project for a series of visual display.
© Fabrizio Fraboni Baroni . Published on January 25, 2014.
Progetto presentato per il XIII concorso di soluzioni costruttive PLADUR. Tema di progetto un centro culturale che potesse ospitare funzioni “varie” per la città di Coimbra. Il lotto di progetto è situato nella “Baixa”, la parte bassa del centro storico della città, caratterizzata da un tessuto denso e una forma urbana compatta.
© Giulio Porcu . Published on January 25, 2014.
© Giulio Porcu . Published on January 25, 2014.
© Giulio Porcu . Published on January 25, 2014.
© Giulio Porcu . Published on January 25, 2014.
La strutturazione non compiuta della forma urbana dell’area di intervento designata implica un’ambiguità spaziale. L’episodicità degli interventi esistenti, per come struttura lo spazio, non consente alla collettività il riconoscimento degli spazi come propri, e pregiudica quindi le relazioni nella loro pienezza.
© Giulio Porcu . Published on January 25, 2014.
Il progetto, attraverso la modificazione formale della parte di città interessata, si pone come obiettivo la configurazione di un nuovo scenario urbano, delineando in maniera chiara e forte una nuova struttura spaziale. l sistema piastra/torri sovverte l’attuale rapporto tra la parte di città e il mare, si pone come spina del nuovo water-front e modifica l’assetto dei moli esistenti:la piastra accoglie più programmi, nei diversi livelli, dalle residenze al luogo della produzione e dei servizi, una scuola, un piccolo ospedale, attività culturali e di svago, eventuali spazi espositivi, parcheggi e depositi;le torri, connesse direttamente alla piastra tramite dei ponti su viale Diaz, ai livelli inferiori accolgono uffici, mentre ai livelli superiori residenze;tra il fronte unitario di viale Diaz e il previsto asse di scorrimento di viale Colombo, alla base delle torri, è previsto un grande parco urbano, accessibile da viale Diaz, o tramite la metropolitana di superficie che attraversa la strip verde. Il sistema, della grande piazza antistante al complesso monumentale di Bonaria ha come obiettivo il congiungimento della piastra con la porzione pseudo-pedonale delle vie Diaz e Bonaria, superando in quota la cesura provocata dall’asse di scorrimento di viale Colombo, il mantenimento di un carattere monumentale e un contatto fisico-visivo. Questa soluzione deve permettere un dialogo tra manufatti di diverse scale, tra la piastra appunto, e un tessuto disomogeneo di residenze e edifici collettivi. La piazza che si viene a creare si sviluppa su quote differenti connesse tramite una scalinata, i cui margini sono definiti da due setti che gerarchizzano lo spazio, ove ai suoi lati sorgono due edifici che ospiteranno un Auditorium e un Museo. Il cilindro, posto sulla parte superiore della piazza ha la funzione di connessione con un ulteriore piazza coperta sottostante alla quale si connette la piastra con il sistema di gallerie, e ne segna il margine meridionale. Delimitato da viale bonaria e viale cimitero, antistante il Cis, nella attuale area occupata da una zona militare e gli uffici Rai, sorge un nuovo isolato,a carattere residenziale e produttivo. L’area in questione si configura come area di transizione tra una parte di città a prettamente urbana, maggiormente stratificata, ad ovest (ed in parte a sud col Cis, il banco di Sardegna e viale Diaz) e il limite costituito dal recinto del cimitero di Bonaria ad est. In termini progettuali , questo triplice rapporto, si traduce in i scelte tipologiche differenti: due “L” delimitano il confine ad ovest e sud, blocchi isolati nella parte centrale ed un tipo a sviluppo longitudinale che segna il confine est. Le diverse tipologie, con i loro differenti diagrammi, configurano spazi di volta in volta diversi, attribuendo diversi caratteri agli stessi. La parte di città in questione, fortemente connotata dalla presenza del CIS e del Banco di S, è priva di coerenza formale. Escludendo la perpetuazione dei tipi edilizi esistenti, che precluderebbe un rapporto diretto con la strada, il progetto intende individuare in maniera chiara il limite dell’”isolato” e conferire al luogo un carattere urbano e una identità a una successione di spazi ibridi. Il programma prevede la definizione di spazi destinati a residenze temporanee per studenti (e servizi) nell’area compresa tra il CIS e il Banco di Sardegna e spazi a supporto della stazione metropolitana nella parte esterna dell’”isolato”. Nello specifico, gli alloggi temporanei sono collocati nella porzione interna del lotto, mentre i servizi occupano i suoi margini, in modo tale da connettere il sistema con il tessuto urbano esistente e le nuove strutture abitative; i diversi elementi sono posti in relazione da una percorrenza interna. L’edificio destinato a stazione della metropolitana si articola a forma di H, secondo un impianto costituito da corpi di proporzioni differenti, cercando di dotare di una chiara configurazione architettonica un punto rilevante della città.
