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Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti - Arch. Jonathan Sileoni, Giovanni Marucci, Emanuele Piccioni

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Relazione illustrativa: In accordo con le richieste del bando, il progetto si sviluppa secondo un complesso edilizio costituito da due corpi di fabbrica residenziali in linea, con i fronti prospicienti paralleli, posti a 10 metri di distanza, con interposto il garage e fra di essi collegati da un percorso interno di distribuzione alle funzioni abitative, agli spazi comuni, alle attività e ai servizi collettivi.

Arch. Jonathan Sileoni, Giovanni Marucci, Emanuele Piccioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Dal punto di vista urbanistico è verificata la corrispondenza ai parametri e alle disposizioni dettate dal Regolamento Edilizio e dalle Norme Tecniche del PRG Comunale adottato. Sono altresì rispettate tutte le norme che regolano le costruzioni civili, relativamente alle varie attività comprese nel programma. Si prevede, in fase definitiva di adottare accorgimenti e soluzioni costruttive in grado di proporre un alto confort abitativo e di ridurre al massimo i consumi energetici.

Arch. Jonathan Sileoni, Giovanni Marucci, Emanuele Piccioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Aspetti distributivi/funzionali: I due corpi di fabbrica afferiscono alla prevista realizzazione dell’opera in due lotti distinti (A e B), con le rispettive caratteristiche dimensionali indicate nella scheda progetto. Il terreno è acclive, con pendenza media del 10%, pertanto nella descrizione funzionale del complesso si assume come quota 0,00 il piano stradale di accesso dalla strada comunale. Il blocco A comprende un primo livello interrato di servizio (cantine, locale asciugatura), a quota –5,50, e tre piani soprastanti con i previsti 20 alloggi serviti da ballatoi scala e montalettighe di collegamento fra tutti i piani.

Arch. Jonathan Sileoni, Giovanni Marucci, Emanuele Piccioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Il garage è al secondo livello, quota –2,90, intercluso fra i due corpi residenziali in linea; in prossimità dell’ingresso al garage, di facile accesso e in posizione nascosta sono situati la centrale termica, il deposito del cippato e il vano per la raccolta dei rifiuti.

Arch. Jonathan Sileoni, Giovanni Marucci, Emanuele Piccioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Al terzo livello, quota 0,00, sopra al garage, sono posizionati l’ingresso e gli spazi per le attività collettive. Lo spazio coperto per l’ambulanza è collocato in prossimità dell’ingresso, del poliambulatorio e del montalettighe.

Arch. Jonathan Sileoni, Giovanni Marucci, Emanuele Piccioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Al quarto livello, a quota +2,90, sono posti 6 dei 20 alloggi e i ballatoi prospicienti la doppia altezza della sala polivalente e del wintergarten; infine il sottotetto soprastante gli alloggi comprende i vani tecnici. Il blocco B, relativo al secondo lotto comprende alla quota 0,00 i servizi, la palestra con gli annessi, il magazzino collettivo e 4 posti auto al coperto riservati ai disabili. Il gruppo scala e ascensore (montalettighe), in posizione giustapposta alla scala del primo blocco, collega tutti i piani fino al sottostante garage.

Arch. Jonathan Sileoni, Giovanni Marucci, Emanuele Piccioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

I soprastanti due piani, rispettivamente a quota +3,20 e +6,10 sono occupati dagli ulteriori 10 alloggi previsti nel secondo lotto.

Arch. Jonathan Sileoni, Giovanni Marucci, Emanuele Piccioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Aspetti morfologici/architettonici: Il terreno acclive e l’altezza massima consentita di 8,50 m dal piano di campagna ha suggerito un costruito a digradare sul pendio con movimenti di terra limitati.

Arch. Jonathan Sileoni, Giovanni Marucci, Emanuele Piccioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Il paesaggio circostante, di particolare suggestione, ha imposto un intervento misurato, consapevole dell’alto valore ambientale e dei caratteri dell’architettura montana del luogo, pur nell’autonomia propositiva di un progetto corrispondente alle aspettative e ai caratteri di un progetto contemporaneo.

Arch. Jonathan Sileoni, Giovanni Marucci, Emanuele Piccioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

L’aspetto distintivo della proposta è dato dalla grande falda di copertura in lega di zinco/rame goffrato, che si abbassa dall’ultimo piano degli alloggi del blocco A fin sopra gli ambienti collettivi, con una pendenza del 30%, interrotta soltanto dalle asole vetrate del wintergarten e della zona d’ingresso, mentre nel blocco B la stessa copertura di zinco ripiega in verticale a rivestire l’intera facciata nord, interrotta anch’essa dalle asole che danno luce ai corridoi di accesso agli alloggi. Le falde esposte a sud hanno una pendenza del 60% e contengono una superficie di pannelli fotovoltaici.

Arch. Jonathan Sileoni, Giovanni Marucci, Emanuele Piccioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

La struttura prevista è in c.a. e acciaio zincato, mentre i materiali di rivestimento, tamponamento e finitura sono il vetro, il legno e il laminato di zinco.

Arch. Jonathan Sileoni, Giovanni Marucci, Emanuele Piccioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Le ampie vetrate chiudono le pareti esposte a sud degli alloggi, le superifici esterne della zona d’ingresso, dei percorsi prospicienti il cortile e di collegamento fra i due blocchi, oltre alle dette asole sul fronte nord e in copertura. In particolare la copertura vetrata del wintergarten si ripropone in facciata, verso il cortile, senza soluzione di continuità; egualmente vetrate sono le pareti della sala musica e dei corridoi perimetrali ad esso adiacenti.

Arch. Jonathan Sileoni, Giovanni Marucci, Emanuele Piccioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Il legno è usato come rivestimento delle pareti esterne di testa con tavolato a filari orizzontali sovrapposti e come struttura nell’impalcato delle verande e nei parapetti, proponendo una interpretazione in chiave moderna degli antichi poggioli ampezzani. Tutte le altre superfici opache esterne sono rivestite in laminato di zinco.

