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Tesi di Laurea - Amedeo Pedata

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S.U.N. Facoltà di Architettura “Luigi Vanvitelli”. Tesi di laurea a.a. 2007/2008. Insediamenti ad alta densità e ad alta qualità a Castellammare di Stabia. Relatore: Prof.Arch. Carlo Coppola. Candiato: Amedeo Pedata, Napoli, 12/01/1983. Matr.: 800/079. Relazione di progetto: L’area di Castellamare di Stabia. L’area di studio si colloca nell’ambito della riqualificazione della zona industriale Torrese/Stabiese, di fronte alla nuova marina di Stabia. Nell’area, periferica e degradata, troviamo abitazioni di edilizia economica e popolare, capannoni industriali, il depuratore, dislocato in prossimità del fiume Sarno, e la linea ferroviaria della Circumvesuviana. II progetto generale. L’area è attraversata da due grandi arterie parallele alla linea di costa, via de Gasperi e via Napoli, due strade secondarie ortogonali alle precedenti, traversa Varo e via Venezia. Queste strade hanno andamento rettilineo e le riflessioni effettuate hanno condotto alla definizione dell’ipotesi di centuratio, poichè Castellamare è una città di fondazione romana e viene, pertanto, ipotizzata una maglia di 710×710 m. L’applicazione della griglia di studio ha interessato una porzione di territorio più vasta della singola area, inoltre, è stato verificato che il sistema delle strade segna il passo della centuratio, sia in senso longitudinale che trasversale. Considerando ciòè stato disegnato il nuovo Strassenbau. Le strade, in seguito al ridisegno, non sono più destinate al solo traffico veicolare, ma concepite come Ramblas, centralmente munite di percorsi pedonali, permettendo una diversa fruizione dell’ intervento e imponendo un ritmo preciso ai veicoli. Tre strade secondarie attraversano trasversalmente e interamente gli isolati, altre tre strade scendono ad un livello ipogeo permettendo lo sfruttamento del sottosuolo per i parcheggi sotterranei e I’attraversamento degli isolati. II nuovo disegno urbano prevede la realizzazione di nove grossi isolati tra loro proporzionalmente diversi a fronte di una diversità presente nella configurazione iniziale. Lo spostamento del depuratore ha permesso il riutilizzo di una grande porzione dell’area e Ia realizzazione di un parco sportivo nella zona prospiciente il fiume Sarno. II progetto sviluppa un planovolumetrico per edifici ad alta densità abitativa che presentano una grande superficie all’aperto per ogni singola abitazione, per recuperare iI sistema, diffuso in questa zona, della resi¬denza dotata di vasta area esterna, abbinata ad un sistema multipiano che consente un minor consumo di territorio. Aspetti determinanti considerati nello studio sono l’esigenza di modificare i rapporti con lo spazio pubblico e con il lungo mare, consentendo una nuova e migliore integrazione con l’entroterra della città. La destinazione d’uso si fonda sulla compenetrazione di più funzioni: residenze, attività commerciali, uffici, scuole, e servizi dimensionati e proporzionati all’area e al numero degli abitanti. L’approccio gerarchico e metodologico. II lavoro proposto si avvale di un’analisi strutturata con l’individuazione delle caratteristiche urbane attraverso la lettura delle relazioni fra gli isolati che, in questo modo, individuano il campo di applicazione del progetto. In questo campo di applicazione viene indagato l’edificato considerando : -Ia sua scomposizione in unità minime volumetriche; -Ia definizione del rapporto fra le unità minime volumetriche e l’insieme degli edifici che compongono l’isolato. Queste relazioni, insieme agli obiettivi del progetto, definiranno le caratteristiche che determineranno Ia qualità del progetto urbano. Nella zona di applicazione del progetto, rispettando questi assunti si analizzano: -gli Unit Plot, oggetto elementare di architettura, unità minima di analisi; -descrizione delle relazioni fra le parti e fra ogni parte e il tutto, ipotizzando, in questo modo, ciò che accade nel processo di definizione dei singoli ambienti della cellula, dell’edificio e dell’isolato; Planovolumetrico. II progetto urbano o planovolumetrico è il primo risultato della metodologia descritta. L’applicazione delle griglie compositive e la loro estensione in Unit Plot regolari o problematici, definisce la base sulla quale si fonda il progetto di architettura. I tagli, le sovrapposizioni, le rotazioni e le deformazioni della griglia e dei conseguenti Unit Plot sono fattori determinati intorno ai quali le soluzioni di architettura intervengono per dare vita al progetto architettonico del costruito, permettendo il passaggio dalla scala urbana a quella edilizia. Gli strumenti: le griglie compositive. Le griglie compositive rappresentano lo strumento fondamentale per la realizzazione del progetto di architettura poichè stabiliscono un punto di partenza e sono frutto dell’analisi che, in prima istanza, si conclude sull’area, nello specifico, nella zona di applicazione del progetto. Gli strumenti: Unit Plot. Gli Unit Plot danno il primo input al progetto di architettura. Essi sono definiti dalla griglia adottata indi¬viduando U.P. regolari o irregolari, mediante i quali è possibile risolvere le deformazioni della griglia. Gli U.P., concorrono alla determinazione della prima ap-prossimazione planovolumetrica, grazie alla quale è possibile definire le altezze e gli ingombri complessi¬vi dell’edificato. Gli U.P., in altezza vengono parametrati genericamente alle altezze complessive dei volumi da edificare, considerando il numero dei livelli calpestabili e le dimensioni degli edifici connessi con il volume da progettare. Le varie relazioni tra le griglie planimetriche e la loro evoluzione in Unit Plot consente l’articolazione dei vuoti/pieni di facciata. I rapporti fra le ipotesi strutturali e le definizione delle relazioni distributive degli ambienti diventano gli strumenti mediante i quali controllare i risultati sugli edifici e misurare i livelli di appropriatezza.

Amedeo Pedata — Tesi di Laurea

Immagine di una delle corti interne

Amedeo Pedata — Tesi di Laurea

Scorcio dell' area di ingresso della torre per uffici e di parte del complesso residenziale

Amedeo Pedata — Tesi di Laurea

Vista dell'angolo Nord-Est di parte del complesso residenziale e degli edifici commerciali con sullo sfondo la torre per uffici

Amedeo Pedata — Tesi di Laurea

Vista dell' angolo Sud-Est con il complesso alberghiero

Amedeo Pedata — Tesi di Laurea

Vista di uno degli edifici alberghieri e di parte di un edificio commerciale

Amedeo Pedata — Tesi di Laurea

Scorcio della corte d' ingresso alla chiesa e dell' edificio parrocchiale

Amedeo Pedata — Tesi di Laurea

Vista a volo di uccello dell' intervento.

