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Museo Civico di Bassano del Grappa - studio mas

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Relazionea nuova porta del Museo: Il Progetto Definitivo propone giustamente lo spostamento della biglietteria nella ex sala di lettura affacciata su Piazza Garibaldi, adiacente alla Chiesa di S. Francesco. In tal modo è possibile controllare in modo molto efficace l’accesso, e il museo acquista una nuova visibilità. Una visibilità sicuramente migliore di quella attuale. Tuttavia si ritiene necessario che un intervento di restauro come quello che si intende attuare, che comporta anche una riorganizzazione degli spazi e l’offerta di quelle nuove funzioni ormai indispensabili in un museo contemporaneo, richieda una visibilità e una caratterizzazione più decisa. La facciata della sala di lettura deve diventare la facciata del nuovo Museo Civico di Bassano. Si propone pertanto di aprire il fornice centrale, ora parzialmente tamponato e intonacato in modo incongruo a cemento, incastonandovi all’interno la nuova porta. La nuova porta si configura come una piccola architettura, con una sua propria spazialità e un carattere tale da confrontarsi con la dimensione della piazzetta di S. Francesco e soprattutto col protiro della chiesa. Essa si dilata nella bussola di ingresso, ed è protetta da una piccola copertura piana a sbalzo; al di sotto della copertura è collocata la scritta che identifica il museo, illuminata da una linea luminosa ad incasso; ai lati dei battenti della porta si trovano due pannelli fissi, entro cui sono riportate tutte le indicazioni relative al museo (orari, esposizioni temporanee ecc.). Il nuovo e necessario ‘protiro’ del Museo viene realizzato in acciaio, zincato e verniciato, con struttura tubolare e rivestimento in lamiere piegate, verso l’esterno; mentre un rivestimento in multistrato marino di betulla, più accogliente, caratterizza l’interno dell’architettura della bussola e della porta. Lateralmente alla porta, delle due grandi specchiature cieche, una, quella di sinistra, viene mantenuta con le sua propria tessitura in mattoni a vista, mentre quella di destra continua ad accogliere riproduzioni delle opere esposte nel museo. Le riproduzioni saranno incorniciate da un telaio metallico e protette da vetro stratificato; esse non occupano tutta la muratura, che deve mantenere il suo carattere strutturale di facciata di ingresso al museo.

studio mas — Museo Civico di Bassano del Grappa

vista prospettica

studio mas — Museo Civico di Bassano del Grappa

vista prospettica

studio mas — Museo Civico di Bassano del Grappa

fotoinserimento

studio mas — Museo Civico di Bassano del Grappa

pianta e sezioni

studio mas — Museo Civico di Bassano del Grappa

pianta


Green Boulevards: Viali alberati del III Millennio | 3° PREMIO - [ia]2

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La Sicignano-Lagonegro, ferrovia immersa tra Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Monti Alburni, giace abbandonata dal 1987: mai legalmente abolita fu sostituita da un sistema su gomma poco efficace. La proposta prevede una nuova ed efficiente mobilità: autobus elettrici wireless a carica induttiva percorrono l’originaria tratta ferroviaria riconvertita con 16 fermate tra Sicignano e Lagonegro, collegandosi da un lato ad una testata infrastrutturale come Salerno e dall’altro ricongiunge l’ambito alla costa, giungendo fino a Sapri. I punti di ricarica dei bus sono localizzati in corrispondenza delle fermate principali con tempi di ricarica estremamente limitati: i bus elettrici risultano ecofriendly, senza fili ed infrastrutture invasive lungo la rete, zero emissioni di CO2. La tratta e le stazioni abbandonate sono riqualificate e trasformate in attività produttive: mercati di prodotti DOCG locali, ostelli, musei, campeggi, attrezzature sportive. Le nuove attività e l’implementazione del sistema infrastrutturale possono rivitalizzare l’economia dell’intero ambito. I materiali di scarto sono riciclati o riutilizzati in sito (traversine in legno e binari in acciaio). Le superfici interessate dal progetto sono totalmente permeabili (i-drain© e ghiaia stabilizzata) e i materiali usati nel retrofit delle stazioni sono ecocompatibili; per l’illuminazione esterna sono previste lampade a LED e HMI. Lungo il percorso, la produzione e lo stoccaggio di energia rinnovabile tramite fotovoltaico, mini-eolico, idroelettrico e pompe di calore rendono l’intero sistema autosufficiente al 100%.

[ia]2 — Green Boulevards: Viali alberati del III Millennio | 3° PREMIO

Ponte lungo la tratta ferroviaria Sicignano-Lagonegro abbandonata (Polla, SA)


NEW MOBILITY FOR NEW STRUCTURE Sicignano-Lagonegro, a railway between Cilento National Park, Diano’s Wall and Alburni Mounts (a land rich in history and traditions, natural and touristic resources), is lying neglected since 1987, although never abolished. Since then the villages on the rail (>200.000 people) are linked via an ineffective bus system. We propose: – infrastructural improvement: wireless e-bus on the former track, 16 bus stops among Sicignano and Lagonegro connected also to Salerno and Sapri. A new efficient mobility. ( 8m€– Public/Private) – environmental safeguard: protection of the habitat and its enhancement through the renovation of the rail site, new nature trails (12,5m €– Public); renewable energy through solar, wind, hydroelectric and heat pumps. (1,5m €) – economic revitalization: the unused stations and the railway area will be renewed for new profitable activities (5mil €– Private) such as PGI market, hostel, food and wine, spa, hotel, museum and culture, camping and outdoor sports.

[ia]2 — Green Boulevards: Viali alberati del III Millennio | 3° PREMIO

GREEN AS NATURE, CASH, LIGHTS Mobility: thanks to inductive power charging along the route, the bus never has to extend dwell times to recharge and battery is much smaller and lighter (reducing energy consumption). The wireless e-bus is highly flexible, ecofriendly (no wires and poles scar the landscape, no CO2 emissions), cost-effective and equipped with the best energy management systems (ie Kers). Materials: discarded materials are recycled or reused on site (wood sleepers and iron rails). The floorings are totally permeable and all materials used in the stations’ retrofit are eco-friendly. LED and HMI lamps have been used for outdoor lighting. Energy: all-sufficiently system. The whole energy needed for mobility, outdoor lighting, indoor hvac and lighting is produced by renewable systems such as photovoltaic, wind, hydroelectric and heat pump. Economy: New profitable activities can produce cash flow and jobs. The implementation of efficient infrastructure system can be a catalyst for economic regeneration.

[ia]2 — Green Boulevards: Viali alberati del III Millennio | 3° PREMIO

[ia]2 — Green Boulevards: Viali alberati del III Millennio | 3° PREMIO

[ia]2 — Green Boulevards: Viali alberati del III Millennio | 3° PREMIO

Stazione di Padula - progetto di riqualificazione.