Arch. Jonathan Sileoni, Giovanni Marucci, Emanuele Piccioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Arch. Jonathan Sileoni, Giovanni Marucci, Emanuele Piccioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Arch. Jonathan Sileoni, Giovanni Marucci, Emanuele Piccioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti


Fabrizio Fraboni Baroni / Interview on RAI UNO - The Italian state Television - Fabrizio Fraboni Baroni

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Fabrizio Fraboni Baroni — Fabrizio Fraboni Baroni / Interview on RAI UNO - The Italian state Television

Fabrizio Fraboni Baroni on RAI TV / The Italian State Television

Fabrizio Fraboni Baroni — Fabrizio Fraboni Baroni / Interview on RAI UNO - The Italian state Television

Fabrizio Fraboni Baroni on RAI TV / The Italian State Television

Fabrizio Fraboni Baroni — Fabrizio Fraboni Baroni / Interview on RAI UNO - The Italian state Television

Fabrizio Fraboni Baroni on RAI TV / The Italian State Television

Fabrizio Fraboni Baroni — Fabrizio Fraboni Baroni / Interview on RAI UNO - The Italian state Television

Fabrizio Fraboni Baroni on RAI TV / The Italian State Television

Fabrizio Fraboni Baroni — Fabrizio Fraboni Baroni / Interview on RAI UNO - The Italian state Television

Manchester School of Art - Feilden Clegg Bradley Studios

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Shortlisted #StirlingPrize2014
Manchester School of Art is one of the oldest institutions of its kind in the UK: one of its most famous students being L S Lowry. The school was established in the 19th Century to help keep the region competitive in an international market and support regional industry in a wider marketplace. This remains an important objective for the Art School, and a key part of the brief was to help it bridge the gap between education and professional life.

Feilden Clegg Bradley Studios — Manchester School of Art

Our approach was to express a modern interpretation of the traditional warehouse typology which made Manchester such a success through its textile trade in the 19th century. The new build element of the project comprises two key elements. The first is the working heart of the building comprising open studios, workshops and teaching spaces known as the Design Shed. The second is the seven-storey Vertical Gallery – the link between the existing 1960s arts tower and the new studio building. This gallery provides a showcase space for students’ creations and a shop window for the faculty itself.

Feilden Clegg Bradley Studios — Manchester School of Art

The aim of the new building is to celebrate the commonalities of the various art and design disciplines and encourage students to work alongside each other and enjoy the crossover in an open, terraced hybrid environment, rather than working in the silos common to many art and design establishments. With its vast glazed façade, it is also a building that proudly showcases its students’ work to all who pass by: a ‘Window on the Arts’.

Feilden Clegg Bradley Studios — Manchester School of Art

Construction value: £23,000,000
*Completion: April 2013

Awards:
2014: Stirling Prize Shortlisted
2014: Schueco Excellence Award: Education: Winner
2014: RIBA National Award: Winner
2014: RIBA Award: North West Regional: Winner
2013: Concrete Society Award: Best Education Building: Winner

Feilden Clegg Bradley Studios — Manchester School of Art

Feilden Clegg Bradley Studios — Manchester School of Art

Feilden Clegg Bradley Studios — Manchester School of Art

Feilden Clegg Bradley Studios — Manchester School of Art

Feilden Clegg Bradley Studios — Manchester School of Art

Feilden Clegg Bradley Studios — Manchester School of Art

Feilden Clegg Bradley Studios — Manchester School of Art

Feilden Clegg Bradley Studios — Manchester School of Art

Feilden Clegg Bradley Studios — Manchester School of Art

Feilden Clegg Bradley Studios — Manchester School of Art

Feilden Clegg Bradley Studios — Manchester School of Art

Interior Villa design - serge ben david

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Interior Villa design kfar shmaryahu for more projects and info please visit our website http://www.sergebendavid.co.il

serge ben david — Interior Villa design

Interior Villa design kfar shmaryahu

serge ben david — Interior Villa design

Interior Villa design kfar shmaryahu

Missing image

Interior Villa design kfar shmaryahu

serge ben david — Interior Villa design

Interior Villa design kfar shmaryahu

serge ben david — Interior Villa design

Interior Villa design kfar shmaryahu

Cube House - AR arquitetos

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In a small plot of 7×14m, the juxtaposition of two cubic geometries of 7m and 3m defines house and front-yard.

AR arquitetos — Cube House

The house (7×7x7m) was placed in the center of the plot, connected to front and back yards by generous openings. A concrete bench reinforces these connections surpassing the threshold, dissolving the limits and bringing the yards as part of the living room, which seems to be 14m long (the whole plot).

AR arquitetos — Cube House

Taking advantage of the pre-existent house levels (+1m from the ground), a well-illuminated basement was proposed as home office. While the descending stair that serves it has a dense materiality, “caved into the ground”, the ascending one (ground to upper level) is light, made out of wooden blades, which helps natural light to reach the basement.

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

AR arquitetos — Cube House

Drivhus - SelgasCano, Urban Design

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Stockholm’s new Municipal Building for the City Districts Environmental and Planning Departments

SelgasCano, Urban Design — Drivhus

SelgasCano, Urban Design — Drivhus

SelgasCano, Urban Design — Drivhus

SelgasCano, Urban Design — Drivhus

SelgasCano, Urban Design — Drivhus

SelgasCano, Urban Design — Drivhus

SelgasCano, Urban Design — Drivhus

SelgasCano, Urban Design — Drivhus

SelgasCano, Urban Design — Drivhus

SelgasCano, Urban Design — Drivhus

SelgasCano, Urban Design — Drivhus

SelgasCano, Urban Design — Drivhus

SelgasCano, Urban Design — Drivhus

Rebirth of the bath house - Fabrizio Devoto, Pablo Bodega, Guillermo Piedrafita, Leandro Villalba, Nicolas Rudolph

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Taking sides

The size of the suggested program – 20 room hotel and spa – and the spirit of the competition demands a new building. A quick glimpse of the original structure indicates that the old fashioned thermal baths could be easily swapped into hotel rooms, likewise a more complex and demanding program such a thermal bath would be housed more adequately in a new construction.

