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12oz - un nuovo coffee store a Milano - Stefan Davidovici/ CLIMBnet Architects, Federica Bergamo, Costanza Salvini, Irina Maria Suteu, Cecilia Di Gaddo

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12oz apre il primo d’una serie di nuovi stores per promuovere il loro street coffee, in viale Bligny a Milano.

Stefan Davidovici/ CLIMBnet Architects, Federica Bergamo, Costanza Salvini, Irina Maria Suteu, Cecilia Di Gaddo — 12oz - un nuovo coffee store a Milano

12oz coffee store, Milano

Il concept, realizzato per David Nathaniel/ NDD da Stefan Davidovici/ Climbnet Architects, Federica Bergamo e Costanza Salvini insieme al grafico Cecilia Di Gaddo/ Stardelight, mette insieme in un’unico continuum tutti gli elementi del nuovo brand, dai bicchieri e accessori fino al negozio stesso.

Stefan Davidovici/ CLIMBnet Architects, Federica Bergamo, Costanza Salvini, Irina Maria Suteu, Cecilia Di Gaddo — 12oz - un nuovo coffee store a Milano

12oz coffee store, Milano

‘Progettare il 12oz è stato un’avventura bellissima. Perché si tratta di un progetto coraggioso in se stesso, e perché il concetto ha più dimensioni che si riflettano una in altra come in un gioco di specchi, e lo slalom tra architettura, grafica e comunicazione nella definizione del nuovo brand risulta in un gioco intellettuale fantastico, frutto diretto del lavoro di squadra con un cliente aperto e curioso.’

Stefan Davidovici/ CLIMBnet Architects, Federica Bergamo, Costanza Salvini, Irina Maria Suteu, Cecilia Di Gaddo — 12oz - un nuovo coffee store a Milano

12oz coffee store, Milano

indirizzo: Viale Bligny, 1 Milano

Stefan Davidovici/ CLIMBnet Architects, Federica Bergamo, Costanza Salvini, Irina Maria Suteu, Cecilia Di Gaddo — 12oz - un nuovo coffee store a Milano

12oz coffee store, Milano

sito: http://www.12oz.coffee/

cliente: David Nathaniel, 12oz/ NDD-Natex Dispenser Division

concept e architettura: Stefan Davidovici/ Climbnet Architects, Federica Bergamo e Costanza Salvini

grafica: Cecilia Di Gaddo/ Stardelight


Collegamento fra terra e cielo - Gianni Ingardia

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Collegamento tra la terra e il cielo attraverso un foglio di lamiera bianca da 3mm che si piega disegnando una scala. La leggerezza e la fragilità sono mantenute in equilibrio dagli stralli in ferro saldati su una trave rossa che costituis ce l’unica nota di colore all’interno di un vano in cui la protagonista è la luce. L’arrivo all’esterno è filtrato da un poliedro in vetro che porta dentro il vano della scala l’intenbsità del colore blu del cielo.