© Giulio Porcu . Published on January 25, 2014.
© Giulio Porcu . Published on January 25, 2014.
Il progetto prevede la costruzione di una corte sospesa residenziale, con attività commerciali organizzate sul piano terra a partire dai percorsi di collegamento tra parco e città.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
Alle porte di Cologna, frazione di Pieve di Bono, salendo da Brescia verso Madonna di Campiglio lungo la strada statale del Caffaro, si trova un’area di sosta con annesso parcheggio.
Foto Paolo Sandri. Published on January 25, 2014.
Il Luogo è dominato dall’abitato di Cologna e dai resti di Castel Romano. L’area costituisce il punto di partenza dell’interessante percorso naturalistico e letterario che conduce dal fondovalle al castello, ed è un importante snodo del sistema di percorsi ciclabili che si sviluppano lungo tutta l’asta del Chiese.
Foto Paolo Sandri. Published on January 25, 2014.
Di qui l’opportunità di realizzare una piccola struttura fortemente caratterizzata dal punto di vista architettonico, una “vetrina” di presentazione delle peculiarità ambientali, culturali e storiche della valle ed un punto di esposizione e vendita dei prodotti tipici (farina di Storo, frutti di bosco, prodotti caseari…)
Foto Paolo Sandri. Published on January 25, 2014.
La struttura dialoga con le emergenze architettonico – ambientali del contesto: la presenza, sullo sfondo, degli imponenti resti di Castel Romano ed lo spiccato carattere montano della valle del Chiese e delle sue valli laterali.
Foto Paolo Sandri. Published on January 25, 2014.
Il legno e la pietra, chiari riferimenti all’architettura castellana, rurale ed alpina, sono impiegati in chiave moderna per ottenere un immagine fortemente caratterizzata capace di richiamare l’attenzione ed invitare alla sosta.
Foto Paolo Sandri. Published on January 25, 2014.
L’edificio è completamente aperto verso la strada, l’ampio portico e superfici vetrate rendono invitante l’ingresso e confortevole la sosta.
Foto Paolo Sandri. Published on January 25, 2014.
Sul retro la costruzione è invece chiusa da possenti murature in pietra. Un leggero tetto, ad una falda, con struttura in legno lamellare e manto di copertura in lamiera di zinco – titanio definisce superiormente l’edificio.
Foto Paolo Sandri. Published on January 25, 2014.
Foto Paolo Sandri. Published on January 25, 2014.
Foto Paolo Sandri. Published on January 25, 2014.
Foto Paolo Sandri. Published on January 25, 2014.
Sede stabilimenti Salda con annesso showrooms espositivo e uffici.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
© Francesco Peveri . Published on January 25, 2014.
Dal 1981 l’abitato di Lizzano in B.è stato oggetto di studi e indagini geologici finalizzati al riconoscimento e definizione dello stato del dissesto che è risultato significativo e attivo per porzioni dei versanti a valle dell’abitato e in certe parti direttamente connessi alle aree edificate. Dato lo stato di dissesto che si è riconosciuto, già dal giugno 2001 Lizzano è stato inserito dall’Autorità di Bacino del Fiume Reno nel Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico, redatto ai sensi dell’art. 1 comma 1 della legge 267/1998; è stato quindi perimetrato in quanto riconosciuto come area a rischio idrogeologico molto elevato e sono stati stanziati finanziamenti per lavori urgenti di consolidamento.