Amedeo Pedata — Tesi di Laurea

Schema degli ambiti funzionali. Rosso: residenze. Arancione: alberghi. Verde: chiesa ed edificio parrocchiale. Azzurro: uffici e commerciale.

Amedeo Pedata — Tesi di Laurea

Abaco aggregazioni e funzioni

Amedeo Pedata — Tesi di Laurea

Sezione AA

Amedeo Pedata — Tesi di Laurea

Sezione BB

Amedeo Pedata — Tesi di Laurea

Sezione CC

Amedeo Pedata — Tesi di Laurea

Sezione DD


ExValtrasimeno - Nicola Petaccia, Elena Soltesova, Pietro Speziale

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The purpose for the project of the former Valtrasimeno factory wants to give to the community of Castiglione del Lago a new place, a new landmark, which would give back the spirit and cultural core the whole area of Lake Trasimeno. The concept of Permaculture, as defined in the competition guidelines, become the principle that generate the key concepts of the project. Different places are re-developed and re-elaborate according to the Permaculture. The centre of activity will became the gate of the city, it comes from the recovery of the former factory; urban gardens will be areas for specialized farming dedicated to the community; the cultivated area, more external will be destinate to extensive production; and finally, the natural area, close to the lake to preserve the biodiversity.

Nicola Petaccia, Elena Soltesova, Pietro Speziale — ExValtrasimeno

The architectural design follow a process, a flow of operations and demolition, recovering and increasing the existing, working with the soil and generating new visuals. That project intends to create a new urban landscape, playing on different layers of land and with the intent to guide the flux to a single focal point: the former factory. It will become a new reference location, the city gate, giving to the users the advance to move and benefit of the entire area.

Nicola Petaccia, Elena Soltesova, Pietro Speziale — ExValtrasimeno

The recovery of the four blocks of the factory will provide inside large areas for culture with spaces for library, study areas, tourist info point and a conference room. It is also provided thought the addition of a new volume on the top roof, a restaurant with the view on the lake and the city. Besides the recovery of the existing building will be destined to a receptive functions with a guest house for visitors.

Nicola Petaccia, Elena Soltesova, Pietro Speziale — ExValtrasimeno

Behind the factory will be developed the new intervention. The new buildings are generated as raising of the ground pointing out to the former Valtrasimeno factory. The new buildings will present a walkable green roof, and its shape stand opposite to the vault of the existing factory. Greenhouses and glass platform roofs are designed to increase the function on the area. The building program will respond to the Permaculture disposition, each building has been designed as a container for a specific function. Such as the norther building will accommodate an exhibition space and a farmer market. Behind another small building will be devoted to small stable, where will be possible to have educational and recreational activities. In the others there will be a yoga gym , connecting to the concept of spiritual well-being of permaculture , in the other a cooking school with the opportunity to have shared kitchen for the community. This way it is to create a virtuous cycle of the products grown in the surrounding fields . Finally the last building is intended as an incubator for small businesses and cultural associations.

Nicola Petaccia, Elena Soltesova, Pietro Speziale — ExValtrasimeno

The realization of the entire project had been imagined to be carried out in more stages over the years. The intent is to have a kind of model can be implemented gradually, starting initially only from the redevelopment former factory to the addition of new buildings.

Nicola Petaccia, Elena Soltesova, Pietro Speziale — ExValtrasimeno

Nicola Petaccia, Elena Soltesova, Pietro Speziale — ExValtrasimeno

Nicola Petaccia, Elena Soltesova, Pietro Speziale — ExValtrasimeno

Nicola Petaccia, Elena Soltesova, Pietro Speziale — ExValtrasimeno

Gymnase de Pérols - bauA, Fabre Mathieu, Frédéric Breysse, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers

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Construction d’un gymnase, comprenant une salle omnisports, un dojo, une salle de gymnastique et un mur d’escalade.

bauA, Fabre Mathieu, Frédéric Breysse, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Gymnase de Pérols

bauA, Fabre Mathieu, Frédéric Breysse, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Gymnase de Pérols

bauA, Fabre Mathieu, Frédéric Breysse, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Gymnase de Pérols

bauA, Fabre Mathieu, Frédéric Breysse, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Gymnase de Pérols

bauA, Fabre Mathieu, Frédéric Breysse, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Gymnase de Pérols

bauA, Fabre Mathieu, Frédéric Breysse, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Gymnase de Pérols

bauA, Fabre Mathieu, Frédéric Breysse, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Gymnase de Pérols

bauA, Fabre Mathieu, Frédéric Breysse, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Gymnase de Pérols

Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC) - Andrea Liconti

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La Chiesa di Spirito Santo sorge nel quartiere di Marina Grande ai piedi del rione Spirito Santo, che prende il nome dall’omonima Chiesa.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Prima dell’attuale edificio ve ne era un altro e questo si desume, da una lapide murata all’esterno della sacrestia. Si desume inoltre che il nuovo tempio fu costruito, con sacrifici, dalla confraternita dei marinai dello Spirito Santo.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Scilla (RC)

L’edificio fu risparmiato dal terribile terremoto del 1783, ma non rimase indenne dal successivo maremoto. Sembra che a cedere sia stata la volta e la copertura , in quanto e’possibile che l’onda di maremoto, penetrando in chiesa li abbia investite dal basso.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Vista Prospetto Sud

I muri e gli elementi architettonici sembrano aver resistito, tanto da consentire un rapido restauro, tornando a risorgere di prima. La Chiesa non pati’ i terremoti del 1807, 1894, 1905, 1908. Subi’ danni durante la seconda guerra mondiale quando una bomba centro’ un’abitazione vicina, le cui macerie si riversarono sulla chiesa distruggendo le prime quattro campate della volta.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Vista prospetto Ovest

Fu pero’ danneggiata dalla mareggiata della notte di Capodanno del 1980. Le onde distrussero parte della sacrestia, non piu’ riedificata fino ad oggi, invadendo cosi’ la navata della chiesa , spaccando banchi, porte, confessionali e recando non pochi danni , ancor oggi visibili, ai marmi e ai muri della chiesa.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Vista prospetto Sud

La chiesa viene sottoposta a diversi restauri nei vari anni, uno, il piu’ significativo, e’ del 1978. Viene rifatta la copertura del tetto sostituendo le tegole antiche (fatte a mano e di bel colore chiaro) con tegole nuove (fatte a macchina e di un colore rosso poco adatto allo stile dell’edificio) e viene operata una ritinteggiatura dell’esterno (e’ in occasione di qu esto restauro che viene asportata la colomba in marmo bianco allegoria dello Spirito Santo situata al centro del timpano del portale principale e non viene piu’ ricollocata).

