Era il giorno 8 Ottobre 2013, giorno memorabile, quando dopo aver appreso via web dell’ esistenza della Scuola di Arte e Teologia e del relativo corso in Progettazione degli Spazi Sacri mi sono deciso velocemente a coronare un sogno che coltivavo da almeno dieci anni, realizzare cioè un piccolo progetto preliminare di un complesso parrocchiale e della relativa chiesa, progetto che avrei voluto elaborare durante il mio iter universitario o a maggior ragione con la Tesi di Laurea ma che allora nel 2003 non fu possibile portare avanti per le più svariate ragioni.
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
Il contatto con il Seminario dell’ Italia Meridionale, le sue eccellenze e l’ eccellenze di cui si fa testimone mi ha fatto sentire in questi mesi come una navicella spaziale che dispersa nel cosmo finalmente è ritornata presso la nave madre, nutrendo e depurando una forma mentis a dir poco inquinata dalla mediocrità che troppo spesso incontriamo nel mondo che ci circonda.
Insomma molto entusiasmo e Gioia pura !
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
Temi Liturgici, Teologici, Artistici e Architettonici fusi insieme ad uno spessore umano quasi del tutto dimenticato nelle mie esplorazioni in questi dieci anni di lavoro mi hanno rincuorato e ricaricato per una esperienza che spero possa essere riconfermata anche negli anni a seguire, possibilità permettendo.
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
Il 15 Febbraio 2014, dopo entusiasmanti lezioni teoriche, insieme al mio Tutor, il caro arch. Gaetano Ruocco e un piccolo gruppo di amici corsisti finalmente ci siamo recati a Sessa Aurunca in località San Castrese a visionare il sito che avrebbe ospitato le nostre esercitazioni.
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
Dopo qualche giorno ero già all’ opera e confortato da Gaetano ho elaborato il progetto dedicato alla figura di San Castrese e quindi alla memoria di un mio caro prozio conosciuto durante l’ infanzia che di nome fa proprio Castrese.
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
Gesù come Via, Verità e Vita, questo il motivo ispiratore del progetto preliminare del complesso parrocchiale di Sessa Aurunca in località San Castrese, il cui linguaggio materico alterna elementi in pietra, la Roccia di Gesù, ad elementi in Legno, Noi tutti credenti che, innestati in Lui, siamo chiamati ad essere in questo mondo leggeri e forti.
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
Lo spazio si articola con tre corpi principali, quello dell’ aula, quello della casa canonica e dei servizi parrocchiali in corrispondenza del salto di quota del sito (per superare il quale ed accedere al giardino è prevista una rampa inclinata ed una piccola rampa scale) e quello della sala parrocchiale vicino alla quale si esalta anche un piccolo campanile posto in prossimità della strada di accesso al complesso parrocchiale per segnalarne la presenza visiva ed acustica anche a distanza.
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
La porta di ingresso all’ aula è composta da un filtro ad imbuto in legno con due colonne a demarcarne la presenza, una porta di accesso vera e propria in acciaio satinato per l’ ingresso principale e due porticine in legno di deflusso laterale mentre ai lati del filtro di ingresso sono previste vetrate policrome.
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
Lo spazio dell’ aula è caratterizzato da un pavimento in pietra, pareti in intonaco bianco ed una copertura a vela in legno lamellare con inclinazione a decrescere verso l’ entrata della porta in prossimità della quale, sopra il filtro di ingresso, è prevista una finestra a nastro con vetro policromo.
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
Sul presbiterio, previsto come una vera e propria pedana in legno rialzata rispetto alla quota del pavimento dell’ aula con tre gradini, è previsto un pozzo di luce centrale in corrispondenza dell’ altare e dell’ ambone e due pozzi di luce laterali in due corpi cilindrici, il primo sopra la custodia eucaristica ed il secondo sopra il battistero il quale giace alla stessa quota dell’ aula liturgica.
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
La custodia eucaristica funge da cerniera tra l’ aula e la cappella feriale che usufruisce dello stesso tabernacolo durante le sue funzioni.
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
Alla cappella feriale si accede dall’ aula o da una porta in legno dall’ esterno del sagrato in corrispondenza della quale è prevista una vetrata policroma.
