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Realizzazione edificio da destinarsi a nuova sede municipale e servizi collettivi con creazione di piazza pubblica. Cenate Sopra - Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta

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Il nostro progetto sceglie di mettere il Municipio al centro dello spazio Pubblico e quindi di definire il luogo sede dell’Istituzione Comunale rigenerandolo in una nuova dimensione collettiva fino ad ora negata.

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Realizzazione edificio da destinarsi a nuova sede municipale e servizi collettivi con creazione di piazza pubblica. Cenate Sopra

Tale principio viene ottenuto individuando forme semplici e compatte, due quadrati di mt 18 di lato, che inclinandosi generano una piccola piazza coperta. I nuovi edifici si appoggiano alla manica bassa della palestra (esistente) ottimizzando lo spazio urbano disponibile e contribuendo a garantire una prospettiva unica e accattivante con sullo sfondo lo skyline delle colline.

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Realizzazione edificio da destinarsi a nuova sede municipale e servizi collettivi con creazione di piazza pubblica. Cenate Sopra

In questa scelta assume particolare importanza la collocazione della biblioteca in posizione autonoma, in alto, contemporaneo partenone del sapere, cosicchè sia utilizzabile anche al di fuori dagli orari lavorativi e con una forma “sganciata” dai volumi sottostanti: la forma circolare individuata, completamente vetrata, contiene il volume scala ed ascensore indipendente che rende l’utilizzo funzionale esclusivo; il volume circolare consente un utilizzo ottimale degli spazi oltre che una visibilità sul paesaggio eccezionale, diventando contemporaneamente un Landmark unico.

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Realizzazione edificio da destinarsi a nuova sede municipale e servizi collettivi con creazione di piazza pubblica. Cenate Sopra

Si decide di insediare al piano terra le funzioni commerciali/pubbliche; dalla piazzetta coperta si accede nell’atrio del Comune e alle funzioni più utilizzate ed immediate: uffici dell’anagrafe, del protocollo e dell’URP.

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Realizzazione edificio da destinarsi a nuova sede municipale e servizi collettivi con creazione di piazza pubblica. Cenate Sopra

Il primo piano, solo con funzioni pubbliche municipali, sarà raggiungibile con scala ed ascensore dall’atrio. A sinistra avremo le funzioni istituzionali, queste funzioni sono riunite attorno ad un cavedio interamente vetrato e che serve solo il primo piano. A destra lo spazio dell’auditorium potrà essere accessibile anche dall’esterno, in quanto una uscita di sicurezza risulta essere alla quota della strada e della palestra.

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Realizzazione edificio da destinarsi a nuova sede municipale e servizi collettivi con creazione di piazza pubblica. Cenate Sopra

Una delle scelte principali nella sistemazione degli spazi esterni risulta quella di formare un luogo, nel nostro caso una piazzetta generata dallo slittamento di un corpo di fabbrica: in questo modo abbiamo uno spazio di oltre mt 20×20 completamente protetto, fruibile e per circa la metà coperto. Un altro elemento a nostro avviso qualificante riguarda la riqualificazione della via Papa Giovanni XXIII con un trattamento al suolo di pregio e con l’affiancamento laterale di una pensilina coperta. Gli spazi aperti verranno inoltre qualificati con una grande vasca d’acqua corrente, sedute, percorsi protetti ed incentivati dalle preziose attività pubbliche e commerciali. Vista l’esiguità dello spazio disponibile, ma anche l’elevato standard di verde esistente nelle immediate vicinanze, abbiamo preferito caratterizzare il progetto con poche indicazioni ma molto precise. L’unico albero presente in progetto sarà un esemplare di Liriodendro, piantato in apposita vasca ai margini della piazzetta. La copertura piana degli edifici, ad esclusione del tetto fotovoltaico e della biblioteca saranno con tetto verde trattato con sempreverde Sedum a bassa o nulla manutenzione.

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Realizzazione edificio da destinarsi a nuova sede municipale e servizi collettivi con creazione di piazza pubblica. Cenate Sopra

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Realizzazione edificio da destinarsi a nuova sede municipale e servizi collettivi con creazione di piazza pubblica. Cenate Sopra

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Realizzazione edificio da destinarsi a nuova sede municipale e servizi collettivi con creazione di piazza pubblica. Cenate Sopra

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Realizzazione edificio da destinarsi a nuova sede municipale e servizi collettivi con creazione di piazza pubblica. Cenate Sopra

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Realizzazione edificio da destinarsi a nuova sede municipale e servizi collettivi con creazione di piazza pubblica. Cenate Sopra

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Tatiana Piccina, Tiziano Limonta — Realizzazione edificio da destinarsi a nuova sede municipale e servizi collettivi con creazione di piazza pubblica. Cenate Sopra


TELLINI - STUDIO AAC

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Partiamo da una situazione nel quale la zona giorno è scarsamente illuminata. L’idea è quella di uno spazio dinamico che ruota intorno al sistema disimpegno-balcone e una connessione diretta al terrazzo che diventa parte integrante del piccolo appartamento. La zona notte viene realizzata con un divano letto, trasformata allo stesso tempo in ambiente di accoglienza e relax. Il tutto semplicemente riassunto in nuovi spazi ed arredi per giovane coppia.

STUDIO AAC   — TELLINI

Viste interne.

FLAT A - STUDIO AAC

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Ristrutturazione spazi ed arredi.

STUDIO AAC   — FLAT A

Distribuzione e Viste Interne

Spazio per Lavoro - STUDIO AAC

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Spazi per lavoro ditta logistica.

STUDIO AAC   — Spazio per Lavoro

Viste Interne e Veste Cromatica Spazi.

OPEN SPACE - STUDIO AAC , Arch. Dario Muzzi

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Modifica degli spazi interni con opere in cartongesso, al fine di ricreare un ambiente caldo secondo le esigenze del cliente.

STUDIO AAC  , Arch. Dario Muzzi — OPEN SPACE

Distribuzione e Viste Interne

NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE - Eugenia Gotti, riccardo del fabbro, Enrico Mancini, Federico Talice, Mattia Tenca Montini

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INSERIMENTO DELL’INTERVENTO NEL CONTESTO Il contesto nel quale si inserisce il progetto del Polo Scolastico è frammentato da numerose cicatrici e barriere. La strada sopraelevata adiacente alla parte est del perimetro di progetto divide il sito dalla zona più vicina al mare. Questo impedisce un dialogo urbano e funzionale già difficile per la presenza di una vasta area industriale a est del sito di progetto. Ciò porta a non percepire minimamente un possibile dialogo territoriale con la zona balneare ed il mare. Ad ovest dell’area di progetto si colloca una fascia residenziale che cerca di mascherare un’ampio insediamento industriale. A nord il campo sportivo Chittolina consente un pò di respiro a livello funzionale e urbano. Pertanto, il bando e la nuova prevista funzione scolastico-educativa, offrono la possibilità di avviare la ricostituizione di parte del tessuto urbano, un possibile “anno zero” all’interno di questa parte di città. Questo progetto, alla luce delle oggettive difficoltà di dialogo con il contesto, dal punto di vista estetico-formale, cerca di riconnetterlo e riattivarlo dal punto di vista “funzionale e dei servizi”.

