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Edificio ad uso residenziale - Studio Ferrazza Gatti


Casa con due unità abitative - enrico pannacci

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L’edificio si trova nelle colline adiacenti le mura storiche di Perugia, in una zona altamente panoramica dove è il paesaggio ad essere protagonista della scena. I volumi nascono dall’esigenza di risolvere il forte dislivello del terreno che interessa l’area. Il concept di progetto si basa sulla contrapposizione di due elementi ben distinti tra loro, il primo “naturale” si addossa al terreno quasi mimetizzandosi con esso, mentre l’altro “costruito” è composto da due corpi bianchi dalle forme pure, che si innalzano dal primo evidenziando lo spazio che l’uomo abita.

enrico pannacci — Casa con due unità abitative

Il primo elemento, quello “naturale”, si sviluppa in lunghezza riconfigurando la morfologia del terreno. Esso svolge la duplice funzione di contenitore di ambienti e di terrazza panoramica attrezzata con giardini pensili, percorsi e la piscina. Lo spazio esterno gioca sulla duplicità di altezze connesse tra loro con scale e percorsi verdi.

enrico pannacci — Casa con due unità abitative

Il secondo elemento, quello “costruito” invece si sviluppa in altezza incastrandosi nel “terreno”. I due corpi bianchi divisi tra loro sono uniti da un percorso aereo sospeso in vetro che connette il soggiorno a duplice altezza di un’unità abitativa con la zona notte della stessa all’interno dell’altro corpo. Sotto la zona notte, a piano terra, si trova l’altra unità abitativa indipendente di circa 60 mq.

enrico pannacci — Casa con due unità abitative

Il soggiorno duplex chiuso a sud da una superficie vetrata, è stato pensato per poter godere all’interno dell’abitazione di quanto più paesaggio possibile; così come la piscina è stata inserita nel livello superiore per poter fruire del magnifico panorama che caratterizza l’area.

enrico pannacci — Casa con due unità abitative

enrico pannacci — Casa con due unità abitative

enrico pannacci — Casa con due unità abitative

planimetria

enrico pannacci — Casa con due unità abitative

pianta livello 0

enrico pannacci — Casa con due unità abitative

prospetto sud

enrico pannacci — Casa con due unità abitative

sezione

Riqualificazione urbanistica dell’area di piazza Marconi e piazza Fermi. Spinea - Andrea Gasperini, Massimiliano Martino, Pietro Boddi

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Il progetto nasce dal connubio tra l’esigenza del soddisfacimento degli obiettivi pubblicizzati nel bando di concorso e la nostra convinzione che non si crea la “sostenibilità”– parola ormai troppo abusata – con la creazione di edifici astrusi e fuori da ogni contesto storico-locale. Riteniamo che “sostenibile” lo è un edificio che riesce a dialogare con il contesto, che dura nel tempo e che, quindi, è bisognoso di interventi manutentivi minimi, e non lo è, d’altro canto, un edificio estremamente complesso nella struttura e nella fruizione o un edificio che ha come unica peculiarità quella di essere dotato di un tetto verde o di un qualche altro dispositivo che, sul lungo periodo possa rivelarsi difficile ed oneroso da gestire e da mantenere. Il miglior risparmio energetico – da vedere nel lungo ciclo di vita di un fabbricato – è quello che consente di non consumare energia inutilmente.

Andrea Gasperini, Massimiliano Martino, Pietro Boddi — Riqualificazione urbanistica dell’area di piazza Marconi e piazza Fermi. Spinea

L’impianto urbano proposto, oltre a configurarsi come un polo dotato di una propria centralità, è improntato alla ricucitura ed alla valorizzazione dei rapporti con il tessuto cittadino. Da Piazza E. Fermi si diparte un nuovo asse di collegamento che percettivamente e fisicamente si ricollega – all’altezza di Via Prampolini – con Via Matteotti. A livello compositivo la proposta progettuale – in tutte le soluzioni previste dal bando – si articola su alcuni capisaldi concettuali essenzialmente elaborati e sviluppati per risolvere le criticità insite nell’assetto dell’area.

