C-NRGY è il progetto del nuovo centro di Cenate Sopra: un progetto che si propone non solo di disegnare una nuova piazza e un nuovo edificio polifunzionale, ma che vuole offrire la visione di un nuovo spazio destinato alla collettività, che è in grado di raccogliere e mettere in connessione le funzioni pubbliche e i luoghi del vivere comune.
C-NRGY è quindi, in primo luogo, SINERGIA intesa come la presenza di varie parti che, lavorando assieme, producono effetti positivi da cui tutte possono trarre beneficio. Sinergia di funzioni, poiché la volontà di raggruppare i principali servizi pubblici del comune all’interno dello stesso contenitore consente di ottimizzare l’uso degli spazi e soprattutto di razionalizzarne la fruizione, ma anche sinergia di luoghi, che si raccolgono attorno a questo nuovo edificio generando, con la loro presenza, un vero centro.
C-NRGY, però, è anche ENERGIA, perché un progetto che guarda al futuro, soprattutto se è un progetto che mira a rappresentare un’intera comunità, non può prescindere da una riflessione sul consumo delle risorse e da una presa di posizione rispetto al tema energetico. C-NRGY propone un edificio a basso consumo che sfrutta tecniche passive e tecnologie impiantistiche innovative per minimizzare il suo impatto sull’ambiente, un edificio “visibilmente efficiente”, in cui gli aspetti positivi della gestione energetica sono dichiarati e messi in mostra per poter essere di esempio alla collettività che d’altra parte, in questo caso, ha l’occasione di testare il funzionamento del sistema edificio-impianto anche dall’interno.
Sinergia e energia sono dunque le parole chiave del progetto, ma perchè la C?
C perchè tutto il progetto è modellato sulle esigenze di un luogo specifico e le risposte che si propongono derivano dalle specificità offerte dal contesto, senza accettare soluzioni precostituite. C come Cenate Sopra, quindi; e anche C come centro, la domanda a cui C-NRGY risponde.
Masterplan
© Roberto Adami . Published on April 06, 2013.
GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO
Avendo come punto di partenza l’obiettivo generale di realizzare un nuovo centro cittadino, dalle fasi di conoscenza e analisi delle richieste espresse dall’Amministrazione Comunale attraverso il bando di concorso e dal necessario contatto con il luogo mediante il rilievo sul campo sono stati formulati gli obiettivi specifici sui quali focalizzare l’attenzione progettuale. Da questi derivano le azioni descritte in seguito, che definiscono i criteri di intervento della progettazione.
Questi obiettivi specifici riguardano diversi elementi e diverse scale del progetto, a partire da quella urbana fino a quella di dettaglio, in particolare:
A LIVELLO URBANO•la realizzazione di spazi pubblici non limitati solo alla piazza antistante il nuovo edificio, ma che si espandono nel e si connettono al tessuto urbano esistente;
•la razionalizzazione e messa in sicurezza dei flussi della viabilità e della mobilità lenta, mettendo al primo posto le esigenze del pedone e considerando la centralità dell’area di progetto rispetto ai tanti servizi alla collettività già presenti nell’intorno e a quelli nuovi che saranno inseriti;
A LIVELLO ARCHITETTONICO•la necessità di rapportarsi con le pre-esistenze in modo da instaurare un dialogo utile a dare un senso di armonia complessiva;
•la volontà di dare al progetto un carattere simbolico e un’identità forti, soprattutto dal punto di vista tecnologico;
•la realizzazione di spazi accoglienti, vivibili e accessibili, ispirati ai criteri dello “Universal Design”;
•l’articolazione razionale degli spazi costruiti in relazione al loro uso e alla futura gestione;
•l’esigenza progettuale di far scaturire da una matrice comune sia gli elementi architettonici dell’edificio sia quelli del disegno degli spazi pubblici, senza la quale non è possibile riconoscere un nuovo centro urbano;
A LIVELLO DI DETTAGLIO•l’ottimizzazione delle prestazioni energetiche dell’edificio.
