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RESIDENZA PRIVATA - Paolo Piccoli, Zeno Piccoli

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Il proprietario, grande cultore della montagna, raggiunta la pensione ha deciso di vendere la sua casa per realizzare il sogno di vivere in una casa ecologica, economica e a contatto diretto con il paesaggio alpino. Il progetto si ispira ad una grande essenzialità e semplicità. L’edificio è privo del piano interrato, il garage infatti è accostato all’abitazione.

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — RESIDENZA PRIVATA

Il piano terra apre l’unico spazio, cucina, soggiorno, pranzo, sulla luminosa serra vetrata, posta a sud, che consente notevoli accumuli solari nelle limpide ma fredde giornate invernali. Al piano terreno sono ospitati anche una camera per gli ospiti, con il corrispettivo bagno, uno studio e la bussola d’ingresso che si configura come un piccolo volume, aggiunto al volume principale a doppia altezza ad est. La zona notte al primo piano, caratterizzata da tre spazi consequenziali, camera, cabina armadio e bagno, occupa metà del sedime del piano terreno permettendo così lo sfalsamento delle falde tra i due livelli.

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — RESIDENZA PRIVATA

La struttura portante è formata da pilastri, solaio e tetto in larice. Le pareti di tamponamento sono in legno, con struttura a telaio, e presentano un rivestimento eseguito in “variant” di larice e rasatura del cappotto in fibra di legno. All’interno i pavimenti e alcune pareti sono finite con listoni di legno che, insieme ai rivestimenti esterni, conferiscono un sapore “alpino” all’edificio.

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — RESIDENZA PRIVATA

Una stratigrafia volta ad una efficiente coibentazione della struttura, pannelli solari, riscaldamento a pavimento, caldaia a condensazione, ne fanno un edificio di ottime prestazioni a livello energetico.

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — RESIDENZA PRIVATA


LUOGHI D'INCONTRO_COMMEZZADURA - Paolo Piccoli, Zeno Piccoli

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Il comune di Commezzadura intendeva intervenire in alcune delle proprie frazioni al fine di riqualificare una serie di piccoli spazi pubblici dove si era ormai perso quel senso di socializzazione che li aveva sempre contraddistinti. Tutti gliambiti erano caratterizzati da fontane di datazione comprsea tra fine ‘800 e inizio ‘900 distinte in due vasche con funzione di abbeveratoio e lavatoio e tipiche di una società ad economia agro-silvo-pastorale.

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — LUOGHI D'INCONTRO_COMMEZZADURA

Mastellina

Il progetto propone il restauro di tali manufatti e la riqualificazione degli spazi degradati in aderenza con l’inserimento di alcuni elementi significativi quali una pensilina, alcune sedute e una bacheca per le affissioni comunali. Si è dunque proceduto alla definizione di un abaco di elementi( panca, tettoia, bacheca, rivestimento, illuminazione) da “montare” a seconda delle caratteristiche spaziali dei siti in oggetto e alla ricollocazione delle fontane, smontate, sabbiate e accuratamente riassemblate.

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — LUOGHI D'INCONTRO_COMMEZZADURA

Mestriago

Confrontandosi questi interventi con ambienti dalla forte connotazione identitaria (masi in pietra con fienili in legno) si è privilegiato l’uso di materiali semplici, in particolar modo del legno, impiegato in modo contemporaneo, evitando così mimetismi. Lo spazio più caratteristico è quello di Mastellina ove il rivestimento in doghe di larice, è stato interrotto in una finestra verso il paesaggio delle Dolomiti di Brenta.

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — LUOGHI D'INCONTRO_COMMEZZADURA

Piano

Europan 12: Konstanz/Kreuzlingen - Thibaut Muller, Anaïs Godefroy-Rieb , Charles Mannenc, Hugo Alzingre , Arthur Poiret

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At the crossroads of two countries, Klein Vendig site Konstanz / Kreuzlingen is disconnected today and under exploited. Result of a former industrial activity it is today, because of its unique and atypical location, a key place in the two cities evolution. Our proposal presents a vision at the horizon 2024: the site becomes a structured and landscaped thread reflecting different atmospheres and includes a comprehensive public facility in leisure activities. The site is both a new landscaped sequence for the lake banks, but offers a multitude of inner green threads. Moreover, it will be widely available through connections to the cities promoting soft mobility and public transport. Thus, the site is accessible both from north to south following the walk from the lake shores, and connects to the city by the extension of the main axes. A vision of this magnitude cannot freeze. It must remain flexible to bring modifications and evolutions in its uses; the landscape is sufficiently flexible but continues to shape developments in order to produce such a unique and unusual area such as the site itself.

Thibaut Muller, Anaïs Godefroy-Rieb , Charles Mannenc, Hugo Alzingre , Arthur Poiret  — Europan 12: Konstanz/Kreuzlingen

Adaptability

Site dynamics induce a linear occupation linking Konstanz and Kreuzlingen to the lake. Real support to the human and informal settlements, landscape proposal should be red as a whole, coherent, structured but flexible. Occupation varies over time ( time of day ) and seasons , revealing a multitude of sequences capable of carrying all types of occupations for residents and tourists. The attenuation of noise pollution from railway tracks is through a new built space, which includes a base organization integrating the road network. Composed of shops and activities, the base creates the public realm and welcomes office space oriented towards railroad and housing facing the lake. Facing these constructions from 5 to 6 floors, housing schemes take place in strips overlooking shared gardens. The main concern was to establish a structuring and permeable but spontaneous project to the users’ spontaneous appropriations creating a suitable place at all time and scales appropriations project. This way, the site is dotted with different intensities throughout the day and seasons. This flexibility is reflected in the landscape strips with varying treatment but also in the various programs that duties adjust as needed. Finally, the flexibility of the proposal takes into account and supports the implementation of future projects that will easily integrate into the landscaped area.

Thibaut Muller, Anaïs Godefroy-Rieb , Charles Mannenc, Hugo Alzingre , Arthur Poiret  — Europan 12: Konstanz/Kreuzlingen

Masterplan

The landscape is not a static picture, a beautiful picture, but a living milieu. The territory is highlighted throughout the years by trends and intensities of the program, as the pool becomes a ice rink in winter opening largely towards the lake. Adaptability was essential to give a real meaning to the space dedicated to the Ocktoberfest. This square is 12,000 square meters punctuated by a series of fixed and removable poles offering both a landscape and a functional quality. They are the support to different types of cultural facilities, sport or recreation. Transversally positioned to frame the landscape, at the crossing of roads, the land becomes border crossing space, a symbolic meeting place and activity. The slight topography implementation multiplies the uses and varies the views. This way, it also allows incorporating a series of steps looking south of the square and becomes an event venue. This gradient operates as an acoustic barrier, since it protects housing from the sound of activity on the square. Finally, this is a mixed and multi cultural space symbolizing the two countries union. The identity is not given once and for all, it is constructed and it evolves throughout its existence.

