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East Central Gallery - Dow Jones Architects

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A contemporary art gallery in Shoreditch with an award-winning lighting scheme. This project is for the creation of a gallery in the ground and basement floors of a mixed use development in Shoreditch. The main gallery is located on the lower floor, and the main architectural issues were getting natural light into the gallery, as well as connecting it to the street. The stair was located against the shop window to drop light down into the basement. The architectural proposal was to create a range of gallery spaces of differing scale and character, unified by a consistent material and spatial idea. 

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The gallery layout was organized to provide a large central space with ancillary spaces off it, and to conceal the structural columns and lift shaft within the gallery walls. The project was carried out in a very short time frame and for a low budget, which necessitated a creative and experimental attitude towards normally standard solutions for gallery design. The innovative and expedient lighting design won an award at the 2010 International Lighting Design Awards.

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Awards
Building Design Magazine Architect of the Year Award – Refurbishment 2010, Winner
Lighting Design Magazine Lighting Design Award 2010, Winner

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Hopefield Avenue - Dow Jones Architects

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The extensive remodelling of a victorian town house in London.

This project refurbished and extensively altered a terraced house in Queen’s Park. The house was extended into the garden, with a new concrete floor and wall situated under a new rooflight dropping light into the heart of the plan. Oak was used to make floors, joinery and doors throughought the ground floor of the house, with an oak stair leading up through the house. An expansive glazed screen allows the concrete floor to run seamlessly into the garden.

2009–2010
Client: Private
Budget: £0.5m

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Credits:
Structural Engineer: Momentum
Contractor: Southpole
Quantity Surveyors: Bernard Bishop

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Blenkarne Road - Dow Jones Architects

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Refurbishment and extension of a family home in Wandsworth. This project rebuilt and extended the rear of a family house, deepening and extending the basement, and making a large kitchen above which overlooks the garden. New steps connect the basement family room and kitchen to the garden. The walnut ground floor of the original house is extended into the kitchen, and a walnut stair connects the kitchen to the basement below. The extension is clad in green-patinated zinc, and a large glazed sliding door hangs off the back of the house to provide a generous opening into the garden.

2010–2011
Client: Private


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Credits:
Structural Engineer: Momentum
Contractor: Southpole
Quantity Surveyors: Bernard Bishop

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Ligabue Srl Headquarters - Paolo Bornello

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Questa architettura in stile razionalista ma edificata nel 1952 a ridosso del Ponte della Libertà, fa ormai parte dello skyline veneziano per chi arriva a Venezia da nord. L’ipotesi di lavoro in tal modo si configura duplice: da una parte la problematica collegata al restauro di un edificio moderno (tecniche di recupero del cemento armato, cosa restaurare e cosa no, e perchè) dall’altra la volontà di ripristinare l’originaria immagine architettonica.

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palazzo FORTINO - basearchitettura, Alessandro Bruno, Luca Trabucco, Enrico Scafidi

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edificio residenziale per appartamenti inserito tra un fiume (dora baltea), un mercato (portapalazzo), una scuola e le Alpi

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vista generale

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Nuova sede Municipio di Cenate Sopra - Gianluca Murano, Luigi Cosenza, Riccardo Morello

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CONCEPT

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Il bando richiede di realizzare una struttura polifunzionale capace di rappresentare, sul territorio del Comune di Cenate Sopra, l’Amministrazione pubblica locale.

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La risposta alle richieste del Bando si ottiene partendo da un presupposto essenziale: occorre dare corpo ad una nuova centralità urbana, vicina ai cittadini, ricca dei servizi essenziali necessari a soddisfare le diverse esigenze di pubblica amministrazione, ma al contempo uno spazio fisico dove le persone possano sentirsi abitanti e non solo ospiti.

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Per raggiungere questo obiettivo il Bando prevede l’introduzione di una Piazza all’interno del progetto edilizio; la Piazza dovrà inserirsi armoniosamente nel contesto urbano attuale che oggi, poiché eterogeneo, è privo di un linguaggio architettonico comune stenta a riconoscersi nell’idea di centralità urbana che fa da filo conduttore al progetto stesso.

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La vera sfida è soddisfare tutte le richieste del Bando nonostante la scarsa metratura di cui si dispone e del Budget limitato.

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Per fondere armoniosamente l’attuale contesto urbano con la nuova struttura architettonica, si è scelto di elaborare il processo creativo intorno alla chiesa parrocchiale di San Leone Papa e alla Piazza antistante, facendole divenire direttrici principali intorno a cui sviluppare l’intero progetto: sfruttare la Chiesa come un lato della nuova Piazza e riprendere il disegno e gli stessi materiali dell’attuale pavimentazione, permette di fondere il nuovo intervento con la preesistenza in totale armonia.