Lo schema della viabilità
© Roberto Adami . Published on April 06, 2013.
LA MOBILITA’ E LA GESTIONE DEI FLUSSI
La proposta di razionalizzazione viabilistica di via Papa Giovanni XXIII, che divide il lotto di progetto dal principale spazio pubblico esistente (il sagrato), prevede l’istituzione di un senso unico di marcia. Questa modifica potrebbe entrare a sistema ed essere gestita con un limitato riassetto dei sensi di marcia nelle strade limitrofe e avrebbe il grande pregio di consentire realmente, in modo fisico e percettivo, la realizzazione di una piazza che si estende in senso trasversale dal sagrato ai nuovi spazi pubblici all’interno dell’area di progetto. La proposta di una piazza che occupa per una parte anche lo sviluppo lineare della via prende forza dall’allargamento degli spazi pedonali e dal trattamento comune delle superfici. La dimensione degli spazi di transito, inoltre, è stata pensata in funzione all’ottenimento di una percorribilità anche ciclabile dell’area che consenta, in particolare ai bambini, di raggiungere la scuola e l’oratorio in sicurezza.
Lo schema della griglia urbana
© Roberto Adami . Published on April 06, 2013.
LA GRIGLIA URBANA
Il progetto mira a disegnare, o almeno a far emergere in modo più chiaro, un centro che al momento non esiste se non come aggregazione di destinazioni di servizio e di commercio che d’altra parte, allo stato attuale, non esauriscono le funzioni pubbliche che solitamente ci si aspetta di trovare nel centro di un comune di questa entità (es. il municipio). Chiaramente dimostrativa di questo centro-senza-centro è l’assenza di una vera piazza attorno a cui raccogliere gli edifici, che rappresenti anche uno spazio di aggregazione per la comunità.
Partendo dalla considerazione che, poiché il nuovo centro si inserisce all’interno di un contesto ben definito e ormai per la maggior parte consolidato non è possibile che sia esso a determinare l’assetto urbanistico dell’intero comparto, si è scelto di operare “a posteriori”, estrapolando dall’esterno le linee che potessero guidare la definizione progettuale in modo che il disegno non si inserisse come un corpo estraneo al contesto. Il riconoscimento di un valore rilevante anche a livello urbano alla chiesa e al suo sagrato ha portato ad un approccio che tenesse in primo luogo al rispetto di queste pre-esistenze. Proprio il disegno del sagrato, con la scansione dettata dalla pavimentazione e dalle alberature, è l’elemento chiave che ha determinato le linee progettuali. La modularità riconosciuta è stata prolungata nel nuovo lotto e ripetuta a creare la griglia urbana su cui si imposta l’intero progetto. Il resto dell’intorno, costituito prevalentemente da piccole unità, ha fornito sia una misura della scala a cui il progetto potesse essere considerato “accettabile”, sia alcuni allineamenti con i fronti. La griglia rigidamente ortogonale che si genera nella porzione orientale assume, a causa della forma irregolare del lotto, una rotazione nella parte occidentale: si crea così una linea di percorrenza continua tra la chiesa, la nuova piazza del municipio e il percorso che conduce allo spazio pubblico pensato nella porzione settentrionale dell’area di progetto.
La forma dell'edificio
© Roberto Adami . Published on April 06, 2013.
