Provaglio D’Iseo è ai piedi del Monte Cognolo e a pochi passi dalle Torbiere del Sebino dove sopra si trova il Monastero di San Pietro in Lamosa.
La Via Sebina collega il Paese con le Torbiere ed il Lago D’Iseo e costituisce la Via principale dove a circa metà del percorso, centrale rispetto la cittadina, si trova Palazzo Francesconi Municipio e centro collettivo di tutta la piccola città; la forma regolare, la tipologia a corte aperta segnata dal portico ed il giardino che entra nell’edificio suggeriscono lo stretto rapporto che esiste tra la sua architettura e la piccola città.
![Massimo Bonaffini, Antonio Cicotti, ROSSELLA TONON, Marco Cirillo — PROGETTAZIONE DEL NUOVO COMPLESSO SCOLASTICO DI PROVAGLIO D'ISEO (BS) Massimo Bonaffini, Antonio Cicotti, ROSSELLA TONON, Marco Cirillo — PROGETTAZIONE DEL NUOVO COMPLESSO SCOLASTICO DI PROVAGLIO D'ISEO (BS)]()
© Massimo Bonaffini . Published on December 03, 2014.
Anche il Monastero di San Pietro in Lamosa esprime il proprio carattere, nonostante le modificazioni del tempo anche di carattere funzionale, attraverso il chiostro, nucleo dell’edificio religioso.
Ci sono edifici che nel tempo mantengono il proprio carattere e che pur nella semplicità e regolarità della propria struttura riescono a condizionare la storia ed il destino di una città e del suo territorio attraverso gli elementi dell’architettura come il portico, il chiostro, la corte.
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1. Fermata bus
2. ingresso scuola media
3. strada carrabile
4. ingresso elementari
5. ingresso palestra da esterno
6. ingresso palestra da interno
7. ingresso esterno per caldaia e palestra
8. ingresso ai piazzali della scuola
9. ingresso ai piazzali della scuola
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La nuova scuola, si esprime attraverso gli elementi enunciati e composti nel rispetto del luogo e degli edifici esistenti che rappresentano la base dell’approccio al progetto.
L’edificio vincolato mantenuto come da bando, spiega comunque la propria natura di episodio urbano importante in relazione alla collocazione ed alla tipologia; l’edificio è in linea sulla Via Roma, strada che come Via Sebina collega longitudinalmente, rispetto il paese, il territorio circostante; queste due Vie delineano la struttura principale sulla quale si basa il disegno urbano.
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piano primo
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Anche l’area scelta per il progetto rappresenta, a livello urbano un luogo strategico e fondamentale per la piccola città: essa si trova a metà strada tra il paese e le pendici del Monte Cognolo ed occasione di riqualificazione per mezzo di un intervento che consideri l’unione naturale del luogo.
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piano secondo
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Partendo da questi presupposti il progetto intende ricercare la possibilità di basare i principi costituenti della composizione della struttura scolastica su considerazioni di spazio e luogo collettivo dove la corte con le proprie componenti dell’architettura avrebbe la peculiarità di condizionare qualitativamente non solamente il luogo limitato dell’intervento, ma socialmente il paese ed il territorio.
La città di Sforzinda del Filarete raffigura una città immaginaria; essa è dominata dall’ordine rigoroso impartito dall’ospedale tipologicamente basato sulla successione di tre corti dove una delle quali è la piazza principale dell’edificio.
La piazza è l’elemento ordinatore che impartisce l’equilibrio urbano e collettivo per la città ed il territorio.
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prospetti e sezioni
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IL PROGETTO
L’idea di progetto si sviluppa sulla composizione di tre corti: la corte che si attesta all’edificio conservato della ex scuola Don Paolo Raffelli, la corte delle scuole elementari e la corte delle scuole medie.
La prima è considerata la piazza (agorà) dell’intero polo scolastico ed un nuovo spazio collettivo per il paese.
Le corti delle scuole, invece costituiscono lo spazio di ritrovo di ogni struttura scolastica ed è considerato uno spazio più privato, poiché frequentato solamente dagli allievi, insegnanti e collaboratori.
Nella piazza-agorà il progetto prevede un percorso porticato distribuito su due piani collegato alle funzioni principali del plesso scolastico quali al piano terra lo spazio mensa con servizi, spogliatoio e cucina ed al piano primo i locali per la segreteria, presidenza e aula magna che attestandosi al
fabbricato dell’ex scuola Don Paolo Raffelli compongono uno spazio definito e delimitato che si collega, attraverso quest’ultimo a via Roma.
Il fabbricato vincolato e conservato nella struttura e ristrutturato, è l’ingresso principale alla piazza-agorà e contiene, ai vari piani la biblioteca a servizio della scuola, autonoma e di diretto accesso al pubblico esterno.