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Ad oggi il lotto su cui sorge la Chiesa Parrocchiale di San Leone Papa e quello su cui sorgerà il nuovo Centro civico sono separati da una strada aperta al traffico veicolare; si è pensato di eliminare questa cesura fra i due lotti estendendo il disegno della pavimentazione anche alla strada e portarla alla stessa quota eliminando la barriera del marciapiede così da farla diventare parte integrante della Piazza stessa.

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Poiché i due lotti, religioso e civico, sono paralleli tra loro, il modo migliore di metterli in comunicazione è posizionare la nuova Piazza obliquamente rispetto all’asse stradale; Tale rotazione fa sì che si possa sfruttare una più ampia metratura da destinare alla Piazza.

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Tracciati i confini, il passo successivo è dare forma all’architettura estrudendo la rimante parte del lotto creando fronti unici e compatti che definiscono lo spazio della Piazza.

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Il volume ottenuto è stato fessurato in altezza per dare la percezione di corpi accostati, snellendo cosi la pesantezza visiva di un fronte continuo. In seguito sul volume estruso si è iniziato un lavoro di sottrazione creando aperture per il passaggio di luce sulle facciate, connessioni al piano terra tra le funzioni ospitate e la piazza e gli accessi alle varie attività commerciali.

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A coronamento dell’edificio sottostante, si è pensato ad un volume di forma organica, traslucido, leggero, che ospitasse le funzioni più nobili e che fosse dichiaratamente in contrasto con quello sottostante, che si contraddistingue invece per le linee rigorose.

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La scelta di utilizzare l’U-glass, materiale traslucido e riflettente, permette, inoltre, di creare un “effetto lanterna”, rendendo la struttura una fonte di luce, sia diurna che notturna, e perciò un punto di riferimento visibile da ogni punto del Comune di Cenate di Sopra.

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Basamento e coronamento hanno un punto di intersezione nell’angolo in cui è stato previsto l’accesso al Centro Civico e questo gioco di incastri accresce la solennità del punto di accesso.

PIAZZA

Lo studio della Piazza ha occupato gran parte dell’analisi di progetto poiché si è molto riflettuto sull’importanza che, da sempre, viene attribuita agli spazi intesi come Agorà ( luogo d’incontro e di aggregazione sociale); la nuova Piazza deve rispondere, infatti, sia alle esigenze di viabilità del territorio, sia a quelle, di più ampio respiro e relative alla vita di comunità. Come già anticipato la nuova piazza utilizza gli stessi materiali della Piazza esistente prospiciente la Parrocchia, in modo da creare un effetto di armonia tra il nuovo ed il vecchio, limitando al minimo possibile le fratture tra i due, e creando una sorta di unico tappeto riprendendo materiali e orditura già esistenti

Con l’intento di proiettarsi al futuro e capire come gli abitanti di Cenate Sopra possano fruire del nuovo spazio pubblico, si è cercato di ricreare le caratteristiche spaziali che storicamente identificano le piazze; per questo motivo sono stati realizzati dei fronti continui che identificassero lo spazio della Piazza. Inoltre si è cercato di dare permeabilità alla Piazza e di ottenere il massimo dal rapporto tra interno ed esterno. Ovviamente in una visione futura, tale processo potrebbe essere implementato inserendo degli oggetti di arredo urbano, quali sedute, aiuole, panchine pubbliche, dissuasori etc.

Centro rurale per esposizioni d'arte, Terni - R. Michele Carbonara, laura mancini

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Ospitalità/Bed&breakfast – L’ampliamento proposto deriva da un mite confronto con il fabbricato esistente, molto tradizionale. Al tetto piovente di questo, simmetricamente coincide lo spiovente del nuovo. Sull’acqua dell’impluvio generato dai due corpi, si specchiano materiali diversi. Se il precedente racconta un’architettura in muratura intonacata, il nuovo utilizza lo stesso linguaggio ma in forma diversa. Il mattone (terra cotta) lascia spazio ad una miscela di argilla e calce compressa (terra cruda). Una tecnica millenaria che ricrea le uggestioni brutaliste di costruzioni arcaiche. Le problematiche costruttive inerenti la terra cruda riguardano le aperture, che nel rogetto proposto sono risolte evitando architravi, allungando le vetrate fino al soffitto. Dalla piccola reception si accede alle tre camere oppure ai locali sottostanti in cui trovano spazio una cantina per vini ed una sala comune che prende aria e luce dalle doppie altezze e dall’apertura creata sulla facciata a sud. Sala in cui una grande tela permette sfoghi artistici agli utenti. Alberature sempreverdi a nord di tutto il complesso residenziale proteggono dal freddo invernale.