Fabrizio Devoto, Pablo Bodega, Guillermo Piedrafita, Leandro Villalba, Nicolas Rudolph — Rebirth of the bath house

Bath house exterior

Implant

The true challenge was to couple the two buildings together. The spa was designed as a whole new entity that gets very close but never touches de old building – except for a meter long glass connector – in this manner the original structure is recovered without almost any changes. The intervention bets for a longitudinal block that runs parallel to the main volume of the ex-spa, drawing itself into the park as well as defining different areas in the surrounding woods. To the North East the park is treated as a natural expansion of the spa and the whole complex.

Fabrizio Devoto, Pablo Bodega, Guillermo Piedrafita, Leandro Villalba, Nicolas Rudolph — Rebirth of the bath house

Bath house exterior

Liepaja is known throughout Latvia as “The city where the wind is born”, likely because of the constant sea breeze. The new volume cuts the wind, creating a “shelter” between the hotel and the spa.

Fabrizio Devoto, Pablo Bodega, Guillermo Piedrafita, Leandro Villalba, Nicolas Rudolph — Rebirth of the bath house

Bath house exterior

A more protected area in order to take advantage of the outer space, even if it’s windy outside. The South area closed between the two buildings serves as an access plaza, bringing life to both structures. Parking is placed in that same direction due to its closeness to the road that runs perpendicular to PelduIela Street. Finally the service and support areas are placed to the west, hidden from the public. We also took in place the road connection. We saw a problem on this item, nowadays the road comes too close to the building, generating an unusual and stressing border. Our contribution in this sense was to bring the street backward, creating a more relaxed way of approaching the building regarding views and urban space.

Fabrizio Devoto, Pablo Bodega, Guillermo Piedrafita, Leandro Villalba, Nicolas Rudolph — Rebirth of the bath house

Bath house interior

Spa and Thermal Bath

There has been a paradigm shift around the thermal baths, the logic of privacy in the bathrooms changed to a more natural and shared relationship amongst users. We looked forward to a reliable interaction, maximizing views and sights, resulting in a large parlour with a unique atmosphere. The space resembles that of a wooden ecclesiastical nave or a ships inverted hull. Where wood, water and concrete are combined to create a color palette of basic elements, letting the raw materials count as they are, regarding texture and shape.

Fabrizio Devoto, Pablo Bodega, Guillermo Piedrafita, Leandro Villalba, Nicolas Rudolph — Rebirth of the bath house

Bath house interior

In order to grant a formal and visual empathy with the original structure roof was pushed down at the middle of the volume, reaching maximum height (8m) in the opposite ends. Inside the spaces/programs flow from south to north in accordance to the shifting curved ceiling. From dry to wet, program is organized considering height and openings to the surrounding forest. As the space is more defined by this wooden shell, the plan is more closely related to the concrete base that runs through it. Which changes its altimetry regarding the original building plan height (+1,3m) the park (0 m) the underground plan (-1.3m) and the pools.

Fabrizio Devoto, Pablo Bodega, Guillermo Piedrafita, Leandro Villalba, Nicolas Rudolph — Rebirth of the bath house

Bath house exterior

Hotel

The Neo-classical architecture bears resemblance to the Tsar days, the monumental building shines upon the ground, with a perfect conceived perspective from the renewed fountain. We decided to leave the whole facade outline in order to maintain that historic design. The only intervention was to conceive a more relaxed reception that combines a high-tech curtain wall, which is located behind the columns. The hotel sits on the old bath house structure, taking advantage of its original project, the rooms layout fits perfectly to the hotel scheme. Room’s area range from 18 square meters to 40, the differences between areas resides in the features they contain. In one hand we have the standard family rooms, that bears all the needed accommodations and in the other hand we equipped more sophisticated rooms, ranging from a simple water thermal Jacuzzi to thermal baths.

Fabrizio Devoto, Pablo Bodega, Guillermo Piedrafita, Leandro Villalba, Nicolas Rudolph — Rebirth of the bath house

Firm:
Bodega&Piedrafita ar​chitects​

Aut​hors: (all the authors are architects)
Pablo Bodega
Guillermo Piedrafita
Fabrizio Devoto
Leandro Villalba
Nicol​ás Rudolph

Colabora​tors:
Emiliano Dutra
Nicolás Diaz

​area​​ (m2)​:
building site​: 13252
​construction area​: 2560
hotel: 1310
spa: 1250

Fabrizio Devoto, Pablo Bodega, Guillermo Piedrafita, Leandro Villalba, Nicolas Rudolph — Rebirth of the bath house

Fabrizio Devoto, Pablo Bodega, Guillermo Piedrafita, Leandro Villalba, Nicolas Rudolph — Rebirth of the bath house

Fabrizio Devoto, Pablo Bodega, Guillermo Piedrafita, Leandro Villalba, Nicolas Rudolph — Rebirth of the bath house

Fabrizio Devoto, Pablo Bodega, Guillermo Piedrafita, Leandro Villalba, Nicolas Rudolph — Rebirth of the bath house

Fabrizio Devoto, Pablo Bodega, Guillermo Piedrafita, Leandro Villalba, Nicolas Rudolph — Rebirth of the bath house

Fabrizio Devoto, Pablo Bodega, Guillermo Piedrafita, Leandro Villalba, Nicolas Rudolph — Rebirth of the bath house

Fabrizio Devoto, Pablo Bodega, Guillermo Piedrafita, Leandro Villalba, Nicolas Rudolph — Rebirth of the bath house

Riqualificazione urbanistica delle aree centrali di Codroipo - Claudio Costalonga, Rudi Perin, David Caprioli, sara cosarini, Roberto Bertiato

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Ridisegnare lo spazio urbano degradato recuperando i segni della memoria storica, valorizzare e riqualificare lo spazio dei luoghi esistenti con minimi spostamenti sono stati i punti principali che ci hanno spinto ad intervenire sulla città proponendo, attraverso i nuovi edifici, nuove visioni e scorci di una città più accessibile. La rilettura delle tavole storiche ci ha permesso di riconsiderare morfologicamente importante la formazione degli edifici a corte che si sono sviluppati attorno al nucleo chiesa-borgo leggibili dalla tavola napoleonica. Anche la lettura della prima formazione degli edifici di piazza Garibaldi è stata importante per riposizionare il nuovo fronte della piazza. Per quanto riguarda Foro Boario, l’intento è stato quello di mantenere la memoria storica degli alberi originali, gli ippocastani, e il Platano secolare e riqualificare con un nuovo disegno l’intero giardino, introducendo nuovi giochi e punti di sosta.

