cartolina promozionale
© studiobulù . Published on April 17, 2014.
New residential quarter in N’djamena, Tchad
© Luca Compri . Published on April 17, 2014.
© Luca Compri . Published on April 17, 2014.
© Luca Compri . Published on April 17, 2014.
© Luca Compri . Published on April 17, 2014.
© Luca Compri . Published on April 17, 2014.
© Luca Compri . Published on April 17, 2014.
© Luca Compri . Published on April 17, 2014.
Uno showroom pensato per offrire al visitatore uno spazio dinamico e accogliente;
Photo by Marco Greco. Published on April 18, 2014.
quattro aree tematiche concepite come luoghi da attraversare , osservare , esperire. L’esposizione è articolata e diversificata: le vetrine esterne sono delle “finestre” in cui vengono esposti i prodotti e dalle stesse si osserva lo spazio principale interno.
Photo by Marco Greco. Published on April 18, 2014.
L’area di ingresso è articolata con arredi completamente bianchi nei quali vengono sospesi gli occhiali.
© grazia patruno . Published on April 18, 2014.
Si passa per una zona “giardino” : una vetrina che accompagna il visitatore lungo un passaggio nel quale può scegliere i prodotti esposti su elementi verticali, che vogliono richiamare il tema degli alberi;
Photo by Marco Greco. Published on April 18, 2014.
per poi arrivare nello spazio espositivo più grande, che nella metafora dell’ ambiente domestico che Four Rooms rappresenta, si identifica nella “grande sala”. Qui lo spazio viene valorizzato attraverso due sospensioni che focalizzano l’attenzione sul banco di vendita e quello di prova. Il design dei singoli elementi, richiama l’ idea di “lente”.
Photo by Marco Greco. Published on April 18, 2014.
Photo by Marco Greco. Published on April 18, 2014.
Photo by Marco Greco. Published on April 18, 2014.
Photo by Marco Greco. Published on April 18, 2014.
Photo by Marco Greco. Published on April 18, 2014.
Photo by Marco Greco. Published on April 18, 2014.
Riva Industria Mobili S.p.A. di Cantù, Azienda che commercializza i propri prodotti con il marchio registrato RIVA 1920,promuove il Concorso I° Design Award – Accendi la tua idea, che prevede la progettazione di un tavolo in legno massello(tavolo da cucina o da area giorno, con l’esclusione di tavolini). E’ concesso anche l’utilizzo di elementi marginali a completamento del prodotto stesso, come ad esempio metallo, acciaio, vetro.
© Andrea Campenni . Published on April 18, 2014.
Legni di riforestazione utilizzabili: noce, rovere, acero o ciliegio.
© Andrea Campenni . Published on April 18, 2014.
Il progetto nasce su un’area che caratterizzava il vecchio impianto golfistico abbandonato. Questo prevede la riqualificazione dell’area immobiliare con il concepimento di una nuova club house, una foresteria per atleti ed un residence privato. Questi si rapportano in maniera molto naturale con la morfologia territoriale molto aspra e irregolare che caratterizza tutta la proprietà. Il vecchio campo da golf a 9 buche, totalmente abbandonato, viene sostituito da un nuovo campo da golf a 18 buche. Il progetto del campo da golf è stato approvato dal settore tecnico ed impiantistico della FEDERAZIONE ITALIANA GOLF (con sede a Roma) in data 06/11/2013, ed i lavori sono in corso di esecuzione.
© Alessandro Petaccia architetto . Published on April 19, 2014.
© Alessandro Petaccia architetto . Published on April 19, 2014.
© Alessandro Petaccia architetto . Published on April 19, 2014.
© Alessandro Petaccia architetto . Published on April 19, 2014.
Project: KUMstudio – Łukasz Skorek. Web: www.kumstudio.com Location: Krakow, Poland. Total area: 200 sqm. Design: 2012 Completion: 2012/2013
© KUMstudio . Published on April 19, 2014.
The project was created for the Institute of Strabismus Treatment deals with the diagnosis and treatment of strabismus, amblyopia and nystagmus in children and adults. It has been prepared under the personal guidance and objectives with a strong focus on the unique solutions that meet the requirements of the clinic of the highest quality and standard of services with reputation on the world.
