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Casa de la Juventud - Jose Mamani, Sergio Vega

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El Proyecto de la casa de la juventud parte de la promoción y reinterpretación de una serie de actividades que ya se han planteado espontáneamente a través de iniciativas ciudadanas. Se trata de una combinación abierta y flexible entre actividades lúdicas, ámbitos de encuentro y servicios de formación, estos últimos más próximos a tendencias de interacción ocupacional que a prácticas formales de formación académica.

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vista frontal

En este sentido lo que se plantea es un conjunto de espacios que albergarán diversas actividades diseñadas para generar puntos de encuentro e intercambio de la juventud. Con este propósito se plantean espacios abiertos y flexibles que pueden albergar diferentes funciones y que están diseñados más como espacios públicos que como aulas o ambientes de formación.

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Así el programa propuestos cuenta entre otros ambientes con auditorios, teatros al aire libre, mediateca, espacios de trabajo e intercambio, espacios de lectura, salas de música, patios vegetados y arbolados para prácticas colectivas como agricultura urbana, etc.

En términos espaciales, estos componentes se han manejado con transparencia y con ambivalencia, permitiendo relaciones de interacción entre espacios interiores y exteriores y entro lo formal y lo virtual, lo que permite generar usos mixtos, e interacción entre los usuarios y las distintas actividades.

Al tratarse de una experiencia piloto que se construirá de inmediato en un emplazamiento ya definido, se ha priorizado la flexibilidad y la capacidad evolutiva del equipamiento y sus funciones, previéndose la construcción de varios de estos centros en diferentes zonas de la ciudad, constituyendo espacios que albergarán a los jóvenes planteando actividades constructivas y sociables como alternativa y complemento en su formación.


Riprogettazione di salotto - Arch. Davide Guttardi

relais la grande quercia - DANILO RACCUJA

parcheggio multipiano - Alessio Palandri

Concorso d’idee per la realizzazione di un parcheggio di testata in località Longea - Roberto Gasparini, Luca Fornaciari, Elena Stevanato, Lorenzo Biacca

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Nell’affrontare il tema progettuale oggetto del concorso ci siamo interrogati sul ruolo che l’architettura proposta dovesse ricoprire nei confronti del contesto d’inserimento a livello paesaggistico, urbano e sociale. La volontàè stata quella di analizzare il processo architettonico, spesso generato da un’interpretazione strettamente funzionale, e di correlarlo con i fattori che abbracciano l’attività umana: una sintesi tra forma architettonica, funzionalità e percezione degli spazi. Un oggetto, nel contesto architettonico, può essere funzionale da un punto di vista e non-funzionale da un altro: l’architettura è, e resta, un meraviglioso processo di sintesi in cui sono coinvolte migliaia di componenti. Rendere l’architettura più umana significa, quindi, fare architettura migliore allargando il concetto di funzionalismo oltre il limite della tecnica. Il concept progettuale nasce da questa indagine a 360 gradi sul rapporto architettura e fruitore e sulla ricerca di un dialogo tra ciò che è artificiale con ciò che è naturale. Si è cercato così di minimizzare l’impatto di un intervento così invasivo come un parcheggio multipiano in un contesto così delicato come quello di Moena. Il progetto sviluppa il tema del parcheggio assumendo l’eccezionale geografia del luogo come condizione irripetibile di partenza, innescando su tale presupposto un confronto dialettico tra Architettura e Paesaggio tra funzionalità e forma, dando vita ad un sistema articolato ed integrato. L’intervento proposto si ritroverà a coprire un’importanza strategica per lo sviluppo di Moena, ponendosi, sia come interfaccia, sia come portale di accesso tra l’utenza e Moena stessa: il suo fruitore, quindi, sarà posto al centro di questo nuovo luogo fisico come matrice del divenire progettuale. La diversità e la complessità degli interventi proposti hanno reso necessario porsi come obiettivo primario, non solo il corretto e sensibile inserimento ambientale delle nuove strutture, ma la ricucitura paesaggistica del territorio stesso i cui elementi artificiali e naturali dovranno fondersi come unica materia in un segno riconoscibile atto a generare un comparto fortemente integrato, nell’uso quanto nell’immagine, al fine di ricreare una forte identità dell’intervento. L’integrazione tra una controllata “edificazione topografica” e una “progettazione architettonica sensibile” crediamo possa conferire il carattere di nuovo landmark territoriale all’impianto senza intaccare il delicato equilibrio compositivo del contesto: un segno riconoscibile ma al tempo stesso discreto ed integrato con il territorio. Questo approccio integrato ha condizionato la scelta dei materiali impiegati e delle tecniche costruttive: le soluzioni ipotizzate mirano ad una mimesi con il contesto, ad una minimizzazione degli impatti delle fasi realizzative e ad una minor gestione manutentiva nel tempo delle opere. In conclusione, il presente progetto, vuole individuare un approccio strategico al tema proposto, capace di interpretare le specifiche condizioni ambientali ed innescare su queste un piano a lungo termine, attraverso i criteri della sostenibilità ambientale, sensibilità architettonica e usi polifunzionali del territorio capaci di favorire gli scambi sociali ed un rapporto armonico con la natura.

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Inserimento paesaggistico del parcheggio pluripiano nell'alveo del torrente Avisio

LA NUOVA ROTATORIA IN LOCALITÀ ISCHIA La necessità di collegare Strada Cernadoi e il nuovo parcheggio con il versante opposto della valle (Via Ischia) offre l’opportunità di ridefinire in modo strategico alcuni spazi grazie alla realizzazione di un nuovo svincolo nell’area compresa tra Via Ischia e strada Saslonch, oggi adibita a parcheggio di superficie. Tale svincolo è caratterizzato da una rotatoria che permette di gestire i flussi veicolari provenienti dalle viabilità esistenti (Via Ischia, strada Saslonch e Strada de Moene) e il nuovo collegamento interrato con Strada Cernadoi. L’anello centrale della rotatoria, essendo di diametro contenuto a causa della mancanza di spazio, verrà realizzato a raso per essere sormontabile dai mezzi in caso di necessità. Un ramo della rotatoria risulta essere la rampa di collegamento al tunnel sotto il piazzale della Polizia di Stato: essa ha uno sviluppo complessivo di circa 35m con una pendenza del 15%, permettendo così di raccordare la quota +27.00 in prossimità della rotatoria con la quota sotterranea di progetto del tunnel (quota +22.00). Come richiesto esplicitamente dal bando l’area della Polizia di Stato (quota +29.00) non viene interessata da opere in superficie, in quanto i dislivelli esistenti permettono la fattibilità di questo passaggio sotterraneo, mantenendo l’attuale l’accesso principale all’area su Via Ischia. Il ridisegno generale dell’area riguarderà anche gli spazi antistanti le residenze, con la riqualificazione degli accessi, il mantenimento di sette posti auto di cui uno per disabili e l’integrazione con il contesto dei cassonetti per la raccolta differenziata. Le pavimentazioni dei percorsi ciclo-pedonali e dello spiazzo adibito a parcheggio saranno realizzate in pietra di porfido per garantire una continuità materico-percettiva con le sistemazioni esistenti che caratterizzano in modo sensibile la zona in oggetto. Altro aspetto, non secondario, che ci ha spinto a proporre questo materiale come pavimentazione, deriva dalle ottime caratteristiche di resistenza all’usura, agli agenti atmosferici e chimici di tale pietra.