[ia]2 — Green Boulevards: Viali alberati del III Millennio | 3° PREMIO

[ia]2 — Green Boulevards: Viali alberati del III Millennio | 3° PREMIO

Tratta nei pressi di Castelluccio - progetto di riconversione in punto di affaccio e lancio per paracadutisti.

Orto selvaggio con cucina - FAUSTA OCCHIPINTI, Gianluca Parcianello, Sergio Sanna, Alessandro Tessari, Carmelo Nicotra, Luigi Greco, Alfred Decker

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All’origine del progetto è l’incontro tra Fausta Occhipinti e Andrea Bartoli, curatore di Farm Cultural Park, che a Favara, in prossimità della antica città greca di Agrigento, ha innescato un processo di rigenerazione urbana attraverso l’arte contemporanea.

FAUSTA OCCHIPINTI, Gianluca Parcianello, Sergio Sanna, Alessandro Tessari, Carmelo Nicotra, Luigi Greco, Alfred Decker  — Orto selvaggio con cucina

Il sito è un lotto intercluso su cui si affaccia l’antico Castello Chiaramonte, oggi museo di arte contemporanea. Il terreno è povero e degradato. La riconquista da parte della natura selvaggia è il punto di partenza per il progetto.

FAUSTA OCCHIPINTI, Gianluca Parcianello, Sergio Sanna, Alessandro Tessari, Carmelo Nicotra, Luigi Greco, Alfred Decker  — Orto selvaggio con cucina

Il tema del “selvaggio” e quello dell’agricoltura urbana, sono emersi dal dibattito collettivo, e danno origine all’idea di ”Orto selvaggio con cucina”. Il giardino e stato realizzato nel corso di un workshop internazionale con il coinvolgimento degli abitanti, degli studenti universitari, delle associazioni e delle aziende locali.

FAUSTA OCCHIPINTI, Gianluca Parcianello, Sergio Sanna, Alessandro Tessari, Carmelo Nicotra, Luigi Greco, Alfred Decker  — Orto selvaggio con cucina

Si é optato collettivamente per una logica di riuso dei materiali e oculato impiego di risorse. Sono state introdotte 75 nuove specie vegetali per il miglioramento della biodiversità, che é stato riscontrato in pochi mesi.

FAUSTA OCCHIPINTI, Gianluca Parcianello, Sergio Sanna, Alessandro Tessari, Carmelo Nicotra, Luigi Greco, Alfred Decker  — Orto selvaggio con cucina

FAUSTA OCCHIPINTI, Gianluca Parcianello, Sergio Sanna, Alessandro Tessari, Carmelo Nicotra, Luigi Greco, Alfred Decker  — Orto selvaggio con cucina

FAUSTA OCCHIPINTI, Gianluca Parcianello, Sergio Sanna, Alessandro Tessari, Carmelo Nicotra, Luigi Greco, Alfred Decker  — Orto selvaggio con cucina

FAUSTA OCCHIPINTI, Gianluca Parcianello, Sergio Sanna, Alessandro Tessari, Carmelo Nicotra, Luigi Greco, Alfred Decker  — Orto selvaggio con cucina

Riqualificazione del centro di Canove. Roana - studio mas

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DESCRIZIONE GENERALE DEGLI INTERVENTI Le attività richieste dal concorso saranno organizzate tenendo come riferimento per l’organizzazione del tracciato il percorso della ferrovia: le architetture di progetto sono state concepite alla stregua di un insieme di strati, di superfici a più livelli che, come un grande tetto, vanno a coprire le diverse funzioni: il nuovo parcheggio interrato, il palazzetto dello sport, l’espansione della piscina esistente, l’ambulatorio medico, l’ufficio turistico e sale polivalenti per la collettività. Questo insieme di tetti-pendii si incastra uno sull’altro sfruttando le diverse quote e dando forma a un sistema di coperture molto articolato, tetti-verdi, tetti-gradinate, teatri-belvedere aperti sul paesaggio. Un gran risalto verrà ovviamente dato al tema delle superfici che il nuovo paesaggio urbano andrà a formare dialogando con la vallata a pascolo che delimita l’area di progetto: tessiture di prato, falciato e non, potranno alternarsi con superfici pavimentate che caratterizzano l’ambito urbano.

studio mas — Riqualificazione del centro di Canove. Roana

planimetria

ARCHITETTURA, PAESAGGIO ED ENERGIA Architettura ed Energia La proposta progettuale definisce una assoluta sinergia tra richieste architettoniche ed esigenze energetico-ambientali. ll sistema di copertura è un elemento compositivo estremamente flessibile che rappresenta ed esprime le potenzialità energetiche del sistema progettuale, oltrechè caratterizzarlo. La sezione costruttiva prevede una serie di elementi modulari in grado di ospitare le differenti funzioni necessari al progetto (mercato coperto, ambulatori, palasport…) e al contempo di disegnare un paesaggio architettonico continuo e mutevole, in analogia allo splendido scenario dell’altopiano, caratterizzato da linee morbide ed infinite. La copertura inclinata, oltre a definire un paesaggio antropizzato omogeneo a quello esistente (in gran parte del progetto è previsto sistema tetto-verde), potrà integrare una adeguata sistemazione di pannelli fotovoltaici, celati alla vista dalle pieghe della copertura stessa. Il progetto prevede la possibilità di ricollocare all’interno del complesso sportivo una centrale termica a biomasse che sfrutti la nuova rete di teleriscaldamento e l’abbondanza di biomasse della regione. Ambiente e paesaggio Il progetto del paesaggio è caratterizzato dal seguente abaco di elementi: Linee – Percorsi principali: alberi ad alto fusto da collocare nei filari : acero montano, Acer pseudoplatanus, o ciliegi, Prunus avium. Percorsi secondari: filari di piante di melo selvatico, Malus sylvestris, già presente in più zone del paese. Orti didattici – le varie partizioni degli orti saranno suddivise dalle storiche lastre in pietra e da siepi di Rosa canina, pianta spontanea in tutto l’altopiano, dalle caratteristiche bacche rosse in inverno. Bordi ed accessi – Risulta particolarmente importante ripensare il percorso della ferrovia come una vera e propria “strada verde”: così come i bordi del nuovo progetto anche questo insieme sarà caratterizzato da boschetti riconoscibili percettivamente sul paesaggio allo stesso modo di quelli già esistenti nelle vecchie aziende agricole. Questi elementi non saranno solo un valore percettivo nel disegno del paesaggio ma costituiranno in breve tempo degli importanti corridoi ecologici. Superfici – ll progetto del nuovo campus sportivo sarà caratterizzato da ampie superfici a prato spontaneo che costituiranno non solo una forte valenza estetica, un nuovo paesaggio, ma contribuiranno all’abbattimento dell’inquinamento atmosferico e della temperatura. Superfici a prato sfalciato, dove si potrà camminare e stare, ma anche prati non sfalciati, prati fioriti di fioriture spontanee. Punti – Zona del mercato e del parcheggio, piazza del Museo: alberi ad alto fusto come Fagus selvatica o Aesculus hippocastanum, dal portamento e dal fogliame particolarmente decorativo.

studio mas — Riqualificazione del centro di Canove. Roana

modello

studio mas — Riqualificazione del centro di Canove. Roana

sezioni

studio mas — Riqualificazione del centro di Canove. Roana

riferimento

Re-housing Schiedam - Lorena Antea Caruana

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Working in an industrial context means having to deal with empty and landlocked spaces, often leaved after a rapid process of planning. The project called here Re-housing Schiedam is working in the direction of regenerating the waterfront of the Schie river, near Rotterdam. To do this, the empty spaces become now, after a process of measure, new public spaces. An exposition pavillon inside a park and a library are here installed. The smaller landlocked are instead the space for infilling the new residential areas, realized after a study of the variation on the theme of traditional dutch canal houses.