Eugenia Gotti, riccardo del fabbro, Enrico Mancini, Federico Talice, Mattia Tenca Montini — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

Ingresso Polo Scolastico

ILLUSTRAZIONE DEGLI ASPETTI ARCHITETTONICI L’impianto planimetrico ha come suo punto generativo il volume d’ingresso del Polo scolastico, collocato nella parte sud dell’area d’intervento: funzionalmente rappresenta il vertice di arrivo/scambio di tutte le mobilità interessate dal progetto. Come il resto del Polo scolastico questo volume è arretrato rispetto al confine determinato dal bando per l’area di progetto, alfine di permettere un maggior respiro nel rapporto con il contesto urbano. La porzione di area a sud del comparto di intervento è libera e scoperta, pavimentata diversamente da quella stradale, con aiole verdi a distinguere l’impianto stradale da quello pedonale e ciclabile. Attestati a questa porzione libera si complementano attività di connessione quali una nuova fermata dei mezzi pubblici e una zona di arrivo e partenza degli studenti, oltre ad alcuni stalli per il parcheggio riservati ai diversamente abili e ai mezzi di soccorso. Lo “slargo” è, inoltre, il principale filtro dei flussi verso l’ingresso del Polo Scolastico: nell’idea progettuale viene pensato come una hall esterna che dialoga con quella interna dell’edificio, grazie alla facciata principale vetrata. L’ingresso è costituito da una hall a doppia altezza che accoglie studenti e professori delle scuole primarie e secondarie.

Eugenia Gotti, riccardo del fabbro, Enrico Mancini, Federico Talice, Mattia Tenca Montini — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

interno aule

La doppia altezza permette l’immediata percezione e offre respiro alle attività amministrative e di servizio previste in questo volume. L’area destinata alla segreteria e all’amministrazione sono indipendenti rispetto all’attività didattica e comprendono anche adeguati spazi d’attesa per il ricevimento del pubblico, aree dedicate per colloqui riservati tra genitori e insegnanti, uffici. Gli spazi per il corpo docenti è un vero e proprio campus autonomo per il lavoro e lo studio dei professori, archivi personali, archivi per i fascicoli degli studenti, zone più intime per pasti e relax, una caffetteria, servizi igienici, laboratori di musica e magazzini. Dalla hall è possibile arrivare direttamente ai volumi delle scuole primaria, secondaria e della piazza coperta (Agorà).

Eugenia Gotti, riccardo del fabbro, Enrico Mancini, Federico Talice, Mattia Tenca Montini — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

coperture

Un sistema di distribuzione verticale permette l’accesso al piano primo con gli spazi per la biblioteca civica e i laboratori di musica, entrambi con affaccio sulla piazza coperta, i servizi igienici e la caffetteria. La struttura del volume d’ingresso è composta da una serie di portali in legno lamellare che permettono una distribuzione planimetrica libera, creando c doppie altezze e un prospetto vetrato che coincide con l’ingresso. Il tamponamento del volume è composto da una maglia triangolare in legno con tamponamenti coibentati composti da lana di roccia, a garanzia di adeguati isolamento termico e acustico; esternamente da una buccia in lamiera d’alluminio; sono previsti aperture e lucernai vetrati con vetro trattato in modo da ridurre la dispersione termica e da regolare l’intensità solare.

Eugenia Gotti, riccardo del fabbro, Enrico Mancini, Federico Talice, Mattia Tenca Montini — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

tavola 1

SOSTENIBILITÁ AMBIENTALE Il progetto opta per scelte legate alla sotenibilità ambientale, che caratterizzano il Polo Scolastico come “edificio a energia quasi zero”. L’energia elettrica verrà fornita da un impianto di pannelli fotovoltaici applicati in copertura del volume della palestra agonistica. Gli inverter che trasformano l’energia attratta dai pannelli e che permettono la trasformazione della corrente da continua (CC) ad alternata (CA) verranno sistemati al livello -1 del volume della mensa e della palestra agonistica regolamentare. Un impianto geotermico gestirà il riscaldamento e il condizionamento del Polo scolastico. L’impianto geotermico risulta essere la scelta più sostenibile e sostituisce contemporaneamente le caldaie a metano per la produzione del riscaldamento, dell’acqua calda sanitarie e i condizionatori. Nel sottosuolo dell’edificio verranno inserite verticalmente tubature in polietilene che fungeranno da scambiatori di calore grazie allo sfruttamento dell’energia termica presente nel sottosuolo. All’interno del livello -1 del volume della mensa e della palestra regolamentare verrà creato un’area apposita per la pompa di calore che estrarrà l’energia geotermica. In quest’area sarà posto un serbatoio di accumulo d’acqua indispensabile per immagazzinare il calore e distribuirlo all’interno dell’edificio. L’impianto geotermico consentirà la produzione gratuita e indipendente di energia termica oltre alla riduzione delle emissioni di gas inquinanti e CO2. Vista la presenza della strada sopraelevata adiacente si è deciso di trattare la copertura e la parete della scuola secondaria con la tecnologia del tetto e della parete verde. Gli ombracoli dell’agorà permettono il recupero delle acque piovane essendo la loro struttura cava. Le acque raccolte verrano accumulate in appositi serbatoi nel sottosuolo e convertite in acqua sanitaria fredda e calda grazie all’integrazione con l’impianto geotermico.

Eugenia Gotti, riccardo del fabbro, Enrico Mancini, Federico Talice, Mattia Tenca Montini — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

pianta attacco a terra

Eugenia Gotti, riccardo del fabbro, Enrico Mancini, Federico Talice, Mattia Tenca Montini — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

tavola 2

Eugenia Gotti, riccardo del fabbro, Enrico Mancini, Federico Talice, Mattia Tenca Montini — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

tavola 3

Eugenia Gotti, riccardo del fabbro, Enrico Mancini, Federico Talice, Mattia Tenca Montini — NUOVO POLO SCOLASTICO A VADO LIGURE

tavola 4

Refuge en Rìo Cares - Lorena Antea Caruana

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As main aspect, the project deals with the relation between inside spaces and what is outside, the landscape. A series of shreshold are so created to adapt architecture to the ambiental changing climate aspect. The structure is so reactive to the environment in wich is insert. The concept is the idea of creating a building that could in a sort of way “imitate” this natural behavior. The creation of a promenade is anyway the only possibible way to discover these spaces: a series of internal patios disposed at the ground floor represent the moment of closure that precede the open spaces at the first floor. Here, the external threshold is made by a glass surface that can be opened during the summer. The internal walls instead are composed by a dobble layer of glass separated from an interposed awning, slightest way for separating spaces.