Andrea Gasperini, Massimiliano Martino, Pietro Boddi — Riqualificazione urbanistica dell’area di piazza Marconi e piazza Fermi. Spinea

Per la piazza è prevista la creazione di una loggia ad arcate in grado da poter concorrere alla definizione di una quinta urbana capace di filtrare l’edificato che si estende sul lato sud. Tale loggia ha peraltro lo scopo di essere utilizzata come ingresso pedonale al sottostante parcheggio interrato. In posizione baricentrica della Piazza sarà collocata una fontana, mentre le alberature organizzeranno la misura dello spazio, la pavimentazione sarà prevista con materiali lapidei locali. Il sottostante parcheggio, previsto a due livelli con possibilità di creare ulteriori piani, avrà l’accesso e l’uscita sulla porzione meridionale oltre la loggia in modo da non interferire con il traffico pedonale e garantire, grazie all’apertura di un nuovo segmento stradale che collega la Piazza con Via Matteotti, la pedonalizzazione del primo tratto di Via Primo Maggio. Visivamente e fisicamente la Piazza sarà collegata, in un susseguirsi di un sistema di percorsi e slarghi- a tutto il resto del costruito nonché agli assi stradali che delimitano il comparto oggetto del bando.

Andrea Gasperini, Massimiliano Martino, Pietro Boddi — Riqualificazione urbanistica dell’area di piazza Marconi e piazza Fermi. Spinea

L’edificato è dislocato lungo gli assi stradali con l’obiettivo di definire un isolato compatto ma non per questo impenetrabile. Numerosi varchi e slarghi tra edifici collegano i marciapiedi (di larghezza 4.80 ml) ad un sistema di piazze interne. Al piano terra sono previste perlopiù attività commerciali filtrate da portici, alcuni a doppia altezza, i quali creano una continuità lungo tutto il percorso e che si integrano con gli spazi aperti. Sull’interno, ed in posizione baricentrica, ed in modo da relazionarsi con l’attuale asilo, vi è collocato un edificio adibito a funzioni pubbliche. Tale edificio presenta al piano terra, e per un’altezza doppia, un portico da poter sfruttare per manifestazioni pubbliche all’aperto. Per mezzo di un corpo cilindrico, rivestito in acciaio corten, si giunge ai due livelli superiori dove sono dislocate due sale polifunzionali da poter fruttare liberamente ed in maniera flessibile secondo le necessità dell’A. P. Al congiungimento tra Via Matteotti e Via Roma l’edificio risulta traslato verso l’interno in modo da creare uno slargo speculare con quello della Chiesa. Tale porzione si configura come cerniera tra i due assi ed è penetrabile – essendo svuotato per i due primi livelli – a piano terra. Gli edifici si connotano dal punto di vista estetico per mezzo di un’architettura legata alla tradizione e con blocchi ognuno caratterizzato con finiture diverse e senza privilegiare alcuni fronti rispetto agli altri. All’interno degli edifici otre ai locali commerciali e alle residenze sono previsti anche alcuni locali adibiti ad uso ufficio.

Edificio per uffici ed appartamenti - Annalisa Moniga

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Costruito nel 1895, nel centro della città di Timisoara, il Palazzo è stato ristrutturato sfruttando gli ampi volumi della soffitta per realizzare due nuovi piani mansardati.

Annalisa Moniga — Edificio per uffici ed appartamenti

Facciata

Nel cortile interno è stato inserito un ascensore e i piani sono stati suddivisi in due o tre unità immobiliari a destinazione direzionale o residenziale.

Annalisa Moniga — Edificio per uffici ed appartamenti

Dettaglio

Casa Gamel/De-Freitas - Luca Ciotola

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Un contract che può definirsi “chirurgico”, un chiavi in mano definito nella fase progettuale, inclusa la scelta di ogni tipo di finiture, in appena due sopralluoghi/incontri coi clienti: il sopralluogo in cantiere col rilievo degli ambienti e l’incontro per la visione delle campionature.