© KUMstudio . Published on April 19, 2014.
© KUMstudio . Published on April 19, 2014.
© KUMstudio . Published on April 19, 2014.
© KUMstudio . Published on April 19, 2014.
© KUMstudio . Published on April 19, 2014.
© KUMstudio . Published on April 19, 2014.
© KUMstudio . Published on April 19, 2014.
© KUMstudio . Published on April 19, 2014.
Il progetto nasce su un’area periferica della città di Chieti; questo è un’intervento di ristrutturazione edlizia che consiste nella demolizione e riconstruzione delgli edifici esistenti con un ampliamento da effettuare pari al 35% della superficie esistente (prevista dalla LEGGE REGIONALE DEL 2009– PIANO CASA) e una sopraelevazione da effettuare.
© Alessandro Petaccia architetto . Published on April 19, 2014.
© Alessandro Petaccia architetto . Published on April 19, 2014.
© Alessandro Petaccia architetto . Published on April 19, 2014.
© Alessandro Petaccia architetto . Published on April 19, 2014.
© Alessandro Petaccia architetto . Published on April 19, 2014.
Il progetto prevede la ristrutturazione architettonica ed impiantistica di un fabbricato realizzato negli anni venti del novecento per ospitare la biblioteca cittadina. L’edificio, già oggetto di un intervento negli anni ottanta, è stato radicalmente modificato sia nella funzione – in origine era l’abitazione del medico condotto, in seguito è stato adibito ad ambulatori medici – che nella tipologia, con un ampliamento nel lato est e lo spostamento del vano scale. I due piani sono stati completamente liberati dalle pareti interne esistenti: il piano terra, divenuto un ambiente open-space, è destinato ad accettazione per il pubblico, deposito di libri e sala lettura; il piano primo, è stato suddiviso in tre ambienti: due destinati a laboratorio per ragazzi e adulti, il terzo a sala polifunzionale. Il programma richiedeva anche la realizzazione di un nuovo ambiente multimediale che, non trovando collocazione nell’edificio esistente, è stato realizzato in ampliamento nel lato sud, verso il giardino. Questo si configura come una vera e propria sezione di tubo, aperta nei lati est ed ovest, i cui prospetti corti sono inclinati secondo due diversi piani. Metafora della “fibra ottica” funzionale alla trasmissione dei dati informatici, il nuovo ambiente è pensato come la sezione di un cavo, all’interno della quale gli utenti si collegano in rete. Realizzata in calcestruzzo faccia a vista, è sollevata dal suolo e trattata esternamente con una velatura di colore bianco a base d’acqua che ne “alleggerisce” il volume rispetto al fabbricato esistente. Lo spazio esterno prospiciente l’ingresso, realizzato in cemento con finitura lisciata, si dilata con pendenze diverse dall’ingresso al portico senza soluzione di continuità; nella parte centrale è ritagliato uno spazio triangolare dal quale emerge una palma, unica testimonianza dell’originale giardino della Casa.
© Gianluca Zanette . Published on April 19, 2014.
© Gianluca Zanette . Published on April 19, 2014.
© Gianluca Zanette . Published on April 19, 2014.
© Gianluca Zanette . Published on April 19, 2014.
© Gianluca Zanette . Published on April 19, 2014.
© Gianluca Zanette . Published on April 19, 2014.
© Gianluca Zanette . Published on April 19, 2014.
Vivere la Toscana.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
Ristrutturazione di un edificio degli anni ‘70 a Marina di Bibbona, piccola e moderna cittadina di mare, nel cuore della costa della Toscana. Località apprezzata per il mare, Bandiera Blu orami dal 2003, il Forte, la vicinanza ad importanti Borghi Medievali come Bolgheri e Castagneto Carducci, e per la sua enogastronomia.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
Il progetto ha voluto riconvertire un edificio in disuso da molti anni in un piccolo residence di dieci unità.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
Nel particolare si sono curati gli interni di un appartamento: il n. 10.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
Uno spazio outdoor che diventa il vero e proprio living della vacanza.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
L’arredo essenziale ma curato in ogni suo particolare contribuisce al vivere questo spazio di Toscana.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
Il progetto nasce su un’area periferica della città di Pescara; questo complesso residenziale è caratterizzato da undici unità immobiliari a destinazione residenziale, tutte quante composte da zona giorno al piano terra e zona notte al piano primo. La struttura portante è in acciaio scatolare, le chisure verticali ed orizzontali sono in legno.