Lorena Antea Caruana — Refuge en Rìo Cares

Lorena Antea Caruana — Refuge en Rìo Cares

POP MUSIC CENTER - COMAC

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The purpose of the Pop Music center competition is to combine an Opera house, a music center, a shopping mall and a maritime center on the river side of the city of Kaohsiung The architecture office Comac based in Marseille choose to group theses functions into one urban infrastructure.

COMAC — POP MUSIC CENTER

Night shot

The site is divided in two pieces which are only connected by a walking bring which is quite far from the choose site. The project aims to connect the riverside by creating a building who is growing from the earth.

The project is part of the maritime façade and will act like a big landmark in the city of Kaohsiung.

Playing music crossing the river that would be an interesting way for the visitors to extend the river promenade .

By creating this infrastructure building Comac succeed the meeting of architecture landscape, urban design and music.

Let’s the music play !


L-House - architects collective

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The new home for a young family is located on the outskirts of a small settlement in the South of Austria’s Burgenland region and is harmoniously placed into the hilly landscape. The traditional and typical L-shaped floor plan of the region was developed further in an imaginative and thoughtful way advancing modern home, energy and living concepts. The client wished for a contemporary living experience that is blended into the surrounding landscape. The result is a surprising habitat that reflects the way the family lives incorporating design quality, sustainability and functionality in everyday life. The L-House is an avant-garde architectural gem that merges the needs of it’s residents with the environment.

architects collective — L-House

L-Form
The typical and historical L-shaped building type oft he region provided the impetus for the architects to translate the typology into the 21st century with this distinct landmark structure. Developing the form created a protected courtyard and the separate living and sleeping zones the family asked for. The generous glass areas create plenty of natural light and extend the living space visually into the garden and the hills behind it.

architects collective — L-House

Living Structure
Cantilevering the corner of the L-shape created a covered entrance area that leads into a two-story foyer and a courtyard. The upper level is divided into a bedroom and a living-dining-kitchen zone. Between the two areas is a continuous open space that is flexible and can be altered over the years by the residents. Currently the space is being used as a children’s play and reading area.

architects collective — L-House

Natural Light
The house, with 300 m2 of usable floor area, impresses with its generous views of idyllic rolling hills flooding the interior with natural light. The deliberate and expressive building form establishes a dialogue with its surrounding landscape and feels light and airy. At the same time, the building achieved the very stringent local classification of an ultra-low-energy-house by using triple panel glassing. Additionally, the building’s orientation and its deep overhangs increased the comfort and lowered the energy costs for the inhabitants. Light, design and comfort are the key elements of this bright gem in Southern Burgenland.

architects collective — L-House

Licht, Land und Leichtigkeit
Das neue Zuhause einer jungen Familie fügt sich großzügig angelegt, am Rande einer kleinen Siedlung im Südburgenland, harmonisch in die Hügellandschaft ein. Der traditionell-regional weit verbreitete Grundriss-Typus verbindet auf weitergedachte Art und Weise moderne Wohn-, Energie- und Lebenskonzepte. Zeitgemäße und auf den Menschen bezogene Architektur, die sich in die ländliche Umgebung ganz selbstverständlich einfügt. Das Gebäude spiegelt durch Licht und Leichtigkeit die Lebensweise der Bewohner wider, denen Wohnqualität, Nachhaltigkeit, Gestaltung und Funktionalität im Alltag wichtig sind.

architects collective — L-House

L-Form
Die regional-typische und historisch gewachsene L-Bauweise gab den Anstoß den markanten Blickfang einer L-Form, in die Architektur des 21. Jahrhunderts zu übersetzt. Durch die Form entstand ein geschützter Innenhof, die von der Familie gewünschte Aufteilung von Wohn- und Schlafbereich und viel natürliches Licht. Die großzügigen Glasflächen erweitern den Wohnraum optisch in den Garten und die dahinterliegende Hügellandschaft.

architects collective — L-House

Lebensform
Durch die Auskragung der L-Form entsteht ein überdachter Eingangsbereich, der in ein zweigeschossiges Foyer und den Innenhof führt. Die obere Ebene gliedert sich in eine Schlaf- und eine Wohn-Ess- Kochzone. Zwischen den beiden Bereichen befindet sich ein offener fließender Raum, dessen Nutzung flexibel ist und sich im Laufe der Jahre durch die Bewohner verändern wird. Im Moment dient er als Kinderspiel- und Lesebereich.

architects collective — L-House

Tageslicht und Architektur
Das 300 m2 grosse Haus ist mit Tageslicht durchfluten und beeindruckt durch seine vielfältige Blicke auf die idyllische Hügellandschaft. Das Gebäude erreicht durch die 3-fach-Verglasung, seine Orientierung und die tiefen Vordächer die Vorgaben eines Niedrigstenergiehauses, wodurch ein höherer Wohnkomfort und geringere Energiekosten folgen.

architects collective — L-House

architects collective — L-House

architects collective — L-House

architects collective — L-House

architects collective — L-House

architects collective — L-House

architects collective — L-House

architects collective — L-House

architects collective — L-House

architects collective — L-House

architects collective — L-House

architects collective — L-House

architects collective — L-House

architects collective — L-House

architects collective — L-House

architects collective — L-House

architects collective — L-House

Riqualificazione delle piazze Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. Putignano - Stanislao Fierro, Lorenzo Loiacono

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L’IDEA Il progetto si basa su una tecnica di sottile ricucitura, finalizzata ad un progetto semplice, riconoscibile e forte. L’orografia esistente viene assecondata e potenziata. Il tema del “Basamento” caratterizza tutto l’intervento. Le finalitá sono: 1 riunire Piazza Aldo Moro e Piazza Enrico Berlinguer tra loro e con la Cittá; 2 individuare con chiarezza un nuovo ordine tra viabilitá pedonale e viaria, attraverso la costruzione di un nuovo parcheggio inserito nel Basamento e con un nuovo e piú ordinato sistema pedonale; 3 Piazza Aldo Moro diventerà una Piazza pavimentata, Piazza Enrico Berlinguer una Piazza Giardino; 4 Via Matteotti e Via Amendola riqualificate ed usate come ulteriore collante pedonale; 5 inserire nel Basamento uffici e spazi commerciali atti a collegare verticalmente le Piazze. Questa parte del Basamento, sará un ulteriore collegamento pedonale tra le 2 Piazze; 6 usare pochi materiali che sappiano dare un ulteriore carattere unitario all’intervento; 7 un nuovo progetto del verde che sappia dare ancora maggiore unitá all’intervento ; un nuovo studio di illuminazione artificiale.