Gianni Ingardia — Collegamento fra terra e cielo

vista dalla terra

Gianni Ingardia — Collegamento fra terra e cielo

dal basso

Gianni Ingardia — Collegamento fra terra e cielo

Gianni Ingardia — Collegamento fra terra e cielo

Gianni Ingardia — Collegamento fra terra e cielo

Gianni Ingardia — Collegamento fra terra e cielo

Gianni Ingardia — Collegamento fra terra e cielo

Gianni Ingardia — Collegamento fra terra e cielo

Gianni Ingardia — Collegamento fra terra e cielo

Gianni Ingardia — Collegamento fra terra e cielo

Gianni Ingardia — Collegamento fra terra e cielo

"La stanza in più" - Gianluca Pelizzi, Roberto Feroldi

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CONCEPT. Un percorso sensoriale attraversa un giardino imbottito, soste e pause definiscono spazi per una socialità raccolta, l’abitare heideggeriano si espande nel verde e ne abita i luoghi. Casa e giardino, interno ed esterno, cultura e natura si fondono. Due piazze ellittiche definiscono uno spazio della vita, living, ed uno spazio del gioco e della musica, playing. Dentro un cuscino di rose il visitatore entra in un tempo e in uno spazio sospeso, rappacificato. L’olfatto, il tatto e la vista ne sono la guida. PROGETTO. L’obiettivo del concorso è la realizzazione di una proposta progettuale per l’esecuzione di un giardino, da vivere come una stanza aggiuntiva ad un’abitazione, per una superficie di circa mq 50. Una stanza in piùè un’opportunità di avere un locale aggiuntivo, rispetto ai locali indispensabili per la vita delle persone, uno spazio però necessario per trascorrere i momenti di relax durante giornata: leggere, conversare e giocare. • groom (plus green room) definisce un giardino abitabile in cui: - le persone non devono percepire la vista del giardino fiorito dall’alto verso il basso, ma devono esserne immersi, quindi il giardino deve essere sopraelevato; - il colore e i profumo dei fiori percepiti all’altezza del viso devono avere una funzione rasserenante e stimolante; - importanza della figura geometrica dei luoghi di sosta, che non devono essere solo un anonimo spazio ma hanno la funzione di rilassare e colpire l’immaginazione, con forme arrotondate e per questo portatrici di effetti benefici: l’ellisse; - il pavimento in ghiaia, deve ricordare il giardino della cultura Zen (scuola buddista giapponese), dove i sassolini possono essere modellati e con i sassi più grandi è possibile formare un’immagine subliminale di un albero, immagine che dovrebbe essere percepita solo dalla parte inconscia della mente, l’unica in grado di vedere questa sottile associazione tra le pietre e la natura, da qui l’effetto calmante del giardino. LO SPAZIO (percorso e soste) Il progetto quindi, da come si deduce dai punti cardine sopra esposti, propone “la stanza” come un luogo da vivere immerso in una fantasia di colori, il giardino viene presentato come un grande cuscino di fiori scavato da un percorso sinuoso come se fosse originato da un soffio di vento. In questa “fenditura” si originano due spazi, uno adibito ad un salotto per la conversazione e la lettura (living) e l’altro quale spazio giochi per i bambini (playing). La “fenditura” permette agli spazi di sosta una maggiore riservatezza e senso di protezione rispetto ai rumori e percezioni dall’esterno. Gli spazi cortiletti permettono agli abitanti di immergersi nel giardino fiorito, fino a sentirsi invasi da fiori, nella stessa maniera di un bagno in acqua. I fiori a livello del viso faranno percepire ineluttabilmente i loro profumi. LA FORMA E LA CULTURA ZEN. La forma dei due cortiletti è ellittica, geometria e ricorda le forme naturali delle foglie. La forma ellittica permette inoltre di guadagnare maggiore spazio e diversamente da altre forme geometriche di penetrare in maggior misura nel cuscino fiorito. La forma ellittica è una forma che si trova in natura ed è per questo che è meno e statica di quella circolare. L’ellisse possiede una forma sulla quale l’occhio è indotto a svolgere una perlustrazione dinamica. Non presenta punti d’interruzione, lo sguardo di chiunque la percorre scivola sopra dolcemente e ne ricava una sensazione piacevole. La forma dell’ellisse è apparentemente difficile da

Gianluca Pelizzi, Roberto Feroldi —  "La stanza in più"

Rendering

disegnare, ma per tracciarla si può usare il cosiddetto “metodo del giardiniere” che prevede il tracciamento dell’ellisse usando un paletto che scorre lungo una corda tenuta tesa e fissata ai due fuochi. Questo metodo si può trasformare in un gioco da proporre ai bambini sul pavimento in ghiaia, così come la costruzione dei bonseki. I bonseki pratica usata nei giardini dei monaci Zen per i quali rastrellare la ghiaia e realizzare disegni e onde serve alla concentrazione e alla meditazione. Lo spirito Zen è sintomo di semplicità, disciplina e autopurificazione che i monaci praticano appunto tramite la realizzazione di giardini attraverso il posizionamento delle pietre nello spazio. IL PERCORSO SENSORIALE (colori e profumi). Il giardino fiorito proposto è un insieme di rose di vari colori, colori che in ogni momento della giornata il nostro cervello percepisce e che stimolano alcuni stati emotivi e sensazioni di benessere. I colori oltre a donare estrema allegria se accostati ad un loro complementare vengono rafforzati, esaltati, fino ad emanare vibrazioni che esercitano un’influenza benefica sull’organismo. Il rosso, colore della vita, della vitalità, del dinamismo e della volontà, il giallo dell’intelligenza, della saggezza e della ragione, il verde della crescita, della speranza, dell’abbondanza e della rinascita. Chiunque si sieda nei cortiletti, scavati nel cuscino di fiori, deve sentirsi come all’interno di un prato fiorito, come in una vasca piena d’acqua che inevitabilmente trasmette sensazioni di benessere, calma rilassamento e gioia. L’inalazione del profumo delle rose fiorite in maggio è strepitosa e incide sull’attività di alcuni geni correlati allo stress, creando situazioni di rilassamento per combattere stati emotivi negativi. Gli aromi e i profumi, hanno il potere di agire sulla nostra psiche ed in qualche modo favorire ricordi, emozioni ed anche risposte fisiologiche. Per questo un profumo è in grado di richiamare alla memoria immagini piacevoli del passato, come un viaggio, una persona, un dolce appena sfornato. Si tratta di ricordi che riemergono in modo preciso, ma anche inconscio. LE LAMIERE ONDULATE. La lamiera di contenimento del terrapieno giardino, di colore bianco ral 1013, prevista di due altezze misura cm 90 lungo la zona salotto e cm 60 per la zona gioco, in modo da non diventare un ostacolo visivo per i bambini. Il primo cortiletto (living) è dotato di due panche curvilinee in legno contrapposte, da realizzare con doghe a raggiera. La lamiera verniciata curvilinea è proposta di colore bianco, spessore mm 1,50, e irrobustita da una struttura nella parte coperta dal terreno, in lamiera grecata con spessore delle nervature mm 55. L’asse maggiore delle ellissi, formate dalle lamiere, misura metri 3.60 e l’asse minore metri 2.60, la prima ellisse di sinistra è dotata di sedute con doghe di legno. L’altezza della lamiera è di cm 90 in modo da far percepire la vegetazione e i fiori all’altezza degli occhi. I due cortiletti hanno una superficie di mq 7.50 circa e la lunghezza del percorso pedonale misura circa ml 8.20. LE SPECIE VEGETALI (le rose e il ciliegio). Sono previsti a dimora due alberi di ciliegio, uno per ogni cortiletto, con la funzione di ombreggiare durante i mesi più caldi. Il ciliegio da fiore, pruni serrulata kanzan è considerato in Giappone la pianta del rinnovamento, chiamata Sakura. I suoi fiori doppi di colore rosa che sbocciano dalla metà alla fine della primavera regalano uno spettacolo magico. In seguito si schiudono le foglie, pronte ad assumere tonalità di grande effetto decorativo in autunno. I fiori per i nipponici rappresentano un concetto che è centrale nella cultura giapponese, “hakanasa”, un termine di difficile traduzione ma che esprime un senso di transitorietà e fugacità che, comunque, porta con sé anche una fonte di forza. Le rose di vari colori in progetto sono: iceberg (bianco), knock out (rosso cardinale), goldrush (giallo), heidetraum (rosa). Al centro del cortiletto della conversazione, living, è previsto un tavolo inserito nel cortiletto ellittico che contorna il centro di uno dei due alberi. Per innalzare la quota del giardino è previsto l’utilizzo di cortecce di pino contenute agli estremi da una lama di lamiera fissata lungo il perimetro del giardino.

