo, Luca Colombi, Francesco Fuoco, Chiara Dorigati, Anna Magrini, Daniela Besana, Claudio Valsecchi, Oliviero Godi, anna brizzi, luca de santis, AREA.22F

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Creative City (Quartiere Creativo) Dove living, working, sport e cultura si mescolano In un mondo dove le distanze si misurano ormai in termini di collegamenti, reali come strade, autostrade e ferrovie, oppure astratti come wifi o banda larga, il significato di un luogo va oltre la sua stretta collocazione fisica e ogni intervento deve necessariamente riflettere, comprendere e risolvere istanze che vanno al di là dell’ambito comunale e rivolgersi ad un territorio molto più ampio, sia provinciale che regionale. Per questa ragione più che la mera architettura sono importanti i programmi funzionali che nell’area ex-Mazzoleni si vogliono inserire, programmi che devono attrarre non solo la popolazione di Seriate ma anche quella della provincia di Bergamo e in alcuni casi anche dall’ambito regionale Ecco perché, in prima istanza, vanno individuati gli elementi programmatici assenti sul territorio provinciale, sfruttare i sistemi di collegamento (strada, ferrovia) che permettono a realtà sovra comunali di accedere al sito e definire il corretto mix di funzioni che risponda alle esigenze di investimento immobiliare, alle necessità proprie di un nuovo quartiere, che proponga nuove attività interessanti, innovative e che, nel combinarle insieme, generino eventi, situazioni inaspettate, interessanti, che riescano ad implicare tutti i fruitori del nuovo quartiere e che ne attragga di nuovi in maniera continua.

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Lo spazio del progetto

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Le strategie: un territorio pieno di opportunità - la forma dello spazio pubblico

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Le strategie: un vuoto urbano che conserva le tracce

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La memoria di un luogo: sovrapporre

Funzioni_large

Lo spazio pubblico e le funzioni

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Lo spazio pubblico: piazza grande

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Lo spazio pubblico: piazza lunga

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Lo spazio pubblico: abitare il paesaggio

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Abitare il paesaggio: incontri

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Servizi alla persona: una comunità

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Piano terra e spazi aperti

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La residenza: diversi modi di abitare

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il green restaurant

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Vivere la copertura

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Il transfer hotel e la mediateca

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La mediateca: una nuova connessione

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energia: gli impianti - schema

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energia: gli impianti - sezione funzioni

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Consumi e autosufficienza energetica

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Community

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Fluidità

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Funzioni e superfici

Casa Gemelas - Martinez - Almascien - Studio Bolivariano di architettura , Manuel Irù Martinez

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Square² - Galasso Corrado

seriate central park - Luca Compri, Claudio Castiglioni

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MEMORIA E FUTURO

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vista 01

Le prime scelte progettuali si sono affermate contestualmente al sopralluogo pubblico: la potente suggestione evocata dagli edifici industriali, oggi dismessi, non poteva essere ignorata. Il lavoro è strumento di crescita personale e collettiva, è un bisogno individuale e sociale, è un fattore di identità culturale. Il luogo del lavoro è la rappresentazione fisica di questi valori. Come un paesaggio naturale o un monumento storico non deve ingessarsi ma neppure Per queste ragioni abbiamo scelto di conservare alcuni elementi particolarmente simbolici ma anche efficacemente convertibili in un nuovo ruolo: la palazzina ed il portale di ingresso; uno dei numerosi volumi stereometrici che caratterizzavano l’originario insediamento; le impronte ipogee lasciate dalla rimozione dei principali “prismi” edilizi esistenti; l’edificio delle tramogge di cui colpiscono la suggestiva cavea spaziale e le tramogge stesse, forse l’elemento tecnico-architettonico più espressivo e rappresentativo esistente in loco.

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ortofoto

L’edificio tramogge occupa uno spazio urbano strategico che lo pone a stretto contatto con rilevanti emergenze civiche: l’auditorium con la sua piazza, la piscina, gli impianti sportivi all’aperto e, in adiacenza a questi, il parco che costeggiando il fiume si amplia nel Parco Regionale del Serio.

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schemi

L’edificio tramogge gode di visibilità da un’ampia area cittadina; questa circostanza, unita alle sue peculiarità architettoniche, ne fanno un marker urbano di riferimento ed orientamento per un ampio ambito dell’area sud di Seriate. Il progetto prevede di sovrapporre, a questo “segno”, un nuovo volume traslucido, una “lanterna” in cui troverà spazio un ristorante e che fungerà da simbolo, riferimento e richiamo per il nuovo insediamento, per le nuove attività pubbliche in esso contenute e per il centro civico e sportivo che già esiste alla sua base.

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PERMEABILITA’ MORFOLOGICA E FUNZIONALE DEL COMPARTO

La forma dell’area, la disposizione degli accessi e, soprattutto, la tipologia e la collocazione degli insediamenti confinanti hanno determinato le principali scelte urbanistiche. I confini ovest e sud-ovest si presentano come particolarmente impermeabili, sia per destinazione d’uso (residenze private) sia per morfologia architettonica (una diga edilizia composta da corpi trasversali e sovrapposti). Lungo il confine nord (non ancora edificato) sono previsti quattro corpi edilizi disposti a pettine, quindi visivamente permeabili, che potrebbero comprendere destinazioni commerciali e, quindi, di pubblico accesso. Il confine est si affaccia per un tratto alla via pubblica mentre per un altro tratto ne è diaframmato da edifici residenziali e commerciali. All’angolo tra i lati nord ed est si sviluppa un’ampia piazza urbana delimitata a nord dalla nuova rotonda viaria che da anche accesso al comparto. Il confine sud, favorito dalla contiguità con il teatro, gli impianti sportivi ed il parco, presenta le interrelazioni più interessanti nei riguardi della vitalità urbana. Nell’ambito dell’area sono state individuate due direttrici strutturali a transito ciclopedonale: _un percorso ambientale che congiunge, in linea retta, la zona dell’ex edificio tramogge con la piazza posta in prossimità della nuova rotonda; _un percorso urbano che, come una grande “U” abbracciante il parco centrale, si sviluppa, al piano terra, lungo i lati sud, ovest e nord corredato di spazi commerciali, terziari e dal mercato coperto.

L’IMPIANTO URBANISTICO, ARCHITETTONICO E FUNZIONALE

La cortina edilizia in progetto si addensa lungo i lati ovest e nord-ovest proprio laddove gli insediamenti confinanti sono altrettanto impermeabili e concentrati. In questo ambito prevale la residenza ai piani superiori mentre al piano terra trovano luogo spazi commerciali e terziari che potranno essere connessi alle abitazioni (case studio per artigiani e singoli professionisti). Le abitazioni si sviluppano dal primo piano (fatti salvi gli eventuali collegamenti in duplex o triplex con i locali studi o laboratori siti ai piani terra). La privacy è assicurata da un’ampia piastra terrazzata (giardini sospesi), al livello del primo piano, questa funge da spazio giardino condominiale oltre che da diaframma visivo rispetto al parco pubblico. La piastra si estende, come pura copertura senza sovrapposizione di edifici, lungo il lato nord. Questo tratto di copertura, formalmente corrugata a “fisarmonica”, offre ospitalità al mercato coperto che, tuttavia, potrà parzialmente estendersi anche sotto i “giardini residenziali sospesi”. La copertura nord, più leggera, trasparente, permeabile ed ariosa rispetto a quella che funge da giardino residenziale, si protende fino alla nuova piazza urbana all’angolo tra le Vie Marconi e Da Giussano, in questo modo fungerà da interfaccia tra il nuovo parco interno all’area ed il futuro insediamento (probabilmente commerciale) che sorgerà lungo Via Da Giussano.