LA FORMA
Definita la griglia urbana di impostazione del progetto, l’edificio si sviluppa nelle tre dimensioni in un volume che deriva da motivazioni di duplice natura: da un lato segue ragioni architettoniche e dall’altro deriva da considerazioni tecniche legate alla volontà di ottimizzare le prestazioni energetiche dell’edificio. Il volume di partenza è stato quindi un blocco il più possibile compatto con copertura a doppia falda. La decisione di avere al massimo due piani fuori terra, con porzioni anche di un piano, deriva sia dalla scelta di minimizzare l’impatto visivo dell’edificio, inserito in un contesto che presenta per la maggior parte all’incirca questa altezza, sia dalla volontà di ridurre il più possibile le superfici disperdenti. L’altezza di due piani, inoltre, consente, sfruttando anche il dislivello esistente sul terreno tra la strada e il piano terra dell’edificio della scuola, di razionalizzare il salto di quota tra il fronte sud e la porzione a nord dell’area di progetto, che può così trovarsi esattamente in corrispondenza del primo piano.
All’involucro edilizio così definito sono state infine aggiunte sulla facciata meridionale delle serre solari. La scansione delle serre segue quella modulare della griglia che deriva dal disegno del sagrato della chiesa, ma la profondità con cui emergono dal fronte è variabile, rompendo in questo modo la rigidità del volume dell’edificio e generando spazi ibridi tra interno ed esterno in cui le funzioni si compenetrano con lo spazio pubblico della piazza.
I prospetti dell'edificio di progetto
© Roberto Adami . Published on April 06, 2013.
LE FUNZIONI E LA LORO DISTRIBUZIONE
Il progetto ha cercato di ottimizzare la distribuzione delle molte funzioni richieste dal bando secondo tre principi fondamentali che considerati assieme possono spiegare le scelte effettuate:
•compattezza della forma;
•accessibilità/fruizione;
•ottimizzazione nell’uso degli spazi comuni.
A piano terra, affacciati sulla piazza, si trovano gli uffici come la banca e la posta, le attività di commercio come la farmacia e il bar, che ha la possibilità di utilizzare anche uno spazio esterno dedicato per il posizionamento dei tavoli, e l’accesso al municipio. Quest’ultimo è l’unica funzione che occupi parte di tutti e tre i piani, con gli uffici più frequentati dal pubblico, anagrafe e segreteria, a piano terra vicino all’ingresso, l’archivio a piano interrato e i restanti uffici e le sale riunioni al piano superiore. Tutte le altre funzioni occupano spazi su un unico piano, in modo da non rendere necessario, eccetto che per il municipio, l’inserimento di risalite diverse da quella in posizione centrale che serve l’intero edificio, ottimizzando così grazie alla condivisione l’uso degli spazi. Al piano superiore, sui due lati opposti rispetto al modulo occupato da scale e ascensore, si trovano i tre ambulatori medici e la biblioteca, che si affaccia sullo spazio pubblico parte pavimentato e parte a giardino pensato sul retro dell’edificio in continuità con il percorso stradale che affianca a ovest il lotto dove sorgono le nuove scuole. Oltre all’affaccio sulla piazza, la biblioteca dispone anche di uno spazio all’aperto riservato, dove poter leggere e studiare e da cui si possono osservare la chiesa col sagrato e tutta la nuova piazza fino al fondo della via Papa Giovanni XXIII. Nell’interrato lo schema si ripete, con la presenza di due funzioni diverse ai due lati del blocco di risalita comune: da un lato si raggiungono i parcheggi interrati, ma anche i magazzini e il locale della centrale termica, localizzati in modo da essere facilmente raggiungibili dai mezzi per agevolare il trasporto delle merci e le operazioni di manutenzione, dall’altro si accede al locale di ingresso dell’auditorium. La presenza di questa importante funzione nell’interrato è chiaramente segnalata in superficie da un grande lucernario, un parallelepipedo di vetro che emerge in mezzo alla piazza richiamando l’attenzione su ciò che accade al di sotto sia di giorno, con la sua presenza “insolita”, sia soprattutto di sera, quando proietta all’esterno la luce della sala.
