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Progettazione "Albergo studenti" - Vincenzo Ricciardi, Lucilla Naddeo, Francesco Sica, Pasqualina Gaeta


soaking prayer in year 2100 - simonet

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Based on year 2100, the project ask the future of religions.

simonet — soaking prayer in year 2100

New studies already provide more hard evidence that religion is slowly losing its grip on humanity. Two recent studies claims that religion may be on the way out in some parts of Europe, largely because it isn’t as useful to adherents as it once was. Churches once filled a lot of the social functions in a community. That is less true in a modern society, where there are jobs, schools, and other organizations that aren’t necessarily church-related. That alters the relative utility score. there is less demand for religion in societies such as England where normal people are relatively comfortable and consequently a big part of the populations are already secular. Religion evolved to help our ancestors cope with anxiety, insecurity and many different challenges to their daily lives. Even Facebook is killing religion because it provides answers for peculiarly modern narcissistic anxieties for which religion has no answer. In 2100, religious groups may becoming tiny minorities of the global population and they will become even more marginalized as global prosperity increases and standards of living improve. In that optimistic point of view, we still believe that as long as people have strong Faith in whichever religion it will never end.

simonet — soaking prayer in year 2100

It is likely that some future ice loss and sea level rise is now unavoidable

simonet — soaking prayer in year 2100

It isn’t only reefs and low-lying islands that are under threat from global warming. In fact, a major threat is for those large urban areas which are at risk of eventually being submerged underwater. This is caused by a change in sea levels that occurs when global warming takes place, resulting in coastal cities being destroyed by flooding. Dozens of the world’s cities, including London and New York, could be flooded by the end of the century, according to research which suggests that global warming will increase sea levels more rapidly than was previously thought. London is one of the major world capitals at high risk of this type of flooding, as depicted in this shot from the 2007 movie Flood. Scientists say that the city could be under water as early as within the next one hundred years.

simonet — soaking prayer in year 2100

Experts warn risk to Capital from rising sea levels ‘worse than feared’

simonet — soaking prayer in year 2100

this FAITH! project is treated as a protected building for religions. As a rescue boat for believers and religious peoples, it is an asylum against the global aggro of the new world coming.

simonet — soaking prayer in year 2100

A religion revenge again science which couldn’t find a solution of the known.

As in the movie waterworld, on this paradise island, people can berth for celebrate religious holidays , get married, inhume, baptize, pray…

The passengers can simply stay in a contemplation and meditating mood.

BANDO DI CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA CASTELLO - Alessandro Roveri, Luli Bardhi

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Il progetto nasce dalla volontà di valorizzare Piazza Castello attraverso la sostituzione di una porzione della pavimentazione in asfalto con masselli autobloccanti e l’inserimento di funzionali elementi di arredo quali: sedute, contenitori differenziati per la spazzatura, fontanella ed aiuole. Tale approccio permette una gestione diversificata degli spazi e una loro maggiore caratterizzazione. Questa prima fase progettuale si è rivelata necessaria al fine di armonizzare il contesto paesaggistico nel suo insieme, ovvero facendo interagire meglio la piazza con le presenze storiche, soprattutto con il naviglio e la chiesa di San Rocco. Il perno centrale dell’intervento è la pavimentazione, essa infatti esce da piazza Castello, attraversa il verde ed ingloba parte di via XX Settembre per poi “entrare” nel naviglio tramite un piccolo balconcino panoramico, questo gesto compositivo non solo richiama i “ponti” del naviglio, ma permette di rispondere alle esigenze individuate in maniera semplice ed efficace, rimettendo a sistema il naviglio ed il contesto architettonico di piazza Castello, riducendo i costi di gestione ed evitando la formazione di ostacoli. Premesso ciòè possibile dividere la piazza in due parti: - prima parte caratterizzata dal verde esistente integrato con una nuova piantumazione e la realizzazione di aiuole, soprattutto a ridosso del fianco della chiesa di San Rocco e dalla zona pedonale, integrata con moduli di arredo urbano, in grado di sopperire alle mancanze attuali. - Seconda parte composta dalle strade interne asfaltate, dai marciapiedi e dai parcheggi. Nella fase di studio preliminare sono emerse sin da subito alcune criticità: - La chiesa di San Rocco è scarsamente valorizzata, infatti ha un parcheggio al posto del sagrato, usato impropriamente anche come passaggio per entrare in piazza Castello, un fianco pressoché anonimo e la mancanza di un area dedicata per officiare eventuali riti all’esterno della chiesa medesima; - Mancanza di arredo urbano, tale aspetto è fondamentale considerato il fatto che la piazza viene usata settimanalmente per il mercato ed in occasioni calenderizzate per feste e manifestazioni; - Forte presenza di superfici asfaltate e presenza di traffico veicolare sia interno che parallelo alla piazza; - Problemi di onde di rumore e formazione di isola di calore. La proposta di un modello spaziale semplice e complanare consente di rispondere all’esigenza di una gestione flessibile della piazza a seconda dell’utilizzo che se ne vuol fare, sia presente che futuro, nelle varie stagioni dell’anno. La scelta di due pavimentazioni in massello autobloccante distinte, infatti, permette di delimitare gli spazi senza ostacoli e di definire le seguenti funzioni: percorsi pedonali rispetto alle zone carrabili, organizzazione di mostre ed eventi, creazione di zone di aggregazione, svolgimento del mercato settimanale, esaltando il ruolo comunicativo insito nel concetto di piazza; durante i mercatini e le fiere sarà inoltre possibile portare corrente anche dove non è al momento possibile grazie a pilotini a scomparsa muniti di prese. La colorazione delle finiture e la scelta di apporre “piccoli ritocchi” alla piazza come anche a via XX Settembre, sono basati sulla volontà del progettista di rispettare e valorizzare il forte valore storico e urbano dell’intorno; i materiali scelti richiamano le cromie della tradizione proponendo forme leggere che non nascondano la vista della piazza ma contribuiscano al suo abbellimento.

