Rapporto con l’ambiente urbano La chiesa di Santa Maria del Carmine è il primo elemento visibile al passante dalla strada di nuova costruzione tra via Petraro e via Motta Bardascini, così che l’edificio sacro diventa fulcro del progetto urbano. Il fedele ritrova da subito una focalità nella chiesa, sentendosi accolto e chiamato ad entrare. Questo volume risulta arretrato dal confine, così da creare uno sagrato quale spazio di accoglienza rivolto verso il quartiere. Le aule del ministero pastorale e la casa canonica sono isolate dall’edificio sacro e, sviluppandosi parallelamente alla strada, ne definiscono il fronte urbano. I vari corpi di fabbrica non risultano isolati, ma sono raccordati dagli spazi esterni e dialogano tra loro conservando trattamenti superficiali comuni. Questi fanno da cortina ai differenti episodi esterni: un giardino a terrazze che privilegia la vista sul Vesuvio, uno spazio cavea per celebrazioni all’aperto, un campo per attività sportive e ludiche. La casa canonica è stata progettata in modo che possa essere costruita successivamente e presenta propri spazi pertinenziali. Il parcheggio si prevede interrato, al di sotto delle aule, della casa canonica e del campo, con accesso dalla strada sul confine est del lotto.
Render esterni 1
© Gennaro Ferrara . Published on February 22, 2014.
Riconoscibilità dell’edificio sacro L’isolamento dell’edificio sacro consente una completa percezione degli spazi sia interni che esterni e un continuo richiamo tra il dentro e il fuori: vi è corrispondenza della porta con il sagrato, della cappella feriale e della sagrestia con il giardino terrazzato, della copertura con la passeggiata esterna che contiene la via crucis, dell’abside con la cavea. La storia dell’architettura sacra è ispiratrice delle scelte progettuali, così da avere uno spazio riconoscibile dai fedeli. In tal senso l’aula liturgica ha un impianto a navata rettangolare unica, che concentra la vista sull’area presbiterale, coperta da una copertura a botte ribassata che avvolge l’aula. Le differenti altezze tra la sagrestia, la cappella feriale e l’aula, e il successivo abbassarsi della copertura fino a toccare il terreno, definisce un profilo familiare e rassicurante al fedele. Il campanile e la porta, definendo il prospetto d’ingresso della chiesa, ne rafforzano l’identità.
Inquadramento nel lotto
© Gennaro Ferrara . Published on February 22, 2014.
Profilo estetico formale La navata è delimitata lateralmente nel suo sviluppo da due elementi. A sinistra vi è un volume allungato che, quando viene fuori dall’aula, diventa campanile; all’interno ospita la penitenzieria, la custodia eucaristica, il fonte battesimale, ripiani per suppellettili e oli sacri, il coro e l’organo. A destra della navata, un muro accoglie il programma iconografico sul tema dei sacramenti, così da essere legato concettualmente a ciò che c’è sul lato opposto. Il trattamento superficiale in pietra lavica è comune, così che il fedele ha una percezione di simmetria e di unità. Il muro e il volume si evidenziano nella loro forma e matericità anche all’esterno, denunciando la presenza dell’aula liturgica. Il rivestimento in pietra riprende il tema dei cristiani come pietre vive che costituiscono la Chiesa popolo di Dio. Le altre superfici che delimitano l’edificio sacro sono elementi più leggeri, sia per i materiali (legno, vetro, intonaco), sia per le forme curve che si irradiano dal centro dell’aula. Per la copertura della navata si adotta il legno, come la carena di una barca, simbolo della Chiesa nonché testimonianza dell’economia locale dei cantieri navali. Tale copertura si spinge all’esterno, creando un percorso coperto che raccorda il sagrato alla cavea. La scelta dei materiali, pietra lavica e legno, è stata suggerita dall’asse Vesuvio – Faito su cui sorge il complesso parrocchiale. Vi sono due differenti tipi di illuminazione per l’aula: una di tipo zenitale che mediante pozzi di luce sulle opere artistiche, indirettamente illumina la navata; l’altra ottenuta mediante tagli di luce che scandiscono il passo del programma iconografico. L’inarcarsi della copertura garantisce una maggiore illuminazione dell’area presbiterale.
