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Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti - Tomas Caloprisco, lorenzo guzzini

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I complesso “Senior city”è composto da trenta unità abitative e relativi servizi per la terza età. Abbiamo impostato il progetto utilizzando gli elementi che compongono un tradizionale paese, gli archetipi della vita quotidiana e li abbiamo riassemblati in un unico edificio, per far sentire gli abitanti parte di una comunità.

Tomas Caloprisco, lorenzo guzzini — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Abbiamo cercato di riportare ad una dimensione ridotta la “giornata tipo” di una persona, attraverso gli elementi architettonici nei quali tutti possono riconoscersi.

Tomas Caloprisco, lorenzo guzzini — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Pensando agli elementi che fanno parte della vita quotidiana delle persone locali, abbiamo disposto gli spazi in maniera concentrica, partendo dall’elemento più caratteristico e simbolico della vita montana, la fontana, circondata da una piazza con panchine e verde, sulla quale si aprono gli spazi pubblici.

Tomas Caloprisco, lorenzo guzzini — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

A loro volta questi sono serviti da un corridoio che viene usato anche dall’ultimo anello abitativo che compone l’edificio, il più esterno, quello degli alloggi privati dei residenti che si affacciano radialmente sul paesaggio.

Tomas Caloprisco, lorenzo guzzini — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Gli spazi comuni sono volutamente rivolti verso uno spazio intimo, lo spazio della piazza, perché coinvolgono le persone che abitano la Senior city in maniera collettiva. La vista degli spazi privati, al contrario, è rivolta verso il paesaggio lontano.

Tomas Caloprisco, lorenzo guzzini — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Per la costruzione sono stati scelti materiali della tradizione: intonaco, legno e pietra. Le camere e le terrazze sono in legno, materiale locale per eccellenza che da un senso di calore agli abitanti, opposto alla pietra e all’intonaco dello spazio esterno comune. Le pareti che formano il perimetro del vuoto della piazza sono in legno e vetro, per dare un senso di calore al vivere collettivo durante i momenti ricreativi che si svolgono nelle parti comuni.

Tomas Caloprisco, lorenzo guzzini — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Per la forma dell’edificio abbiamo optato per un volume compatto, nell’ottica di ottimizzazione energetica avendo meno pareti isolate possibili, con l’utilizzo di grandi vetri trattati in modo da immagazzinare l’ afflusso di calore invernale e schermare quello delle inclinazioni del sole estivo. Il tetto a padiglione è quello tipico degli edifici importanti di Cortina. Utilizzando questa forma e andandone a sottrarre un volume cilindrico, oltre che a determinare la geometria della piazza interna, si genera un gioco di picchi, sulle falde del tetto, che dialogano con le cime delle montagne che circondano l’edificio.

Tomas Caloprisco, lorenzo guzzini — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Tomas Caloprisco, lorenzo guzzini — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Tomas Caloprisco, lorenzo guzzini — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Tomas Caloprisco, lorenzo guzzini — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Tomas Caloprisco, lorenzo guzzini — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Tomas Caloprisco, lorenzo guzzini — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Tomas Caloprisco, lorenzo guzzini — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti


White Collage - Keikichi Yamauchi architect and associates

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This house stands on a small wedge-shaped site with a frontage of 5.4m and area of 88㎡. The eastern side of the site is a 20m-wide busy road, and the southern side faces a green park with a baseball field and tennis courts.Before this house was built, scenes of the park already existed: children on the playground, old people walking their dogs, or ginkgo trees that dramatically change their expression as the seasons progress.It is intended for “White Collage” to form a collage of the existing everyday scenes and the new scenes that are born from building this new house, and to create one unified scene.

Keikichi Yamauchi architect and associates — White Collage

Since the building will continue to exist on the specific site, development of a relationship with the surrounding universal environment is important, and it is a theme that must be tackled continuously. In order to capture various sceneries of the neighboring park inside the house, and to create a portion of the exterior skin for the building, 0.35mm thick stainless steel sheets are placed on the interior and exterior of the house. As time and the seasons go by, the somewhat distorted reflections of the scenery on these thin stainless steel sheets keep changing.

Keikichi Yamauchi architect and associates — White Collage

Keikichi Yamauchi architect and associates — White Collage

Keikichi Yamauchi architect and associates — White Collage

Keikichi Yamauchi architect and associates — White Collage

Keikichi Yamauchi architect and associates — White Collage

Keikichi Yamauchi architect and associates — White Collage

Keikichi Yamauchi architect and associates — White Collage

Keikichi Yamauchi architect and associates — White Collage

RISTRUTTURAZIONE EDIFICIO A BERGAMO ALTA - Barbara Radici

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L’intervento riguarda la ristrutturazione di un edificio residenziale, di tre piani fuori terra, costituito da due unità abitative, con sistemazione degli spazi interni e delle facciate. L’originaria distribuzione dei due appartamenti è stata rivista con la suddivisione del piano primo tra le due unità immobiliari: metà piano è stato collegato al piano rialzato attraverso una scala a chiocciola in ferro verniciato, ricavando la zona notte, che gode dell’affaccio con la vista principale sulle mura venete; nell’altra metàè stato ricavato l’ingresso dell’appartamento che si sviluppa principalmente al secondo piano e per il collegamento tra i due livelli è stata confermata e restaurata una pregiata scala esistente in legno. Il valore aggiunto dei due appartamenti, oltre alla vista spettacolare sulle mura, è la luminosità garantita dagli affacci sui quattto lati, che consentono di avere la luce durante l’arco dell’intera giornata. Per il superamento delle barriere architettoniche è stata inserita una piattaforma elevatrice, con struttura in ferro e vetro, priva di fossa e di volume per il fine corsa, in modo da non gravare sulle antiche strutture esistenti (la volta in pietra del piano interrato e il soffitto affrescato del secondo piano). Gli esterni sono stati restaurati con rifacimento dell’intonaco delle facciate, pulitura dei contorni in pietra, verniciatura degli elementi in ferro delle aperture, rifacimento del sotto gronda in legno verniciato e del tetto in coppi; a completamento è stata ridisegnata la piazzola antistante l’ingresso e rifatta con nuovo acciottolato.

