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Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba - GAETANO DIENI

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La proposta progettuale presenta tre fondamentali indirizzi programmatici: la creazione di una nuova centralità del nucleo urbano di Erba, il recupero del patrimonio architettonico industriale esistente, la progettazione di nuovi edifici capaci di diventare elementi attrattori della comunità all’interno dell’area di progetto. L’intera area è stata progettata pensando ad un ambito permeabile, attraversabile in ogni direzione e privo di barriere, limiti o pareti, allo scopo di non renderlo delimitato ma bensì totalmente aperto alla città, capace di catalizzare i bisogni della cittadinanza. Il sito diventa, quindi, una cerniera, elemento di connessione dei vari sistemi urbani di Erba, ribaltando così l’attuale condizione dell’area che si presenta come elemento di separazione ed interruzione di due porzioni di città che presentano tipologie edilizie e densità insediative disomogenee.

GAETANO DIENI — Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba

planimetria generale

GAETANO DIENI — Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba

sezione generale

GAETANO DIENI — Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba

schemi

GAETANO DIENI — Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba

sezioni galleria commerciale

GAETANO DIENI — Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba

schema compositivo_edifici residenziali

GAETANO DIENI — Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba

planimetria edificio residenziale

GAETANO DIENI — Riqualificazione urbanistica di via Fiume. Erba

prospetto edificio residenziale


Riqualificazione piazza aldo moro ed enrico berlinguer - andrea pozzi, Rosalba Papasidero, Elena Astori

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Il primo tema che abbiamo deciso di affrontare è stato: cosa conserviamo degli elementi presenti all’interno delle piazze? Determinanti sono state alcune indicazioni poste in essere all’interno del bando stesso, come gli alberi storici (Olmo e Lecci) ed i bar su piazza Aldo Moro; altri invece sono il risultato di un’analisi approfondita, volti a mantenere viva la memoria degli elementi storici caratteristici del luogo, come per esempio la scalinata della scomparsa villa comunale o il monumento ai caduti. La stessa area delle piazze è stata rispettata, seguendone il più possibile la conformazione originaria, ed i materiali pregiati della pavimentazione di piazza Aldo Moro con particolare riferimento al basolato in pietra. Gli intonaci bianchissimi e le aperture disordinate delle facciate del centro storico sono stati elementi decisivi di partenza, e riproposti in chiave moderna sulle nuove cortine caratterizzanti le piazze. Il resto degli edifici presenti non è stato preso in considerazione, sia perché elementi con problemi statici e di difficile riadattamento, sia per la necessità di organizzare in modo omogeneo e strutturato i due spazi pubblici. Osservando le immagini storiche, due sono i contesti che sono sembrati importanti per la città. Il giardino scomparso della villa comunale, sul sedime di piazza Aldo Moro e l’ex foro boario in piazza Enrico Berlinguer. Nel primo caso si è deciso di riproporre in chiave moderna un giardino, che ricordasse in forme e dimensioni quello che precedentemente c’era, mentre nel secondo caso, la necessitàè stata quella di pensare ad uno spazio che potesse ospitare nuove funzioni. Il resto del progetto è stato frutto della creatività e del buon senso, con l’intento di rendere le piazze comunicanti tramite le coperture pedonali, inserendo nuove funzioni non solo atte ad attrarre capitali privati, ma per creare un nuovo polo cittadino. La qualità architettonica è legata a fattori e variabili correlati alla psicologia e alla sociologia, due materie che non hanno confini netti e sono in continua evoluzione per un ambiente urbano qualitativamente valido; non è sufficiente elaborare un bel progetto, ma è necessario sondare anche questi settori, che legano un luogo alla percezione che i cittadini hanno della propria città e del proprio quartiere. Motivo per cui non è possibile uniformare un processo urbanistico e diffonderlo ovunque e ogni caso va studiato a se perché ogni realtà urbana e territoriale è un unicum con determinate e specifiche caratteristiche.

andrea pozzi, Rosalba Papasidero, Elena Astori — Riqualificazione piazza aldo moro ed enrico berlinguer

Le caratteristiche specifiche legate a quest’area, partono dal presupposto che la piazza esiste da molti anni e che i cittadini di Putignano sono soliti vedere e utilizzare questo spazio come luogo accessibile dal piano della strada dell’estramurale, che vi sono alberi secolari che hanno determinato la skyline, che la scala della villa comunale è un importante collegamento tra la parte storica e quella contemporanea della città e che la distesa della piazza deve essere mantenuta e accessibile a tutti. Nella parte sud della piazza è stato sfruttato il dislivello tra via Amendola e quello della piazza per ubicare la nuova palazzina contenente gli uffici pubblici sul cui tetto sono stati posizionati i gradoni per il teatro all’aperto e la terrazza panoramica verso il giardino e piazza Berlinguer.