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE ED URBANA

“Sostenibilità”è un concetto assai complesso, certamente non contenibile nei soli argomenti relativi alle fonti energetiche, ai materiali di costruzione, all’orientamento solare. Pertanto, fatti salvi i temi relativi all’uso di fonti energetiche non inquinanti ed esauribili (nello specifico quelle solari e geotermiche) e di materiali rigenerabili (legno, fibre naturali, ecc), per quanto concerne il migliore orientamento solare questo può essere soggetto, come nel caso specifico, a mediazioni con le condizioni imposte dall’impianto urbano. La coerenza dell’inserimento ambientale urbanistico è certamente prevalente sul beneficio di un’ottimale esposizione solare che, grazie ad idonei accorgimenti tecnici costruttivi, è più facilmente compensabile di quanto viceversa risulterebbe alla città a seguito di una violenta frattura urbanistica. L’orientamento degli edifici residenziali deriva, infatti, dalle considerazioni urbane espresse nel paragrafo precedente, la non ottimale esposizione solare di alcuni alloggi troverà adeguata compensazione in un appropriato dimensionamento delle aperture e delle stratigrafie costruttive.

SERIATE“CENTRAL PARK

Il cuore dell’intervento è il parco pubblico. Gli edifici, siano essi nuovi o recuperati, sono situati in prossimità del perimetro dell’area. Al centro del comparto si alternano piantumazioni e vasche di allevamento delle specie vegetali acquatiche ed ittiche. Vasche d’acqua o piazze ipogee si ricavano anche dall’impronta degli edifici pre-esistenti e demoliti la cui trincea permane come traccia tangibile in memoria del precedente impianto industriale. Il parco entra a tutti gli effetti a fare parte integrante di un sistema di spazi pubblici aperti e naturali che comprende impianti sportivi, parco agricolo, fiume Serio. Costituisce una propaggine di questo sistema attestato ai margini del nucleo storico e fatto di parchi, piazze pubbliche attrezzate, edifici di carattere culturale, ludico, educativo, sportivo. Un sistema civico e di svago che valorizza le strutture già esistenti integrandosi organicamente ad esse.

RESIDENZA E/O SOCIAL HOUSING

Gli edifici residenziali, che formano parte della corona intorno al grande parco centrale, sono strutturati in modo da soddisfare diverse esigenze abitative, sia riferirete al mercato immobiliare commerciale, sia a quello di matrice sociale. In particolare quest’ultimo, per meglio rispondere ai requisiti di varietà e complessità della domanda, può includere più variegati bisogni tipologici e dimensionali: case studio o case laboratorio, famiglie solidali, famiglie giovani o numerose, anziani disabili, mamme di giorno, ecc. Per quanto attiene le case studio o laboratorio per singoli professionisti, le abitazioni saranno duplex o triplex con locale di lavoro al piano terra e direttamente accessibile dallo spazio pubblico. La corrispondente abitazione si svilupperà, con connessione interna, dal piano primo.

LANTERNA E TRAMOGGE D’ACQUA DOLCE

L’edificio tramogge assume un ruolo particolarmente significativo, già in parte motivato nei paragrafi precedenti. La destinazione futura è strettamente connessa all’idea di valorizzazione ambientale vegetale ed ittica illustrata nel successivo paragrafo. L’edificio, facendo leva sulla disponibilità idrica fornita dal fiume Serio, conterrà spazi ludici, culturali-didattici e commerciali; sarà, per tipologia, unico nel suo genere: un efficace strumento di promozione turistica ottimizzabile, tra l’altro, con i flussi promossi dal vicino aeroporto di Orio al Serio. In questo spazio si potrà acquistare pescagione e specie vegetali acquatiche direttamente coltivate ed allevate in loco; sarà possibile realizzare un acquario di acqua dolce (unico nel suo genere in Italia) e si potranno consumare i prodotti stessi nel ristorante panoramico contenuto nella nuova “lanterna” realizzata sulla sommità. Il ristorante è un punto di osservazione privilegiato sui parchi confinanti, sul fiume Serio, sul comparto e sull’abitato di Seriate ma sarà innanzitutto, esso stesso, un marker urbano pubblicitario ben visibile e caratterizzante per tutta l’area urbana sud della cittadina. L’edificio delle tramogge, così rinnovato, si avvantaggia di una posizione strategica che lo vede a ridosso del teatro cittadino ed a “porta” di ingresso del nuovo comparto. Diventa naturale, in questo punto, immaginare una nuova piazza che coniuga gli spazi della cultura con opportunità ludiche e sportive, il tutto validamente supportato da un contesto ambientale “naturale” fatto di ampi spazi aperti e vegetazione.

L’ACQUA, UNA RISORSA SUL“SERIO”

Il progetto di riconversione di un’area attualmente occupata da una struttura industriale dismessa, attraverso i nuovi elementi (tra cui le vasche esterne e l’acquario) possono cambiare il rapporto della città con il fiume Serio. Infatti, nel corso del XX secolo l’acqua è stata vista principalmente come una risorsa da sfruttare per attività produttive e industriali, sottraendola dal naturale corso del fiume e costringendola tra argini cementati o comunque artificializzati, facendo così perdere al corpo idrico le sue peculiari caratteristiche ambientali ed ecologiche. In questi ultimi anni però, è cresciuta la consapevolezza che l’acqua non è solo una risorsa da utilizzare a fini produttivi ma è anche un elemento da salvaguardare, in quanto possiede un valore intrinseco sia dal punto ecologico, che paesaggistico ed ambientale, tale per cui rappresenta l’habitat naturale di molte forme di vita, sia terrestri che acquatiche. Il progetto vuole ripristinare per quanto possibile la concezione di acqua e di fiume, in una zona altamente compromessa dal punto di vista della naturalità. Se da un lato l’intervento proposto ha voluto mantenere tracce importanti delle attività industriali passate, dall’altro lato vuole realizzare una sorta di elemento di espansione del corso d’acqua, ossia un ambiente legato all’acqua (come può esserlo un’ansa o un meandro) sulla terraferma; tutto ciò ricreando un percorso caratterizzato da elementi fluviali ed elementi tipici degli ambienti ripariali.

L’AREA APERTA

Il confine d’area è segnato da un canale alimentato dalle acque del Serio e caratterizzato da sponde artificializzate; queste ultime verranno rinaturalizzate e la sistemazione del canale ripristinerà, oltre alla funzionalità ecologica, anche un rapporto diretto andato negli anni perduto tra i fruitori e il corso d’acqua. All’interno dell’area verranno create delle vasche (ricavate nelle impronte lasciate dagli edifici demoliti) in cui si realizzeranno ecosistemi acquatici di acqua dolce arricchiti con la vegetazione tipica degli ambienti umidi, attraverso la piantumazione di specie macrofisiche.

L’ACQUARIO NELL’EX EDIFICIO TRAMOGGE

L’acqua prederà vita nell’acquario d’acqua dolce che dovrà innanzitutto diffondere una maggiore conoscenza degli habitat preferenziali, traendone informazioni sul loro comportamento e sulle relazioni che essi contraggono con l’ambiente che li ospita, così da apprezzare il vitale legame che intercorre tra biocenosi e biotopo. Per questo si è ipotizzato di suddividere l’acquario in diverse sale espositive, ognuna dedicata alla ricostruzione di un determinato biotopo e del suo tipico popolamento ittico, o allo sviluppo di una particolare tematica. Potrebbero, infatti, essere ricostruiti, con cura ed attenzione ai dettagli, i principali ambienti acquatici tipici del Nord Italia ed in particolare della provincia di Bergamo, così da evidenziare gli adattamenti di natura anatomica e comportamentale dei pesci che li caratterizzano alle diverse condizioni idriche e morfologiche dei vari habitat: ne deriverà un viaggio ideale che, iniziando dai laghi alpini e dai piccoli e turbolenti ruscelli d’acqua che si formano in montagna, si concluderà con le popolazioni ittiche proprie degli ampi tratti fluviali a corso lento presenti in pianura, per passare poi ai laghi dell’area bergamasca e più in generale prealpina. La presenza di una simile struttura dovrebbe avere un profondo ed intrinseco valore educativo oltre che ricreativo: uno dei suoi scopi principali deve essere, infatti, l’introduzione dei visitatori alle meraviglie dei nostri ecosistemi naturali, sensibilizzando la coscienza pubblica sulla necessità di salvaguardare e conservare i tesori delle nostre acque e fornendo una nuova concezione del mondo naturale, in cui ogni piccola parte gioca un ruolo fondamentale per il mantenimento del fragile equilibrio ecologico. La funzione dell’acquario dovrà dunque trascendere il semplice impatto scenico: la sfida è quella di diventare uno strumento di comunicazione e di riflessione, oltre che di divertimento e di piacere.