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Promenade/Galleria aperta – Al visitatore viene imposto di scegliere un cammino. Preferenziale a prima vista appare la “via” accompagnata dagli archi di legno i quali si trovano anche a cavallo di più percorsi. In tali oggetti l’eco di episodi architettonici di una spiritualità esotica, con un senso totalmente ribaltato. Se in quelli la volontàè di unificare e identificare una via, questi spezzano e contrappuntano. Perchè perdere un senso funzionalistico e accogliere lo spirituale presuppone l’angoscia della vulnerabilità e non può“cosalizzarsi” architettonicamente in qualcosa di semplicemente grazioso. La loro presenza garantisce la possibilità di avere solidi sostegni per interventi temporanei. Sostenere una copertura oppure binari in cui alloggiare pannelli e corpi illuminanti. Gli stessi concetti di mobilità e trasformazione si possono anche tradurre come diversa fruizione delle opere d’arte data dalla posizione dell’osservatore nel suo procedere all’interno di un percorso multiplo, articolato in modo da diversificare il punto di vista, sensibile ed emozionale. Aprirsi significa anche accettare la possibilità di trovare un ostacolo che interrompe il cammino, oppure percorrere un ponte senza meta, come avviene nel progetto. Tutti i percorsi si adattano alla morfologia del terreno rendendo banale l’equazione scavi=rinterri.

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Esposizione e Ristorazione/Sala polifunzionale – Gli archi di legno lamellare che compongono la galleria aperta continuano nell’edificio polifunzionale, descrivendo idealmente un cammino senza soluzione di continuità che travalica la divisione esterno-interno. I muri che delimitano lo spazio interno hanno lo stesso valore dei muretti di contenimento dei percorsi esterni. L’illuminazione naturale è dosata, in modo da evitare luci accecanti, per mezzo di brise-soleil a sud e per mezzo di finestroni alti a nord, coi quali garantire illuminazione indiretta che è ideale per luoghi espositivi. Gli archi di legno lamellare permettono un ampio spazio libero che può essere attrezzato con gli elementi modulari appositamente pensati. La copertura e le murature riprendono i materiali dell’ampliamento proposto: terra cruda e rame per le coperture. Un materiale estremamente duttile. Socialità-Spazi esterni Spazi di socialità all’aperto sono stati individuati in vari punti del lotto. Per mezzo di panchine e di sedute specificatamente ideate si assicura la necessaria comodità per un dialogo e un confronto sereno con l’altro. L’idea di considerare “scuola due uomini che parlano sotto un albero” suggerita da Louis Kahn ispira la seduta a sud del lotto. Parlare d’estate all’ombra di un albero caducifoglie, oppure d’inverno protetto dai venti del nord. Guardando il paesaggio.

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Specifiche tecnologico-costruttive: Terra compressa – Prevede la realizzazione di una cassaforma lignea nella quale viene versata una miscela di terreno, sabbia e acqua stabilizzata con un po di calce. Tale miscela viene pressata a strati, la cui successione è visibile una volta avvenuta l’essiccazione. La terra viene utilizzata per le tompagnature oltre che per le pavimentazioni esterne, garantendo un fondo stradale permeabile e compatto allo stesso tempo.

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Cocciopesto – Frequentemente utilizzato presso gli antichi romani, è una miscela di laterizi frantumati e calce. Qui viene utilizzato come rivestimento dei muretti di contenimento e per le sedute nei percorsi esterni realizzati in muratura di terra cruda, oltre che per impermeabilizzare le vasche degli specchi d’acqua.

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Solai e strutture – Tutti i carichi sono sostenuti dal legno, materiale ecologico per eccellenza nonché eterno e duttilissimo. Sulla trave di legno lamellare poggia una lamiera grecata, che sorregge un massetto a secco livellante (granuli di pietre vulcaniche). Su di questo lo strato a tenuta con doppio pannello di ossidi di magnesio e isolante. Infine una lama d’aria divide questo pacchetto dal controsoffitto all’interno e dalle lastre di copertura in rame verso l’esterno.

Impianti tecnologici – Riscaldamento con caldaia a biomassa e serpentine a pavimento garantiscono un confort termico a costi contenuti e bassa produzione di anidride carbonica. Così fitodepurazione, raccolta acque meteoriche ed eventuale fotovoltaico. partendo dai gesti della vita quotidiana, vivere, consumare, produrre e costruire con il minimo impatto sull’ambiente e sulla salute dell’uomo.

LAWYER OFFICES - Gianluca Giocoli - G.Giocoli & Partners

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The company provides a full range of architectural services, from initial concepts to project development and management, on-site supervision and fi nal quality control and delivery on a wide array of building types, including hotels, recreational complexes, offi ce buildings, shops, leisure and commercial centers, art galleries, apartment buildings, and private residences and villas.