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IL TUNNEL SOTTO IL PIAZZALE DELLA POLIZIA DI STATO Il nuovo svincolo su Via Ischia permetterà il collegamento con strada Cernadoi grazie ad un tunnel interrato di sviluppo complessivo di circa 130m. A livello strutturale tale opera è stata concepita con una sezione scatolare in cemento armato di dimensioni tali a garantire un altezza netta di passaggio di 5.30m e una larghezza totale di 13.80m. Questa larghezza è in grado di ospitare due corsie a doppio senso di marcia di 3.75 m l’una ed un passaggio pedonale protetto di 1.5 m. Il tunnel sarà rivestito lateralmente in materiale fonoassorbente al fine di garantire un abbattimento del rumore del traffico veicolare. Il percorso pedonale a lato, in prima ipotesi è pensato come collegamento pedonale, in realtà questo potrebbe divenire cunicolo di emergenza, spostando quest’ultimo esternamente.

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Planimetria dell'intervento

IL PONTE SUL TORRENTE AVISIO L’idea morfologica del ponte ad arco nasce dalla volontà di non voler contaminare l’alveo del torrente con elementi di appoggio dell’impalcato, e dal voler utilizzare le imponenti pareti in roccia come sistema spingente sul quale andarsi ad attestare. L’impalcato è caratterizzato da una forma monolitica ma nello stesso tempo slanciata grazie al profilo sinuoso e dalla presenza di vuoti. Il profilo del ponte presenta una leggera pendenza per permettere di raccordare gli estremi opposti della valle: ci troviamo infatti una quota di +22.00m all’imbocco del tunnel ed una quota di circa +27.00m su Strada Cernadoi. Il ponte è caratterizzato da una luce di circa 55m e da una larghezza che eredita la sezione di collegamento del tunnel ospitando le due corsie di marcia da 3.75m l’una ed il percorso pedonale di 1.50m per un totale di 12.50m. Si è ipotizzato un impalcato in acciaio, che offre la possibilità di realizzare i pezzi in officina al fine velocizzare la messa in opera e, quindi, diminuire gli impatti di rumore e vibrazioni prodotti dalla fase di cantiere.

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Percorso pedonale di collegamento del parcheggio pluripiano con il centro storico di Moena

LA NUOVA ROTATORIA DI SVINCOLO SU STRADA CERNADOI Al fine di garantire una corretta gestione del traffico veicolare, è stata inserita una nuova rotatoria a quattro bracci nell’intersezione tra l’attuale strada Cernadoi e la nuova viabilità di collegamento con Via Ischia: due bracci intercettano il traffico presente sulla viabilità esistente, uno quello in transito sul ponte e uno permette l’accesso al parcheggio multipiano. Quest’ultimo ramo si sviluppa per una lunghezza di circa 20m prima del sistema di accesso al parcheggio, consentendo l’accodamento di alcuni autoveicoli evitando così interferenze con il traffico all’interno della rotatoria. Al fine di poter raccordare questa intersezione a quattro rami la rotatoria ha un raggio esterno di 12.50m ed un anello centrale di 6.80m con 1.50m di anello sormontabile.

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Percezione del paesaggio dal sistema di percorsi del parcheggio pluriapino

IL COLLEGAMENTO PEDONALE VERSO SORAGA Il collegamento pedonale esistente lungo Strada Cernadoi in direzione Soraga viene mantenuto. La continuità di tale percorso viene garantita grazie ad un sistema di attraversamenti pedonali protetti ed eventualmente semaforizzati in corrispondenza della nuova rotatoria antistante l’Hotel Belvedere. Il percorso esistente viene connesso anche al nuovo percorso pedonale a lato del collegamento ponte/tunnel con Via Ischia in modo da garantire un sistema integrato di percorsi di accesso al centro storico.

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Assonometria dei vari livelli del parcheggio

AMBITO 2IL PARCHEGGIO MULTIPIANO IN LOCALITÀ LONGEA

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Sezione trasversale sul parcheggio

IL PARCHEGGIO MULTIPIANO La percezione planimetrica dell’intervento è altresì significativa del suo aspetto funzionale, infatti il centro della “grande conchiglia” risulta essere il punto di accesso veicolare al parcheggio multipiano, garantito tramite una rampa elicoidale che permette l’accesso ai vari livelli. La struttura è caratterizzata dallo sfalsamento planimetrico dei diversi piani che costituiscono il parcheggio che presentano un andamento sinuoso. Il prospetto si “sfoglia” ai vari livelli raccordandosi come curve di livello con le quote del percorso pedonale esistente a lato della Strada Cernadoi (ex Strada Statale 48 delle Dolomiti). Si è cercato inoltre di minimizzare la percezione del parcheggio impiegando ampie coperture verdi che caratterizzano i diversi solai e che allo stesso tempo fungono da riparo agli stalli dedicati alla sosta delle auto. Questa soluzione a “isolivelli” evoca anche i terrazzamenti quali elementi antropici della tradizione alpina nella modellazione del territorio, al fine di poter fruire e funzionalizzare i versanti altrimenti troppo scoscesi ed inutilizzabili. I vari livelli sono segnati da fasce orizzontali bianche che definiscono una presenza architettonica forte ma allo stesso tempo integrata con il paesaggio circostante. Il contrasto tra questi elementi bianchi e le porzioni d’ombra che gli stessi piani a sbalzo creano sovrapponendosi gli uni con gli altri, fornisce un’ulteriore chiave di lettura di questa struttura architettonica e la sua integrazione con il contesto. Queste fasce permettono una forte connotazione architettonica dell’intervento, diventando segno di riconoscibilità, ma al tempo stesso è come se questi segni si cercassero di disperdersi nel tessuto edificato esistente. L’idea compositiva nasce dalle necessità di perdere la percezione netta del passaggio tra dentro e fuori il parcheggio, superando il concetto di limite, di confine, aspirando ad un esperienza di percezione dello spazio integrata con il paesaggio circostante. Molta attenzione è stata posta allo studio dei dislivelli per poter permettere il collegamento dei vari piani del parcheggio, sia per i pedoni, che per i disabili, che appunto per le biciclette. Sono previsti due vani scale con ascensore di forma circolare attrezzati per il trasporto delle biciclette, uno in posizione baricentrica all’interno del parcheggio ed uno “a valle” dei percorsi pedonali verso il centro storico di Moena. Il parcheggio si svilupperà sui seguenti livelli per un totale di 259 posti auto: - Livello +15.00 – Locali Commerciali o Info-Point (240m²) - Livello +12.00 – 17 posti auto di cui 1 per disabili - Livello +9.00 – 42 posti auto di cui 1 per disabili - Livello +6.00 – 45 posti auto di cui 1 per disabili - Livello +3.00 – 65 posti auto di cui 2 per disabili - Livello +0.00 – 90 posti auto di cui 2 per disabili La sezione trasversale caratteristica di progetto del parcheggio rappresentata in tavola 3, evidenzia la volontà del volersi adeguare all’andamento plano altimetrico del terreno. A livello distributivo si è voluto concentrare il numero maggiore di stalli nei piani più bassi, via via diminuendo di numero e di sagoma salendo verso l’alto. Tra il dislivello di accesso della rampa elicoidale, a quota +24.50, al primo livello di sosta (a quota +12.00) , ci si è ritrovati con dei livelli i quali per la loro ridotta profondità non consentivano di inserire altri stalli, si è pensato così di ricavare dei piccoli locali commerciali, o comunque dei locali a disposizione per Info-Point piuttosto che per il noleggio di attrezzature per lo sci, ecc… Ogni livello del parcheggio multipiano sarà dotato di tutti i gli elementi necessari a garantire una corretta gestione e un uso agevole ed in sicurezza da parte dell’utenza. Sono previsti inoltre adeguati locali tecnici, un locale gestione e controllo con accesso indipendente per i mezzi di manutenzione al livello +12.00, inoltre è previsto un sistema di pagamento automatizzato e relativo controllo degli accessi. Una segnaletica dedicata permetterà di riconoscere in modo agevole ed immediato tutte le funzioni destinate all’utenza: locali commerciali o postazioni informative, locali di servizio igienico (presenti a tutti i livelli), casse per il pagamento automatico della sosta, stalli dedicati ai ciclomotori, postazioni per il bike-sharing e tutti i principali percorsi di uscita e in direzione del centro cittadino.