Con questa proposta programmatica si vuole suggerire un ruolo esclusività a questo intervento. L’esclusivitàè la premessa per qualsiasi prodotto che ricerchi il successo anche imprenditoriale. L’acquario è una sorta di motore conoscitivo ma anche economico sul quale innestare un sistema organico di attività, alcune promozionali, altre più prettamente commerciali (vendita prodotti, bookshop, corsi di formazione, ristorazione.) Per ottimizzare questa macchina è consigliabile l’inserimento di strutture didattiche, per così dire accessorie, alle sale espositive, come: SALA CONFERENZE, con dotazioni multimediali per l’organizzazione di simposi scientifici e convegni riguardanti la gestione e lo studio degli ecosistemi d’acqua dolce; AULE DIDATTICHE con dotazioni multimediali e materiali didattici in campo idrobiologico, destinata alla scuola elementare e media inferiore nella quale saranno svolte lezioni di ecologia acquatica ed educazione ambientale. LABORATORIO DIDATTICO, attrezzato per esercitazioni in campo idrobiologico rivolte ai livelli di istruzione di cui sopra. LABORATORIO DI RICERCA, nel quale il personale scientifico dell’acquario potrà svolgere ricerche di base sull’ittiofauna e sull’ecologia dei sistemi acquatici. BIBLIOTECA MONOGRAFICA destinata alla consultazione sia di libri e di riviste scientifiche indirizzate ad un pubblico specializzato, sia di opere divulgative sempre nell’ambito delle “scienze delle acque”. SALA PER MOSTRE TEMPORANEE ED ESPOSIZIONI, che potrebbe ospitare anche mostre itineranti o concorsi di pittura e fotografia indetti dall’Acquario stesso. Questa area, posta al termine del percorso, potrebbe essere altresì dedicata allo sviluppo di varie tematiche o curiosità legate al mondo acquatico.

EDIFICIO PUBBLICO E PIAZZA CIVICA

Piazza civica è stata denominata la piazza che prospetta la nuova rotonda e che funge da attestamento della direttrice “ambientale/naturale” proveniente dal fiume e dal Parco Regionale del Serio; direttrice che, grazie al nuovo parco in progetto, raggiunge la piazza in argomento facendo della medesima la porta di accesso per chi provenga dal centro dell’abitato. Su questa piazza si insediano i 1500 mq di funzioni pubbliche da cedersi. La piazza civica è il luogo ideale per la visibilità e rappresentatività di questi spazi. La superficie è raccolta in due edifici (non distanti tra loro e quindi eventualmente collegabili a ponte); ad est la palazzina uffici storica prospettante la Via Marconi, ad ovest l’edificio esistente sul lato destro entrando dal portale attuale; quest’ultimo, di cui si è scelto simbolicamente di mantenere lo scheletro strutturale, potrà essere variamente innestato di nuovi volumi abitabili in legno la cui forma e composizione corrisponderanno alle esigenze funzionali che saranno individuate. L’obiettivo è un “meccano” adeguabile a qualsiasi esigenza, dalla più articolata alla più semplice e compatta. La vivibilità“ogni tempo” della piazza è favorita dall’ombreggiamento estivo e dal riparo meteorico di una copertura leggera la cui forma (triangolare) accompagna e concilia gli allineamenti dei due edifici laterali.

PARCHEGGI PUBBLICI E PRIVATI

I parcheggi si dividono tra quelli di superficie e quelli sotterranei. I parcheggi di superficie sono situati in prossimità degli edifici di maggiore importanza nell’angolo sud-est dell’area e prevedono la riorganizzazione ed estensione di quelli qui già esistenti. I parcheggi sotterranei (uno pubblico e due riservati alle residenze) prevedono due punti di accesso, uno dalla nuova rotatoria all’angolo tra le Vie Marconi e Da Giussano, l’altro in corrispondenza del parcheggio pubblico di superficie alle spalle del teatro e dell’edificio delle tramogge. Il parcheggio pubblico è raggiungibile da entrambi gli ingressi menzionati, è possibile prevederne il raddoppio con la realizzazione di un secondo livello interrato pur garantendone, al contempo, l’ariosità e la luminosità grazie ad un’ampia corte-cavedio interna e piantumata. I parcheggi riservati ai residenti sono accessibili dalla nuova rotatoria attraverso un breve percorso intubato che, al livello -1, disimpegna le autorimesse senza interferire con il soprastante progetto del parco.

diagonal space - Luca Compri

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Il progetto è la riconversione di un appartamento residenziale privato. Le partizioni interne originarie sono state eliminate dal progettista con lo scopo di liberare lo spazio e portare più luce all’interno dei locali, caratterizzati da un orientamento sfavorevole. L’ambiente è sobrio ed elegante, con pavimenti in legno su tutta la casa meno una fascia di gres chiaro che segna l’ingresso all’appartamento e conduce alla sala.

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stato di fatto

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progetto

silk atelier - Luca Compri, Claudio Pozzoni, cristian turconi

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Il sito di progetto si trova presso una zona privata residenziale immersa nel verde. L’esigenza della committenza è quella di realizzare un nuovo volume adiacente al fabbricato esistente: il nuovo intervento ospita un atelier di lavoro, dove il committente possa svolgere la propria professione legata alla decorazione della seta. Nel rispetto deivincoli edilizi si propone una soluzione che prevede un volume dotato di un solo piano fuori terra oltre ad un piano seminterrato. L’edificio ha una struttura ed un rivestimento realizzati in legno. L’utilizzo di quest’ultimo è in contrasto con il mattone a vista dell’edificio esistente ma dà vita ad un abbinamento armonioso tra vecchio e nuovo.

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ortofoto

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vista esterna

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planimetria

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AKEI - +t studio

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processi di ibridazione del design imposto e dinamiche di radicalizzazione e personalizzazione del prodotto d’arredo .

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ibridazione della libreria BILLY con sezioni di tronco a taglio sega a contrasto della flessione. Miglioramento del sovraccarico di ogni ripiano. progetto sponsorizzato dalla falegnameria "il fiore del legno " aquilonia di silvio annunziata

Plot and connexions - Galasso Corrado, Minini Giulia, Lussignoli Alessandro, Sini Roberto

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La Franciacorta è una zona situata tra Brescia e l’estremità merdionale del Lago d’Iseo. L’area d’intervento è delimitata dalla via Provinciale ad est, dal lago d’Iseo a nord ed ad ovest per alcuni tratti dalla ferrovia. L’area si estende dagli estremi per 16,5 km in linea d’aria. Il territorio per lo più collinare e anticamente cosparso di boschi è stato ultimamente trasformato con l’impianto di numerosi vigneti che ne caratterizzano la peculiarità.

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Divisione aree d’intervento
  1. Area di espansione a prevalenza resideziale;
  2. Area di espansione della rete di comunicazione della rete vinicola preesistente;
  3. Area di espansione dei fronti stradali con varie sezioni stradali.

L’area d’intervento comprende un territorio che si estende sulla superficie dei seguenti comuni: Castegnato, Gussago, Rodengo Saiano, Paderno Franciacorta, Cazzago San Martino, Passirano, Cortefranca, Provaglio d’Iseo e Iseo.