© Alessandro Petaccia architetto . Published on April 19, 2014.
© Alessandro Petaccia architetto . Published on April 19, 2014.
© Alessandro Petaccia architetto . Published on April 19, 2014.
Ristrutturazione scuola materna esistente e costruzione di un asilo nido integrato con condizioni ottimali di soleggiamento, illuminazione e protezione dai rumori e dal traffico.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
Gli spazi preesistenti sono stati opportunamente ampliati e collegati alla zona comune, il tutto inserito in un’area ricca di verde.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
Tale opera è nata come parte integrante del vecchio asilo costruito negli anni ’60 e che oggi può ospitare 24 bambini dai 12 ai 36 mesi e 90 bambini nella scuola materna.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
Il cantiere è stato gestito ottimizzando le opere da eseguire con la continuazione dell’annessa attività scolastica.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
Particolare attenzione è stata riservata alla sicurezza del cantiere e alla gestione logistico/produttiva dello stesso.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
Compendium è il luogo della spiritualità, intesa come dimensione collettiva e individuale. Un spazio a disposizione della comunità per attività legate al contemplativo e alla pratica di discipline spirituali, con la presenza di funzioni a carattere sociale e culturale, che non implichi necessariamente la pratica di una religione o un culto. La scelta di un’architettura austera e monolitica riflette la volontà di utilizzare la materia in modo essenziale e potenziandone le capacità espressive, al fine di generare nell’oggetto architettonico un legame adeguato tra forma e significato per conferire a essa qualità poetiche. Acqua e luce entrano nell’edificio attraverso tagli, frammentandosi e permeando lo spazio, con lo scopo di creare una forte empatia con l’ambiente circostante. Compendium vuole instaurare un dialogo con la presenza del contemporaneo, cerca un coinvolgimento attivo con il luogo e il suo peso specifico.
© Michela Romano . Published on April 19, 2014.
© Michela Romano . Published on April 19, 2014.
© Michela Romano . Published on April 19, 2014.
© Michela Romano . Published on April 19, 2014.
© Michela Romano . Published on April 19, 2014.
© Michela Romano . Published on April 19, 2014.
© Michela Romano . Published on April 19, 2014.
© Michela Romano . Published on April 19, 2014.
© Michela Romano . Published on April 19, 2014.
© Michela Romano . Published on April 19, 2014.
© Michela Romano . Published on April 19, 2014.
© Michela Romano . Published on April 19, 2014.
© Michela Romano . Published on April 19, 2014.
La proposta progettuale per il recupero architettonico dell’area del lavatoio comunale di Mezzano parte dall’idea di restituire questo luogo alla comunità, trasformandolo in uno spazio di aggregazione e socializzazione per l’intero paese. L’idea è stata quella di mantenere gli elementi che testimoniano l’utilizzo dell’immobile quale lavatoio, vasca, zona lavaggio e fontana, valorizzandoli attraverso alcune scelte progettuali atte al dialogo e alla relazione di questo luogo con il paese esistente, cercando l’integrazione con il contesto paesaggistico e storico.
© Zeno Piccoli . Published on April 19, 2014.
La prima scelta è stata dunque quella di ripensare l’elemento di copertura dell’area decidendo di sostituire l’esistente manufatto, molto introverso e massivo, con una pensilina aperta e leggera. Questa scelta ha portato a definire due spazi differenti: un’area coperta, a protezione della zona lavaggio e dei suoi eventuali utilizzatori; un’area scoperta, aperta verso la strada ed il paese sia a livello visivo che a livello pratico. Tramite due gradini, che raccordano la strada inclinata e l’area di intervento, è possibile raggiungere lo spazio del lavatoio ampliando così le possibilità di accesso al luogo finora relegate ad una piccola apertura. Proprio il suo carattere di apertura favorisce sia la riscoperta di questo luogo e delle sua identità da parte di tutti gli abitanti del paese, che un suo utilizzo maggiore ed innovativo grazie anche ad un’ampia seduta che permette la sosta e la socializzazione.