andrea pozzi, Rosalba Papasidero, Elena Astori — Riqualificazione piazza aldo moro ed enrico berlinguer

tavola

Allo stesso tempo un’area così grande non può ridursi ad essere uno spiazzo pavimentato con una corona di alberi intorno, necessita di uno spazio verde, che sia centrale nel disegno della piazza, proprio e non a caso, come era in origine. La storicità della piazza, e la sua posizione all’interno dell’abitato vicino ad importanti funzioni pubbliche, fanno si che il giardino debba presentarsi attentamente asservito alla geometria delle forme, riprendendo la tendenza del giardino passato e in onore dell’importanza che verrebbe ad assumere. Il resto della piazza può fungere da spazio aperto, utile per mostre, eventi ed incontri, e rappresenta il nodo di partenza e di arrivo di un circuito di percorsi che si snodano all’interno dei siti, in particolare attraverso la rete di edifici di piazza Berlinguer. Il giardino diventa una sorta di land art che è possibile ammirare dai gradoni e dalla terrazza sopra il tetto degli uffici pubblici. L’Andamento dei gradoni stessi, costituisce una “lanterna” per l’illuminazione della gradonata nelle ore serali, grazie al collocamento di una serie di LED alla base degli stessi. Sotto il cuore della nuova piazza con la fontana e al centro dei due giardini, accessibile da via Amendola è stato ubicato il centro di controllo della complessa infrastruttura energetica diffusa all’interno dell’intero sito: impianto fotovoltaico e quello geotermico, visibile dall’esterno dai passanti e dai visitatori, attraverso una parete vetrata.

andrea pozzi, Rosalba Papasidero, Elena Astori — Riqualificazione piazza aldo moro ed enrico berlinguer

I caratteri famigliari legati a questo spazio partono dal presupposto che la piazza nel corso degli anni ha subito parecchie trasformazioni e ha avuto diverse funzioni, che a tutt’oggi mantiene e quindi è necessario trovare loro una collocazione adeguata, con spazi proporzionati e funzionali. Il primo requisito che la piazza deve avere è il parcheggio per le autovetture, il Comune stabilisce 180 posti auto, che verranno ricavati nel sottosuolo. Le rampe di accesso saranno in corrispondenza di via Stefano da Putignano e via Matteotti. La scelta di non aumentare il numero di posti auto è dovuta al fatto che la città di Putignano è un abitato a “misura di bicicletta”, i residenti devono poter accedere alle funzioni che offre la piazza arrivando a piedi, senza introdurre all’interno del borgo ulteriori spostamenti d’auto. Si è scelto inoltre che i negozi attualmente presenti sulla piazza e prospicenti via Stefano da Putignano dovessero trovare nuova collocazione all’interno di una nuova struttura, disposti nella stessa posizione che attualmente occupano. La nuova superficie commerciale dà l’opportunità per inserire nuovi esercizi commerciali, centro benessere, ristoranti e palestre. La convinzione che per il successo dell’intero sito fosse necessario un polo di nuova costruzione in grado di fungere da elemento catalizzatore e di richiamo, ci ha portati alla decisione di collocare in piazza Berlinguer, una nuova sala conferenze a disposizione di tutta la città, in sostituzione di quella attualmente presente sotto piazza Aldo Moro e che nel progetto proposto non esisterebbe più. La sala deve essere pensata e realizzata come oggetto polivalente, in grado di trasformarsi anche in aula, dedicata a temi urbani, sociali sulla città di Putignano, a sala espositiva per artisti, concerti, teatro. A tal fine si è scelto proprio il cuore della nuova piazza come strumento di osservazione atto ad offrire contestualmente scorci suggestivi sulla campagna. La sala polivalente è raggiungibile da più punti: attraverso l’apposito percorso pedonale interno al complesso, superando il ponte di collegamento con piazza Aldo Moro e grazie ad un percorso riservato ai dipendenti negli uffici pubblici. Fulcro del nuovo complesso è la piazza, anzi le piazze. Si è deciso di rendere sempre fruibile tale spazio anche nei momenti di presenza del mercato, ed è per questo che la copertura del mercato funge da grande terrazza, in cui trovano il proprio affaccio bar, esercizi commerciali, steak house, giochi per bimbi, nell’assoluto controllo da parte dei tutori, perché area delimitata, lontano dal passaggio di mezzi di locomozione. Infine quello che si ritiene l’elemento caratterizzante dell’intero progetto è l’area destinata al mercato settimanale; quando questo sarà assente dovrà diventare la porta di accesso alla città. In essa devono arrivare i bus dei turisti, che potranno sostare, attraversare il nuovo centro commerciale, rifocillarsi in uno dei due ristoranti previsti nelle maniche lunghe (la steak house e il ristorante della cucina tipica di Putignano), raggiungere piazza Aldo Moro, attraversare i nuovi giardini e ammirare gli alberi secolari, per poi penetrare all’interno del centro storico e godere delle sue bellezze. Dopo aver svelato questo dettaglio si può immaginare il perché la piazza sia stata pensata con le sue maniche laterali su via Matteotti e su via Albano, seguendo l’esempio di piazza San Pietro e del colonnato del Bernini, che si protrae come in un fraterno abbraccio per accogliere i fedeli. Per dare il senso del luogo in cui i visitatori sono arrivati, ecco che sulle facciate interne compare con un gioco di vetrate (sensazione di leggerezza e trasparenza) e muri in pietra (sensazione di solidità e di tradizione) davanti agli sfondati colorati rossi e blu, colori della città la cui scritta recita “PUTIGNANO”, dando così il benvenuto ai nuovi arrivati.