Lorena Antea Caruana — Re-housing Schiedam

Lorena Antea Caruana — Re-housing Schiedam

Lorena Antea Caruana — Re-housing Schiedam

Lorena Antea Caruana — Re-housing Schiedam

Lorena Antea Caruana — Re-housing Schiedam

NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE - ARCHIST - enrico storai, sandro sermi

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L’inserimento del nuovo polo scolastico-educativo nell’area individuata non è certamente di facile soluzione. Si tratta infatti di un’area di proprietà del Comune di Vado Ligure caratterizzata da una forma pressoché triangolare, posta a livello ribassato rispetto al piano di campagna e di dimensioni piuttosto ridotte per l’inserimento di tutte le funzioni richieste al nuovo complesso. Inoltre l’area in oggetto risulta delimitata a Nord dal complesso sportivo dello Stadio Comunale “F. Chittolina”, circondato da pista di atletica leggera omologata per competizioni ufficiali, mentre a Ovest e ad Est i confini dell’area sono costituiti da arterie caratterizzate da traffico piuttosto intenso, in particolar modo la Strada di scorrimento veloce.

ARCHIST - enrico storai, sandro sermi — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

prospetto fronte strada

Il concept del complesso architettonico è ispirato in modo deciso ad elementi fondamentali del paesaggio ligure nei suoi due aspetti peculiari: il mare e la collina, spesso uniti senza soluzione di continuità. Per cui ritroviamo una tipologia costruttiva che si ispira alla natura, esprimendosi con forme curve, superfici e strutture presenti in natura, si pensi alle rocce sul litorale marino levigate dall’acqua e dal vento che donano alle stesse rotondità ed incavi, superfici concave e convesse donate all’occhio umano a seguito di centinaia di anni di lavoro ininterrotto.

ARCHIST - enrico storai, sandro sermi — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

ingresso principale

Concepito quindi rifacendosi alle forme arrotondate presenti in natura, il progetto è caratterizzato sul lato Nord dall’emergere improvviso di una torre ellittica, che riprende quindi le caratteristiche architettoniche della struttura di base, come a creare una continuità, una “forma nella forma”. Mentre l’esterno del complesso presenta una sorta di “chiusura protettiva” verso il contesto esterno, costituito da arterie caratterizzate da traffico veicolare piuttosto intenso, in particolar modo la Strada a scorrimento veloce sul lato Est, lo spazio aperto all’interno presenta superfici verticali trasparenti o semitrasparenti, quindi “aperte” che si aprono su superfici verdi terrazzate che idealmente si rifanno al paesaggio collinare ligure.

ARCHIST - enrico storai, sandro sermi — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

prospetto principale

Il complesso architettonico è stato concepito come una struttura necessariamente chiusa verso l’esterno, in modo da costituire una sorta di barriera rispetto alle arterie stradali, ma aperta al suo interno in modo da creare, principalmente per le scuole, un ambiente “protetto”. I giardini delle scuole, pensati e progettati come cortili interni impenetrabili, si sviluppano sui due piani del complesso e creano dei terrazzamenti che poi sfociano nel grande giardino di copertura a cui si accede dalla torre ellittica.

ARCHIST - enrico storai, sandro sermi — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

corte interna primo livello

Le forme rotonde che caratterizzano questa architettura sono state dettate da due aspetti fondamentali: la creazione di linee morbide ed avvolgenti che attraggano la popolazione e la ricerca di una continuità materica delle superfici esterne esaltata dall’assenza di spigoli e quindi interruzioni dell’elemento “facciata”. Preme sottolineare che la continuità della forma rotonda, in particolar modo sul lato Sud, permette oltretutto all’edificio di seguire l’andamento del sole per tutta la giornata, attenuando le problematiche legate alla esposizione. Il polo scolastico-educativo è stato pensato come una struttura “unica”, da utilizzare in modo diversificato nell’ambito della giornata, con un grande accesso comune individuato all’esterno dalle linee di facciata che in esso trovano il punto di convergenza. All’interno gli spazi che compongono l’edificio sono nettamente divisi per funzioni, aspetto che risulta ben individuato anche dall’esterno, caratterizzato da una architettura che si presenta con un corpo più basso ed allungato verso Sud occupato dalle scuole e da una emergenza architettonica costituita dalla torre ellittica destinata alle palestre al piano terreno e alle altre funzioni previste (biblioteca civica, ludoteca, centro di aggregazione giovanile, auditorium e scuola di musica) ai livelli superiori.

ARCHIST - enrico storai, sandro sermi — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

corte interna livello terreno

Le forme arrotondate che si osservano dall’esterno si riflettono anche all’interno per quanto riguarda la distribuzione e lo sviluppo del corpo basso destinato alle scuole. Tale scelta ha permesso all’interno del plesso scolastico di avere atrii e spazi di percorrenza molto fluidi e di forma “rassicurante”, con aule e laboratori di forma che non può definirsi certo canonica, ma che permette tuttavia a tutta la porzione di fabbricato destinata alla scuola, sia al piano terreno per la primaria che al secondo livello per la secondaria di 1° livello di affacciarsi sui giardini interni, separati dagli spazi interni da vetrate pressocchè continue che vanno a replicare l’andamento delle cortine murarie esterne.