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Stato di fatto - Pianta livello +3.50m

Dopo la mareggiata del 1980 viene sottoposta a nuovo restauro. E’ rifatta (intonaco e tinteggiatura) la parete esterna lato mare ma l’edificio ausiliario di accesso alla sacrestia non viene ripristinato e al suo posto e’ creata una specie di terrazzino.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Piante vari livelli (-0,5m - +7,50m - +13,50m)

Il restauro della sacrestia ha luogo sostituendo i solai in legno con solette in cemento armato, il rifacimento del pavimento e di tutte le porte (quelle comunicanti con l’esterno sono realizzate in ferro, a protezione da eventuali future mareggiate), mentre le scale interne in legno sono sostituite con altrettante in ferro.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Stato di fatto-Prospetto Nord

Gli anni Novanta segnano l’inizio della rinascita dell’edificio. Vengono restaurate le pregevoli tele collocate n egli altarini laterali, viene fatto un impianto d’illuminazione a norma.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Stato di fatto - Prospetto Sud

Nel 2003, dopo il restauro avvenuto presso la Soprintendenza ai Beni Culturali della Calabria, vengono ricollocate alle pareti laterali i quadri raffiguranti le stazioni della Via Crucis e, nello stesso anno, vengono cambiate le vetrate lato mare.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Stato di fatto - Prospetto Est

Nel 2007, grazie ad un finanziamento regionale, iniziano i lavori di restauro dell’esterno dell’edificio.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Stato di fatto - Prospetto Ovest

Viene sostituito l’intonaco a cemento con una malta adatta per edifici d’epoca, viene rifatta interamente la tinteggiatura delle pareti e vengono pulite e restaurate le parti in pietra di Siracusa.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Stato di fatto - Sezione Torre campanaria

La chiesa di Santo Spirito, ha la classica pianta a croce latina. Una navata centrale, il cui ingresso sfocia sulla piazza antistante. L’abside dietro il quale e’ posta la sagrestia.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Stato di fatto - Sezione Trasversale

Un corpo scala aggiunto con l’ultimo restauro effettuato nel 2003. La cripta, che dimostra l’antichita’ dell’edificio realizzato nel 1752. Il campanile, si innalza al di sopra degli altri edifici, ospitando le campane in bronzo.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Stato di fatto - Sezione Longitudinale

L’intero edificio mostra la sua bellezza con i magnifici intarsi e rilievi interni, il fronte cosi elaborato in tipico stile tardo barocco.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Analisi Proporzioni - Pianta

La colorazione rosea, e’ tipica della pietra di Siracusa, elemento costruttivo disponibile all’epoca, vista la vicinanza con la Sicilia.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Analisi proporzioni - Prospetto Nord

Il sistema costruttivo della chiesa del Santo Spirito in Scilla, e’ un sistema costruttivo fatto da pietra di siracusa sbozzata e malta.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Analisi Proporzioni - Prospetto Sud

Lo spessore molto pronunciato delle mura, ha permesso all’intero edificio di resistere a ben 4 terremoti che si sono abbattuti sul territorio calabrese, tra cui quello piu’ distruttivo del 1752.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Analisi degrado - Prospetto Ovest

La copertura e’ realizzata secondo il tipico sistema costruttivo dell’epoca, fatto da capriate in legno, e coppi in laterizio.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Analisi degrado - Prospetto Est

Non avendo strumenti di misurazione precisa, all’epoca della progettazione della chiesa dello Spirito Santo, venne utilizzato un’unita’ di misura proporzionale detto passo itinerario, la cui lunghezza corrispondeva esattamente a 1,84 m, corrispondente a circa 7 palmi, e che era il sistema di misura adoperato nel Regno delle due Sicilie prima del 1840.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Analisi degrado - Prospetto Nord

In pianta e in prospetto poi, si puo’ vedere l’importanza del sistema di proporzioni auree, tramandato dall’antichita’ con l’architettura greca.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Analisi degrado - Prospetto Sud

La pianta e i due prospetti sono tutti e due perfettamente racchiudibili in un rettangolo aureo.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Progetto - Risistemazione Piazza

Come visibile nella foto accanto, e’ indispensabile un operazione di stilatura dei giunti murari, che nella precedente operazione di restauro e’ stato malamente fatta.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Progetto - Modifiche prospetto Sud

La stilatura consiste nel rifinire nella parte esterna le connessioni tra i mattoni o le pietre di una muratura, riempendo dapprima gli spazi vuoti con malta e poi passando un ferro nelle connessioni medesime in modo da togliere le sbavature e formare un piccolo solco ben delineato.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Progetto - Modifiche prospetto Nord

Nel caso specifico, prima di effettuare questa operazione sara’ necessario andare a pulire totalmente l’operazione di stilatura mal fatta.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Progetto - Modifica prospetto Est

IL recupero di edifici esistenti deve essere coerente con gli standard di benessere termo-igrometrico ambientale e coerenti con i decreti legge vigenti.

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Progetto - Modifiche prospetto Ovest

L’intonaco deve: avvolgere in modo continuo ed omogeneo la superficie muraria apportandovi importanti vantaggi in termini di: · Resistenza termica · Inerzia termica · Equilibrio igrometrico · Salubrita’ ambientale

Andrea Liconti — Chiesa Santo Spirito a Scilla (RC)

Prospetto Chiesa Santo Spirito

Gli intonaci adatti devono essere una miscela anidra a base di materiali naturali: calce idraulica, caolina, perlite espansa, farine di sughero, aggregati selezionati, agenti stabilizzanti, specifici composti antisalini e fibre di rinforzo.

Deve essere una malta macrocellulare, fortemente traspirante, composta da calce idraulica naturale bianca, inerti minerali leggeri con caratteristiche termoisolanti e additivi aeranti.

Grazie alla sua elevata porosita’ e’ idonea per forzare il prosciugamento dei muri, accelerando l’evaporazione dell’umidita’ trasmessa dal supporto, consentendo alle strutture murarie di raggiungere in breve tempo il naturale equilibrio igrometrico.