andrea pozzi, Rosalba Papasidero, Elena Astori — Riqualificazione piazza aldo moro ed enrico berlinguer

UNA SCUOLA PER IL TERZO MILLENNIO - Daniela Salvetti

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Progettazione del nuovo polo scolastico, volto a riorganizzare in un unico immobile l’offerta scolastica attualmente divisa in due edifici separati e carenti di spazi per la didattica e per i servizi complementari.

Daniela Salvetti — UNA SCUOLA PER IL TERZO MILLENNIO

PROGETTAZIONE DELL'ISTITUTO MAGISTRALE PASCOLI A BOLZANO - Daniela Salvetti

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Il progetto prevede la realizzazione del nuovo liceo delle scienze sociali “G. Pascoli” (ex istituto magistrale), nella zona di espansione “Resia 1” di Bolzano.

Daniela Salvetti — PROGETTAZIONE DELL'ISTITUTO MAGISTRALE PASCOLI A BOLZANO

Studio di fattibilità villa unifamiliare in bioedilizia - Stefania Arvizzigno

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Studio di fattibilità villa unifamiliare in bioedilizia con struttura portante in X-lam e rivestimento in cappotto termico intonacato e pietra locale (tufo).

Stefania Arvizzigno — Studio di fattibilità villa unifamiliare in bioedilizia

Stefania Arvizzigno — Studio di fattibilità villa unifamiliare in bioedilizia

Stefania Arvizzigno — Studio di fattibilità villa unifamiliare in bioedilizia

Stefania Arvizzigno — Studio di fattibilità villa unifamiliare in bioedilizia

Stefania Arvizzigno — Studio di fattibilità villa unifamiliare in bioedilizia

Stefania Arvizzigno — Studio di fattibilità villa unifamiliare in bioedilizia

Stefania Arvizzigno — Studio di fattibilità villa unifamiliare in bioedilizia

edilizia residenziale - sabrina romani

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L’intervento prevede un piano seminterrato adibito ad autorimessa e fondaci di complessivamente mq 524, n° 3 piani destinati a residenza di superficie totale mq 1320.09 Piano seminterrato: Il piano seminterrato é posto alla quota di ml. 0.00 ovvero ad un dislivello rispetto alla strada di circa 5.90 mt. Le destinazioni previste sono: _ Locali accessori e distribuzione mq 248 _ Parcheggi mq 240 I locali hanno un’ altezza di 2,40 m. Piano terra: Il piano terra è posto ad una quota di ml +2.73 rispetto alla quota del piano seminterrato individuato con la quota 0.00 ed ha una superficie lorda di mq 433.51 Il piano è suddiviso in 8 unità abitative , il cui accesso avviene dal piano rialzato ed è garantito il superamento delle barriere architettoniche grazie ad una rampa che permette la risalita al piano suddetto e da un ascensore che collega i piani superiori. Piano primo: Il piano primo prevede una superficie lorda di mq. 438.79. Il piano è suddiviso in 8 unità abitative . Piano secondo: Il piano secondo prevede una superficie lorda di mq 438.79 Il piano è suddiviso in 7 unità abitative

sabrina romani — edilizia residenziale

sabrina romani — edilizia residenziale

FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais - Lacaton & Vassal Architectes

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The FRAC houses regionally assembled public collections of contemporary art. These collections are conserved, archived and presented to the public through on site exhibitions and by loans to both galleries and museums.

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

The North region FRAC is located on the site of Dunkerque port in an old boat warehouse called Halle AP2. The halle AP2 is a singular and symbolic object. Its internal volume is immense, bright, impressive. Its potential for uses is exceptional.

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

To implant the FRAC, as a catalyst for the new area, and also to keep the halle in its entirety becomes the basic idea of our project.