Stanislao Fierro, Lorenzo Loiacono — Riqualificazione delle piazze Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. Putignano

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LE NUOVE PIAZZE ALDO MORO ED ENRICO BERLIGUER La nuova riqualificazione si pone come obiettivo primario di unire i due spazi inserendoli, al contempo nel tessuto urbano e nel sistema di percorsi pedonali e viabilistici. Un lavoro paziente di ricucitura con la preesistenza all’interno del quale, il nuovo si inserisce con discrezione, formando un tutt’uno capace di evidenziare il potenziale espressivo che, anche se in maniera velata, l’esistente giá possiede. L’interevento vuole anche caratterrizzare le due Piazze in maniera chiara: la Piazza Aldo Moro diviene una Piazza pavimentata, estremamente flessibile, utilizzabile per qualsiasi tipo di manifestazione. Una Piazza istituzionale ove prendono posto gli accessi agli uffici ed ai garages interrati; la Piazza Enrico Berlinguer diventerá una Piazza Giardino, una riproposizione dell’antica Villa Comunale. Questo spazio alberato è collegato direttamente ad una ampia zona commerciale posizionata a sud su Via Amendola. Molta importanza riveste la posizione dell’edificio all’interno del basamento, perché funge da cerniera di collegamento verticale ed orizzontale tra le due Piazze.

Stanislao Fierro, Lorenzo Loiacono — Riqualificazione delle piazze Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. Putignano

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Stanislao Fierro, Lorenzo Loiacono — Riqualificazione delle piazze Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. Putignano

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Stanislao Fierro, Lorenzo Loiacono — Riqualificazione delle piazze Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. Putignano

Stanislao Fierro, Lorenzo Loiacono — Riqualificazione delle piazze Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. Putignano

Stanislao Fierro, Lorenzo Loiacono — Riqualificazione delle piazze Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. Putignano

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Stanislao Fierro, Lorenzo Loiacono — Riqualificazione delle piazze Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. Putignano

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Stanislao Fierro, Lorenzo Loiacono — Riqualificazione delle piazze Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. Putignano

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Stanislao Fierro, Lorenzo Loiacono — Riqualificazione delle piazze Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. Putignano

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Stanislao Fierro, Lorenzo Loiacono — Riqualificazione delle piazze Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. Putignano

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Stanislao Fierro, Lorenzo Loiacono — Riqualificazione delle piazze Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. Putignano

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Stanislao Fierro, Lorenzo Loiacono — Riqualificazione delle piazze Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. Putignano

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Stanislao Fierro, Lorenzo Loiacono — Riqualificazione delle piazze Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. Putignano

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Erich Sattler Winery - architects collective

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Wineloft and Sundial
Erich Sattler Winery is located in Tadten, a typical village in the Austrian wine region of Burgenland along the border to Hungary. The winery, located towards the centre of the village was constructed within a 12×120 m property alongside an existing L-shaped residential building with a courtyard and public access for pedestrians. At the other end of the property in the direction of the vineyards is the manufacturing and storage facility with a service entrance. In the middle of the property is a new building that is limited by two firewalls. The winery consist of the “winehall” on the ground floor that serves as a storage and processing facility, and the “wineloft” on the upper level that contains presentation space, a guest room and an office. The interior of the upper floor has an east and a west terrace with two long glass facades that allow for flowing inside/outside spaces. The roof terrace above overlooks the village and offer a 360 ° view of the surrounding vineyards, the nearby lakes and the foothills of the Alps. 
The ground floor plan of the new building consists of a rectangle and the first floor of a parallelogram that is oriented east and west. These two basic forms are connected by a series of spatial diagonals and merged into a flowing overall form, creating a number of diverse spaces, views and topographies, which relate to the sun, the patio, and the surrounding environment. The remaining areas of the parallelogram serve as east and west terraces that are used for events and wine presentations. The interior space can be used as a single large space or partitioned into individual rooms through a large sliding wall and four large doors. In the middle of this space is a free standing pentagon-shaped construction made up of wooden panels that includes a kitchen and bathroom. The building construction itself consists of concrete and masonry as well as wood construction for ceilings and walls. All terraces have wooden floors and the façade of the building is painted dark grey on the outside and white on the inside. The orientation of the glass facades, the integrated cantilevered canopies and the possibility to cross ventilate every room and very good insulation allow for a pleasant climate all year round.

architects collective — Erich Sattler Winery

Technical Report
The project is a reflection on the relationship between contemporary architecture and existing buildings and the sensitive organization of divergent climate requirements in a winery building. Although Burgenland has the most continental climate of Austria, with outside temperatures of -20 ° C to +40 ° C each year, the winery tries to avoid the use of building technology. The wine itself should be stored at a constant temperature between +15 ° C to +20 ° C. The old wine cellar of the winery was the basis for developing the climatic strategy for the new winery. The cellar is partially submerged in the soil to even out the changes in outside temperatures. The spaces allows for the exchange of air through small air holes in the exterior walls and a large main door. The architects used these traditional methods and developed the new building in close collaboration with the winemaker who is accustomed to dealing with these climate and temperature conditions and understands a winery building as a working tool.

architects collective — Erich Sattler Winery

The winehall on the ground floor consists of three areas, which may be separated according to specific needs:

• Multi-functional processing area
• Bottle storage
• Wine and cask storage

The processing of the grapes is done in the fall when the grapes are pressed, while bottling is mostly done in the winter and prepared for shipping in bottles, cartons and pallets. The activities not only require a large space and functional processes, but a high standard of hygiene, which is ensured by easy-to-clean and acid-resistant surfaces. In spring, the focus is mainly on the vineyard and sales activities.

architects collective — Erich Sattler Winery

The practical and hygienic requirements for the hall and the consideration regarding the traditional cellar method have led to the following solutions: The solid external walls and the ceiling between the hall and wineloft are clad on the inside with a 120mm thick insulation panel system that consists of powder-coated steel sheets. The panels are sealed at the joints along their entire length of up to 12m to withstand wetness, humidity and vapor exposure, creating a highly-insulated shell. The concrete floor is not insulated in order to let the temperature of the soil balance the air temperature of the interior, cooling the air inside the building in summer and warming it in winter. Ideally the wine is stored at a continuous and narrow band temperature. During this time, the winehall is kept closed at all times to keep the room temperature stabile. The large self-closing door in the south and a fast-moving sectional door are only opened for a longer time if outside temperatures are suitable. During such days, the doors and the skylights are open to allow for cross ventilation for several hours to reduce moisture and to clean the air.

architects collective — Erich Sattler Winery

Above the winehall located on the upper level is the wineloft, a large space that can be divide into several areas, and that includes a wine presentation room, an open kitchen, a guest room, an office and two terraces. The space between the wineloft and winehall is a 1 m high empty volume that is ventilated and insulated to prevent condensation during extreme internal temperatures. A staircase connects the two areas of the building and acts as an exhaust duct, if necessary. Additional technical aids such as controlled mechanical ventilation or heating have therefore not been necessary for the winery.