Un intonaco di questo tipo quindi: · realizza una protezione termica continua · incrementa l’attitudine dei corpi murari ad immagazzinare il calore · rende la parete traspirante, in modo tale da non far ristagnare l’umidita’ con conseguente distacco dell’intonaco stesso · puo’ essere agevolmente messo in opera sia manualmente(cazzuola e frattazzo) che meccanicamente(mediante pompe intonacatrici dotate di mescolatore)

La chiesa di Santo Spirito, e’ stata con il passare degli anni letteralmente inghiottita dalla costruzione degli edifici intorno ad essa che quindi creano una piccola piazza chiusa su tutti i lati e accessibile solo dal lato ovest per entrare sul sagrato della chiesa.

La piccola piazza viene cosi ri-pavimentata, creando un gioco circolare caratterizzato da inserti chiari e scuri, marmo e porfido rispettivamente.. Inoltre sul lato ovest, vista l’eccessiva vicinanza delle autovetture che parcheggiano in modo selvaggio nelle vicinanze del muro dell’antica costruzione, si e’ pensato di disporre un marciapiede che permetta di tenere lontano il traffico dalla struttura, e creare uno spazio per le sedute e gli elementi di illuminazione pubblica.

Per quanto riguarda invece i prospetti, si e’ pensato di effettuare delle piccole modifiche prettamente estetiche, ma anche tecniche. Inserire sotto le linee di gronda dei coppi di laterizio capovolti che sporgano leggermente rispetto al tetto, in modo da allontanare l’acqua dal muro ed evitare i fastidiosi fenomeni di colatura e macchie.

Inserire dei piccoli frammenti di cocciopesto in alcuni punti delle modanature in pietra che caratterizzano il prospetto, per creare un tipo di pendenza leggermente piu’ pronunciata, e quindi un defluire dell’acqua piu’ veloce per evitare fenomeni di colatura o anche distacco della pietra. Nella parte inferiore del prospetto ovest, invece, si e’ pensato di continuare la zoccolatura presente sul prospetto Nord, anche per unire il prospetto con la linea di terra, caratterizzata adesso da una pavimentazione.

casa B_O - Domenico Succurro

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L’ intenzione progettuale era quella di riqualificare la zona living dell’ immobile. Particolare attenzione è stata posta sulla tipologia di illuminazione, di tipo indiretto ed a led. L’ inserimento di alcuni materiali, come il multistrato effetto acciaio, ha permesso di dare un tocco di modernità in un contesto classico. L’angolo adibito a verde è stato realizzato su disegno. Questo ha permesso di riempire un vuoto architettonico riuscendo a dare forte personalità alla zona ingresso. Altri particolari architettonici hanno permesso di inserire una cappottiera, vani decoder, tende a sospensione.

Domenico Succurro — casa B_O

Anno di realizzazione : 2014 Località : San Giovanni in Fiore (cs)

Domenico Succurro — casa B_O

Domenico Succurro — casa B_O

Domenico Succurro — casa B_O

Domenico Succurro — casa B_O

Domenico Succurro — casa B_O

Domenico Succurro — casa B_O

Domenico Succurro — casa B_O

Domenico Succurro — casa B_O

Domenico Succurro — casa B_O

Domenico Succurro — casa B_O

Block 42 - AZPML (Alejandro Zaera-Polo and Maider Llaguno Architecture), Projmetal, Inigo Arrien, Pablo De Sola Montiel, Manuel Eijo, Guillermo Fernandez-Abascal

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Striated Landscape

AZPML (Alejandro Zaera-Polo and Maider Llaguno Architecture), Projmetal, Inigo Arrien, Pablo De Sola Montiel, Manuel Eijo, Guillermo Fernandez-Abascal — Block 42

Aerial view

Reference to the rails and infrastructural lines: Departing from the image of the rails and the infrastructural flows, the masterplan is formalized as an striated landscape. The striation is oriented North-South parallel to the Boulevard Dorda Stanojevic and xxx and perpendicular to the infrastructural elements of the rail tracks, tram lines and the highway that crosses the site from East to West. This directionality suggests a dialogue with the language of the railway sleepers and the movement of the urban and traffic flows.

AZPML (Alejandro Zaera-Polo and Maider Llaguno Architecture), Projmetal, Inigo Arrien, Pablo De Sola Montiel, Manuel Eijo, Guillermo Fernandez-Abascal — Block 42

Night view

Reconnecting the site Today, the infrastructural elements present in the site create a physical barrier that divides the area of intervention in two. With our proposal we aim at re-sewing the site to build a continuous urban fabric. Through the striated landscape, we propose to enhance the continuity of the North-South axis. In this direction, a permeable fabric is proposed to connect both sides of the infrastructural elements. Through the striation we introduce two new public avenues (the stations avenue and the commercial avenue) that will connect the Milutina Milankovica boulevard and Jurija Gagarina. These new avenues will build a physical connection with the Arena, suggesting a permeable connectivity in this historical axis.

AZPML (Alejandro Zaera-Polo and Maider Llaguno Architecture), Projmetal, Inigo Arrien, Pablo De Sola Montiel, Manuel Eijo, Guillermo Fernandez-Abascal — Block 42

Train Station

Flexibility and Resilience The striated landscape does not respond to a specific form. Is a system that can grow over time and that can adapt to the market needs by adjusting its programmatic content or managing the construction in phases.

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Bus Station

The project could be developed in several phases. In the first phase, the bus and train stations and the stations avenue could be developed. In the second phase, the shopping area A and the shopping avenue could be developed. In phase 3 the shopping area B would be developed (we need to describe this in more detail and add diagrams etc). The buildings proposed facing Milutina Milankovica boulevard and Jurija Gagarina host residential and commercial spaces. These can also be easily developed in phases. They formally suggest an unfinished language, an aggregative system that will remain aesthetically consistent across the different phasing stages.

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Roof plan

The programmatic resilience, has also been one of the main aspects taken into account. The systems proposed for both elements; the striated landscape and the tower buildings, are flexible systems that allow for programmatic changes that can adjust to changes in the market. For instance the station and commercial areas could be expanded or reduced according to the needs. In the same way, the towers are designed as generic floor plans that can host both commercial and residential uses. Therefore if there is a higher demand for commercial spaces, some towers that host residential uses can be changed to commercial or vice versa. The proposed floor plans for the towers are 600m2, 800m2 and 1000m2(24.3×24.3 , 24.3×32.4 and 32.4×32.4 we have to extend on this referring to local refs and add diagrams etc). Also in order to produce larger floorplates that could host more corporate companies, some towers are linked creating 1800m2 floorplates.