IL COLLEGAMENTO IN SUPERFICIE In una prima fase di realizzazione del progetto, sarà possibile, lungo la viabilità a monte esistente (Strada Cernadoi), un’area di collegamento con il passaggio degli sky-bus o degli eventuali mezzi di trasporto pubblico.

PEOPLE MOVER Visto il Concept Moena 2010-2025 potrà essere previsto un sistema di trasporto alternativo tipo “People Mover”. Questa soluzione alternativa risulta compatibile con la soluzione proposta, in quanto, ai vari livelli, esiste la possibilità di ricavare spazi per inserire questo servizio.

I MATERIALI IMPIEGATI Per quello che riguarda i materiali di finitura impiegati si è cercato di trovare il giusto equilibrio tra la soluzione materico-cromatica, l’efficienza e la manutenzione nel tempo degli stessi. Le zone carrabili e le rampe di accesso presentano una pavimentazione in battuto di cemento ad alta resistenza, tale soluzione potrà essere applicata anche alla superficie degli stalli. Le pavimentazioni ed i rivestimenti delle zone riservate all’utenza (scale di risalita, servizi igienici, locali commerciali) sono previsti in gres di grande formato con finitura idonea a garantire la sicurezza richiesta a livello normativo per le funzioni ad uso pubblico. Le superfici dei muri di sostegno sono rivestite in pietra con finitura superficiale a spacco di cava di colore chiaro. La scelta di tale materiale e finitura è maturata dalla volontà di creare contrasto materico e cromatico con la pavimentazione cementizia del parcheggio e al tempo stesso dialogare in modo armonico con il porfido utilizzato in tutte le zone adibite a percorso pedonale in direzione centro storico. I percorsi sono caratterizzati dalle grandi fasce orizzontali bianche che fungono da parapetti sono pensate in elementi in gres di grande formato. Sistemi di questo tipo vengono solitamente utilizzati nell’architettura contemporanea e ci consentono di ottenere l’effetto estetico desiderato a manutenzione zero. I parapetti metallici avranno una struttura in acciaio zincato e verniciato e saranno dotati di elementi corrimano in acciaio inox satinato.

IL PROGETTO DEL VERDE Nel progetto del parcheggio il sistema dei percorsi verso il centro cittadino di Moena assume un carattere in cui il valore naturalistico divi¬ene prevalente e l’apparente irrazionalità delle forme fluide si traduce in una molteplicità di scelte possibili, un sinuoso labirinto tra aree densamente vegetate e straripanti di colori e spazi per la sosta e la percezione del paesaggio. Il fruitore di tali spazi si trova immerso in questo percorso sensoriale in cui l’ambito naturalistico si fonde con la dimensione ludica e di svago: spazi aperti e percorsi sinuosi caratterizzati da vasche contenenti essenze floreali locali a diversa fioritura stagionale in grado di restituire lungo tutto l’arco dell’anno suggestioni cromatiche particolarmente suggestive.

Theater of the Archipelago - Jean Nouvel, Brigitte Metra

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The “Theater of the Archipelago” in Perpignan was inaugurated on October 10, 2011 with Jean Nouvel and Brigitte Metra, associate architect.

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Designed as an “archipelago” of theaters, the project includes a large auditorium of 600, 800 to 1100 seats, a room meant for creation of 400 seats, a ehearsal hall, a building dedicated to the creation of the stage sets, a building housing the boxes and the administration of the theater.

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Edificio civile abitazione in Beinasco Lotto 3Pr - Rn1 - De.Arch Studio Associato, Andrea Ferreri, Giovanni Milone, Renato Musso, Monica Maiocchi, Francesco Fenoglio

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Nuovo fabbricato per 20 appartamenti con autorimessa interrata in Beinasco. Progettazione architettonica e direzione lavori. Committenza: Soc. Stella Bianca – sorelle Sarzano – Consistenza: 5190 mc.

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Vista del prospetto ovest.

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Particolare del prospetto ovest.

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Progetto dei prospetti.

30 LOGEMENTS BEISSON - OH!SOM ARCHITECTES

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Le projet de construction de l’immeuble de logements s’inscrit dans une vaste opération de rénovation urbaine, soutenue par le projet ANRU, dont la CitéBEISSON, est l’un des enjeux importants. Cet ensemble de grande homogénéité architecturale, construit entre 1959 et 1961, se caractérise par un vocabulaire minéral, et une écriture répétitive : pierre naturelle massive pour les façades et bandeaux en béton pour les planchers. La Cité est disposée sur un replat en crête, au Nord du centre ancien d’Aix-en-Provence (situéà 900 mètres). Le renouvellement urbain s’appui sur une requalification des espaces urbains et la démolition d’un bâtiment de logements en vue de la création d’une grande place publique en articulation avec l’avenue POINCARÉ. Ce programme d’ouverture de la cité sur la ville intègre la reconstruction à l’identique du nombre de logements démolis (bâtiment N). Le nouvel immeuble sera orienté de manière à créer une vraie porosité pour la Cité avec la Ville, en utilisant la future place comme point d’accroche.

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Perspective depuis la place publique

Le rapport du futur bâtiment avec la Ville sera le suivant: Il faut bâtir ce nouvel immeuble comme une nouvelle pièce urbaine qui ancre la future place dans un paysage et un environnement urbain requalifiés. Ce nouvel immeuble joue dans plusieurs registres urbains. Il « tient » la future place dont il devient la grande limite Ouest, en même temps qu’il « borne » l’avenue POINCARÉ par une nouvelle balise tout en permettant une grande entrée vers le cœur de la Cité. Il redessine aussi l’intérieur de l’ilot à l’Ouest. Le nouvel immeuble marque également le départ de l’axe longitudinal qui traverse la cité depuis la l’avenue POINCARÉ pour se terminer sur le futur belvédère, au SUD.