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Si è proceduto in una prima fase di analisi del territorio che considerasse le necessità di espansione dei comuni interessati nei PRG vigenti, seguita da una rielaborazione che ci permettesse di ipotizzare una ridistribuzione più razionale e del costruito nelle nostre aree.

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Area di studio

Nella prima area siamo intervenuti con un sistema a fasce in grado di creare dei collegamenti e dei limiti alle porzioni urbane interessate dall’intervento.

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Schizzi di progetto

I criteri alla base della progettazione delle fasce hanno evidenziato due tematiche di progetto fondamentali: quella delle fasce poste a limite dell’area e quella delle fasce poste nella parte centrale. La prima e ultima fascia hanno il compito di ricostituire il limite verso l’edificato della periferia di Brescia, e di introdurre alla seconda area, caratterizzata da un sistema di piste ciclabili. Tagliate longitudinalmente hanno al loro interno degli spazi pubblici alternativamente sotto forma di verde attrezzato e piazza. Nelle fasce centrali, a differenza di quelle di testa e di coda, si è voluto mettere in evidenza il verde pubblico attrezzato sotto forma di piastra come elemento di collegamento fra due porzioni urbane separate dalla ferrovia. Le fasce anche in questo caso si adattano alla preesistenza ponendosi di fronte alle zone industriali con uno schermo dato dal terziario e integrando il residenziale reintegrando i comuni lambiti dal nostro intervento.

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Schizzi di progetto

Nella seconda area, l’intervento è mirato invece all’integrazione del sistema di piste ciclabili esistenti in modo da evidenziare punti particolari del terrorio, come punti panoramici, e con l’obiettivo di integrare i collegamenti fra i centri dell’area. Si è pensato di conseguenza di realizzare dei centri, con diverse funzioni che possano essere pensati come dei check-points all’interno dell’itinerario dei percorsi interni.

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Progetto prima area

Nella terza area abbiamo lavorato sul concetto di sezione stradale come ricostituzione di fronti delle diverse realtà urbane, che vanno da ambienti prevalentemente industriali a nord ovest a delle zone residenziali, rispetto agli ambienti naturali come la campagna caratteristica di questa zona ma anche alla zona palustre delle torbiere, parco naturale e zona di grande interesse turistico. L’intervento si pone di fronte alle torbiere con dei passaggi sopraelevati che generano delle schermature, mentre nel contatto alla campagna vengono realizzati dei passaggi alternativamente ciclabili o pedonabili e un filare alberato che segna un limite fra l’edificato e la campagna. Le diverse combinazioni di situazioni configurano le nuove sezioni stradali.

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Progetto seconda area

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Progetto terza area

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Schizzi di progetto

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Schizzi di progetto

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Schizzi di progetto

Apparecchiare la città @ Paesaggi Mirati 2013 - ghigos ideas

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Apparecchiare la città approda ad Ameno, in occasione del festival Paesaggi Mirati tenutosi dal 5 al 7 luglio 2013.

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Transformation d'un atelier de confection en loft avec terrasse - agnès&agnès architecture

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Situé au fond d’une cour du 10ème arrondissement, cet ancien atelier de confection de 149 m2 sans aucune ouverture a été transformé en loft avec terrasse.

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"cabane contemporaine"

La façade sur la cour avant de l’immeuble a été partiellement démolie pour y installer une baie vitrée ainsi qu’une porte d’accès de type atelier.

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La verrière située au fond du local a été déposée afin de créer une terrasse, autour de laquelle des grandes baies vitrées en acier laqué ont été installées, permettant ainsi de créer des vues directes des pièces de vie et d’éclairer l’ensemble du lieu.

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L’espace de vie principal (cuisine, salle à manger, salon) de 60m2 est traversant jusqu’à la terrasse et s’ articule autour d’une « cabane contemporaine » en lames de multipli bouleau et laque noire, accueillant la chambre parentale avec salle de douche attenante sous verrière. Des fenêtres ont été créées en façade pour récupérer la lumière du séjour et animer la façade avec des éléments en avancée de couleur. En parallèle, une gorge lumineuse a été créée autour de ce volume afin de l’accentuer.

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L’espace extérieur est en continuité directe de cet espace de vie.

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La chambre enfants, grand espace de 25 m2 ouvre elle aussi directement sur la terrasse.

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La cave a été reliée et réaménagée en espace salle de jeux/chambre d’amis. Derrière l’escalier viennent se positionner naturellement les pièces d’eau : wc et salle de bains pour les enfants.

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Photo by Baptiste Lignel @otra-vista

Afin de créer une continuité des espaces et d’optimiser la lumière, une résine gris clair été coulée sur l’ensemble du loft.

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La couleur est également présente dans l’appartement par touches, aussi bien dans la cuisine, que dans les éléments de menuiserie sur mesure créés, et dans les salles de bains.

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Riconfigurazione energetico_funzionale Casa C&A - Antonio Di Maro

Crystal Coffee - Bartolomeo Fiorillo

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Crystal Bar…concepito e pensato come un oggetto di design, dove ogni elemento potesse diventare complemento di arredo, dove il bianco fosse il colore dei colori, il colore allo stato puro… la tela che colori a modo tuo. Il bianco è assoluto, ed è una realtà nuova in questo caso, che sa stupire, è la pura esperienza interpretata in modi diversi, quella dell’intrattenimento, dove in un locale può diventare il tempio per una nuova generazione ricca di fascino, dove il classico, lascia spazio al moderno, dove l’ambiente si trasforma in un luogo di incontro ricco di emozioni, di fronte ad un riflesso detto comunemente: “the white experience”!, ..Bianco e giochi di luce, è l’arte del tempo libero, al centro del tuo mondo sempre in movimento, connesso e globalizzato…dove l’arte incontra la cultura ed il benessere visivo che offrono riposo per chi vuole rallentare la frenesia del tempo e riassaporare il giusto equilibrio di un momento in compagnia, da una piacevole pausa che va dai 3 minuti del caffè al banco, al prolungato momento di aggregazione tra amici, anche fino a notte fonda…Il caffè, la pasticceria…un dolce gustato in compagnia devono essere capaci di attrarre piuttosto che lasciarsi attraversare dagli avventori, ciò accade solo denunciando, con un pò’ di spregiudicatezza, la propria funzione di motore della socializzazione rendendo l’individuo elemento di un gruppo di una unità e non unico e solo. In poche parole non solo un locale nuovo, ma un ambiente con una doppia veste, che di giorno è illuminato dai suoi riflessi di bianco, di notte, la magia delle luci crea riflessi di colori, avvolgendo l’ospite in un gioco quasi fiabesco. L’arredamento minimale con la prevalenza di bianco, abbinato al sapiente utilizzo di diversi materiali, amalgama il tutto creando angoli eleganti e rispettosi per l’ospite e per l’ambiente stesso. Le distese di vetro con riflessi di specchio, si alternano tra il bianco, il rosso ed il nero, facendo così da quinta alle luci chiare che uniformano il tutto e alle luci con variazioni cromatiche che si adattano ad ogni tipo di avvenimento, creando sempre un atmosfera diversa. L’ attenta progettazione, la cura dei particolar, l’attenzione dei rivestimenti ha permesso di realizzare e sposare un “lounge bar and pastry shop” (bar pasticceria), garantendo un risultato ottimale, sia in termini estetici che di design. il “Crystal Coffee”, una realtà nuova, candidato a guadagnarsi il titolo di lounge bar di riferimento.

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Apartment Wiesbaden - Studio Oink

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Our clients, a young couple, had just moved into a small two room apartment in a beautiful pre-WWII-building in one of the most wanted neighbourhoods of Wiesbaden. They both like the clean aesthetics of Scandinavian interior design and asked us to find a light and friendly, though individual style for their new home.