© Gabriele Girolamo Architetto . Published on January 25, 2014.
© Gabriele Girolamo Architetto . Published on January 25, 2014.
© Gabriele Girolamo Architetto . Published on January 25, 2014.
© Gabriele Girolamo Architetto . Published on January 25, 2014.
© Gabriele Girolamo Architetto . Published on January 25, 2014.
© Gabriele Girolamo Architetto . Published on January 25, 2014.
Lentini, conosciuta come “città delle arance”, città natale del filosofo Gorgia, dell’architetto di Federico II di Svevia Riccardo, del poeta “Notaro” Jacopo, è una città che nel passato ha avuto una posizione cardine e strategica in quanto “porta commerciale” tra Catania e Siracusa.
© Emanuele Greco . Published on January 25, 2014.
Il presente progetto, tesi di laurea in architettura a Reggio Calabria nel 2007, interessa un’ampia area periferica, consiste nella realizzazione di un palazzetto dello sport e di una struttura polifunzionale composta da una palestra, da due campi di calcio a cinque, annettendo un albergo per gli atleti, posizionandosi di fronte dove preesistono impianti sportivi – quali una piscina per campionati regionali di nuoto, un campo di calcio e di atletica leggera, campi di tennis – creando un ideale polo sportivo.
The project of the Pharmacy Museum is the result of the close relationship between the architecture and the museography since the beginning. The Museum is at the basement of an existing building, contemporary and multifunctional. The definition of the exhibition space starts from the aim of keeping visible the mesh of the existing structural slab above, creating a geometric reference which together with a white and bright ambience reinforce the concept of limit. The exhibition and its contents define the space, disposed in transparent containers that allowed a global visualization of the space and reinforce the contrast between the exhibition space and pharmaceutical historical environments representations – Estácio Pharmacy in oporto and the Islamic pharmacy. The Islamic pharmacy is being restored in a very careful process and will be placed in site as soon as it will be ready .
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
© site specific . Published on January 25, 2014.
Photos by João Morgado. Published on January 25, 2014.
The project of new Pompei’s market, which rethinking of the place’s complexity in which it is inserted, is part of a reservoir receptive act to reorganize the functions of the local market of Pompei also generating the idea that the huge mass of tourists from every year to visit the nearby ruins-long may remain within the city; everything possible with the increase of the attractors. The activities of the market, in a situation of total disorganization, take place not far from the operation’s place, which in addition to the local market will host a small shopping center, a library, a conference hall in close relationship with bar and restaurant, all the architectural complex will be included in a park that incorporates the square inside, as a place of exchange for ancestral sense. Also within the park will be set up exhibition space open for local flowers productions.
© Vincenzo Riccardo . Published on January 25, 2014.
© Vincenzo Riccardo . Published on January 25, 2014.
© Vincenzo Riccardo . Published on January 25, 2014.
This intervention is designed for an art exhibition about the works of a master of Italian art, architecture and design, the award-winning Prof. Arch. Riccardo Dalisi. The project is, in a sense, the avant-garde of the same Dalisi, reconnecting to his theories on the “ultra-poor design”, where simplicity, material recovery, and syntheticism both representative and communicative, are the result of that theory. The object’s project was made with recycled materials, properly cut and shaped (they are aluminum panels salvaged from some packaging for shipments), and made adaptable for future and further application. Moreover, this modularity makes them usable in different ways and with different functions, like shelf or simple base, even as a library.
© Vincenzo Riccardo . Published on January 25, 2014.
© Vincenzo Riccardo . Published on January 25, 2014.