Luca Ciotola — Casa Gamel/De-Freitas

Luca Ciotola — Casa Gamel/De-Freitas

Luca Ciotola — Casa Gamel/De-Freitas

Luca Ciotola — Casa Gamel/De-Freitas

Luca Ciotola — Casa Gamel/De-Freitas

Luca Ciotola — Casa Gamel/De-Freitas

Luca Ciotola — Casa Gamel/De-Freitas

Casa unifamiliare - enrico pannacci

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La casa sorge nella parte settentrionale della conca Aquilana, circondata da terreni agricoli e aree boschive tipiche dell’Appennino centrale. Il panorama che circonda l’area è suggestivo e raccoglie in pochi sguardi le principali vette appenniniche, dal Gran Sasso a nord-est, al monte Velino a sud fino all’altopiano delle Rocche. L’abitazione si colloca all’interno di un agglomerato di poche case e annessi agricoli appartenenti alla stessa famiglia, disposte lungo la strada provinciale che porta a l’Aquila. Volontà dei committenti è di realizzare una nuova casa singola all’interno della loro proprietà recuperando una preesistenza una volta utilizzata come mulino, oggi dismesso, e adibita solamente a rimessa agricola.

enrico pannacci — Casa unifamiliare

Il progetto nasce dalla forza della “natura” che circonda questo territorio; essa stessa diventa fonte ispiratrice, detta le linee guida nella progettazione degli spazi. La casa instaura un rapporto quasi “silente” con l’intorno, non ha l’intenzione di mettersi in mostra ed esaltare se stessa, cerca invece di mimetizzarsi con il contesto. Il concept progettuale trova ispirazione dallo skyline dalle montagne, elemento caratteristico del paesaggio di questo territorio. Il movimento non lineare, fatto con impluvi e compluvi delle coperture, richiama le vette spigolose che si scorgono all’orizzonte.

enrico pannacci — Casa unifamiliare

Il rivestimento esterno in pietra richiama nella texture quella locale del Gran Sasso, rivestendo in parte le pareti della casa; successivamente viene interrotta da una linea simbolica, oltre la quale le superfici diventano bianche come le vette innevate. La casa non è una montagna, ma svolge la sua stessa funzione protettiva verso chi accoglie, contenendo al suo interno spazi caldi e accoglienti. I volumi dell’abitazione sono il risultato di un processo che toglie materia, i corpi sono stati scavati, tagliati come in una scultura si intaglia la pietra o in una cava si scava la roccia. I vuoti nascono dai pieni. Grandi superfici trasparenti si alternano a solida pietra in un gioco sinuoso che scorge il panorama a 360°.

enrico pannacci — Casa unifamiliare

La casa non è disposta secondo una direzione preferenziale, ma si è preferito disporre il grande corpo vetrato del soggiorno a sud verso valle con il monte Velino sullo sfondo a fermare l’orizzonte. Elemento generatore è il fabbricato del vecchio “mulino”. L’abitazione ruota intorno ad esso, ne diviene il perno centrale. Il “mulino” recupera almeno in parte la sua funzione diventando la cucina di casa, il corpo viene risanato e consolidato, vengono realizzate due aperture una verso il patio esterno e l’atra verso l’interno nella sala da pranzo. Il soggiorno con la grande superficie vetrata crea continuità con l’esterno, qui il soffitto si innalza fino a raggiungere un’altezza di 4,5m per accogliere quanto più paesaggio possibile. Le camere da letto si ripetono con lo stesso modulo garantendo ordine nella composizione. Il piccolo patio porta luce ed aria all’interno della cucina e nella sala/studio. Quest’ultimo ambiente non si apre verso l’esterno ma solo verso l’interno, realizzando una zona intima nella casa per godere di silenzio e concentrazione. L’abitazione ha due spazi porticati più consistenti, uno verso all’ingresso e l’altro nella parte opposta verso la sala da pranzo, e tre più piccoli nelle camere da letto. Gli spazi esterni sono disegnati favorendo un gioco di zone lastricate alternate a zone verdi con la piscina che trova collocazione nella parte a sud della casa.

enrico pannacci — Casa unifamiliare

enrico pannacci — Casa unifamiliare

pianta

EXALCO - BAR & LOUNGE - Niko INGRIS

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BAR& LOUNGE SHKODER

Niko INGRIS — EXALCO - BAR & LOUNGE

Render by Niko INGRIS.© Niko INGRIS.