architects collective — Erich Sattler Winery

The idea to carefully twist and deform parts of the wineloft was derived after the sun’s path. This passive strategy results in solar temperature gains for the interior spaces in winter and shades the rooms in summer. Due to the optimized orientation towards the sun, an ultra-low energy building standard with an energy index of 25 kWh / m² could be realized. The upper floor consists of a highly insulated timber structure with a roof surfaces and mineral insulation of 40 cm and 0.15 W / m² K and exterior walls with a value of 0.2 W / m² K. The large glass surfaces allow for a continuous relationship between interior spaces and terraces and have a U-value of 0.9 W / m² K and a total value of 1.2 W / m² K. The wineloft is equipped with underfloor heating which is powered by a small air-to-air heat pump with 2.5 kW, which is only used at temperatures below -10 ° C. The partially folded roof shape allows for good cross-ventilation and a light-filled interior for all areas.

architects collective — Erich Sattler Winery

Das Weinloft nach der Sonnenuhr
Weingut Erich Sattler liegt im Dorfkern von Tadten, einem für das Burgenland typischen Angerdorf mit 1500 Einwohnern. Auf dem 12×120 m großen Grundstück befinden sich zwei Bestandsgebäude und ein Neubau. Zum Dorfanger hin liegt ein bestehender L-förmiger Wohnbau mit Innenhof der den öffentlichen Zugang zum Weingut ermöglicht. Am anderen Ende des Grundstücks liegt in Richtung Weingärten eine bestehende Produktions- und Lagerhalle mit An- und Zufahrt. In der Mitte des Grundstücks liegt ein von zwei Feuermauern begrenztes neues Gebäude auf zwei Ebenen. Das Weingut besteht aus einer „Weinhalle“, die als Lager und Verarbeitungshalle dient, und dem darüber liegenden „Weinloft“, das Präsentationsräume, Gästezimmer und Büro beinhaltet. Der Innenbereich des Obergeschoßes ist einer Ost- bzw. Westterrassen zugeordnet die durch zwei großzügige Glassfassaden einen fließenden Übergang zwischen Innen und Außen ermöglicht. Die darüber liegende Dachfläche ist begehbar und hat einen 360° Ausblick auf die umliegenden Weingärten, den Neusiedlersee und die Voralpen.

architects collective — Erich Sattler Winery

Der Erdgeschoss Grundriss des Neubaus besteht aus einem Rechteck und das Obergeschosses aus einem Parallelogramm dessen Innenräume zu den Himmelsrichtungen orientiert sind. Diese beiden Grundformen werden durch eine Reihe von Raumdiagonalen verbunden und in eine fliesende Gesamtform überführt. So entsteht eine Reihe von Räumen, Ausblicken und Topographien die sich auf den Sonnenstand, Innenhof und das weiter Umfeld beziehen. Die Restmengen des Parallelogramms ergeben eine Ost- und Westterrasse die für Veranstaltungen und Weinpräsentationen genutzt werden. Der Innenraum selbst kann durch eine großflächige Schiebwand und vier große Türen als Großraum oder geteilt genutzt werden. In der Mitte dieses Bereichs liegt ein freistehender, fünf-eckiger, holzverkleideter Baukörper der Nassräume und Küche zusammenfasst. Die umliegenden Räume können durch diese Anordnung kreisförmige oder diagonale Erschließung werden. Die Gebäudekonstruktion besteht aus Beton- und Mauerwerk und dazwischen liegenden Holzdecken und Wänden. Alle Terrassen sind mit Holzdielen verlegt und das Gebäude ist außen in dunklem steingrau und innen weiß verputzt. Die Orientierung der Glasfassaden, Querlüftung für alle Räume, die integrierten ausladenden Vordächer und die gute Isolierung ermöglichen ein ganzjährlich angenehmes Raumklima.

architects collective — Erich Sattler Winery

Technischer Bericht
Das Projekt thematisiert das zeitgenössische Bauen im Bestand und die sensible Organisation der divergierenden Klimaansprüche in einem Weingutgebäude. Obwohl das Burgenland das kontinentalste Klima Österreichs mit Außentemperaturen von 20°C bis +40°C jedes Jahr aufweist, versucht das Weingut mit möglichst geringem technischem Aufwand auszukommen. Für den Wein bedeutet dies insbesondere eine möglichst gleichbleibende und langsam veränderliche Innenraumtemperatur der Weinhalle in einem Bereich von +15°C bis +20°C. Die klimatische Funktionsweise des alten Weinkellers bestand einerseits im geschlossenen Raum mit Verbindung zum Erdreich und andererseits im beeinflussbaren Luftaustausch durch kleine Luftöffnungen in den Außenwänden und dem Tor. Diese traditionelle Methodik haben die Architekten beim Um und Neubau beibehalten weil der Bauherr als Winzer naturgemäß gute Kenntnisse im Umgang mit den Klima- und Temperatureinflüssen besitzt und seine Gebäude ohnehin als Arbeitsmittel begreift.

architects collective — Erich Sattler Winery

Die Weinhalle besteht aus 3 Bereichen, die je nach Bedarf voneinander abgetrennt werden können:

Multifunktioneller Verarbeitungsbereich
Flaschenlager
Wein- und Fasslager

Im Wesentlichen werden im Verarbeitungsbereich im Herbst die Trauben gepresst, im Winter die Flaschen abgefüllt und für den Versand in Kartons und Paletten vorbereitet. Die Tätigkeiten erfordern nicht nur großen Platzbedarf und funktionelle Abläufe, sondern einen hohen hygienischem Standard, der durch gut abwaschbare und säurebeständige Oberflächen gewährleistet wird. Im Frühjahr geht es neben dem Verkauf im Wesentlichen um den Weingarten.

architects collective — Erich Sattler Winery

Die praktischen und hygienischen Anforderungen an die Halle und die Berücksichtigung der historischen Bauweise haben zu folgender Lösung geführt: Die Massivbauaußenwände und die Zwischendecke zwischen Halle und Weinloft sind innenseitig mit 120mm starken System-Dämmpaneelen aus pulverbeschichteten Stahlblech verkleidet. Entlang ihrer Nut- und Federverbindung sind sie über ihre gesamte Länge von 12m abgedichtet, um der Spritzwasser-, Feuchtigkeits- und Dampfdiffusionsbelastung standzuhalten. Der ungedämmte Bodenaufbau mit Betonoberfläche übergibt den ausgleichenden Temperatureinfluss des Erdreichs (und des Grundwassers) an die Innenluft. Für die optimale Weinlagerung wird auf eine sich nur langsam veränderliche Innentemperatur geachtet, indem die Weinhalle konsequent geschlossen gehalten wird. Bei Bedarf ermöglichen eine große selbst schließende Tür im Süden und ein schnell laufendes Sektionaltor das kurzfristige Öffnen und Schließen. Nur bei geeigneten Außentemperaturen kann durch die Querlüftung zwischen den geöffneten Toren und den Dachflächenfenster die Temperatur einige Stunden ausgeglichen und die Feuchtigkeit verringert werden.

