RELAZIONE STORICA E DI PROGETTOPIANO CANTINA Le attuali cantine si trovano a circa 2.00 metri sotto il piano di campagna della piazza e seminterrate sui lati nord e est. Verso la piazza, posta a nord dell’edificio, sono presenti finestre centinate ricavate tra il piano di campagna e l’intradosso delle volte della cantina che determinano il livello del piano rialzato soprastante. Una scaletta con gradini in pietra, accessibile dal disimpegno contiguo alla scala posta sul lato est, consente l’accesso ai locali. Nel progetto è prevista la sistemazione di una piattaforma elevatrice da collocare all’estremo ovest dei locali, dopo aver provveduto alla demolizione della cisterna dell’accumulo dell’acqua riscaldata dai pannelli solari installati alla fine degli anni ’70 nel cortile sud di proprietà ed oggi in totale disuso. Sarà inoltre rimossa la centrale termica alimentata a gasolio e demolito il filtro REI costruito per isolarla dal resto dei locali seminterrati. Il nuovo locale centrale termica verrà rilocalizzato nel seminterrato presente sul lato est dell’ex cinema parrocchiale e posto al di sotto dei camerini e del palcoscenico. L’attuale pavimentazione delle cantine, in terra battuta per i primi due locali e in battuto di cemento per l’attuale locale centrale termica, verrà sostituita con lastre in pietra di Luserna a spacco naturale fine di pezzatura variabile, posate a correre con malta di calce idraulica sul piano di terra e sabbia adeguatamente livellato. Le volte e le pareti verranno pulite mediante spazzolatura manuale per rimuovere lo sporco e la calce decoesa nei giunti. A pulitura effettuata seguirà la ristilatura finale dei giunti mediante l’utilizzo di calce idraulica naturale o calce aerea con coccio pesto giallo a perfetta imitazione e integrazione con le parti esistenti ancora presenti e previa adeguata e concordata campionatura. La piattaforma elevatrice, provvista di pareti interne vetrate, consentirà– anche ad utenti con difficoltà motorie – l’accesso autonomo ai locali della casa canonica dei piani cantina, rialzato, primo e secondo. Le aperture finestrate rivolte a nord, oggi quasi totalmente prive di serramenti, verranno dotate di telai in legno o metallo e zanzariera con movimento a wasistas o ad anta-ribalta e vetri doppi. Le canalizzazioni per la ventilazioni naturale delle cantine che sfociano nel piano sottotetto – rilevate nei muri e nelle volte delle cantine – saranno riattivate e munite di griglie in rame per impedire l’intrusione di ratti e insetti vari. PIANO TERRENO–RIALZATO Il piano terreno o rialzato, sopraelevato di circa 80 cm dal piano di campagna, è costituito da locali di forma regolare coperti con volte in muratura a padiglione. Prima degli interventi di trasformazione del XX secolo detti locali risultavano contigui fra di loro e senza corridoi di distribuzione e di disimpegno – come era comune nelle architetture del tempo. Da alcune planimetrie della fine del 1700 a firma dell’arch. Carlo Borda, consultate presso l’archivio parrocchiale, si può leggere l’impostazione planimetrica originaria prevista nel progetto prima delle trasformazioni e degli adattamenti successivi desumibili dalla “Licenza Architettonica” datata novembre 1826. La destinazione funzionale del piano terreno verrà mantenuta – con alcuni adeguamenti – per le attività pubbliche e ricettive della parrocchia quali uffici, parlatorio, salone incontri, cucina foresteria, salone giochi, ecc. Nel locale attualmente adibito ad ufficio del parroco è prevista la collocazione di servizi igienici senza barriere ad uso privato e per diversamente abili, oltre a servizi per il pubblico. Detto ufficio verrà ricollocato nel vano compreso tra l’atrio d’ingresso principale e l’atrio senza barriere che conduce al pianerottolo della piattaforma elevatrice. L’impianto elevatore, posizionato sulla parete ovest di detto locale, sarà realizzato con struttura metallica e tamponamenti interamente vetrati e porte panoramiche. L’ufficio sarà disimpegnato con pareti alte circa 2 metri aventi struttura metallica e tamponamenti in legno e vetro. Nel corridoio di distribuzione sarà collocata una rampa con pedate anch’esse in pietra in sostituzione di quella attualmente