ARCHIST - enrico storai, sandro sermi — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

spazio di relazione giovanile, esterno, secondo livello

ARCHIST - enrico storai, sandro sermi — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

scuola elementare, interno

ARCHIST - enrico storai, sandro sermi — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

scuola media, atrio

ARCHIST - enrico storai, sandro sermi — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

biblioteca, interno

ARCHIST - enrico storai, sandro sermi — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

scuola di musica

ARCHIST - enrico storai, sandro sermi — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

tavola 1

ARCHIST - enrico storai, sandro sermi — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

tavola 2

ARCHIST - enrico storai, sandro sermi — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

tavola 3

ARCHIST - enrico storai, sandro sermi — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

tavola 4

Mild Homes: NZEB Social Housing - 1° PREMIO ex aequo - [ia]2

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Il tema della progettazione di abitazioni popolari deve spingere il progettista alla ricerca del bello e dell’utile, in termini di funzionalità e piacevole fruizione degli spazi, di comfort ed efficienza. Questi sono i poli intorno ai quali si è sviluppata la nostra proposta. Per assicurare la massima perequazione tra le quattro unità immobiliari, si è scelta la tipologia edilizia del duplex a schiera, in modo da garantire a ciascun alloggio un identico spazio esterno pertinenziale attrezzato a giardino pari a circa ½ della superficie dell’alloggio ed uno spazio a nord d’ingresso e parcheggio auto. Il progetto prevede quattro unità immobiliari di identica dimensione, ciascuna da 62,5m2 di superficie utile. Per quanto si sia ricercata una estrema compattezza formale, la “stecca” di residenze è ritmata da una serie di elementi verticali che ospitano i corpi scala dei duplex. Essi hanno anche la funzione di creare un effetto camino per favorire la ventilazione naturale passante nella costruzione e di tunnel di luce naturale. Il piano terra ed il primo piano sono trattati come due volumi compatti e indipendenti; la differenza di funzioni è sottolineata anche dai diversi rivestimenti: intonaco per il piano terra e doghe in legno per il piano superiore. Il volume superiore sporge lungo il prospetto Sud a creare un’ombreggiatura adeguata in estate, cedendo il posto alle logge nel prospetto Nord, che si scarnifica permettendo la lettura dei corpi verticali. La progettazione delle facciate è così un gioco di contrasti tra un’architettura bianca e mediterranea e rivestimenti in legno, simbolo per eccellenza della sostenibilità e naturalità della costruzione. Le quattro unità sono perfettamente modulari, a loro volta progettate interamente sulla base del modulo strutturale e tecnologico del telaio in legno lamellare. Le abitazioni si sviluppano su due livelli fuori terra più un livello sottotetto tecnico, che accoglierà anche un locale destinato all’installazione degli impianti tecnologici. Gli ambienti principali sono posizionati a sud in modo da massimizzare gli apporti solari, disponendo spazi serventi, scale e servizi a nord, in modo da creare una zona cuscinetto. Ai sensi del D.M. 236/89, le quattro unità potranno essere completamente rese accessibili anche per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale.

[ia]2 — Mild Homes: NZEB Social Housing - 1° PREMIO ex aequo

Le Mild Homes saranno al 100% autosufficienti. I consumi energetici per riscaldamento, raffrescamento, ventilazione e produzione di acqua calda sanitaria sono interamente coperti da fonti energetiche rinnovabili.

[ia]2 — Mild Homes: NZEB Social Housing - 1° PREMIO ex aequo

UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE - Giuseppe Marchica

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Il progetto di tesi di laurea si pone l’obiettivo di riqualificare il Lungomare Sud della città di Trapani; esso è strettamente connesso ad una realtà locale, ad un tessuto urbano complesso e problematico. Il caso di Trapani presenta le problematiche di un insieme non integrato di due differenti fronti d’acqua: il litorale nord, fortemente caratterizzato da preesistenze di valenza storica come le Mura di Tramontana, di origine cinquecentesca, e il litorale Sud, contraddistinto dalla presenza di attività artigianali legate all’antica cultura della pesca, comunque in via di estinzione; quest’ultime sono insediate in stretta relazione con le zone del centro storico, più prossime al mare, e con ampie aree di pregio ambientale, minacciate dalla compresenza di attività cantieristiche e industriali. Il progetto intende riconfigurare il Lungomare Sud attraverso un processo che potenzi l’immagine turistica della città e che si adatti alle nuove esigenze di crescita, come la realizzazione di un terminal croceristico o di nuove banchine per l’ormeggio di un numero più consistente di imbarcazioni. Scopo primario del lavoro è il disegno di una nuova forma dell’abitare che, partendo dai nodi storici primari della costa di tramontana, si relazioni con il resto della città creandone una cucitura; un nuovo linguaggio architettonico che metta in stretta relazione l’assetto storico preesistente fortemente stratificato e discontinuo con il porto turistico. Il progetto si configura come un nuovo disegno di misure e capisaldi che in rapporto con gli assi stradali di connessione delle due coste “riordina” il waterfront trapanese. Una grande piazza destinata alla vendita del pesce disposta all’estremità del lungomare trapanese e un nuovo complesso architettonico di valenza artistica culturale che, in sostituzione del vecchio bastione delle mura cinquecentesche ormai distrutto, si pone come caposaldo primario di progetto. Un sistema di pensiline, progettate con lo scopo di ospitare funzioni di interesse pubblico ma soprattutto di generare percorsi coperti e ombreggiati, collegano questi due nodi.

Giuseppe Marchica — UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE

Vista prospettica del Museo del Vento

La tesi rappresenta il tentativo di esporre e analizzare i passaggi per la progettazione di un waterfront nella città di Trapani secondo il tema della composizione architettonica puramente accademica.

Giuseppe Marchica — UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE

01 Analisi a scala territoriale

Punto di partenza del progetto è stato l’individuazione di due caposaldi che si collocano lungo la costa a sud della penisola trapanese: una a conclusione del lungo waterfront, ossia il mercato del pesce, e l’altro sulla vecchia traccia del bastione delle mura medievali (ormai insesistente), il Museo del Vento. Ho cercato di interpretare lo spazio urbano attraverso i paradigmi architettonici cercando di trasformare i due caposaldi in spazi pubblici dotati di una propria identità, “luoghi” che interagiscono con il contesto che li caratterizza. Progettando pertanto il fronte mare mi sono trovato ad indagare il rapporto che intercorre tra la terra e il mare, tra suolo e acqua. Tale “soglia” viene trattata attraverso spazi filtro, elementi gradonati, pavimentazioni modulari in pietra ma soprattutto pensiline di diverse altezze che si sviluppano longitudinalmente e ospitano spazi ombreggiati di diversa destinazione pubblica. Funzionalmente l’intervento si articola nella formazione di due grandi polarità: il mercato del pesce, in parte gia esistente e lo spazio urbano di nuova formazione che si conclude con il Museo del Vento. Nell’intervallo tra le due forze attrattrici sono previsti diversi volumi “leggeri”, elementi porticati, che ospitano unità commerciali, una “marina” e foresterie per i proprietari delle imbarcazioni attraccate al porto. Il mio interesse inoltre è di evidenziare come, in un intervento legato alla scala paesistica, le singole realtà, i singoli manufatti architettonici diventino dei poli di gravitazione, dei luoghi dotati singolarmente di una identità che vada a relazionarsi con la vita degli altri edifici. In tal modo la volontàè di realizzare degli spazi di relazione, luoghi della socialità che diventino motore del rinnovamento dell’intera area urbana. L’intervento ha voluto dare una risposta ai due problemi che affliggono la città di Trapani. La lunga gradonata che accompagna le pensiline diventa polo attrattore di socialità del luogo, essa diventa elemento caratteristico della città: “le gradonate di Trapani” che fortificano il rapporto tra la città costruita e l’acqua. In primo luogo, considerando il fronte mare esistente, si evidenzia una carenza di omogeneità e unitarietà della città siciliana; i due borghi in emergenza rispetto al resto del tessuto urbano sono legati solamente da un lembo di costa ora disomogeneamente urbanizzato e caratterizzato da un fronte mare privo di identità e da vasti spazi inurbanizzati o popolati da elementi di archeologia industriale. Osservando i profili longitudinali si evidenzia come il progetto ridia una centralità alla città attraverso il Museo del Vento e tramite quest’ultimo si inneschi il rinnovamento del fronte mare: spazi porticati caratterizzati da vele leggere, edifici smaterializzati, da grandi pareti in cemento bianco, spazi filtro ed elementi longitudinali che segnano il territorio e conferiscono all’intervento una continuità sia tra la terra e il mare, sia tra un borgo e l’altro. L’inserimento di una torre, figura della designazione, polarizza le tensioni spaziali dell’intorno. Inoltre funge da punto panoramico sul sistema ambientale salino a sud ma soprattutto diventa fattore di scala per quanto riguarda l’attracco delle grandi e maestose navi da crociera.