Thibaut Muller, Anaïs Godefroy-Rieb , Charles Mannenc, Hugo Alzingre , Arthur Poiret  — Europan 12: Konstanz/Kreuzlingen

Diagram seasons

Thibaut Muller, Anaïs Godefroy-Rieb , Charles Mannenc, Hugo Alzingre , Arthur Poiret  — Europan 12: Konstanz/Kreuzlingen

Process

Thibaut Muller, Anaïs Godefroy-Rieb , Charles Mannenc, Hugo Alzingre , Arthur Poiret  — Europan 12: Konstanz/Kreuzlingen

Axonometry

Thibaut Muller, Anaïs Godefroy-Rieb , Charles Mannenc, Hugo Alzingre , Arthur Poiret  — Europan 12: Konstanz/Kreuzlingen

Festplatz

Thibaut Muller, Anaïs Godefroy-Rieb , Charles Mannenc, Hugo Alzingre , Arthur Poiret  — Europan 12: Konstanz/Kreuzlingen

Swimming pool / Ice rink

Thibaut Muller, Anaïs Godefroy-Rieb , Charles Mannenc, Hugo Alzingre , Arthur Poiret  — Europan 12: Konstanz/Kreuzlingen

Christmas market / Oktoberfest

RISTRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO PALAZZINA - Paolo Piccoli, Zeno Piccoli

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Il manufatto preesistente, risalente agli anni ‘50, era costituito da depositi al piano seminterrato, un’appartamento al piano terra, un altro appartamento al primo piano e un sottotetto non abitabile.

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — RISTRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO PALAZZINA

La proprietà richiedeva un appartamento grande, pluripiano (piano seminterrato, piano terra, parte del piano primo), un appartamento ad uso foresteria, con accesso indipendente (piano primo), ed un appartamento per il figlio, anch’esso con accesso indipendente (sottotetto).

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — RISTRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO PALAZZINA

Utilizzando le normative tecniche comunali è stato possibile creare una serra passiva, a doppia altezza, come corpo aggiunto, ad ovest, e parte integrante dell’appartamento principale: si affacciano infatti su di essa il soggiorno al piano terra e la camera patronale al primo piano aggettante con un balcone interno. Poichè le norme non consentivano di rendere l’intera superficie del sottotetto abitabile si è optato per un arretramento di circa due metri sul lato sud dove trova dunque spazio un grande terrazzo ed un’ampia superficie finestrata.

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — RISTRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO PALAZZINA

Le tecniche costruttive utilizzate sono quelle dell’edilizia tradizionale con una particolare attenzione all’aspetto dell’isolamento: sono stati infatti utilizzati pannelli di fibra di legno, per il tetto, ed un intonaco termico particolare (vulcalite) per la finitura esterna.

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — RISTRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO PALAZZINA

CENTRO POLIFUNZIONALE - Paolo Piccoli

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L’area si colloca ai margini del centro storico del paese e presenta un collegamento diretto, attraveso una strada pedonale, con la piazza del comune. L’intervento nasce dall’intenzione di cinque proprietari di piccoli negozi, dispersi nel contesto storico, di riunirsi in una società per costruire un nuovo edificio polifunzionale capace di incidere sul tessuto economico e funzionale del paese. Stipulato l’accordo di Programma Integrato di Intervento con il comune, il quale avrebbe finanziato la realizzazione nell’area del parcheggio pubblico e dell’arredo urbano, si è proceduto alla stesura del progetto complessivo del nuovo polo.

Paolo Piccoli — CENTRO POLIFUNZIONALE

Essendo il centro storico di Storo caratterizzato da edifici in muratura con piccoli portici, con mansarde e tetti completamente in legno, arricchiti da balconi e “pontesei”, anch’essi in legno, l’edificio, dialogando con il contesto, ripropone e reinterpreta in chiave contemporanea gli stessi elementi della tradizione.

Paolo Piccoli — CENTRO POLIFUNZIONALE

L’edificio si compone di due corpi separati da un piccolo passaggio pedonale dove è collocata la scala di accesso ai piani superiori. Il portico a doppio livello, insieme alla scala, si configura come elemento di distribuzione del complesso e come caratterizzante la figura.

Paolo Piccoli — CENTRO POLIFUNZIONALE

L’edificio è costituito da una struttura portante in acciaio e legno con tamponamenti in vetro strutturale e pareti in legno, con struttura a telaio. Le scelte dei materiali e degli elementi costruttivi, nonchè dei dettagli esecutivi, e degli impianti, sono stati studiati in modo da rendere l’edificio altamente efficiente a livello energetico.

Paolo Piccoli — CENTRO POLIFUNZIONALE

Paolo Piccoli — CENTRO POLIFUNZIONALE

POLO CULTURALE E MUSEO - Paolo Piccoli

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Il comune di Vermiglio aveva deciso di realizzare un polo culturale comprendente una biblioteca, uno spazio espositivo, uno spazio giovani ed una sala polifunzionale che fosse come una piazza coperta per conferenze, spettacoli, ballo e altre attività collettive da svolgersi nelle stagioni fredde.

Paolo Piccoli — POLO CULTURALE E MUSEO

Il paese è adagiato su un forte pendio e anche il lotto in questione rispecchia la stessa condizione altimetrica: l’edificio dunque presenta quattro piani visto da valle e un piano visto da monte. I due piani inferiori, contraddistinti esternamente dal rivestimento in pietra, ospitano il grande spazio polifunzionale. Questa sala presenta una grande vetrata che la rende visivamente permeabile e direttamente in contatto con l’ambiente esterno e, mediante l’apertura di una parete mobile, può essere divisa in due spazi più piccoli.

Paolo Piccoli — POLO CULTURALE E MUSEO

I due piani superiori, contraddistinti da rivestimento in listoni di larice e da vetrate strutturale, sono costruiti con il sistema costruttivo X-LAM e ospitano la biblioteca, su due piani, lo spazio espositivo e lo spazio giovani. Al piano terzo, dunque, un ingresso prominente introduce in un grande atrio a doppia altezza che, grazie alla facciata strutturale, ricopre il ruolo di serra passiva.

Paolo Piccoli — POLO CULTURALE E MUSEO

L’intero edificio risulta essere molto isolato, sia nelle pareti che nel tetto ad una falda e, insieme ad una caldaia a cippato e l’attenzione agli apporti energetici solari si propone come un edificio a basso consumo energetico. L’arredo urbano presenta, oltre al parcheggio, una fontana, alcune sedute e una grande balconata che si affaccia sul paesaggio dell’Adamello.

Paolo Piccoli — POLO CULTURALE E MUSEO

Paolo Piccoli — POLO CULTURALE E MUSEO

Loft Padova - A+R Architects

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Un ex granaio diventa l’occasione per creare un unico spazio aperto che mantiene il più possibile la preesistenza, a partire dai materiali fino alle aperture e agli spazi interni. Affinchè ciò sia possibile, gli infissi vengono pensati totalmente esterni alla muratura. La particolarità dei fori di un lato del granaio viene quindi preservata. La luce, penalizzata da questa particolare trama viene incrementata aprendo dei lucernari nel tetto, che viene rifatto totalmente, salvando solo le due capriate lignee esistenti.

A+R Architects — Loft Padova

A+R Architects — Loft Padova

A+R Architects — Loft Padova

A+R Architects — Loft Padova

SEGHERIA VENEZIANA_DIMARO - Paolo Piccoli, Zeno Piccoli

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Recupero dell’antica segheria veneziana di Dimaro e nuovo volume di accoglienza per il “Punto Parco” del Parco Naturale Adamello-Brenta.