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

To achieve this concept, the project creates a double of the halle, of the same dimension, attached to the existing building, on the side which faces the sea, and which contains the program of the FRAC. The new building juxtaposes delicately without competing nor fading. The duplication is the attentive response to the identity of the halle;

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Under a light and bioclimatic envelope, a prefabricated and efficient structure determines free, flexible and evolutionary platforms, with few constraints, fit to the needs of the program. The transparency of the skin allows to see the background vision of the opaque volume of the artworks reserves. The public footbridge (previously planned along the facade) which crosses the building becomes a covered street entering the halle and the internal facade of the FRAC. The halle AP2 will remain a completely available space, which can work either with the FRAC, in extension of its activities, (exceptional temporary exhibitions, creation of large scale works, particular handlings) or independently to welcome public events (concert, fairs, shows, circus, sport) and which enriches the possibilities of the area. The functioning of each of the buildings is separated, or combined.

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

The architecture of the halle and its current quality make sufficient minimal, targeted and limited interventions. Thanks to the optimization of the project, the budget allows the realisation of the FRAC and the setting up of conditions and equipment for public use of the halle AP2.

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Belvedere

The project so creates an ambitious public resource, of flexible capacity, which allows work at several scales from everyday exhibitions to large-scale artistic events, of regional but also european and international resonance, which consolidates the redevelopment of the port of Dunkerque.

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Belvedere

Program : artwork reserves, exhibition rooms, education
Competition 2009, design 2010, completion: 2013
Area : 11 129 m2 net :
- 9 157 m2 new building
- 1 972 m2 existing halle
Cost :12 M Euros net (2011)

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Belvedere

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Belvedere

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Forum Expo 3

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Forum Expo 3

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Forum Expo 3

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Expo 2 street level

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Storage

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Expo 1 ground floor

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Halle AP2

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Halle AP2

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Halle AP2

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

Lacaton & Vassal Architectes — FRAC (Fond Régional d'Art Contemporain) de la Région Nord Pas-de-Calais

LABORATORIO - Milano, marzo-giugno 2014 - ACMA Centro di Architettura

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Lavorare sullo spazio pubblico rappresenta oggigiorno sfida e motivo di riflessione progettuale. Infatti, mentre da un lato la società vive con drammaticità la perdita dell’appartenenza a valori collettivi e condivisi del concetto di “pubblico”, dall’altro l’estensione indeterminata del senso di urbanità anche alla campagna piuttosto che in ambiti naturalistici, riscontrabile in architettura nell’impiego diffuso di modelli tipologici e materiali uniformi prodotti dall’industria del semilavorato, è in grado di omogeneizzare lo spazio, di ridurre le differenze, di svilire il contesto. I nuovi luoghi del consumo di beni e di esperienze hanno sostituito i mercati municipali e i giardini pubblici, le grandi infrastrutture del trasporto le strade e i viali alberati, le piazze telematiche hanno preso il posto delle piazze urbane… I modelli tradizionali cui era legato lo spazio pubblico vivono oggi una crisi di identità dovuta alla loro stessa natura; crisi cui i progettisti sono chiamati a porre rimedio attraverso la ricostruzione del senso a partire dalle qualità intrinseche del luogo.

ACMA Centro di Architettura — LABORATORIO - Milano, marzo-giugno 2014


Sporting center in verrone - Alice Bottelli, JOI DONATI

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L’obiettivo del progetto consiste nella realizzazione di opere finalizzate alla creazione di un servizio sociale legato al tempo libero e allo sport che sia al tempo stesso uno spazio pubblico totalmente vivibile e sfruttabile dall’intera comunità. Scopo primario del progetto è infatti la realizzazione di una nuova centralità urbana, che deve essere intesa come risorsa per la città e per i comuni limitrofi sia in termini sociali sia in termini di immagine urbana. Le nuove strutture avranno la funzione di valorizzare l’intera area sportiva attualmente presente, migliorandone la condizione di utilizzo grazie all’inserimento di nuovi servizi che saranno messi a disposizione degli utenti. L’idea è quella di realizzare un nuovo spazio di aggregazione per la comunità, che sia sfruttabile non solo dagli utenti degli impianti sportivi ma anche dai cittadini che vogliono trascorrere del tempo libero all’aria aperta in uno spazio verde.