presente e collocata nello spessore del muro che divide con l’atrio a quota 0,00 metri. L’attuale pavimentazione, realizzata negli anni ’90 con piastrelle in ceramica e presente nell’atrio, nell’ufficio, nella camera e nei disimpegni, verrà sostituita da una pavimentazione in pietra di Luserna a spacco naturale fine posato a correre con larghezza e lunghezza variabile. Anche il pavimento del locale cucina-pranzo foresteria, realizzato negli anni ’60 con piastrelle in gres rosso, verrà sostituito con lo stesso pavimento in pietra sopra descritto. Nel locale sud est della manica principale verrà demolito il servizio igienico esistente e successivamente ricomposto il pavimento in legno mancante per ridare forma e volume al locale originario che sarà adibito a salone incontri e/o aula catechismo. Il pavimento del salone centrale costolonato verrà restaurato e conservato con la sua impostazione originaria. I saggi stratigrafici eseguiti in detto locale hanno evidenziato la presenza di un apparato decorativo risalente alla fine del XVIII° secolo e inizio XIX° secolo, costituito da elementi geometrici quali filetti e pannelli policromi. Le pareti presentano anch’esse – sotto un consistente strato di scialbi di calce e tappezzerie – decorazioni risalenti allo stesso periodo. I lavori di restauro sono mirati a ricondurre lo stato dei luoghi all’impostazione architettonica e decorativa originaria o alla più coerente impostazione tipologica a noi pervenutaci, con particolare riguardo ad ogni aspetto ad esso legato. Nel documento di Licenza architettonica, datata novembre 1826 e consultato presso l’archivio storico della Parrocchia, al punto 1 si legge del “traslocamento dell’intero scalone ora esistente nell’entrata coll’arbitrio nel ricollocarlo di farlo protendere da mezzanotte a mezzogiorno, ovvero viceversa”. Con tutta probabilità, in seguito a questo progetto venne operata la demolizione dello scalone principale posizionato nell’atrio d’ingresso e realizzata la scala attualmente presente nell’ingresso senza barriere posto sul lato nord della manica più bassa. Questo intervento era finalizzato a dare maggiore respiro all’ingresso principale della canonica disimpegnandolo dalla scala che conduceva all’abitazione del parroco. La scala invece presente sul lato est è stata probabilmente realizzata all’inizio del secolo scorso per agevolare l’accesso al piano superiore che richiedeva sino ad allora l’utilizzo della sola scala precedentemente descritta. Questo intervento comportò la totale o parziale demolizione della volta della camera nord est del piano terra – attualmente destinato ad ufficio accoglienza – oltre alla realizzazione o risistemazione della volta e dei relativi pavimenti del piano superiore. Al piano primo, la volta che ricopriva l’intero vano originario nord-est venne con probabilità ridefinita – senza essere demolita – con una porzione di volta leggera a controsoffitto per inquadrare e caratterizzare meglio la nuova scala sottostante appena costruita. PIANO PRIMO Il piano primo che corrisponde al piano “nobile” dell’edificio, si presenta, come per il piano terreno, coperto da volte in muratura per tutti i locali ad eccezione del grande vano centrale rivolto a sud e attualmente suddiviso in due locali principali distribuiti da corridoio centrale. Per questi locali, realizzati negli anni ’50 del XX° secolo, veniva realizzata una nuova soletta in c.a. intermedia tra il pavimento e la volta di copertura dello spazio voltato a doppia altezza del salone originale. Oltre alle nuove tramezzature veniva rimosso il pavimento originario in cotto sostituendolo con pavimenti in listoncini di legno e piastrelle in graniglia. Le attuali porte con sopraporta che danno accesso alle due camere, al ripostiglio e al vano scala che conduce al piano amezzato, sono state recuperate e ricollocate dalla trasformazione del precedente salone. La volta originaria – costituita da struttura in tavole e listellatura in legno intonacata – risulta essere molto simile a quella rappresentata nel progetto presente presso l’archivio parrocchiale. Detta volta necessita di restauro in diverse parti a causa delle ripetute infiltrazioni d’acqua piovana provenienti dalla copertura