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — SEGHERIA VENEZIANA_DIMARO

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — SEGHERIA VENEZIANA_DIMARO

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — SEGHERIA VENEZIANA_DIMARO

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — SEGHERIA VENEZIANA_DIMARO

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — SEGHERIA VENEZIANA_DIMARO

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — SEGHERIA VENEZIANA_DIMARO

Paolo Piccoli, Zeno Piccoli — SEGHERIA VENEZIANA_DIMARO


ATRIUM - gabriele girolamo

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Ad inizio 2011 è stato approvato il progetto ATRIUM– Architecture of Totalitarian Regimes of the XX° Century in Urban Management a cui la Provincia di Forlì-Cesena partecipa come partner.*Il capofila del progetto è il Comune di Forlì.*ATRIUMè finalizzato alla definizione e promozione di una rotta culturale sulle architetture dei regimi totalitari del XX secolo, funzionale alla promozione e valorizzazione economica del territorio.*Con ATRIUM si intende implementare a livello europeo il rapporto tra turismo e cultura tuttora non adeguatamente espresso, promuovendo le eredità storico-culturali al fine di migliorare l’attrattività e lo sviluppo economico delle aree interessate e di contribuire alla diversificazione e all’estensione dell’offerta turistica. Obiettivo specifico del progetto è la elaborazione di un dossier di candidatura della “Rotta Europea delle Architetture dei Regimi Totalitari del XX Secolo” da presentare al Consiglio d’ Europa per il riconoscimento ufficiale della stesa come Rotta Culturale Europea. Il partenariato del progetto ATRIUMè composto da 18 soggetti (enti locali, università, agenzie di sviluppo, istituti scientifici, ecc.) di 11 Paesi diversi (Bulgaria, Grecia, Ungheria, Italia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Albania, Bosnia, Croazia e Serbia.

gabriele girolamo — ATRIUM

PROGRAM

gabriele girolamo — ATRIUM

PROGRAM

Europan 12 Graz - STUDIO SWES architects

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Reading the basis of a competition is a very important starting point since they recognize the needs an architect must satisfy.

STUDIO SWES architects — Europan 12 Graz

In this particular case, Europan 12 competition, outlines a subject difficult to be solved: the development of both a great number of living houses and educational services in an already occupied site. This site is occupied by industrial buildings not proper to assume the new uses suggested.

STUDIO SWES architects — Europan 12 Graz

At first, recovering the existent infrastructure seemed the most logical option, providing it with the proper cultural and /or productive program considering its size, taking solutions already proved as successful ones.

STUDIO SWES architects — Europan 12 Graz

But this possibility does not take into account the possibility of including the great number of living houses suggested in the basis. For this reason, instead of questioning the convenience of the program of the competition, we accept the initial decisions taken by the City through its planning and we start working under this assignment. On the other hand, the basis of the competition strongly asks that the living houses are in the north part of the site, while a school is located in the south. Thus, only the central area is subject for thinking what kind of urban space to outline.

STUDIO SWES architects — Europan 12 Graz

As results from the analysis of this basis, as well as of the concept of city implied in it, the project takes the decision of avoiding the nostalgic and symbolic characteristics of the existent constructions and not keeping them. A new building is generated with such a scale and size that continues the former urban structure.

STUDIO SWES architects — Europan 12 Graz

For this purpose, the project does not suggest a site separated into different areas associated to the different uses, as the basis considered. One new building is presented whose sections would bring together the different programs: living houses, educational use, free space and public space.

STUDIO SWES architects — Europan 12 Graz

This way, the city would offer only one complex building that achieves the adequate representation claimed by the outskirts.

STUDIO SWES architects — Europan 12 Graz

The project takes on the challenge of suggesting the coexistence of the educational use with the living use. It considers the school as a contemporary public space based on culture and learning (and not only on sports and leisure) that goes beyond the strict classrooms program.

STUDIO SWES architects — Europan 12 Graz

This way, an urban infrastructure facilities appear, a Learning Center that housing a school spreads out along the ground floor of the building, generating a plinth closely connected with the city, crossed by new urban routes.

STUDIO SWES architects — Europan 12 Graz

The plinth gives way to a great roof that develops different environments in the open air to be enjoyed by the city itself as well as by the school and the neighborhood association.

As results from the great number of living houses, great parallelepiped of narrow corridors appear. These achieve the fragmentation of the volumetric impact caused by the high built area suggested. The slenderness of the constructions makes them visually impressive and provides the area with quite representative elements.

To conclude, possibly in this project some of the most positive ideas of the modern urbanism are clearly noticed. The idea of a great Dwelling Machine as urban structure that brings together in the same construction the dwelling use with other urban infrastructures, this way suggesting the mixture of uses required for a city to be functioning properly.

Studio di Massoterapia - Be.St Architetti

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Il piccolo studio di Massoterapia di Mauro è situato nel centro di Varese. Il committente ha contattato Be.St Architetti poichè aveva la necessità di riorganizzare l’ambiente di lavoro. La scelta dei colori e degli arredi è fatta per far respirare sin da subito al cliente un’atmosfera intima e accogliente. La sala massaggi è inoltre caratterizzata da un’attenta ricerca di arredamenti di recupero.

Be.St Architetti — Studio di Massoterapia

La sala massaggi è caratterizzata da un'attenta ricerca di arredamenti di recupero. La scelta di inserire una frase sulla parete è dovuta all'utilizzo dei piani verticali come elementi di appoggio per gli esercizi posturali.

Be.St Architetti — Studio di Massoterapia

Sala d'aspetto

Be.St Architetti — Studio di Massoterapia

Questa immagine illustra uno scorcio della sala massaggi.

Be.St Architetti — Studio di Massoterapia

Be.St Architetti — Studio di Massoterapia

Il piccolo servizio igienico dello studio è stato caratterizzato dall'inserimento di una tonalità gialla. il colore è stato applicato nell'angolo meno luminoso per dare più luce al locale ed inclinando uno dei due lati della campitura per creare un effetto prospettico che aumentasse l'altezza dell'ambiente.

Be.St Architetti — Studio di Massoterapia

Sfera di Luce_Realizzata Propriamente per il committente

Be.St Architetti — Studio di Massoterapia

I comignoli come arredamento di interni e le riviste impilate diventano inusuali piani di appoggio.

Be.St Architetti — Studio di Massoterapia

Particolare del davanzale che affaccia sulla corte interna.

Be.St Architetti — Studio di Massoterapia

Questa immagine illustra un angolo della sala di attesa. La scelta dei colori e degli arredi è fatta per far respirare sin da subito al cliente un'atmosfera intima e accogliente.