Claudio Costalonga, Rudi Perin, David Caprioli, sara cosarini, Roberto Bertiato — Riqualificazione urbanistica delle aree centrali di Codroipo

Dal punto di vista economico, per rendere sostenibile la proposta si è pensato di intervenire nei punti prefissati in varie fasi, poi raggruppate tendenzialmente a due, che permetteranno di sviluppare il progetto nel tempo in modo puntuale e in base alla disponibilità economica.

Claudio Costalonga, Rudi Perin, David Caprioli, sara cosarini, Roberto Bertiato — Riqualificazione urbanistica delle aree centrali di Codroipo

Claudio Costalonga, Rudi Perin, David Caprioli, sara cosarini, Roberto Bertiato — Riqualificazione urbanistica delle aree centrali di Codroipo

Claudio Costalonga, Rudi Perin, David Caprioli, sara cosarini, Roberto Bertiato — Riqualificazione urbanistica delle aree centrali di Codroipo

Claudio Costalonga, Rudi Perin, David Caprioli, sara cosarini, Roberto Bertiato — Riqualificazione urbanistica delle aree centrali di Codroipo


Öppet hus - Dorte Mandrup Arkitekter

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Stockholm’s new Municipal Building for the City Districts Environmental and Planning Departments

Dorte Mandrup Arkitekter — Öppet hus

Dorte Mandrup Arkitekter — Öppet hus

Dorte Mandrup Arkitekter — Öppet hus

Dorte Mandrup Arkitekter — Öppet hus

Dorte Mandrup Arkitekter — Öppet hus

Dorte Mandrup Arkitekter — Öppet hus

Dorte Mandrup Arkitekter — Öppet hus

Dorte Mandrup Arkitekter — Öppet hus

Dorte Mandrup Arkitekter — Öppet hus

Dorte Mandrup Arkitekter — Öppet hus

Dorte Mandrup Arkitekter — Öppet hus

Dorte Mandrup Arkitekter — Öppet hus

Dorte Mandrup Arkitekter — Öppet hus

Dorte Mandrup Arkitekter — Öppet hus

Campus TNH - C.F. Møller Architects

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Stockholm’s new Municipal Building for the City Districts Environmental and Planning Departments

C.F. Møller Architects — Campus TNH

C.F. Møller Architects — Campus TNH

C.F. Møller Architects — Campus TNH

C.F. Møller Architects — Campus TNH

C.F. Møller Architects — Campus TNH

C.F. Møller Architects — Campus TNH

C.F. Møller Architects — Campus TNH

C.F. Møller Architects — Campus TNH

C.F. Møller Architects — Campus TNH

C.F. Møller Architects — Campus TNH

C.F. Møller Architects — Campus TNH

C.F. Møller Architects — Campus TNH

C.F. Møller Architects — Campus TNH

Riqualificazione urbanistica delle aree centrali di Codroipo - Giordano Parussini, Glauco Paludo, Soramel Gasparini Architetti, Andrea Martinelli (ud), Martina Malpasso, ilenia medizza

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“… Per acquisire nel vivere un punto sicuro di appoggio, l’uomo deve essere capace di orientarsi, deve cioè conoscere dove egli è, ma deve anche essere capace di identificarsi con l’ambiente, il che significa sapere come è un certo luogo. (…) dove il sistema è debole e diventa difficile la creazione di questa immagine, l’uomo si sente perso”. Da “Genius Loci paesaggio ambiente architettura” di Christian Norberg-Schulz

Giordano Parussini, Glauco Paludo, Soramel Gasparini Architetti, Andrea Martinelli (ud), Martina Malpasso, ilenia medizza — Riqualificazione urbanistica delle aree centrali di Codroipo