che purtroppo è risultata per anni in serio stato di degrado. Il disegno, impostato simmetricamente sulla pianta rettangolare del salone, era composto di quattro piccole volte a padiglione a pianta quadrata poste agli angoli e di una volta centrale a cupola con due grandi lunette sui lati lunghi e due più piccole su quelli corti. Salvo qualche piccola differenza dimensionale e di dettaglio si può considerare l’attuale volta fedele al progetto originale. Il progetto di restauro riporterà gli spazi del salone all’impostazione originaria presente prima degli interventi degli anni 1950 circa procedendo con la demolizione delle tramezzature e la rimozione dei pavimenti in quella data realizzati. A demolizioni eseguite occorrerà eseguire la pulitura delle pareti e delle volte del salone, ricostruire il pavimento in cotto precedentemente demolito secondo il modello ancora rilevabile nel ripostiglio esistente utilizzando le piastrelle recuperate dalla rimozione del pavimento dei locali di sottotetto e di alcune camere del piano primo. I locali destinati a camere, verranno dotati di servizio igienico inserito come volume autonomo all’interno dell’ambiente originario e provvisto di copertura piana posta ad altezza di circa 2,60 m. e corrispondente all’architrave che divide in due le finestre di facciata. Dall’esterno sarà così dissimulata la vista del soffitto dei servizi con il serramento medesimo. All’interno dei locali sarà possibile apprezzare la spazialità originaria e la visione globale dei soffitti anche dopo l’inserimento dei nuovi servizi igienici che risulteranno circa 1,00 m. più bassi dell’imposta delle volte. La camera nord-est verrà dotata di servizio igienico ricavato dalla chiusura del pianerottolo esistente posto di fianco della scala utilizzando pannellature in cartongesso ad altezza massima di m. 2.40 misurato all’intradosso del soffitto. Anche in questo caso avremo un volume tecnico inserito all’interno della volta della scala. L’accesso al servizio igienico è previsto attraverso ad una porta scorrevole inserita all’interno dell’armadiatura della camera e in cima ai due gradini che separano i livelli dei pavimenti. Date le esigue dimensioni, il servizio non potrà essere utilizzato da utenti diversamente abili o con disabilità motorie. Nell’attuale disimpegno, sarà demolita la scala che conduce al piano sottotetto. A demolizione avvenuta occorrerà procedere alla sistemazione della volta del disimpegno e sistemare l’appoggio necessario a sostenere la volta esistente e coprente il locale cucina-pranzo previsto in progetto. Particolare attenzione sarà riservata alla demolizione della porzione di volta esistente in modo da consentire il passaggio della piattaforma elevatrice che condurrà fino al piano superiore. La piattaforma servirà anche il piano primo della manica bassa per consentire l’accesso senza barriere al minialloggio previsto in progetto. Le destinazioni funzionali degli spazi saranno evidenziate con la diversa scelta della pavimentazione; in legno per gli ambiti privati delle camere e in cotto – recuperato dalla rimozione di alcuni pavimenti presenti in questo piano e nel piano sottotetto – per il salone, lo studio, l’ingresso e la cucina pranzo che costituiscono la parte comune del piano residenziale della casa canonica. PIANO SECONDO In questo piano – attualmente utilizzato come locale di sgombero – saranno localizzate le aule per catechismo che, all’occorrenza e soprattutto al termine dell’attività didattica e pastorale – coincidente con il termine dell’anno scolastico – potranno essere trasformate in camere per foresteria o per l’accoglienza di gruppi in visita alla parrocchia. Nel vano voltato che conteneva l’arrivo della scala, demolita nel XIX° secolo, verranno localizzati tre servizi igienici, uno dei quali accessibile per misure e disposizione ad ogni tipologia di utenza. L’ingresso al piano sarà garantito dal prolungamento della scala esistente che ha accesso diretto dalla piazza e attualmente giunge sino al piano primo. Le nuove rampe sono previste in struttura metallica con pedate in pietra di Luserna. La piattaforma elevatrice, che si immette nella prima aula posta sul lato nord ovest, permetterà un comodo accesso