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Ai lati dell’ aula sono previste due piccole penitenzierie.
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Nel corpo longitudinale al piano terra trovano posto invece la sacrestia, l’ ufficio parrocchiale e, in un due corpi annessi, la sala parrocchiale ed il campanile, mentre due rampe di scale conducono al piano superiore ed una rampa inclinata ed una di scale conducono al giardino posto ad una quota inferiore di qualche metro rispetto alla quota del sagrato.
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Al piano superiore è prevista la presenza della casa canonica e delle aule che affacciano rispettivamente sul giardino e sul sagrato.
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
Un bel campanile svetta in prossimità della sala parrocchiale e della via di accesso alla struttura parrocchiale per segnalarne la presenza agli abitanti della zona.
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
Cosa dire di più ?
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
Al di la degli aspetti tecnici trasmessi durante il corso ed elaborati in questo progetto sottolineo il valore umano della Scuola, le tante condivisioni con gli amici corsisti, l’ umanità dei Docenti e dei Tutors, i temi affascinanti del Regno d’ Amore Cristiano cui Noi tutti siamo e saremo chiamati, l’ incantevole scenario di via Petrarca, eccellenza napoletana da un punto di vista paesaggistico, un insieme di bellezza ed armonia che mi hanno dato nuovo slancio per un cammino che spero possa essere nuovamente ripercorso in futuro compatibilmente con le possibilità che la vita reale in questo mondo mi darà.
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
Sono ottimista, spero di ricominciare presto a seguire un nuovo ciclo di lezioni e cimentarmi con un nuovo progetto di architettura di Spazi Sacri già l’ anno prossimo in modo da sedimentare umanamente e professionalmente la bellezza, lo spessore e la qualità eccelsa che ho ritrovato in tutti Voi e nei contenuti trasmessi dal Laboratorio di Progettazione della Scuola di Arte e Teologia.
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
Arch. Giacomo Procino
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
Ho conosciuto l’architetto Giacomo Procino il 30 maggio scorso, in occasione del Laboratorio di Progettazione che infine ha condotto a concretizzare le prospettive di collaborazione all’interno della Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia,II indirizzo, di cui il prof. Giorgio Agnisola aveva ,in altri momenti, disegnato il progetto. Infatti in quella occasione ho appreso che l’architetto aveva manifestato la sua opzione di abbinamento, dopo aver visionato il materiale da me fornito sulla mia ricerca nel campo delle arti visive.
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© Architetto Giacomo Procino . Published on June 21, 2014.
Dal dialogo che abbiamo avuto sono emersi alcuni significativi punti di contatto, che hanno immediatamente contribuito ad orientare e sviluppare positivamente la nostra collaborazione. Condividiamo entrambi quanto si legge in: “ Architettura e Teologia, la Chiesa committente di architettura”, di Giancarlo Santi, editore Il pozzo di Giacobbe, a proposito di “Una chiesa semplice, sobria, bella” , dove, a proposito dei materiali, si indica l’uso” di materiali, noti, non rari, preziosi o “ricchi”. Nessun cedimento all’uso, alla sperimentazione di materiali e tecnologie “nuove”,inevitabilmente costose. Niente fasto, insomma,né trionfalismo. ma neppure banalità ed anonimato” pag.152 .Concentriamo il nostro interesse sul ruolo della luce, quale elemento capace di conferire senso allo spazio; la luce articola lo spazio architettonico ma anche e soprattutto gli può conferire una dimensione “ altra”, la dimensione tutta particolare del luogo di culto cristiano.
Egli mi ha scritto che : “ Il tema portante del mio progetto è la luce.”.
Il progetto dell’arch. Giacomo Procino riesce ad inventare uno spazio che ha il senso dell’interiorità, attraverso dense zone d’ombra, adatte al raccoglimento, attraversate da lame di luce, che conducono verso i luoghi della celebrazione liturgica.
La luce, come si sa, è da sempre carica di simboli religiosi, è manifestazione del divino, essenza della bellezza. Ricordiamoci che Dante immagina e rappresenta il suo percorso di salvezza come un viaggio dalle tenebrose viscere della terra alla luce dispiegata , abbagliante dell’Empireo.