Interior_1 - Pier Giuseppe Fedele


Baby Little Home - Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese

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Baby Little Home deve essere, prima di tutto, una casa. Una casa è un luogo a servizio della famiglia, un luogo accogliente in grado di soddisfare i bisogni essenziali legati alla vita del bambino e che fornisca al genitore gli strumenti adeguati a gestire le “emergenze” legate alla gestione dell’infanzia. L’idea di progetto prende forma a partire dall’immagine primordiale della casa, conferendo alla BLH un’identità legata alla essenzialità propria dello spazio-casa. Il progetto si articola a partire da una serie di semplici valori spaziali, necessari all’efficiente funzionalità dell’edificio (intuitività, sicurezza, comfort, efficienza, ecc). La sua architettura ha l’obiettivo di rendersi riconoscibile sia nella forma che nei colori utilizzati, conservando tuttavia un’impronta non invasiva, adatta alla collocazione dell’edificio in diversi ambienti. La sua composizione volumetrica e le sue caratteristiche insediative hanno l’obiettivo di rendere l’edificio contemporaneamente versatile per il suo utilizzo e modulabile in modo semplice, con tecniche e tecnologie costruttive che siano in grado di garantire rapidità ed economicità di realizzazione.

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

CONCEPT ARCHITETTONICOPRINCIPI INSEDIATIVI La BLHè pensata per essere realizzata in 3 moduli differenti, un volume di base a cui possono essere “agganciati” indipendentemente 2 volumi di ampliamento che permettano l’adattamento della struttura alle varie condizioni ambientali in cui verrà collocata. Tali moduli sono così caratterizzati: - Il modulo essential (o modulo base) accoglie l’ingresso alla struttura e le attrezzature minime per il funzionamento della BLH. La sua identitàè costruita assegnando ad esso una forma studiata come trasposizione dell’immagine essenziale della casa così come rappresentata nei disegni di un bambino; tale forma, utilizzata nello sviluppo in pianta del modulo anziché nel suo elevato, ha la potenzialità di creare un ambiente compatto e domestico. L’ingesso all’edificio è risolto attraverso l’aggiunta alla forma di partenza di un piccolo volume con orientamento inclinato rispetto all’asse principale. Tale scelta progettuale permette l’identificazione dell’ingresso e garantisce un luogo coperto e protetto per l’accesso alla struttura. - Il modulo plus 1 – playroom garantisce un ampliamento del modulo essential laddove è richiesta un’implementazione della dotazione di spazi per il gioco (ad esempio in centri commerciali, edifici per uffici, attrezzature sportive) dove sono già presenti servizi igienici esterni alla BLH. Tale modulo ha uno sviluppo molto semplice (volume a pianta rettangolare) e garantisce la collocazione di un “tappeto gioco” e di una scrivania/scrittoio con sedia. - Il modulo plus 2 – little toilet permette la dotazione di servizi igienici “a misura di bambino”. Esso, analogamente al modulo plus 1, ha un volume a base rettangolare e prevede l’installazione di un piccolo impianto sanitario comprensivo di 1 wc e 1 lavello per bambini e di un lavatoio a servizio dei genitori che rifornisca la BLH di un punto acqua con maggiore capienza rispetto al lavamani previsto nel modulo essential. I tre moduli, una volta composti, si articolano in un unico volume con forma a “Y” conservando ognuno un’identità compositiva che richiama l’indipendenza delle stanze della casa. Tale indipendenza è evidenziata anche dal trattamento delle finiture degli interni che tuttavia mantengono un’uniformità di colore, l’arancione che diventa il colore caratterizzante della BLH e che è stato utilizzato anche per disegnare il logo della struttura.