© Zeno Piccoli . Published on April 19, 2014.
Il progetto si compone di alcuni semplici elementi in grado di definire diversi spazi e diverse connotazioni visive in un continuo dialogo spaziale. La pensilina, elemento architettonico principale della composizione, svolge la funzione di definire gli spazi sia sul piano orizzontale che su quello verticale. Con la sua profondità permette la copertura della vasca, la sua salvaguardia, e il suo utilizzo da parte degli eventuali fruitori. Con il suo disegno in alzato permette, con un pieno continuo, di separare in modo deciso l’area del parcheggio da quella del lavatoio, nascondendo le auto e proteggendo lo spazio di ritrovo; allo stesso tempo, dove c’è la volontà di mostrare lo stretto rapporto che intercorre tra il lavatoio e la fontana retrostante, si apre sostenuta da leggeri pilastri in ferro zincato. La vasca, liberata dall’ingombrante presenza del manufatto precedente, riesce a ritrovare la sua indipendenza e la sua importanza relazionandosi direttamente con la fontana a monte e con il paese. Il muro, con la sua massività, conclude lo spazio del lavatoio e separa l’area di intervento dalla parcella privata confinante. La pancaè luogo di riposo, di accoglienza e di socializzazione e allo steso tempo si pone come filtro e protezione tra a strada e il lavatoio. La bachecaè spazio di comunicazione dove inserire materiale informativo del luogo, dell’offerta turistica di Mezzano o comunicazioni di paese che renderebbero ancora più importante questo spazio come luogo di aggregazione e scambio.
© Zeno Piccoli . Published on April 19, 2014.
Il paese di Mezzano presenta già una sua caratterizzazione, ben individuabile, nell’uso di pietra, legno ed intonaco grezzo. Confrontandosi con questo contesto dalla forte connotazione identitaria si è privilegiato quindi l’uso degli stessi materiali semplici, legati alla tradizione, ma impiegati, soprattutto nel caso del legno, in modo contemporaneo, evitando così mimetismi.
© Zeno Piccoli . Published on April 19, 2014.
Il materiale che più emerge dall’intervento è pertanto il legno, il larice nello specifico, materiale sostenibile, facilmente rintracciabile nei boschi della valle e fortemente legato alla tradizione locale. I listelli ricoprono e valorizzano i due elementi principali del progetto quali la pensilina e la panca. La particolarità di questo materiale consiste nell’essere materiale vivo e mutevole nel tempo, che cambierà nel suo invecchiamento l’aspetto dell’intervento rendendolo ancora più integrato nella tradizione locale. Allo stesso tempo la scelta di un facile sistema costruttivo e di fissaggio permettono la sostituzione dei listelli nel caso di eventuali eccessive deformazioni o rotture. Nelle superfici rivestite in legno viene adottato l’accorgimento di interrompere la listellatura ad una distanza adeguata da terra, al fine di evitarne il sicuro deterioramento. Viene così dato spazio ad un rivestimento in lamiera zincata che richiama il manto di copertura della pensilina. Per quanto riguarda la pavimentazione, si è cercato di legare il nuovo intervento con il contesto esistente scegliendo di utilizzare in larga parte i sassi bianchi che già connotano la zona, ma inserendo lastre di granito per i gradini e per le copertine dei muri a richiamare la vasca e la fontana stessa.
© Zeno Piccoli . Published on April 19, 2014.
In definitiva l’intero intervento si basa sull’utilizzo di tecniche costruttive semplici e sull’impiego di materiali durevoli nel tempo, caratteristiche che garantiscono un’economia sia di realizzazione che di gestione e manutenzione.
© Zeno Piccoli . Published on April 19, 2014.