Alessandro Roveri, Luli Bardhi — BANDO DI CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA CASTELLO

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Alessandro Roveri, Luli Bardhi — BANDO DI CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA CASTELLO

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Alessandro Roveri, Luli Bardhi — BANDO DI CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA CASTELLO

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Alessandro Roveri, Luli Bardhi — BANDO DI CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA CASTELLO

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Alessandro Roveri, Luli Bardhi — BANDO DI CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA CASTELLO

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Alessandro Roveri, Luli Bardhi — BANDO DI CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA CASTELLO

tavola tecnica

Edilizia residenziale "Campo Genova" Avellino - Vincenzo Ricciardi, Francesco Sica, Lucilla Naddeo

Riqualificazione cortile Collegio dei Gesuiti - Francesco Leto, Giuseppe Lo Bocchiaro (PA), Davide Leone, Rossella Minore

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Rileggere l’esistente con occhi, movimenti e relazioni nuove è uno dei compiti dell’architettura, da sempre.

Francesco Leto, Giuseppe Lo Bocchiaro (PA), Davide Leone, Rossella Minore — Riqualificazione cortile Collegio dei Gesuiti

Schizzo di studio

Lo spazio compreso tra il cortile del Collegio dei Gesuiti, il bar Fluxus e il cancello di accesso da sud all’area monumentale del complesso gesuitico e di piazza Ciullo è oggi uno spazio irrisolto. Lo è perché non ha una organizzazione valida degli accessi e dei percorsi. Lo è perchè la qualità dell’arredo urbano che lo caratterizza è di gran lunga scadente, in senso assoluto, e in senso relativo se guardato rispetto a quello della vicina piazza Ciullo. Lo è perchéè uno spazio anonimo, di risulta, compresso tra i retri di due diversi tessuti urbani, che qui si scontrano, senza la possibilità (apparente) di una riappacificazione. A questo stato di fatto la nostra riflessione progettuale risponde riposizionando innanzitutto il cortile del Collegio nell’ambito che gli spetta di diritto: non un retro da nascondere ma la terza piazza di un sistema di spazi pubblici e pedonali che da Corso VI Aprile si snoda verso le direzioni della chiesa madre, del castello, della città a sud del centro civico. Un sistema di piazze di grande qualità spaziale, che possono esistere solo se pensate appunto come sistema e non come fatti isolati. Un nuovo disegno di pavimentazione, una rimodellazione dell’accesso sud (con l’eliminazione dell’attuale cancello e del muro di confine), una nuova seduta pubblica che si muove con andamento spezzato a legare il cortile con il tessuto minuto delle case vicine, la riconfigurazione di alcuni fronti edilizi sono gli elementi caratterizzanti l’intervento che qui proponiamo. La giacitura della nuova pavimentazione è in chiara relazione non soltanto con l’arredo di piazza Ciullo, ma anche e soprattutto con la pavimentazione tradizionale di basole delle vie minori. Il disegno a terra ricuce tra loro i percorsi provenienti dalla scala monumentale di accesso all’area di progetto e dalle due strade (vicolo Grillo e via Collegio) che da sud si collegano al sistema delle piazze.

Francesco Leto, Giuseppe Lo Bocchiaro (PA), Davide Leone, Rossella Minore — Riqualificazione cortile Collegio dei Gesuiti

Tavola di progetto

Francesco Leto, Giuseppe Lo Bocchiaro (PA), Davide Leone, Rossella Minore — Riqualificazione cortile Collegio dei Gesuiti

Schema progetto seduta_pavimentazione

Francesco Leto, Giuseppe Lo Bocchiaro (PA), Davide Leone, Rossella Minore — Riqualificazione cortile Collegio dei Gesuiti

Schema progetto seduta_verde

Francesco Leto, Giuseppe Lo Bocchiaro (PA), Davide Leone, Rossella Minore — Riqualificazione cortile Collegio dei Gesuiti

Schema progetto verde

Francesco Leto, Giuseppe Lo Bocchiaro (PA), Davide Leone, Rossella Minore — Riqualificazione cortile Collegio dei Gesuiti

Schizzo di progetto

Francesco Leto, Giuseppe Lo Bocchiaro (PA), Davide Leone, Rossella Minore — Riqualificazione cortile Collegio dei Gesuiti