1. LA CORTINA E LA PIAZZA CENTRALE CON LA CHIESA E IL MUNICIPIO. L’area della Chiesa e del Municipio è il luogo centrale di Codroipo, forse la matrice storica dalla quale la città ha iniziato il suo sviluppo. Oggi questi luoghi, potenzialmente carichi di storia, appaiono come un’aggregazione di spazi vuoti, spazi di risulta, privi di un’identità precisa, esclusivamente destinati a parcheggio e incapaci di dare qualità ai pochi edifici storici presenti. L’obiettivo del progetto è trovare l’identità storica del luogo, ricercando le permanenze del tessuto urbano nell’evoluzione che esso ha avuto dall’antichità ai giorni nostri, cioè quelle tracce o regole insediative che possono essere riprese ed utilizzate nella progettazione di nuovi spazi. L’immagine significativa di riferimento si trova nella mappa di Codroipo del 1706: il luogo centrale e circolare deriva dalla presenza dell’antica cortina medioevale, circondata da un doppio fossato, al cui interno si trovavano il campanile, la Chiesa – precedente all’attuale ed orientata con andamento est-ovest – e un tracciato o ponte levatoio che collegava lo spazio centrale al resto dell’abitato. Il progetto si è esplicitato attraverso i seguenti temi: La Cortina rivisitata : la cortina era caratterizzata da un vasto spazio vuoto attorno alla chiesa mentre il doppio fossato recintato rappresentava allo stesso tempo un segno urbano fisico e concettuale che separava con forza un “dentro” da un “ fuori”. Lo spazio vuoto viene ripreso dal progetto come elemento unificante dei vari luoghi. La chiesa viene delimitata, a est, da un vasto prato definito da un percorso che lega insieme le varie parti del luogo. Il percorso pedonale di forma curvilinea evoca il tracciato dell’antico fossato e collega l’area da est fino alla nuova Piazza del campanile. La demolizione di una casa su via Balilla caratterizza l’ingresso all’area dal parcheggio di Piazzetta Marconi e valorizza l’edificio delle carceri, raro esempio di architettura civile ottocentesca sul modello di Ledoux. Da qui il percorso prende avvio tra i muri di recinzione delle abitazioni, i nuovi muri di progetto ed il prato che circonda la chiesa. Il prato è circondato da un filare di alberi e, sul margine nord ovest presenta un rilievo in ricordo dell’aggere del sistema difensivo originario. Il prato rappresenta un luogo di meditazione, di rispetto, e di relazione tra i due edifici monumentali, il Duomo ed il Museo archeologico ospitato nelle ex Carceri. Gli alberi, sottolineando la figura, offrono ombra e al di sotto di essi si possono prevedere sedute. La demolizione delle parti edilizie dell’ex cinema Italia, sulla parte nord della Chiesa determinerà un prospetto dell’edificio molto alto e piatto: il rischio è che questo spazio diventi un retro privo di qualità. Il progetto quindi propone qui uno spazio aperto per i riti, gli spettacoli e gli eventi legati ai centri estivi. Un palco coperto articola la facciata nord della chiesa smorzandone la notevole dimensione. Il percorso circolare dell’antico fossato, dopo questo luogo, entra nell’ultimo spazio che precede la nuova piazza: la corte di un edificio posto a completamento dell’edificazione storica a schiera di Vicolo Fossalat. La nuova Piazza deriva dal vuoto prodotto dalla demolizione della vecchia Canonica e dalla continuità di questo con lo slargo concavo di via Cesare Battisti. Il campanile, con la sua notevole dimensione, diventa il nuovo riferimento spaziale e storico del centro urbano ma la storia del luogo, che alterna edifici monumentali ed edilizia minore, è volutamente evidenziata nella conservazione della piccola casa alla base del campanile, lacerto dell’antica locanda “Alla Provvidenza”. L’edificio è pensato come un reperto dell’edilizia povera e vuole ribadire una costante del luogo, cioè il contrasto e la commistione dimensionale e funzionale tra edilizia minore e elementi monumentali Il piccolo edificio viene restaurato mantenendo aperto il suo lato di attacco alla attuale canonica. Una facciata trasparente al piano terra, si estende verso lo spazio pubblico con una pergola verde. A due piani, con una doppia altezza interna, l’edificio potrà aver destinazione d’uso commerciale e/o ricettiva entrando in relazione con la vita della piazza. La chiesa è situata sul punto più alto della cortina; il sagrato antistante all’ingresso ovest del Duomo e la parte basamentale del campanile vengono raccordati al piano più basso di 70 cm della piazza con gradini ed una rampa posta nella direzione dell’antico ponte levatoio (cfr. mappa del Pantaleoni, 1706). Il piano della piazza, lastricato in pietra piasentina, è inclinato con un compluvio verso il limite della cortina. Un segno d’acqua proveniente dalla Chiesa, una sorta di olla di risorgiva, raggiunge ed alimenta una vasca d’acqua posta di fronte alla nuova sala consigliare ed al campanile. La piazza si presenta così articolata in spazi di diversa dimensione, atti ad ospitare eventi di diversa natura. L’attuale municipio viene ampliato sul suo lato ovest con un volume che al piano terra definisce una loggia. La loggia è l’elemento permeabile che pone in relazione due luoghi urbani principali: la piazza Garibaldi e la Nuova Piazza del Campanile. Dalla loggia si accede ad uno spazio vetrato aperto al pubblico, che ospiterà funzioni di rappresentanza e di promozione del territorio e alla nuova sala consigliare/polivalente; attraverso una seconda scala, si accede poi ai piani superiori destinati a sala per conferenze, mostre e uffici. L’ampliamento del Municipio verrà percepito dalle quattro vie che si incrociano su piazza Garibaldi e potrà divenire una sorta di “lanterna” quando l’interno è illuminato.

Giordano Parussini, Glauco Paludo, Soramel Gasparini Architetti, Andrea Martinelli (ud), Martina Malpasso, ilenia medizza — Riqualificazione urbanistica delle aree centrali di Codroipo

2. LA PIAZZA GIARDINO, EX FORO BOARIO. Il restauro del giardino. Adiacente al centro storico e posta al di fuori dell’edificato, di matrice settecentesca, l’area verde dell’ex Foro Boario è stata in passato un bacino naturale di raccolta dell’acqua dove il bestiame poteva abbeverarsi e in seguito è diventata luogo del mercato del bestiame, importante evento dell’attività agricola e contadina Codroipese. Oggi il giardino si presenta come un luogo fortemente separato da piazza Garibaldi e poco chiaro risulta nella sua funzione di ingresso alla città per chi proviene da Pordenone. Circondato da una viabilità importante che lo rende una grande rotatoria e da un parcheggio a raggiera in cui le macchine si mescolano al verde, esso risulta compromesso nella sua immagine originaria. Il progetto ha come obiettivi la riqualificazione e la valorizzazione del giardinoe la sua connessione alla piazza e agli isolati posti sul limite sud. Il punto di partenza è la modifica dell’attuale viabilità e del sistema dei parcheggi; spostando la viabilità meccanica sui lati est e nord l’area che connette il giardino del Foro Boario all’isolato curvo del centro storico diventa uno spazio pedonale, lastricato. Il nuovo spazio urbano, riprendendo l’antica vocazione commerciale del luogo potrà ospitare il mercato settimanale del martedì, chioschi e gazebi delle attività commerciali presenti ed anche una parte del lunapark o della locale Fiera di S. Simone. Il restauro del giardino prevede la ripiantumazione degli alberi che configuravano la raggiera originaria e la proposizione, verso il lato est, di specchi d’acqua a raso. L’originaria configurazione geometrica dei percorsi è riproposta solo parzialmente: il percorso principale è ora quello in direzione sud-nord, che attraversa il giardino e connette il centro con l’area dei parcheggi. Il parcheggio e le sedi per le associazioni. La zona adiacente a Piazza Giardini attualmente occupata da un parcheggio e da un deposito comunale in precarie condizioni, si presenta come un’area priva di qualità in se stessa e nei rapporti con le aree circostanti. Il bando di concorso richiedeva qui parcheggi ed un edificio per il mercato e per le associazioni. Il progetto ridefinisce e ordina l’area mantenendo il parcheggio in posizione centrale ma nascosta e definendo i lati in funzione del rapporto con l’intorno. Contrariamente all’intervento nell’area della cortina che era teso alla riscoperta ed alla reinterpretazione dei caratteri storici del luogo, qui si è operato imponendo una figura forte, in grado di dare ordine ed identità ad uno spazio ed un intorno caotici. L’edificio che ospita il mercato e le associazioni si sviluppa con una forma planimetrica a L, a definire con decisione i lati sud ed est dell’area; il lato sud, verso il giardino, rappresenta una quinta edilizia sul Foro Boario riducendo così la prospettiva verso l’attuale zona vuota del parcheggio. Questo elemento, ad un solo piano, parzialmente aperto a porticato, è destinato ad accogliere non solo il mercato agricolo del sabato ma anche altre iniziative analoghe, sfruttando lo spazio antistante pavimentato. Il lato edificato ad est è aperto al piano terra e ospita al piano primo le sedi delle associazioni Scale ed ascensori danno accesso al sottostante parcheggio ad un piano interrato

