Il progetto di tesi di laurea si pone l’obiettivo di riqualificare il Lungomare Sud della città di Trapani; esso è strettamente connesso ad una realtà locale, ad un tessuto urbano complesso e problematico.
Il caso di Trapani presenta le problematiche di un insieme non integrato di due differenti fronti d’acqua: il litorale nord, fortemente caratterizzato da preesistenze di valenza storica come le Mura di Tramontana, di origine cinquecentesca, e il litorale Sud, contraddistinto dalla presenza di attività artigianali legate all’antica cultura della pesca, comunque in via di estinzione; quest’ultime sono insediate in stretta relazione con le zone del centro storico, più prossime al mare, e con ampie aree di pregio ambientale, minacciate dalla compresenza di attività cantieristiche e industriali.
Il progetto intende riconfigurare il Lungomare Sud attraverso un processo che potenzi l’immagine turistica della città e che si adatti alle nuove esigenze di crescita, come la realizzazione di un terminal croceristico o di nuove banchine per l’ormeggio di un numero più consistente di imbarcazioni.
Scopo primario del lavoro è il disegno di una nuova forma dell’abitare che, partendo dai nodi storici primari della costa di tramontana, si relazioni con il resto della città creandone una cucitura; un nuovo linguaggio architettonico che metta in stretta relazione l’assetto storico preesistente fortemente stratificato e discontinuo con il porto turistico.
Il progetto si configura come un nuovo disegno di misure e capisaldi che in rapporto con gli assi stradali di connessione delle due coste “riordina” il waterfront trapanese.
Una grande piazza destinata alla vendita del pesce disposta all’estremità del lungomare trapanese e un nuovo complesso architettonico di valenza artistica culturale che, in sostituzione del vecchio bastione delle mura cinquecentesche ormai distrutto, si pone come caposaldo primario di progetto. Un sistema di pensiline, progettate con lo scopo di ospitare funzioni di interesse pubblico ma soprattutto di generare percorsi coperti e ombreggiati, collegano questi due nodi.
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Vista prospettica del Museo del Vento
© Giuseppe Marchica . Published on May 07, 2014.
La tesi rappresenta il tentativo di esporre e analizzare i passaggi per la progettazione di un waterfront nella città di Trapani secondo il tema della composizione architettonica puramente accademica.
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01 Analisi a scala territoriale
© Giuseppe Marchica . Published on May 07, 2014.
Punto di partenza del progetto è stato l’individuazione di due caposaldi che si collocano lungo la costa a sud della penisola trapanese: una a conclusione del lungo waterfront, ossia il mercato del pesce, e l’altro sulla vecchia traccia del bastione delle mura medievali (ormai insesistente), il Museo del Vento.
Ho cercato di interpretare lo spazio urbano attraverso i paradigmi architettonici cercando di trasformare i due caposaldi in spazi pubblici dotati di una propria identità, “luoghi” che interagiscono con il contesto che li caratterizza. Progettando pertanto il fronte mare mi sono trovato ad indagare il rapporto che intercorre tra la terra e il mare, tra suolo e acqua. Tale “soglia” viene trattata attraverso spazi filtro, elementi gradonati, pavimentazioni modulari in pietra ma soprattutto pensiline di diverse altezze che si sviluppano longitudinalmente e ospitano spazi ombreggiati di diversa destinazione pubblica. Funzionalmente l’intervento si articola nella formazione di due grandi polarità: il mercato del pesce, in parte gia esistente e lo spazio urbano di nuova formazione che si conclude con il Museo del Vento.
Nell’intervallo tra le due forze attrattrici sono previsti diversi volumi “leggeri”, elementi porticati, che ospitano unità commerciali, una “marina” e foresterie per i proprietari delle imbarcazioni attraccate al porto.
Il mio interesse inoltre è di evidenziare come, in un intervento legato alla scala paesistica, le singole realtà, i singoli manufatti architettonici diventino dei poli di gravitazione, dei luoghi dotati singolarmente di una identità che vada a relazionarsi con la vita degli altri edifici.
In tal modo la volontàè di realizzare degli spazi di relazione, luoghi della socialità che diventino motore del rinnovamento dell’intera area urbana.
L’intervento ha voluto dare una risposta ai due problemi che affliggono la città di Trapani.
La lunga gradonata che accompagna le pensiline diventa polo attrattore di socialità del luogo, essa diventa elemento caratteristico della città: “le gradonate di Trapani” che fortificano il rapporto tra la città costruita e l’acqua.
In primo luogo, considerando il fronte mare esistente, si evidenzia una carenza di omogeneità e unitarietà della città siciliana; i due borghi in emergenza rispetto al resto del tessuto urbano sono legati solamente da un lembo di costa ora disomogeneamente urbanizzato e caratterizzato da un fronte mare privo di identità e da vasti spazi inurbanizzati o popolati da elementi di archeologia industriale. Osservando i profili longitudinali si evidenzia come il progetto ridia una centralità alla città attraverso il Museo del Vento e tramite quest’ultimo si inneschi il rinnovamento del fronte mare: spazi porticati caratterizzati da vele leggere, edifici smaterializzati, da grandi pareti in cemento bianco, spazi filtro ed elementi longitudinali che segnano il territorio e conferiscono all’intervento una continuità sia tra la terra e il mare, sia tra un borgo e l’altro.