al piano anche per utenti su sedia a rotelle o con difficoltà motorie. Gli attuali soffitti a volterrane che ricoprono i due locali posti verso ovest verranno in parte demoliti per consentire la realizzazione di aule con altezze adeguate a doppia altezza. Il soffitto sarà costituito dalla copertura lignea del tetto a vista recentemente restaurata. Le volterrane conservate, costituiranno il piano pavimento dell’impalcato dei locali di sgombero del piano superiore di sottotetto. Dal piano secondo, attraverso a due nuove aperture, sarà possibile accedere al nuovo ballatoio-soppalco del salone, che corona a circa 4,70 m di altezza il locale ripulito del solaio in c.a. e delle tramezzature di recente esecuzione. Le nuove porte saranno ricavate nel muro di spina e centrate a due delle quattro volte a padiglione poste agli angoli del salone. Il soppalco, che sarà sostenuto da una struttura metallica formata da profili HEB o IPE, consentirà l’accesso ai piani alti della biblioteca-archivio favorendo nel contempo una più facile gestione e manutenzione dello spazio, delle luci e delle aperture. Considerato l’uso privato del salone, l’accesso al soppalco sarà regolato dall’utenza del primo piano. Le aule che si trovano sul lato est del corpo di fabbrica saranno suddivise tra loro da pareti in cartongesso fonoassorbenti, al fine di garantire un’adeguata insonorizzazione durante lo svolgimento concomitante dell’attività pastorale giovanile. Dette tramezzature potranno anche essere realizzate utilizzando tende mobili termo e fonoisolanti o serramenti mobili metallici o in pvc o in legno. L’attuale pavimentazione in cotto presente in questo piano verrà rimossa e recuperata per essere ricollocata al piano primo nei locali del salone, disimpegno, studio e cucina-pranzo. Dopo la rimozione delle piastrelle sarà necessario procedere al consolidamento delle volte con il getto di una caldana di calce idraulica armata con rete elettrosaldata zincata a maglia fine. Nel contempo verranno predisposti i passaggi tecnologici dei vari impianti sfruttando il rinfianco delle volte posti sul perimetro dei locali. La nuova pavimentazione dei locali del secondo piano sarà realizzata con un getto di materiale autolivellante a base di resine acriliche di colore rosso ad imitazione del coccio pesto. Questa finitura, resistente agli urti, rigature e acidi consentirà l’utilizzo dei locali per le svariate attività didattiche e formative della parrocchia quali, catechismo, riunioni, incontri, ecc. PIANO SOTTOTETTO Come precedentemente accennato, il piano sottotetto o piano dei soppalchi, verrà utilizzato come locale di sgombero per il ricovero di attrezzature e materiali utilizzati saltuariamente per le attività della casa canonica. L’accesso a questi solai sarà consentito da una scala in legno o in ferro sistemata all’interno del locale sud ovest del piano secondo. Per impedire l’accesso non autorizzato ai soppalchi è prevista una cancellata con porta in ferro che divide la scala dal locale che la contiene. Al di sopra della volta del salone sarà realizzato un impalcato in legno con struttura portante in putrelle di acciaio recuperate in parte dalla demolizione di porzioni di solai a volterrane che coprono i locali posti a ovest del piano secondo. Detto solaio dovrà proteggere la volta sottostante da danneggiamenti o cedimenti conseguenti ad involontario calpestio di parti della struttura preservando nel contempo dal rischio di cadute accidentali data la precaria resistenza della volta costruita con struttura in incannucciato e listelli di legno intonacati. Lo stesso tipo d’impalcato coprirà anche la volta esistente che dopo i restauri coprirà i locali adibiti a servizi igienici. Le volte in volterrane che verranno conservate come piani soppalchi saranno consolidate con il getto di una caldana di calce idraulica naturale armata da rete elettrosaldata a maglia fine. Gli estradossi delle volte verranno isolati con isolanti posati a secco di materiale leggero di sughero bruno o di lana di roccia ricoperti da membrane permeabili al vapore atte a preservarli da polveri e parassiti.
© Mario Brunetti . Published on September 26, 2013.
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