Alice Bottelli, JOI DONATI — Sporting center in verrone

Alice Bottelli, JOI DONATI — Sporting center in verrone

Alice Bottelli, JOI DONATI — Sporting center in verrone

Alice Bottelli, JOI DONATI — Sporting center in verrone

Alice Bottelli, JOI DONATI — Sporting center in verrone

OPLé - Giacomo Tringali

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Oplèè il progetto risultato vincitore del bando pubblico per la realizzazione di un’opera d’arte per l’edificio ospitante la nuova biblioteca di Cles in provincia di Trento. Nel concepire il progetto di quest’opera lo sforzo è stato quello di coniugare più aspetti, a volte di non immediata relazione. Banditi facili tecnicismi e astri in caduta libera, è la forma scultorea a plasmarsi per farsi veicolo di luce. Dal gambo che si forma dall’avvitamento della bianca coppia, si apre un fascio di luce, che intercetta le ali sospese e si riverbera nello spazio intorno. È una scultura che riceve e dà luce. La forma snella permette allo sguardo di godere pienamente della vista dalle finestre. La superficie delle ali è fonte di luce diffusa per i lettori e meta visibile per chi proviene dal di fuori dell’edificio; falce di luce descrivente l’arcata sopraciliare degli occhi delle finestre. Nelle ore diurne, quando la sorgente luminosa non è in funzione, l’opera vive comunque di vita propria; corpo sospeso in attesa della luce che, complice l’oscurità serale, la renderà ancor più magica e vibrante. Il corpo plastico dell’opera è realizzato in resina vinilestere, pigmentata bianca in pasta e fibra di vetro matt. L’apparato illuminante è costituito da 15 proiettori led 2W. L’opera si sviluppa per un’altezza di 3 mt per 5 mt di larghezza e 0,70 nella profondità massima.

Giacomo Tringali — OPLé

in studio

Oplè is the winning work of the public tender for the realization of a work of art for the new Municipal building housing the library of Cles Province of Trento (Italy). From the stem which forms from of the twisting of the white couple, radiates a beam of light, which intercepts the suspended wings and reverberates in the space around. It is a sculpture that receives and gives light.

Giacomo Tringali — OPLé

Vinylester pigmented resin; 15 LED spotlights.

Giacomo Tringali — OPLé

Giacomo Tringali — OPLé

Giacomo Tringali — OPLé

Giacomo Tringali — OPLé

Giacomo Tringali — OPLé

Giacomo Tringali — OPLé

Giacomo Tringali — OPLé

Giacomo Tringali — OPLé

Giacomo Tringali — OPLé

Giacomo Tringali — OPLé

sketch

Giacomo Tringali — OPLé

sezione

Ristrutturazione appartamento - Stefania Arvizzigno

Ristrutturazione appartamento - Stefania Arvizzigno

Studio di fattibilità edificio multipiano - Stefania Arvizzigno

Appartamento ricettivo in Taormina - Emanuele Papa

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Ristrutturazione degli interni e interior design per rinnovare un appartamento a Taormina, nei pressi dell’Arco dei Cappuccini, adibito ad attività di affittacamere.

Emanuele Papa — Appartamento ricettivo in Taormina

La stanza verde

Emanuele Papa — Appartamento ricettivo in Taormina

Stanza verde

Emanuele Papa — Appartamento ricettivo in Taormina

Stanza blu

Emanuele Papa — Appartamento ricettivo in Taormina

Stanza blu

Emanuele Papa — Appartamento ricettivo in Taormina

Stanza lilla

Emanuele Papa — Appartamento ricettivo in Taormina

Stanza lilla

YAC_Pesaro - Stefano Pinto, Marina Pacifico, Davide Della Volpe , Davide Cibelli, Flavia Scognamillo, Francesca Nocca

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Nella sua prima edizione YAC offre ai progettisti un tema di ricerca concreto e dai tratti assolutamente contemporanei. Se le profonde e controverse trasformazioni economiche che stanno investendo l’Europa hanno da un lato manifestato un grande potenziale distruttivo, dall’altro hanno aperto una varietà di scenari inesplorati ed un tempo inimmaginabili, fornendo, spesso sulle macerie dei precedenti sistemi, opportunità utili per la scrittura di una nuova cultura.

Stefano Pinto, Marina Pacifico, Davide Della Volpe , Davide Cibelli, Flavia Scognamillo, Francesca Nocca — YAC_Pesaro

Masterplan


Senior City Cortina d'Ampezzo - Edoardo De Cicco

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Si è scelto di citare reinterpretandoli alcuni caratteri della tradizione architettonica locale. Il dualismo casa multipiano in muratura / fienile in legno viene riproposto: la parte inferiore, qui ad un solo piano, è pensata come uno zoccolo fortemente materico realizzato con calcestruzzo trattato con getti d’acqua ad alta pressione. Sopra di questo si innestano i corpi aggettanti in legno, a due piani, rivestiti con tavole di larice e copertura in lastre metalliche a doppia aggraffatura.