architects collective — Erich Sattler Winery

Oberhalb der Weinhalle schließt das Weinloft mit großem Präsentationsraum, offener Küche, einem Zimmer für Gäste, einem Büro und zwei großzügigen Terrassen an. Das Weinloft ist von der Weinhalle durch einen 1 m hohen, belüfteten und wärmegedämmten Hohlraum abgesetzt, um potentiellen Kondensatausfall aufgrund der unterschiedlichen Innentemperaturen zu verhindern. Ein Treppenhaus verbindet beide Gebäudebereiche und fungiert bei Bedarf als Abluftkanal. Zusätzliche technische Hilfsmittel wie z.B. eine kontrollierte Lüftung oder mechanische Heizung sind dem Weingut erspart geblieben, das im Jahr ca. 100.000 Flaschen produziert.

architects collective — Erich Sattler Winery

Die gestalterische Idee für das Weinlofts entstammt dem bewussten Drehen und Verformen der Gebäudeteile nach dem Sonnenlauf entstanden. Das räumliche Ergebnis führt den Räumen den solaren Eintrag im Winter zu und schattet ihn im Sommer davor ab. Durch die optimierte Orientierung zur Sonne konnte ein Niedrigstenergiegebäude mit einer Energiekennzahl von 25 kWh/m²a verwirklicht werden. Das Obergeschoss besteht aus einer hochwärmegedämmten Holzkonstruktion mit Dachflächen mit einer mineralischen Wärmedämmung von 40 cm und 0,15 W/m²K und Außenwände mit einem Wert 0,2 W/m²K. Die großzügigen Glasflächen ermöglichen den fließenden räumlichen Übergang zwischen Innenraum und Terrassen und haben einen Uf-Werte von 0,9 W/m²K und einem Gesamtwert 1,2 W/m²K. Das Weinloft ist mit einer Fußbodenheizung ausgestattet, die durch eine kleine Luft-Luftwärmepumpe mit 2,5 kW versorgt wird und erst bei Außentemperaturen von unter -10°C zum Einsatz kommt. Die teilweise hochgeklappte Dachform ermöglicht das Querlüften aller Innenräume und einen durchgehend lichtdurchfluteten Innenraum.

architects collective — Erich Sattler Winery

architects collective — Erich Sattler Winery

architects collective — Erich Sattler Winery

architects collective — Erich Sattler Winery

architects collective — Erich Sattler Winery

architects collective — Erich Sattler Winery

architects collective — Erich Sattler Winery

architects collective — Erich Sattler Winery

architects collective — Erich Sattler Winery

architects collective — Erich Sattler Winery

NUOVA FACCIATA COMMERCIALE - Franco Crugnola

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Trasformazione della facciata esistente di un anonimo capannone produttivo-commerciale mediante la creazione di una “pelle” in laminato.

Franco Crugnola — NUOVA FACCIATA COMMERCIALE

fronte

Franco Crugnola — NUOVA FACCIATA COMMERCIALE

progetto

CENTRO RESIDENZIALE - Franco Crugnola, Ing. Sergio Camponi

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Questo progetto verte in parte una nuova costruzione ed in parte la ristrutturazione di un edificio esistente per la creazione di unità immobiliari ad appartamenti.

Franco Crugnola, Ing. Sergio Camponi — CENTRO RESIDENZIALE

prospetti

School in Zell am Ziller - Bernhard Eder, architects collective

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Center in Zell am Ziller: School, Music and more
A new center and public meeting point for a mountain village in the Tyrolean Alps was recently opened: Schulzentrum Zell am Ziller. The center was born out of a well-crafted expansion and renovation of the existing school building, originally built in 1968 near the Ziller River. The new building was placed in front of the existing school turning the orientation of the new complex towards the center of the village. Its new location offers an attractive space and opportunities for student gatherings in addition to community meetings and events. The school extension is now home to a middle school focusing on music education, as well as the music school for the Ziller Valley and different social clubs. The building is a Nearly Zero Energy Building according to the EU energy guidelines for 2020.

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

Views and outlooks
The new building comes to life through an inviting entrance hall that opens up to a large foyer and the specially lowered gym blending harmoniously with the renovated and new building. Lowering some areas reduces the size of the structure visible from the outside. The sports facilities especially the gym offers generous views and outlooks of the green surrounding space and while acting as a natural orientation within the school building. Various vertical and horizontal crevices allow for a constant flow of natural light, provide transparency and an open relationship with the natural surroundings, all the way to the new big terrace on the second floor.

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

Combining new and existing
The outer and inner paths or corridors of the existing building find a logical continuation, thus creating a very open and transparent space. The new foyer with its spacious lobby now offers a central wardrobe. The large panoramic terrace on the 2nd floor creates an unusual location during breaks and extra space for events on the roof. The auditorium, the spacious foyer and the permeability of the semi-public areas around the school create additional “social value” for the village. The interior spaces are as transparent as possible in various dimensions and generously designed. The result is an attractive place that offers plenty of room for creativity.

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

Glass, wood and concrete
The large spaces especially the gym were constructed by using pre-stressed reinforced concrete slabs, together with a minimal light support structure, which enabled an economic structural solution and simultaneously allowed the transparent interiors. The dominating building materials for the exterior are glass, fiberglass re-inforced concrete facades panels and concrete on the roof terrace. The extensive green areas, mostly moss plants, are a visual highlight and have a positive impact on the indoor environment. The interior is dominated by the use of glass, wood and concrete. The architects gave the greatest possible consideration for sustainability and longevity of building materials.

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

Energy standard: Nearly Zero Energy Building according to EU guideline 2010/31/EU
Heating demand: 18,35 kWh/m2a site specific
Insulation: Wall/roof: U= 0,18 W/m2K; floor: U= 0,20 W/m2K
Windows & glassing: tripple glassing; Ug= 0,60 W/m2K; Uf= 1,10 W/m2K; g= 0,51 Centrally controlled
Heating / Cooling: Centrally controlled ventilation for new and existing buildings; Air supply pre-heating and cooling via use of ground water, heat recovery, humidification, groundwater heat pump (monovalent), low temperature heating (floor)
Building management: Central management and control systems for indoor air quality and weather conditions

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

Zentrum in Zell am Ziller: Schule, Musik und mehr
Ein Zentrum für Menschen und neuer Mittelpunkt des öffentlichen Lebens steht seit kurzem in Tirol: das Schulzentrum Zell am Ziller. Das 1968 gebaute Schulgebäude nahe dem Zillerfluss erstrahlt nun erweitert und renoviert in neuem Glanz. Jetzt bietet dieser attraktive Ort viel Platz und Möglichkeiten für SchülerInnen, Veranstaltungen und Treffen. Der bestehenden Schule vorgelagert wendet sich das neue Gebäude dem Ort zu und beherbergt eine Mittelschule mit Musikschwerpunkt, eine Landesmusikschule Zillertal und unterschiedliche Vereine.