Con el fin de preservar la memoria histórica del Antiguo Mercado Municipal de Abastos, la propuesta de proyecto tiene como objetivo mantener las cuatro paredes exteriores presentes por su valor artístico y documental. Estas serán, en el imaginario colectivo, el marco auténtico y emocional que une lo antiguo y lo nuevo. Por eso será necesaria una restauración conservadora de la mampostería y de los revoques dañados por el fuego y el tiempo. Vista la afianzada relación centenaria entre la trama urbana del barrio y la planta del antiguo mercado, el proyecto mantiene los mismos puntos de acceso: los centrales cruzan completamente el lote y conducen al patio interior a los dos cuerpos edilicios, mientras que los bilaterales, siempre en la plaza de Abastos, son pertinentes a actividades específicas como la de coworking, la cafetería y la sala de lectura. El acceso en la Calle del Sol por su contigüidad al depósito y a la sala técnica está destinado a las entradas de servicio para el personal o el equipo.
© Alessandro Pirisi . Published on January 26, 2014.
La relación entre el nuevo edificio del centro socio-cultural y la ciudad de Reinosa tiene dos formas: una es perceptiva. De hecho a través de las grandes vidrieras de las aulas, de los laboratorios y del coworking en la Calle J.Juan Ruano se establece un diálogo visual y cognoscitivo entre la vida diaria de los transeúntes y las actividades de los usuarios del centro social y cultural. El espacio abierto del patio, sombreado por la vegetación y equipado con sillas se ofrece a ser una nueva plaza para el barrio, un lugar de encuentro, relación social e intercambio cultural para los ciudadanos.
© Alessandro Pirisi . Published on January 26, 2014.
La propuesta de proyecto organiza el centro cultural en dos estructuras separadas: el cuerpo del Sur se divide en cuatro volúmenes que albergan las actividades prácticas puras. Empezando por el lado hacia la Plaza de Abastos, en la planta baja del primer volumen, una habitación grande con trastero (58,00 m²), una sala de reuniones (26,00 m²) y los servicios higiénicos se dedican al coworking que puede difrutar de una entrada exclusiva para que esta actividad pueda desnvincularse del horario de apertura del centro. El segundo volumen, con doble altura, alberga aulas para clases en grupo ( 74,00 m²) (2°p 48,00 m²) en el tercer volumen están los servicios higiénicos y el hueco de la escalera, en la extremidad inferior del cuarto volumen hay una grande habitación (82,00 m²) que podría equiparse para los laboratorios o los talleres de actividades prácticas con anexos almacén y lavabos. En el segundo piso del primer volumen hay dos oficinas para la administración ( 31,00 m²) (12,00 m²) y una sala de reuniones (19,00 m²). Gracias a la independencia de estos lugares, como los de coworking, también será posible prever una posible ubicación temporal de estos espacios por parte de la administración ciudadana y lograr de esta manera un provecho económico para mitigar el coste de la construcción del centro.
© Alessandro Pirisi . Published on January 26, 2014.
El cuerpo del Norte es un único volumen de dos plantas. El vestíbulo de la planta baja tiene una dimensión funcional para utilizarse tanto para la acogida de los usuarios como un espacio de exposición o área de trabajo. A lo largo del lado ciego hacia Calle del Sol están los servicios y el almacén (31,00 m²) con acceso directo tanto a la parte exterior con el vestíbulo, la sala técnica (13,00 m²) y al lado a la sala de lectura – biblioteca (45,00 m²) y a la cafetería (40,00 m²), estas tienen una pequeña área al aire libre con una entrada propia en la Plaza des Abastos. En el segundo piso hay una plaza multifuncional de espacios abiertos que esto puede ser utilizado para exposiciones, representaciones o como un espacio de trabajo. El patio interior tiene un tamaño de 530,00 mq está totalmente pavimentado y los muebles son exclusivamente bancos para sentarse y manchas de vegetación ,para que el espacio sencillo y libre pueda fácilmente utilizarse para espectáculos al aire libre de danza, de teatro o pequeñas manifestaciones folclóricas locales. Además se hizo una rampa de acceso al patio directamente en la Calle Jose Juan Ruano.
© Alessandro Pirisi . Published on January 26, 2014.