Giuseppe Marchica — UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE

02 Dal principio alla regola insediativa

Lo spazio dove si sviluppa il nuovo “Museo del Vento”è situato in prossimità del vecchio bastione, dalle mura ormai demolite, posto tra due borghi di diversa origine storica e si inserisce nel progetto andando a definire la geometria triangolare della nuova “piazza sull’acqua” ospitante il nuovo terminal cruise. Il mio intento è di dare un’identità a tale luogo che si configuri come porta di accesso alla città, soglia tra un’identità locale e una globale. Questa conflittualità genera una scelta progettuale diversificata sulle funzioni da attribuire a questo nuovo centro che, pur conservando le caratteristiche del luogo, non tralasci le necessità funzionali dell’infrastruttura portuale e della sua proiezione verso una più vasta dimensione. Tre sono le funzioni che caratterizzano tale spazio: un museo, un auditorium e uno spazio destinato alla logistica. Il nuovo complesso si affaccia sul mare, un volume sospeso sorretto da setti portanti in cemento armato, con una corte interna dalla quale è possibile accedere al percorso espositivo. Sopraelevando l’edificio rispetto alla quota della piazza corrispondente a 0,90 metri sopra il livello del mare si realizza una permeabilità, un’articolazione di flussi che mette in relazione l’interno dello spazio pubblico con il mare. Il sistema strutturale schematizzato di travi pareti permette di organizzare i percorsi dello spazio espositivo in modo continuo. Grazie ad un sistema di rampe che risalgono l’edificio in maniera costante sono stati organizzati gli spazi secondo una regola di distribuzione continua a spirale.

Giuseppe Marchica — UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE

03 Masterplan

Il Museo del Vento costituisce un nuovo punto di riferimento. Esso, grazie all’utilizzo del cemento a vista, incorpora il tema del viaggio, della scoperta, mentre conduce lo spettatore attraverso il suo percorso. La matrice compositiva del museo, costituito interamente in cemento bianco, risulta dalla compenetrazione di travi portanti nelle due direzioni; nord-sud ed est-ovest. Esso, il cui attacco al suolo è arretrato rispetto ai fronti, è virtualmente sospeso, quasi a sfidare, con la sua massa, le leggi della gravità. In tal modo si rende possibile la continuità dello spazio pubblico e dei percorsi compresi tra la strada principale e il molo. Una sottrazione di volume scava il corpo orizzontale dando vita a un patio quadrato all’interno del quale, come scolpita nella massa, si avvolge una rampa che prolunga il percorso pubblico dalla quota terra collegandolo con l’accesso situato al livello superiore. La piazza individua un momento di sospensione e di silenzio, segnato dalla presenza di una vasca di terra sospesa. Un’attenzione particolare è stata posta ai percorsi. Essi attraversano l’edificio da lato a lato concludendosi con aperture verso l’esterno, andando a ritagliare quadri di paesaggio differenti.

Giuseppe Marchica — UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE

04 Planivolumetrico

L’esposizione è pensata come una successione di spazi articolati attorno al patio centrale, dimensionati ed illuminati in modo differente e concepiti come spazi teatrali, palchi vuoti dotati di flessibilità. Ogni spazio è studiato in modo da avere un determinato rapporto con tutto il contesto. Nella prima parte del percorso espositivo è possibile accedere ad un loggiato, aperto sui due fronti, tagli sul paesaggio. Altri spazi espositivi, invece, si rapportano con l’esterno tramite piccole aperture modulari di forma quadrata (25×25 cm), che permettono di illuminare gli interni ma allo stesso tempo di mantenere una certa introversione.

Giuseppe Marchica — UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE

05 Disegno degli spazi aperti

Giuseppe Marchica — UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE

06 Pianta al suolo e prospetti

Giuseppe Marchica — UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE

07 Il Museo del Vento

Giuseppe Marchica — UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE

08 Sezioni: tra mare e terra

Giuseppe Marchica — UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE

09 La vela

Giuseppe Marchica — UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE

Vista Prospettica del Museo del Vento

Giuseppe Marchica — UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE

Foto del modellino scala 1:200

Giuseppe Marchica — UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE

Modello scala 1:200

Giuseppe Marchica — UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE

Modello scala 1:5000

Giuseppe Marchica — UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE

Modello scala 1:200

Giuseppe Marchica — UNA NUOVA SOGLIA TRA CITTA’ E MARE

Fotoinserimento


LUCE E FORMA - Biagio GIOIA

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Nell’ambito dei lavori di riqualificazione di un’appartamento in un edificio risalente agli anni’20, sono state realizzate delle opere di finitura in chiave contemporanea.

Biagio GIOIA — LUCE E FORMA

Copertina

In particolare sono state sostituite le pavimentazioni, sono state realizzate opere in cartongesso, è stata applicata carta da parati e pietra ricostruita, sono stati inseriti punti luce artificiali integrati con le decorazioni plastiche dei soffitti.

Biagio GIOIA — LUCE E FORMA

Luce artificiale e luce e naturale.

L’elemento fondamentale dei lavori, è rappresentato dal soffitto in cartongesso della zona giorno, caratterizzato dal sistema integrato di illuminazione artificiale di tipo continuo (strisce di led) e puntiforme (faretti semi- incassati)con le forme plastico-geometriche del controsoffitto.

Biagio GIOIA — LUCE E FORMA

Luce continua riflessa.

Questa soluzione ha consentito di realizzare uno “spazio salotto” all’interno di una zona giorno, nella quale sono presenti più funzioni (cottura – pranzo).