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Interior view

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Interior view

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Restoration, interior remodelling and design in an Art Decò Villa

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The Art Decò Villa


Piazza Matteotti a Giugliano - Pietro Pippo Pirozzi

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Il progetto di sistemazione di Piazza Matteotti a Giugliano, è parte di un programma messo a punto dall’Amministrazione Comunale per il ridisegno degli spazi pubblici del centro storico, in particolare di quelli relativi al Corso Campano, asse portante della struttura urbana lungo il quale sorgono i principali monumenti della città. L’intento è quello di restituire all’uso sociale, civile e religioso, lo spazio della piazza, in passato utilizzato per il mercato o come luogo per la celebrazione di feste e attualmente in forte degrado, soffocato dalla sosta abusiva delle automobili. Il rapporto con gli edifici preesistenti che circondano la piazza e che la caratterizzano come un vero e proprio “interno urbano”è stato determinante nella ricerca delle matrici progettuali. In particolare l’analisi geometrico-proporzionale della chiesa di S. Sofia, interamente ricostruita nel XVII secolo su disegno di Domenico Fontana, ha condotto a rilevanti “scoperte”.

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Il prospetto principale della chiesa, che domina il lato est della piazza, è inscritto in un quadrato di 25×25m. Le diverse parti sono ricavate attraverso la scomposizione di tale quadrato secondo rapporti aurei, sino ai più piccoli elementi quali la finestra centrale e la nicchia sul portale. Si possono riscontrare tali metodi di proporzionamento per l’intero spartito architettonico della chiesa sia in pianta che in alzato. La scala poligonale al lato della chiesa è ricavata dalla metà di un decagono, figura notoriamente costruita secondo rapporti aurei. Altra singolare ricorrenza è l’utilizzo del numero cinque per diverse serie di elementi, dalle campate della navata ai gradini in facciata. L’asse ortogonale alla facciata è ruotato di circa 5° rispetto alla direzione EST-OVEST del Corso Campano. La facciata è a sua volta leggermente ruotata rispetto all’asse della navata. E’ stato sorprendente notare che uno dei due giorni dell’anno (10 settembre) in cui il sole tramonta esattamente in quella direzione, inclinata cioè di 5° rispetto al percorso equinoziale, coincide con la data in cui sarebbero state trasportate sul posto le reliquie della santa, di origine cumana, alla quale la chiesa è dedicata.

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Per il dimensionamento degli elementi progettati e la determinazione di alcune relazioni metriche, si è tenuto conto di tali rapporti e metodi di proporzionamento, nell’intento non di riproporre armonie universali, quanto piuttosto di raccogliere tracce di storia con le quali tutti possano continuare a confrontarsi. I differenti elementi che conformano lo spazio della piazza sono stati collocati lungo i margini: una sorta di “recinto frammentato”, che riprende la forma rettangolare della piazza, con il lato lungo coincidente con la direzione del Corso; su tale lato una pensilina, luogo di attesa, ma anche portale di accesso alla piazza, si decompone in elementi slittati che la pongono in relazione con la dinamica della strada; la direzione viene ulteriormente segnata da quattro panche in pietra. Una gradinata, ottenuta rettificando il dislivello preesistente, ed una balaustra rafforzano il taglio di questo spazio, che viene riconnesso alla facciata della chiesa mediante una fascia di pavimentazione, di diversa tessitura, orientata e proporzionata con moduli geometrici desunti dalla facciata stessa. La rotazione della chiesa non viene assorbita dal disegno ma anzi genera una tensione particolarmente evidenziata in una panca triangolare, la cui deformazione è generata appunto dall’incontro delle due direzioni. Uno dei due lati della fascia viene messo in risalto facendolo coincidere con la lunga caditoia in cui convergono i piani di calpestio, inclinati per il deflusso delle acque meteoriche; l’asse della chiesa viene cosi traslato in posizione pressoché baricentrica rispetto all’intera piazza. Nella parte terminale della fascia, sul lato ovest, si concentrano tre elementi: un albero a foglia caduca, la fontanina in ghisa preesistente, riutilizzata e riposizionata, e un “monumento” costituito da cinque blocchi in pietra, proporzionati ancora secondo rapporti aurei e orientati in relazione alla chiesa, sui quali saranno incisi riferimenti alle matrici geometriche del progetto, la direzione dei punti cardinali e una scritta commemorativa. Sul lato nord una rampa permette l’accesso carrabile ad uno dei palazzi.