South Block - maria zizzo, Gabriela Rascao, Myriam Jawhari

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The challenge is to give new structure and identity to the site and connect its varied functions, so that the historic center of Vila Viçosa no longer represents the only focus for social interactions. Moreover, North-South connections in the area are difficult because of the presence of extended land tenures. Re-establishing a human size street network is vital and represents our first line of reflection.Europan site is located at the southern entrance of Vila Viçosa, along «EN245” road, direct link to marble quarries and to historic centre. It’s a strategic but unwelcoming site, due to the presence of obsolete and abandoned industrial units. This is why we believe that integrating processing factories to social attractive urban spacesis vital, and is the challenge we set for this project.

maria zizzo, Gabriela Rascao, Myriam Jawhari — South Block

North/South connection: creating a hierarchic urban street network Historic centre as a reference Historic town developed on the basis of two directions. The thoroughfare frames the castle; whether urban structure, views, institutional buildings, itineraries, every element converges towards this vanishing point. The castle is the backdrop of public and social activities of the town growing along the major road. Beyond this artery, the streets perpendicular to it feature a dense and narrow medieval urban fabric, where housing are adjoining and low-rise, maximum 2 levels. Here, the domestic scale predominates, human relations run across street and neighborhood. So that a gradation of social relationships depending on the location can be remarked. On the one side, the staging of institutions along symbolic public places, on the other side, human size streets and neighborhood life. Connections across the city run from West to East along the main institutional axis and from North to South through neighborhood life. We aim to apply dimension and relation variety to the project area, seeking to establish a differentiation between public and semi-private scale in neighborhood. This, in order to avoid creating compaiano in quel puntonewcompany towns, places devoid of daylife activities, as is the residential area on the South.

maria zizzo, Gabriela Rascao, Myriam Jawhari — South Block

Recreating urban pedestrian path associated with existing itineraries The transition from industrial units to residential area is currently a sudden and abrupt change. From large hangars to town house, from vast land tenures to nappe pavillionnaire (to trees binding in the rural universe). Our proposal envisions to bring together these very distinct dimensions, both by formal and use point of view, integrating industrial buildings and rural area to existing urban structure.So, in order to create a hierarchy in transfer network and social exchanges, the proposal adds a North-South oriented new urban street network to the East-West oriented existing one. The new human scale network will connect residential area set on South of Nacionale Estrada to schools, sport, cultural and religious facilities. The project recreates an urban fabric opening new porosities through vast areas and land tenure. New network will connect North to South with new possible paths.

maria zizzo, Gabriela Rascao, Myriam Jawhari — South Block

Creating a city entrance: staging of marble and new identity of the town Reversing the vanishing point currently focused on the castle. Until today, the castle and the historic district were the point the entire town converged towards. Through our project, we aim to establish a kind of inversion of this focus, givingthe site a new dynamic impulse. While the thoroughfare of the city has the castle as a backdrop, the new entrance becomes the view from the castle. A kind of visual dialogue between past and future has been created: the historic town facing the activity area, through a connection along Vila Viçosa main route.

maria zizzo, Gabriela Rascao, Myriam Jawhari — South Block

Creating an attractive place for stone trading and cultural activities The new entrance to the town will be an attractive public square surrounded by activities related to marble. Reusing and renovating of the existing buildings will be in balance with new interventions.

maria zizzo, Gabriela Rascao, Myriam Jawhari — South Block

Craft district: our proposal envisions the creation of a marble craft district, a showcase for the expertise in manufacturing (cutting, sculpture, processing) and a place for raw material and products trading. The district will be located on the area in line with the disused railway. Architectural language of new buildings will take inspiration from the scale of the old ones in southern area, and set randomly isolated as marble blocks in the courtyard of an operating processing unit. The vacuum space between buildings will accommodate terrace coffee shops, providing Vila Viçosa with new public lively spaces, available for cultural and sport events. The site will also be the setting for affordable new accommodation models.

maria zizzo, Gabriela Rascao, Myriam Jawhari — South Block

Public square: set at the centre of the site, the public square will be crossed by Nacionale Estrada and will create the fi rst part of the sequence getting to downtown. Furthermore, it will govern movement of people through public equipment around the area, integrating several transitions. An urban transition, being the entrance to the town and therefore the place of arrival and exit transit. Located along the historic artery, this place meets the castle on the opposite while revaluing the city entrance. As a real gathering place, it will accommodate various temporary events and exhibitions of student’s work. The square will arrange the transition towards agricultural lands and olive tree plantations, too. The proposal envisions to extend the olive tree until the area, maintaining its regular North-South oriented pattern. Therefore, greenery will be an integral part of the project, creating a gradual transition from urban fabric to countryside, and will accompany pedestrian along new paths connecting different zones as in the city centre. The landscape park: “a stone museum among the trees”. The olive plantation, part of the strategic site, will keep its feature and become the extraordinary setting for a marble open air museum, so that visitors will be able to learn marble history and manufacturing while walking among the trees.Graphic signage and equipment will create a common language between square and park; signage elements, seats, cycle racks will have a common style and will all be made of same material, namely the marble produced on site.

maria zizzo, Gabriela Rascao, Myriam Jawhari — South Block

Rehabilitation of existing hangars: Obsolete and abandoned industrial units (overlooking a courtyard directly connected to the main road) will be kept, rehabilitated and converted into schools and workshops, providing Vila Viçosa with a training centre linked to stone manufacturing and giving a new value to manual work. The training centre will host sculptors, designers, stonemason, and all professions in marble manufacturing fi eld, and it will be an active part of craft district, connected with quarries. Marbrito pavilion will become part of the district, too, while keeping its production role. Its facades overlooking the square will be the backdrop for cultural events, such as movie projections or frescoes wall-paintings.

maria zizzo, Gabriela Rascao, Myriam Jawhari — South Block

maria zizzo, Gabriela Rascao, Myriam Jawhari — South Block

Concorso di idee per la progettazione di un Chiosco-Bar e allestimento dell'area di pertinenza a Terni - Elisa Morano, Maria Caterina Laurora, Francesca Palmisano, Giusy Luccisano, Fabrizio Familiari

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Il progetto qui presentato ambisce a divenire un elemento di giunzione in grado di mediare i diversi linguaggi architettonici e le diverse dimensioni dell’esistente, restituendo alla città nuovi spazi attrezzati in un insieme armonico dal punto di vista estetico e funzionale. Durante la stesura del progetto per fasi parallele, scomponendo su due livelli il concorso: 1)Livello del progetto del manufatto. 2)Livello degli spazi esterni e delle attrezzature;

Elisa Morano, Maria Caterina Laurora, Francesca Palmisano, Giusy Luccisano, Fabrizio Familiari — Concorso di idee per la progettazione di un Chiosco-Bar e allestimento dell'area di pertinenza a Terni

Render vista interna chiosco

IL PROGETTO: forma e tecnologia La sagoma esterna, con la sua forma continua e sinuosa, si inserisce delicatamente nel contesto esistente: essa è rappresentata da un nastro che parte dal terreno per poi avvolgersi su se stesso e creare degli spazi interni. Planimetricamente si presenta con una forma trapezoidale, composta da quattro elementi, in base allo studio delle funzioni, separando lo spazio destinato agli utenti da quello necessario per il rifornimento delle merci per l’attività commerciale. Una grande rampa ha lo scopo di garantire l’accessibilità a tutti i fruitori. Il blocco centrale rettangolare è a sua volta distinto in due ambienti, uno dedicato ai servizi, ed uno interamente aperto al pubblico, dove avviene la somministrazione e la consumazione dei prodotti.