Barbara Radici — RISTRUTTURAZIONE EDIFICIO A BERGAMO ALTA

vista dell'edificio restaurato

Barbara Radici — RISTRUTTURAZIONE EDIFICIO A BERGAMO ALTA

ingresso

Barbara Radici — RISTRUTTURAZIONE EDIFICIO A BERGAMO ALTA

facciata restaurata

EDIFICIO POLIFUNZIONALE LUXOR A SUZZARA (MN) - PIETRO TRIOLO

EDIFICIO POLIFUNZIONALE OLIMPIA - VIALE VIRGILIO – SUZZARA (MN) - PIETRO TRIOLO

QUARTIERE PEEP A SUZZARA (MN) - PIETRO TRIOLO

RECUPERO EDIFICIO COMMERCIALE A SUZZARA (MN) - PIETRO TRIOLO

RISTRUTTURAZIONE EDIFICIO AD USO RESIDENZIALE VIA AMENDOLA A SUZZARA (MN) - PIETRO TRIOLO


Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione di Piazza SANT'AMBROGIO - Diego Bruciafreddo, Luigi Arrotta, Luigi Baffa, Stella Battaglia, Alessandro Cintolo

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“ La piazza e’ il luogo della città per eccellenza; è l’elemento di raccordo tra l’architettura e la città costruita, ed ogni nuovo intervento progettuale effettuato va ad instaurare una relazione con ciò che si conserva ancora della città storica.” Aymonino “Ci vediamo in piazza”. Con questa semplice frase, ma chiara ed inequivocabile si comunica ad un amico che l’incontro avverrà nel solito posto. Questa espressione, però, va oltre il suo significato puramente letterale: indica precisamente che cos’è una piazza. Costruita attraverso lente stratificazioni o realizzata ex novo, è lo spazio privilegiato, il luogo dell’incontro, dell’amicizia, dello scambio, ma anche scenario di manifestazioni, sede di rivolte, punto di raduno per pacifiche attività, testimonianza di un illustre passato. La piazza è il luogo in cui cultura e storia, simboli e tradizioni, rivivono quotidianamente in una forma, ma è anche un luogo che deve riconfigurarsi alla società contemporanea, aprirsi ad una pluralità di nuove domande, a nuove modalità di fruizione e di appropriazione da parte della comunità.

Diego Bruciafreddo, Luigi  Arrotta, Luigi Baffa, Stella Battaglia, Alessandro Cintolo — Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione di Piazza SANT'AMBROGIO

Il lotto oggetto d’ intervento è una piccola area del comune di Vanzaghello, che ha però una significativa valenza storico-ambientale e culturale per il paese. Essa è costituita sostanzialmente da Piazza S. Ambrogio e dalle strade ad essa adiacenti: via Novara, Via Matteotti, via Roma ed in particolare Via S. Rocco, arteria principale poiché via provinciale di attraversamento a medio traffico veicolare. Al momento via Matteotti è già stata oggetto di interventi di riqualificazione che hanno previsto una nuova pavimentazione e la creazione di una pista ciclopedonale. Attualmente una parte considerevole della piazza si sviluppa ad una quota più bassa rispetto il piano stradale, e sarà proprio questo elemento caratterizzante dell’ area punto di partenza per la realizzazione del nuovo intervento. Infatti l’ area posta ad una quota inferiore verrà rimodulata e riorganizzata pur mantenendo il dislivello presente, dunque mantenendo questa sorta di elemento cavo esistente, ma rinnovandolo e dandogli una nuova valenza ed un aspetto del tutto innovativo. La proposta progettuale si propone di ridefinire e riqualificare lo spazio della piazza nella sua totalità e le strade e gli edifici circostanti, sviluppandone pienamente le potenzialità. L’ intervento mira dunque ad attribuire un valore estetico a questo luogo, valorizzando e mantenendo alcune delle componenti originarie, come il dislivello rispetto la quota stradale della piazza esistente, che verrà conservato ma conferendogli un’ aspetto nuovo, o parte della vegetazione preesistente, riattivandone l’ attrazione urbana pur mantenendo comunque l’ identità del sito.

Diego Bruciafreddo, Luigi  Arrotta, Luigi Baffa, Stella Battaglia, Alessandro Cintolo — Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione di Piazza SANT'AMBROGIO

L’intento di progetto è quello di restituire una nuova centralità alla piazza, assegnandole una riconoscibile identità ed innescando significativi rapporti urbani, facendola dialogare con il contesto: la piazza si rigenera fornendo una nuova anima alla città, rinnova e ridefinisce lo spazio, assume un ruolo essenziale, simbolico, funzionale, adeguato e consono alla dimensione ed alla storia del luogo. Elemento chiave di progetto è senza dubbio la grande copertura verde, avente la forma di un cerchio imperfetto realizzato in acciaio, che si staglia nella parte di piazza con quota inferiore rispetto il piano stradale, sulla cui superficie è prevista la piantumazione di differenti essenze arboree, creando così una sorta di manto vegetale che varierà in base alla flora prescelta ed eventualmente muterà con il variare delle stagioni. Lo spazio che si genera al di sotto della copertura, raggiungibile attraverso un sistema di rampe in calcestruzzo che seguono la forma del cerchio stesso, è un luogo essenziale, sobrio, minimalista. Esso è caratterizzato dalla presenza di numerosi esili pilastrini (in acciaio e che hanno il ruolo di sostenere la copertura) che rievocano l’ idea di una fitta foresta, caratterizzata inoltre dalla presenza di uno specchio d’ acqua, la cui forma ellittica è ripresa anche in copertura, forata con egual forma nel medesimo punto (da cui eventualmente possono discendere piante rampicanti) e da sedute simili a massi. Tale contesto, che richiama quasi un’ ambiente naturale vero e proprio, può mutare però molto velocemente per via della presenza di particolari sedute. Esse sono sostanzialmente dei dischi in plastica bianca, posti a livello di calpestio, che hanno la possibilità di essere sollevati all’ altezza richiesta in base ad esigenze o attività diverse. Quando i dischi mantengono la loro posizione originaria lasciano immutato il background circostante, quando invece vengono sollevati creano uno scenario completamente diverso, assomigliando a delle foglie galleggianti di diverse dimensioni; fissate ai pilastrini che hanno un ruolo di sostegno e fungono da elemento necessario attorno a cui ruotare per poter essere sollevati o abbassati.

Diego Bruciafreddo, Luigi  Arrotta, Luigi Baffa, Stella Battaglia, Alessandro Cintolo — Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione di Piazza SANT'AMBROGIO

Per ciò che concerne il sistema di illuminazione della piazza, esso scaturisce dall’ inserimento di 5 pali a led. Tali elementi derivano dalla forma di un albero stilizzato e sono dotati di apposito pannello fotovoltaico nella parte superiore, affinché possano essere autosufficienti. È previsto, inoltre, l’ introduzione di un sistema di led che si distribuisce attorno all’elemento principale di progetto, facendo risaltare la posizione del cerchio imperfetto che si eleva in alzato, e fili di led saranno disposti sotto le sedute posizionate nella piazza. Inoltre è prevista la collocazione di 31 fari spot lungo le campate dell’ edificio porticato, situato in Via Novara, affinché anche questa area, al momento non abbastanza valorizzata, sia adeguatamente illuminata e garantisca omogeneità con la piazza e gli edifici circostanti, denotando così un solido e compatto contesto urbano. L’utilizzo di ognuno di questi elementi garantisce dunque una visione omogenea e raffinata dell’ intero intervento. La parte di piazza collocata a quota stradale manterrà la pavimentazione preesistente, considerata la versatilità e la possibilità di riutilizzo dei San Pietrini, garantendo così un notevole risparmio sui costi; mentre per l’area scavata, ossia quella posta a quota inferiore rispetto la strada, si adopererà una resina per esterni. Le rampe, cioè i sistemi di discesa e risalita, di adeguate dimensioni e pendenza, al fine di poter essere fruite con estrema facilità da tutti, saranno in calcestruzzo.

