Il bando di concorso indetto dalla Amministrazione Comunale di Lanzada richiede una generale sistemazione dell’area compresa fra la via Palù e la via San Giovanni, con particolare attenzione alla nuova sede della scuola elementare, chiede quindi di individuare due possibili alternative dimensionali in riferimento a due diversi bacini di utenza: sei classi per il solo Comune di Lanzada o quindici classi per un comprensorio più ampio che comprende i comuni di Lanzada, Chiesa Valmalenco e Caspoggio. LA SCUOLA CON QUINDICI AULE– Soluzione A Il luogo risulta occupato dalla vecchia scuola, della quale si richiede la demolizione, da un parcheggio all’aperto e da ritagli di aree verdi. E’ attraversato da percorsi pedonali che collegano anche la strada alta di via San Giovanni e quella bassa di via Palù.
© Giampaolo Rinaldi . Published on August 09, 2013.
La scuola ha l’ingresso pedonale in alto e l’arrivo dello scuolabus in basso con difficoltà evidenti di connessioni. Il dislivello fra le due strade, di circa dieci metri, è subito apparso l’elemento importante dal quale la progettazione dovesse partire, ovvero individuare una corretta sezione edilizia fra le due strade. La nuova costruzione occupa per intero il lotto a disposizione e si dispone, con il porticato, sul filo della via San Giovanni e, con il fronte sud delle aule, sul filo del muro che attualmente delimita il parcheggio sulla via Palù.
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La scuola necessariamente si sviluppa su più livelli ed è per questo che si è scelto di concentrare le funzioni quotidiane (aule, laboratori, uffici, mensa e palestra) su tre piani e quelle di frequentazione saltuaria (auditorium, depositi, archivi) o ad uso esclusivo degli adulti (parcheggio) negli altri due piani. Un totale di cinque livelli che ben si confrontano con il contesto edilizio in quanto a nord la nuova scuola risulta più bassa del profilo di gronda della vecchia, mentre a sud la facciata delle aule risulta poco più alta della bella casa in raso-pietra situata poco più a ovest e comunque in linea con i fabbricati affacciati sulla via Palù. La vecchia scuola, benchè arretrata dalla strada, appare più imponente se vista dalla via Palù.
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Il progetto si costruisce quindi dalla sezione longitudinale, dall’accostamento di tre grossi volumi parallelepipedi che contengono le funzioni richieste e dalla ricchezza dello spazio interstiziale che questo accostamento genera. Uno spazio interstiziale che si configura come una sorta di grossa T rovesciata alla quale la leggera rotazione del blocco ovest fornisce tensione e variabilità; un grande spazio di connessione e di relazione; un abbandono del lungo corridoio scolastico illuminato lateralmente (che tanto ci ha accompagnato nelle nostre vecchie scuole) a favore di uno spazio in tensione con le grandi vetrate di fondo aperte alla luce e al paesaggio circostante, grandi aperture verso l’esterno e verso la variabilità del tempo; un’analogia con la complessità urbana che si ritrova nei tessuti storici, ed anche in quello vicino di Lanzada, dove i percorsi, gli anditi, le corti, cioè tutti gli spazi interstiziali ritagliati fra i volumi edilizi, sono la vera ricchezza.Grosse asole a pavimento permettono, in tutta sicurezza, la connessione fra i tre livelli di frequentazione giornaliera, in modo da arricchire lo spazio di relazione fuori dalle classi. L’accessibilità L’ingresso principale della scuola dà sulla via Palù in quanto qui arriveranno gli scuolabus e quindi la maggior parte degli studenti. I ragazzi, prima di varcare la soglia e immettersi nell’atrio, saranno accolti in uno spazio aperto e coperto collocato ad una quota più alta dalla strada (+973,50m) e accessibile da una scalinata e da una rampa.
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L’attuale parcheggio sarà eliminato a favore di uno spazio pedonale riservato all’arrivo e partenza dei ragazzi con i bus. Nello spazio coperto confluiscono i percorsi pedonali che attraversano l’area. Un secondo ingresso è previsto anche dalla via San Giovanni (+981,00m) attraverso un porticato disegnato da grossi pilastri in pietra che protegge l’accesso e la scalinata esterna.
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I parcheggi sono previsti nel piano seminterrato (+970,50m) accessibile in rampa dalla parte più bassa della via Palù per un totale di 26 posti auto e tre moto. L’accessibilità pedonale è prevista da una rampa protetta verso la strada e tramite ascensore. L’orientamento e la dislocazione degli spazi Il progetto ha ricercato la miglior luce per le aule orientandole verso est e verso sud: luce e apporto solare mediante le due serre bioclimatiche di facciata. Luce e caldo che saranno filtrati/canalizzati per evitare gli eccessi come sarà illustrato nei punti successivi. La mensa, l’auditorium e la palestra, meno bisognosi di luce naturale, sono collocati invece nel blocco ovest.
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Quindi al livello +970,50 ci saranno i parcheggi, al livello +973,50 troveranno posto il porticato, l’atrio di ingresso, l’auditorium, con la possibilità di ingresso autonomo rispetto alla scuola, il deposito, l’archivio morto e i locali tecnici. A quota + 977,25 le quattro aule a sud, gli uffici di segreteria e l’aula insegnanti, a livello +981,00 le quattro aule a sud, le tre aule a est, la mensa e l’ingresso protetto dalla via San Giovanni. Al livello +984,75 si trovano le quattro aule a sud, i tre laboratori a est e la palestra con spogliatoi nel blocco ovest.