Giordano Parussini, Glauco Paludo, Soramel Gasparini Architetti, Andrea Martinelli (ud), Martina Malpasso, ilenia medizza — Riqualificazione urbanistica delle aree centrali di Codroipo

3. LA VIABILITAI PARCHEGGI IL VERDE COME ELEMENTI DI SOSTENIBILITA’. Partendo dal concetto di salvaguardare le parti più centrali e storiche della città dal traffico veicolare, il tema principale del progetto è stato quello di riqualificare le varie zone dell’intervento cercando di coniugare il valore e la natura dei luoghi con le esigenze funzionali di accessibilità e percorribilità. Gli schemi presenti nelle tavole di progetto definiscono le zone secondo vari livelli di chiusura al traffico: chiusura totale, chiusura parziale, viabilità di attraversamento/scorrimento. Le zone più centrali, cioè quelle all’interno dell’antica cortina con un maggiore valore storico e monumentale, sono quelle in cui la viabilità meccanica è esclusa. Le zone di connessione, quelle che contribuiscono a una maggiore unità delle varie parti di città, sono quelle in cui la viabilità può essere limitata temporaneamente o riservata ai frontisti con la predisposizione di dissuasori a scomparsa previsti su determinati punti della sede stradale. Rientrano in questo caso sia la piazza-strada di Piazza Garibaldi – via Cesare Battisti, sia la nuova area a traffico limitato dell’ex Foro Boario. Rispetto al Piano del traffico vengono mantenuti i percorsi ciclabili previsti con piccole modifiche: si propone infatti di spostare la ciclabile che dovrebbe passare sui lati ovest e nord di piazza Giardini, sui lati sud ed est all’interno della zona pavimentata a traffico limitato. Alla diversa gerarchia del traffico si accompagna anche una definizione dei parcheggi che possono essere previsti in relazione alla dimensione ed al tempo di stazionamento. Il progetto prevede inoltre la pianificazione di parcheggi minori distribuiti e il potenziamento di quelli esistenti. La sostenibilità ambientale ed energetica degli interventi si accompagna anche ad alcune scelte di fondo che considerano uno dei punti fondamentali la progettazione del verde. Il verde è, al pari di tutte le misure specificatamente applicate agli edifici, l’elemento che contribuisce al bilanciamento e al raffrescamento climatico. Il verde nel centro di Codroipo non ha soltanto una finalità estetica ma soprattutto ecologica, di comfort ambientale e di tutela della biodiversità.

Giordano Parussini, Glauco Paludo, Soramel Gasparini Architetti, Andrea Martinelli (ud), Martina Malpasso, ilenia medizza — Riqualificazione urbanistica delle aree centrali di Codroipo

Giordano Parussini, Glauco Paludo, Soramel Gasparini Architetti, Andrea Martinelli (ud), Martina Malpasso, ilenia medizza — Riqualificazione urbanistica delle aree centrali di Codroipo

Mötet - 3XN

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Stockholm’s new Municipal Building for the City Districts Environmental and Planning Departments

3XN — Mötet

3XN — Mötet

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3XN — Mötet

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3XN — Mötet

RISTORANTE MASSERIA DUCA D'ASCOLI - Cesare Corfone, Luciana De Girolamo, Luisa Di Viesti , CORFONE+PARTNERS

Solkilen - BIG - Bjarke Ingels Group

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Stockholm’s new Municipal Building for the City Districts Environmental and Planning Departments

BIG - Bjarke Ingels Group — Solkilen

BIG - Bjarke Ingels Group — Solkilen

BIG - Bjarke Ingels Group — Solkilen

BIG - Bjarke Ingels Group — Solkilen

BIG - Bjarke Ingels Group — Solkilen

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BIG - Bjarke Ingels Group — Solkilen

VERONICA & NICOLA'S HOME - Cesare Corfone, Luciana De Girolamo, CORFONE+PARTNERS


Manutenzione staordinaria - Marco Maria Giudici

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L’intervento è la prima parte di un progetto più complesso, volto al recupero delle caratteristiche architettoniche originarie di due corti adiacenti e comunicanti. Questa prima parte prevedeva il rinnovo della copertura, ormai in avanzato stato di degrado, e la realizzazione di un cappotto esterno, cercando di mantenere invariate le caratteristiche edilizie proprie degli edifici a corte tipici lombardi.