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First of all we had to take out the pvc coating in the entire apartment and free the original floor boards. The clients wanted the kitchen to be a light and clean space so we suggested to paint the floor boards in white. Instead of the old wallpaper we put on a new fine plastering. The backsplash behind the kitchen unit is made of Metro tiles in a charming craquelure look. Also the kitchen unit and the cozy corner booth are custom-made. Centrepiece of the kitchen is an exclusively designed and built cupboards made of antique windows that holds the large pottery collection of the owners. The spacious cupboard and enough storage space in the kitchen unit allowed us to go without wall units that would clutter the walls. Round holes in the drawers and doors substitute knobs and put an emphasis on the wooden material itself.

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The hallway provides a lot of extra space that we used for a white floor-to-ceiling wardrobe. The light colour makes it almost disappear and even seems to prolong the hallway a little bit. The protagonist of the hallway is a wooden bench made of an old stool and old boards.

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One of the two rooms should become an office but still be livable. We solved this problem by building a loft bunk which serves as guest bed, cozy haven or extra storage. It provides a little shelf space with indirect illumination and a power outlet. Also the sideboards in front of the window and along the walls may be used for plants or as and exhibition space for art and books. The huge desk in the centre of the office provides enough work space for two.

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The bedroom should remain clean and focused on it’s function as a quiet and relaxing private space. We therefor built a podium next to the window, which allowed us to create more storage space underneath. The upcycled curtains made of linen and knit give the room the privacy it needs. Again we prolonged one room axis with a simple wooden sideboard.

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The couple had previously bought a big Studio Oink wall sculpture and it made us all very happy to see how amazingly well it fits into the bedroom, on top of a charming commode. The washroom was a real challenge as it is extremely narrow and the landlord didn’t allow us to take out the ugly tiles. In order to enlarge the washroom optically we painted the tiles white and attached a big mirror to the side wall. There is very little space for furniture so we built a narrow sideboards which embraces the narrow sink and opens sideways through a slide door. The lug on top of the shower cabin proved to be a perfectly humid spot for a bunch of pretty succulents.

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RIUSO MAZZOLENI - Concorso di progettazione - Martina Chiara Maria Pozzi, Daniele Mondiali, Ivano Bonetti

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IMMAGINI

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Tavola di concorso

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PLANIVOLUMETRICO PROGETTO_ESPLOSO CON ELEMENTI E DATI PROGETTO

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PIANTA PIANO TERRA

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Vista complessiva diurna del progetto così come percepito da Via Marconi incrocio Via da Giussano

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Vista complessiva notturna del progetto così come percepito da Via Marconi incrocio Via da Giussano

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Veduta del fronte negozi ed esercizi commerciali che si affacciano sulla piazza con al centro la fontana a terra.

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SVILUPPO PIANTE TIPO DEI TRE BLOCCHI A TORRE

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PARTICOLARE DELLE SECONDA PELLE VETRATA VEDUTA SU CITTA’ ALTA DAL SOGGIORNO DELL’ATTICO

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VISTA DA CITTA' ALTA

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Ingresso ciclopedonale all’area di progetto provenendo da Via Decò e Canetta, in primo piano le due fontane a sfioro, e l’isola-riva che permette di accedere alla roggia.

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ISOLE VERDI DEDICATE AI GIOCHI PER BAMBINI, IN PARTICOLARE QUELLA IN PRIMO PIANO ACCOGLIE IL PERCORSO AEREO.

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Le Isole verdi adibite ad orti cittadini gestite dal Programma Attività svolte nell’edificio Pubblico.

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PIANTA EDIFICIO PUBBLICO

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SPAZI PUBBLICI_BOCCIOFILA

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RISPARMIO ENERGETICO

PREMESSA

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schema verticalità

La descrizione del nostro progetto, deve iniziare necessariamente dalla comprensione del territorio in cui è collocata l’area del concorso, per comprendere gli aspetti urbani e ambientali che lo caratterizzano. Il territorio di Seriate è stato interessato in questi ultimi 30 anni, da una crescita demografica piuttosto sostenuta, soprattutto nella parte territoriali posta oltre il fiume Serio nelle due fasce poste a sud della ferrovia e a nord del centro storico. Nella fascia a sud abbiamo la concentrazione di attrezzatura pubbliche (piscina, teatro, centro sportivo con campo di calcio) che si dispongono lungo la fascia verde parallela al fiume, che viene individuato come luogo ideale per associare tempo libero e qualità ambientale. Le due polarità sono collegate tra loro dalla presenza originaria del centro storico di Seriate, che si è sviluppato come affaccio urbano sul fiume seguendo un tracciato che serviva a ordinare gli edifici in modo lineare creando una cortina edilizia lungo la via, con i palazzi più nobili rivolti verso il fiume, su cui si affacciavano le corti arricchite di giardini e parchi naturali. Questa trama o texture di diversa modulazione degli spazi e dei materiali del luogo storico, hanno individuato la propria centralità nel punto di intersezione tra la linea del fiume e la strada principale di attraversamento del territorio, che procede da ovest verso est, e che costituisce uno degli accesi principali verso la città di Bergamo, in quel luogo, dove sorge la chiesa parrocchiale, si riconosce quella che una volta doveva essere la piazza principale del paese. Il lato orografico sinistro del fiume Serio, presenta altre interessanti permanenze, come ampi spazi verdi che raffigurano antichi parchi posti a coronamento di palazzi di indubbio valore architettonico, all’interno dei quali si ritrovano funzioni pubbliche, come la biblioteca comunale, e parchi moderni che avvolgono gli edifici pubblici delle scuole elementari, medie, centri sociali ed aggregativi. Appare evidente che la vocazione dei luoghi, il genius loci, è dato dalla presenza della città pubblica e dei servizi inseriti nel verde e nell’ambiente naturale, che stabilisca una nuova relazione con il corridoio ecologico del tracciato fluviale, e individui funzioni innovative che possano assumere un ruolo di rigenerazione urbana e territoriale. La presenza del tracciato ferroviario e della stazione di Seriate, permetterà di rendere più facile l’accessibilità a questi luoghi, che dovrebbero essere pensati come nuove centralità, non solo per il comune, anche per il territorio della grande Bergamo. L’attivazione del servizio metropolitano lungo la linea ferroviaria Ponte S.Pietro-Bergamo-Montello, e il collegamento con l’aeroporto di Orio, collocano l’area delle ex Trafilerie Mazzoleni, lungo un asse territoriale che potrà diventare strategico per tutta la provincia di Bergamo; infatti, lungo questo tracciato troviamo già ora le Facoltà di Economia e di Giurisprudenza, il nuovo ospedale, il polo fieristico, ed in previsione vi sono altre importanti trasformazioni urbanistiche nell’area di Porta Sud. Pensiamo che una parte di questo intervento di trasformazione, debba avere una destinazione utile a realizzare un luogo che potremmo definire “incubatore di imprese per l’innovazione urbana”: spazi destinati a funzioni terziarie in cui si studino sistemi operativi da applicare nelle città, per trasformarle in luoghi efficienti e senza sprechi, vivibili ambientalmente, che non consumino ma usino le risorse di cui dispongono nel migliore modo possibile, in modo intelligente, per cambiare la natura delle nostre città, facendole diventare luoghi sostenibili.