Diego Bruciafreddo, Luigi  Arrotta, Luigi Baffa, Stella Battaglia, Alessandro Cintolo — Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione di Piazza SANT'AMBROGIO

L’ arredo urbano sarà costituito da tre sedute circolari, due più piccole di uguali dimensioni aventi diametro pari a 3,4m, la terza con dimensioni maggiori con diametro di 4,1m. Esse saranno costituite da listelli in legno (di dimensioni 60×7x10cm) sostenuti da un supporto di acciaio zincato circolare. Le sedute, che accolgono al loro interno alberi, due dei quali già preesistenti, diventano quindi non solo un semplice luogo di riposo o sosta per i cittadini ma anche dei veri e propri “contenitori verdi”, capaci di garantire fresco ed ombreggiatura durante i periodi estivi. Inoltre si prevede l’ ubicazione di tre cestini porta rifiuti, realizzati anche essi come le sedute, con listelli in legno, di dimensioni 6×4x80cm, mantenendo in tal modo una certa uniformità dell’ arredo urbano. Ulteriore intervento sarà la rimozione dei portabiciclette esistenti e la successiva sostituzione con due nuovi elementi in ferro con supporto a terra, ognuno dei quali costituito da sette posti bicicletta. Le zone di sosta presenti nell’ area sono organizzate in modo poco strutturato ed adeguato, ed al fine di migliorare la fruibilità stradale e per garantire più ampio respiro alla piazza saranno eliminati i posti auto adiacenti ad essa disposti lungo via Novara e saranno inoltre riorganizzati i parcheggi già esistenti disposti lungo la stessa via, eliminando le antiestetiche ed inutili fioriere esistenti, gremite di vegetazione poco curata a cui non è riservata particolare attenzione o riguardo, che occupano il suolo stradale.

Diego Bruciafreddo, Luigi  Arrotta, Luigi Baffa, Stella Battaglia, Alessandro Cintolo — Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione di Piazza SANT'AMBROGIO

Diego Bruciafreddo, Luigi  Arrotta, Luigi Baffa, Stella Battaglia, Alessandro Cintolo — Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione di Piazza SANT'AMBROGIO

Diego Bruciafreddo, Luigi  Arrotta, Luigi Baffa, Stella Battaglia, Alessandro Cintolo — Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione di Piazza SANT'AMBROGIO

Diego Bruciafreddo, Luigi  Arrotta, Luigi Baffa, Stella Battaglia, Alessandro Cintolo — Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione di Piazza SANT'AMBROGIO

Diego Bruciafreddo, Luigi  Arrotta, Luigi Baffa, Stella Battaglia, Alessandro Cintolo — Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione di Piazza SANT'AMBROGIO

Diego Bruciafreddo, Luigi  Arrotta, Luigi Baffa, Stella Battaglia, Alessandro Cintolo — Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione di Piazza SANT'AMBROGIO

Diego Bruciafreddo, Luigi  Arrotta, Luigi Baffa, Stella Battaglia, Alessandro Cintolo — Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione di Piazza SANT'AMBROGIO

Notturno

Diego Bruciafreddo, Luigi  Arrotta, Luigi Baffa, Stella Battaglia, Alessandro Cintolo — Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione di Piazza SANT'AMBROGIO

Schizzo

Diego Bruciafreddo, Luigi  Arrotta, Luigi Baffa, Stella Battaglia, Alessandro Cintolo — Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione di Piazza SANT'AMBROGIO

Sezione

“Tra pubblico e privato: nuove forme del vivere, del lavorare e dell’abitare”: trasformazione area “ MHS Riboldi-Toscanini” di Paderno Dugnano - Andrea Fradegrada, sandra maglio, Simone Natoli, Giovanni Munafò, Riccardo Riva, Giuseppe Marchica, Giulia Laura Suardi, Giulia Nobili

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La proposta progettuale è concepita come un tessuto articolato che reinterpreta il paradigma spaziale del recinto. Escogitare forme d’uso dello spazio, pubblico e privato, capaci di indurre culture dell’abitare più sostenibili e dinamiche, ma anche commisurate a criteri di processualità nel tempo, è divenuto elemento centrale della ricerca progettuale. Il progetto è caratterizzato dalla scansione ritmata di piazze che si moltiplicano fino a divenire un vero e proprio sistema di spazi pubblici, tematizzati con “vocazioni” diverse. Gli edifici progettati garantiscono un’articolazione spaziale variabile e flessibile a seconda delle esigenze che possono mutare nel tempo e a seconda delle utenze; inoltre gli spazi delle residenze possono essere utilizzati anche come spazi di lavoro, co-working, e spazi collettivi per tipologie abitative tipo cohousing. Tutti i servizi e gli spazi collettivi vedono nello spazio aperto interno alla corte l’ideale nucleo spaziale attorno al quale si dipanano.

Andrea Fradegrada, sandra maglio, Simone Natoli, Giovanni Munafò, Riccardo Riva, Giuseppe Marchica, Giulia Laura Suardi, Giulia Nobili — “Tra pubblico e privato: nuove forme del vivere, del lavorare e dell’abitare”: trasformazione area “ MHS Riboldi-Toscanini” di Paderno Dugnano

Andrea Fradegrada, sandra maglio, Simone Natoli, Giovanni Munafò, Riccardo Riva, Giuseppe Marchica, Giulia Laura Suardi, Giulia Nobili — “Tra pubblico e privato: nuove forme del vivere, del lavorare e dell’abitare”: trasformazione area “ MHS Riboldi-Toscanini” di Paderno Dugnano

Andrea Fradegrada, sandra maglio, Simone Natoli, Giovanni Munafò, Riccardo Riva, Giuseppe Marchica, Giulia Laura Suardi, Giulia Nobili — “Tra pubblico e privato: nuove forme del vivere, del lavorare e dell’abitare”: trasformazione area “ MHS Riboldi-Toscanini” di Paderno Dugnano

Andrea Fradegrada, sandra maglio, Simone Natoli, Giovanni Munafò, Riccardo Riva, Giuseppe Marchica, Giulia Laura Suardi, Giulia Nobili — “Tra pubblico e privato: nuove forme del vivere, del lavorare e dell’abitare”: trasformazione area “ MHS Riboldi-Toscanini” di Paderno Dugnano

Andrea Fradegrada, sandra maglio, Simone Natoli, Giovanni Munafò, Riccardo Riva, Giuseppe Marchica, Giulia Laura Suardi, Giulia Nobili — “Tra pubblico e privato: nuove forme del vivere, del lavorare e dell’abitare”: trasformazione area “ MHS Riboldi-Toscanini” di Paderno Dugnano