Elisa Morano, Maria Caterina Laurora, Francesca Palmisano, Giusy Luccisano, Fabrizio Familiari — Concorso di idee per la progettazione di un Chiosco-Bar e allestimento dell'area di pertinenza a Terni

Fotomontaggio - render esterno

Particolare importanza è stata attribuita alle vedute, oscurando con materiali opachi la vista sul lato strada, ed esaltando i fronti che si affacciano sulla piazza e sul fiume con ampie vetrate. Questa configurazione, inoltre, consente di isolare e schermare le funzioni svolte all’interno del blocco dei servizi. Tema altrettanto rilevante, considerato già nella fase preliminare del progetto, è l’esigenza di evitare l’incidenza diretta dei raggi solari sulle vetrate; a tale scopo, l’involucro interno risulta arretrato rispetto alla copertura aggettante. La struttura portante, è composta da profili in acciaio. Le chiusure esterne, inclusa la copertura, sono in materiali isolanti tipo Eps (polistirene espanso sintetico) di spessore utile, autoestinguente, ecologico e atto all’abbattimento delle emissioni inquinanti in atmosfera, rivestito poi da lamine in alluminio di colore bianco; le pareti che racchiudono i servizi sono di colore rosso, con profili in acciaio a “C”.La pavimentazione sarà anch’essa in alluminio. La scelta di questo materiale è motivata dalla sua capacità di conservare nel tempo le proprie peculiarità (durabilità) e il proprio aspetto, senza ricorrere a delle opere continuative di manutenzione straordinaria. Quanto detto, attribuisce al manufatto un principio di sostenibilità economica non trascurabile, che si riscontrerà soprattutto nel corso della vita dell’edificio. Inoltre, l’opera è stata concepita per essere assemblata in fabbrica e trasportata in blocchi nell’area indicata, dove poi saranno eseguite le rifiniture conclusive per dare al chiosco l’aspetto desiderato. La struttura in acciaio, così come l’involucro già descritto, potranno essere successivamente smontati e riassemblati in altro sito. Il requisiti dell’accessibilità e della fruibilità degli spazi sono stati rispettati, nell’ottica di un progetto che sia facilmente utilizzabile da parte di ogni categoria di utenza, in tutta sicurezza, indipendentemente dall’età o dalle abilità di ogni individuo. Dunque sono stati seguiti i principi dell’Universal Design, con lo scopo di creare degli ambienti confortevoli, e non meramente rispettosi delle normative vigenti.

Elisa Morano, Maria Caterina Laurora, Francesca Palmisano, Giusy Luccisano, Fabrizio Familiari — Concorso di idee per la progettazione di un Chiosco-Bar e allestimento dell'area di pertinenza a Terni

Fotomontaggio - render notturno

IL PROGETTO: spazi esterni e attrezzature In questa fase progettuale è stato previsto, innanzitutto, l’inserimento a sud-est dell’area destinata a parcheggio (40 mq circa); tutti i posti auto sono affiancati da un percorso rasoterra, che si raccorda ai percorsi pedonali dell’area, tramite due piccole rampe. Contemporaneamente è stato ideato un percorso su tre rampe, livellando il terreno e prevedendo quanto necessario al contenimento del terreno riportato, con l’obbiettivo di favorire la fruizione da parte dei soggetti con difficoltà motorie, del livello posto alla quota inferiore di 4 mt. Intuizione, questa, che comporta una riduzione delle spese dovute dal previsto ascensore, mai realizzato.

Elisa Morano, Maria Caterina Laurora, Francesca Palmisano, Giusy Luccisano, Fabrizio Familiari — Concorso di idee per la progettazione di un Chiosco-Bar e allestimento dell'area di pertinenza a Terni

Planimetria generale dell'area

Nella fase successiva, si è provveduto a promuovere una nuova funzionalità dell’area, prevedendo un riordino degli arredi già presenti e l’installazione di nuove sedute dalla forme morbide, che riprendono la forma del chiosco. La piazza antistante il chiosco, potrà essere occupata da tavolini ad uso del bar, che potranno essere rimossi e riposti nel deposito dello stesso, per poter utilizzare l’area per altre attività (piccoli concerti, mostre, iniziative culturali, ecc.).

Elisa Morano, Maria Caterina Laurora, Francesca Palmisano, Giusy Luccisano, Fabrizio Familiari — Concorso di idee per la progettazione di un Chiosco-Bar e allestimento dell'area di pertinenza a Terni

Pianta chiosco e sezioni

In ultimo è stato previsto il potenziamento del verde, attraverso un piano erboso e la piantumazione di alberi di Acero tipo rosso. Quest’ultimo, in virtù delle vivaci colorazione delle foglie che muteranno nel corso dell’anno, conferirà al luogo un aspetto mutevole con lo scorrere delle stagioni. In questo modo il luogo sarà caratterizzato da particolare vitalità e armonia, restituendo uno scorcio suggestivo e unico all’interno della città.

Elisa Morano, Maria Caterina Laurora, Francesca Palmisano, Giusy Luccisano, Fabrizio Familiari — Concorso di idee per la progettazione di un Chiosco-Bar e allestimento dell'area di pertinenza a Terni

Prospetti chiosco

Elisa Morano, Maria Caterina Laurora, Francesca Palmisano, Giusy Luccisano, Fabrizio Familiari — Concorso di idee per la progettazione di un Chiosco-Bar e allestimento dell'area di pertinenza a Terni

Render vista interna chiosco

Elisa Morano, Maria Caterina Laurora, Francesca Palmisano, Giusy Luccisano, Fabrizio Familiari — Concorso di idee per la progettazione di un Chiosco-Bar e allestimento dell'area di pertinenza a Terni

Render vista interna chiosco

Elisa Morano, Maria Caterina Laurora, Francesca Palmisano, Giusy Luccisano, Fabrizio Familiari — Concorso di idee per la progettazione di un Chiosco-Bar e allestimento dell'area di pertinenza a Terni

Render vista interna chiosco

Elisa Morano, Maria Caterina Laurora, Francesca Palmisano, Giusy Luccisano, Fabrizio Familiari — Concorso di idee per la progettazione di un Chiosco-Bar e allestimento dell'area di pertinenza a Terni

Dettaglio dell'arredo urbano

PERCORSO COLLINARE NOMI - VAL - SERVIS - Leoni & Leoni

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Il progetto, selezionato al Premio di Architettura Costruire il Trentino 2009-2012, è frutto di un tavolo di lavoro avviato congiuntamente nel 2008 (su volere della PAT) dalle amministrazioni di Isera, Nogaredo, Villa Lagarina, Pomarolo e Nomi che ha portato all’individuazione di un comune percorso di sviluppo e valorizzazione del patrimonio naturale, agrario, storico ed architettonico delle singole comunità. Partendo dalla constatazione del progressivo abbandono dell’attività agricola nell’area collinare con il conseguente degrado dei manufatti esistenti (strade poderali, muri di sostegno, edifici rurali tradizionali, ecc.) il progetto si è posto come obiettivo primario il recupero e la valorizzazione del paesaggio agricolo attraverso la riqualificazione di tutti i percorsi di accesso ai poderi con i relativi manufatti di contenimento, nonché la valorizzazione paesaggistica di quegli elementi di pregio storico o ambientale presenti nell’area di interesse (alberi monumentali come lo storico Bagolaro de Val, siti archeologici, biotopi naturali).