Viene proposta una tipologia di insediamento che recupera i caratteri della tradizione, con i necessari ammodernamenti tecnologici, convinti che meglio risponda al vivere la montagna di tipo culturale, salutare, ricreativo e sportivo. E’ la tipologia in cui anche gli abitanti si possano preferibilmente identificare e che si armonizza più semplicemente nel paesaggio considerato. Il nuovo insediamento si configura come un villaggio montano sviluppato attorno ad una piazza comunitaria dove trovano sede un padiglione coperto per attività ricreative e commerciali, un piccolo edificio per lo spirito caratterizzato da una alta guglia quale elemento di focalizzazione anche visiva, una fontana, quale simbolo tradizionale di vita e accoglienza, e un locale di ristoro (bar, trattoria con annesso negozio di vicinato). La dotazione del borgo di uno spazio comunitario si rende oltremodo opportuno per la previsione di alloggi sociali, oltre che per evitare l’effetto di quartiere dormitorio. L’accessibilità carrabile e di servizio si attesta in un parcheggio multipiano collegato tramite strada con carreggiata di 6,00 m alla esistente via Pietro Micca. Il collegamento dal parcheggio multipiano avviene su percorsi ciclopedonali che collegano tutti i caseggiati, percorribili anche dalle carrozzelle dei disabili. Tali percorsi sono predisposti anche per il transito solo temporaneo dei veicoli di servizio quali automezzi di soccorso e pubblica sicurezza, per le manutenzioni edili e impiantistiche, spazzaneve, per i traslochi. La movimentazione usuale di bagagli e rifornimenti per gli alloggi è prevista tramite carrelli gommati, anche eventualmente elettrici, conformati anche per il trasporto di attrezzature come gli sci. La tipologia architettonica prevede l’accostamento articolato di moduli edilizi a pianta quadrata, delle dimensioni di 7,00×7,00 m, di due piani con copertura a falde. Il primo piano presenta il tetto di legno a vista e altezza soppalcabile. Le altezze delle case non superano gli 8,00 m come previsto dalle normative edilizie, le distanze rispetteranno i 10,00 m. Le case vengono distribuite prevalentemente nella zona meno ripida del terreno edificabile in modo da ridurre i dislivelli dei collegamenti , contenere gli scavi di fondazione in roccia, mitigare l’impatto visivo dell’agglomerato in particolare rispetto all’abitato di Bardonecchia. La struttura prevede platea di fondazione di ca, pareti perimetrali strutturali, solai e tetto di legno lamellare e pannelli compositi lignei. Si prevede la prefabbricazione al coperto della maggior parte dei componenti edilizi, in modo da assicurare i parametri qualitativi e ridurre sensibilmente i tempi di posa in opera. La finitura esterna del pianterreno è in rivestimento di pietra naturale locale, mentre quella soprastante è in tavole di legno. I loggiati sono in legno lamellare come anche i serramenti dotati di tripli vetri basso emissivi e ante oscuranti di legno lamellare. Il manto di copertura è in lastre di porfiroide locale. I rivestimenti interni e i pavimenti sono previsti prevalentemente di legno. Per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria si prevede l’allacciamento alla locale rete di teleriscaldamento, con serpentine a pavimento e la dotazione di impianti per stufe e caminetti a legna o pellet. Il taglio degli alloggi varia dal monolocale di 24-36,00 mq utili, all’alloggio sociale di 95,00 mq, alla casetta intera fino a 250,00 mq. Non sono previste recinzioni di sorta, tranne che barriere lignee e in muratura di pietra naturale di protezione anti caduta. La pavimentazione dei percorsi interni al villaggio è in lastroni di pietra naturale, mentre la strada di accesso al parcheggio è asfaltata. Il parco si configura come area rimboschita con essenze naturali dei luoghi percorsa da sentieri e attrezzata con piazzole di sosta con arredi di legno per picnic. Nella parte alta si prevede una architettura vegetale quale elemento di richiamo e fulcro paesaggistico conformato sulla tipologia del roccolo da caccia, con un casello di legno attrezzato per osservatorio faunistico.
© Francesco Gilardi . Published on April 19, 2014.