Le due corti delle scuole elementari e scuole medie, distribuite su tre piani, si sviluppano attorno a grandi finestre vetrate che mettono in collegamento visivo i corridoi comuni con il giardino interno dove sono state mantenute alcune alberature esistenti.
Nel piano terra di entrambe le scuole sono stati previste le aule per i docenti, gli uffici, alcuni laboratori specialistici ed i relativi servizi mentre negli altri due piani sono state collocate le aule, gli spazi per i collaboratori scolastici ed i servizi per gli studenti.
Gli ingressi ai due plessi, indipendenti dalla piazza-agorà, collegano esplicitamente via Roma con la parte di fabbricato destinato all’insegnamento.
La struttura sportiva con 200 posti a sedere omologata per il gioco basket e pallavolo localizzata a nord dell’area, è connessa all’agorà attraverso un passaggio porticato che la collega autonomamente dall’esterno attraverso la nuova piazza.
All’ingresso del palazzetto in un fabbricato indipendente, sono disposti i locali per l’infermeria, il deposito, le docce ed un locale caldaia.
Le coperture delle tre corti, praticabili, sono state progettate con il tetto giardino così come la copertura del palazzetto dove è stato predisposto un lucernario obliquo che ha la funzione di illuminare lo spazio sottostante e di assolvere parte della progettazione degli impianti fotovoltaici ricollocati; gli altri impianti sono stati installati sul tetto delle due scuole come rivestimento che copre il vano scala esterno.
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I PERCORSI
Le vie interne di comunicazione del plesso scolastico sono state progettate partendo dalla considerazione di distinguere per quanto possibile i percorsi carrabili e pedonali.
Le due strade carrabili che conducono ai due edifici residenziali a ovest del palazzetto ed alle proprietà private verso nord (servitù di passaggio) mantenute come collocazione e riprogettate, in relazione agli edifici esistenti e di progetto, sono state restituite al luogo tenendo presente il rapporto con i percorsi pedonali delle scuole.
Questi ultimi partendo dalla nuova piazza del polo scolastico, attraversano le vie carrabili al primo ed al secondo piano le strade interne collegando direttamente, e senza interruzioni le due scuole con passaggi a ponte coperti e vetrati.
Al piano terra, invece, al livello dei laboratori è stato necessario collegare direttamente questi ultimi ai percorsi carrabili per una necessità pratica di carico e scarico dei materiali.
Fondamentale per la cittadella scolastica diventa il fabbricato ad est conservato e ristrutturato dove è stato ricavato un parcheggio di servizio; nella parte soprastante si prevede di mantenere l’uso pubblico del luogo per il polo scolastico ed il paese.
Si prevede di spostare l’edificio postale all’esterno dell’area del polo scolastico.
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SCELTE TECNICHE PROGETTUALI IN RISPOSTA AL CONTENIMENTO DEL CONSUMO ENERGETICO
Nella progettazione del complesso scolastico si è tenuto conto del contenimento dei consumi energetici che consentono di porre l’edificio progettato in Classe A o B, secondo la classificazione della Regione Lombardia (DGR VIII/5773 del 31 ottobre 2007).
Il progetto offre garanzia della qualità acustica degli ambienti interni in ossequio alla normativa di settore, grazie allo studio di specifiche stratigrafie delle pareti e dei soffitti.
Inoltre la qualità dell’illuminazione naturale interna è ampliamente garantita attraverso un adeguato studio delle aperture vetrate rispettando il percorso del sole, le stesse consentono una corretta esposizione delle aule ed un ottimale sfruttamento della luce naturale anche mediante l’utilizzo di schermature esterne anche con funzione di regolatori dell’irraggiamento termico;
Per tutto il complesso scolastico si sono scelti vetri a controllo solare differenti in base all’orientamento, a sud si è privilegiata una forma verticale della vetrata, mentre a Est e a Ovest la forma della vetrata è orizzontale. Questo per sfruttare al massimo l’altezza del sole e quindi di un maggior apporto solare/energetico.
Il controllo solare assume un ruolo fondamentale per il risparmio energetico. In climi caldi o negli edifici con elevati carichi termici entranti, il vetro a controllo solare minimizza il guadagno solare respingendo le radiazioni e contribuendo ad eliminare l’abbagliamento. In condizioni climatiche più temperate questa funzione offre un buon equilibrio tra controllo solare e alti livelli di luce naturale. Durante l’inverno, il vetro basso emissivo consente di ridurre la dispersione termica, senza perdite significative di luce naturale. Tuttavia, se non associato a controllo solare, in estate il vetro può diventare eccessivamente caldo. La corretta scelta del vetro può contribuire a ridurre le spese, i costi di gestione e le emissioni di anidride carbonica di un edificio durante tutto l’anno.