Gianluca Pelizzi, Roberto Feroldi —  "La stanza in più"

Piante e sezioni

Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio - Giuseppe Citriniti

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La tesi ha voluto affrontare il tema della rigenerazione urbana e del recupero edilizio, in un’area centrale del quartiere Marinaro della città di Catanzaro.

Giuseppe Citriniti — Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio

L’architettura in questione è un ex Mercato coperto risalente alla fine degli anni cinquanta. Dal rilievo effettuato non sono stati riscontrati, elementi di rilevante pregio architettonico. La struttura è fortemente danneggiata , e l’abbandono ha diffuso degrado anche nelle aree limitrofe.

Giuseppe Citriniti — Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio

L’intervento ha previsto il mantenimento delle pareti perimetrali esterne, come memoria storica, e il completo svuotamento al suo interno, con l’eliminazione dei tramezzi e della vecchia copertura costituita da un solaio piano non calpestabile.

Giuseppe Citriniti — Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio

Al suo interno ha trovato posto uno spazio centrale polifunzionale caratterizzato dall’uso di dissuasori, ripensati per diventare delle comode sedute configurabili, per ospitare spettacoli, e manifestazione di vario genere. Ai lati della struttura sono rimasti i due ingressi, che avranno il compito di accogliere le persone con sedute in legno e giardini d’inverno . Il piano superiore della struttura prevede la realizzazione di due soppalchi, dedicati rispettivamente a: Sala Lettura, e a Sala Espositiva. La Copertura è stata ripensata individuando nella parte centrale un tetto telescopico che ha la possibilità di essere apribile, utilizzando il vetro fotovoltaico, per la produzione di energia elettrica.

Giuseppe Citriniti — Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio

All’esterno invece è stato ridisegnato il perimetro e i margini dell’area, sfruttando il dislivello dell’Ex Mercato per diventare una piazza Sopraelevata rispetto alla quota della strada, e raccordandosi con il vecchio ponte in ferro della ferrovia che risale al 1880.

Giuseppe Citriniti — Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio

Considerando una concessione della ferrovia che ha dismesso già da tempo due binari, si è potuto progettare anche lo spazio esterno più stretto ed inutilizzato del mercato, realizzando uno Skate Park, e dal riuso di vecchi treni merci si sono ricavati un bar con annessi servizi e spazzi verdi.

Giuseppe Citriniti — Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio

Il progetto ha l’unica pretesa di riqualificare un’area centrale molto degradata, ridando dignità e tenta di farlo occupando legalmente un suolo pubblico, trasformandolo in ritrovo di diverse generazioni, messe a confronto.

Giuseppe Citriniti — Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio

Giuseppe Citriniti — Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio

Giuseppe Citriniti — Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio

Giuseppe Citriniti — Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio

Giuseppe Citriniti — Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio

Giuseppe Citriniti — Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio

Giuseppe Citriniti — Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio

Spaccato Assonometrico

Giuseppe Citriniti — Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio

Giuseppe Citriniti — Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio

foto plastico

Giuseppe Citriniti — Strategie per la Riabilitazione di un volume edilizio

Notturno

casa m+d - Simone Utzeri

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Ci troviamo nel cuore del Gerrei, a Ballao (CA). Le cas tradizionali sono sempre più una rarità e i proprietari spesso preferiscono demolire e ricostruire in maniera discutibile. In questo caso invece si è deciso di utilizzare l’esistente e di potenziarlo, mettendo in evidenza le sue caratteristiche tradizionali nella nostra epoca, senza scimmiottare il passato, ma con uno sguardo sicuro al presente e al futuro. L’intervento prevede di ampliare il fabbricato più recente del lotto, con una sopraelevazione che lo trasformi in un polo domestico, con la cucina e il bagno al piano inferiore e le camere a quello superiore. Il secondo fabbricato, quello più antico si attesta per diventare polo dell’ospitalità, con un ampio salone al piano terra, che valorizzi il camino esistente e una camera ospiti e relativo bagno a quello superiore.

Simone Utzeri — casa m+d

Stato di fatto

Simone Utzeri — casa m+d

stato di progetto

Simone Utzeri — casa m+d

prospetto interno 1

Simone Utzeri — casa m+d

prospetto interno 2

Nuovo Centro Civico Integrato. Travacò Siccomario - PLANAIR ®

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L’area di progetto per il Nuovo Centro Civico Integrato di Travacò Siccomario è posta esattamente sul perimetro dell’area edificata occupata dal Comune, in una posizione privilegiata alla conslusione dell’asse principale cittadino. La nostra proposta progettuale mira a riqualificare tutta l’area confermando e rafforzando le qualità esistenti; in particolare la diretta relazione con il paesaggio di pianura.