El centro socio-cultural de Reinosa se alojará en una moderna, sobria y compuestas de formas básicas y materiales sencillos y respetuosos del medio ambiente. El edificio será fácilmente reconocible en el elemento de la ciudad convirtiéndose en fortalecer la identidad de la ciudad y de las relaciones sociales. Los volúmenes en los que existen las funciones principales se separan de su contexto para el brillo dado por revestimiento de yeso blanco, las fachadas que dan al patio, cerca de los nuevos espacios de venta, el vestíbulo y la sala polivalente tiene un metal perforado. Los huecos de las escaleras en los volúmenes independientes están revestidos de madera.
© Alessandro Pirisi . Published on January 26, 2014.
La elección de la tecnología para la construcción de la estructura del edificio se puede hacer sólo en términos de sostenibilidad ambiental, con productos ecológicos y de alto rendiminento con el fin de optimizar el ahorro energético. El diseño propone para los volúmenes unos paneles modulares de armazones prefabricados, del tipo XLAM. Estos se componen de tablas de madera (abeto o alerce o pino) a nivel de húmedad controlada, cruzadas de forma longitudinal y transversal y pegadas entre sí con un adhesivo de poliuretano que a pesar del espesor reducido asegura de una manera natural un aislamiento térmico mucho mayor que de ladrillo macizo o bloques de hormigón. Además, la madera estructural es una opción segura para sus cualidades elásticas naturales en caso de terremotos, y en caso de incendios (110 ° -115 ° C) conserva sus características de resistencia mecánica.
© Alessandro Pirisi . Published on January 26, 2014.
La facilidad de montaje permite montar pisos, paredes y techos de forma rápida reduciendo los costes de construcción, con una considerable ventaja económica. La necesidad de iluminar los grandes espacios multifuncionales justifica la presencia de estas grandes vidrieras que están protegidas por una capa de paneles perforados Korten obteniendo así una doble piel que crea un decorado vibrante para el patio. Este último es completamente pavimentado con cemento.
© Alessandro Pirisi . Published on January 26, 2014.
© Alessandro Pirisi . Published on January 26, 2014.
Come un mostro marino, enorme piovra degli abissi, salito sul roccione di fronte a Portofino a scaldarsi al sole e ammirare il paesaggio, il Castello di Sem Benelli si sporge pericolosamente sul mare. Nato dalla fervida fantasia di Sem Benelli e realizzato dal suo scenografo prediletto, Giuseppe Mancini, nei primi anni del 900.
© Giorgio Bagnasco . Published on January 26, 2014.
Colosso di pietra e mattoni, nel tempo ha rivelato le sue debolezze permettendo alle pioggie di penetrare negli interstizi tra pietra e pietra, insinuandosi dietro ai tettucci e filtrando sotto i mattoni dei coronamenti.
© Giorgio Bagnasco . Published on January 26, 2014.
Infinita la lunghezza dei giunti di calce da proteggere, innumerevoli i mattoni da ricostruire. Quale altro modo di procedere se non “smontare” idealmente pezzo per pezzo, valutarne lo stato, restauralo e ricomporlo insieme ad altre migliaia.
© Giorgio Bagnasco . Published on January 26, 2014.
Così il progetto è stato impostato, individuando le “parti” di questa scultura e intervenendo in ciascuna area con le adeguate tecniche di restaturo e consolidamento.
© Giorgio Bagnasco . Published on January 26, 2014.
Il primo approccio iniziato a luglio 2001 con una campagna di rilievi ha consentito di individuare le prime informazioni e ha evidenziato la necessità di realizzare un “cantiere pilota” che permettesse, attraverso analisi e sperimentazioni locali, di individuare le tecniche definitive da applicare sull’intero corpo edilizio.
STEGEO - GENOVA. Published on January 26, 2014.
Scelta la torre levante per la posizione di facile accesso si è proceduto al restauro sperimentando le tecniche nel 2002. Il cantiere principale è stato avviato all’inizio del 2003 e completato nel 2004.
STEGEO - GENOVA. Published on January 26, 2014.