Leoni & Leoni — PERCORSO COLLINARE NOMI - VAL - SERVIS

Padiglione panoramico

Nello specifico il progetto sull’area collinare compresa nel comune di Nomi, attraverso un percorso che si snoda da sopra l’abitato fino alla località Servis per una lunghezza complessiva di circa 3 km, si è composto sia di interventi di carattere ordinario che straordinario. A seconda delle condizioni dell’esistente tracciato stradale sono state eseguite operazioni di rettifica ed allargamento dei tratti a maggiore pericolosità, di rigeometrizzazione delle rampe a monte e a valle, di ridisegno e messa in sicurezza dei tornanti, pulizia e ripristino dei muri in sassi a secco e costruzione di nuovi muri di contenimento dove crollati, riconfigurazione dei sistemi di scolo delle acque meteoriche, nonché del fondo e del manto stradale. Particolare attenzione è stata rivolta, sia in fase di progetto che di cantiere, alle lavorazioni riguardanti i muri in sassi a secco tramite lo studio accurato della loro tecnica costruttiva e la formazione delle maestranze di cantiere. La scelta dei materiali – tutti legati alla tradizione rurale locale e per quanto possibile recuperati direttamente in loco e quindi a km 0 – nonchè delle tecniche costruttive è stata condotta nell’ottica della minore invasività e del massimo rispetto per la natura, che è qui la vera padrona del luogo.

Leoni & Leoni — PERCORSO COLLINARE NOMI - VAL - SERVIS

Scorcio sulla valle dell'Adige dal padiglione panoramico

In località Val, in un punto caratterizzato da una particolare veduta sulla valle dell’Adige, è stato realizzato un nuovo padiglione panoramico in legno con il 3° recupero delle tavole di larice massiccio di un esistente manufatto abusivo. La sua forma prismatica divergente apre la vista sull’intorno spaziando da Castel Beseno fino a Savignano attraverso la rocca di Calliano, Castel Noarna, le rovine del Castello di Nomi e tutti gli abitati della Destra Adige Vallagarina. Il terrazzo circolare panoramico sottostante, è in acciaio verniciato finitura corten con le sedute in legno di frassino. Nelle piazzole di sosta potenziate lungo il tracciato gli elementi d’arredo e le nuove alberature creano dei coni visivi da cui poter godere del fascino del paesaggio naturale circostante.

Leoni & Leoni — PERCORSO COLLINARE NOMI - VAL - SERVIS

Leoni & Leoni — PERCORSO COLLINARE NOMI - VAL - SERVIS

Leoni & Leoni — PERCORSO COLLINARE NOMI - VAL - SERVIS

Particolare muri a secco

Leoni & Leoni — PERCORSO COLLINARE NOMI - VAL - SERVIS

Residenza a Milano - Be.St Architetti

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Il cliente ha espresso la volontà di creare un ambiente unico eliminando la precedente divisone tra cucina e soggiorno. Si è voluto creare un ambiente confortevole, dinamico, minimale ma arricchito da arredi unici.

Be.St Architetti — Residenza a Milano

Residenza Vista del soggiorno, la luce è protagonista dello spazio.

Be.St Architetti — Residenza a Milano

Vista del Soggiorno, la luce è protagonista dello spazio

Be.St Architetti — Residenza a Milano

Vista della cucina.

Be.St Architetti — Residenza a Milano

Veduta d'insieme della zona giorno.

Be.St Architetti — Residenza a Milano

Arredo su misura, arricchito dagli oggetti e dai ricordi del cliente

Be.St Architetti — Residenza a Milano

Vista della cucina.

Be.St Architetti — Residenza a Milano

Riflessi della zona giorno


Casa studio C+M - ACDM architetti

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Progetto in corso di inserimento

ACDM architetti — Casa studio C+M

LO SPAZIO RITROVATO - Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca

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Lo spazio ritrovato nasce dalla prospettiva di creare non solo una nuova centralità nella città, ma altresì di rappresentare l’icona d’ingresso di Otranto per le persone che provengono da Lecce percorrendo la S.P. 366 (San Cataldo – Otranto), ovvero per coloro che provenendo dalla S.S. 16 raggiungono le varie strutture turistico ricettive posizionate a Nord della città dei S.S. Martiri. Lo spazio ritrovato perchéè concepito non come un semplice luogo di ritrovo, ma uno spazio dove tutte le diverse fasce di età possano creare relazioni a contatto con le varie attività ludico-ricreative.Da una attenta e scrupolosa indagine sulle attività di supporto non solo alle strutture turistico ricettive esistenti sul territorio, ma anche per tutti i nostri concittadini che spesso si allontanano dalla nostra città per passare qualche ora diversa della loro vita quotidiana, si è cercato di individuare quelle strutture che possano consentire alla famiglia di restare unita anche nello svago e nel contempo di ravvivare e migliorare Otranto sotto l’aspetto culturale dei servizi.Il lotto su cui si è intervenuti progettualmente è situato a Nord della città, in una superficie già tipizzata all’art. 11 dell’attuale strumento urbanistico “P.R.G.” come zona per attrezzature sportive e sulla quale sono già presenti:- il campo comunale di calcio “avv. P. Nachira”;- il circolo tennis “ing. M. Stasi”;- la palestra “Body Line”;- il bocciodromo comunale “ing. M. Stasi”– una tensostruttura completa di spogliatoi, attrezzata per attività varie(pallacanestro, pallavolo, ecc… ecc..) Nella parte antistante il campo di calcio è presente un’ampia superficie adibita a parcheggio, mentre nella parte retrostante il bocciodromo esiste un’area attualmente in stato di abbandono.Tutto il sito si estende su una superficie di circa 34.000 mq. (compresa la fascia privata limitrofa alla sede viaria provinciale) ed è il fulcro tra il centro abitato e le varie attività turistiche site lungo la direttrice Nord del paese.Da queste basi nasce l’idea dello “SPAZIO RITROVATO”.

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Il primo obiettivo è stato quello di organizzare le sedi viarie che circondano il sito cercando di eliminare i punti critici ed orientare il traffico veicolare nel modo più semplice e sicuro per gli utenti, stante oltretutto l’elevato flusso di veicoli durante il periodo estivo.

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Si è quindi passati alla rimodulazione dei parcheggi antistanti lo stadio ricavando circa n. 180 posti auto ed al verde attrezzato per circa 1.000 mq., per poi iniziare lo studio di completamento funzionale del campo di calcio e dell’area retrostante il bocciodromo, nel contesto di quello che potrà essere un futuro sviluppo urbanistico lungo l’asse Nord della città.

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Il campo sportivo comunale, già oggetto di ristrutturazione alcuni anni addietro per quanto concerne il terreno di gioco con la realizzazione del manto in erba sintetica e della recinzione, è a tutt’oggi nudo della propria immagine di stadio dal punto di vista di alcuni servizi essenziali e necessari a disputare le gare di campionato e delle precarie condizioni degli spalti che non garantiscono una buona visibilità e sicurezza dell’evento calcistico da parte degli spettatori.