PLANAIR ®— Nuovo Centro Civico Integrato. Travacò Siccomario

La strategia insediativa segue alcuni precisi principi: • Ridurre al minimo i parcheggi interposti tra nuovo edificio e centro storico • Spostare parte dei parcheggi richiesti sul limite Nord dell’area (in prossimità di quelli esistenti) • Creazione di un grande giardino urbano e parco giochi, come ‘nucleo verde’ del futuro Comune di Travacò Siccomario, sfruttando l’area lascaita libera dai parcheggi. Al fine di rafforzare la strategia insediativa, il nuovo edificio: • Sviluppa i corpi di fabbrica ‘linearmente’, attraverso la creazione di tre edifici a stecca paralleli in grado di sfruttare lo longitudinalità del sistema • Riduce al minimo il consumo di suolo, al fine di creare ‘corridoi verdi’ che collegano il nuovo parco cittadino al paesaggio di pianura • Sospende l’edificio centrale dei tre e libera l’attacco al suolo, per la creazione di una galleria coperta di accesso a tutte le funzioni • Svuota la parte alta dell’edificio centrale per permettere alla luce naturale di illuminare completamente lo spazio della galleria di ingresso

PLANAIR ®— Nuovo Centro Civico Integrato. Travacò Siccomario

Fabrizio Fraboni Baroni / Qatar - Oman / May 2014 - Fabrizio Fraboni Baroni

CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia - LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO

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progetto di Luca Bullaro e Giuseppe Fricano. collaboratori Armando Grech e Simone Tulumello, progetto iconografico Olimpia Morgante e Luca Bullaro, consulente liturgico Pietro Sorci, strutture Santo Mineo, impianti Paolo Rizzolo.

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia

La parte in fase di realizzazione é una porzione di un progetto urbano, sviluppato a partire del 2002, che prevede la realizzazione di un centro civico, con una grande piazza, un sistema di giardini, una chiesa, un centro parrocchiale e culturale – con una granda sala per conferenze concerti, proiezioni e spettacoli teatrali – una zona sportiva e giochi per bambini.

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia

Un centro democratico ben collegato alle aree residenziali del quartiere, prive di spazi pubblici collettivi e definite da un congiunto di edifici abusivi che si innalzano fino a raggiungere i sei piani di altezza;

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia

un sistema di spazi e luoghi pubblici dalle dimensioni, attivitá e caratteristiche differenti, e un insieme di luoghi verdi caratterizzati dalla presenza del limoneto storico e da una serie di percorsi e istanze comunitarie che, attraversando lo spazio naturale che circonda l’edificato, raggiungono le zone residenziali adiacenti.

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia

Il sagrato, che presenterá un grande specchio d’acqua e sará pavimentata con con un sistema caratterizzato dall’alternarsi di filari in pietra grigia di Billiemi e ciottoli di fiume, é paramentata dai muri concavi della facciata della chiesa, elemento principe del congiunto, da quella del centro parrocchiale e dagli spazi verdi dell’antico limoneto.

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia

Il perimetro della chiesa – omaggio all’architettura barocca bagherese, siciliana e romana – crea un gioco di concavitá che si relaziona con l’intorno paesaggistico, le montagne e la linea di costa, attraverso una serie di “imbuti acustici e luminosi” che pretendono incorporare all’architettura la luce calda dell’alba e del tramonto.

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia

L’interno dell’aula liturgica sviluppa la poética di un congiunto di pareti convesse, richiamando l’idea di un sistema absidale invertito che trasmette una sensazione di comunione, di vicinanza tra fedeli e con il presidente – e che fanno convergere l’attenzione verso l’altare, proiezione a terra dell’Onphalos.

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia

La luce é la protagonista dello spazio interno. Naturale, perimetrale, che piove dall’alto, bagna le pareti convesse e si concentra sulla zona presbiteriale e su quella del battistero. Il luogo di culto é segnato dalla presenza di una grande struttura lignea, sospesa, che divide l’area in due parti, una perimetrale, definita dal sistema dei percorsi, e l’altra centrale, dominata dall’assemblea e dall’altare.

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia

La luce attraversa gli elementi verticali della struttura sospesa e genera un gioco di luci, ombre e riflessi che viene trasmesso alle pareti ed all’area della nave centrale, richiamando la spazialitá e la variabilitá delle sensazioni luminose del Mausoleo di Santa Costanza a Roma.

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia

La sala culturale é uno spazio, rettangolare in pianta e con una copertura lignea a due falde, che sará dipinta di bianco, compreso fra due patii. Si illumina attraverso la parete di cristallo posizionata dietro alla scena che si affaccia sul piccolo spazio a cielo aperto e si apre verso la piazza grazie all’intermezzo del patio maggiore, cerniera spaziale fra l’aula ed il sagrato e transizione luminosa che da vita ad un gioco cangiante di ombre derivate dalla proiezione a pavimeto e sulle pareti del perimetro dei muri bianchi.

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia

Testo e immagini di Luca Bullaro, architetto phD.