Il mare e il suo oltre, il mare mediterraneo che, da “mare in mezzo tra le terre”, divenne infine un mezzo come medium attraverso il quale le culture che abitavano in quelle terre hanno comunicato, si sono incontrate, si sono influenzate l’un l’altra fino alla costruzione di ciò che oggi è dinanzi ai nostri occhi. Un fiorire di culture ognuna specifica e, al contempo, ognuna figlia dell’incontro con l’altra, attraverso il mare. Per rendere manifesto questo incontro che il mare mediterraneo è, per il nuovo albergo all’interno della Mostra d’Oltremare, abbiamo puntato lo sguardo su alcune delle innumerevoli caratteristiche che da questo incontro sono emerse, nel corso dei secoli. Dalla civiltà mediorientale, coi suoi giochi color oro, ci siamo lasciati suggestionare nel disegnare dei pannelli in alluminio che rivestono l’intero edificio e che fungono anche da gelosie; essi sono forati e modellati in una trama sottile, adornati infine da un motivo floreale che ricorda le trine tipiche del bacino mediterraneo. Il rivestimento dorato, inoltre, permette, tra il giorno e la notte, di mutare la percezione di questa architettura. Di sera, infatti, la luce che illumina dall’interno l’edificio lo trasfigura in una sorta di lanterna nel paesaggio circostante e landmark visibile anche da via Terracina.
© Vincenzo De Luce . Published on April 19, 2014.
Dalla civiltà romana, le cui vestigia sono presenti anche nel vicino parco archeologico, abbiamo accolto l’idea di un moderno albergo che ricordi, nel suo impianto e nel suo gioco tra parti coperte e scoperte, tra vuoti e pieni, una domus romana per costruire una dimora moderna, certo, ma che non rinneghi la storia ove sarà calata. Dalla natura, infine, una struttura sospesa su pilotis con struttura portante in c.a., che lasci alla pineta circostante non solo lo spazio per essere ammirata dagli ospiti e dai visitatori ma anche la possibilità di espandersi al di sotto dell’edificio le cui corti ricreano gli stessi giochi di luce ed ombra che si percepirebbero in un sottobosco.
© Vincenzo De Luce . Published on April 19, 2014.
Tutto lo spazio libero al di sotto dell’albergo è attrezzato a verde con sedute e percorsi che mettono in comunicazione via Palepoli con piazza Antiniano e con il parco archeologico. Viene, in tal modo, eliminata ogni barriera sia visiva che di circolazione dell’aria. Unica deroga a questo “sistema sospeso”è l’atrio vetrato (opportunamente compartimentato per evitare escursioni termiche) che dalla quota giardino, tramite una scala e due ascensori, immette direttamente nella hall dell’hotel, uno spazio a doppia altezza, pensato come una sorta di piazza attrezzata, interna alla struttura e che si affaccia su due delle corti interne. La hall è il fulcro delle connessione tra le diverse funzioni dell’albergo ed è collegata, inoltre, con il bank office accessibile solo dal personale e che viene utilizzata come sede dell’amministrazione alberghiera e di direzione delle imprese turistiche. L’albergo oltre a disporre di 100 camere, dotate di tutti i comfort e standard di alta qualità, prevede delle funzioni comuni capaci di implementare la fruizione della struttura non solo da chi vi soggiorna ma anche da utenti esterni: una caffetteria, una grande sala eventi, spazi modulari polifunzionali di soggiorno, lettura, TV, relax, intrattenimento, video conferenze, un ristorante, una spa e centro benessere con sala fitness ed infine un roof garden come spazio all’aperto posto al secondo livello.
© Vincenzo De Luce . Published on April 19, 2014.
L’edificio risponde anche a criteri di sostenibilità attraverso il riciclo delle acque meteoriche, l’impiego di materiali filtranti e fotocatalitici, i sistemi di ombreggiamento artificiali e naturali e le sonde geotermiche. In particolare, l’impianto geotermico sarà in grado sia di riscaldare che di raffreddare l’edificio, eliminando i costi elevati per il condizionamento estivo, contribuendo alla riduzione delle emissioni di inquinanti e di CO2 in atmosfera con costi di esercizio inferiori di circa il 60% rispetto a un sistema di riscaldamento con caldaia a metano.
© Vincenzo De Luce . Published on April 19, 2014.