Biagio GIOIA — LUCE E FORMA

Forma circolale del controsoffitto

Biagio GIOIA — LUCE E FORMA

Dettaglio del cartongesso

Biagio GIOIA — LUCE E FORMA

Disegni di progetto

ALLARGAMENTO E MESSA IN SICUREZZA VIA COMUNALE ANTIGNANO - raffaele starace

NAVE DE VERO - Tecnostudio s.r.l.

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NAVE DE VEROè il nuovo centro commerciale progettato da Tecnostudio (Mestrino, Padova) che ne ha firmato il progetto esecutivo e seguito la direzione lavori. Il complesso, del Gruppo Corio, si distingue per design all’avanguardia, materiali di prima qualità (vetro, acciaio, pietra, legno), finiture di pregio, ridotto impatto ambientale, elevate prestazioni energetiche e, anche, una viabilità circostante migliorata a vantaggio dell’intera area urbana in cui è inserito.

Tecnostudio s.r.l. — NAVE DE VERO

L’edificio – progetto preliminare dello studio Milanese&Modena di Mestre e realizzazione del Gruppo Moretti di Brescia per conto della società B.L.O. s.r.l. di Venezia –è il primo centro commerciale in Italia ad aver ottenuto la certificazione Breeam-Interim Certificate (BRE Environmental Assessment Method/Europe Commercial 2009-Retail). Si tratta di uno tra i più esigenti protocolli di valutazione ambientale a livello internazionale, che stabilisce lo standard di bioedilizia di più alta qualità rappresentando, di fatto, il criterio utilizzato come riferimento per valutare la performance ambientale delle costruzioni, sia in fase di realizzazione (qualità degli ambienti interni, materiali utilizzati,…) che rispetto ai consumi di acqua ed energia nel suo funzionamento quotidiano e al suo impatto sull’ambiente (uso efficiente delle risorse, riduzione dei consumi energetici e utilizzo di energie rinnovabili, ecologia del sito, corretta gestione dei rifiuti,…). Di Manens-Tifs (Verona) è il progetto, la direzione lavori degli impianti e la consulenza per la certificazione BREEAM.

Tecnostudio s.r.l. — NAVE DE VERO

Numerose le scelte costruttive operate a garanzia della sostenibilità ambientale: dalla ventilazione meccanica controllata con recuperatore di calore ad alto rendimento, alla realizzazione di una vasca per il recupero dell’acqua piovana, e poi ancora un impianto fotovoltaico e pavimentazioni permeabili fotocatalitiche in grado di abbattere gli inquinanti presenti nell’aria, inoltre le elevate prestazioni energetiche hanno permesso la classificazione energetica del Centro in A+.

Tecnostudio s.r.l. — NAVE DE VERO

Una superficie coperta di 40.000 metriquadri, con un ipermercato di circa 6.000 e gallerie per oltre 15.000; 120 unità commerciali, tra cui aree di ristorazione, e poi uffici, parcheggi interni ed esterni. La struttura si sviluppa su tre piani: un seminterrato a parcheggio, due piani fuori terra per le attività commerciali, infine la copertura a impianti.

Tecnostudio s.r.l. — NAVE DE VERO

Il complesso alterna in modo funzionale e armonico materiali assai diversi fra loro, come acciaio, calcestruzzo, vetro, legno, pietra… Il tamponamento perimetrale è realizzato con pannelli prefabbricati a taglio termico ventilati, in parte lisci e in parte con matrice esterna che riprende la venatura del legno con coloritura “in pasta”; davanti ai pannelli lisci vi è una controfacciata ventilata realizzata con piastrelle rifinite in legno.

Tecnostudio s.r.l. — NAVE DE VERO

La luce rappresenta uno degli elementi centrali dell’edificio. A partire dalla galleria, illuminata in modo naturale attraverso grandi lucernari, la cui struttura è caratterizzata da travi semicurve in legno lamellare. E poi i controsoffitti, con luci posizionate in modo da richiamare l’effetto “onde del mare” e “gole luminose”. L’illuminazione artificiale completa quella naturale fondendosi con l’architettura in modo sapientemente studiato e calibrato, creando movimenti suggestivi e valorizzando ogni spazio. Tutta l’area dedicata alla ristorazione si affaccia su una grande piazza sovrastata da un’ampia e scenografica cupola, anch’essa in vetro, con “spicchi” trasparenti e opachi.

Tecnostudio s.r.l. — NAVE DE VERO

E poi ancora, tredici ascensori di cui quattro panoramici, scale e tappeti mobili. La pavimentazione, infine, è in pietra botticino levigata con disegni geometrici. Originale e d’impatto il design complessivo, che porta la firma di Design International di Londra: l’edificio si presenta come una grande nave dal cui fianco emerge un vascello in vetro e acciaio – da qui il nome del complesso -, ospitante l’ingresso principale e costituito da facciate vetrate a tutta altezza esternamente racchiuse da una struttura in acciaio “a canestro”.

Tecnostudio s.r.l. — NAVE DE VERO

L’elemento marittimo – a ricordare che la città in cui sorge il centro commerciale non è solo la Porto Marghera delle grandi industrie, ma anche e soprattutto una realtà portuale da valorizzare – ritorna nel “faro” situato in posizione centrale alle gallerie, tra i due piani. Avvolto su un fianco da una scenografica scalinata in acciaio e vetro, ospita all’interno altre unità commerciali.

Tecnostudio s.r.l. — NAVE DE VERO

Il simbolismo tipico delle strutture per il tempo libero si traduce con la metafora della nave, nella visione complessiva, in cui l’edificio si rappresenta come un bastimento di altri tempi con le stive cariche di merci e come un veliero di vetro che prende forma nell’atrio di ingresso con una stiva accogliente.

Tecnostudio s.r.l. — NAVE DE VERO

Il punto di forza della struttura è la capacità di trasmettere al fruitore l’impressione di trovarsi in un luogo aperto, attraverso una molteplicità di fuochi visivi, l’utilizzo di superfici curve e la varietà di volumi che creano un ambiente dinamico.

Con l’obiettivo di riqualificare l’intera area urbana circostante, in accordo con il Comune di Venezia sono stati realizzati, sempre da Tecnostudio e insieme a Studio Iter, importanti progetti infrastrutturali per il miglioramento della viabilità e delle condizioni di sicurezza di tutta la zona. Tra le opere realizzate: quattro ponti di cui due sul Canale Tron e uno sul Canale Lusore; un sottopasso carraio per l’accesso alle aree a parcheggio seminterrato; un sottopasso ciclo-pedonale; quattro rotatorie di cui una sulla SS 309– Romea di 150 metri di diametro esterno; l’interramento della linea d’alta tensione per un chilometro; tre chilometri di strade; oltre 30.000 metri quadri di parcheggi coperti e altrettanti di parcheggi scoperti; sistemazioni varie del verde, aiuole, ecc.