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La parte centrale della piazza sarà pavimentata riutilizzando il basolato preesistente in pietra vesuviana, rilavorato a scalpello e posizionato secondo diverse tessiture. Tutte gli elementi lapidei di progetto saranno realizzati in pietra bianca di Trani. Le parti metalliche quali la caditoia centrale, la balaustra ed il telaio della bacheca luminosa prevista al di sotto della pensilina, saranno realizzate in acciaio inox. Saranno rispettate le alberature preesistenti prevedendo, se opportuno, la sostituzione di alberi malati o gravemente danneggiati. L’illuminazione diffusa avverrà attraverso quattro apparecchi luminosi su pali posti agli angoli della piazza, mentre effetti di luce puntuali saranno ottenuti con lampade ad incasso posizionate al di sotto della pensilina, delle panche in pietra e del nuovo albero previsto. Nell’affrontare la complessità di un intervento in un contesto fortemente caratterizzato dalle preesistenze, il progetto mira ad una immagine non semplice ma certamente discreta, rispondente all’esigenza di ottenere uno spazio disponibile a molteplici, possibili modi di essere vissuto.

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Alampadino - Architetto Giacomo Procino

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Si tratta del primo articolo de “la bottega dell’ essere” costola del Blog “interni dell’ essere” dedicata alle mie ricerche sul mondo del product design, articolo nel quale sono pubblicati i concept del prototipo di una piccola lanterna…Ad Maiora…Arch. Giacomo.

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Audrey Hepburn - Dora Romano

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Audrey Hepburn – Breakfast at Tiffany’s – 1961 -

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Regia Blake Edwards – pittura digitale B_N -

Matrice su base cm(50×70) – © 01_2012 -Dora Romano

EXPO 2015 - Migliore+Servetto Architects, Italo Lupi

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Italo Lupi, Ico Migliore, Mara Servetto – on the occasion of Expo 2015 – have been commissioned to conceive an urban communication installation representing the Nations that, four years before the opening ceremony, have already joined the international event.

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The national ensigns are displayed in an original way in the Flags Boulevard lining up along C.so Vittorio Emanuele, Via dei Mercati, Via Dante and piazza Cordusio in Milan, walking arteries that link the Duomo (Milan Cathedral) and the Castello Sforzesco (Sforza Castle).

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Studio multicolor - FATmaison

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La modernitàè l’elemento peculiare di questo studio medico, realizzato con arredi moderni e funzionali. Rosso, bianco e grigio sono i colori utilzzati e ripetuti secondo uno schema ben preciso.

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Casa Tomar - Pedro Antunes

Classical location, modern style - FATmaison

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La modernità del locale si armonizza bene con la posizione classica in cui si trova. Tutti i mobili, la carta da parati e le luci sono stati ideati e progettati da noi.

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Temple protestant - Ciel Rouge , Arc. Henri Gueydan

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Ce temple consiste en une grande nef composée de sept arches rappelant les sept églises de l’Orient, les sept étoiles, les sept notes de musique… sépares les unes des autres par la lumière. Cela s’inspire du passage des évangiles où le ciel qui s’ouvre, laisse descendre le Saint Esprit. Cette voute rappelle aussi une main protectrice portée sur la foule.

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Doux dans ses courbes étudiées pour une acoustique idéale, ce temple est aussi conçu pour être salle de spectacle avec des loges ouvertes dans les parois.

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EXPO 2015: FLAGS BOULEVARD - Migliore+Servetto Architects, Italo Lupi

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Italo Lupi, Ico Migliore, Mara Servetto – on the occasion of Expo 2015 – have been commissioned to conceive an urban communication installation representing the Nations that, four years before the opening ceremony, have already joined the international event.

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The national ensigns are displayed in an original way in the Flags Boulevard lining up along C.so Vittorio Emanuele, Via dei Mercati, Via Dante and piazza Cordusio in Milan, walking arteries that link the Duomo (Milan Cathedral) and the Castello Sforzesco (Sforza Castle).

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Ampliamento scuola elementare di Collepietra nel comune di Cornedo - Sara Lonardi, Enrico Maria Raschi, lr-architetti