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Si è pensato quindi di progettare una faccia e un’icona per il campo sportivo ma soprattutto un simbolo per la città di Otranto; il disegno della facciata delle tribune deve rappresentare un’immagine forte all’ingresso del paese e, stante lo sviluppo territoriale urbanistico obbligato lungo la direttiva laghi Alimini, la si è caratterizzata (circa 300,00 mq.) con locali commerciali di piccola dimensione al piano terra per meglio proporre gli usi e costumi della città di Otranto.

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Attraverso dei servizi posti lateralmente alla struttura trasparente, e rappresentati da due torri basse e tozze di circa mq.76,00 cadauna, che ricordano quelle del castello aragonese di Otranto, si accede direttamente, mediante una passerella di collegamento verticale ed un ascensore, alle tribune e ad altri locali commerciali di dimensioni e involucro diverso da quello del piano sottostante.

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Dal piano terra delle torri si accede a tutta una serie di servizi igienici necessari ai frequentatori degli spettacoli sportivi e dei locali commerciali, le cui coperture di circa mq.40,00 cadauna consentono da ogni lato ampio accesso alle tribune.

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

La sezione delle tribune è stata pensata come un’intersezione di forme geometriche diverse e semplici per differenziare le attività che al meglio devono garantire un’armonia alla struttura e continuità del prospetto; il celeste del mare Adriatico e il bianco dei colori principali delle abitazioni del centro storico, riveste d’abito le tribune ed attribuisce alle gradinate un allegro e gioviale scenario ai graditi ospiti ed ai cittadini otrantini.

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Tutto il piano terra delle tribune, per una superficie complessiva di circa mq. 614,00, è stato pensato per ospitare gli spogliatoi a partire dai primi calci per arrivare alla prima squadra; sono presenti tutta una serie di servizi utili ed indispensabili per gli atleti e gli addetti, come l’infermeria, una lavanderia, una palestra, una sala segreteria e presidenza ed una sala per le conferenze e riunioni posizionata al centro dell’asse principale della tribuna centrale e sottostante alla sala regia.

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

La sala regia, circa 18,00 mq., è posta all’interno di un involucro con una propria copertura curva per distinguere la parte principale della tribuna d’onore dagli spalti laterali; la copertura della sala regia è stata volutamente pensata curva per spezzare la continuità delle tribune ma anche per caratterizzare l’elemento centrale unico.

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Tutta la struttura è caratterizzata da una maestosa copertura, parte in c.a. e parte in acciaio, di circa 1.000 mq. tutta ricoperta in pannelli fotovoltaici per sfruttare al meglio l’energia rinnovabile del sole e fornire tanta energia elettrica da poter essere autosufficiente per tutto il complesso stadio, locali commerciali ed illuminazione esterna.

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Le nuove tribune, perfettamente posizionate tra le due torri-faro esistenti, hanno una capacità cadauna di 320 posti numerati per un complessivo di 640 posti a sedere, con la tribuna centrale attrezzata di ulteriori 30 posti; gli spogliatoi distano dall’attuale recinzione di mt. 5,00 e gli atleti raggiungono il terreno di gioco protetti da una struttura trasparente realizzata in materiale acciaioso ed in polimetilmetacrilato.

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Dall’esigenza di trovare nuovi servizi, dalla voglia di migliorare la vita diurna e notturna della città di Otranto nasce il vero punto di forza dello spazio ritrovato consistente nell’utilizzo dell’area retrostante il bocciodromo.

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Nella progettazione di quest’area si è voluto fortemente valorizzare i materiali della propria terra, nella definizione del dettaglio, utilizzando molto la pietra leccese ed il carparo.

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Le linee guida del progetto si sviluppano lungo due direttrici, una delle quali è la linea guida principale che parte dalla linea centrale del campo di calcio, si estende verso est ed interseca l’altra ortogonalmente subito a ridosso del bocciodromo, dando origine al fulcro di tutto il progetto, la dove girano attorno tutte le attività ludico-ricreative, tra cui: - Un bar di mq. 140,00; - Un minigolf che si estende su una superficie di circa mq.1.500,00; - Un’area verde di circa 800,00 mq. pensata ed attrezzata con giochi per bambini di tutte le età; - Un anfiteatro di mq. 70,00 per spettacoli tematici all’aperto, con la tribuna avente i gradoni in marmo e la parte finale ad ampio terrazzo, la cui parte sottostante è tutta attrezzata con una serie di servizi igienici necessari ed indispensabili all’utilizzatori delle aree esterne, per una superficie coperta di mq. 120; - Un’area di mq. 110,00 che consente l’accesso ai servizi igienici di cui poc’anzi, che permette di avere un’ottima visione interna del bowling da ampia finestratura e consente l’accesso al pub mediante due rampe di scale posizionate lateralmente;- Un bowling avente una superficie coperta di mq. 754,00;- Una discoteca su due livelli per una superficie coperta complessiva di mq. 1.328,00 ed una sagoma d’ingombro di mq. 707,00;- Un portico di mq. 394,00 che divide la discoteca dal bowling, consente l’ingresso a queste due attività ed il cui colonnato e fontanelle accompagnano le esposizioni temporanee;- La copertura del bowling è attrezzata a pub con una ulteriore superfici coperta di mq. 176,00 posizionata lungo il lato est; – Un porticato di accesso delle due direttrici, uno dal lato est ed uno dal lato nord per complessivi mq. 267,00;- Una serie di percorsi pavimentati per complessivi mq. 725,00 circa;- Un’area a verde, limitrofa al bowling ed all’anfiteatro, di circa mq. 236,00. Il bar di forma circolare contiene l’attrezzatura per il mini golf e attraverso delle finestre si relaziona con il resto dell’area. Il minigolf è un’attività che è stata inserita per dare ai cittadini di Otranto ed ai turisti un’area verde che non sia fine solo a se stessa ma che specialmente nel periodo estivo attraverso un sistema a fiore contenente in se 18 buche ed una bellissima fontana in pietra leccese e sedute in carparo, accompagna con armonia le persone che vogliono utilizzare il gioco del mini golf come pure quelli che intendono fruire del percorso come semplice passeggiata; l’area ha una recinzione che la divide dalla strada mediante una serie di cespugli tipici della nostra macchia mediterranea, mentre all’interno degli alberi dall’essenza locale rendono l’area isolata dal male della vita e consente concentrazione sullo svago e divertimento che solo in quegli istanti si può cogliere.Per rafforzare le linee guida sono stati inseriti lungo le due direttrici dei portici ad arcate realizzati utilizzando la pietra leccese ed il carparo e coperti con delle piante rampicanti che recuperano la visione dei vecchi porticati a colonnate in pietra leccese coperti a vigneto e che accompagnano l’ingresso della gente verso il centro dell’aia. Il bowling e la discoteca sono due forme di svago fortemente volute sia dai nostri giovani che dai tanti ragazzi che durante tutto l’anno nelle sue varie fasi frequentano il nostro territorio.Il bowling ha tutta la struttura esterna rivestita da un involucro costituito da una pannellatura di alluminio colorati che ricordano la marea al tramonto ed accompagnano il divertimento di più fasce d’età con sei piste all’interno. La “Ydra disco club”è stato pensata soprattutto per la vita notturna dei giovani; realizzata su due livelli raccoglie in se la sala principale al piano terra ed una sala ristorante con un’ulteriore pista al piano primo.Il rivestimento esterno è realizzato con mattoni di forma rettangolare colorati di nero che mettono in risalto il forte contrasto con il rivestimento del bowling. Il lastricato è completamente utilizzato da una serie di pannelli fotovoltaici che consentono di utilizzare la fonte alternativa del sole per l’alimentazione e l’utilizzo di energia elettrica di tutto il comparto. Tutto il blocco, compreso il porticato e l’ascensore, viene valorizzato da un sistema di arcate rivestite in carparo e pietra leccese, raccogliendo in se l’idea della masseria salentina.Sul lastricato solare del bowling trova forma un Pub, progettato da un incastro di parallelepipedi rivestiti in pietra modellata che rimanda l’immagine delle onde del mare; i due volumi con la testata a sbalzo hanno una grande vetrata che dà una visione diretta verso l’interno del parco da una parte e verso l’esterno ad oriente, dall’altra, come se uno stesse guardando attraverso un cannocchiale. Il resto della copertura è tutta pavimentata in marmo con l’inserimento di una scacchiera per la realizzazione viva del gioco della dama e degli scacchi; tutto il perimetro è realizzato con delle sedute in pietra leccese che ne valorizza il tutto premiando ulteriormente la vista del panorama otrantino.