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

MODULARITA’, MODULABILITA’ E FUNZIONALITA’ I tre moduli funzionali sono stati concepiti in modo tale da poter essere assemblati in modo semplice (anche in fasi successive) e per poter essere trasportati agevolmente; la dimensione in larghezza dei moduli (nella versione isolata, di maggiore ingombro) è infatti stata vincolata ad un massimo di 2,50 m per consentire il trasporto gommato standard (senza ricorrere a trasporti speciali). Ogni modulo garantisce l’assolvimento di speciali funzioni tramite le dotazioni impiantistiche e gli arredi proposti, e la composizione dei diversi moduli garantisce l’adattamento della BLH alle esigenze legate ai diversi luoghi in cui verrà collocata. L’ambiente del modulo essential è organizzato in modo semplice ed intuitivo. Una parete attrezzata, collocata sul lato opposto rispetto all’ingresso, risolve la dotazione minima di attrezzature richieste per il funzionamento base della struttura. Essa contiene infatti uno scalda biberon, un fasciatoio con uno scalda salviette, un piccolo lavamani e una serie di armadiature per la collocazione di eventuali prodotti utili alla cura del bambino. È stato inoltre previsto un vano per l’eventuale collocazione di un serbatoio d’acqua per uso sanitario, ispezionabile e ricaricabile direttamente dall’esterno dell’edificio. L’arredamento del modulo base viene completato con una poltrona per l’allattamento, collocata a ridosso di una finestratura protetta da lamelle frangisole, opportunamente orientate per permettere un’illuminazione naturale diffusa ma anche per garantire una privacy interna del modulo. La dotazione impiantistica di base prevede, come richiesto dal bando, oltre ad un impianto elettrico che garantisca illuminazione artificiale e 1 punto di approvvigionamento di energia elettrica (presa elettrica standard), anche una dotazione domotica per il controllo e la monitorizzazione degli accessi, regolato da badge (family card), un pulsante per chiamata a punto assistenza e un collegamento wireless con il centro di supervisione. Oltre alla possibilità di ampliare il modulo essential aggiungendo i moduli plus, il progetto propone anche una serie di “upgrade intermedi” sia nell’arredamento interno e nelle dotazioni impiantistiche sia nella sistemazione dei playground esterni. Infatti, mentre nel modulo essential è prevista l’installazione del minimo delle dotazioni tecniche indispensabili ad un suo funzionamento di base, un primo “upgrade” della BLH può prevedere l’aggiunta di ulteriori apparecchiature, completando il modulo base, ad esempio, con la piastra elettrica a induzione o con l’installazione del serbatoio per il recupero delle acque piovane e del depuratore (pur essendo esse escluse da bando nella dotazione dei servizi richiesta per il modulo base). Si è ritenuto opportuno che tali apparecchiature potessero essere installate indipendentemente dai moduli plus in modo da garantire un’implementazione intermedia dei servizi offerti dal modulo essential, in modo da poterlo adattare a differenti condizioni ambientali.

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

TECNOLOGIA L’intero progetto è stato concepito per essere realizzato con tecnologie costruttive in legno con elementi assemblati a secco in modo semplice e rapido. Il progetto pone inoltre particolare attenzione all’ottimizzazione le risorse utilizzate per la costruzione. La struttura portante dell’edificio è realizzata in x-lam, utilizzati sia per i solai che per le pareti perimetrali e le partizioni interne. I pannelli utilizzati per il modulo essential e per il modulo plus “combinato” 1+2, sono state ricavate ciascuna dal “ritaglio” di un unico pannello di dimensioni 13.5×3.5 m. Nelle versioni per esterni, verrà applicato un isolamento a cappotto esterno, realizzato tramite l’applicazione di pannelli in fibra di legno. I rivestimenti dell’intero edificio saranno realizzati con il montaggio di doghe in legno su profili metallici; tali doghe avranno uno spessore variabile (1,5/2/3 cm) per conferire all’edificio un effetto “vibrante”. Nelle versioni per esterni, i solai verranno isolati, analogamente alle pareti perimetrali, con pannelli in fibra di legno e la copertura verrà impermeabilizzata con una guaina e rivestita con doghe in legno semplicemente appoggiate sopra alla guaina. Il volume d’ingresso è realizzato in acciaio, ancorato alla struttura in x-lam e verniciato di colore arancione per l’identificazione della BLH. I serramenti sono realizzati in legno-alluminio a tutta altezza con doppi vetri basso emissivi a cui, sul lato esterno, vengono anteposte delle doghe frangisole in legno. Tali doghe sono fisse (anche per economicità di produzione ed installazione, ma il loro orientamento viene di volta in volta modificato in rapporto alla relazione che si instaura tra l’interno e l’esterno dell’edificio; ad esempio, in corrispondenza della little toilet o della poltrona per l’allattamento le doghe hanno un’inclinazione di 30° o 40° rispetto alle pareti perimetrali, garantendo maggiore privacy all’utente interno. Al contrario, in corrispondenza della playroom, laddove si rende necessario un maggiore apporto di illuminazione naturale, le doghe hanno un’inclinazione maggiore, pari a 60° o 90° rispetto alle pareti perimetrali.