TRI’……la cornice che non c’era! - Elvira Renella

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TRI’è una cornice di nuova concezione. L’idea da cui è scaturito il progetto risiede nell’osservazione di un settore, nello specifico quello delle cornici per quadri, da sempre uguale a se stesso che negli anni non ha avuto alcuna innovazione funzionale ma semplicemente innovazioni formali e stilistiche. TRI’ vuole essere una cornice completa, una cornice che permette non solo di esporre ed incorniciare la tela ma di valorizzare il prodotto dell’artista in quanto all’interno degli elementi che compongono la cornice sono inserite delle strisce di Led con alimentatore incorporato che permettono di illuminare il quadro da diverse angolazioni a seconda delle preferenze del singolo utente e senza avere l’esigenza di collocare quell’antiestetico faretto sopra il quadro. TRI’è stata progettata prendendo ispirazione dalla forma geografica della Sicilia (TRI…nacria), infatti la cornice stessa consta di 3 elementi che nello specifico sono : un pannello di fondo e due triangoli di dimensione diversa che hanno la forma stilizzata della Sicilia. Sarà a discrezione del cliente scegliere di comprare la cornice completa in ogni sua parte piuttosto che il pannello di fondo ed uno dei quattro triangoli che la compongono. In questo modo il supporto della tela diventerà esso stesso elemento di arredo personalizzato in base ai gusti ed alla esigenze del cliente finale. Si potrà scegliere il colore e la finitura del pannello di fondo, il colore e la finitura delle cornici luminose. Si potrà scegliere di comporre la cornice in base ai gusti personali. TRI’è una cornice minimale e lineare che si adatta, grazie alla sua forma, a qualsiasi contesto. La possibilità di “vestirla” con ogni tipo di materiale e finitura, dal legno, al laminato, al laccato sia opaco che lucido in tutte le colorazioni RAL, permetterà di adeguare “TRI” al contesto ed all’ambiente in cui verrà collocata. TRI’ valorizzerà sia la tela dell’artista che l’ambiente stesso in cui verrà collocata perché potrebbe essere posta a parete come una semplice istallazione di design. TRI’è realizzata in MDF laccato o impiallacciato. E’ a risparmio energetico in quanto monta un sistema di illuminazione a LED.

Elvira Renella — TRI’……la cornice che non c’era!

Elvira Renella — TRI’……la cornice che non c’era!

Progetto Stand Interior Mebel 2014 KIEV - Elvira Renella

appartamento a paderno dugnano (MI) - M'ARCH'INGEGNO arch.tti ass.ti Bonfiglio e Gabrielli

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Si tratta di un intervento ex-novo consistente nella costruzione di un sopralzo realizzato sulla base dell’art. 34 delle N.T.A. dell’allora vigente P.R.G. nel comune di Paderno Dugnano. Tale norma transitoria stabiliva la possibilità di realizzare ampliamenti di superficie su edifici esistenti e situati all’interno delle zone omogenee B1 (residenziali, satura di completamento a bassa densità). In questo caso l’ampliamento riguardava un edificio di due piani fuori terra, e quindi le norme ammettevano la costruzione di un piano mansardato realizzato all’interno di una sagoma delimitata da piani inclinati di 60° sull’orizzonte, e passanti dal perimetro esterno dell’estradosso del nuovo solaio abitabile. Tale prescrizione ha determinato la morfologia e la superficie dell’appartamento che al netto dei muri perimetrali è di 65 mq.

M'ARCH'INGEGNO arch.tti ass.ti Bonfiglio e Gabrielli — appartamento a paderno dugnano (MI)

Photo by Cristina Fiorentini

Le esigenze della committenza hanno , invece, definito lo schema distributivo che prevede di privilegiare la zona giorno senza però rinunciare alla necessità di due piccole camere con relativi locali bagno. L’ingresso all’appartamento è diretto all’interno del locale soggiorno/pranzo, funzioni visivamente separate da un camino centrale con bocca di fuoco rivolta verso la zona conversazione-tv e disegnato in modo tale da definire due vani contenitori laterali. Il locale soggiorno è delimitato, inoltre, da una parete curva che definisce il perimetro del bagno di servizio alla camera principale e da una parete “spaccata” su un vano ripostiglio posto in prossimità dell’ingresso.

M'ARCH'INGEGNO arch.tti ass.ti Bonfiglio e Gabrielli — appartamento a paderno dugnano (MI)

Photo by Cristina Fiorentini

Gli arredi utilizzati sono un divano e una chaise-longue modello “Nonna Maria” di Flexform, tavolino in teak di Controcorrente, scaffale metallico per tv e hi-fi “Nissan” di MDF e libreria modulare “Pallet” in multistrato di betulla verniciato all’acqua di M.G. Bonfiglio e S.Gabrielli per Villa. Le lampade utilizzate sono due “Papiro” in rame di Pallucco e a controsoffitto faretti “Costellazione “ di Osram.

M'ARCH'INGEGNO arch.tti ass.ti Bonfiglio e Gabrielli — appartamento a paderno dugnano (MI)

Photo by Cristina Fiorentini

La zona pranzo che, come il soggiorno, si affaccia su un piccolo terrazzo è arredata con vecchio tavolo fine ‘800 e sedie “Serie 7” di F.Hansen. Il contenitore di servizio a questa zona è stato realizzato a misura ed è posto all’interno di un vano definito dalla sagoma del tetto. E’ costituito da ripiani e da due ante forate in faggio che illuminate dall’interno creano un bel gioco di luce in prossimità del tavolo da pranzo. Da questa zona si passa all’angolo cottura, ricavato nella parte più bassa della mansarda ; e, sebbene di piccole dimensioni, dotato di un vano dispensa separato dal resto del locale da un pannello di faggio e da una tenda-venziana in alluminio. Gli arredi sono stati realizzati a disegno e prevedono due tavoli da lavoro su ruote con struttura in acciaio satinato e piano in beola bianca su cui sono incassati i fuochi e il lavello ; nonché un blocco fisso in faggio e alluminio che contiene frigo, congelatore, lavastoviglie e cassettiera.

M'ARCH'INGEGNO arch.tti ass.ti Bonfiglio e Gabrielli — appartamento a paderno dugnano (MI)

Photo by Cristina Fiorentini

Il pavimento è in lastre di beola grigia levigata e trattata con prodotti idrorepellenti ; le pareti, verniciate con idropittura sono protette in prossimità della zona cottura e lavaggio da lastre di vetro temperato e acidato fissate a muro. Nell’angolo colazione tavolino “Cumano” e sgabelli “Mezzadro” di A. Castiglioni per Zanotta ; lampade “Tolomeo parete” di Artemide. La pavimentazione di tutti i locali è in listoni di teak posati a cassero regolare e trattati ad olio. Il parquet entra anche nei due bagni dove si mischia con inserti di beola grigia.

M'ARCH'INGEGNO arch.tti ass.ti Bonfiglio e Gabrielli — appartamento a paderno dugnano (MI)

Photo by Cristina Fiorentini

All’interno del bagno principale le pareti sono rivestite fino ad un’altezza di un metro con tessere mosaico Bisazza di colore bianco, mentre la fascia superiore è realizzata in lastre di beola grigia tagliate ad onda. Contenitori e ripiani a disegno e realizzati in massello di teak ; lampada lato specchio “Minimalismo 16” in nichel di Catellani & Smith ; rubinetteria serie “Roma” di Stella.