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia

LUCA BULLARO arquitectura, GIUSEPPE FRICANO — CHIESA DI SAN DOMENICO, Bagheria, Italia


Corte Ponte de Pria - pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI

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L’intervento si configura come una riqualificazione urbana di una parte rappresentativa del territorio della città di Treviso. E’ stata riqualificata e recuperata alla residenza un’ area dismessa, caratterizzata da edifici fatiscenti e con problemi ambientali, e che, fino a pochi anni fa, aveva una destinazione impropria per la sua ubicazione così centrale.

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

Un’ area particolare dal punto di vista urbano, ambientale e paesaggistico, che si sviluppa lungo le sponde di un importante corso d’acqua e di fronte alle mura storiche della città e in prossimità di un’ opera idraulica “PONTE DE PRIA” che è tuttora ritenuta esemplare, nonostante sia stata costruita qualche secolo fa. La progettazione architettonica è stata coerente con le indicazioni planivolumetriche dettate dal piano di recupero ed orientata al rispetto della morfologia del lotto e del pregevole sito naturale. Si è cercato di privilegiare gli affacci diretti sul fiume Botteniga, sui giardini circostanti e sulla cinta muraria.

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

L’ intervento è il risultato di un piano di recupero e di un accordo tra pubblico e privato. Il Comune di Treviso da questo accordo ha ottenuto oltre alla realizzazione della passerella ciclopedonale a Nord del ponte stradale, anche l’ uso pubblico di alcune aree interne all’ intervento e la cessione di un parcheggio interrato.

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

Gli edifici residenziali sono stati pensati con uno spazio interno “corte” per ragioni funzionali e per creare un momento di incontro e di vita collettiva; è stato adottato un linguaggio architettonico semplice e ispirato ai concetti del razionalismo in sintonia con le tendenze architettoniche e tecnologiche contemporanee.

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

Particolare attenzione è stata posta poi all’inserimento del nuovo manufatto nel tessuto urbano circostante, caratterizzato da edifici riconducibili alla tipologia della villa extraurbana con parco, operando scelte progettuali rispettose sia per quanto riguarda l’architettura che per il cromatismo e la qualità dei materiali di finitura proposti.

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

Con questa operazione è stata eseguita una considerevole bonifica ambientale eliminando una consistente quantità di amianto che costituiva gran parte delle coperture esistenti ed eliminando anche il terreno di scavo che in parte era costituito dai detriti derivanti dal bombardamento della città di Treviso.

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

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pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

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pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

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pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Corte Ponte de Pria

winery room - Davide Bigatello, Daniela Castellan

Padiglione dell'infanzia. Milano - Roberto Cosenza

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Abbiamo concepito questa palazzina come un luogo di spasso per tutti i bambini del mondo, a prescindere della loro razza e della loro disabilità. Una volta superato il cancelletto di ingresso essi saranno tutti uguali e, a seconda del carattere, potranno giuocare in piccoli gruppi o da soli.

Roberto Cosenza — Padiglione dell'infanzia. Milano

Roberto Cosenza — Padiglione dell'infanzia. Milano

Roberto Cosenza — Padiglione dell'infanzia. Milano

Roberto Cosenza — Padiglione dell'infanzia. Milano

Roberto Cosenza — Padiglione dell'infanzia. Milano

Roberto Cosenza — Padiglione dell'infanzia. Milano

Roberto Cosenza — Padiglione dell'infanzia. Milano

Vignarte - Davide Bigatello, Daniela Castellan

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Davide Bigatello e il senso sociale di Vignarte

Davide Bigatello, Daniela Castellan — Vignarte

Le colline di Valdobbiadene sono un’area agricolo-industriale coltivata intensivamente. Con Vignarte diventano un’area espositiva aperta a tutti, dove l’opera d’arte si inserisce armonicamente nel contesto produttivo e ne diventa parte. Vignarte mette in luce contraddizioni ormai evidenti: le sculture sono elettrodi che estraggono vibrazioni da un ecosistema in crisi. Ma la forza dell’arte gioca a favore di una visione ecologica del territorio. Il simposio diventa ‘arma’ di sensibilizzazione di massa.

testo estratto da: http://www.immaginariosonoro.org/mosaico_vignarte_ita.asp

Ponte pedonale sul fiume Botteniga - pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI

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L’ intervento di costruzione della nuova passerella ciclopedonale è il risultato di un piano di recupero e di un accordo tra pubblico e privato. Il Comune di Treviso da questo accordo ha ottenuto la realizzazione della passerella ciclopedonale a Nord del ponte stradale esistente e la sistemazione di quella a sud. La scelta del disegno architettonico della nuova infrastruttura, non è frutto di un pensiero fantasioso dei progettisti ma deriva da fattori di ordine strutturale. Infatti l’ ente che sovrintende il corso d’ acqua ha richiesto una soluzione ad unica campata, senza pile intermedie ed un impalcato sottile. La soluzione scelta è stata quella della struttura strallata dove la parte strutturale diventa elemento architettonico e parte importante del paesaggio.