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

Alessandro Triulzi, Piermattia Cribiori, Stefano Grigoletto, Atelierzero Architects, Marco Briscese — Baby Little Home

Showroom ed uffici - Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini

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Il progetto prevede la realizzazione di un edificio direzionale con showroom, uffici e spazi polivalenti per la formazione, per una società che realizza case e strutture in legno. Il progetto prevede la costruzione di due corpi di fabbrica distinti, il più grande contenente lo showroom e le sale adibite per workshop e corsi di formazione, il più piccolo contenente gli uffici amministrativi e commerciali dell’azienda. I due volumi sono collegati da una serra bioclimatica che permette il riscaldamento e la ventilazione del volome showroom. Dal punto di vista strutturale entrambi i corpi di fabbrica sono pensati per essere realizzati in legno, impiegando diverse tecniche costruttive, dall’ XLAM per il corpo uffici, al legno lamellare per la grande copertura dello showroom, tamponato con un sistema Balloon Frame. Questo approccio permette di ottimizzare le diverse tecniche costruttive lignee in funzione delle loro specifiche capacità e punti di forza ed è inoltre una scelta aziendale che permette di presentare al cliente/fruitore i diversi impieghi del legno nell’architettura contemporanea

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Danilo Drudi, Filippo D'Emilio, Andrea Mancini — Showroom ed uffici

Villa unifamiliare nel Parco Regionale del Campo dei Fiori (Varese) - CRISTINA GERVASINI

_TG - Tommaso Giunchi

Vaulted Cork Pavillion - Pedro de Azambuja Varela, Maria João de Oliveira, Emmanuel Novo

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The Vaulted Cork Pavillion was built for Amorim Isolamentos Lda., to demonstrate its cork building materials at Concreta 2013, a biennial building fair held at Exponor, Porto. This architecture and research project was developed by Pedro de Azambuja Varela, Maria João de Oliveira and Emmanuel Novo, who were sponsored by Amorim Isolamentos Lda. while studying in the Digital Architecture Advanced Studies Course (CEAAD), a joint venture between ISCTE-IULisboa and FAUPorto. All the fabrication was carried out at VFABLAB-IUL, and the coordination was carried out by Professors Alexandra Paio and José Pedro Sousa.

Pedro de Azambuja Varela, Maria João de Oliveira, Emmanuel Novo — Vaulted Cork Pavillion

This construction started out as challenge to materialize concepts and investigation developed within CEAAD 2012/2013, all related with expanded cork agglomerate. These concepts are: the possibility to span vaults with cork alone, a compound translucent cork material, and a system for radiation and acoustic optimization. All these concepts ought to be shown within the pavillion in a symbiotic relation formalized by the continuous and metamorphic shape.

Pedro de Azambuja Varela, Maria João de Oliveira, Emmanuel Novo — Vaulted Cork Pavillion

Architectonic space lies within an inter-relation between inner and outer space, promoting dynamic fluxes and circulation all around the construction. The outside provides circulation and rest areas, where people can relax in benches or wavy forms. The inside is a tunnel like space that has a continuous bench and an exhibition space, where people can find shelter from the trade fair harsh noise and lights. All this was formalized as a shape that grows from the floor creating a smooth transition between the floor and vaulted roof.

Pedro de Azambuja Varela, Maria João de Oliveira, Emmanuel Novo — Vaulted Cork Pavillion

Cork characteristics were a main driving force to the space conception. The floor and walls are smooth and soft, and the smell is very particular. Inside the space one has the feeling of being inside another environment, such is the effect of changing light, sound, smell and touch. The grass in the exterior – showing the possibility of using cork on living roofs – creates a symbiosis of living plants and cork bark.

Pedro de Azambuja Varela, Maria João de Oliveira, Emmanuel Novo — Vaulted Cork Pavillion

After a starting phase of brainstorming, an algorithm was created to test different variations of the form in a parametric level, with many variables responsible for curvatures and dimensions. Once the shape was agreed upon, another algorithm was crafted to automatically create the geometry of the hundreds of unique blocks that were to be CNC cut at the VFABLAB.