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Elévation

Le bâtiment : Le bâtiment de logement est conçu à partir de concepts simples, résultats de la convergence d’arbitrages et d’exigences complexes : - Sur l’avenue POINCARÉ, manifester les activités du Rez-de-Chaussée, par un étirement qui amplifie l’animation et participe également de la requalification de l’espace public de la future Place. - Créer aussi pour les activités du RDC, une double exposition, permettant l’animation diurne sur l’intérieur d’ilot. - Détacher les entrées des logements de l’espace public afin de limiter les nuisances. - Créer des distributions verticales desservant 2 logements seulement par palier. Les paliers d’étage, éclairés naturellement, isolent ainsi, chacun des 2 logements desservis. - Créer pour toutes les typologies (du T2 au T5) une exposition traversante Est/Ouest, permettant un confort spatial intérieur, et une ventilation optimum du logement grâce à des façades opposées.

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Photo de la cité existante

- Réussir à recréer des orientations SUD, pour tous les logements, dans un bâtiment orientéEST/OUEST. - Créer des typologies permettant une inversion des pièces de jour et de nuit des logements mitoyens pour préserver totalement l’intimité et les pratiques des terrasses, ainsi opposées, de chaque logis. - Constituer le corps principal avec la typologie majoritaire des T3, disposer les T4 et T5 à chacune des extrémités, et les T2 en couronnement, optimisant les distributions de fluides et la trame constructive (issue du -1). - Dilater le corps principal pour créer des redans et des avants corps ponctuels qui permettront de retrouver l’exposition Sud et réaliser ainsi un développé plus important des façades bien exposées et ainsi maximiser les apports solaires gratuits.

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Plans des niveaux

- Concevoir les logements avec une économie de circulation intérieure, qui privilégie la surface utiles de chacune des pièces à vivre tout en restant dans les surfaces de programme. Le rapport obtenu entre SU et SHON est de 0,85 (hors activités àRDC). - Concevoir les espaces extérieur comme véritable lieux de vie et extension du logement de façon à articuler en même temps séjours et cuisines, et ainsi à faciliter les activités extérieures du logement depuis les pièces de jour, et offrir un vrai confort d’usage - La protection solaire sera assurée par les débords de toitures (loggia) et les volets bois qui joueront également le rôle de brise vue.

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Vue intérieure d'un appartement

- Le bâtiment est construit par des éléments partiellement préfabriqués : les prés-murs. Ceux-ci en béton, incorporent un isolant disposé en face extérieure derrière un parement de béton coffré d’une finition parfaite. Montage et assemblage avec les planchers sont réalisés sur chantier, par grutage, optimisant délais et soin d’exécution. Ce système constructif lui conférera une écriture simple et en accord avec les bâtiments existants de la citée Beisson. - Disposer le local de préparation de l’eau chaude sanitaire à proximité des panneaux de toiture et la chaufferie en partie mitoyenne, au dernier niveau de l’immeuble pour optimiser le fonctionnement et minimiser l’impact de leurs réseaux au sein du bâtiment. - Créer (contraintes de construction, et de sismicité) un joint de dilatation par colonne de 2 logements, ce qui, grâce aux 2 voiles verticaux nécessaire, achève totalement l’isolement phonique entre les logements mitoyens.

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Elévation Sud

- L’isolation par l’extérieur des prés-murs, les menuiseries à rupture de pont thermique, le vitrage à faible émissivité, les volets extérieurs protecteurs et occultant, les loggias faisant tampon thermique, les dispositions de chauffage au gaz, de production d’ECS solaire, l’utilisation de matériels performants et économiques, rendent performante, durable et conforme à la RT2012 cette nouvelle construction en vue de l’obtention du label QUALITEL délivré par CERQUAL. - L’isolation par l’extérieur des prés-murs, les menuiseries à rupture de pont thermique, le vitrage à faible émissivité, les volets extérieurs protecteurs et occultant, les loggias faisant tampon thermique, les dispositions de chauffage au gaz, de production d’ECS solaire, l’utilisation de matériels performants et économiques, rendent performante et durable cette nouvelle construction.

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Coupe transversale


RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO COMUNALE PROSPICENTE IL LAGO DI CALDONAZZO - STUDIO ASSOCIATO FRISON & SALCE

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Partendo dai punti di forza e dalle opportunità la proposta progettuale intende sviluppare un quadro di iniziative interconnesse che vanno ad interessare i differenti contesti (San Cristoforo, l’ambito di versante, la piana agricola verso Pergine, la sponda ovest del lago).

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Le iniziative intendono: -avanzare nuovi assetti per la riqualificazione del tessuto urbanistico esistente mediante la creazione di un nuovo centro, -proporre azioni volte a stimolare uno sviluppo di qualità del settore ricreativo, rendendolo più attrattivo per la popolazione turistica locale e internazionale, -offrire opportunità per gli investitori privati nell’ambito di un progetto guida, -contenere il consumo di suolo non urbanizzato, -mettere in rete tutte le risorse territoriali esistenti, -attivare processi di trasformazione sostenibili.

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Planimetria lago di Caldonazzo

Illustrazione delle proposte puntuali

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Planimetria Frazione di San Cristoforo

a)Spostamento dell’asse stradale provinciale. La previsione, contenuta negli strumenti urbanistici esistenti, sconta l’impossibilità di poter far passare il nuovo tracciato tra la ferrovia e la provinciale per la presenza di numerosi edifici, realizzati anche in epoca molto recente. La proposta progettuale prevede invece la realizzazione del nuovo asse immediatamente a ridosso della ferrovia ed il suo attraversamento, in galleria artificiale, in prossimità della strada comunale verso la località Canale. Superato il punto più critico in galleria la strada riemerge per affiancare nuovamente la ferrovia per collegarsi poi con il cavalcavia esistente. Tale previsione, sicuramente prioritaria, consente di liberare San Cristoforo dall’intenso traffico di attraversamento, declassando l’attuale provinciale a comunale e rendendola senza sbocco, a cul de sac.

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Attacco a terra-nuovo centro urbano

b)Nuova stazione intermodale La presenza della stazione ferroviaria è di grande importanza per consentire l’accesso al lago mediante una forma di mobilità alternativa ma anche per gli spostamenti lavorativi della comunità locale. Il progetto prevede la trasformazione della struttura esistente, molto modesta, in una nuova stazione intermodale, semplice e contenuta nel suo sviluppo, ma dotata di: -adeguati parcheggi in entrambe le direzioni di transito, -ampi spazi di attesa coperti per gli utenti, -volumi per destinazioni d’uso miste (bar, biglietterie automatiche, servizi igienici, attività commerciali, sala d’attesa, etc.), -collegamento pedonale (mediante scale) con le nuove fermate delle corriere di linea poste lungo la nuova viabilità provinciale interrata, -possibilità di utilizzare la copertura per il transito ciclopedonale in presenza del transito ferroviario. La nuova stazione diventerebbe la funzione urbana catalizzatrice e conclusiva ad ovest del centro di San Cristoforo.