IL PROGETTO

Il progetto è stato concepito pensando di creare una NUOVA CENTRALITA’ per il territorio di Seriate, riordinando e relazionando fra loro, i luoghi dotati di qualità urbana, che oggi appaiono piuttosto marginali rispetto alla fruibilità quotidiana. Sicuramente la presenza più pervasiva è il corridoio ecologico costituito dal corso del fiume Serio, che distribuisce sulla sponda sinistra, gli spazi urbani dal centro storico a nord, alla periferia sud, dove la città moderna e i quartieri residenziali, sono completati dalla presenza degli impianti sportivi, e che continua verso le aree rurali, dove il sistema del verde fluviale si espande e si incrementa all’interno del Parco del Serio. A fianco del corridoio ecologico, abbiamo individuato la presenza di una spina ambientale che si ricompone collegando fra loro spazi verdi di pregevole qualità urbana, all’interno dei quali sono collocati importanti servizi pubblici, come scuole e biblioteche. L’area oggetto del concorso, sembra porsi come naturale completamento al disegno di questo percorso nel verde, che individua un grande parco urbano all’interno dell’abitato di Seriate. Come è possibile osservare nella planimetria di inquadramento territoriale, la percorrenza e la fruibilità delle aree a parco sarà possibile tramite una rete di tracciati che si dovranno realizzare e che permetteranno di raggiungere con facilità e in sicurezza il centro storico del paese. Inoltre sia il centro storico, sia i nuovi interventi residenziali realizzati nelle vicinanze dell’area Mazzoleni e quelli in fase di realizzazione, saranno completamente contenuti all’interno del nuovo sistema a parco. L’idea urbanistica, su cui si fonda la proposta progettuale, allora è quella di realizzare sulla superficie di 32.340 mq. un GRANDE SPAZIO AD USO PUBBLICO, utilizzando tutta l’area a disposizione, per realizzare la piazza e il parco urbano in cui collocare i servizi pubblici previsti dal PGT.

IL PARCO URBANO occupa tutto lo spazio rimanente e si trova nella parte posteriore dell’area, al suo interno abbiamo collocato l’edificio pubblico di 1.500 mq. e gli esercizi commerciali di 2.000 mq. La progettazione dello spazio verde e la modularità dell’edificio pubblico, sono stati definiti attraverso la stesura di un programma educativo, che abbiamo richiesto ad una esperta di età evolutiva e infanzia.

LA PIAZZA deve avere il ruolo di identificare, anche visivamente, la nuova centralità urbana dei quartieri residenziali posti a sud della ferrovia, per cui si è pensato di renderla immediatamente individuabile percorrendo via Marconi, quindi demolendo le due palazzine uffici che si affacciano sulla via, per creare l’invito verso la piazza circolare che rende riconoscibile, secondo la tradizione urbana, il luogo dello stare e dell’uso pubblico. La forma circolare è stata una scelta obbligata, perchéè la forma che permetteva di dare un ordine geometrico ad un’area piuttosto informe, e priva di un chiaro riferimento con il contesto. Degli edifici che si affacciano sulla via Marconi, si è mantenuto solo il portale di accesso, perché abbiamo riconosciuto alcune qualità architettoniche nel disegno del frontale, quella greca ciclopica, che forse rimanda al significato del luogo le “Ex Trafilerie Mazzoleni”.

L’EDIFICIO PUBBLICO da cedere al Comune, è collocato in prossimità del teatro dedicato al musicista Gavazzeni, è costituito da tre corpi edilizi, ognuno di 500 mq. a forma di romboide, accostati fra loro secondo una regola compositiva suggerita dalla forma originaria dell’aquilone, tra un corpo e l’altro si individuano dei passaggi coperti. L’edificio è alto un piano, ha le pareti laterali completamente vetrate ed apribili per potersi relazionare con il parco, la copertura presenta una leggera inclinazione sulle quattro falde laterali; la presenza delle pareti in vetro apribili e le pareti interne mobili, permettono di avere diverse configurazioni degli spazi interni, dotandoli di notevole adattabilità per qualsiasi utilizzo, avendo la possibilità di unirli per creare un’unica superficie di 1.500 mq,.

GLI EDIFICI COMMERCIALI sono collocato al margine della piazza, e dividono quest’ultima dal parco urbano. Gli elementi singoli sono ricavati dalla scomposizione della pianta principale del romboide , in triangoli di superfici variabili di 250, 156 e 94 mq., ognuno dei triangoli può essere ulteriormente diviso in locali più piccoli, complessivamente la superficie è quella richiesta dal bando di 2.000 mq. Le attività previste sono quelle tipiche di commercio di vicinato, locali pubblici come bar, con la possibilità, usando una scala a chiocciola, di salire sulla copertura terrazza della struttura.

I TRE EDIFICI A TORRE sono stati collocati sulla piazza, secondo un asse di orientamento che dirige la cuspide della torre sinistra verso città alta, in modo da inquadrare la torre del campanone in piazza Vecchia, segnando un asse virtuale, inclinato di 65° rispetto al nord. Gli edifici sono sollevati da terra per i primi tre livelli, creando un porticato passante, quindi si elevano dal 3° al 5° con una superficie di 500 mq., quindi l’edificio si innalza come una spirale, riducendo la superficie di piano a 344 mq. dal 6° al 7°, 250 mq. dal 8° al 9°, 156 mq. dal 10° al 19°. Ogni torre contiene una superficie di 1.500 mq. di funzioni terziarie/direzionali nella parte bassa, 2.830 mq. di residenziale nella parte alta. Le strutture delle torri sono rivestite con dei fogli vetrati, che si aprono nei piani residenziali, per permettere l’uso domestico dei loggiati, come evidenziato nelle viste 8/9. La parete vetrata è studiati per rispettare le norme di efficienza energetica, come spiegato nel capitolo del concept energetico.

LA VIABILITA’ è stata pensata prevedendo un doppio percorso, due strade che hanno accessi differenziati e che servono a raggiungere gli scivoli dei parcheggi pertinenziali, previsti sotto la piazza, e utilizzate come corsello per i parcheggi pubblici posti in superficie attorno al parco e alla piazza, e che distribuisce 233 posti auto.

Proposta per un intervento residenziale nei pressi della Spezia - Andrea Scippa

Argent de Posh a Studi Aperti/Paesaggi Mirati - Associazione Argent de Posh, CHIARA LUCCHINI, Alberto Savettiere, Marco Lana, Jessica Jacqueminaz , Matteo Lucchini

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Nel week end del 5-7 luglio 2013 Argent de Posh ha partecipato alla rassegna “Studi Aperti”, presentando il progetto “OffiCINA Caplavur | fusion design lab” nell’ambito della sesta edizione di “Paesaggi Mirati”. La rassegna di architettura del paesaggio, promossa da ASILO BIANCO e curata dall’arch. Elena Bertinotti di DA-A ARCHITETTI, ha introdotto in questi anni progetti contemporanei di architettura del paesaggio e design in un contesto storico, quello di Ameno (NO). Il festival STUDI APERTI si propone ogni anno come un contesto multidisciplinare, invitando artisti, architetti e scrittori a lavorare sul territorio. Questa edizione di Paesaggi Mirati ha proposto di lavorare sul tema del “LABORATORIO DIFFUSO, ospitando progetti portatori di nuovi scenari e visioni e capaci di confrontarsi con il contesto paesaggistico e storico di Ameno. Gli interventi sono stati presentati e installati all’interno degli spazi pubblici, in particolare nel parco neogotico Tornielli, nel parco giochi e nella piazza del Municipio, sul sagrato di San Bernardino e sull’area della chiesa di San Rocco.

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“OffiCINA Caplavur | fusion design lab”è il progetto sviluppato da Argent de Posh in collaborazione con Associazione YLDA, Politecnicno di Torino, ANGI (Nuova Generazione Italo-Cinese) e Tomato Catch-up, e presentato nell’aprile 2013 al Fuori Salone di Milano, nell’ambito di “Sarpi Bridge | Oriental Design Week”. Si tratta di una collezione di 6 oggetti realizzati da 26 studenti del Politecnico di Torino, provenienti da Cina, Italia, Macedonia e Venezuela. Attraverso incontri collettivi e fasi di progettazione a tavolino, l’obiettivo è stato quello di offrire ai designer l’opportunità di sperimentare ed apprendere le tecniche di lavorazione direttamente dall’artigiano con cui hanno lavorato in tandem, e che ha contribuito alla realizzazione degli oggetti.