Pedro de Azambuja Varela, Maria João de Oliveira, Emmanuel Novo — Vaulted Cork Pavillion

All the blocks were labelled with a meaningful system, easing the work of the Amorim Isolamentos Lda. team while assembling the various pieces.

Pedro de Azambuja Varela, Maria João de Oliveira, Emmanuel Novo — Vaulted Cork Pavillion

Pedro de Azambuja Varela, Maria João de Oliveira, Emmanuel Novo — Vaulted Cork Pavillion

Pedro de Azambuja Varela, Maria João de Oliveira, Emmanuel Novo — Vaulted Cork Pavillion

Pedro de Azambuja Varela, Maria João de Oliveira, Emmanuel Novo — Vaulted Cork Pavillion

Pedro de Azambuja Varela, Maria João de Oliveira, Emmanuel Novo — Vaulted Cork Pavillion

Pedro de Azambuja Varela, Maria João de Oliveira, Emmanuel Novo — Vaulted Cork Pavillion

Pedro de Azambuja Varela, Maria João de Oliveira, Emmanuel Novo — Vaulted Cork Pavillion

Pedro de Azambuja Varela, Maria João de Oliveira, Emmanuel Novo — Vaulted Cork Pavillion

Passive Office - AVDK Architecten Vande Kerckhove

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For the new offices the architects deliberately have chosen to build a passive construction, mainly from the interest and curiosity to develop a sustainable project. This project is realized within the framework of the existing shed, box-in-a-box. The shed (400m²) is characterized by a steel structure and brick walls.

AVDK Architecten Vande Kerckhove — Passive Office

Only half of the shed is used for the offices, which are located to the south. The other half of the shed is flexible in use, ranging from a studio to a gym for staff. This space also acts as the anti-chamber to absorb excessive heat or cold. Next to the offices, there is a south-oriented garden.

AVDK Architecten Vande Kerckhove — Passive Office

An optimal air tightness was created from the foundations up to the sealing of windows and various connections, resulting in a measurement of n50 = 0:20 1/h. The passive cooling by night ventilation combined with solid construction (inertia) results in a pleasant climate throughout the whole day. Automated parts in the south facade and dormer windows provide an opening through which a chimney effect cools the building during the night. In terms of heating a gas-condensing boiler from 4kW (fluctuating up to 9kW) and about 8 radiators 60×60 cm are used. A qualitative ventilation unit is installed with a recovery capacity of +/- 90% (Vallox).

AVDK Architecten Vande Kerckhove — Passive Office

AVDK Architecten Vande Kerckhove — Passive Office

AVDK Architecten Vande Kerckhove — Passive Office

AVDK Architecten Vande Kerckhove — Passive Office

AVDK Architecten Vande Kerckhove — Passive Office

AVDK Architecten Vande Kerckhove — Passive Office

AVDK Architecten Vande Kerckhove — Passive Office

AVDK Architecten Vande Kerckhove — Passive Office

AVDK Architecten Vande Kerckhove — Passive Office

_TG - Tommaso Giunchi


nuova sede per uffici - angeli e brucoli architetti

Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion - Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects

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The building is treated like a container, parked in a long narrow site along the Athens ring road and next to a toll station. This is the office, showroom and warehouse of a company that sells fabrics.

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

The eye of the passer-by or driver that passes the toll is “trapped” by the monolithic volume of exposed concrete that constitutes the facade of the second and third floors of the building, towards the highway. In contrast, the volume of the ground and first floors has large repeatitive openings, that mimick the rhythm of a film, “freezing”, frame-by-frame the perpetual motion of the cars for the users of the building.

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

The two identical prisms, each of which consists of two floors of the building, “slide” over each other to create the space of a wedge-like catwalk, which marks the entrance to the building.

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Inside the ground floor, a linear space is bounded by a red wall, along the axis of the building, and houses the offices and showroom of the company. The shelves, sample-hangers and drawers with mini samples are custom made of pine wood standard sections. All furniture and fixtures have been chosen to compliment them or the building as a whole.