L’inserimento di una torre, figura della designazione, polarizza le tensioni spaziali dell’intorno. Inoltre funge da punto panoramico sul sistema ambientale salino a sud ma soprattutto diventa fattore di scala per quanto riguarda l’attracco delle grandi e maestose navi da crociera.
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02 Dal principio alla regola insediativa
© Giuseppe Marchica . Published on May 07, 2014.
Lo spazio dove si sviluppa il nuovo “Museo del Vento”è situato in prossimità del vecchio bastione, dalle mura ormai demolite, posto tra due borghi di diversa origine storica e si inserisce nel progetto andando a definire la geometria triangolare della nuova “piazza sull’acqua” ospitante il nuovo terminal cruise.
Il mio intento è di dare un’identità a tale luogo che si configuri come porta di accesso alla città, soglia tra un’identità locale e una globale.
Questa conflittualità genera una scelta progettuale diversificata sulle funzioni da attribuire a questo nuovo centro che, pur conservando le caratteristiche del luogo, non tralasci le necessità funzionali dell’infrastruttura portuale e della sua proiezione verso una più vasta dimensione.
Tre sono le funzioni che caratterizzano tale spazio: un museo, un auditorium e uno spazio destinato alla logistica.
Il nuovo complesso si affaccia sul mare, un volume sospeso sorretto da setti portanti in cemento armato, con una corte interna dalla quale è possibile accedere al percorso espositivo.
Sopraelevando l’edificio rispetto alla quota della piazza corrispondente a 0,90 metri sopra il livello del mare si realizza una permeabilità, un’articolazione di flussi che mette in relazione l’interno dello spazio pubblico con il mare.
Il sistema strutturale schematizzato di travi pareti permette di organizzare i percorsi dello spazio espositivo in modo continuo. Grazie ad un sistema di rampe che risalgono l’edificio in maniera costante sono stati organizzati gli spazi secondo una regola di distribuzione continua a spirale.
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03 Masterplan
© Giuseppe Marchica . Published on May 07, 2014.
Il Museo del Vento costituisce un nuovo punto di riferimento. Esso, grazie all’utilizzo del cemento a vista, incorpora il tema del viaggio, della scoperta, mentre conduce lo spettatore attraverso il suo percorso.
La matrice compositiva del museo, costituito interamente in cemento bianco, risulta dalla compenetrazione di travi portanti nelle due direzioni; nord-sud ed est-ovest. Esso, il cui attacco al suolo è arretrato rispetto ai fronti, è virtualmente sospeso, quasi a sfidare, con la sua massa, le leggi della gravità. In tal modo si rende possibile la continuità dello spazio pubblico e dei percorsi compresi tra la strada principale e il molo. Una sottrazione di volume scava il corpo orizzontale dando vita a un patio quadrato all’interno del quale, come scolpita nella massa, si avvolge una rampa che prolunga il percorso pubblico dalla quota terra collegandolo con l’accesso situato al livello superiore. La piazza individua un momento di sospensione e di silenzio, segnato dalla presenza di una vasca di terra sospesa.
Un’attenzione particolare è stata posta ai percorsi. Essi attraversano l’edificio da lato a lato concludendosi con aperture verso l’esterno, andando a ritagliare quadri di paesaggio differenti.
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04 Planivolumetrico
© Giuseppe Marchica . Published on May 07, 2014.
L’esposizione è pensata come una successione di spazi articolati attorno al patio centrale, dimensionati ed illuminati in modo differente e concepiti come spazi teatrali, palchi vuoti dotati di flessibilità.
Ogni spazio è studiato in modo da avere un determinato rapporto con tutto il contesto. Nella prima parte del percorso espositivo è possibile accedere ad un loggiato, aperto sui due fronti, tagli sul paesaggio.
Altri spazi espositivi, invece, si rapportano con l’esterno tramite piccole aperture modulari di forma quadrata (25×25 cm), che permettono di illuminare gli interni ma allo stesso tempo di mantenere una certa introversione.
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05 Disegno degli spazi aperti
© Giuseppe Marchica . Published on May 07, 2014.
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06 Pianta al suolo e prospetti
© Giuseppe Marchica . Published on May 07, 2014.
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07 Il Museo del Vento
© Giuseppe Marchica . Published on May 07, 2014.
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08 Sezioni: tra mare e terra
© Giuseppe Marchica . Published on May 07, 2014.
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09 La vela
© Giuseppe Marchica . Published on May 07, 2014.
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Vista Prospettica del Museo del Vento
© Giuseppe Marchica . Published on May 07, 2014.
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Foto del modellino scala 1:200
© Giuseppe Marchica . Published on May 07, 2014.
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Modello scala 1:200
© Giuseppe Marchica . Published on May 07, 2014.
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Modello scala 1:5000
© Giuseppe Marchica . Published on May 07, 2014.
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Modello scala 1:200
© Giuseppe Marchica . Published on May 07, 2014.
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Fotoinserimento
© Giuseppe Marchica . Published on May 07, 2014.