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Polo sportivo in località Pissi e riqualificazione urbana area circostante. Capo d’Orlando - km0 architetti, De Cola associati, Andrea Imbrenda

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Una grande massa deformata, piegata da forze che provengono dall’alto, dalle linee spezzate dei Nebrodi, o dal basso, dai movimenti tellurici generati dalla terra. Una zolla scavata, una spessa piastra modellata a seconda delle esigenze per generare volumi dal carattere scultoreo. Una architettura dell’ombra, del Sud. Mediterranea e massiva, chiusa su se stessa. Una architettura che ripara dal sole, con poche, grandi bucature vetrate che lasciano penetrare una luce avvolgente e grandi superfici opache che la filtrano, riparando dal caldo.

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Il progetto è inteso come strumento di riqualificazione di tutta l’area, interpretata come un unico sistema mare-monti dove i vari elementi, sia esistenti che nuovi, vengono legati fra loro in un tutto armonico. L’area in località Pissi si configura come una terra piatta, priva di emergenze se si esclude quella del campo di atletica; uno spazio “orizzontale” che, dalla linea ferrata all’area del parco, è caratterizzato solo da una lieve pendenza. Oltre al contesto fisico “in essere”è stato valutato attentamente anche lo stato “in fieri” dell’area, analizzando e studiando le trasformazioni urbane previste dal PRG di Capo d’Orlando.

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Dalla lettura dei tracciati esistenti nasce il disegno del Parco. Da questi scaturisce una maglia, una trama che si contamina con le linee derivanti dal Polo sportivo disegnando le aree attrezzate e quelle verdi.

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Questa griglia geometrica, come nella tradizione dei campi coltivati, ha un passo variabile che definisce appezzamenti di suolo di diversa superficie, compresa tra i 100 e 1000 mq, come da indicazione dalle Norme di Attuazione del PRG. Ad ogni particella corrisponderà una coltivazione specifica, creando dei percorsi tematici delle specie mediterranee.

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Un cannocchiale che si solleva dal terreno e traguarda il mare, che supera il rilevato della ferrovia e, allo stesso tempo, crea un nuovo affaccio verso la pista di atletica. Un piano rialzato, un punto di vista privilegiato: verso il mare e le isole Eolie da un lato, verso i monti Nebrodi, duri e spigolosi, alle spalle.

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Una grande promenade all’aperto, limitrofa a Contrada Vina, percorre tutta l’area del Polo Sportivo e conduce all’ingresso principale. Nella parte terminale, sormontata da un’ampia copertura, ospita la biglietteria ed i punti informazione. È una passeggiata emozionale, un percorso dalla luce al buio e nuovamente alla luce della grande corte antistante la vetrata di ingresso.

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Il masterplan raccoglie le indicazioni previste dal PRG riguardo la nuova viabilità, valorizzando la presenza del Nuovo Asse strutturante parallelo alla linea di costa ed alla ferrovia. La proposta avanzata è di accostarsi alla nuova strada, caratterizzandone il bordo ed assegnandole importanza.

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La morfologia dell’edificio è pensata per limitarne i consumi energetici. Considerata la localizzazione geografica, si è scelto di privilegiare la problematica estiva, progettando un elemento massivo incassato nel terreno, con poche aperture sui lati maggiormente soleggiati ed una grande vetrata sul lato Nord-Est.

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Il posizionamento ribassato dell’edificio rispetto alla quota media del terreno, consente, oltre alla riduzione dell’impatto visivo sul paesaggio, di sfruttare l’inerzia termica del suolo per diminuire gli scambi termici dell’edificio con l’ambiente esterno. Ad una certa profondità, infatti, la temperatura del terreno si mantiene mediamente costante durante l’arco dell’anno e quindi più alta della temperatura esterna in inverno e più fresca in estate.

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La scelta della grande vetrata a Nord-Ovest, infine, è connotata anch’essa dalla volontà di ridurre i consumi energetici. Tale orientamento consente, infatti, di avere un’illuminazione naturale diffusa per la maggior parte della giornata.

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Il volume di progetto è caratterizzato da una sezione variabile: il cuore dell’attività sportiva, il campo da gioco con gli spalti, emerge rispetto alla massa complessiva. Al margine sono disposte le funzioni annesse: spogliatoi, distribuzione, attività commerciali, ristoro. Qui l’altezza è più calibrata, più vicina a quella della piastra da cui si solleva il corpo centrale.

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La differenza di quota tra le parti consente di sfruttare la copertura degli ambienti di servizio come vie di fuga degli spalti. Ma sono anche terrazze praticabili su cui sostare ed ammirare il panorama, collegate con scale o piani inclinati alla quota di ingresso del piano terra.


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