Le principali tecniche adottate: Restauro di tutti i giunti a calce tra le pietre del paramento con calce naturale arricchita da inerte scuro. Ricostruzione dei mattoni consumati con rimodellazione e integrazione delle parti mancanti. Rifacimento delle coperture in cotto con il estauro delle strutture in legno di sostegno, l’inserimento di guaine di protezione sottostanti e lastre di piombo sagomate nei punti di contatto con la muratura in pietra. Restauro e protezione delle parti lapidee, pietre, marmi e ardesie. Ricostruzione delle converse in rame e del sistema di allontanamento delle acque piovane. Restauro e protezione dei davanzali in mattoni, ardesia ecc. Restauro elementi in cotto: camini, doccioni, unghie ecc. Consolidamenti locali: diaframmi in calce ad alta resistenza, fori a rotazione per chiodature acciaio inox, cuci e scuci.
STEGEO - GENOVA. Published on January 26, 2014.
© Giorgio Bagnasco . Published on January 26, 2014.
© Giorgio Bagnasco . Published on January 26, 2014.
© Giorgio Bagnasco . Published on January 26, 2014.
© Giorgio Bagnasco . Published on January 26, 2014.
© Giorgio Bagnasco . Published on January 26, 2014.
© Giorgio Bagnasco . Published on January 26, 2014.
© Giorgio Bagnasco . Published on January 26, 2014.
© Giorgio Bagnasco . Published on January 26, 2014.
© Giorgio Bagnasco . Published on January 26, 2014.
The main idea is an adaptation in its spatial and social aspects, including the existing natural conditions and probable scenarios adjustment. Each topic is specified at regional or local level. Voronoi diagram is a method of spatial subdivision. The regional level layout is based upon nature: native terrain preservation and emphasis, changing landscape adaptation, rural nature maintenance. Simultaneously it is supported with some built environment principles: zone planning proposals, water transportation spots, waterfront-parallel land transportation system, business areas, agricultural hubs, existing housing expansion, regional service network. The social aspect of the proposal brings: age-based housing profile with 1500 dwellings and pro-community nest type habitation. Analogical spatial setup at the local level once again is inspired by nature. It is reflected in self-adaptation to the water level rise scenario, waterfront public use and archipelago structure preservation. The layout concept is as important as some built environment proposals: clear zoning, native terrain based housing, maximum 200 inhabitant urban cells, topography-based urban interior, densification of the transportation network, pedestrian and automotive routes integration and finally common space as a public square and a water harbor. At this level the social aspect is emphasized by not only 380 dwellings and natural new communities, but also by large scale open fields.
© BOMP.EU / Konrad Basan, Ewa Odyjas, Agnieszka Morga, Jakub Pudo. Published on January 26, 2014.
© BOMP.EU / Konrad Basan, Ewa Odyjas, Agnieszka Morga, Jakub Pudo. Published on January 26, 2014.
© BOMP.EU / Konrad Basan, Ewa Odyjas, Agnieszka Morga, Jakub Pudo. Published on January 26, 2014.
© BOMP.EU / Konrad Basan, Ewa Odyjas, Agnieszka Morga, Jakub Pudo. Published on January 26, 2014.
© BOMP.EU / Konrad Basan, Ewa Odyjas, Agnieszka Morga, Jakub Pudo. Published on January 26, 2014.
© BOMP.EU / Konrad Basan, Ewa Odyjas, Agnieszka Morga, Jakub Pudo. Published on January 26, 2014.
© BOMP.EU / Konrad Basan, Ewa Odyjas, Agnieszka Morga, Jakub Pudo. Published on January 26, 2014.
© BOMP.EU / Konrad Basan, Ewa Odyjas, Agnieszka Morga, Jakub Pudo. Published on January 26, 2014.
© BOMP.EU / Konrad Basan, Ewa Odyjas, Agnieszka Morga, Jakub Pudo. Published on January 26, 2014.
© BOMP.EU / Konrad Basan, Ewa Odyjas, Agnieszka Morga, Jakub Pudo. Published on January 26, 2014.