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

Ein- und Durchblicke
Besonders lebendig wirkt das Gebäude durch den einladenden Eingangsbereich mit großem Foyer und dem speziell abgesenkten Turnsaal, die sich beide harmonisch in den renovierten Haupttrakt einfügen. Die Absenkung einiger Bereiche reduziert die von außen sichtbare Größe des Bauwerks. Der Sportbereich bietet durch seine großzügigen Ein- und Durchblicke auf die umliegenden Räumlichkeiten Orientierung im Haus. Die offenen vertikale und horizontale natürliche Lichtführungen schafft Transparenz Naturbezug bis hin zur neuen großen Pausenterrasse im zweiten Stock.

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

Neues mit Bestehendem verbunden
Die äußeren und inneren Wege vom Bestehenden ins Neue finden eine logische Fortsetzung und so entstand ein sehr offenes und transparentes Zentrum. Das neue Foyer mit seinem großzügigen Eingangsbereich bietet nun auch Platz für eine Zentralgarderobe. Mit der großen Panorama-Terrasse im 2. Stock gelang ein ungewöhnlicher Freiklassenbereich und auch noch zusätzlicher Raum für Veranstaltungen auf dem Dach. Die Aula, die großzügigen Foyers und die Durchlässigkeit der halböffentlichen Bereiche zum Ort hin schaffen sozialen Mehrwert. Auch die anderen Innenräume sind in allen Dimensionen möglichst transparent und großzügig gestaltet. So entstand ein attraktiver Ort, der viel Raum für Kreativität bietet.

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

Glas, Holz und Beton
In leistungsfähiger Massivbauweise wurden weitgespannte und teilweise vorgespannte Stahlbetondecken gebaut, die gemeinsam mit einer minimierten Tragkonstruktion eine wirtschaftliche Errichtung ermöglichten und gleichzeitig die transparenten Innenräume zuließen. Bei den Baustoffen dominieren im Außenbereich Glas, Glasfaserbeton-Fassaden und Betonstein bei der Terrasse. Eine extensive Begrünung, hauptsächlich durch Moospflanzen, stellt einerseits ein optisches Highlight dar und wirkt sich andererseits positiv auf das Raumklima aus. Der Innenbereich lebt stark durch die Materialien Glas, Holz und Beton. Größtmögliche Berücksichtigung schenkten die Planer beim Einsatz der Materialien der Nachhaltigkeit und der Langlebigkeit.

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

Energiestandard: Niedriegstenergie-Gebäude laut EU Richtlinie 2010/31/EU
Heizwärmebedarf: 18,35 kWh/m2a spezifisch (Standortklima)
Wärmedämmung: Wand/Dach: U= 0,18 W/m2K; Boden: U= 0,20 W/m2K
Verglasungen: 3- fach; Ug= 0,60 W/m2K; Uf= 1,10 W/m2K; g= 0,51
Lüftung / Kühlung: Kontrollierte Raumlüftung zentral jeweils für Neubau und Bestand; Zuluftvorwärmung und Kühlung über Grundwassernutzung, Wärmerückgewinnung, Befeuchtung, Grundwasserwärmepumpe monovalent, Niedrigtemperaturheizung (Boden)
Steuertechnik: Zentrale Steuerungs- und Regelungstechnik, raumluftqualitäts- und witterungsabhängig

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

 Bernhard Eder, architects collective — School in Zell am Ziller

Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia - Andrea Ruggeri, Federica Maffioli

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La scelta alla base del progetto di allestimento museale del terzo piano della Castiglia è stata quella di un “alleggerimento” dei segni, tuttora tangibili, del carcere, ultima destinazione d’uso dell’edificio. Se, da un punto di vista storico, conservativo e sociologico, è doveroso tramandarne la memoria, è altrettanto vero che non bisogna dimenticare che l’edificio nasce come castello. L’azione dell’uomo e della storia hanno mascherato tale primigenia destinazione ed è per questo che il progetto ha cercato di trasformare uno spazio storicamente definito mascherando tutti quegli elementi non particolarmente significativi ed al contempo fuorvianti, al tema narrativo trattato. L’intervento si è mosso nel rispetto dell’edificio esistente creando, sala per sala, nuove suggestioni spaziali con semplici ma efficaci interventi scenografici. Lo spirito con cui il progetto è stato concepito interagisce con l’esistente in modo sottile ma sempre leggibile arricchendolo di nuove strutture leggere che stabiliscono un intimo dialogo con i contenuti trattati. Il progetto allestitivo proposto rende immediatamente riconoscibili i criteri d’impostazione museale, fattore che mette il visitatore in posizione attiva perché nelle condizioni di poter scegliere in ogni momento come affrontare la visita ed essenzializza gli spazi dando vita ad un percorso fluido e ad un’atmosfera avvolgente. Al museo si accede dal lungo corridoio che accoglie i visitatori di arrivo dall’ascensore. Questo volume, esterno al percorso di visita museale ne è anticipazione e prefazione. E’ il cuore dei percorsi di transito, elemento di snodo e di distribuzione al percorso: è il trait d’union tra gli spazi espositivi. Le sezioni tematiche, articolate attraverso un percorso ad anello in undici sale, sono di tipo cronologico e illustrano l’evolversi della società cavalleresca e cortese del marchesato di Saluzzo. Lo spazio interno delle sale espositive è modulato da un sistema omogeneo di pareti e contropareti distanziate dalle murature esistenti. Tali elementi, unità singole del discorso narrativo, creano, tra pause ed accelerazioni, un ritmo fluido e continuo nella composizione, valorizzandone i contenuti narrati e non sovrapponendosi ad essi. Il “continuum narrativo”è enfatizzato poi dall’ enfilade delle sale espositive che conferiscono un immagine unitaria al percorso scandendone i passaggi temporali. Al fine di creare all’interno delle sale un’atmosfera più raccolta e consona ai temi trattati, utile a dare risalto alle opere esposte, a suggerire nuove prospettive e a non interferire con le proiezioni presenti, si è previsto di mascherare con tende oscuranti a rullo i serramenti presenti nelle varie sale. Un trattamento diverso è stato invece adottato nella sala 4 con la realizzazione di un’evocativa “seduta d’epoca” in grado di offrire nuovi luoghi intimi di osservazione sullo struggente paesaggio che queste terre sanno offrire.