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viale commerciale

c)L’asse ciclopedonale Il progetto prevede la creazione di un asse ciclopedonale oggi assente che attraversa il nuovo centro di San Cristoforo da est a ovest mettendolo in connessione: con il parco agricolo e Pergine (mediante un cavalcavia sulla statale), con Canale e la pista ciclopedonale della Valsugana (a fianco e sopra la nuova stazione intermodale), con la pista lungo il lago prevista nell’accordo di programma (attraverso le aree per la balneazione). Il nuovo asse è fondamentale per intercettare i turisti fruitori della lungavia della Valsugana e inserirli in un circuito verso Pergine.

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nuovo centro per la frazione di San Cristoforo

d)Nuovo nucleo centrale La totale assenza di un tessuto urbano ha imposto alla progettazione la definizione di nuovi assetti creando ciò che è sempre mancato: un centro. Utilizzando alcune aree sottoutilizzate e una parte dell’area oggi occupata dalle strutture ricettive all’aperto si è strutturato un tessuto connettivo costituito da: -percorsi pubblici pedonali, -nuovi fabbricati dotati di mix di funzioni, -articolazioni spaziali tipiche delle strutture urbane. Gli spazi così ottenuti mirano a individuare un luogo capace di: -aggregare la comunità locale (centro civico, sala pubblica, biblioteca), -fornire spazi aperti (per manifestazioni e mercato), -creare opportunità per una offerta commerciale diversificata (supermercato e piccoli negozi), -svolgere una funzione attrattiva per i turisti frequentatori del lago. Sia i nuovi fabbricati sia gli spazi aperti devono possedere qualità non riconducibile agli aspetti economici ma soprattutto a quelli progettuali (basso impatto energetico, corretti orientamenti, utilizzo di materiali sostenibili, molteplici articolazioni tipologiche, linguaggi architettonici contemporanei, etc.).

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stazione ferroviaria

e)Il fronte lago a San Cristoforo Lo spostamento del campeggio consente di acquisire una vasta area posta in contiguità con quella esistente, da utilizzare come vera offerta turistica per il libero stare, zone relax per prendere il sole, per il gioco dei bambini, per le attività sportive, la balneazione (anche mediante l’ampliamento del pontile esistente). Nell’ambito delle nuove attrezzature sportive: è stato inserito uno skatepark strutturato per le evoluzioni dei ragazzi, è stata mantenuta l’attuale piscina del campeggio.

f)Spostamento struttura ricettiva all’aperto Il campeggio esistente occupa la zona centrale di San Cristoforo, strategica per la definizione dell’intero assetto del nucleo urbano; possiede una stagionalità contenuta e la sua collocazione in aree contigue non ne pregiudica il funzionamento. La proposta prevede lo spostamento dell’attività più ad ovest nella zona compresa tra lo stabilimento balneare e l’attuale viabilità provinciale. L’iniziativa potrebbe essere attuata utilizzando in maniera equilibrata l’istituto del credito edilizio e della compensazione urbanistica nei confronti dei proprietari di entrambe le aree, sulla base di adeguate proposte urbanistiche, valutazioni degli incrementi/decrementi immobiliari, business plan, etc.. La nuova area a campeggio potrebbe utilizzate anche l’attuale scarpata della provinciale che sale verso il cavalcavia (ampliandola con adeguati modellazioni di terreno), per collocare delle strutture leggere (caravan, piccoli prefabbricati, mobil-home, etc) posti in quota e con vista aperta sul lago; tali strutture sono particolarmente apprezzate da un turismo nordico (olandesi, danesi, tedeschi) che potrebbe essere attratto dalla nuova offerta.

g)Sostenibilità delle trasformazioni Le iniziative progettuali non possono prescindere dal rispetto di alcuni principi ormai irrinunciabili nell’ambito delle trasformazioni urbanistiche: -riuso delle aree urbanizzate esistenti senza consumo ulteriore di superficie agricola, -elevata sostenibilità delle trasformazioni (trattamento in loco dei reflui, autosufficienza energetica, uso di materiali ecologici), -adeguato rapporto tra superfici permeabili/impermeabili, -utilizzazione di forme di mobilità alternativa all’auto privata. E’ stato previsto un ampio parco della fitodepurazione per il trattamento in loco dei reflui del nuovo intervento, anche con finalità didattiche. In prossimità dei parcheggi pubblici è prevista la possibilità di utilizzare biciclette per accedere alla rete ciclabile mediante la formula del bike sharing.

h)Aree di versante Le aree di versante costituiscono una risorsa territoriale fondamentale per i valori ambientali e culturali in esse presenti, e per lo stesso San Cristoforo. Gli interventi previsti dal progetto propongono di: -razionalizzare la sentieristica esistente individuando itinerari tematici e con differenti livelli di difficoltà, -diffondere la messa in rete dei luoghi di interesse turistico posti nel comune ed in quelli contermini (es. miniera di rame di Calceranica, corte Trapp a Caldonazzo, etc.) -limitare l’avanzata delle neoformazioni boscate mediante il recupero delle zone dismesse mediante la reintroduzione delle colture tradizionali (previe idonee indagini agronomiche), -incentivare l’ospitalità extralberghiera (albergo diffuso) basata sull’utilizzo del patrimonio edilizio esistente, soprattutto nel sistema dei masi, -promuovere una rete dei luoghi per la degustazione dei prodotti tipici locali e per la cucina d’alto gusto.

i)Parco agricolo Il vasto ambito agricolo che dalla statale si estende fino all’abitato di Pergine è classificato nei vigenti strumenti urbanistici come ambito di pregio agricolo. Possiede le caratteristiche idonee per l’istituzione di un parco agricolo dove poter stimolare l’attività didattica e promuovere i prodotti tipici locali con il supporto degli stessi operatori del settore. Il parco potrebbe estendersi fino oltre la statale ed andare ad occupare una ampia zona marginale posta in prossimità del biotopo e del centro storico “el doss”. Il parco avrebbe pertanto inizio a sud proprio da San Cristoforo e prendere il via dalla nuova pista ciclopedonale che, scavalcando la statale con un cavalcavia, andrebbe a collegarsi con la viabilità storica da limitare al traffico dei soli residenti e frontisti.

j)Area sportivo ricreativa Il lungo lago ovest, che da San Cristoforo scende verso Valcanover e fino al confine comunale, possiede interessanti ambiti, oggi solo parzialmente valorizzati. Tutta l’area sconta la vicinanza della strada provinciale e della ferrovia; per evidenti motivi di sostenibilità economica e ambientale è impensabile che tali infrastrutture vengano spostate in altri tracciati più a monte o in galleria. Al fine di migliorare in parte tale situazione il progetto propone un modello di intervento di basso impatto con la realizzazione di una passerella ciclopedonale in corrispondenza della struttura ricettiva esistente (pizzeria con residence), sfruttando la presenza del dislivello esistente. Nella zona prossima al campeggio esistente, oggi utilizzata a fini agricoli, è stato inoltre previsto un parco avventura in grado di migliorare l’offerta turistica rivolta in particolare alle famiglie. L’ambito di proprietà dell’Università di Trento è stato utilizzato per collocare il centro CUS che per necessità sportive meglio si colloca in zona più defilata rispetto quella più frequentata di San Cristoforo.