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Axonometric view

The Stations In order to capitalize on the people flows that will move through the site, we propose to concentrate the transport infrastructure composed by the train and bus stations and the shopping areas in the same building system within the striated landscape. This strategy will produce an important transport hub for the city of Belgrade, turning this area in one of the key sites for commercial and residential spaces.

AZPML (Alejandro Zaera-Polo and Maider Llaguno Architecture), Projmetal, Inigo Arrien, Pablo De Sola Montiel, Manuel Eijo, Guillermo Fernandez-Abascal — Block 42

Descrption

The 3rd (Avenue of the stations): We introduce a new avenue that will connect the Northern and Southern sides of the site. Aligned with the existing passage, the bus station is located in the Southern end of the street while the Train station in the Northern end. The arrival and departure areas and the drop off zone are situated towards the West of the avenue. (this needs to be described in more detail and diagram). This covered public street will be the main artery of the site, where shooping areas, cafes, visitors, travellers…will come together.

AZPML (Alejandro Zaera-Polo and Maider Llaguno Architecture), Projmetal, Inigo Arrien, Pablo De Sola Montiel, Manuel Eijo, Guillermo Fernandez-Abascal — Block 42

Ground Floor Plan

Stations and Shopping mall: Structure: A lightweight and large span structural system is proposed to enable the maximum interior flexibility to organize the station spaces and the shopping center. The vertical structural support is composed by a tree-like structural landscape arranged by diagonal steel frames in the East-West axis. On these steel members, the striated roof-landscape rests. While addressing the main North-South directionality, the striation builds the structural section to host the truss beams spanning in this direction. The trusses formalize the folds of the striated landscape. The combination of large vertical steel branches, and the structural striation, creates a ‘structure free’ interior space that allows for a free movement of pedestrian, traffic and good flows. This structural system will also minimize the construction time by reducing the amount of work on site. It will also optimize the off site production process given the nature of its repetitive structural elements. It will also enable future programmatic changes and incorporation of new mezzanine levels.

AZPML (Alejandro Zaera-Polo and Maider Llaguno Architecture), Projmetal, Inigo Arrien, Pablo De Sola Montiel, Manuel Eijo, Guillermo Fernandez-Abascal — Block 42

Sections

Roof: Following the striation, in the same linear arrangement, green roofs are proposed. In order to encourage biodiversity a variety of plants are introduced for the different striation bands (please specify the plants). These green roofs will improve the energy performance of the station and shopping center. The greater insulation offered by green roofs will reduce the amount of energy needed to moderate the temperature of the stations and retail spaces, as roofs are the sight of the greatest heat loss in the winter and the hottest temperature in the summer. Green roofs will also maximize rainwater collection and reduce storm water runoff. As opposed to impervious surfaces, through the daily dew and evaporation cycle, green surfaces will also cool the microclimate in the area during summer. Some bands will be clad with solar panels for renewable energy production and reduction of consumption and pollutant release.

AZPML (Alejandro Zaera-Polo and Maider Llaguno Architecture), Projmetal, Inigo Arrien, Pablo De Sola Montiel, Manuel Eijo, Guillermo Fernandez-Abascal — Block 42

Different Phases

Towers Structure: Concrete core and steel shell structure envelope to enable a maximum interior space flexibility. The floor-plate depths are Xm to enable natural ventilation and access of direct sunlight while reducing energy demands for cooling and lighting.

AZPML (Alejandro Zaera-Polo and Maider Llaguno Architecture), Projmetal, Inigo Arrien, Pablo De Sola Montiel, Manuel Eijo, Guillermo Fernandez-Abascal — Block 42

Axonometric view

Facades: A light unitized cladding is proposed. This system allows a large pallet of materials that could be deployed by the end user.

AZPML (Alejandro Zaera-Polo and Maider Llaguno Architecture), Projmetal, Inigo Arrien, Pablo De Sola Montiel, Manuel Eijo, Guillermo Fernandez-Abascal — Block 42

Detail

Roofs and terraces: Green surfaces are proposed for the roofs and terraces that appear at different levels. These spaces aim at encouraging the direct contact with nature from the commercial spaces as well as to create outdoor green community spaces in residential buildings. In the same way as for the station and shopping area, the greater insulation offered by green roofs will reduce the amount of energy needed to moderate the temperature of the commercial and residential spaces. Also in this case the roofs will be partially cladded with solar planels for renewable energy production.

Landscape: Hard surfaces – Composed by ceramic tiles and prefabricated concrete panels (please extend/adjust according to local references). These materials will contribute for a maximization of Co2 storage. Water surfaces – Water evaporation for adiabatic cooling. Water bands are introduced to to encourage adiabatic cooling to regulate the local microclimate and reduce the pollutant concentration. Green surfaces- To encourage biodiversity, (describe the species of grass/planting) are proposed and organized following the same banded organization.

Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità - Vincenzo Corrado, gianluca cagnetta, Mascellaro & Mastrodonato Associati, Michele Mastrodonato

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Vincenzo Corrado, gianluca cagnetta, Mascellaro & Mastrodonato Associati, Michele Mastrodonato — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

PLANIMETRIA DEL COMPLESSO PARROCCHIALE

Vincenzo Corrado, gianluca cagnetta, Mascellaro & Mastrodonato Associati, Michele Mastrodonato — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Vincenzo Corrado, gianluca cagnetta, Mascellaro & Mastrodonato Associati, Michele Mastrodonato — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Vincenzo Corrado, gianluca cagnetta, Mascellaro & Mastrodonato Associati, Michele Mastrodonato — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Vincenzo Corrado, gianluca cagnetta, Mascellaro & Mastrodonato Associati, Michele Mastrodonato — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Vincenzo Corrado, gianluca cagnetta, Mascellaro & Mastrodonato Associati, Michele Mastrodonato — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Vincenzo Corrado, gianluca cagnetta, Mascellaro & Mastrodonato Associati, Michele Mastrodonato — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Vincenzo Corrado, gianluca cagnetta, Mascellaro & Mastrodonato Associati, Michele Mastrodonato — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Pianta della chiesa

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pianta del livello interrato

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sezioneAA

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sezioneBB

Vincenzo Corrado, gianluca cagnetta, Mascellaro & Mastrodonato Associati, Michele Mastrodonato — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

sezioneCC

Vincenzo Corrado, gianluca cagnetta, Mascellaro & Mastrodonato Associati, Michele Mastrodonato — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

sezioneDD

Vincenzo Corrado, gianluca cagnetta, Mascellaro & Mastrodonato Associati, Michele Mastrodonato — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

Vincenzo Corrado, gianluca cagnetta, Mascellaro & Mastrodonato Associati, Michele Mastrodonato — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

arredi sacri

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tavola1

Vincenzo Corrado, gianluca cagnetta, Mascellaro & Mastrodonato Associati, Michele Mastrodonato — Nuovo complesso parrocchiale della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità

tavola2

Design Francesco Giannattasio per NATEVO - Francesco Giannattasio

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Una gamma di arredi che si distinguono per una precisa particolarità: integrano al loro interno LED in grado di illuminare totalmente l’ambiente in cui vengono collocati. Forme geometriche e linee decise per un design di rottura, ma al tempo stesso straordinariamente funzionali.