M'ARCH'INGEGNO arch.tti ass.ti Bonfiglio e Gabrielli — appartamento a paderno dugnano (MI)

Photo by Cristina Fiorentini

L’accesso alla camera principale avviene attraverso un vano disimpegno ribassato a 2,10m e utile come ripostiglio, da cui si accede anche alla cabina armadio organizzata con appenderia, ripiani e cassettiere. La camera padronale è affacciata su un piccolo terrazzino e, in relazione alle sue dimensioni (minimo consentito dal regolamento ;cabina+camera=14mq) è arredata con pochi elementi. Il letto “Tales”, a suo tempo disegnato” per la padrona di casa è stato poi prodotto e inserito a catalogo dalla ditta Villa (a Milano in vendita da Urushi). Si tratta di un letto interamente realizzato in massello di faggio verniciato all’acqua. E’ su ruote e la sua complessa struttura definisce una forma semplice che cela quattro cassetti capienti (uno per lato). A lato del letto contenitori a disegno in faggio, lampade “Grasl Vulgaris” di Ingo Maurer e testiera-arazzo in tessuto dipinto a mano dello Studio Oliva.

M'ARCH'INGEGNO arch.tti ass.ti Bonfiglio e Gabrielli — appartamento a paderno dugnano (MI)

Photo by Cristina Fiorentini

Nel piccolo bagno di pertinenza alla camera è previsto un angolo lavanderia ; le pareti sono trattate con smalto opaco colore verde salvia, che viene ripreso all’interno del vano doccia dal rivestimento a tutta altezza in tessere mosaico Bisazza. Rubinetteria serie “Roma” di Stella, piano lavabo sagomato in teak e lampade “Flex 220” e “Minimalismo 16” in nichel di Catellani & Smith.

M'ARCH'INGEGNO arch.tti ass.ti Bonfiglio e Gabrielli — appartamento a paderno dugnano (MI)

Photo by Cristina Fiorentini

M'ARCH'INGEGNO arch.tti ass.ti Bonfiglio e Gabrielli — appartamento a paderno dugnano (MI)

Photo by Cristina Fiorentini

M'ARCH'INGEGNO arch.tti ass.ti Bonfiglio e Gabrielli — appartamento a paderno dugnano (MI)

Photo by Cristina Fiorentini

M'ARCH'INGEGNO arch.tti ass.ti Bonfiglio e Gabrielli — appartamento a paderno dugnano (MI)

Photo by Cristina Fiorentini

M'ARCH'INGEGNO arch.tti ass.ti Bonfiglio e Gabrielli — appartamento a paderno dugnano (MI)

Photo by Cristina Fiorentini

Panificio - Elvira Renella

caboto26 - Raimondo Guidacci

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Il progetto riguarda la realizzazione di un piccolo edificio all’interno di un cortile nel centro di Torino. In realtà si tratta del recupero di un vecchio laboratorio, utilizzato in passato come falegnameria, e del suo deposito esterno. Il tema del recupero di bassi fabbricati posizionati all’interno di cortili rappresenta sicuramente un’interessante occasione per ripensare al recupero di edifici esistenti (per lo più con destinazione artigianale) finalizzato alla trasformazione degli stessi in edifici residenziali con caratteristiche spaziali nuove rispetto a quelle del classico appartamento urbano. In questo caso specifico, l’intervento ha riguardato, non solo il recupero ai fini abitativi della vecchia falegnameria, ma anche la realizzazione di un piccolo laboratorio e di due posti auto in sostituzione del deposito esterno esistente. La copertura di questi ultimi, è stata utilizzata per la realizzare un grosso terrazzo a servizio dell’abitazione. L’edificio principale si compone sostanzialmente di due volumi: un primo volume rivestito in lamiera nera e doghe in legno di okumè; un secondo volume, appoggiato sul primo, e completamente rivestito in zinco al titanio. Una putrella continua in ferro nero incornicia completamente il primo volume, estendendosi a delimitare anche il volume del laboratorio e dei parcheggi posizionati perpendicolarmente al primo. Un esile pergolato in ferro copre il terrazzo riprendendo la scansione della struttura sottostante. L’edificio principale ospita al piano terra un unico grosso spazio destinato al soggiorno e alla cucina, mentre al piano superiore la camera da letto e il bagno. Il progetto ridisegna completamente la vecchia falegnameria (della quale conserva i volumi) attraverso l’uso di pochi materiali, come il ferro, il legno e lo zinco, cercando di conferire all’edificio un carattere che lo renda ben riconoscibile all’interno dello spazio buio e limitato in cui è costretto.

Raimondo Guidacci — caboto26

foto beppe giardino

Raimondo Guidacci — caboto26

foto beppe giardino

Raimondo Guidacci — caboto26

foto beppe giardino

Raimondo Guidacci — caboto26

foto beppe giardino

Raimondo Guidacci — caboto26

foto beppe giardino

Raimondo Guidacci — caboto26

foto beppe giardino

Raimondo Guidacci — caboto26

foto beppe giardino

Raimondo Guidacci — caboto26

foto beppe giardino

Raimondo Guidacci — caboto26

foto beppe giardino

Raimondo Guidacci — caboto26

foto beppe giardino

Raimondo Guidacci — caboto26

foto beppe giardino

Raimondo Guidacci — caboto26

foto beppe giardino


Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio a Vanzaghello - Monica Morgoni, Maria Teresa Monfreda, Domenico Morgione, Federico Sartorato

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IMPIANTO URBANO | CRITICITÀ E POTENZIALITÀ Affrontare il complesso tema della città in generale e più in particolare dello “spazio pubblico della città”è sempre una sfida, perché i flussi di vita portano all’esigenza di individuare tecniche progettuali che li relazionino con lo spazio pubblico della città, e di trovare un riferimento negli spazi aperti. La Piazza Sant’Ambrogio sembra quasi un luogo lasciato al suo stato di piazza residuale; prima di tutto è dunque necessario scoprire le sue potenzialità“inespresse”. Potenzialità inespresse perché alcune sono solo imprigionate nella sua natura, altre vanno fatte riaffiorare, altre vanno riqualificate nello spazio a partire dalla scala della città, dalle sue relazioni con il sistema dello spazio pubblico “consolidato”. Ecco allora il progetto, nato dall’analisi razionale ma anche dal sentimento nella frequentazione del luogo. Il progetto di riqualificazione della Piazza Sant’Ambrogio conduce alla ridefinizione di una porzione del tessuto connettivo del paese, inteso come recupero della sua diversificazione funzionale e della sua leggibilità, nonché come potenziamento del suo grado di fruizione.

Monica Morgoni, Maria Teresa Monfreda, Domenico Morgione, Federico Sartorato — Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio a Vanzaghello

Obiettivo fondamentale è la valorizzazione della identità della Piazza e degli immediati dintorni mediante una serie di interventi alla scala piccola mirati per lo più sul disegno di pavimentazioni e verde urbano, in grado di generare una nuova riconoscibilità degli spazi, incrementandone la fruibilità, valorizzandone gli edifici significativi, qualificandone gli spazi aperti e potenziando il ruolo del commercio.