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Ponte pedonale sul fiume Botteniga

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Ponte pedonale sul fiume Botteniga

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Ponte pedonale sul fiume Botteniga

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Ponte pedonale sul fiume Botteniga

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Ponte pedonale sul fiume Botteniga

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Ponte pedonale sul fiume Botteniga

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Ponte pedonale sul fiume Botteniga

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Ponte pedonale sul fiume Botteniga

pandolfo&possamai, ARCHITETTO EDOARDO PANDOLFO, INGEGNERE MARIA POSSAMAI — Ponte pedonale sul fiume Botteniga

CND CANDIDA store - antonio lombardi

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La scatola magica atterra anche al CC Porte di Catania.

antonio lombardi — CND CANDIDA store

Una riconferma di un layout vincente. Ad un anno dal suo debutto il format si ripropone più ampio e leggibile arricchito da nuovi elementi di arredo e soluzioni scenografiche che ne valorizzano gli aspetti peculiari.

antonio lombardi — CND CANDIDA store

Sottili contrasti di colore, giochi di luce ed ombre ed decisi contrasti di opposti accompagnano sinuose linee prospettiche in un gioco continuo di rimandi visivi.

antonio lombardi — CND CANDIDA store

antonio lombardi — CND CANDIDA store

antonio lombardi — CND CANDIDA store

antonio lombardi — CND CANDIDA store

antonio lombardi — CND CANDIDA store

antonio lombardi — CND CANDIDA store

antonio lombardi — CND CANDIDA store

antonio lombardi — CND CANDIDA store

antonio lombardi — CND CANDIDA store

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concorso biblioteca di briosco - Gianni Ingardia

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Gli spazi interni della biblioteca, in parte ipogei ed in parte semi ipogei, ruotano attorno al giardino segreto ed affidano la loro riconoscibilità ad elementi dimensionali (altezza), ad elementi formali (tagli e compenetrazioni), a materiali predominanti (vetro, mattoni, marmo). Nel progetto, il fulcro capace di catalizzare lo spazio aperto del parco e lo spazio definito della biblioteca, è individuato nel giardino segreto, un’area a cielo aperto all’interno del costruito dell’edificio attraverso la quale è possibile realizzare l’osmosi e l’integrazione tra le varie attività del parco e della biblioteca. Tale caratteristica è enfatizzata dalla creazione di un nuovo percorso pedonale che collega i due ingressi del parco attraversando il giardino segreto che diventa spazio funzionale contemporaneamente all’edificio e all’area circostante. L’andamento del terreno, ha così indirizzato il progetto verso un edificio che si sviluppa lungo il pendio e che si rivolge ad ovest. L’articolazione volumetrica della biblioteca è bilanciata dalla semplicità della superficie di rivestimento lapideo, in contrapposizione al nucleo centrale (giardino segreto) sottolineato dalla verticalità e dal rivestimento in mattoni rossi. L’ingresso alla biblioteca è costituito dalla relazione tra due volumi antitetici: il pieno è caratterizzato dalla trasparenza e il vuoto è identificato dalla matericità del mattone. La verticalità del vuoto, espressa da alte pareti inclinate, assolve alla duplice funzione di rappresentare l’accesso alla biblioteca per chi proviene dalla parte alta del parco e costituisce uno spazio di sosta per chi si trova già dentro l’edificio. Lo spazio vetrato, destinato a punto di ricezione e informazione per l’utenza, funge da cerniera di collegamento delle due aree funzionali: la sala lettura ad est e la sala multimediale ad ovest. Entrambi i volumi sono caratterizzati da ampi spazi liberi da pilastrature diffuse. Il sistema strutturale infatti prevede la realizzazione di coperture ancorate lungo la struttura perimetrale annegata nelle murature e sostegni centrali raggruppati alla base e variamente inclinati per creare nella parte alta una più ampia superficie di appoggio. L’intero edificio è realizzato con struttura intelaiata in calcestruzzo armato. I tamponamenti esterni sono realizzati in blocchi di laterizio alveolato di tipo poroton, con primo strato di rinzaffo e successiva installazione di facciata ventilata in elementi lapidei di colore chiaro montati su struttura autoportante con intercapedine di spessore 5 cm.

Gianni Ingardia — concorso biblioteca di briosco

esterno

Gianni Ingardia — concorso biblioteca di briosco

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Gianni Ingardia — concorso biblioteca di briosco

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Gianni Ingardia — concorso biblioteca di briosco

Gianni Ingardia — concorso biblioteca di briosco

Gianni Ingardia — concorso biblioteca di briosco

Gianni Ingardia — concorso biblioteca di briosco

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Gianni Ingardia — concorso biblioteca di briosco

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Gianni Ingardia — concorso biblioteca di briosco

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Concorso di idee per la realizzazione della nuova biblioteca comunale di Briosco - Luca Pèrcopo, Pietro Manzione