Francesco Giannattasio — Design Francesco Giannattasio per NATEVO

BOA l’armadio aperto Segno netto e deciso per un appendi abiti dallo spirito ludico e dal sapore provvisorio, risolto con un tubolare in metallo luminoso avvolgente come un serpente.

Francesco Giannattasio — Design Francesco Giannattasio per NATEVO

SQUARE Lo specchio square è uno spazio riflettente dal taglio determinato e rigoroso, con sorpresa:infatti l’oggetto contiene una cavità dove è possibile collocare dei fiori oppure utilizzarlo come portaombrelli.

Francesco Giannattasio — Design Francesco Giannattasio per NATEVO

FOLD Vaso contenitore caratterizzato da una trama geometrica realizzata al taglio laser, immediato il rimando ai trafori arabi delle moschee, ma anche più vicino alla nostra cultura, il sapore delle trame dei lavori ad uncinetto dei pizzi e dei merletti.


131 Logements sociaux et une crèche collective - Ciel Rouge , Henri Gueydan

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L’enjeu est d’accomplir une intégration urbaine en s’orientant vers une logique de développement durable (BBC/HQE/plan climat ville de Paris). L’architecture donne une réponse à l’Histoire, les proportions d’un urbanisme existant se mêlent aux velléités d’une nouvelle époque. L’engagement clair de la RIVP pour les considérations d’environnement donnera au quartier un nouvel élan. L’ensemble s’immiscera dans des gabarits et des prospects pour une occupation maximale. La volumétrie faite d’angles, d’angles coupés, de retours, permettra des prises de jours différemment orientées. Le front bâti rayonnera de ses colonnes arbres, ses logements et de sa crèche pour une une part de rêve au coeur de la ville.

Ciel Rouge , Henri Gueydan — 131 Logements sociaux et une crèche collective

©StephaneAboudaram

Ciel Rouge , Henri Gueydan — 131 Logements sociaux et une crèche collective

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Ciel Rouge , Henri Gueydan — 131 Logements sociaux et une crèche collective

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Ciel Rouge , Henri Gueydan — 131 Logements sociaux et une crèche collective

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Ciel Rouge , Henri Gueydan — 131 Logements sociaux et une crèche collective

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Ciel Rouge , Henri Gueydan — 131 Logements sociaux et une crèche collective

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Ciel Rouge , Henri Gueydan — 131 Logements sociaux et une crèche collective

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Ciel Rouge , Henri Gueydan — 131 Logements sociaux et une crèche collective

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Ciel Rouge , Henri Gueydan — 131 Logements sociaux et une crèche collective

Ciel Rouge , Henri Gueydan — 131 Logements sociaux et une crèche collective

Ciel Rouge , Henri Gueydan — 131 Logements sociaux et une crèche collective

Ciel Rouge , Henri Gueydan — 131 Logements sociaux et une crèche collective

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Addizione cimitero di Urago d'Oglio - Studio ass. "SEZIONE D'ARCHITETTURA"

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Il progetto è finalizzato alla realizzazione, di 180 nuovi loculi, un corpo servizi e la messa a norma, per quanto riguarda il superamento delle barriere architettoniche, di una parte interrata del Cimitero esistente di Urago d’Oglio. Con inoltre la formazione di un nuovo accesso in lato sud di collegamento alla viabilità esistente.

Studio ass. "SEZIONE D'ARCHITETTURA" — Addizione cimitero di Urago d'Oglio

La nuova addizione si fonda sul presupposto di liberare l’abside della chiesa di San Pietro dal corpo dei servizi esistenti per realizzare un ampio varco, di collegamento al nuovo campo, attorno al quale si costruiscono appunto tutti gli elementi funzionali del nuovo cimitero.

Studio ass. "SEZIONE D'ARCHITETTURA" — Addizione cimitero di Urago d'Oglio

Questo nuovo campo si caratterizza come recinto, con un proprio ingresso, rapportandosi tuttavia ai campi storici e generando con essi una nuova definizione spaziale, non basata soltanto sugli assi prospettici e visivi, ma anche nell’articolazione dei volumi e degli elementi architettonici che costituiscono la nuova addizione.

Studio ass. "SEZIONE D'ARCHITETTURA" — Addizione cimitero di Urago d'Oglio

L’opera risulta composta da tre blocchi e dai relativi muri del recinto che definiscono, con le preesistenze storiche, un campo a verde centrale.

Studio ass. "SEZIONE D'ARCHITETTURA" — Addizione cimitero di Urago d'Oglio

I corpi di fabbrica sono costituiti dal blocco degli ingressi con i servizi cimiteriali, collegato per mezzo di un porticato al corpo lineare dei loculi, mentre sul lato opposto stanno in sequenza cinque tombe di famiglia collegate da un basamento attrezzato con aiuole e sedute.

Studio ass. "SEZIONE D'ARCHITETTURA" — Addizione cimitero di Urago d'Oglio

Sull’area esterna del recinto cimiteriale è prevista la nuova viabilità di accesso, ciclo pedonale e veicolare. A completamento delle sistemazioni esterne un’area a verde, organizzata su uno spalto piantumato che serve a contenere e mitigare le viste verso alcune aree di espansione del paese.

OFFICE BLOCK FOR PROPERTY DEVELOPMENT COMPANY SEM - Philippe Samyn and Partners

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The original building was a traditional construction dating from the 1960s, which had become obsolete and needed far-reaching renovation in order for it to meet the users’ new requirements.