Marco Maria Giudici — Manutenzione staordinaria

Marco Maria Giudici — Manutenzione staordinaria

l'edificio prima dell'intervento

Marco Maria Giudici — Manutenzione staordinaria

Marco Maria Giudici — Manutenzione staordinaria

prima delle opere

Marco Maria Giudici — Manutenzione staordinaria

Marco Maria Giudici — Manutenzione staordinaria

CBF_Centre pour le Bien-être des Femmes et la prévention des mutilations génitales féminines "Gisèle Kambou" - FAREstudio_Riccardo Vannucci

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The CBF [Centre pour le Bien-être des Femmes] Women’s Health Centre in Burkina Faso was created by AIDOS, an Italian NGO fighting for Women’s Rights in Developing Countries. The AIDOS project is just one of the group’s international programmes focused on contrasting the diffusion of Female Genital Mutilation/Excision [FGM]. The social/health-services program developed by AIDOS, together with its local partners, focuses on providing educational services, information and awareness about women’s sexual and reproductive rights in Ouagadougou’s Sector 27, a peripheral urban area settled by a once rural population. The architectural project is a direct response to a social programme that called for the realisation of a building complex capable of hosting a variety of activities in very harsh circumstances.

FAREstudio_Riccardo Vannucci — CBF_Centre pour le Bien-être des Femmes et la prévention des mutilations génitales féminines "Gisèle Kambou"

CBF's main entrance

Temperature control, perhaps the most significant climatic issue, has strongly influenced the overall design. The adopted strategy, based on the observation of local habits, includes:

FAREstudio_Riccardo Vannucci — CBF_Centre pour le Bien-être des Femmes et la prévention des mutilations génitales féminines "Gisèle Kambou"

External view of CBF

  • building orientation
  • upper shading
  • extensive use of operable windows and gaps between elements
  • creation of transitional spaces, such as verandas or patios
  • combination of heavy and light materials use of vegetation

Completed in 18 months by a local builder, working under the direct supervision of FAREstudio, the CBF is a functional and cost-effective answer to the needs expressed by AIDOS, while simultaneously representing a centre of aggregation and identity for the entire local community. The technological and typological responses offered by the project, on par with its social objectives, represent an innovative approach to traditional local building practices, presented as the natural formal expression of the changes and new approaches promoted by AIDOS. The project privileges an integrated approach to interaction between built space and climatic-environmental issues, based on considerations of sustainability and appropriateness.

FAREstudio_Riccardo Vannucci — CBF_Centre pour le Bien-être des Femmes et la prévention des mutilations génitales féminines "Gisèle Kambou"

The CBF under construction

The design is based on the separation of the primary activities performed by the CBF into two distinct, though closely related, buildings: a Training Centre, dedicated to management and awareness-rising activities, and a Consultancy Centre, where medical visits, legal assistance and psychological counselling are provided to the community almost free of charge.

FAREstudio_Riccardo Vannucci — CBF_Centre pour le Bien-être des Femmes et la prévention des mutilations génitales féminines "Gisèle Kambou"

Patients at CBF

The volumes that contain the different rooms are independent from the umbrella roof structure, placed atop the platform and freely articulated around a series of shaded and ventilated patios that ensure privacy from the exterior. The modular configuration of the structure allows future expansion while preserving the general framework of the building.

FAREstudio_Riccardo Vannucci — CBF_Centre pour le Bien-être des Femmes et la prévention des mutilations génitales féminines "Gisèle Kambou"

Earth sifting for BTC's production [Briques en Terre Comprimée]

The building walls are constructed using BTC [briques en terrecomprimée], clay bricks made on site using a rough mixture of earth, sand and water stabilised with cement and compressed with an hydraulic press. The making of these sun-baked bricks consumed no additional energy [transportation and/or cooking], limiting the environmental impact of the entire intervention.

FAREstudio_Riccardo Vannucci — CBF_Centre pour le Bien-être des Femmes et la prévention des mutilations génitales féminines "Gisèle Kambou"

The CBF under construction

When the CBF started being operational, people immediately begun attending CBF’s facilities, taking advantage of the newly provided healthcare services, visiting the lawyer and the psychologist, and using the centre as a social aggregator.

FAREstudio_Riccardo Vannucci — CBF_Centre pour le Bien-être des Femmes et la prévention des mutilations génitales féminines "Gisèle Kambou"

The CBF under construction

The CBF, winner of the HEALTH category award at the World Architecture Festival of Barcelona 2008, has been awarded a special prize at the Philippe Rotthier Architecture Prize 2014 and was shortlisted among the finalists for the 2010 Aga Khan Award for Architecture. The building is intensively in use.

FAREstudio_Riccardo Vannucci — CBF_Centre pour le Bien-être des Femmes et la prévention des mutilations génitales féminines "Gisèle Kambou"

CBF's garden_Detail

FAREstudio_Riccardo Vannucci — CBF_Centre pour le Bien-être des Femmes et la prévention des mutilations génitales féminines "Gisèle Kambou"

CBF's internal view

Nuovo Centro Pastorale - Marco Maria Giudici

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Progetto di una piccola struttura da adibire a centro di incontro per genitori e bambini non ancora in età per frequentare l’oratorio. Struttura con una sala polifunzionale di incontro e altri locali da adibire a ufficio e archivio parrocchiale, con un porticato laterale. Dotata di un piano interrato con funzione di deposito e magazzino per le suppellettili religiose e non. E’ inserita in un’area verde di circa 1500 mq, dotati di area giochi e un sentiero che la attraversa in senso trasversale aprendosi, in corrispondenza dell’edificio in una piazzetta circolare dotata di panchine.