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L'allestimento del progetto

I 26 Designer: Chen Jingyi, Cui Jie, Feng Jin, Gong YuanYuan, Gu Fei Lin, Hua Min, Jiang Zheng Yang, Li Jiayin, Su Ao, Zhang liuyang, Zhang Rong Rong, Zhuang Xin Yan Zhang Chuan Hai, Basile Carmine, Camia Matteo Canale Ludovico, López Gherardi Eliana Jordanovski Zoran, Khan Sara, Khosravidehkordi Parisa, Lupetti Maria Luce, Melis Mauro, Pirisi Sebastiano, Huang Yi Hui, Li Zian, Lu Chen.

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Gouk - complementi per la bicicletta

I 6 artigiani:BONGIOVANNI– falegnameria www.bongiovanni.to | VIBEL DESIGN– lavorazione metalli e taglio laser www.vibel1979.it | SQUILLARI– arti grafiche www.squillari.it | PELASSA– tappezzieri in stoffa | www.pelassaandrea.com | CERAMICHE ARTISTICHE TORINOwww.ceramicheartistichetorino.it

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Chopping board - tagliere

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Qi ciao - contenitori modulari

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gui lin - portagioielli

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Chip chop - tagliere arrotolabile

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Food box - contenitore per take away

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Designer ed artigiani concorrono alla realizzazione

RIUSO MAZZOLENI - Concorso di progettazione - OFFICINE IADR, Roberto Melai

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L’area ex Mazzoleni in rapporto con la città. La configurazione di Seriate e del suo territorio che ci restituisce la mappa settecentesca del Catasto Teresiano conservata all’ Archivio di Stato di Milano è quella di uno dei tanti microinsediamenti che, fino all’ultima guerra mondiale, costellavano la pianura lombarda e che erano nati in epoche assai remote, all’incrocio di importanti assi territoriali o, come in questo caso, in prossimità dei guadi dei fiumi. Il modesto insediamento si confrontava direttamente con la dimensione dell’immenso territorio agricolo circostante e del suo silenzio, attraversato da poche strade e dai numerosi corsi d’acqua. Il successivo sviluppo produttivo ed urbanistico ha coperto e nascosto per sempre la memoria del supporto, la “terra”. Case, fabbriche, strade e piazzali asfaltati, rumori e odori, talvolta nocivi, si sono sostituiti al paesaggio naturale relegandolo a pochi lacerti: qua e là lungo i corsi d’acqua, in qualche area residuale e, addomesticato o reso altro da sé nei giardini condominiali e delle villette. L’ Area ex Mazzoleni si situa in una zona qualsiasi di quel terrritorio agricolo di cui si è persa completamente traccia; e trova la sua ragion insediativa nell’ essere prossima alla Strada Statale per Bergamo e allo scalo e alla linea ferroviaria Bergamo-Brescia: la prima la collega alla città, la seconda invece la separa Fatto salvo quel remoto substrato naturale che i suoi piazzali abbandonati celano alla memoria e all’esperienza degli abitanti attuali, non vi è nessuna preesistenza significativa, nessuna traccia, da riscoprire o da cui prendere spunto per immaginare un sistema insediativo meno banale delle lottizzazioni che lo circondano e che trovano motivazione nelle regole astratte degli indici urbanistici e della convenienza geometrico/economica degli imprenditori/clienti. Le indicazioni del Piano Regolatore per l’ Area di Trasformazione n.8 prefigurano un pezzo di città analogo alle espansioni più recenti: un isolato perimetrato dalla viabilità veicolare lascia al progetto architettonico il problema di “come” dimensionare gli edifici e calibrare i rapporti reciproci tra residenza e servizi nel rispetto degli standard urbanistici, secondo un percorso “a cascata” di cui si possono facilmente immaginare gli esiti guardando l’urbanizzazione circostante. Un paesaggio urbano ordinato ma anonimo, fatto di condomini che occupano quasi completamente i lotti con il verde privato relegato alla funzione di semplice distacco trav una proprietà e l’altra; e non diverso da quello di molti altri centri urbani che negli ultimi anni si sono sviluppati nel centro e nel nord d’Italia, a seguito del diffuso fenomeno della dismissione degli impianti industriali più antichi, oramai incompatibili sia con i processi produttivi che con gli insediamenti cresciuti fino ad inglobarli al loro interno. La circostanza del Concorso consente di assumere un punto di vista diverso, di cercare un obiettivo “oltre” le richieste quantitative; un’idea insediativa “forte” sul piano qualitativo da cui far discendere le scelte di dettaglio e le risposte al “programma” dato (mq di residenza, di servizi, di parcheggi etc) invertendo quel processo che, in generale, ha visto il risultato finale come meccanica sommatoria di una serie di risposte ai singoli punti del programma. Il disegno urbano e la viabilità proposte

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Tavola di Concorso.

In questo senso la proposta è molto semplice: costruire un brano di città che organizza e dà forma ad un contesto disomogeneo e confuso utilizzando alcuni topos caratteristici della lunga tradizione urbana europea: il parco, il viale alberato, la piazza, la cortina edilizia, il porticato, la torre. La disposizione reciproca di questi elementi risponde a diversi obiettivi, tra di loro strettamente correlati ed intrecciati, che consentono di dar forma e contenuti in modo unitario e coerente a quello principale sopraenunciato:
  • il sistema dei percorsi principali intende mettere in relazione il nuovo insediamento, in modo chiaro ed inequivocabile, da una parte con i due sottopassi ferroviari verso il centro città, dall’altra con il Teatro Gavazzeni e la retrostante zona degli impianti sportivi;
  • la riduzione della viabilità veicolare interna alla sola viabilità di accesso dalla via Marconi (ingresso ed uscita) ai parcheggi pertinenziali interrati e ai parcheggi pubblici richiesti e la contestuale eliminazione dell’anello viabilistico consentono di creare una più facile interazione con gli ambiti residenziali circostanti; questi infatti potranno entrare in contatto diretto sia con la zona pedonale/commerciale, sia con il parco pubblico sia, infine con i servizi pubblici nuovi, collocati nella originaria Palazzina d’ingresso all’area sulla via Marconi, e con quelli preesistenti, Teatro Gavazzeni ed impianti sportivi; (v. Figura 2 – Viabilità)
  • il posizionamento della zona commerciale e del parcheggio pubblico sul fronte est dell’area facilita l’accesso perdonale e veicolare dalla parte di città più consolidata, dove sono già presenti altri esercizi commerciali e la maggiore sezione stradale rende il traffico più fluido, e dal principale asse verso il centro;
  • la zona commerciale affianca la direttrice che collega il Teatro Gavazzeni e la nuova struttura a servizi pubblici prevista nella Palazzina d’Ingresso all’area e, quindi, il sottopasso ferroviario sulla via Marconi creando un rapporto sinergico e di reciprocità funzionale e visiva tra queste diverse polarità;
  • l’area verde ha dimensioni significative, è raggiungibile facilmente da tutte le aree pedonali circostanti ed è attraversata da una rete di percorsi ciclopedonali che utilizzano i distacchi tra le case preesistenti come raccordo tra vecchio e nuovo;
  • la piazza è prevista in posizione strategica tra la nuova Torre Mazzoleni ed il Teatro Gavazzeni, alla convergenza tra i due assi principali dell’area ed in prossimità dell’area pedonale/commerciale e del parcheggio pubblico da una parte, e della zona degli impianti sposrtivi dall’altra. In questo contesto: - la Torre Mazzoleni diventa un landmark urbano che dialoga a distanza con la memoria della città industriale –la ciminiera supersite sulla via Alberto Da Giussano- e, oltre il rilevato ferroviario, con la città storica e consente di concentrare la volumetria residenziale e rispiarmare la superficie utile a realizzare:
  • un’area di verde pubblico di mq 16.400
  • un’ area pedonale pubblica di altri mq 8.000 circa
  • un’ area di parcheggio pubblico di mq 4.000.
  • la cortina edilizia ed il porticato ad essa addossata accompagnano naturalmente la zona pedonale alimentata dal parcheggio da una parte verso la piazza del Teatro e, dall’altra, verso la Palazzina d’ Ingresso adibita a Servizi;
  • il viale alberato segnala, separa e protegge la zona pedonale da quella a parcheggio;
  • il parco occupa circa la metà dell’area con un disegno di tipo naturalista che prevede un ampio specchio d’acqua al centro protetto dall’aggressività del contesto residenziale circostante da una oculata movimentazione del terreno.