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L’idea progettuale La conformazione del sito indicato per la realizzazione della nuova biblioteca comunale e le varie indicazioni dettate nel bando di concorso, in particolare il riferimento all’architettura ipogea, hanno fatto scaturire i presupposti del progetto proposto. La progettazione si concentra in primo luogo sull’inserimento ambientale nel sito che riveste una particolare rilevanza paesaggistica anche riferita alla centralità urbana in quanto parte integrante della località di Capriano. L’area, infatti, ospita attualmente un parco giochi per bambini e la baita dell’Associazione Nazionale Alpini. L’idea progettuale è quella di realizzare una struttura che sia imponente ma che non stravolga la naturale conformazione del sito. A questo proposito, sposando le indicazione dell’ente appaltatore, si è scelta una soluzione semi-ipogea che sfrutti l’orografia dell’area senza compromettere la funzionalità della biblioteca che necessita di un’illuminazione il più possibile naturale. Inoltre la caratterizzazione duale della proposta progettuale si riversa anche in materia bioclimatica, in quanto il volume interrato sfrutta l’inerzia termica del terreno a tutto vantaggio della climatizzazione e quindi del contenimento dei costi, mentre la parte vetrata consente una buona illuminazione naturale nelle ore diurne oltre che l’istallazione, in copertura, di vetro fotovoltaico che consente di produrre energia pulita dal sole. Ulteriore scelta progettuale è stata quella di mantenere inalterate le funzioni già presenti, evitando il più possibile di sottrarre superficie al parco, mediante la realizzazione del tetto giardino, e riducendo al minimo i percorsi di accesso semplicemente integrando quelli già esistenti. A rafforzare le scelte suesposte ha contribuito l’orientamento risultante dall’inserimento del manufatto, in quanto permette di avere le pareti trasparenti a nord da cui captano luce indiretta che evita fenomeni di abbagliamento e surriscaldamento, oltre che un naturale adattamento degli ingressi con le vie di accesso già presenti.

Luca Pèrcopo, Pietro Manzione — Concorso di idee per la realizzazione della nuova biblioteca comunale di Briosco

Le strutture La struttura portante è composta da due parti principali che contraddistinguono la parte ipogea, in calcestruzzo armato, e la parte fuori terra, in acciaio. La prima è costituita da fondazione a platea, muri di contenimento, solai di calpestio e di copertura e elementi portanti verticali costituiti da archi intersecati. Il solaio di calpestio e chiusura perimetrale sono separati da intercapedine ventilata dalla platea e dalla struttura di contenimento per garantire un migliore comfort microclimatico. La scelta degli elementi portanti verticali fa seguito anche alla volontà di caratterizzare lo spazio ipogeo con geometrie tipiche degli ambienti interrati. Il solaio di copertura è trattato adeguatamente per assolvere alla funzione di tetto giardino con l’utilizzo di opportuni strati di coibentazione, impermeabilizzazione e strati antiradice. L’intradosso rimane a vista come da getto con il solo trattamento antipolvere. La seconda parte di struttura fuoriesce dal terreno svincolandosi dalla prima in calcestruzzo armato e si trasforma in struttura snella e trasparente con elementi in acciaio (pilastri, travi) e ampie vetrate che permettono una introspezione tra interno ed esterno conservando una continuità con il parco. I vetri di parte della copertura debitamente inclinata, come già anticipato, ospitano elementi fotovoltaici ad essi integrati in grado di produrre circa 30 kW di energia elettrica pulita ad uso della struttura.

Luca Pèrcopo, Pietro Manzione — Concorso di idee per la realizzazione della nuova biblioteca comunale di Briosco

Le funzioni L’ambiente interno si presenta come unico spazio ad eccezione della sala multimediale e dell’archivio, separati mediante divisori in vetro che assicurano continuità e visibilità dell’insieme architettonico. L’accesso avviene dalla parete posteriore interrata che permette l’immediata percezione dello spazio interno. Questo si raggiunge mediante un percorso perimetrale, anch’esso parzialmente interrato, che ha la doppia funzione di via di accesso e di allontanamento dal terreno. Le diverse zone interne, fatta eccezione per quelle pocanzi menzionate, sono individuate principalmente dall’arredo, permettendo così, all’occorrenza, l’utilizzo dell’intera struttura anche come area per mostre e sala civica. I percorsi esterni sono stati pensati senza produrre alterazione dei luoghi con l’utilizzo di pavimentazione in pietra poggiata su apposito drenaggio tanto da permettere la massima permeabilità nel sottosuolo delle acque piovane. Nella parte posteriore troviamo inoltre i gruppo servizi proporzionato in base alle esigenze e alla capienza della struttura di cui due bagni per disabili (uomini e donne) e il locale tecnico, quest’ultimo raggiungibile da un percorso indipendente speculare a quello dell’ingresso principale. L’intera struttura rispetta la normativa relativa all’abbattimento delle barriere architettoniche.

Luca Pèrcopo, Pietro Manzione — Concorso di idee per la realizzazione della nuova biblioteca comunale di Briosco

Luca Pèrcopo, Pietro Manzione — Concorso di idee per la realizzazione della nuova biblioteca comunale di Briosco

Luca Pèrcopo, Pietro Manzione — Concorso di idee per la realizzazione della nuova biblioteca comunale di Briosco

Farmacia Farfalla Villa - Gennaro Giaquinto, arch. Mirto Pellicari, arch. Gaetano Milano, TH. KOHL

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La filosofia progettuale è partita dalla ricerca della “bellezza funzionale” ponendo un’attenzione particolare alla bellezza del design degl’interni e alla forza dell’impatto architettonico tenendo nel dovuto conto l’esigenze di redditività pianificate insieme alla committenza. L’immobile situato al centro della città di Sorrento, in costiera sorrentina-amalfitana, in piazza Tasso, di lato al complesso alberghiero Grand Hotel Excelsior Vittoria, famoso per il tenore Caruso, gode del privilegio di essere visibile da tutti i lati della piazza tra le più visitate al mondo.