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STÄDTEBAULICHES GRUNDKONZEPT Die Grundschule Steinegg liegt auf der Ostseite der Hauptstraße, die das Bergdörfchen überquert. Das Gebäude wirkt massig aus; außerdem prägt sich die Baumasse stark durch die leichte Neigung der ostliegenden Wiesen aus. Die neue Turnhalle wird als eigenständiger Bau durch eigene Ausrichtung neben dem Schulgebäude aufgelegt. Somit realisiert der Bau neuen öffentlichen Raum und tritt gleichzeitig in Dialog mit Topographie. Knotenpunkt des gesamten Plans ist der südostliegende Kleinplatz. Dieser bildet den Eingang zum Hauptgebäude und zur neuen Piazza-Terrasse, und wirkt als rahmenloses, sich auf Landschaft gerichtetes Gemälde aus. Berührungspunkt zwischen Grundschule und Turnhalle ist ein langer, aussteigender Fußweg. Dieser führt zu einer zusätzlichen Freifläche, wobei man die Ansicht zu den Gebirgen bzw. zur neuen, in Kellergeschoss liegenden Turnhalle genießen darf. Eine leichte Neigung gleicht die abweichenden Höhen zwischen Hauptstraße und neuen Terrasse aus. Architektonisch präsentiert sich die neue Grundschule als massives, in Umgebung plastisch integriertes Volumen. An dessen Sockel liegt die niedrigere, als ein Stadel aus der Ferne aussehende Turnhalle, die den Übertritt vom Schulgebäude zu den Wiesen balanciert.

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GEMEINSAME RÄUME Das Erdgeschoss (Höhenpunkt 0,00 = +102) des Gebäudes ist direkt mit dem Dorf verbunden: südlich erfolgt der Eintritt zur Grundschule und zur Turnhalle, westlich gelangt man in die Bibliotheksräume. Der Eingang zur Schule erfolgt durch die bestehende, vergrößerte Loggia, die durch neue, seitliche Öffnungen unverschlossen auswirkt. Ein neues Treppenhaus durchsteigt den Innenraum der Loggia. Der Zugang zur Turnhalle erfolgt hier durch eigenen Eingang und eigene Treppe. Dazu dient ein gemeinsamer Aufzug Schule und Turnhalle.

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GRUNDSCHULE Die Grundschule ist ein dreigeschossiger Bau (Erdgeschoss und zwei Obergeschosse) mit zwei zusätzlichen Tiefgeschossen. Der Haupteingang liegt auf Höhenpunkt +0,00 (= +102,11). Die Bibliotheksräume mit eigenem Eingang liegen im westlichen Teil des Baus und blicken aufs Dorf. Der aktuelle Grundplan wird nicht verändert: die gemeinsame Räume werden dagegen mithilfe möglichen Verbreiterungen und neuen Öffnungen konsequent verstärkt, um die Schaffung von Lerninsel unterschiedlicher Art zu ermöglichen. Die bestehende Haupttreppe wird durch eine neue, kompakte Treppe ersetzt, um einen neuen Raum durch die gesamte Innenhöhe des Baus zu schaffen. Somit erzeugen sich mehrere Diagonalsichten über die Pausenräume der Kinder. Im Eingangsbereich ist ein neuer Aufzug eingesetzt, der sowohl die Schule als auch die Turnhalle dient. Das Treppenhaus der Hausmeisterwohnung wird umgebaut, um die Zugänglichkeit zur Schule und zur neuen Wohnung zu verstärken. Das auf den drei Obergeschossen, mittig angeordnete Längsmauerwerk wird umgebaut. Dadurch ist die Flurbreite auf 2 m zurückgesetzt und die Nutzflächen der südlichen Schulräume werden mit neuen, integrierten Mobilwänden wesentlich vergrößert. Die Sonderräume für Musik und Media sind im ersten Obergeschoss angeordnet, und blicken aufs Dorf durch großzügige Verglasungen. Ein neuer Zwischengeschoss (Höhenpunkt -3,83) wird in den Raum der ehemaligen Turnhalle eingesetzt, um die neue Aula Magna zu realisieren. Diese ist mit Stufenreihen ausgebildet und öffnet sich zum Schulhof. Unter der Aula Magna (Höhenpunkt -6,73) sind die Umkleiden der neuen Turnhalle vorgesehen. Ein Verbindungstunnel auf der Fundamentebene der Schule ermöglicht den Zugang zum Spielfeld der Turnhalle (Höhenpunkt -9,00). Im Außenbereich wird das Aussehen des Schulgebäudes mithilfe sehr leichter Baumaßnahmen verändert, um weniger massiv auszuwirken: Dach: Die Entfernung des Dachüberstandes und die Ersetzung der Dachgauben durch neue Oberlichter und durch eine Dachloggia für die Wohnung des Hausmeisters verleihen dem Gebäude eine besonders leichtere Optik, ohne die Wirkung des traditionsreichen Satteldaches zu vermindern. Fassaden: Die Öffnungen bleiben unverändert und sind in einem neuen Holzplattensystem integriert. Die alte Holzbeschichtung wird komplett entfernt.