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala2_dettaglio della parete e del pavimento decorato con la tecnica del tattoo wall e floor

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala1_nel mondo della cavalleria_render di progetto

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala1_nel mondo della cavalleria

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala2_nascita di un principato_render di progetto

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala2_nascita di un principato

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala2

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala3_monache, ecclesiastici e uomini d'arme

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala3

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala4_griselda: il mito di una marchesa

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

fotografia di Giulia Hepburn www.giuliahepburn.com

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala5

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

come un'idea prende forma

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala5_tommaso III: il cavaliere sfortunato

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala6_donne dei saluzzo fuori dal mito

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala6

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala7_ludovico I: il tutore della pace

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

restauro digitale dell'affresco deturpato

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala7

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala8_ludovico II: il principe condottiero

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala10_una nuova immagine del marchesato

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala10

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala10

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala11_fine di un sogno

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

il corridoio

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala9_la zecca dei saluzzo

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

riconosci questo prato?

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala1_ricomposizione dell'affresco

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

fotoritocco

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala2_render di progetto

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala2_il puzzle a pavimento

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

Castiglia_terzo piano_planimetria delle sale del museo

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

sala9

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

ricostruzione tridimensionale di pinnacolo

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

il pinnacolo

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia

fotografia di Giulia Hepburn www.giuliahepburn.com

Andrea Ruggeri, Federica Maffioli — Castello dei Marchesi di Saluzzo, la Castiglia


Realizzazione di un complesso direzionale-residenziale in Via Mantova. Brescia - Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Ermete Gorla

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L’intervento viene generato principalmente dall’orientamento solare degli edifici residenziali, disposti lungo l’asse nord-sud, giacitura di riferimento della fondazione Romana di Brescia.

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Ermete Gorla — Realizzazione di un complesso direzionale-residenziale in Via Mantova. Brescia

Oltre a risolvere positivamente le problematiche di affaccio e di qualità ottimale dell’illuminazione si ha uno sfruttamento completo e razionale del lotto.

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Ermete Gorla — Realizzazione di un complesso direzionale-residenziale in Via Mantova. Brescia

La giacitura fondativa nord-sud completa il disegno urbano: dalla via Mantova si accede allo spazio pubblico definito e seguito da un lungo muro in pietra, aperto-chiuso con una texture di chiaroscuri costituita dalla giustapposizione dei blocchi di botticino. Il muro sostiene un porticato, percorso pedonale coperto e un pergolato, sempre pedonale, nel verde.

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Ermete Gorla — Realizzazione di un complesso direzionale-residenziale in Via Mantova. Brescia

Sullo sfondo, trovano sistemazione gli spazi di servizio condominiale (cabina elettrica,deposito rifiuti…).

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Ermete Gorla — Realizzazione di un complesso direzionale-residenziale in Via Mantova. Brescia

La trama di giacitura continua anche all’interno delle proprietà residenziali e terziarie con un disegno del suolo in pietra, alternata botticino-rosso Verona.

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Ermete Gorla — Realizzazione di un complesso direzionale-residenziale in Via Mantova. Brescia

L’accesso alle autorimesse avverrà con rampa esterna unica avente larghezza di metri 6, a servizio della residenza e degli uffici. Questa scelta viene sostenuta proprio per privilegiare la qualità dello spazio pubblico che oltre la rampa, rimarrà sostanzialmente pedonale.

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Ermete Gorla — Realizzazione di un complesso direzionale-residenziale in Via Mantova. Brescia

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Ermete Gorla — Realizzazione di un complesso direzionale-residenziale in Via Mantova. Brescia

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Ermete Gorla — Realizzazione di un complesso direzionale-residenziale in Via Mantova. Brescia

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Ermete Gorla — Realizzazione di un complesso direzionale-residenziale in Via Mantova. Brescia

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Ermete Gorla — Realizzazione di un complesso direzionale-residenziale in Via Mantova. Brescia

Giovanni Maffioletti, Marco Paris, Ermete Gorla — Realizzazione di un complesso direzionale-residenziale in Via Mantova. Brescia

interiors [137] - Carlo Barbieri

un loft a berlino - Lorenzo Sodano, Stefano Tiracchia

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Il concorso è stato organizzato dalla società di costruzioni [n]raum, l’esigenza della committenza di origini russe era un loft su due piani a Braunschweig, sobborgo borghese di Berlino. La richiesta era di creare un appartamento di circa 300 mq per due persone ma adatto ad ospitare amici in visita, ad organizzare cene e feste.

Lorenzo Sodano, Stefano Tiracchia — un loft a berlino

Nel primo livello della casa sono collocate le camere da letto matrimoniali sul lato Nord-Est, di cui una per gli ospiti, i servizi su parte lato Est e la zona giorno con cucina, studio e soggiorno sul lato Sud. Questo spazio è stato pensato come la zona più flessibile della casa, che si adattasse alle diverse possibili occasioni. I diagrammi mostrano le varie opportunità di utilizzo possibili nella zona giorno. Per ottenere questa flessibilità d’uso sono stati pensati dei pannelli scorrevoli di materiale traslucido che scorrono parallelamente alla linea dei pilastri, inglobandoli al loro interno. Le diverse disposizioni dei pannelli dello studio e della cucina conferiscono quindi un carattere sempre differente allo spazio della zona giorno.

Lorenzo Sodano, Stefano Tiracchia — un loft a berlino

Al secondo livello ci sono le stanze degli ospiti sul lato Nord-Ovest, sfruttando le aperture già esistenti, e il resto dello spazio è un open space che ruota intorno all’ottagono centrale. Dai servizi del lato Nord-Est sono quindi collocate la piccola cucina, una zona armadi, un secondo soggiorno più riservato rispetto al primo livello e una zona lettura che si affacciano sulla doppia altezza. Le varie funzioni sono pensate come un unico elemento a L che struttura lo spazio intorno all’ottagono accessibile da una scala a chiocciola e dal quale è possibile apprezzare il panorama circostante.

Lorenzo Sodano, Stefano Tiracchia — un loft a berlino

Lorenzo Sodano, Stefano Tiracchia — un loft a berlino

Lorenzo Sodano, Stefano Tiracchia — un loft a berlino

l'architetto_cucina - Valeria Ingrao, Alessandra Accardi architetto - Liborio G. Ferrara architetto

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Lo svolgimento dell’evento sarà cosí articolato: ore 16,00 – l’architetto cucina ore 19,00 – show cooking Ore 20,00 – apericena ore 22,00 – musica dal vivo

Valeria Ingrao, Alessandra Accardi  architetto - Liborio G. Ferrara architetto — l'architetto_cucina

invito

Cucinare tutti insieme sarà un ulteriore momento di convivialità prima di affrontare, nella settimana successiva, le fatiche relative all’evento de “l’architetto e la sua città”.

Ristrutturazione bagno (civile abitazione) - Quintino Santantonio

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