Ciascuna delle funzioni occupa interamente uno o più moduli di quelli definiti dalla griglia che regola la costruzione dell’intero progetto: questo assicura e dimostra la flessibilità degli spazi progettati, in cui è possibile inserire molte funzioni diverse rispettando la scansione modulare, che è quindi anche garanzia di adattabilità alle esigenze variabili che possono prospettarsi nel futuro. Infatti gli spazi interni ai moduli si prestano sia all’uso come open-space sia alla suddivisione in più ambienti che, considerando la possibilità di inserire pareti “leggere” o addirittura scorrevoli, risultano essere variabili nel tempo nella loro configurazione planimetrica. Ciascuna delle funzioni tranne la farmacia, inoltre, occupa parte di una delle serre che caratterizzano la facciata sud dell’edificio. In questo modo l’utilizzo di un elemento tecnologico, le serre bioclimatiche, si combina con l’indicazione di una specifica funzione, come quella di ingresso al piano terra, dove l’elemento trasparente suggerisce uno spazio di filtro tra l’interno e l’esterno e la fruizione di questi ambienti “speciali”è nella maggior parte dei casi dedicata a tutto il pubblico.
Fotoinserimento del progetto nel contesto urbano
© Roberto Adami . Published on April 06, 2013.
SCELTE ARCHITETTONICHE E MATERIALI
Uno dei temi principali, che deriva direttamente dalle caratteristiche dell’area di progetto, è quello della risoluzione della DIFFERENZA DI QUOTA tra fronte e retro dell’edificio. La scelta è stata quella di adeguarsi per quanto possibile alla situazione esistente, rispettando il rapporto del lotto con l’intorno, gestendo il dislivello sia dall’esterno, con un sistema di rampe che collegano le due piazze attraversando il lato ovest del lotto, sia dall’interno attraverso il sistema di risalita dell’edificio. Per far questo, però, è necessario che la quota su cui si imposta il piano terra sia circa 80 cm più alta rispetto al piano strada, differenza di quota che deve essere assorbita dalla piazza. Riportando a terra le linee della griglia urbana su cui si imposta il progetto si sono individuate aree differenti, estruse poi a diverse altezze in modo che quelle a cui è attribuita la funzione di percorso pedonale riescano a connettere i due livelli e ad assicurare la raggiungibilità di tutti gli ingressi da parte dei pedoni, mentre nelle altre zone si creano piccoli spazi verdi o luoghi dove sostare e sedersi, caratterizzando in questo modo i diversi punti della piazza. Lo stesso disegno, seppure con linee diverse, è ripreso anche nello spazio pubblico sul retro dove, pur non essendoci il problema del dislivello da superare, le differenze di quota aiutano a suddividere le varie parti.
Il gioco di giustapposizione delle aree così determinate è esaltato dall’utilizzo di MATERIALI DIFFERENTI, in modo da accostare anche diverse campiture. I materiali scelti per gli esterni sono tre e sono utilizzati nel progetto e assegnati alle aree in base alla loro funzione: cemento lisciato per le zone di transito, legno per le zone di sosta e erba come elemento di naturalità.
Il progetto si caratterizza per una DIVERSA PERMEABILITÀ dei fronti dell’edificio. L’apertura connota il fronte sud e sottolinea il legame privilegiato tra gli spazi interni e la piazza del municipio, oltre che tra questa e il sagrato della chiesa. La chiusura connota invece il fronte nord e i lati est e ovest. Questa chiusura, tuttavia, presenta una zona particolare di permeabilità in corrispondenza della risalita che permette di collegare piano terra e piano primo, che rappresenta sia il luogo di connessione tra la piazza del municipio e la piazza della biblioteca e dei bambini, sia un punto panoramico di sosta, rivolto verso il sagrato.
Il tema della TRASPARENZAè declinato nel progetto su più livelli. Il primo è quello riguardante la relazione tra gli spazi interni del fronte sud e quelli esterni su cui essi si affacciano, rafforzata dal fatto di essere anche visiva oltre che fisica. Il secondo è legato alla volontà di rendere visibile e intuibile anche dall’esterno la vita interna e la fruizione dell’edificio. Il terzo si riferisce al significato, anche simbolico, che attraverso la trasparenza si attribuisce alle funzioni pubbliche.