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I materiali La scuola si costruisce con il materiale della valle: la pietra e il legno. Con il legno si rivestiranno gli interni, saranno realizzate le grandi vetrate e tutti i serramenti e le facciate interne delle serre bioclimatiche. Con la pietra si realizzeranno le lame frangisole delle serre bioclimatiche e i rivestimenti esterni della facciata ventilata nelle possibili ipotesi di utilizzo di “smolleri” posati in opera o pre-assemblati in pannelli prefabbricati, o di utilizzo di inerte di serpentino macinato in diversa granulometria in cemento faccia a vista e poi lavato con getto in pressione, o in pannelli prefabbricati. In tutti i casi l’utilizzo della pietra della Valmalenco darà il giusto carattere ad un edificio pubblico.
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LA SCUOLA CON SEI AULE– Soluzione B Il progetto di scuola con sei aule si concretizza a partire dal progetto per quindici aule con un lavoro di sottrazione di spazi e di livelli. Ai piani bassi si confermano le funzioni già presenti per il progetto a quindici e cioè: il parcheggio, l’auditorium, l’atrio di accesso i depositi e i locali tecnici; al piano +977,25 le quattro aule a sud e gli spazi amministrativi. Alla quota +981,00 invece il piano viene ripensato prevedendo le due aule e due laboratori nel blocco sud e la palestra e uno spazio giochi aperto e protetto negli altri due blocchi. A questo piano l’accesso diretto dalla via San Giovanni dà la possibilità di un uso più flessibile della palestra e dello spazio giochi; questi spazi possono essere aperti all’uso da parte di esterni e lo spazio giochi può diventare luogo per mostre ed allestimenti temporanei o per altri usi tutti da inventare. GLI ASPETTI ENERGETICI PER UNA SCUOLA PASSIVA
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La costruzione ‘’passiva’’ della scuola tiene in considerazione i punti fondamentali di una progettazione ed esecuzione di edifici Zero Energy come peraltro previsto nella direttiva della commissione europea EPBD-2 (rescart) del 15/05/2010 : •I nuovi edifici pubblici dal 2019 dovranno essere “a energia quasi zero” utilizzando esclusivamente energie rinnovabili per la copertura di tutta l’energia primaria. •intervenire in modo essenziale sull’involucro, in modo scientifico, al fine di soddisfare a livello energetico i requisiti di case passive secondo protocollo standard passive house, sia per quanto riguarda la prestazione invernale, che quella estiva; •comfort abitativo estremamente elevato •costi ammortizzabili in tempi rapidi; •ottimizzazione della parte impiantistica secondo tale standard, copertura del fabbisogno energetico restante utilizzando energie rinnovabili limitati all’effettivo fabbisogno, rapportato anche all’impegno di spesa a disposizione dell’ente appaltante; •livello di risparmio di costi d’esercizio e di manutenzione dell’intera opera; •valutazione finale costi-benefici per l’Amministrazione •rispetto delle tematiche in termini di ‘’ARCHITETTURA BIOCLIMATICA’’ Modalità di intervento L’ articolazione spaziale della scuola dipende anche da valutazioni di natura bioclimatica che valorizzano il contributo solare e lo sfruttamento di ventilazioni interne con recupero del calore stesso. Tale impostazione si riconosce nella forma, nella scelta delle aperture, nei rapporti di illuminazione e soleggiamento. Il calore accumulato nelle zone adibite a cavedio o potenziale ‘’serra solare’’ sarà recuperato e, tramite scambiatore, l’aria depurata dalla CO2 verrà rimessa nei locali a nord ovest dove è più forte il bisogno di riscaldamento. Un sistema di sensori regolerà le aperture dei bypass al fine di avere una temperatura costante in tutti i locali. Nella stagione estiva, semplici aperture azionabili dal basso e dall’alto, favoriranno l’espulsione dell’aria calda e ricca di CO2. Nel periodo invernale invece la chiusura ermetica delle aperture attiverà l’impianto VCM che garantirà il necessario ricambio d’aria interno. Questo sarà un vero e proprio sistema passivo di riscaldamento che, attraverso l’accumulo e la dissipazione-recupero del calore nei cavedi a est e sud e attraverso le facciate pressoché interamente vetrate, consentirà nel periodo invernale la captazione solare e la conservazione del calore e un notevole accumulo termico per l’intero edificio.
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Le vetrate saranno schermate da un sistema di ombreggiamento orizzontale a sud e a est di tipo regolabile così da evitare la radiazione solare diretta all’interno delle aule. Il risparmio energetico permette quindi la possibilità di non realizzare un impianto di riscaldamento tradizionale ma solo di sfruttare l’impianto VMC. Esempi di edifici similari pubblici sono già stati realizzati in Valtellina (scuole e asili a Valdisotto), oltre che in Germania, Austria, Francia, e sono ampiamente soddisfacenti sia in termini di comfort, che in termini di risparmio globale energetico. Il progetto prevede una simulazione di tipo dinamico e non statico proprio per la complessità relativa all’uso di alcune sale rispetto ad altre, al fine di ottenere temperature d’esercizio realmente uniformi in tutti i locali dell’edificio, standard base obbligatorio per realizzare edifici passivi.
© Giampaolo Rinaldi . Published on August 09, 2013.
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