Tecnostudio nasce nel 1978 a Mestrino (Padova) dall’incontro di professionalità diverse provenienti dal mondo dell’architettura, dell’ingegneria e del management. Diretto dall’architetto Danilo Turato, in più di trent’anni ha realizzato oltre 1.200 progetti: centri commerciali e direzionali, sedi aziendali, asili e istituti scolastici, abitazioni private, infrastrutture,…caratterizzati da materiali e tecnologie costruttive scelti in un’ottica di sostenibilità ambientale.

www.tecnostudiopadova.it

lampada zero.zero® - roberto paruscio

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premessa La lampada zero.zero®è stata pensata e ideata “su misura” a completamento degli spazi esistenti lobby1 e lobby 2 dei corpi di fabbrica E1 e E2 parti integranti del progetto “Porta Nuova Garibaldi” a Milano. E’ stata scelta fra più proposte dallo studio piuarch. che l’ha commissionata, più volte rivista, rimodellata nel suo insieme seguendo le rigorose indicazioni degli artisti Michele Mazzanti, Andrea Carrara e Diego Bianchi con studio in via Procaccini, 23 Milano. presentazione dell’opera

roberto paruscio — lampada zero.zero®

“Lo spazio architettonico articola la continuità della luce e la trasforma in volumi. L’idea da cui siamo partiti è rendere percepibile questa trasformazione. Gli oggetti installazione in progettazione sono corpi illuminanti, sono pensati per essere sospesi nello spazio. Per uscire dall’anonimato dei luoghi di passaggio abbiamo pensato ad un oggetto installazione, che superando una immediata funzionalità pratica connoti il luogo senza invaderlo. Le forme sono elaborate per la loro specifica collocazione, un progetto di  forme luci e volumi. Il dialogo delle installazioni luminose con l’architettura individua e cerca di esaltare i punti comuni come volume nella trasparenza, riflesso nella modularità,leggerezza nell’opacità.”

Progetto rivendita tabacchi - architetti fazioli

House of fairy tales + A Fairy tales garden - Mário Lima

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Concept

The concept materialization is informed by an intrinsic nearby proximity with the fairy tales universe and most off all with their environment acting space. Based on the author message that human qualities are significant and appearance is not, the building is masked by a “living green skin” that hosts a magical content. That living mask is the scenery that best fits the fairy tales universe, creating some kind of a satiric approach to Hans Christian Andersen vision.

Mário Lima — House of fairy tales + A Fairy tales garden

Mário Lima — House of fairy tales + A Fairy tales garden

Site

The proposed concept master plan is the surroundings constraints references valuation result, joined with the fairy tales universe vision, fitted in an intimacy magical space distribution.

Mário Lima — House of fairy tales + A Fairy tales garden

The historical head quarter structure definition is the main purpose for the building implantation that assumes a new urban structural approach for the site. The light train passage space division defines 2 urban borders that must be unified into a whole unique concept. The defined drawing intentions specify the first as an urban green textured exposed space. Here we have the fairy tale introduction corresponding public facilities (shop, library, temporary exhibition gallery, coffee and terraces) and the main entrance of the building/garden. The second hosts the development and climax of the fairy tale (where are the inside presentation exhibition areas and the exterior garden) and draws a thematic inside/outside labyrinth directly referenced with the historical head quarter. Both portray the concept of a built landscape as the shelter for visitor’s activities and local people daily use. Building and garden are merged into one green natural magical place with a sequential approach as the search for intimacy.

Mário Lima — House of fairy tales + A Fairy tales garden

A thematic inside/outside labyrinth – The “real” time “virtual” game experience

Otherwise when I think in fairy tales i imagine mystical unknown spaces with something to discover. The future House of fairy tales should be itself a fairy tale and an invitation to a magical universe.

Mário Lima — House of fairy tales + A Fairy tales garden

The concept of a labyrinth (used since ancient civilizations) is the host for Fairy tales vision. The building and garden conception are based on that reference increased by a new technological approach.

Mário Lima — House of fairy tales + A Fairy tales garden

Thereby that labyrinth will be the context for a real game experience between the real world of fantasy and a virtual world, that should also allow the new mobile technology inclusion. Interactivity will be the gate for the fairy tales universe, and visitor’s curiosity the best weapon to win the game and get in another dimension.

Mário Lima — House of fairy tales + A Fairy tales garden

Mário Lima — House of fairy tales + A Fairy tales garden

Mário Lima — House of fairy tales + A Fairy tales garden

Master plan

riqualificazione ex lisiera di Mezzano - ing. arch. Giacomo Longo, Pradel Lucia

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Il progetto è costituito da una superficie lignea posata sul suolo esistente, e plasmata in modo da delimitare il nuovo spazio. Da questa superficie emergono la fontana e il lavatoio, che in questo modo spiccano anche per la differenza di materiale. La superficie viene tagliata e scavata per ricavare delle sedute, delle fioriere e un piccolo spazio coperto all’angolo est. Si è ritenuto di riproporre una copertura, di dimensioni inferiori all’esistente, per un migliore sfruttamento dello spazio: una parte protetta è utile per dare modo di vivere la piazzetta anche durante le giornate di tempo inclemente e inoltre dare modo di organizzare qualche piccolo evento musicale, ludico o culturale.

ing. arch. Giacomo Longo, Pradel Lucia — riqualificazione ex lisiera di Mezzano

elaborato di progetto

Le funzioni che potrebbero essere svolte variano da concerti a rappresentazioni teatrali, da piccole mostre a luogo di incontro e gioco per i bambini: importante è constatare che il nuovo spazio dovrà essere utilizzato sia dai turisti sia dagli abitanti. Inoltre l’albero inserito nell’aiuola a nord-ovest ombreggia le sedute all’angolo. L’impostazione formale proposta è deliberatamente in contrasto con le “tipologie” storiche per 2 motivi fondamentali: - le esperienze architettoniche contemporanee sopra riassunte in alcuni esempi dimostrano come alcuni temi richiedano un approccio libero da vincoli di forma per rispondere appieno alla flessibilità richiesta da uno spazio di questo tipo; - la fantasia messa in campo dagli abitanti di Mezzano per le “cataste e canzèi” ha introdotto notevoli spunti formali nuovi all’interno del centro storico senza tuttavia risultare fuori luogo: hanno in più punti contribuito a impreziosire alcuni ambiti. Riteniamo quest’ultimo aspetto molto importante poiché denota che la gente ha vitalità, fantasia e coraggio di osare strade nuove: da tutto questo abbiamo tratto ispirazione e facciamo riferimento utilizzando il legno di larice quale rivestimento dell’intera piazzetta. E’ un materiale che si lega particolarmente bene al contesto: i vecchi edifici sono caratterizzati da coperture e poggioli in questo materiale, mutevole col tempo nelle sue sfumature. Sulle assi non sarà quindi applicato alcun trattamento, in nome della sostenibilità e del rapporto col contesto: da un’iniziale vivacità nel colore la piazza passerà in qualche anno ad un colore più grigio con fiammatura rossa laddove il materiale è protetto dalla pioggia diretta. Allo stesso tempo, però, questo materiale tradizionale crea una forma nuova e accattivante. Il larice delimita ed individua lo spazio pubblico e, in quanto naturale, è idoneo anche per lo svago dei più piccoli.