Monica Morgoni, Maria Teresa Monfreda, Domenico Morgione, Federico Sartorato — Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio a Vanzaghello

LA VIABILITÀ _ AVVICINARSI ALLA PIAZZA“IN RETEL’incrocio. Se è vero che ridare polarità agli incroci di un centro paese aiuta lo svilupparsi di interazione sociale, il “giro di boa” attorno alla piazza altera quella che è la natura intrinseca del luogo: nel progetto, quindi, la strada non costituirà più una separazione tra i portici e la piazza, ma ritornerà ad essere un ramo dell’incrocio. La viabilità e i percorsi ciclo-pedonali. Gli elementi di criticità descritti comportano, come soluzione, la proposta di istituire un senso unico in direzione della stazione e creare un anello a senso unico che gira intorno all’isolato della Chiesa: ciò permette non solo un incremento di fruibilità e sicurezza per i pedoni ma anche la realizzazione di nuovi tratti di pista ciclo-pedonale necessaria per “mettere in rete” la piazza con il sistema di piste esistente, determinando nuove prospettive di accesso e passaggio.

Monica Morgoni, Maria Teresa Monfreda, Domenico Morgione, Federico Sartorato — Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio a Vanzaghello

Il rapporto con la piazza. La strada ritorna ad essere un luogo vivibile per tutti, allargandosi in alcuni punti e creando delle aree di sosta. L’area della piazza centrale si fonde con il percorso: è previsto infatti l’innalzamento della piazza eliminando “la depressione” attualmente esistente, oltre alla realizzazione di dossi per rendere la strada complanare ad essa e limitare la velocità dei veicoli.

Monica Morgoni, Maria Teresa Monfreda, Domenico Morgione, Federico Sartorato — Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio a Vanzaghello

I LIVELLI DELLA PIAZZA Nella ridefinizione e rimodulazione dei livelli della piazza, il progetto ha seguito ha cercato di portare alla luce le potenzialità“inespresse”: la Piazza è ipogea, poco visibile, poco invitante; i portici sono ad un livello superiore, il concetto di ostacolo è percepibile nel percorrere i dislivelli. Sembra che il suolo si sia aperto, perdendo la sua iniziale superficie planare, anfiteatro delle funzioni religiose, espansione aperta delle attività poste sotto ai portici. Ecco allora la proposta di nuovi livelli di uniformità: la Piazza si espande visivamente nelle vie di accesso e si posiziona su un unico livello; dossi rialzati indicato l’ingresso alla piazza, e proprio in questi punti di accesso il cambio di pavimentazione indica che qualcosa sta cambiando, si sta entrando in una nuova “stanza” del paese. Così facendo non solo si uniforma la pavimentazione, trovando un collegamento con la via Matteotti, ma si permette l’ampliamento visuale e fisico degli edifici prospicienti la Piazza. I nuovi livelli sono ripensati per eliminare gli ostacoli e creare connessioni: anche i portici si ampliano verso la piazza, godendo quindi di una fascia maggiore attrezzabile con panchine, spazi per la sosta, aree esterne per i negozi, e sono collegati con la piazza, che resta a una quota leggermente inferiore, ma collegata con una rampa su tutto il perimetro senza soluzione di continuità. Il sagrato della Chiesa, pur separato dalla Piazza dalla nuova sede di via Novara, è complanare ad essa e il disegno della pavimentazione rende immediatamente percepibile la continuità dello spazio.

Monica Morgoni, Maria Teresa Monfreda, Domenico Morgione, Federico Sartorato — Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio a Vanzaghello

IL DISEGNO DELLA PIAZZAIl rapporto con gli edifici porticati. Attraverso il nuovo disegno della Piazza il progetto ha cercato di stabilire nuove gerarchie, altre rispetto a quelle che avevano originato il disegno attuale. L’edificato che fa da scenografia alla Piazza, recuperato il suo ruolo di “margine non marginale” nel rapporto diretto con lo spazio pubblico, è elemento in grado di conferire un nuovo ordine agli episodi della piazza, e si rispecchia nel disegno della pavimentazione.

Monica Morgoni, Maria Teresa Monfreda, Domenico Morgione, Federico Sartorato — Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio a Vanzaghello

Il rapporto con la Chiesa. Le pavimentazioni e gli elementi di arredo ricuciono lo spostamento dell’attraversamento veicolare davanti al sagrato della Chiesa che, virtualmente, si protende ad ovest verso il centro della Piazza per mezzo di un “corridoio” distinguibile per la pavimentazione differenziata e che definisce un percorso verso l’albero, fulcro della piazza.

Monica Morgoni, Maria Teresa Monfreda, Domenico Morgione, Federico Sartorato — Valorizzazione piazza Sant'Ambrogio a Vanzaghello

Le attività commerciali: flessibilità di usi e funzioni. Sulla piazza si prospettano le attività commerciali esistenti di progetto, per le quali, in certi periodi dell’anno, essa può diventare una vera e propria estensione. Sarà consentito l’eventuale allestimento temporaneo di pedane leggere, tavoli, sedute e strutture per ripararsi dal sole, purché in grado di garantire, con il loro disegno e materiale, il decoro della piazza. Gli esercizi commerciali posti sul lato sud della piazza potranno inoltre utilizzarla come eventuale plateatico e spazio a servizio dell’attività.

Gli arredi e il verde. Due spazi a verde sono ritagliati nella pietra formando una lunga aiuola con giovani alberi di Liquidambar, dalle tipiche colorazioni autunnali, e un ambito centrale destinato ad una quercia adulta, fulcro e “focolare”, luogo di riunione. Intorno ad essi costituiscono al tempo stesso un elemento di contenimento verticale del terreno di coltura le sedute in pietra. Ulteriori sedute sono come increspature della superficie pavimentata, un movimento del suolo che invita alla sosta.

L’illuminazione. Allo stato attuale, nelle ore serali la piazza è disabitata e desolante. È fondamentale che il sistema di illuminazione contribuisca a conferirle quel carattere che possa riportarla ad essere riconosciuta ed abitata dalla comunità. Punti luce radenti indicano i percorsi preferenziali, mentre punti luce dall’alto,con illuminazione a led,indicheranno le aree di sosta e al tempo stesso conferiranno a tutta la piazza un maggior senso di sicurezza.

Attrezzature fisse. La piazza è attrezzata con sedute per la sosta, sia distribuite, sia localizzate in punti specifici: in corrispondenza delle aree verdi costituiscono anche elemento di contenimento per il terreno, e in corrispondenza dei parcheggi su via San Rocco costituiscono elemento di separazione, oltre ad essere dotate di scanalature per il parcheggio delle biciclette, integrando così molteplici funzioni.