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Construction Cost 1.000.000€
Land Area 1.000m²
Building Area 1200m²
Design 2007 – 2008
Completion 2011

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Kalliope Kontozoglou, 3SK Stillianidis Architects — Offices, Showroom and Warehouse of a Fabrics Company, N.Iraklion

Grace Santorini Hotel & Villa - Divercity

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This 20-room hotel is carved into the cliff-face 300m above Santorini’s volcanic caldera. The understated design allows this extraordinary landscape to take centre stage. The hotel provides a contemporary interpretation of vernacular architecture: economy of space, radical simplicity, and organic forms. The infinity pool’s jagged outline echoes the zigzag paths that criss-cross Santorini’s sheer terrain.

Divercity — Grace Santorini Hotel & Villa

Santorini’s hotel rooms are invariably front-loaded to face the view, leaving residents exposed to passers-by. To ensure privacy, fragments of volcanic rock are positioned in the windows of four rooms, interspersed with apertures that provide glimpses to the sea. The interiors are inspired by the local natural and geological surroundings, specifically the volcano and properties of porosity. The bespoke black and white resin floor, inspired by the stone-cobbled narrow pathways (calderimia) of Cyclades, lead the guests to the room.

Divercity — Grace Santorini Hotel & Villa

The space between The Villa, and Volcanic Spa, is articulated through a sequence of thick walls with concave openings, prismatic patterns on the floor and rock-carved furniture. The thick porous walls of the master bedroom and the Volcanic Spa are interspersed with apertures that provide glimpses from one room to another as well as the exterior view.

Divercity — Grace Santorini Hotel & Villa

Total plot area: 1,033.72 m2
Total building area: 621.23 m2
Status: complete, 2010, 2012 (Villa)

Divercity — Grace Santorini Hotel & Villa

Divercity — Grace Santorini Hotel & Villa

Divercity — Grace Santorini Hotel & Villa

Divercity — Grace Santorini Hotel & Villa

Divercity — Grace Santorini Hotel & Villa

Divercity — Grace Santorini Hotel & Villa

Psychiko House - Divercity

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This private residence in Psychiko, an affluent suburb of Athens, was designed for maximum freedom of movement and flexibility. The house is divided into three distinct zones: a stone core inspired by the defensive rock of the Acropolis, an amphitheatrical upper floor, imagined as a pair of binoculars framing the expansive city views, and a transparent living area that occupies the space between them. Each zone is connected through a notional ribbon running through the site.

Divercity — Psychiko House

A series of surprises playing with light and scale, the design exploits the tension between conflicting elements – opaqueness and transparency, intimacy and openness, curves juxtaposed with angular geometry. In contrast with the fluid interior, the external wall is clad in stone, sheltering the residence from the surrounding buildings. This boundary peels away to create an intimate garden that opens up to the neighbouring house, which belongs to the same family. The sweeping arc of the external wall is echoed by the swimming pool, a canal that connects the front and back of the house. With an entrance camouflaged in the stone wall, the marble garage doubles as a gallery for the owners’ collection of vintage cars and modern art. Glazed partitions, skylights, and slatted blinds allow natural light to penetrate the open-plan living spaces. A series of cuts and slits in the sculptural façade bring the outside in. Located on the first floor, the bedrooms are suspended in mid-air, with picture windows that frame the spectacular view across Athens. The effect is like standing on the edge of a diving board ready to plunge into the cityscape.

Divercity — Psychiko House

Site Area 1,000m2
Total Surface 600m2
Status: complete, 2012

Divercity — Psychiko House

Divercity — Psychiko House

Divercity — Psychiko House

Divercity — Psychiko House

Divercity — Psychiko House

IT CAFE - Divercity

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Set in a bustling location and existing building in one of the key areas of downtown Athens, is a fresh food cafe and multi-functional space conceptualized into a packaging crate.

Using this metaphor, the ‘crate’ will be used to store its most valuable object – food – but also used for a variety of food related events such as exhibitions, presentations and so on.

Wooden studs are used in a multitude of ways to create different storage and display spaces inside the store, whereas chipboard panels cover the existing walls and ceilings. These simple and low cost units reference a packaging crate, in an attempt to create a space that is simple and structurally honest.

Divercity — IT CAFE

Ground floor (indoor) 55 m2
Ground floor (outdoor) 19 m2
Mezzanine 45 m2

Divercity — IT CAFE

Divercity — IT CAFE

Divercity — IT CAFE

Divercity — IT CAFE

Divercity — IT CAFE

Divercity — IT CAFE

Divercity — IT CAFE

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