Il Parco Nella nostra proposta la realizzazione del Parco riveste una grande importanza e dovrà essere progettato meticolosamente facendo ricorso ad essenze tipiche della flora di queste zone: aceri, tigli, querce e macchie di arbusti autoctoni che garantiscano fioriture caratterizzanti nelle diverse stagioni dell’anno. Il parco sarà concepito come un “parco giochi” complessivo e non come spesso accade come un parco con all’interno una “zona giochi” con prodotti industriali: la movimentazione del terreno in piccole collinette per isolare visivamente il parco dalle case circostanti sarà un naturale terreno di sperimentazione della fantasia dei bambini come il ponte che attraverseà il piccolo specchio d’acqua quasi immergendosi al suo interno. La presenza del laghetto sarà anche l’occasione per ricreare un microambiente floro-faunistico associando essenze tipicamente lacustri (canne, fiori di loto, ninfee, salice piangente) a fauna e avifauna tipiche di quegli ambienti secondo le tendenze più avanzate nella progettazione di parchi e giardini in Europa. Una via obbligata per la sostenibilità ambientale di un quartiere residenziale sostenibile Quartiere quale sistema integrato ecologico – passivo costituito da materiali bio-compatibili (know-how di MINERGIE® e del Passive House Institute®) “integrati” ai residenti e all’ambiente urbano circostante in quanto tali; …. non solo metaprogettazione atta alla valutazione delle performance dell’edifici, ma anche volta a minimizzare l’impatto delle componenti analizzando il ciclo di vita del prodotto- quartiere-edificio, dalla fase di estrazione dei materiali fino alla loro dismissione, con la demolizione e il trasporto dei rifiuti…. Architettura organica e funzionale in simbiosi con gli spazi e la flora programmata del verde progettato del parco prospiciente dal quale per mezzo del polmone tecnologico ( vmc + recuperatore di calore ) attingere ossigeno necessario ad un alta qualità e temperatura dell’aria indoor, tale da rendere il quartiere, sempre più indipendente dalle fonti fossili e da “consumi” e “costi” oggi non più sostenibili. Il complesso è costituito da abitazioni di altezza medio bassa, fatta eccezione per la Torre MAZZOLENI, una torre di 54 metri per circa 73 abitazioni che ha il pregio di risparmiare territorio programmandolo a parco quale polmone del nuovo quartiere. Le strutture portanti sono pensate in legno ed i pannelli X-Lam completeranno la struttura prevista in appoggio su un’autorimessa interrata in cemento armato. Un sistema costruttivo ancora poco conosciuto in Italia, gli edifici residenziali multipiano di legno con tecnologia X-Lam sono parte integrante della pratica costruttiva in molte regioni europee. Dato il clima della zona, le facciate degli edifici rivolte a sud, sono quasi interamente vetrate in modo da catturare i raggi solari e ridurre l’impiego della climatizzazione artificiale. Ampi spazi verdi circondano le abitazioni, ben servite non solo dal trasporto pubblico locale, ma anche da una fitta rete di piste ciclabili. La mobilità sostenibile ha un ruolo rilevante in questo quartiere, in cui i futuri abitanti, grazie ad un eventuale –possibile- servizio di Car Sharing, potranno condividere le automobili offerte dal Comune di Seriate e usufruendo di una serie di auto elettriche, a gas metano e ibride appartenenti alla Comunità prenotabili via internet. Inoltre il progetto vuole farsi promotore di uno stile di vita collettivo e facilita la creazione di una rete di rapporti di buon vicinato attraverso l’inserimento di una serie di servizi ricreativi e culturali outdoor. “Per facilitare questo intento è stata data particolare rilevanza alla progettazione e distribuzione degli spazi comuni, concepiti come una serie di percorsi e luoghi che si articolano in modo da essere fruibili nei diversi momenti della giornata e da diverse tipologie di abitanti. Proprio con questo intento sono stati progettati alcuni elementi architettonici (ballatoi, scalinate, ponti, portinerie, androni e i corpi scala) destinati a diventare spazi di relazione dove la comunità potrà incontrarsi e sviluppare più facilmente relazioni interperrsonali.Il cuore del progetto è il l’agorà verde , un piccolo parco, aperto anche agli abitanti delle lottizzazioni circostanti, che comprenderà aree gioco, spazi di sosta e pergolati.” Per l’irrigazione delle zone verdi comuni è presente una cisterna in cemento armato impermeabile con una capacità utile di 90 m³ per la raccolta delle acque piovane dei tetti. Il verde non costituisce solo un segno di demarcazione tra spazi e attività, ma riconnette la popolazione urbana al paesaggio naturale della nuova Seriate, attraverso un fitto sistema di organici percorsi che snodandosi nel parco dove alle piante è affidato il richiamo al vernacolo. Le specie arboree piantumate sono per lo più sempreverdi che generano un microclima piacevole: le piazzette ricavate e il piccolo parco al centro del quartiere si fondono con i materiali e le tecnologie necessarie allo svolgimento delle attività umane indoor. Le stesse facciate dei nuovi edifici potranno apparire come alti muri verdi, e lasciamo al progetto architettonico la possibilità di valutarlo nel concreto dove la vegetazione locale avvolge completamente l’edificio dall’attacco a terra fino al tetto, talvolta fuoriuscendo dai parcheggi sotterranei. Questi giardini verticali avrebbero il pregio di agire sia come filtri per l’aria contro l’inquinamento, mitigando il guadagno di calore nelle unità abitative e aiutando ad ossigenare l’aria, sia come sistema di ombreggiamento nelle ore di maggiore soleggiamento. Il reintegro della cisterna, in mancanza di acqua piovana, avviene tramite l’acquedotto per mezzo di un Set elettronico. Largo spazio alle energie rinnovabili dunque con impianti microeolici, fotovoltaici che rendono gli appartamenti indipendenti energeticamente, impianti di recupero di gas dalle biomasse e di utilizzo del calore contenuto nel terreno. Gli appartamenti in pratica produrranno da fonti rinnovabili tutta l’energia che consumeranno. Una filosofia ineccepibile, già presente in molti quartieri del Nord Europa per far valere la sostenibilità.

Casa F - Studio Labark di Antonio Girardi

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Per questo grande appartamento in via Nomentana, a Roma, il cliente ha chiesto una ristrutturazione e riorganizzazione degli spazi interni che rispondesse alle nuove esigenze abitative della famiglia, composta da quattro persone. Tra le richieste, quella di avere una grande zona living, la cucina chiusa e due camere da letto, una per ciascuno dei figli, oltre alla stanza padronale con i relativi servizi annessi. Partendo dalla pianta dell’appartamento, rettangolare e statica, abbiamo pensato di movimentarla attraverso un gioco di prospettiva, realizzato creando una rotazione del muro dell’ingresso che da origine al corridoio ed a tutta la zona living, imponendo una nuova percezione dello spazio. L’area giorno comprende un’ampia zona relax dove spiccano pezzi del design storico come la chaise longue di Le Corbusier, il tavolo Saarinen con le sedie Tulip e il lampadario Zeppelin. Il corridoio che distribuisce la zona notte è stata pensato come una grande boiserie nera lucida che nasconde al suo interno le porte di accesso alle tre camere da letto. L’intero ambiente è dominato da toni scuri, nero e grigio, ripresi anche dalla dogatura in legno che ricopre il blocco costituito da cucina e bagno di servizio.

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