k)Altre previsioni Il progetto prevede alcune previsioni che completano l’assetto complessivo dell’intervento: -l’individuazione di un ambito per la riorganizzazione e definizione dei margini dell’urbanizzato laddove il tessuto edilizio esistente mal si raccorda verso i contesti agricoli a nord di San Cristoforo, -il riuso delle attuali cavane per localizzare uno spazio museale, integrate con una struttura di basso impatto, per l’accoglienza ed i servizi, -il mercato ortofrutticolo e centro espositivo della produzione agricola dell’Alta Valsugana posto nella zona compresa tra i nuovo centro urbano ed il recente complesso destinato a centro medico, -la revisione dell’attuale sistema dei parcheggi mediante la loro distribuzione e articolazione nell’ambito urbano, lungo gli assi viari di penetrazione e non di attraversamento, sempre con pavimentazioni permeabili e dotati di adeguate alberature, -la modellazione del terreno verso la statale, sia per rialzare la pista ciclabile alla quota necessaria per lo scavalcamento della strada ma anche per creare una barriera visiva ed acustica al traffico veicolare e pesante, particolarmente intenso.

CASA Via Luigi Allegato - Michele Dicembrino

Riqualificazione piazza Aldo Moro ed Enrico Berlinguer - JOI DONATI, Alice Bottelli

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Il progetto è caratterizzato fondamentalmente dalla volontà di trasformare l’intera area in una nuova polarità per la città di Putignano rendendola vivibile e fruibile da tutti i cittadini sfruttando al massimo le sue potenzialità intrinseche. Operazione fondamentale per il raggiungimento di tale obiettivo è dunque quella di collegare tra loro le due piazze che, benché contigue,attualmente fisicamente distinte, e ridefinire gli spazi per renderli totalmente sfruttabili.

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T1

Si è voluto affrontare il tema con assoluto realismo: le richieste del bando presentano un notevole costo in termini di denaro e possibili ulteriori costi sociali in termini di sicurezza.Ragionando in questo senso e cercando di dare risposta a tutte le richieste del programma di progetto, abbiamo cercato di immaginare tutta un’economia implementabile al di sotto di Piazza Aldo Moro, cioè una serie di attività e servizi per la città, totalmente invisibili ma esistenti e pulsanti sotto la grande piazza e le aree verdi che verranno ricreate.

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T2

Attività e funzioni che, posizionandosi alla quota degli spazi un tempo adibiti al mercato coperto, vengono attivate in un ambiente virtualmente ipogeo,ma fisicamente connesso alla piazza sovrastante.

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Planimetria

Il disegno della piazza è principalmente connotato dalla volontà di riportare alla luce l’antico palinsesto della Villa Comunale sfruttando però a nostro vantaggio l’esistenza delle strutture edificate per una rifunzionalizzazione complessiva di tutta l’area.

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Piante livelli interrati

Il volume che si trova sotto Piazza Aldo Moro costituisce dunque una specie di bolla d’aria capace di contenere una serie di spazi commerciali e di servizio ad effetto ipogeo (dove per effetto ipogeo s’intende non uno spazio scavato nel sottosuolo, ma uno spazio che in realtà segue l’orografia del terreno).

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La presenza di questa economia pulsante distribuita sotto il manto lastricato della piazza diventa, secondo la nostra proposta, una chiave interpretativa per affrontare il problema del “dopo realizzazione”. Cioè del momento in cui l’area sarà davvero utilizzata e dovrà essere gestita.

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Parking view

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Access to parking

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Raumplan milanese - Daniele Geltrudi

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Cos’è il Raumplan? Per Adolf Loos è il montaggio di ambienti diversi per altezza entro un volume architettonico, è economia spaziale contro lo spreco e la monotonia dei piani sovrapposti. Raumplan, infatti, significa rivedere l’artificiosa divisione dell’edificio in piani sovrapposti che conduce ad attribuire a tutti gli ambienti un’altezza fissa, convenzionale, cioè a vedere i rapporti tra gli ambienti in modo esclusivamente grafico, proiettati sul piano: la mediazione del disegno interviene solo per incastrare tra loro i vari ambienti nel volume del fabbricato, compensando nel modo più utile i vari dislivelli. L’appartamento, situato in un monumentale palazzo residenziale realizzato in seguito al Piano Beruto, era costituito da tre locali serviti da un corridoio: la revisione generale ha, invece, configurato un unico spazio interno a tutt’altezza, lungo 12,80 m. e profondo 4,90 m., illuminato da tutte e quattro le grandi finestre esistenti e coperto da un controsoffitto a volta. All’interno di tale unico spazio, applicando il principio del Raumplan, sono stati disposti gli ambienti della cucina, della camera da letto principale e di uno studiolo-camera da letto. Sono stati ottenuti, in questo modo, due livelli, inferiore e superiore, tra loro incastrati ed articolati con una scala marinara (una scala a gradini sfalsati). Ai due livelli corrispondono i due bagni, inferiore e superiore, ricavati fuori dallo spazio unitario a volta: il bagno inferiore è anch’esso articolato in due ambienti in sequenza a diversa altezza, il bagno superiore è sovrapposto ad un vano di servizio per tutti i nuovi impianti. A conferire all’intera architettura il carattere di unitarietà contribuisce in maniera decisiva l’utilizzo generalizzato della doga di douglas alta 10 cm.: con essa è stata configurata l’intera geometria dell’appartamento, dalle “pareti di fondo” al pavimento, dagli ambienti sovrapposti ed incastrati alla scala marinara, dal tavolo da pranzo lungo 3 m. ai due tavolini-panca del salotto. Al caldo colore naturale del douglas sono stati accostati solo due altri colori: il nero pieno e quello che gli inglesi chiamano white tie. In nero è il mobile-cucina, accessibile sui due livelli, il rivestimento dei bagni ed il tappeto complanare dell’ambiente principale (non è sovrapposto, ma incassato nel pavimento di legno). In white tie è il contenitore centrale su disegno, accessibile sui due livelli e su tre lati, il contenitore a tutt’altezza dell’altra “parete di fondo” e la volta. Il mobile-cucina su disegno, realizzato in HPL nero, è caratterizzato dal vano centrale completamente aspirato. Data la collocazione della cucina all’interno dello spazio abitabile aperto, una particolare attenzione è stata posta al tema dell’aspirazione dell’aria: la geometria della cucina garantisce un discreto livello di “contenimento”, il dislocamento del potente aspiratore e la generosa dimensione del condotto (diam. 250 mm.) garantiscono elevata portata e bassissima rumorosità. In contrasto con la generale contemporaneità dell’appartamento, la parete delle antiche finestre ed alcune porzioni orizzontali del soffitto vogliono restituire la percezione dell’ambiente originale: su queste superfici è stato steso, sempre in color white tie, uno stucco realizzato con diversi strati di spatolature incrociate, un po’ a ricreare l’effetto delle superfici delle tele del minimalista Phil Sims.