Per perseguire l’obiettivo teso alla realizzazione di spazi accoglienti e vivibili, è stata studiata in modo particolarmente attento l’ACCESSIBILITÀ sia degli spazi interni sia degli spazi esterni. Strettamente legata a queste finalitàè stata la volontà progettuale di seguire i principi dello “Universal Design” ovvero di rendere accessibile il progetto a tutti i livelli di fruizione (pubblico, semi-pubblico, privato). Questo si traduce nella progettazione di percorsi con segnaletica, rampe, materiali e colori diversificati che migliorano la fruibilità da parte di persone con difficoltà o disabilità motorie e visive, ma anche nell’articolazione degli spazi interni secondo gli stessi principi.
Il funzionamento delle serre bioclimatiche
© Roberto Adami . Published on April 06, 2013.
TECNOLOGIA
Il tema della LUCE NATURALE e dell’ottimizzazione nel suo sfruttamento per le funzioni interne coinvolge sia considerazioni in merito al risparmio energetico, che una gestione intelligente di questa risorsa può portare, sia riflessioni sulla vivibilità degli spazi. Poiché molti degli ambienti del primo piano sono destinati ad uffici o a luoghi di studio, in particolare la biblioteca, si è ritenuto opportuno fornire soprattutto luce diffusa, adeguata alle attività che si svolgono negli ambienti, attraverso l’inserimento di aperture zenitali nella falda del tetto rivolta verso nord. Per quanto riguarda le serre, invece, sono stati disposti dei frangisole esterni: tubolari in metallo sulla facciata, che riprendono anche la forma dei parapetti, e pannelli a tubi solari termici sottovuoto per le superfici di copertura.
L’INVOLUCRO opaco iperisolato dell’edificio è caratterizzato da due tecnologie e materiali differenti: da un lato il fronte sud è trattato come una superficie chiara, con finitura ad intonaco bianco, a cui vengono accostate le serre e che quindi risulta percepibile in parte dall’esterno e in parte dall’interno di questi ambienti, mantenendo però per tutto il suo sviluppo le stesse caratteristiche e rendendo in questo modo percepibile la forma dell’edificio al netto degli elementi aggiunti in facciata, dall’altro il resto dell’involucro opaco è rivestito in metallo con lastre aggraffate in alluminio, che lo rendono quasi un guscio protettivo e ne esaltano il carattere di chiusura e impermeabilità.
La volontà di progettare un edificio-simbolo del RISPARMIO ENERGETICO non può prescindere dallo studio dei metodi per sfruttare al meglio l’energia gratuita che viene offerta dall’ambiente in cui viviamo. I pannelli fotovoltaici integrati nel sistema di rivestimento metallico della copertura producono l’energia elettrica necessaria a coprire parte del fabbisogno interno, particolarmente elevato considerate le funzioni da insediare, e i pannelli solari termici realizzati con la tecnologia dei tubi sottovuoto, che garantisce un’efficienza particolarmente elevata, utilizzati come frangisole sulla copertura delle serre, garantiscono la copertura del fabbisogno di acqua calda sanitaria dell’intero edificio. Il rivestimento metallico della copertura, unito alla sua forma a falda, garantisce una gestione ottimale delle acque meteoriche, che possono agevolmente essere convogliate in un serbatoio e recuperate per usi interni non potabili (es. wc), ma soprattutto per l’irrigazione delle parti verdi delle piazze e degli spazi pubblici progettati.