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

Gianluca Vetruccio, Alfredo Ferramosca — LO SPAZIO RITROVATO

The Heart - Bacamave

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The city of Gjilan shows two issues at the moment: a vehicular route that splits the city and the dislocation of the public offices through the city.

Bacamave  — The Heart

The current avenue has been modified and finds its main focus in the area where there are the three new buildings. It crosses the river Mirusha further on and forms a public area that is able to guarantee a high level of social activities.

Bacamave  — The Heart

The aim of this project is to create something which did not exist in the city of Gjilan, that is the centre of the city, which meets the present and future needs of its inhabitants.

Bacamave  — The Heart

The buildings which define the new centre of Gjilan are three: the town hall, the multifunctional cultural centre and the hotel.

Bacamave  — The Heart

A developing country such as Kosovo that could aim at approximating the European Union in the next few years has to focus on medium and long term development strategies. This does not mean to put apart or even worst to forget about its history, but on the contrary to look for the solutions of the future development into its tradition so that it can offer its cultural support among a variety of European people.

Bacamave  — The Heart

The new centre of Gjilan was designed with a firmly integrated holistic approach and considers the various elements of the project: the will to create a new urban setting through the architectural and town planning ideas, public spaces and last but not least the strategies for a rational use of the energy and water resources in order to develop a sustainable project.

Europan 12 Milano - Archethic Studio_architectural brains, Santino Massimiliano Gigliotti, garramone valo, vincenzo diele, Federica Frangipane, Aurora Papalini

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ANALYSIS The analysis and the inspection of the project area have highlighted the strong disconnection between the tracks designed by Broglio and well-established neighborhood of Mazzini and the disintegrating structure and largely missing the project area. In addition, large infrastructure present, potential strength of the area, help to isolate the perimeter and further weaken the link with the rest of the city.

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DECAY Overall, the situation is characterized by different forms of degradation: - Environmental: pollution of the soil resulting from landfill activities, compounded by the presence of illegal productive / industrial risen over the years and that operate illegally with little attention to the environment. - Building decay: the scope is characterized by a heterogeneous tissue, consisting largely of illegal buildings. With the exception of a few buildings farms of ancient construction, the area is devoid of architectural character. - Social,health and hygiene: the situation of marginality is found in the residence property in manufacturing operations and unauthorized rom camps.

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POTENTIALS On the other hand, there are some architectural episodes and urban forms which characterize a strong potential and a future development of the area, in particular: - the easy accessibility to the site by rail through: Porto di Mare Metro Station and the railway station Rogoredo the tracks of roads connecting the urban “ring road east Milan” and the Autostrada del Sole,the ancient Via San Dionigi leading to the Chiaravalle abbey; - The Nosedo Purifier, center of excellence for the environment, the first and the most ‘large water purification plant of the territory; - Sports equipment and leisure, along with Parco Cassinis, have helped to characterize this part of town; - The Cascine, historical evidence of the agricultural culture of Lombardy, historical points of interest, now in sharp decline. In particular, the site consists of the Parco Agricolo Sud, which is part of a ring system around Milan: in the west to the National Park of Ticino, the Adda Park in the east. The area, called the former landfill Porto Di Mare, was recovered by excavation (first half of ‘900) for the project of the city harbour, which later became the subject of disposal of inert materials, and finally today decommissioned landfill.

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OBJECTIVES The project focuses on three levels: cultural, infrastructural and urban development. The interventions will therefore be aimed at: - Restore a normal situation in which there are productive activities that are working in line with the laws in force structures and environmentally; create architectural structures designed to implement the task now instead of penalizing abusive, serves to create a social consciousness and cultural activities linked to plus value given by environmental and legality. - Design a housing linked to forms of prefabrication and hypothetical self-construction, making it environmentally sustainable, enhances the well-known environmental area and in some way receives instances spontaneous existing building, not denying it, but again adding the added value of legality and environmental care. - Redesign the infrastructure mesh, with precise and easy to make, to reconnect the tissue to the surrounding areas, in particular that of Corvetto-Mazzini, healing a situation which today represents an unbalanced system, where the intersections are not proportionate and create strong visual and architectural barriers. Then set up a new system of traffic that overcomes these limitations and simplify the connections is primary objective of the design, also with a view to re-entering the production area, now has a strong business incubator in the city. The marginal position of the area has evidently brought forth the typical characters and complex problems of urban fringe: as a process of osmosis, the area is reconnected to the urban fabric, respecting and maintaining its landscape character.

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STRATEGIES The design strategies implemented will be: - create a network of axes which goes to renew the area around the city. Taking advantage of the presence of existing infrastructure, create a local traffic suited to the needs of the new district, ribind it to the urban fabric through two axis to the north, in continuation of the district Mazzini, and two aces in the east, moving beyond, at a lower level, the barrier formed by the junction of the Autostrada del Sole. - Locate a business incubator which will reorganize and relocate existing and new craft businesses in the surrounding areas, with a structure that provides local administrative, training, and large work spaces and storage, as well as areas used for loading and unloading goods . - Improving the quality of urban, social and environmental urban development basing on a strong synergy between the natural and urban environments, through the construction of a social housing according to the principles of modularity, prefabrication, reducing the consumption of soil and green interstitial areas. - Integrate services and areas for sports, retrain existing green spaces of the Park Cassinis. - Take advantage of the proximity to the Nosedo Purifier plant for the production of clean energy which will supply the new buildings. In concept we have kept alive the idea of hortus, considering the connotation of the area as an agricultural park, using it to draw the modular design of green areas which stood along the roads of the project.

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