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hotel piazza Fontana - DANILO RACCUJA

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Hotel 50 posti, ristorante; recupero statico e rifunzionalizzazione di un antico edificio nel centro storico di Taranto, committente famiglia D`Arcante

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Conversion of Mazzoleni industrial site. Seriate - JOI DONATI, Marco Percassi, Alice Bottelli, Paolo Carzaniga, Alessandra Ferrari

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Questo progetto nasce dalla convinzione che costruire non sia solo un processo edificatorio, ma un iter a favore dell’uomo e dell’ambiente. Significa studiare un struttura aggregativa che tenga conto delle problematiche relazionali e sociali sia private sia della collettività ottimizzando il rendimento delle risorse di cui l’area dispone.

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Ciò si concretizza in un processo all’apparenza banale, la realizzazione di un sistema che economizza l’uso del suolo e progetta lo spazio libero: un parco verde collettivo dove vivere è al contempo un vero e proprio sistema connettivo tra le funzioni urbane.

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Si propone quindi una grande piazza-giardino senza soluzione di continuità, che “contiene” le residenze ma anche spazi per la cultura, per l’intrattenimento, per il lavoro, per il commercio; dotata di servizi e di i percorsi che garantiscano unitarietà all’impianto.

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L’elemento unificante è infatti il parco, per questo motivo gli edifici sono in gran parte “sollevati da terra” e il verde, come fosse un ansa del vicino Serio, si espande sotto ad essi e li attraversa, nella convinzione che sia necessario un utilizzo pubblico delle aree pertinenziali della residenza e del commercio, poiché la città non è solo costituita da edifici, ma soprattutto dai sistemi e dagli spazi che interagiscono con essi (piazze, giardini, percorsi,…).

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In questo senso gli edifici nuovi che caratterizzano l’impianto urbanistico sono pensati come i sassi del fiume che emergono dall’acqua, con apparenza di episodi casuali, ma nella sostanza parti vitali di un organismo complesso. La loro disposizione in realtà aiuta ad indirizzare i percorsi di connessione con le zone nevralgiche della città a cui il progetto fa riferimento tessendo una relazione con le stesse: a nord ovest in direzione del centro storico di Seriate, a nord est verso la “parte alta” di Via Marconi e a sud in corrispondenza dello spazio aggregativo che si creerà tra il lo spazio musicale, l’arena verde all’aperto e il teatro esistente.

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L’assetto planimetrico dell’impianto si confronta con la scelta di confermare e riqualificare tre edifici esistenti all’interno del lotto di intervento. La decisione di riutilizzare alcuni manufatti è dettata da un lato dalla loro intrinseca valenza architettonica dall’altra dalla loro posizione che appare di per se strategica e che sottolinea percorsi o accessi significativi; le ‘porte’ di accesso al lotto con i parcheggi, o meglio i nodi di scambio tra la viabilità carrale e quella ciclopedonale. E’ fuori da ogni dubbio come, questi edifici ,anche se vengono reinterpretati, emanino di per sè un fascino suggestivo, forse in quanto trasmettono la memoria palpabile della loro antica destinazione produttiva.

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Helsinki Central Library - Dieguez Fridman arquitectos & asociados, tristan dieguez, Axel Fridman

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One of the most interesting conditions of public space is its potential to generate unexpected encounters. The goal of the Central Library project is to offer Helsinki citizens the potential of a wide range of encounters: while searching for a specific book, readers will also discover other books and meet other people. As they move inside the building, library users will discover new views of the surrounding cityscape: the park, bay and the city architecture will be seen from new angles and heights. The library will encourage its users’ encounters with culture, society and the city, generating at all times expectation and surprise.

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aerial view

The architectural concept is an atrium that changes its form and defines different relations with the buildings and the park that surround the site.

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At the South end of the site the atrium is a traditional vertical space defined by two building masses: the collections on one side and the learning and doing spaces on the other. The volume facing the park is raised one floor to generate a wide entry loggia that can be seen from Mannerheimintie road. This loggia faces the Finnish Parliament across the park and acts as a counterpoint to its monumental podium and stairs, both at a formal and a symbolic level. It expresses the library’s open and inviting character, transforming the building hall into an extension of the park.

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park views

At the North end of the site, the atrium shifts to a wide, tall and open horizontal space that houses the main collections room. It is placed between the restaurant, café and exhibition areas that open to the park on the ground floor, and the children’s world on the top floor. This main collection room offers views of the park, the bay and the public buildings along Mannerheimintie road. There is a wide balcony for outdoor reading, working or relaxing in visual contact with the park, but separated from it.

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terrace cafe

These two sections propose different relations with the park: the loggia and the formal entry on the city side, and the terraces and balconies on the park and bay side. These apparently conflicting conditions are connected by a twist in the atrium space that turns from vertical to horizontal and defines in this movement the main public circulations. A wide ramp runs along one of the turning atrium walls and leads from the entrance hall to the main collections room on the first floor.

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main reading room access

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reading room

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sections


LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEL CAMPUS UNIVERSITARIO DI MACCHIA ROMANA A POTENZA - Mariangela Martellotta

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Il Campus è ubicato in posizione limitrofa al centro urbano della città e nelle immediate vicinanze è situato il polo ospedaliero con il quale condivide la strada di accesso. L’intera opera è stata realizzata dal 1990 al 2002 con struttura in cemento armato, tompagnature in muratura di vario tipo ed infissi di alluminio freddo e pareti ventilate. Si estende su di una superficie di circa 26 ettari all’interno del quale sono presenti vari edifici tutti collegati tra di loro e che rappresentano il corpo principale. In questo contesto dovranno essere realizzati gli interventi di rifunzionalizzazione energetica che consisteranno in realizzazione di impianti fotovoltaici, sostituzione di manufatti e componenti impiantistiche finalizzati al risparmio dell’energia e razionalizzazione dell’ accesso. Descrizione degli interventi: l’intero progetto è suddiviso in sei macro-interventi così elencati: • Intervento 1: Area parcheggi ingresso principale; • Intervento 2: Tunnel di copertura dell’edificio di ingegneria e di Agraria; • Intervento 3: Parcheggio antistante la centrale termica; • Intervento 4: Tetto centrale termica; • Intervento 5: Area serre. • Intervento 6: Coperture dei capannoni area serre.

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Il sito è ubicato nell’immediate vicinanze dell’ingresso principale dove sono presenti una postazione di sorveglianza in box di alluminio e un parcheggio interno al Campus della superficie di circa mq. 2800 pavimentato con asfalto. L’intervento consiste nella realizzazione di un parcheggio coperto con pensiline fotovoltaiche e nello spostamento dell’ingresso principale in un zona più agevole per l’accesso dei mezzi ingombranti. Gli interventi da conseguire sono la realizzazione di una nuova postazione di sorveglianza, lo spostamento e la ridistribuzione degli accessi, dei percorsi e dei parcheggi, la realizzazione di opere accessorie quali passaggi pedonali, illuminazione, sbarre secondarie ed aree verdi, l’impianto fotovoltaico su pensiline. Le caratteristiche geometriche distributive sono ipotizzate nell’allegato di riferimento.