Edoardo De Cicco — Senior City Cortina d'Ampezzo

L’involucro dei corpi in legno esibisce come in filigrana la struttura. Travi, pilastri, nodi e mensole sono tutti a vista e a filo delle pareti verticali, in omaggio alla tradizione della carpenteria locale.

Edoardo De Cicco — Senior City Cortina d'Ampezzo

Le logge interrompono l’involucro mettendo in maggiore evidenza la trama della struttura. La struttura, costituita da travi/pilastri inclinati, media gli affacci e funge da insolita cornice paesaggistica arricchendo le visuali verso l’esterno.

Edoardo De Cicco — Senior City Cortina d'Ampezzo

Il tetto verde dell’ampia terrazza si confonde con i prati circostanti, riducendo l’impatto visivo dell’intervento e donando agli abitanti del complesso uno spazio all’aperto “costruito” ma allo stesso tempo “naturale”.

Edoardo De Cicco — Senior City Cortina d'Ampezzo

Per scostarsi dalla tipologia della residenza per anziani, in cui il piano terra è dedicato alle attività collettive e i piani superiori sono adibiti di fatto a dormitori, si è voluto distribuire gli spazi destinati al soggiorno e alle attività sui vari piani: al livello 0 sono localizzati sei alloggi e la palestra. E’ stato inoltre inserito, in posizione baricentrica rispetto agli alloggi, un soggiorno con spazio esterno; al livello 1 (quello dell’ingresso principale) trovano posto, insieme a nove alloggi, la sala polifunzionale, le sale hobby e il primo livello della serra; al livello 2 sono posizionati quindici alloggi e il livello superiore della serra a doppia altezza con balcone esterno.

Il complesso si articola quindi come una piccola città in cui per funzioni e posizione è riconoscibile un centro ma in cui sono distribuiti altrove altri luoghi di aggregazione. Il posizionamento dei corpi di fabbrica nell’area di progetto è pensato per ottimizzare l’esposizione solare degli alloggi: 20 alloggi sono esposti a sud; 5 alloggi sono esposti ad est; 5 alloggi sono esposti ad ovest. Tale impostazione avvantaggia lo sfruttamento dell’energia solare. Per l’installazione di fotovoltaico e solare termico sono disponibili oltre 350 m² di falda esposta a sud, con inclinazione 20°.

Piazza Damiano Chiesa con parcheggio interrato - Daniela Salvetti

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1 – La piazza pedonale, il dinamismo del colore. Mentre l’uso della piazza viene affidato alle varie attività che si potranno svolgere, la carica vitale viene affidata al disegno colorato che diviene protagonista scenografico dello spazio, parte vivace e dinamica dell’area pedonale . Nella piazza si diramano e sovrappongono tre nastri che indirizzano in un nuovo contesto urbano, svincolato dalla maglia tradizionale della pavimentazione in porfido del centro storico. 2 Il parcheggio. Il parcheggio proposto nel progetto prevede la realizzazione di un autorimessa interrata secondo il sistema dei parcheggi automatizzati, con due strutture di accoglienza dei mezzi per il loro trasporto ai piani sotterranei e la realizzazione di tre piani per l’alloggiamento delle auto. 3 – Non solo struttura d’accoglienza delle auto, la terrazza sulla città. Il piano terra oltre ad avere il vano per l’alloggiamento dei mezzi, è strutturato con due servizi igienici pubblici a disposizione delle varie manifestazioni pubbliche. Il piano primo ,con la terrazza aperta sulla piazza, permette di espandere l’area pedonale della piazza e di offrire un luogo flessibile a diversi usi. 4 – La piazza del mercato, le casette. Le casette del mercato devono essere facilmente rimovibili e flessibili a diversi usi. Le casette sono disposte lungo il percorso pedonale, longitudinalmente rispetto la piazza e concorrono a creare un unità centrale della piazza.

Daniela Salvetti — Piazza Damiano Chiesa con parcheggio interrato

Vista d'insieme

Daniela Salvetti — Piazza Damiano Chiesa con parcheggio interrato

Pianta della terrazza panoramica sopra l'accesso al garage interrato

Daniela Salvetti — Piazza Damiano Chiesa con parcheggio interrato

Vista della struttura di accesso al garage interrato con terrazza panoramica sovrastante

Daniela Salvetti — Piazza Damiano Chiesa con parcheggio interrato

Vista della struttura di accesso al garage interrato con terrazza panoramica sovrastante

Daniela Salvetti — Piazza Damiano Chiesa con parcheggio interrato

Vista della struttura di accesso al garage interrato sul altro lato della Piazza

Daniela Salvetti — Piazza Damiano Chiesa con parcheggio interrato

Vista delle strutture per i mercatini

Daniela Salvetti — Piazza Damiano Chiesa con parcheggio interrato

Dettaglio della Piazza

Daniela Salvetti — Piazza Damiano Chiesa con parcheggio interrato

Tavola del concorso

M1 Headquarters - Francesco Coppola

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L’edificio direzionale posto su un asse autostradale si connota come elemento emergente e caratterizzante che, sulla scala più ampia del territorio in cui si colloca, viene ad assumere il nuovo ruolo simbolico di segno.