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TURNHALLENBAU Von Süden kommend ist der unterirdischer Erweiterungsbau gut ablesbar: er entsteht eindeutig aus dem Grund und ist komplett mit Holz verkleidet, somit bleibt die Optik der Lattenzäunen am Rand der Wiesen grundsätzlich ungestört. In der Nähe des Schulgebäudes verbreitet sich die mit Porphyrstein gepflasterte Straße in eine leichte Rampe, die den Zugang zum Turnhallendach ermöglicht. Die Überdachung ist als grüne Piazza-Terrasse mit Blick auf die Landschaft gestaltet, und mit einer 14 Meter langen Sitzbank aus Lamellenholz ausgestattet; die Gestaltung der Bank erinnert an das im Hintergrund herrschende Bergprofil. Die Turnhalle liegt im Kellergeschoss (Höhenpunkt 9,00) und hat einen eigenen Haupteingang (Höhenpunkt +0,00) in der offenen Eingangsloggia des Schulgebäudes. Hierdurch gelangt man direkt zum Spielplatz und zur Zuschauertribüne. Ein zweiter Zugang (Fluchtweg, Höhenpunkt -4,40) öffnet sich östlich durch Verglasungen mit Blicke aufs Spielplatz und auf die draußen liegenden, öffentlichen Freiflächen. Der Zugang zur Turnhalle ist auch noch direkt vom Innenraum der Schule gewährleistet. Dort sind die Nebenräumen (Höhenpunkt -6,73) untergebracht, die eine klare Trennung zwischen die verschiedenen Wege und einen separaten Zugang zum Spielfeld ermöglichen. Geräteraum und Hackschnitzelsilo bilden einen westlichen Anbau zur Turnhalle. Der Silo liegt ganz unterirdisch und ist mit den technischen Diensträumen des Schulgebäudes verbunden. Ab und Zufuhr von Hackschnitzel erfolgen problemlos vom neuen Eingangsplatz.

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MATERIALIEN Außenoberflächen: Putz (Schulgebäude); Holz (Turnhallenbau); Natursteinen und Gras (Piazza-Terrasse). Die Außenwände der Schule sind mit hellgrauem Putz versehen. An den Flächen zwischen den Fenstern werden Holzplatten angebracht, während der neue Dachmantel aus Zinkblech angefertigt ist. Sägerauhe Lärchenbretter überziehen die Fassaden der Turnhalle und schaffen eine nach außen geschlossene Wirkung, die von einer großen Verglasung am südöstlichen Ecke unterbrochen ist. Dieselbe Holzverkleidung dient als Brise-Soleil auf der südlichen Seite, wobei jedes zweite Brett nur noch angebracht wird. ENERGIEERSPARNISNACHHALTIGKEIT Das Gebäude ist so gestaltet, um die höchste thermische Trägheit dank der Mitwirkung von Wanddicke und transparente Wärmedämmung (neue Verglasungen) zu gewinnen. Die neue Haupttreppe mit Oberlicht wird die Belüftung durch ihren Naturzug (Kamineffekt) im Sommer ermöglichen.

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Die Turnhalle ist mit einer leistungsfähigen Wärmedämmungsschicht zwischen Betonwand und äußere Holzbeschichtung ausgestattet. Die innere Belüftung wird durch klappbare Elemente auf der Innenseite der südlichen Fassade (Brise-Soleil-Fassade) gewährleistet.

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Supsi University Campus Mendrisio - Dürig AG

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Idea. Il nuovo Campus SUPSIè una parte di città dove si incontrano flussi che arrivano da più direzioni. I diversi edifici creano da fuori una parte di città e da dentro un campus scolastico ben definito. L’architettura volutamente non estravagante trasmette eleganza e razionalità. Gli spazi interni sono flessibili, semplici e ben strutturati. Definiscono un’ambiente neutro per l’insegnamento e lo studio.

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Urbanistica. I due edifici principali sono posizionati su una superficie piana ottenuta mantenendo l’altezza media del terreno esistente e livellandolo su questa quota. L’edificio più grande (edificio A) è parallelo alla ferrovia e definisce l’area dei binari insieme agli edifici esistenti e a quelli che saranno progettati in futuro dal lato della stazione. L’edificio più piccolo (edificio B) è allineato al vicino stabile industriale Riri riprendendo così gli allineamenti delle costruzioni a ovest della ferrovia. Chiari spazi esterni sono definiti dal nuovo livello del terreno. Su questo sono posizionati gli edifici del campus. Tra gli edifici opportunamente posizionati e i muri che definiscono l’area si creano gli spazi aperti del campus.

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Architettura. Astratte volumetrie appoggiano sulla nuova spianata. Gli edifici esternamente sono collegati alla città ed internamente creano un campus. I sottili balconi su più livelli contribuiscono insieme agli edifici principali e ai padiglioni a creare l’atmosfera di campus nello spazio pubblico interno dell’area. Struttura, costruzione. (vedi testo dedicato) La struttura dell’edificio è estremamente semplice e razionale. Solette in cemento armato sono gettate su pilastri prefabbricati. I blocchi scale-ascensori stabilizzano gli edifici. Le scale sono anch’esse prefabbricate. La facciata esterna appesa in alluminio e vetro protegge i ben illuminati spazi interni.