Gennaro Giaquinto, arch. Mirto Pellicari, arch. Gaetano Milano, TH. KOHL — Farmacia Farfalla Villa

E’ stato realizzato un ampio spazio commerciale nell’aria centrale, visibile dalla piazza, dislocando separatamente una serie di locali per i diversi servizi. Dall’esterno, attraverso porte scorrevoli in cristallo, due grandi ingressi frontali e uno laterale, permettono l’accesso a questo ampio spazio centrale.

Gennaro Giaquinto, arch. Mirto Pellicari, arch. Gaetano Milano, TH. KOHL — Farmacia Farfalla Villa

Un antico banco in legno e vetro, lungo oltre 3 metri, domina lo spazio centrale. Questo banco è solo uno dei tanti elementi conservati dalla committenza, così come gli altri elementi espositivi presenti che un sapiente restauro ha reso ancora utilissimi. Tutti gli arredi moderni fanno parte del sistema XF disegnati dal designer Alberto Meda.

Gennaro Giaquinto, arch. Mirto Pellicari, arch. Gaetano Milano, TH. KOHL — Farmacia Farfalla Villa

Attraverso un ambiente caratterizzato da un controsoffitto a “mensola” luminoso, si arriva all’ambiente con volte, tinteggiate in giallo ocra dove è stato posizionato, dopo un attento restauro, il banco professionale illuminato da un particolare corpo illuminante.

Gennaro Giaquinto, arch. Mirto Pellicari, arch. Gaetano Milano, TH. KOHL — Farmacia Farfalla Villa

Gennaro Giaquinto, arch. Mirto Pellicari, arch. Gaetano Milano, TH. KOHL — Farmacia Farfalla Villa

Gennaro Giaquinto, arch. Mirto Pellicari, arch. Gaetano Milano, TH. KOHL — Farmacia Farfalla Villa

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Erweiterung der Grundschulen und Neubau des italienischen Kindergartens in Laag, Gemeinde Neumark - Andrea D'Affronto

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Kontext und Standort Das kompakte historische Ortszentrum der Fraktion Laag und die Topographie des Projektgebietes, das durch einen Hügel mit altem Baumbestand charakterisiert wird, generierte einen Vorschlag, der sehr sensibel auf den bestehenden Kontext eingeht und den Dialog mit den zwei bestehenden Schulgebäuden aufnimmt. Das Projekt besteht aus dem Erweiterungsgebäude der Grundschule und dem Neubau des Kindergartens. Dieser wird durch seine äußere Form ein Teil der Topographie. Der Hügel mit den Grünflächen innerhalb des Parks bleibt fast unangetastet. Die beiden neuen Gebäude bilden eine direkte Verbindung mit den bestehenden Schulen (Grundschule und Kindergarten), wobei die Trennung der Funktionen durch die Positionierung auf gegenüberliegenden Seiten des Hügels erhalten bleibt.

Andrea D'Affronto — Erweiterung der Grundschulen und Neubau des italienischen Kindergartens in Laag, Gemeinde Neumark

Prospettiva 1

Andrea D'Affronto — Erweiterung der Grundschulen und Neubau des italienischen Kindergartens in Laag, Gemeinde Neumark

Prospettiva 2

Le Fil Noir - sa.und.sa architetti, Salvatore Carbone, sara omassi, Colla Lab, marco bencivenga, Matteo Nativo

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Una fascia polimerica si snoda all’interno del grande spazio espositivo di HBTOO per configurare spazi minimi per il relax. Un’installazione al servizio di una sera soltanto: da fare apparire in occasione dell’evento conclusivo di Wine&Thecity, esperire e sparire l’indomani senza lasciare alcuna traccia. Nessuna traccia signifca nessun impatto, i tubi innocenti che costituiscono la struttura di sostegno sono stati infatti restituiti integri alla ditta dei fratelli Sansone, il nastro invece è tornato alla Cittadella dell’Arte di Capua dove resterà in attesa di nuovi utilizzi. Nessun volantino, nessuna brochure esplicativa, salviamo gli alberi! Liberiamoci dalle zavorre! Libriamoci nell’aria! LE FIL NOIR non è un monito, non ha significati nascosti e non necessita di interpretazioni. LE FIL NOIRè soltanto architettura, riposatevi.

sa.und.sa architetti, Salvatore Carbone, sara omassi, Colla Lab, marco bencivenga, Matteo Nativo — Le Fil Noir

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CAMD - ayerbe recco arquitectos

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Situado en San Fernando (Cádiz). A partir de un local vacío existente junto a un complejo deportivo municipal incluye un amplio programa. Alberga usos compartido entre el Centro de Medicina Deportiva (consultas y salas de esfuerzo y control del aparato locomotor), la Universidad de Cádiz (aulas y sala de investigación relacionadas con la medicina deportiva) y el Ayuntamiento de San Fernando (dotación de vestuarios y aseos para las instalaciones existentes).

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Fachada al campo de fútbol

Además de la compartimentación interna se ha proyectado una nueva fachada que dota al conjunto de una imagen unitaria y se ha adaptado el inmueble para el acceso de personas discapacitadas.

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Ventanas en la fachada ventilada

La nueva fachada está realizada con paneles compactos Trespa anclados a la fábrica de ladrillo interior mediante una perfilería de acero galvanizado. Actúa como fachada ventilada teniendo una pequeña rejilla inferior y salida de aire superior junto al canalón, para el desagüe de la cubierta, oculto por los panele

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Ventana

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Zona de acceso al campo de fútbol

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Interior

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Secciones

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Planta general

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