Francesco Coppola — M1 Headquarters

La posizione strategica (immediatamente precedente l’uscita e il relativo casello autostradale) definisce l’edificio come simbolo, per la riconoscibilità del luogo e, quindi, della città.

Francesco Coppola — M1 Headquarters

La configurazione in pianta richiama morfologicamente il marchio del Gruppo, con il preciso scopo di enfatizzare l’importanza dell’edificio come Sede Direzionale.

Francesco Coppola — M1 Headquarters

La forma ellittica consente inoltre di caratterizzare la torre come volume non propriamente definito, grazie alla posizione che assume rispetto alla percezione che si ha di esso dall’autostrada e dalla velocità di transito.

Francesco Coppola — M1 Headquarters

Francesco Coppola — M1 Headquarters

Francesco Coppola — M1 Headquarters

Francesco Coppola — M1 Headquarters

Francesco Coppola — M1 Headquarters

Francesco Coppola — M1 Headquarters

ECO_LUOGHI 2013 - Silvia Fecci, Maini Giovanni

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L’area di progetto scelta è collocata in una zona collinare della Provincia di Parma, precisamente nel comune di Casatico, a circa 18 km da Parma, in zona climatica E (gradi giorno 2.796). Questa zona è caratterizzata dalla presenza di vigneti, di case rurali ad uso agricolo e dal Castello di Torrechiara, fortificazione risalente al XV secolo d.C. Il lotto è orientato a nord-sud, e sorge sul punto più alto di una collina costeggiato ad ovest da un filare di alberi. Da qui si può ammirare una magnifica vista sul castello e sulla vallata circostante. Il concept progettuale nasce da tra fattori: il paesaggio naturale, l’edilizia rurale, le tecnologie e strategie in chiave sostenibile. Da questi tre elementi e dall’analisi del contesto territoriale si è sviluppato il progetto di una casa di 45 mq innovativa dal punto di vista energetico, ma al contempo inserita nel contesto, attraverso l’uso di materiali naturali e colori locali. L’edificio presenta una pianta rettangolare con portico in rilettura contemporanea dell’elemento caratteristico dell’edilizia locale; la copertura a falde inclinate si integra perfettamente nel contesto e garantisce il funziomento dell’impianto fotovoltaico. La zona giorno presenta due grandi aperture finestrate che affacciano sul paesaggio circostante. La distribuzione interna degli spazi abitativi è organizzata in base all’orientamento solare: la zona notte a nord-est evitando il surriscaldamento serale, la zona giorno a sud garantendo l’illuminazione naturale durante tutto l’arco della giornata. L’edificio è in classe energetica A con Epi 27,7 kWh/mq anno, orientato Sud-Nord, caratterizzato da un nucleo centrale con struttura in XLAM che garantisce la continuità strutturale e termica e una seconda “pelle” di copertura con impianti efficienti per l’ottimizzazione dei consumi energetici e la produzione di energia. L’edificio ha pianta rettangolare costituito dal nucleo centrale di dimensioni esterne m 5,88×9,88 e altezza di colmo m 4,50 e dalla “pelle” esterna di copertura di dimensioni esterne m 7,44×12,20 ed altezza di colmo di m 5,18. I due elementi sono separati strutturalmente, ma in completa relazione per la funzionalità dell’intero sistema. Il nucleo è caratterizzato dalla continuità dell’involucro esterno e dall’assenza di un telaio strutturale; gli elementi opachi sono costituiti da una struttura portante in XLAM, isolamento interno in fibra di legno, isolamento esterno in lana di roccia, guaina impermeabilizzante esterna e finitura in assi di legno di larice di recupero, per uno spessore in parete di cm 44 e trasmittanza termica 0.15 W/m2K. La continuità dell’involucro opaco è interrotta solamente dalla presenza di elementi trasparenti in legno e triplo vetro. La continuità del materiale strutturale permette la libertà spaziale interna, in cui le uniche pareti, realizzate in cartongesso, separano il servizio igienico dalla camera da letto; le zone abitative sono seprate da un’alta armadiatura attrezzata su due lati. Lungo i lati est e sud si è voluto riprendere, in chiave “contemporanea” l’elemento porticato, presente nella tradizione architettonica locale, sia per un richiamo alla tradizione sia per la funzione di ombreggiatura nel periodo estivo; lungo il lato est assume il ruolo di accesso all’abitazione, con profondità di m 0,90, mentre aumenta la sua profondità lungo il lato meridionale, diventando una “stanza all’aperto” durante il periodo estivo. Il “mantello di copertura”è caratterizzato da una struttura in montanti di legno, posti a passo costante, a sostegno di elementi modulari lineari, in parte in legno con funzione di frangisole ed in parte a base metallica rivestiti con celle di fotovoltaico. Il disegno semplice e modulare di questa copertura riprende i filari di viti che caratterizzano le colline circostanti. Le celle fotovoltaiche sono installate su lamelle modulari che possono essere aumentate o diminuite in base al fabbisogno di chi vi abita; parte delle lamelle è in legno di larice e funge da frangisole. Lo spazio di separazione tra la copertura fotovoltaica e il nucleo abitativo sottostante permette la ventilazione di raffrescamento delle celle stesse e l’ombreggiamento degli spazi abitativi. L’impianto di riscaldamento e di raffrescamento è costituito da ventilconvettori elettrici ed integrato con riscaldamento prodotto da sali idrati, idratati col plus di energia prodotta nel periodo estivo. Un sistema di ventilazione meccanica controllata a elementi puntuali e recuperatore di calore permette il ricircolo di aria durante l’arco della giornata, diminuendo le dispersioni termiche per ventilazione. A nord del fabbricato è presente una seconda costruzione di piccole dimensioni contentente le batterie ricaribili e l’impianto di riscaldamento a sali idrati. Vicino a questa si colloca l’area di parcheggio delle automobili con colonnine per la ricarica di auto elettriche. Un’area verde pianeggiante è stata occupata da un impianto di fitodepurazione delle acque reflue, che, intergrato alla raccolta dell’acqua piovana, permette il recupero delle acque per l’irrigazione del giardino. Sono stati analizzati i fabbisogni energetici dell’abitazione, considerando tutti gli elettrodomestici presenti (impianto VMC, ventilconvettori, lavatrice, lavastoviglie, impianto di illuminazione…) e confrontato il fabbisogno energetico con l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico. Il fotovoltaico fornisce in totale il 92% del consumo annuo di elettricità e il 100% del consumo termico dell’edificio grazie all’accumulo stagionale. In aggiunta, l’edificio produce elettricità a sufficienza per far coprire ad un veicolo elettrico circa 6600 km all’anno. La pelle fotovoltaica è collegata ad un’apparecchiatura elettronica (prodotto Film4Sun) che gestisce in tempo reale la potenza elettrica generata ripartendola fra: alimentazione diretta dell’edificio, accumulo temporaneo mediante batterie “2nd life”, ricarica di un veicolo elettrico, accumulo di calore potenziale mediante impianto a sali idrati. L’apparecchiatura elettronica è programmata per: utilizzare in modo ottimale il 100% dell’energia prodotta da fotovoltaico; non riversare energia dall’impianto fotovoltaico verso la rete; prelevare potenza elettrica dalla rete solo quando necessario per compensare il deficit di produzione della pelle fotovoltaica e conveniente dal punto di vista economico; alimentare in ordine di priorita’: edificio, accumulo di calore potenziale, veicolo elettrico.