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Facciata. La facciata esterna appesa è costituita da una struttura metallica isolata, laccata in bianco ed etremamente isolata in corrispondenza del parapetto. Le superfici trasparenti costituite da vetri bianchi e i vetri smaltati bianchi davanti ai parapetti isolati reagiscono alla luce con diverse sfumature di tonalità bianche. Questo permette di creare una facciata uniforme ed economica ma allo stesso tempo vibrante grazie alle caratteristiche dei materiali utilizzati. Tutto ciò crea un edificio estremamente elegante grazie alla sua semplicità.

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La doppia facciata ventilata protegge gli spazi interni dall’inquinamento acustico della ferrovia e dalle polveri generate dalla ferrovia stessa. Le finestre sono apribili per poter pulire il vetro esterno. Le protezioni solari sono posizionate nell’intercapedine ventilata tra i due vetri e possono essere riparate facilmente dall’interno.

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Spazi interni. Negli spazi interni trovano spazio materiali semplici, robusti e dove possibili naturali. Troviamo pavimenti in betoncino finiti con resina, soffitti in cemento con appesi i pannelli fonoassorbenti e l’illuminazione, muri divisori in legno o vetro. Gli impianti di ventilazione saranno visibili. Le canalizzazioni in metallo sono accuratamente pianificate rispondendo con le loro dimensioni alle necessità delle varie funzioni. Le superfici dei blocchi scale e delle zone d’ingresso sono rivestite in legno.

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Funzionalità, Organizzazione, Flessibiltà. Le piante sono razionalmente e chiaramente organizzate. Le funzioni sono logicamente suddivise. Al piano terra ci sono i laboratori accessibili dai mezzi di trasporto e le funzioni più pubbliche (mensa, auditorio, caffetteria, sala esposizioni), mentre al primo piano sono sistemati gli spazi di lavoro con le concentrazioni maggiori di persone (atelier e biblioteca). Ai piani più alti si trovano gli uffici e le aule d’insegnamento. Il raster regolare della struttura portante permette una struttura semplice e ridotta al minimo che incrementa enormemente il grado di flessibilità degli spazi interni.

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Spazi esterni. Il campus si sviluppa in piazze, strade e nicchie. Le superfici delle aree esterne, i muri, le panche e il bacino d’acqua sono in granito. Le geometrie degli spazi si riferiscono ai vari edifici.

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Permeabilità, Collegamento con la stazione e la città. La quota della nuova piattaforma del campus è ideale per avere il collegamento più diretto possibile con la stazione e la città. Il collegamento con la città e la stazione avviene orizzontalmente grazie ai due tunnel sotto i binari. Il campus è collegato con via Catenazzi e via Borromini (fermata autopostale) attraverso due percorsi ad est dell’area di progetto. Il campus è dunque attraversato da percorsi provenienti da ogni direzione. I percorsi s’incontrano nel campus.

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Circolazione, Ingressi, Orientamento. Gli ingressi dei due edifici principali si trovano in corrispondenza delle teste dei volumi stessi. Da qua partono due corridoi paralleli ai piani superiori e uno ai piani inferiori che attraversano completamente gli edifici servendo direttamente, chiaramente e nel più breve spazio possibile tutti gli spazi. I corridoi sono illuminati da corti interne. La semplice struttura è estremamente efficiente che rende di facile la suddivisione e la lettura del programma.

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PICASSO EXHIBITION - Migliore+Servetto Architects, Italo Lupi

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A light intervention inside Palazzo Reale, is the exhibition pr oject designed by Italo Lupi, Ico Migliore and Mara Servetto. On one side it creates a great dialogue with the pre-existing architecture, on the other it supports the narration and use of the exhibition.

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As a prelude to the exhibition, in the first rooms, long expository out of scale tables display a narration, both on paper and multimedia, about the historic exhibition of ’53 on Picasso in Milan.

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The rooms that host the works of art are characterized by the presence of a continuous surface of white light, all over the perimeter external wall, that marks and guides the pathways and that is in contrast with the warm grey displaying walls: at the bottom there’s a continuous bench, that passes through each room, about 80 meters long, that allows to stop by and observe the works.

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In the Cariatidi room, beyond the wing that hosts “Massacre in Korea”, high self-sustaining wings lead to an innovative multimedia representation about Guernica, with a strong but balanced spatial intervention, a sort of spyglass of the great projection. Lighting project developed with Reggiani Illuminazione.

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