Impianti. Oltre all’impianto di illuminazione della piazza, elemento imprescindibile per la sua fruibilità, possono essere introdotti, anche in fasi successive, elementi impiantistici come colonnine elettriche (a scomparsa o integrate in alcuni arredi) e prese per l’acqua, che possono essere utili nel caso di manifestazioni come fiere e mercatini, che potranno essere allestiti nei nuovi spazi della piazza.

Chiesa Santa Maria del Carmine - paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista)

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Rapporto con l’ambiente urbano

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

Oltre alle indicazioni del PRG, si propone lo studio di un patto perequativo fra proprietà privata, Parrocchia ed Istituzioni, per valorizzare l’accesso pedonale dal lato nord fra la serre, come da foglio catastale. Si propone poi un percorso pedonale fra i cortili retrostanti la chiesa madre, valorizzando passaggi oggi interdetti e creando nuove opportunità per l’edilizia privata. Con una percorrenza pedonale di circa m.150, si crea una nuova sinergia, rinnovando senso e funzione dell’antica Chiesa.

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

Riconoscibilità dell’edificio sacro

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

Il tradizionale profilo a capanna della facciata, con il volume del Battistero, la Croce, il Sagrato e, le campane, segno sinestetico che ritma la giornata cristiana, rendono inequivocabile il rapporto semantico fra forma e funzione dell’Edificio Sacro. Anche i materiali appartengono all’immaginario collettivo di Chiesa semplice di campagna, casa fra le case, presso le case. Un possente muro in tufo a vista attraversa il lotto e delimita a nord l’Edificio Sacro; percorribile in sommità, è metafora del Monte Carmelo indicato nella Bibbia come il Monte per eccellenza e accoglie una “via Lucis” ritmata da sculture cinetiche fino all’estremità di facciata, laddove sono sospese la campane, il lineare Crocifisso metallico si erge come segno totemico sul territorio, e lo sguardo corre sul golfo di Castellammare.

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

Profilo estetico formale

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

Dalla facciata principale secondo un duplice tracciato curvo, si sviluppa la copertura lignea, rivestita di rame, che termina all’altra estremità con prospetto simile a quello della Chiesa ma più piccolo. E’ questo il Salone che, insieme all’Edificio Sacro, come in un abbraccio simbolico, delimita l’aula all’aperto. Questo invaso, cerniera di tutto il complesso, è caratterizzato da uno pseudo portico in assi di legno, che funge da quinta scenografica e da frangisole rispetto ai volumi retrostanti, dissimula la linea di gronda del tetto, rievoca le cataste di giovane castagno, facili a vedersi lungo le strade del Faito e dei Lattari. Per esigenze parrocchiali, il Salone potrà essere allungato a scapito dell’hortus conclusus, che resta luogo simbolico del Carmelo, di “giardino” dove cresce abbondante vegetazione, luogo di meditazione e di introduzione al percorso della “Via Lucis”. A nord, l’edificio delle OMP poco visibile da sud, è impostato a quota delle serre (-3,00 m). Il piano attico, se realizzato in forma di loggiato, potrà ospitare la casa Canonica previo lavori di chiusura e supportare un impianto fotovoltaico. Il profilo estetico di questo lato è stato valutato nelle tre possibilità: senza piano attico, con loggiato, con Casa Canonica.

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

Impianto liturgico

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

L’aula liturgica è del tipo longitudinale con accenno assembleare verso il Presbiterio. Di forma curva, questo è conchiuso da una pseudoabside che si svolge come papiro fino ad arrotolarsi più bassa ed avanzata per formare l’Ambone: la Parola che avvolge il luogo dei luoghi e che protegge Altare e Sede. Il “rotolo” presenta una frattura proprio in corrispondenza del Leggio, come Sepolcro aperto che lascia sgorgare la Parola. Il “papiro”, lacerato al centro con l’evocazione grafica del Crocifisso, visibile anche dal lato convesso, dissimula un’area a duplice uso di penitenzeria e luogo di preghiera contemplativa, cuore pulsante della comunità, che surroga la Cappella Feriale. La Custodia Eucaristica, sottoforma di roccia a tutto tondo, è incastonata nel vetro fisso di separazione fra “adorazione” e Presbiterio, con sportello apribile dal lato dell’Aula. Gli interni sono segnati dal grande muro in tufo con deambulatorio che ha funzione di Percorso Processionale, ospita la “via Crucis” e raccorda Aula e Coro, Sagrestia e Confessionali; comincia dalla Porta Catecumenale e termina con la Penitenzeria; poi come porticato interno al Salone, sfocia nel riservato Hortus Conclusus. La Porta, con due grosse ante su forti cardini a colonna, si apre verso l’esterno a delimitare un prodromo che accoglie sia da un punto di vista fisico che semantico. La contro vetrina, per metà fissa, ha dimensioni tali da consentire gli ingressi processionali.

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

Opere d’arte

paolo de martino, Libera Amenta, Giorgia Buonaura, Michele D'Alise, Giuseppe Devastato, Felice Spera (Artista), Don Pasquale D'Onofrio (Liturgista) — Chiesa Santa Maria del Carmine

I temi trattati sulla Porta sono: ad ante chiuse, un semplice richiamo alla croce, tappa necessaria per entrare nel mistero della vita nuova; ad ante aperte, la figura mariana diventa odighitria, colei che accoglie e accompagna i fedeli sul cammino verso il Figlio. La controvetrina illustra un episodio del Vecchio Testamento legato al Carmelo. Sono così contemperate l’esemplarità Eliana che aiuta a vivere la preghiera, ed il contatto con Maria Vergine, la Patrona in cui si contempla la “ via pulchritudinis”. Il fonte battesimale è a pianta ottagonale a significare la grazia dell’ottavo giorno, segno della pienezza dei tempi. Esso è ospitato in abside, cui si accede dalla “Porta dei catecumeni”, ricoperta di mosaico dai toni ocra e azzurro con accenno ad un volo di colomba. Anche il complesso di Ambone-Presbiterio sarà ricoperto di mosaico. L’altare di forma compatta e pulita, simboleggia la pietra angolare, cuneo posto al centro dell’area che non necessita di segni aggiunti. Parimenti in marmo, la sede del Ministro, avrà foggia minimale. La Roccia sospesa nell’aria, visibile da più lati, simboleggia la solidità dell’esperienza eucaristica, ed la sua natura di essere mistero sospeso tra cielo e terra. La Via Crucis è in terracotta a grandi riquadri mentre la Via Lucis, sulla copertura, è resa da sculture cinetiche in lamiera che con fare gioioso e ludico accompagnano la metaforica Ascesa al monte Carmelo cara alla spiritualità di Giovanni della Croce. La Croce posta nel punto più alto di tutto il complesso, è essenziale e luminosa per confermare anche nelle ore notturne il valore di segno totemico del territorio.