Questa moderna domus sarà cosi un insieme di tracce del passato, rispetto per il presente e proiezione nel futuro. L’intervento, oltre all’albergo, mira, inoltre, anche a ristabilire delle connessioni tra la città e la Mostra d’Oltremare, i cui attuali muri di confine costituiscono una barriera fisica e visiva che impedisce qualunque tipo di relazione tra dentro e fuori. Lungo via Terracina e il viale Kennedy sono presenti grandi aree prive di spazi di relazione sociale, dei veri e propri non luoghi, dei vuoti urbani.Da qui la necessità di creare delle aree di filtro tra le strade e la Mostra, capaci di imporsi come magneti, dei sistemi urbani attrezzati lungo il margine di confine della Mostra e capaci di innescare nuove dinamiche sociali che valorizzino ed implementino l’accessibilità, la permeabilità e la fruizione della stessa. In corrispondenza dell’ingresso nord alla Mostra da via Terracina e su viale Kennedy, saranno tracciati: un grand boulevard attrezzato a verde su cui si collocano alcune pedane multimediali e dei video-wall che interagiscono coi cittadini; attività commerciali e mercatini tematici. Due parcheggi interrati faciliteranno l’accessibilità e la fruizione.
© Vincenzo De Luce . Published on April 19, 2014.
Su piazzale Tecchio si prevede un intervento poco invasivo con l’istallazione di una pedana multimediale e muri interattivi, pensati come attrattori sociali ed economici. Le strutture esistenti e che gravano sull’area del parco archeologico, saranno recuperate e indirizzate a nuove destinazioni d’uso come Polo delle Culture, Polo Ludico e dei Servizi.
© Vincenzo De Luce . Published on April 19, 2014.
© Vincenzo De Luce . Published on April 19, 2014.
Sviluppato in ambito universitario quale esercitazione, questo progetto nasce innanzitutto da un’idea di alloggio precisa: 3 fasce, soggiorno/pranzo, servizi, camere. Queste tre fasce sono articolate dalla presenza di due logge e ciascuna di esse affaccia su un fronte differente. Il salotto è localizzato al centro della fascia soggiorno/pranzo in modo tale da garantire sempre una stessa quantità di luce diffusa nell’ambiente. Le logge sono distinte in una “pubblica”, affacciante sull’esterno, ed una “privata” che si affaccia verso il cortile interno. Diversi tagli di alloggio sono garantiti dalla presenza di una camera ballerina che, all’occorrenza può configurarsi come alloggio minimo o nucleo autonomo dell’alloggio di cui fa parte. Infine i diversi alloggi sono aggregati attraverso dei corpi scala sporgenti che scandiscono lo spazio interno del cortile. Considerato quanto stabilito dal Masterplan, si è proceduto alla definizione dei singoli alloggi e degli aggregati derivanti da questi. Utilizzando come modulo base un alloggio medio, si proceduto declinando lo stesso in maniera da avere differenti tagli. Gli alloggi si ripetono con tale disposizione per un numero di sei piani.
© Iacopo Benincampi . Published on April 19, 2014.
I piani degli uffici sono due, come previsto dal masterplan, e anche qui si è proceduto ricercando una variazione sul tema che potesse rispondere alle varie esigenze di mercato. La presenza dei brise soleil consente di aumentare il livello di sicurezza degli uffici e allo stesso tempo garantire una illuminazione diffusa negli ambienti interni.
© Iacopo Benincampi . Published on April 19, 2014.
L’attacco a terra è trattato attraverso una serie di passaggi che forano il corpo di fabbrica e consento il passaggio all’interno della corte e l’accesso ai corpi scale che conducono ai singoli alloggi. All’interno di questo fitto sistema di passaggi trovano posto i negozi a cui si può girare completamente intorno grazie a questo sistema di passaggi e che quindi risultano avere anch’essi un doppio affaccio da utilizzare come vetrina per i propri prodotti.
© Iacopo Benincampi . Published on April 19, 2014.
L’area libera del cortile nel nuovo fabbricato è circa della misura minima di 1/5 della somma delle superfici, senza detrazione di vuoti e dei muri che li circondano, come stabilito dal regolamento edilizio di Roma per la parte periferica della città.
© Iacopo Benincampi . Published on April 19, 2014.