Marco Maria Giudici — Nuovo Centro Pastorale

Edificio semplice e minimal

Marco Maria Giudici — Nuovo Centro Pastorale

Marco Maria Giudici — Nuovo Centro Pastorale

Marco Maria Giudici — Nuovo Centro Pastorale

Marco Maria Giudici — Nuovo Centro Pastorale

Interni casa COL - ANK

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COL

ANK — Interni casa COL

ANK — Interni casa COL

ANK — Interni casa COL

ANK — Interni casa COL

ANK — Interni casa COL

ANK — Interni casa COL

ANK — Interni casa COL

ANK — Interni casa COL

ANK — Interni casa COL

ANK — Interni casa COL

ANK — Interni casa COL

Masterplan Campus WU - BUSarchitektur

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WU CAMPUSA SPECIAL PLACE FOR EDUCATION AND RESEARCH

BUSarchitektur — Masterplan Campus WU

Urban rools

With its present roster of some 23,000 students, the Vienna University of Economics and Business is practically bursting at the seams, which does not make it easy to study, work or carry out research. That will change in 2013. There will be space for every student, every professor and every single faculty member. There will be space for communicating, for discussing, for exchanging ideas, for studying, for teaching, for researching, for discovering and relaxing.

BUSarchitektur — Masterplan Campus WU

Urban Plan & Landscape

The new 91,000m2 location in-between the Vienna Fair and Prater Park provides more space plus the opportunity to set up a campus with multiple buildings. It is easily reachable via public transport and has direct access to the recreational area of the Prater Park. A great place is starting life in superb surroundings.

BUSarchitektur — Masterplan Campus WU

Between Architectures

The organizational concept of the Vienna University of Economics and Business places its focus on the departments. Each of these departments is to be characterised by a main entrance area capable of providing personal assistance. While there need to be contact zones for conferences and discussions, there should also be opportunities for retreating, especially for academic staff. An ideal research setting comes into being.

BUSarchitektur — Masterplan Campus WU

Concept Departments

The Library and Learning Center (LC) is to interlink referencing and reading facilities, thus facilitating all aspects of studying in all its functions. A university without books, without a traditional library, is inconceivable; at the same time a university without the latest technology cannot be state-of-the-art. Both of these meet and complement one another ideally in the LC, which stays open for students and employees 24 hours a day, 365 days a year. Optimum working conditions are formed.

Universities need lecture halls, not large ones, but rather small and medium-sized ones that make it possible to cultivate a good communication style. Break-out zones are also essential to enable small groups to work separately before rejoining the main gathering. An ideal place for studying is created.

The Aula represents the centre of communication that stimulates student life. The university, however, must also connect with its surroundings and with society. It is a social space where people meet, communicate, study, work and even relax. Attractions on site and outside routine university operations guarantee urban life on campus, thereby enabling an artistic and intellectual centre to evolve for political debate and cultural events – and at a reasonable price. A new interactivity space is forged.

Campus WU is a special place for research and education with a unique atmosphere. This exceptionality must be reflected in the countenance of its architecture. The university complex seeks to become a landmark, radiating beyond the city limits. Its architecture should be conceived as a subject of collective fascination.

The new Campus further aims to suggest an alternative economic and ecological paradigm, while at the same time treating the subjects of gender mainstreaming and universal access with the utmost care.

MASTER PLAN GOALS FOR CAMPUS WU

URBAN DEVELOPMENT ASPECTS

CAMPUS WU IS AN ENTITY The Campus WU site lies hidden away between the Prater Park and the Vienna Fair, embedded in a city structure with sufficient open space to develop an urban campus concept. Not only shall the new WU function just like any other modern university, it will also shape the opportunities for an active educational landscape.

The Campus shall be an internally coherent oasis with pavilions in the university ‘Garden’ and with its edges featuring green open spaces. The interior life of this very special place must be explored and discovered. Contact points with the city form part of this university park concept: one of the entrances to the academic complex is via a sculpture garden near the Vienna Fair plaza; an entrance with terraced wooden platforms is located on Trabrennstraße; another features a topography comprising a flight of concrete steps, visible from Prater Park.

THE FLOWING SPACE ALLOWS YOU TO BREATHE

The Campus is designed as a “Walk along Park” with different stations and interconnected squares from which the specific areas are accessible through green alleys. Progressing along this sequence of plazas, each educational path becomes a journey of adventure. One path takes you from the topographic modelled landscape near the Executive Academy between the individual departments to the Administration building and specialised libraries. Another progresses from the wooden folded terraces between the Teaching Center and the Students Center, past the departments and the Food Court to the plaza in front of the Library and Learning Centre. ….and in between you can always catch a glimpse of the Vienna Prater.

MASTERPLAN RULEBOOK FOR THE ENTIRE AREA

During the modern era, the campus concept, which dates back to the Greek Agora and the tradition of the campus university, has developed into a complex urban entity.

The campus system is composed of the following principles: balanced proportions, and equilibrium between separated buildings.

The character and diversity of each autonomous Campus piece are characterised by their own identity. The open space in between these parts is organised by platforms, parks, ponds and walkways.

The Campus layout is open and integrates nature. The individual buildings are connected through proximity and proportions.

The composition of these spaces and relationships is defined in the Plot Rulebook. Both the balanced distribution of cubature across the five plots and the equal allocation of movement flows are a basic principle of the Campus.

Within this educational landscape the different architects do not compete but complement each other.

The special functions are external to the system and define the character of each building and its corresponding plazas.

The departments are variations in the system and confine the open space in a longitudinal direction.

The walkways are free and multi-optional at every point on the Campus.

The meandering structure proposed in the Master Plan invites pedestrians to stroll through and discover the Campus.

The Master Plan can be thought of as defining an educational gallery in which the open spaces play the role of connecting the images. This strong context welcomes different types of architecture, a variety plaza designs as well as artistic endeavour, providing them all with a stage on which to shine. The result might eventually resemble the concept presented by Siegfried Giedion and Le Corbusier at CIAM 6– that a campus is a space for the synthesis of the arts.

The Master Plan is based on the expectation that the input of different architects will support the Campus WU model and will help realise sustainable solutions. In addition to examining the buildings’ physical and spatial aspects, other factors must also be harmonised, such as the function of their social spaces and their contributions to the creation of an overall Campus identity.

The different approaches of six architectural teams, as well as the various artistic design elements in the different plazas, should together create sustained added value for all parties involved in this process.

BUSarchitektur & BOA office for advanced Randomness, Vienna – 2008 In cooperation with specialists in integral Master planning

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