Philippe Samyn and Partners — OFFICE BLOCK FOR PROPERTY DEVELOPMENT COMPANY SEM

The building’s structure was stripped bare. The façade’s decorative interfenestrations were all removed in order to provide a panoramic view of the Royal Park and the whole of the south of Brussels.

Philippe Samyn and Partners — OFFICE BLOCK FOR PROPERTY DEVELOPMENT COMPANY SEM

The old non-insulated stone-clad façade with aluminium window frames made way for a new façade in wood with abundant glass surfaces and fitted with adjustable bamboo sun-screen Venetian blinds.

Philippe Samyn and Partners — OFFICE BLOCK FOR PROPERTY DEVELOPMENT COMPANY SEM

A curtain of fixed glass louver blades in a stainless steel frame protects the wood on floors 1 to 5 from the rain, and is supplemented by a continuous glazed canopy on the sixth storey.

Philippe Samyn and Partners — OFFICE BLOCK FOR PROPERTY DEVELOPMENT COMPANY SEM

On the ground floor, as well as at the corner of the two front elevations and at the party walls, the protection afforded by the louver-blade curtain is broken and the façade is clad in stainless steel.

Philippe Samyn and Partners — OFFICE BLOCK FOR PROPERTY DEVELOPMENT COMPANY SEM

Contrary to the pre-works situation, it is now the very structure of the building that provides the directing line of the façade, in the form of a large wooden grid. The frames of the door-windows, also in wood, are set back – an arrangement that visually detaches the grid from the structure and creates small balconies that can be accessed from inside and are protected from the wind and rain by the glass louver-blades.

Philippe Samyn and Partners — OFFICE BLOCK FOR PROPERTY DEVELOPMENT COMPANY SEM

The sun-screen blinds, fitted on the outside but protected from the wind and rain, remove any risk of overheating due to solar radiation. They also mean that the incidence of natural light can be adjusted efficiently, whilst nonetheless avoiding blinding light.

Philippe Samyn and Partners — OFFICE BLOCK FOR PROPERTY DEVELOPMENT COMPANY SEM

The fitting out of the interior is also characterised by the abundant use of wood. The bamboo of the exterior blinds is also used in the superstructure floor covering of all the floors, and in all the interior wood finishings.

Philippe Samyn and Partners — OFFICE BLOCK FOR PROPERTY DEVELOPMENT COMPANY SEM

The interior stairwell, of a triangular arrangement with rounded corners, is kept in its original state with its terrazzo facing.

Philippe Samyn and Partners — OFFICE BLOCK FOR PROPERTY DEVELOPMENT COMPANY SEM

Parking places, of which there were none in the old building, have been created in the rear courtyard on the ground floor, and in the buildings’ basements. The former are accessed via a carriage entrance, and the latter via the building next door, which belongs to the same owner.

Philippe Samyn and Partners — OFFICE BLOCK FOR PROPERTY DEVELOPMENT COMPANY SEM

Philippe Samyn and Partners — OFFICE BLOCK FOR PROPERTY DEVELOPMENT COMPANY SEM

Philippe Samyn and Partners — OFFICE BLOCK FOR PROPERTY DEVELOPMENT COMPANY SEM

Philippe Samyn and Partners — OFFICE BLOCK FOR PROPERTY DEVELOPMENT COMPANY SEM

Kindergarten - Lora Nurkova, Giorgio Poligioni , Alessandro Pirisi

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Construction of a high quality environmental nursery for 50 infants. The geometry of the project is the direct result of its implantation in an existing school complex. The nursery is based and developed on single level, ground floor, avoiding any kind of barriers and offering a direct contact with nature. The nursery building is oriented and placed on site according the most efficient solution for a bioclimatic approach to the project- destributing the rooms along the south border of the plot and giving them open space for activities facing north. This allows the users to have a good comfort of temperature and distance from the existing school. Our priority is an energy-saving buyilding system (low-energy building standards) that thanks to its characteristic will manage to design a good quality environment with a sustainable impact. The building is thought to have the most efficient impact on the surrounding envirorment following italian laws for public and educational buildings. The structure is made of X-LAm, a timber construction system that thanks to its isolation feature and its pre-fabricable panels is a perfect solution for reduce contruction costs on site and heat transfer.

Lora Nurkova, Giorgio Poligioni , Alessandro Pirisi — Kindergarten

View

Lora Nurkova, Giorgio Poligioni , Alessandro Pirisi — Kindergarten

Plan

Lora Nurkova, Giorgio Poligioni , Alessandro Pirisi — Kindergarten

Section

Lora Nurkova, Giorgio Poligioni , Alessandro Pirisi — Kindergarten

View

Lora Nurkova, Giorgio Poligioni , Alessandro Pirisi — Kindergarten

Schemes

Lora Nurkova, Giorgio Poligioni , Alessandro Pirisi — Kindergarten

Bioclimatic scheme

Réhabilitation du théâtre Molière - Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Vincent Speller, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers

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Rénovation du théâtre Molière comprenant la restructuration de la cage de scène et du parterre de la grande salle. La création d’une petite salle de spectacle (100pl), de locaux administratifs et de loges. Création d’un théâtre temporaire dans un chaix pour le maintien de l’activité du théâtre durant la période de travaux (400 pl).

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Vincent Speller, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Réhabilitation du théâtre Molière

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Vincent Speller, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Réhabilitation du théâtre Molière

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Vincent Speller, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Réhabilitation du théâtre Molière

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Vincent Speller, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Réhabilitation du théâtre Molière

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Vincent Speller, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Réhabilitation du théâtre Molière

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Vincent Speller, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Réhabilitation du théâtre Molière

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Vincent Speller, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Réhabilitation du théâtre Molière

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Vincent Speller, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Réhabilitation du théâtre Molière

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Vincent Speller, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Réhabilitation du théâtre Molière

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Vincent Speller, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Réhabilitation du théâtre Molière

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Vincent Speller, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers — Réhabilitation du théâtre Molière

Ristrutturazione di un Casale - Giacomo Cattani

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Il progetto prevede il restauro di una cascina di montagna attualmente in abbandono. Lo stile proposto è tipico dello chalet di montagna, per creare un’atmosfera calda ed accogliente. Il progetto, internamente, si sviluppa su due livelli. Al piano terra trovano spazio, oltre ad un atrio di ingresso, due camere matrimoniali ed il bagno. Gli spazi sono delimitati da pareti/armadi su misura, limitando la creazione di murature aggiuntive solamente nelle pareti del bagno. Il piano primo è open space, rappresentato dalla zona living/cottura. Il sapore rustico è evidenziato dalla cucina di legno con piano in pietra naturale, dalla stufa economica con piano in ghisa, dal grande tavolo realizzato con assi di recupero, dallo spazio focolare attorno al camino in pietra e dai travetti del tetto a vista. Il pavimento, il soffitto e le pareti sono rivestiti da assi in legno di recupero, mentre nella zona cottura si sono utilizzate piastrelle di ceramica/maiolica. Completa l’intervento il recupero di un vecchio volume esterno, adibito al deposito degli atrezzi, trasformandolo in una sauna in legno di abete. All’esterno è stato creato un percorso in pietra intorno alla cascina, delimitato da fioriere. L’illuminazione esterna avviene tramite lampade a parete e faretti a led incassati nella pavimentazione.