L’elemento tecnologico più caratteristico dell’edificio sono però le SERRE BIOCLIMATICHE. Di seguito è riportata una breve spiegazione del loro funzionamento. In inverno, quando la luce del sole attraversa i vetri ed entra a scaldare l’ambiente interno, una serra disposta a sud raggiunge facilmente temperature pari o superiori ai 19/20°C, diventando quindi un vero e proprio spazio interno, fruibile come una delle altre stanze, che porta calore agli ambienti attigui. Durante il giorno, inoltre, il pavimento, progettato per essere un elemento massivo, accumula il calore del sole e lo trattiene per inerzia termica. Di notte, il collegamento tra gli ambienti interni e la serra stessa viene chiuso, e la temperatura di quest’ultima diminuisce, mantenendosi però, grazie al calore accumulato che viene ceduto dal pavimento, comunque più calda dell’esterno. In questo modo l’edificio cede il proprio calore non direttamente verso l’esterno, ma verso un ambiente a una temperatura intermedia, quindi disperde molto meno di quanto avverrebbe altrimenti. Durante l’estate, di giorno la serra viene disattivata, cioè l’apertura dei vetri permette il continuo passaggio dell’aria ed evita la stagnazione del calore. I frangisole inoltre impediscono ai raggi solari di colpire direttamente i vetri. Di notte la circolazione dell’aria rende la serra un ambiente più fresco rispetto all’interno in cui si è accumulato il calore latente delle funzioni diurne, per cui essa contribuisce ad abbassare la temperature degli ambienti attigui, in particolar modo se la disposizione delle aperture favorisce la ventilazione trasversali (in questo caso risulta essere ottimale la posizione delle aperture zenitali sul tetto dal lato opposto rispetto alle serre).
Fotoinserimento nel contesto urbano
© Roberto Adami . Published on April 06, 2013.
INTERVENTO SULL’ESISTENTE
Per realizzare un nuovo centro cittadino non è possibile limitarsi ad un intervento architettonico, per quanto caratterizzante il contesto e caratterizzato. Occorre pensare, ed agire, “out of the box”, cioè fuori dai confini, oltre i margini e a scala urbana, senza però perdere di vista l’idea identitaria e omogenea del progetto complessivo, in modo da rendere comprensibile la matrice comune e connotante. Il progetto interviene anche sugli edifici di via Papa Giovanni XXIII presenti a est dell’incrocio con via Padre Belotti, proponendo per questi una sistemazione del fronte sud con l’inserimento di serre bioclimatiche della stessa tipologia di quelle utilizzate nel nuovo edificio di progetto. Questo in aggiunta alla sistemazione delle pavimentazioni lungo i margini delle strade, ricondotte ad un disegno tratto dalla stessa griglia urbana utilizzata per la realizzazione delle piazze di progetto.
L’intervento sugli edifici non è quindi pensato come una semplice operazione “di facciata”, bensì come l’inserimento di un nuovo volume aggiuntivo, utile a renderli qualitativamente più apprezzabili e fruibili. Non c’è quindi solo un guadagno in termini prestazionali ma anche di funzionalità per gli utenti, elemento che rende questi interventi ancor più apprezzabili dai proprietari. Le residenze ai piani superiori avrebbero l’opportunità di aumentare le aree dedicate alla zona giorno mentre gli esercizi commerciali al piano terra avrebbero la possibilità di ampliare gli spazi di ingresso ed eventualmente di vetrina e di localizzarli in modo più visibile. Inoltre, le prestazioni termiche degli edifici migliorerebbero notevolmente, con la conseguenza di diminuire le spese per l’approvvigionamento energetico e il riscaldamento.
Esploso assonometrico delle componenti architettoniche e tecnologiche
© Roberto Adami . Published on April 06, 2013.
L'ingresso del Municipio
© Roberto Adami . Published on April 06, 2013.
La piazza della biblioteca
© Roberto Adami . Published on April 06, 2013.
La piazza del Municipio
© Roberto Adami . Published on April 06, 2013.
Tavola di concorso 1
© Roberto Adami . Published on April 06, 2013.
Tavola di concorso 2
© Roberto Adami . Published on April 06, 2013.
Tavola di concorso 3
© Roberto Adami . Published on April 06, 2013.