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

Vista da sud-est dell'abitazione

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

vista da nord-est

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

pianta

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

dettaglio costruttivo

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

Schemi solari

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

Tavola di concorso

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

Tavola di concorso

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

Tavola di concorso

Silvia Fecci, Maini Giovanni — ECO_LUOGHI 2013

Vista verso il castello di Torrechiara

Europan 12 | Marly - studio raro, anålogo

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Il progetto si basa sulla realizzazione di un parco-piazza lineare, che connette e crea uno spazio comune in cui svolgere varie attività, in continuità e armonia con l’attuale sviluppo urbano dell’area, che non si rifà a direttrici o assi principali ma ad uno sviluppo più naturale. Il parco-piazza lineare, caratterizzato da aree verdi attrezzate per lo svago, il relax, lo sport, e da piazze pavimentate pubbliche su cui affacciano locali pubblici e residenziali, crea il legame con l’esistente, si connette e si espande nelle aree adiacenti affinché possa diventare una centralità per un’area più grande, non solo per quella in progetto. L’intera area, sviluppandosi linearmente, offre una mixitè di funzioni e di spazi: ciascun edificio è composto da una testata più pubblica, composta da commercio, bar, uffici, ludoteca, il piano terra adibito a sale per associazioni, aule studio, asilo, ristoranti, e dai servizi utili alla residenza (locali per biciclette, passeggini, sale hobby, locali lavanderia, sale riunioni), i piani superiori residenziali.

studio raro, anålogo — Europan 12 | Marly

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