Aspetti funzionali

In sintesi il muro curvo divide il lotto longitudinalmente: alla quota alta, lato sud, la Chiesa e il Salone; alla quota bassa, lato nord, la palazzina OMP Questa è attraversata dalla scala di raccordo fra le quote: da un lato i due piani con le aule ed i servizi, dall’altro, la Sagrestia con Ufficio Parrocchiale, Archivio e locale per allestitori. Al piano sottostante è un porticato per il parcheggio del parroco, e spogliatoi per le attività sportive. Gli accessi ed i percorsi non presentano barriere architettoniche, incluso il Presbiterio; i servizi igienici dedicati sono presenti ad ogni piano ed a servizio di ogni zona funzionale. L’ascensore interno alle OMP consente l’accesso anche alle coperture ed alla “Via Lucis”. Ai due estremi del suolo, gli accessi carrabili che raccordano la strada con la quota delle serre, sono anche entrata ed uscita del loop di servizio al parcheggio ricavato sotto il blocco Chiesa-Salone. In questo lay-out potrebbero rientrare le adiacenti aree destinate nel PRG a verde attrezzato (F3) ed a Parcheggio (F4).

Aspetti tecnologici

La palazzina OMP sarà in c.a. con ultimo piano in acciaio bullonato montabile in tempi diversi rispetto all’opera; il blocco Chiesa-Salone avrà struttura mista in muratura, acciaio, calcestruzzo di c.a. con copertura in legno lamellare. Per i grossi ambienti si prevede un impianto di riscaldamento a pavimento complementare agli oltre 200 mq di sup. fotovoltaica disponibili in copertura. Locali ed armadi tecnici, di sgombero e di manutenzione, sono dislocati in varie parti della struttura, inclusa una cabina elettrica ed un locale per i serbatoi di accumulo antincendio.

House O - Jun Igarashi Architects

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About the Site
The site sits in Northern Japan, in a small city of Eastern Hokkaido with a mere population of 7000. The forestry industry has been lasting since long ago, however depopulation advances while the factory industry declines. The house sits on a large site of about 2000 square meter in such a city. Building density in the area is very low, a unique cityscape in Japan. To the East, across the street, there is a wood factory, to the West, a hospital. The house has quite a distance from the nearest neighbors sitting to the South and North making it difficult to draw from the context.

Jun Igarashi Architects — House O

The Program
For the couple who will be residing here, the basic program is placed in; entry foyer, entry storage, family room, kitchen, guest room, bedroom, side room, wash closet, wash room, and bath. The residents do not want to feel the eyes of the passer-bys and that there is no difference in floor level.

Jun Igarashi Architects — House O

The Project
As we begin our studies with the given condition, a rational square plan is constructed with the rooms fitted into the plan. However, we realize that this method creates extra circulation corridors and orients rooms and views in an irrational manner. The smallest plan of each program is cut out to be placed in a location and orientation that is favorable. For example, the kitchen is placed in a “selfish” way to look out to the tree garden on the site, and then connected the dinning to the kitchen. With this method, the extra circulation corridors to connect the spaces and hierarchy due to its location and orientation are omitted.

Jun Igarashi Architects — House O

Volumetric study follows by setting all volume to 10 m high. From this point, according to the room function and area, the appropriate ceiling height is applied to each volume. Each volume becomes shorter as it sprawls from the tallest central living room. From certain points of the site, the house may look symmetrical but one step over, the form changes; similar phenomenon to construct in nature.

Jun Igarashi Architects — House O

Furthermore, the site is in an extremely cold climate area and there is a very large difference in temperature throughout the year. This plan of the house, compared to the original square plan, creates various nooks and crannies on the exterior form, allowing for facades to be in light and shade. These nooks are viewed as buffer space which windows are oriented towards. The temperature difference between the façade which faces the sun and shade creates ventilation in the summer. On the other hand, during the winter, the nooks protect the windows from the cold wind and avoid the snow. This form is similar to some cacti which strive in the desert. A section of a cactus shows that they have folds in the surface to create shades to keep it cool. A comfortable architecture is created when drawing from such a simple form in nature, and is a starting point for new type of architecture.

Jun Igarashi Architects — House O

Design period: 2008
Construction period: 2008-2009
Site area: 1,483.65m2
Building area: 112.15m2
Total floor area: 112.15m2
Number of stories: 1 above ground
Structure: Timber frame

Jun Igarashi Architects — House O

Rectangle Under Truss - Jun Igarashi Architects

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This single-story house was designed for a family of four. I created one-room space, measuring 10465mm ×10920mm, without colmns and incorporated a wooden truss of the kind commonly used for agricultural building. After first producing this elevated infrastructure, I decided to create a physical sense of distance between the comfortable places in the space below. Due to the depth of the lot, I wasn’t able to create a physical sense of distance. I used the sence of distance as the section based on the semi-underground space created with the front line; and between privates spaces like the bedrooms and public spaces like the living room, I created a psycological sense of distance based on the difference in levels. I this work, I attempted to achieve an integration between my past experience and the necessities of the site.

Jun Igarashi Architects — Rectangle Under Truss

Design period: 2003
Construction period: 2003-2004
Site area: 182.28m2
Building area: 114.22m2
Total floor area: 85.66m2
Number of stories: 1 above ground
Structure: Timber frame

Jun Igarashi Architects — Rectangle Under Truss

Jun Igarashi Architects — Rectangle Under Truss

Jun Igarashi Architects — Rectangle Under Truss

Jun Igarashi Architects — Rectangle Under Truss

Jun Igarashi Architects — Rectangle Under Truss

Jun Igarashi Architects — Rectangle Under Truss

Jun Igarashi Architects — Rectangle Under Truss

Jun Igarashi Architects — Rectangle Under Truss

Repository - Jun Igarashi Architects

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Private residential located north of Japan, Asahikawa, Hokkaido. The site is located on the  huge countryside outskirts of Asahikawa. I think the relationship with this landscape.

Jun Igarashi Architects — Repository

Asahikawa, summer is more than 30 degrees, and winter become -30 degrees. Here is the region that is very big difference in the temperature. So this house have only small openings and insulation performance up. And a buffer zone make a moderate the relationship with the outside world . The exterior walls use pine from Hokkaido. And also structure timbers use from a local material . I took the wooden structure because of good thermal conductivity.

Jun Igarashi Architects — Repository

Plan is surround the two hall(living dining/master bedroom) and washing room by small rooms , which form a buffer zone. Washing room has top light and it introduce the light to the entire of house. And also curtain make diffuse light.

Jun Igarashi Architects — Repository

By creating a buffer zone, it makes improving in thermal environment, and also can connect on human psychology and the surrounding environment.

Jun Igarashi Architects — Repository

Natural environment is a great presence. But sometimes it sudden change to a stern expression. This is the architecture that is thinking the relationship between the natural environment and the indoor environment continues to change daily.

Jun Igarashi Architects — Repository

Design period:2010-2011
Construction period: 2011-2012
Site area: 500.00m2
Building area: 215.95m2
Total floor area: 279.24m2
Number of stories: 2 above ground
Structure: Timber frame

Jun Igarashi Architects — Repository

Jun Igarashi Architects — Repository

Jun Igarashi Architects — Repository

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Jun Igarashi Architects — Repository

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Jun Igarashi Architects — Repository

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