ing. arch. Giacomo Longo, Pradel Lucia — riqualificazione ex lisiera di Mezzano

planimetria

Il progetto richiede fondamentalmente i seguenti interventi: - demolizione della copertura in c.a. esistente; - taglio delle strutture in c.a. esistenti ai lati della fontana, rimodellate in modo da fondersi con la nuova superficie; - risanamento delle rimanenti strutture in c.a. verifica dell’impianto idraulico della fontana che rimarrà in funzione; - lievi modifiche del livello della piazza per predisporre la posa del tavolato; - posa della struttura portante della parte coperta in acciaio zincato; realizzazione della copertura con pannelli di legno e guaine impermeabili traspiranti; - posa di impianto di illuminazione e alimentazione elettrica; - posa del rivestimento in larice modellato in modo da dare le sedute, i raccordi all’esistente e a nascondere integralmente le sottostrutture. In conclusione, l’intervento proposto mira a valorizzare gli elementi storici con materiali della tradizione ma forme nuove per creare uno spazio dalle molteplici funzioni e adatto alle esigenze dei nostri tempi. Incorniciata dalla superficie la fontana è valorizzata come centro della piazzetta, articola gli ambiti e rappresenta un valore aggiunto dato dal ricordo delle attività che vi si svolgevano un tempo.

ing. arch. Giacomo Longo, Pradel Lucia — riqualificazione ex lisiera di Mezzano

ing. arch. Giacomo Longo, Pradel Lucia — riqualificazione ex lisiera di Mezzano

ing. arch. Giacomo Longo, Pradel Lucia — riqualificazione ex lisiera di Mezzano

vista

ing. arch. Giacomo Longo, Pradel Lucia — riqualificazione ex lisiera di Mezzano


Agrirelais Casale del Principe - Alberto Apostoli

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La Spa del Casale del Principe si caratterizza per il suo rapporto con lo straordinario complesso architettonico in cui è inserita, la natura e la sua flora così ricca e particolare. Il concept rifugge dalla creazione di spazi artificiali, ma si caratterizza per un’identità particolarmente spiccata, creativa e poliedrica, sintesi della cultura e del “saper costruire” siciliano. Il frutto di questo rapporto è la creazione di uno spazio vivo e sensoriale, in cui ogni dettaglio costruttivo è stato pensato e realizzato per sfruttare al meglio i materiali e le tecniche costruttive autentiche della regione, nonché per enfatizzarne la particolare posizione geografica. La Spa si sviluppa su due livelli e si integra in maniera fluida con il piano primo, in cui sono state inserite sette suite disegnate e dedicate ad altrettanti temi descrittivi dei valori territoriali.

Alberto Apostoli — Agrirelais Casale del Principe

Alberto Apostoli — Agrirelais Casale del Principe

Alberto Apostoli — Agrirelais Casale del Principe

Alberto Apostoli — Agrirelais Casale del Principe

Alberto Apostoli — Agrirelais Casale del Principe

Alberto Apostoli — Agrirelais Casale del Principe

Alberto Apostoli — Agrirelais Casale del Principe

Alberto Apostoli — Agrirelais Casale del Principe

Alberto Apostoli — Agrirelais Casale del Principe

Alberto Apostoli — Agrirelais Casale del Principe

Ristrutturazione appartamento - architetti fazioli

Ristrutturazione appartamento - architetti fazioli

Studio Brenso-Chiura - brenso

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Il progetto per il proprio luogo di lavoro, così come per la propria casa, rappresenta sempre un’occasione speciale per ogni architetto.

brenso — Studio Brenso-Chiura

Ingresso / Entrance

Innanzitutto la scelta del luogo, che si trova all’interno di un ex complesso monastico nel centro della città e che ci ha affascinato da subito per la peculiarità tipologica a cui lo hanno portato secoli di trasformazioni anche recenti, nei cui spazi abbiamo visto la potenzialità per accogliere una ancora nuova e diversa funzione.

brenso — Studio Brenso-Chiura

Pianta piano terra / Ground floor

I due vani principali del piano terra hanno ingressi indipendenti e comprendono una stanza piuttosto raccolta con affaccio diretto sulla strada, dotata di divani e proiettore ed utilizzata sia per incontri con i clienti che come spazio relax, ed una di maggiori dimensioni dove si trovano le postazioni di lavoro. Quest’ultimo corrisponde ad un chiostro minore del monastero che la densificazione del tessuto ha saturato, generando un spazio di notevoli dimensioni con un’illuminazione naturale straordinaria.

brenso — Studio Brenso-Chiura

Pianta seminterrato / Basement floorplan

The project for one’s own workplace, as well as for one’s own house, always represents a special occasion for every architect. First of all, the selection of the location, a former monastery in the city centre which fascinated us immediately for its typological peculiarities, a site that was transformed through the centuries up to now and in which we saw the potential to accommodate even now a new and different function. The two main rooms on the ground floor have separate entrances and includes a rather cozy room directly overlooking the road, equipped with sofas and a projector and used both for meetings with clients as a relaxation area, and a larger space where the workstations find place. The latter corresponds to a smaller cloister of the monastery that was saturated by the urban pattern densification, creating a large space with an incredible natural lighting.

brenso — Studio Brenso-Chiura

Sezione vano principale / Main room section

brenso — Studio Brenso-Chiura

Principi di ventilazione naturale / Natural ventilation principles

brenso — Studio Brenso-Chiura

Sezione vano secondario / Secondary room section

brenso — Studio Brenso-Chiura

Fasi di allestimento / Set-up phases

brenso — Studio Brenso-Chiura

Le postazioni di lavoro / The workstations

brenso — Studio Brenso-Chiura

La stanza polifunzionale / The multifunctional room

Ristrutturazione appartamento - architetti fazioli

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Ristrutturazione appartamento 150 mq

architetti fazioli — Ristrutturazione appartamento

architetti fazioli — Ristrutturazione appartamento

architetti fazioli — Ristrutturazione appartamento

architetti fazioli — Ristrutturazione appartamento

architetti fazioli — Ristrutturazione appartamento

architetti fazioli — Ristrutturazione appartamento

architetti fazioli — Ristrutturazione appartamento

architetti fazioli — Ristrutturazione appartamento

architetti fazioli — Ristrutturazione appartamento

architetti fazioli — Ristrutturazione appartamento

architetti fazioli — Ristrutturazione appartamento

architetti fazioli — Ristrutturazione appartamento

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