Come funziona: il vetro controlla la radiazione termica di origine solare mediante i meccanismi di riflessione, trasmissione ed assorbimento. Per quanto riguarda il controllo solare, questi meccanismi sono definiti dai seguenti parametri:
Riflessione: la quantità percentuale di radiazione solare riflessa dal vetro verso l’atmosfera
Trasmissione diretta: la quantità percentuale di radiazione solare trasmessa direttamente attraverso il vetro
Assorbimento: la quantità percentuale di radiazione solare assorbita dal vetro
Fattore solare (anche indicato come valore g): la quantità percentuale di radiazione solare trasmessa attraverso il vetro. È composta dalla trasmissione diretta e da quella assorbita dal vetro e irradiata verso l’interno.
Ulteriori parametri del vetro sono:
Trasmissione luminosa: la quantità percentuale di luce trasmessa attraverso il vetro
Riflessione luminosa: la quantità percentuale di luce riflessa dal vetro
Coefficiente di shading totale: il rapporto tra la trasmissione termica solare totale del vetro e quella di un singolo vetro float chiaro spesso 3 mm
Indice di selettività: il rapporto fra trasmissione della luce e trasmissione termica solare totale
Tetto verde/giardino
Vantaggi economici di un tetto verde
Isolamento: risparmio energetico
Un tetto verde estensivo consente di raggiungere ottimi livelli di isolamento sia in inverno sia in estate. Un tetto piano senza verde può fare registrare temperature fino a 21°C superiori rispetto a quelle di un tetto verde.
Meno aria condizionata, meno costi di riscaldamento
Un tetto verde riduce in misura significativa le necessità di attivazione degli impianti di condizionamento nel periodo estivo e fornisce un isolamento adeguato durante l’inverno. Il livello di isolamento durante la stagione invernale può variare in base ai tassi di umidità dei vari strati della struttura. L’isolamento raggiunge livelli ottimali in estate, in quanto gli strati della struttura risultano asciutti: ciò consente un’agevole riflessione del calore. Grazie alla riduzione dell’utilizzo degli impianti di condizionamento in estate e all’abbattimento dei costi di riscaldamento in inverno, l’installazione di un tetto verde permette di conseguire un significativo risparmio energetico. Considerando l’aumento degli attuali prezzi dell’energia, un tetto verde può rivelarsi davvero molto vantaggioso. Protezione da sole, pioggia e variazioni della temperatura: maggiore durata della membrana di impermeabilizzazione I tetti sono continuamente esposti alla luce ultravioletta, alle precipitazioni atmosferiche e alle variazioni di temperatura. Un tetto può attraversare nel corso di un anno variazioni di temperatura che possono raggiungere i 100°C nei casi più estremi. Alcune ricerche hanno dimostrato che la membrana di impermeabilizzazione dei tetti su cui è stata installato un tetto verde ha una durata di circa tre volte superiore poiché essa risulta maggiormente protetta dall’esposizione ai raggi UV, alla pioggia e alle variazioni di temperatura. Si tratta di un risparmio notevole sul piano economico, la cui entità varierà ovviamente in base al tipo di tetto e alle condizioni complessive dell’edificio. Ritenzione delle acque piovane: riduzione del carico della rete fognaria In tutto il mondo si sta registrando un incremento delle precipitazioni atmosferiche dovute ai cambiamenti climatici; i tetti verdi hanno il grande vantaggio di contribuire alla riduzione del carico della rete fognaria.
Riduzione del 70-95% del carico della rete fognaria
Un tetto verde è in grado di ridurre in misura significativa la quantità di acqua scaricata nella rete fognaria (nella stagione estiva fino a livelli del 70-95%). Un tetto verde trattiene le acque meteoriche nelle piante e nel substrato e lo rilascia successivamente nell’atmosfera mediante processi di evaporazione. La quantità di acqua trattenuta da un tetto verde dipende dallo spessore e dal tipo di substrato, dalle modalità di drenaggio e dalle essenze vegetali impiegate.
Risparmio minimo di 8,10 euro al m2
La ritenzione delle acque meteoriche può essere quantificata a partire dai valori relativi alla quantità di acqua assorbita. Il risultato può essere confrontato con i costi legati all’assorbimento delle acque meteoriche al di fuori della rete fognaria. Tali costi ammontano in media a 15 euro al metro quadrato. Un tetto verde estensivo assorbirà in inverno circa il 54% delle acque meteoriche: il vantaggio economico sarà pertanto pari al 54% di 15 euro, vale a dire un minimo di 8,10 euro al metro quadrato.
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