Render esterni 2
© Gennaro Ferrara . Published on February 22, 2014.
Opere d’arte Il progetto artistico prevede forme consone al principio di essenzialità, così da avere unità dello spazio architettonico con le opere artistiche. Il fonte battesimale e la custodia eucaristica sono inserite all’interno del volume che accoglie i sacramenti, e sono in pietra lavica, come se derivassero dal muro, alternata ad una pietra calcarea chiara che ne risalta le parti principali. La custodia eucaristica, composta come una soluzione a due facce, è accessibile sia dall’aula che dalla cappella feriale dove fa da sfondo alla preghiera. Le forme fluide che caratterizzano questi elementi si ripetono sul presbiterio: l’altare, l’ambone e la sedia del presidente, anch’essi in pietra lavica, sono uniti da un nastro. Agli elementi scultorei si aggiunge il programma iconografico costituito da tele pittoriche di ampie superfici, predisposte sul lato destro della navata. La Via Crucis è collocata all’esterno di questo stesso muro, sul prospetto sud-est, lungo il percorso che dal sagrato conduce alla cavea. La porta-prospetto richiama alla simbologia del Monte Carmelo e pone superiormente alla croce un fiore, segno dell’economia locale, insieme al pane spezzato, anticipazione di ciò che il fedele vivrà all’interno dell’aula.
Render esterni 3
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Aspetti funzionali Il progetto ha l’obiettivo di risolvere compiutamente l’organizzazione degli ambienti e dei loro collegamenti. L’aula, per la sua conformazione, garantisce lo svolgimento di tutti i riti, favorendo il collegamento tra l’altare, il fonte battesimale e la custodia eucaristica. Questi ultimi due sono accessibili anche dalla cappella feriale, la quale assume carattere di riservatezza per la preghiera. L’ingresso alla sagrestia è consentito sia dall’aula che da un accesso esterno, che serve anche gli altri servizi: il locale per la preparazione dei fiori, l’archivio, i servizi igienici, gli uffici. All’esterno, dal sagrato, si ha l’opportunità di percorrere sia degli spazi verdi e di sosta, mediante un sistema di rampe, sia un percorso coperto che conduce alla cavea e al campo sportivo. Tutti i percorsi garantiscono la fruibilità a tutti gli utenti e non creano alcuna barriera architettonica. Il parcheggio interrato ha una superficie di circa 800 mq e ospita 30 posti auto. Mediante una scala e un ascensore si accede al piano superiore in uno spazio di distribuzione che permette di uscire all’esterno, di raggiungere le otto aule situate al piano terra, o salire al salone al primo piano. Il salone, inteso come spazio polifunzionale, ha una superficie di 200 mq ed è dotato di una terrazza. La casa canonica è distribuita su due livelli con un ampio soggiorno inteso come spazio di ritrovo e più camere da letto, per un totale di 4 posti.
Pianta edificio sacro
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Aspetti tecnologici La distribuzione degli elementi sul lato sinistro della navata consente di avere cavedi che permettono di ospitare sia elementi strutturali che componenti impiantistiche. Per la copertura si utilizza il legno lamellare, con travi principali che partono dalla struttura verticale per arrivare, all’esterno, fino a terra, definendo uno spazio porticato che scherma l’edificio sacro dai raggi solari in estate. L’utilizzo di sistemi frangisole in legno, per le aule e per la casa canonica, protegge dal soleggiamento diretto delle facciate degli edifici sui prospetti sud e ovest, al fine di evitarne il surriscaldamento. Inoltre tale tecnologia evita l’introspezione degli ambienti che si affacciano su spazi comuni.
Prospetto Sud-Est
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Prospetto Sud-Ovest
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Sezione A-A
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Sezione B-B
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Render interno 1
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Render interno 2
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Render interno 3
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Planimetrie Locali per il ministero pastorale
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Schizzi progettuali
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