Giacomo Cattani — Ristrutturazione di un Casale

reder esterno

Giacomo Cattani — Ristrutturazione di un Casale

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Giacomo Cattani — Ristrutturazione di un Casale

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Giacomo Cattani — Ristrutturazione di un Casale

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Giacomo Cattani — Ristrutturazione di un Casale

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Giacomo Cattani — Ristrutturazione di un Casale

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Giacomo Cattani — Ristrutturazione di un Casale

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Giacomo Cattani — Ristrutturazione di un Casale

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Giacomo Cattani — Ristrutturazione di un Casale

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Giacomo Cattani — Ristrutturazione di un Casale

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Théâtre temporaire du chai Skalli - Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers, Vincent Speller

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Construction d’un théâtre temporaire de 400 places dans un chai.

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers, Vincent Speller — Théâtre temporaire du chai Skalli

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers, Vincent Speller — Théâtre temporaire du chai Skalli

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers, Vincent Speller — Théâtre temporaire du chai Skalli

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers, Vincent Speller — Théâtre temporaire du chai Skalli

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers, Vincent Speller — Théâtre temporaire du chai Skalli

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers, Vincent Speller — Théâtre temporaire du chai Skalli

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers, Vincent Speller — Théâtre temporaire du chai Skalli

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers, Vincent Speller — Théâtre temporaire du chai Skalli

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers, Vincent Speller — Théâtre temporaire du chai Skalli

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers, Vincent Speller — Théâtre temporaire du chai Skalli

Fabre & Speller architectes, bauA, Xavier Fabre, Frédéric Breysse, Fabre Mathieu, Stéphane Labatut, Balthasar Sievers, Vincent Speller — Théâtre temporaire du chai Skalli

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Casa EM - Elisa Manelli studio

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L’appartamento è collocato in una palazzina settecentesca del centro storico bolognese. L’intervento rinnova lo spazio esistente ridefinendo la distribuzione degli ambienti per la creazione della seconda camera da letto. Il progetto inserisce la cucina, composta da due volumi di diverse altezze, nella zona living. Come fosse un elemento plastico, il blocco cucina è studiato in ogni parte per svolgere una funzione contenitiva: nella sua schiena è ricavata la libreria che funge da filtro per la zona ingresso; sui suoi fianchi è ricavata la dispensa. Nella parete di fondo del soggiorno emergono le vecchie tinte del muro e i decori a stencil originari. Nella parte restante dell’abitazione il collegamento tra gli spazi è regolato da pannelli scorrevoli in tessuto che creano un filtro visivo tra la zona notte e la zona giorno.

Elisa Manelli studio — Casa EM

Elisa Manelli studio — Casa EM

Elisa Manelli studio — Casa EM

Elisa Manelli studio — Casa EM

Elisa Manelli studio — Casa EM

Elisa Manelli studio — Casa EM

Elisa Manelli studio — Casa EM

Elisa Manelli studio — Casa EM

Photo by Fabio Mantovani. © Fabio Mantovani

Elisa Manelli studio — Casa EM

Elisa Manelli studio — Casa EM

Elisa Manelli studio — Casa EM

Elisa Manelli studio — Casa EM

Elisa Manelli studio — Casa EM

Apartment I - Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas

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The existing apartment is part of a block of apartment building in the centre of Athens with no architectural value and is characterized by its oblong form of inner dimensions 18.10m x 3.60m. The layout of the 60’s wasted square meters in the entrance lobby, providing space for the creation of only one bedroom. The architectural intervention aimed at the development of an additional bedroom in place of the kitchen and the shift of the latter in way of the entrance lobby. By providing an inclination both at the new dividing wall of the kitchen and the corridor ceiling, an optical illusion was created which brings out the oblong form of the apartment.

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

PROJECT TEAM: Arch. Athanasios TZOKAS www.tzokasarchitects.com Arch. Fotis DALIANIS www.dkat.gr

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

CONSTRUCTION: D Construction’s www.dkat.gr

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Fotis Dalianis, Athanasios Tzokas — Apartment I

Fotis Dalianis & Athanasios Tzokas

Lido Kamaraton Melibeach - Marina di Camerota - Arch. Germana Frangione

Forms of Freedom - La Biennale di Venezia

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Forms of Freedom.
African Independence and Nordic Models Several Nordic architects and planners 1960-80

Commissioner: The National Museum of Art, Architecture and Design, Norway.
Deputy Commissioner: Museum of Finnish Architecture and The Swedish Centre for Architecture and Design.
Curator: Nina Berre.
Deputy Curator:Gro Bonesmo.

La Biennale di Venezia — Forms of Freedom

La Biennale di Venezia — Forms of Freedom

La Biennale di Venezia — Forms of Freedom

La Biennale di Venezia — Forms of Freedom

La Biennale di Venezia — Forms of Freedom

La Biennale di Venezia — Forms of Freedom

La Biennale di Venezia — Forms of Freedom

Mountains beyond Mountains - La Biennale di Venezia

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Urbanus (Meng Yan, Wang Hui, Liu Xiaodu), Duoxiang Studio (Lu Xiang, Jia Lianna, Chen Long, Hu Xian), Open Architecture (Li Hu, Huang Wenjing), To Meet You graphics (Liu Zhizhi, Guang Yu, Nod Young), Stanislaus Fung , Dai Chun , Gao Yan, Zhang Jian, Xin Zhong, Xiaowei Han, Yang Shi, Boxu Chen

Commissioner: China Arts & Entertainment Group (CAEG).
Deputy Commissioner: Zhang Yu.
Curator: Jiang Jun.

La Biennale di Venezia — Mountains beyond Mountains

La Biennale di Venezia — Mountains beyond Mountains

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La Biennale di Venezia — Mountains beyond Mountains

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