L’arch. Giacomo Procino mi ha illustrato il suo progetto, già definito e compiutamente sviluppato. In questo bel progetto hanno un ruolo determinante le ampie vetrate che caratterizzano la facciata dell’edificio sacro. Attraverso la luce di queste ampie vetrate l’interno sacro si apre all’esterno e si manifesta, così come sono proprio le vetrate ad attirare l’attenzione di chi le guarda , che, guardandole, riceve l’invito ad entrare, ossia l’ invito a vivere un’esperienza religiosa. La facciata è, come è noto, da sempre luogo fondamentale dell’edificio, di qualunque edificio,dove si manifesta l’osmosi tra interno ed esterno, dove si annuncia e si esprime il senso simbolico dell’edificio.
Abbiamo così pensato che proprio le vetrate potessero costituire, almeno in questa prima fase, l’oggetto del mio intervento. Ho, dunque, pensato alla luce, al misticismo della luce ed alla gioia che la luce ispira a tutte le creature viventi, ma ho voluto anche che in questo caso la luce recasse esplicitamente il messaggio cristiano ed ho cercato un simbolo che immediatamente lo richiamasse.
Il monogramma di Cristo o Crismon, nella sua forma più lineare, nella veste più rigorosamente geometrica è tanto semplice quanto efficace. Si carica di luce all’esterno e la trasporta all’interno, qualificandola cromaticamente e simbolicamente.
Come è noto,combina due lettere dell’alfabeto greco, che sono un’abbreviazione del nome di Gesù, la Χ e la ρ, iniziali della parola Χριστός , che in greco significa unto e traduce
l’ebraico “messia”. E’ un antichissimo e tradizionale simbolo cristiano, di cui si conoscono innumerevoli varianti: talora, per esempio,si trovano anche l’α e ω ed anche la lettera ς , l’ultima della parola Χριστός , talora le lettere sono inscritte in una corona d’alloro.
Ho preferito, come dicevo,la versione più lineare, la più consona, mi pare, al contesto dell’architettura progettata.
I colori delle vetrate sono “quelli dell’alba e del tramonto”, come auspicava l’arch. Giacomo Procino, (l’α e ω della giornata );una luce giallo- rosata , che si carica della luce naturale e la restituisce più preziosa senza alterane la qualità.
Per la vetrata centrale si trattava di trovare una soluzione confacente alle dimensioni insolite , uno spazio molto esteso in lunghezza, rispetto ad un’altezza molto ridotta. Non si poteva ripetere il motivo delle vetrate sottostanti né creare qualcosa che ne prescindesse.
La vetrata centrale ha la collocazione ed in definitiva il ruolo che nella facciata in muratura di solito è tenuto da un’iscrizione ,che costituisce la dedica dell’edificio sacro alla Vergine, ai Santi, per esempio. In qualche caso ricordo di aver letto la frase : “Venite adoremus”, che poi è un verso di un anonimo canto natalizio del sec. XVIII. Ho ricordato che l’arch. Giacomo Procino mi aveva scritto testualmente: “Sarebbe bello se i colori e la grafica delle vetrate da te disegnate per la chiesa da me progettata invitassero tutti i fedeli alla Gioia alla quale tutti noi già qui in questo mondo siamo chiamati in prospettiva di Fede”.
Le sue parole si riferivano al senso che si aspettava dal mio lavoro , richiesta cui ho cercato di corrispondere con tutta la mia proposta, ma potevano riferirsi più in particolare alla vetrata centrale per la quale ho dunque immaginato di scrivere VENITE ADOREMUS, nella trasparenza luminosa del vetro colorato. La parola, i colori di tonalità chiara e luminosa, la trasparenza fanno comunque parte del mio linguaggio, insieme alla semplicità delle linee.
La collaborazione con l’arch. Giacomo Procino è stata una bella esperienza, per l’indubbio valore del suo progetto, l’impegno del suo lavoro, ma anche per la capacità di stabilire una comunicazione. Ha dell’incredibile che un solo incontro e alcune e-mail possano consentire di collaborare , integrando due esperienze così diverse.
Per questa ragione lo ringrazio e resto disponibile ad ulteriori interventi.
Ilia Tufano