Il mio lavoro ha riguardato la progettazione dei lotti 1, 3 e 5 in cui sono stati utilizzati dalle componenti a verde fino agli impianti tecnologici per la produzione l’uso di energie rinnovabili. Particolare cura è stata data alle scelte di efficientamento energetico.

Complesso "Rena 2" - Giovanni Storino

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EDIFICI A DESTINAZIONE COMMERCIALEPRODUTTIVADIREZIONALE

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Edificio - commerciale- direzionale

CONCORSO D’IDEE PER LA REALIZZAZIONE DI UN PARCHEGGIO DI TESTATA IN LOCALITA’ LONGEA - MOENA - lorenzo monarca architetto

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L’area oggetto di riqualificazione urbana si trova in una posizione di scambio tra due scale dimensionali distinte: quella urbana minuta e raccolta e quella montuosa titanica e vasta. L’esigenza di costruire un parcheggio in questa posizione e pedonalizzare il centro di Moena ha fornito l’occasione per valorizzare l’area dandole una precisa identità. Al centro dell’interesse del progetto vi sono state le relazioni che l’area è capace di stabilire con la duplice realtà del paesaggio circostante, in un dialogo costante: una nuova costruzione integrata in un sistema più complesso e in grado di stabilire con esso legami significativi di comunicazione.

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La lettura del paesaggio oltre ad implicare valutazioni estetiche, ha messo in gioco elementi naturalistici come i monti, il torrente, il bosco, i pendii verdi e il dislivello che sono diventati vere e proprie risorse dalle quali è nata la soluzione di progetto proposta. In sintesi, le linee guida sulle quali l’idea progettuale si è sviluppata sono: • minimizzazione dell’impatto visivo dell’edificio salvaguardando la continuità del letto del torrente; • riduzione della distanza fisica ed emotiva del parcheggio multipiano dal centro di Moena attraverso una serie di percorsi pedonali che lo connettono alla parte urbana di entrambe le sponde del torrente; • creazione di un nuovo spazio pubblico con una duplice valenza: uno a monte panoramico, in continuità con il pendio verde ad est della statale 48 e l’altro a valle, con un carattere più urbano in stretto rapporto con il centro di Moena. • Il fronte del nuovo edificio parallelo al torrente adotta una soluzione mimetica riproponendo l’immagine del bosco che si sviluppa sulla pendice ovest dell’alveo. • Si è scelto di articolare il fronte con una linea spezzata che assecondi il percorso dell’Avisio. Il fronte è composto da una pannellatura il lamiera forata di alluminio verniciato alternata a doghe di legno di larice impermeabilizzato. Questi materiali, oltre ad essere stati scelti per le loro caratteristiche estetiche, sono anche materiali di durata illimitata che non necessitano di alcuna manutenzione, mentre la loro resistenza agli agenti atmosferici, li rendono adatti a quest’area sottoposta all’aggressione dell’umidità del torrente. L’impianto strutturale in calcestruzzo armato è sostanzialmente molto semplice, strutture verticali con pilastri a sezione circolare e orizzontamenti a pannelli precompressi prefabbicati.

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Il nuovo volume addossato alla statale 48 apre alla possibilità di creare uno spazio pubblico articolato su due livelli. Una piazza urbana a valle [840mq], a quota 16.50m, dove sono collocati gli ingressi pedonali del parcheggio e un negozio [215mq] di articoli sportivi (ski-bike rent); una a monte [1430mq], a quota 20m, che asseconda la pendenza della strada e ospita, oltre alla rampa di ingresso carrabile, un ingresso pedonale e un grande skate-park (www.concrete-skateparks.com). La piazza a monte è pensata come spazio aperto vuoto e panoramico che si affaccia sulla valle e offre la possibilità di ospitare eventi temporanei sia estivi sia invernali quali cinema all’aperto, concerti, feste, skate contest, kinderheim ecc. Un importante dettaglio del progetto è la balaustra che protegge le piazze verso lo strapiombo del letto del fiume. Il parapetto è realizzato in lamiera di rame forata e legno che termina in un cordolo di metallo verniciato verde. Questo elemento è utilizzato per conferire dinamicità e movimento allo spazio aperto e vuole essere il motivo riconoscibile del progetto dall’interno di Moena dato che la balaustra è riproposta in tutti i collegamenti pedonali che connettono il parcheggio alle parti urbane. Il cordolo in metallo potrà ospitare delle illuminazioni led e diventare così nelle ore notturne un nastro di luce che si ramifica all’interno del tessuto urbano connettendo i diversi spazi.

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Per il ponte carrabile di collegamento tra la statale 48 e via Ischia si è scelto una struttura asimmetrica in tubolari in ferro verniciato. I due semi archi, 40 e 20 metri, si appoggiamo su un unico pilone posto disassato rispetto alla mediana della luce della struttura, sulla riva ovest del torrente, a 10m dal limite d’acqua. L’ingresso carrabile del parcheggio è posizionato nella parte più a monte in prossimità della nuova rotonda che gestisce il traffico proveniente dal ponte che si immette nella statale 48. Gli ingressi pedonali si trovano lungo il camminamento pedonale che costeggia la statale 48 uno a monte in prossimità dell’ingresso carrabile l’altro a valle all’estremità del parcheggio in prossimità della curva dove attualmente c’è uno slargo del camminamento pedonale. Quest’ultimo ingresso pedonale a quota 16.50m è in comunicazione con il livello -4 a quota 6.00m e con il percorso pedonale che costeggia il torrente e che collega il parcheggio al centro di Moena . Le uscite di sicurezza si trovano nel lato ovest dell’edificio e si raccordano al livello -4 e al percorso pedonale lungo l’Avisio.

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A livello funzionale il progetto propone: LIVELLO -1 quota 16.50m : 34 posti auto + 32 posti bike-sharing + negozio 220mq LIVELLO -2 quota 13.00m : 86 posti auto + 15 posti moto LIVELLO -3 quota 9.50m : 86 posti auto + 15 posti moto LIVELLO -4 quota 6.00m : 85 posti auto + 15 posti bike-sharing + 10 posti moto TOTALE : 291 posti auto di cui 11 per disabili, 47 posti bike sharing e 40 posti moto

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Bathroom design - Alessio Calandrino

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Raffinati elementi minimal, caratterizzati da moduli sospesi, da gole inclinate a 45°, i vani a giorno e materiali ricercati

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Kithcens design - Alessio Calandrino

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La soluzione a golfo separa solo concettualmente l’area cucina dalla zona destinata al soggiorno. Moduli, colori e finiture in vetro laccato determinano nello spazio una continuità che diventa sinonimo di un nuovo modo di vivere dentro la casa.

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cucina

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cucina

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