La presenza dei campi e degli orti urbani prospicienti il progetto rappresentano un elemento ambientale di grande pregio che il progetto si propone di sfruttare attraverso l’utilizzo di logge che vi si affacciano e attraverso un piano terra filtrante che consente il transito facile al suo interno e garantisce un facile arrivo agli orti urbani comuni a tutti gli abitanti del quartiere.
Inoltre si tiene da conto, attraverso l’utilizzo di logge, del bell’affaccio verso i Castelli Romani e sull’Agro Romano che è una potenzialità per cui è necessario avere attenzione.
Vedere in modo diverso, osservare un po’ più a lungo, togliere materia, arrivare in profondità fino a ricavare un volume “ritagliato”.Questo il tema e la sfida proposta e questo anche il nome del progetto: Clipping. Pensare al ritaglio come il risultato di un processo logico di scavo e sottrazione di materia, un processo semplice pulito, forte, di grande impatto. Abbiamo provato a sentire il peso del legno, la sua consistenza,la sua storia e abbiamo cercato di raccontarlo e addirittura di amplificarlo. Alla bellezza? Abbiamo pensato dopo e l’ abbiamo associata alla sensazione, all’esperienza tattile, al materiale, all’uso e ai ricordi e soprattutto alla “bella forma”. Vale a dire che di solito un tavolo in legno è un tavolo in legno, di un modello piuttosto che di un altro, tuttavia, a volte succede che il tavolo in legno non è più solo un tavolo in legno (di dimensioni standard) ma diventa molto di più e forse molto altro. Non che l’arredamento sia un arte libera, anzi, il suo compito principale è mettere in relazione, creare una buona “accordatura” tra le diverse parti di un ambiente. Il fatto è che abbiamo osato e abbiamo immaginato che un unico blocco di legno materico possa essere stato ritagliato proprio e solo in quelle parti la cui esigenza funzionale lo richiedeva. Un arredamento che fa ambiente ed è parte dell’ambiente, in cui i volumi si leggono e si sentono, hanno spessore e consistenza. Abbiamo pensato ad un tavolo in legno che fosse semplicemente e meravigliosamente un legno tagliato per essere un tavolo di vita.
© studioarea999.architecture . Published on April 19, 2014.
Edificio residenziale plurifamiliare – Padova
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
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Si tratta di un progetto di riuso di un edificio industriale progettato da Pierluigi Cervellati, costruito negli anni ‘70 come “fabbrica modello” e ormai ridotto a una scatola vuota privata delle sue originarie funzioni. L’operazione alla base dell’intervento è quella di recuperare questo contenitore per adattarlo usi differenti da quelli originari, in modo tale da rispondere alle mutate esigenze del contesto in cui si viene a trovare.
© Alessandro Labriola . Published on April 19, 2014.
Quella che è ormai una “fabbrica per nessuno”, monumento di se stessa e di un modello economico che non c’è più, potrà diventare una fabbrica d’arte (con l’inserimento di ateliers e alloggi temporanei per artisti, laboratori con macchinari e attrezzature specifiche per diverse lavorazioni artigianali, spazi per mostre temporanee); una fabbrica di spettacolo (grazie all’inserimento all’interno di uno spazio a doppia altezza di un teatro realizzato in materiali leggeri); una fabbrica di creatività (all’interno di uffici temporanei e spazi di coworking per grafici e designers) e una fabbrica di cultura e competenze (con l’installazione di un’Accademia d’Arte, attrezzata con aule per lezioni frontali e laboratori per esercitazioni pratiche).
© Alessandro Labriola . Published on April 19, 2014.
Gran parte degli interventi sono realizzati in materiali leggeri, flessibili e rimovibili, in modo tale da non vincolare gli spazi ad un unico uso, ma permetterne l’eventuale adeguamento a nuove funzioni qualora se ne presentasse l’esigenza. La flessibilitàè garantita dall’utilizzo come partizioni interne di pannelli scorrevoli in materiale leggero, di dimensione modulare, liberamente montabili sulla griglia metallica (anch’essa modulare) fissata sotto il soffito di gran parte degli ambienti per tenere le reti impiantistiche e l’illluminazione.
© Alessandro Labriola . Published on April 19, 2014.
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Edificio residenziale quadrifamiliare – Padova
© Pietro Orteschi . Published on April 19, 2014.
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