Schizzo di progetto

Calcoli strutturali e deposito Genio Civile - Calcoli Strutturali Online

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Calcolo strutturale di un edificio residenziale unifamiliare. In collaborazione con Calcoli Strutturali Online società che esegue calcolo strutture in cemento armato, muratura, legno e acciaio ha realizzato il calcolo delle strutture e la progettazione strutturale dell’edificio, esecuzone dei calcoli statici per il disbrigo delle pratiche amministrative e del catasto Pratiche Edilizie Catastali ha gestito le pratiche comunali, permesso di costruire, DIA e SCIA, visure e planimetrie catastali. Progettazione di Studio Tecnico Online società che si occupa prevalentemente della gestione delle pratiche edilizie, servizi catastali, calcoli strutturali e verifiche

Calcoli Strutturali Online — Calcoli strutturali e deposito Genio Civile

Calcoli Strutturali Online

Urban Intensifier Devices - ZCMG, Arq. Julio Arroyo

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SEVEN.This number has meaning in the main religions present in Plovdiv: Judaism, Catholicism and Islam. It is also present in the nature and culture of the city:

ZCMG, Arq. Julio Arroyo — Urban Intensifier Devices

Plovdiv Central Square general view

SEVEN HILLS (SIX + ONE LOST): The long time of nature. An eternal support for the culture given by nature SEVEN CULTURES: The conscious of time through the experience of civilization. People adapt nature and express a way of living. Because of its persistent presence, it will be the argument for our intervention. SEVEN PRISMS: sharp forms and light materiality to mark the contemporaneity. SEVEN PLATFORMS: mobile elements for an easy reconfigure of public space for collective uses. SEVEN PATTERNS: to intervene in pavements pointing out the randomness of walking the city.

ZCMG, Arq. Julio Arroyo — Urban Intensifier Devices

Prism 6 | Interface

Prisms, Platforms and steps will be built up in the Plovdiv central area in 7 years, as a kind of ongoing work. So, there will also be: SEVEN STEPS: The construction works are divided in 7 stages each one including a glass prism, a set of platforms and a set of floor patterns.

ZCMG, Arq. Julio Arroyo — Urban Intensifier Devices

Urban landmarks

Why a prism? It is one of the basic regular forms of human intelligence. In a city which is almost a palimpsest, the several levels of its history must be always present. But the basic shape of the prism is just the support for its meanings as a sign of time: it is an URBAN INTENSIFIER DEVICE. That is, a prism whose goal is to accelerate, improve, enhance the conscious of living in such a city. It is a glass volume, with AUREA PROPORTIONS that works promoting tensions:
  • Longitudinal (back and forward)
  • Transversals (left and right)
  • Verticals (up and down)

Each one of these directions represents an specific relationship in time and space: back and forward, the dynamic of the everyday city; up and down, a movement into the deepness of history going to the archeological levels or an escape to the sky; left and right, the possibility to recognize the surroundings as our vital space.

ZCMG, Arq. Julio Arroyo — Urban Intensifier Devices

Prism 7 | Two Ages

In addition, the prism will explore and take advantage of the material possibilities that glass (and ancient materials) has nowadays: transparency, to translucent, to opaque (electrochromic glass, smart glass), digital screening (graphene), photovoltaic electrical generator, etc.

ZCMG, Arq. Julio Arroyo — Urban Intensifier Devices

Prism 3 | Multiplicity on top

The basic prismatic shape will have a symbolic meaning given by the tension in the 3 directions of existential space and also a practical use as corridors, public screen for any kind of audiovisual messages, observatories, exhibitions areas, staying rooms, connective pass ways. They are placed strategically provoking a scale impact which at the same time will be mitigated by the lightness of the glass. A shape which disappears like a virtual presence that subtly points out the urban rhythm meanwhile the city goes on, as alive as always.

ZCMG, Arq. Julio Arroyo — Urban Intensifier Devices

Inside

Pratiche edilizie e catastali - Calcoli Strutturali Online

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Weight of Shadow - Vincenzo Moschetti, Alessio Orrico, Simone Nardo, andrea pazzaglia, elena pazzaglia, Marco Nucifora

Progetto di "Riqualificazione architettonica-ambientale di Piazza Municipio, attraverso la realizzazione di una fontana artistica" - Stefania Redondi, Fabio D'Antico, SONIA PRINCIOTTO, Daniele Spitaleri, Laura Donghi

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Il sito oggetto del concorso “Riqualificazione architettonica -ambientale di Piazza Municipio, attraverso la realizzazione di una fontana artistica” si colloca nel centro storico di Pomigliano d’Arco, in un’area compresa tra Corso Vittorio Emanuele II e via Libertà e sulla quale si affacciano edifici di notevole valore storico quali il Palazzo Baronale, la chiesa del Carmine, il palazzo del Municipio e i palazzi nobiliari che fungono da corona urbana. Il centro storico intorno all’area di progetto è articolato e fortemente consolidato. Piazza del Municipio rappresenta il fulcro urbanistico del centro storico, in essa convergono vie storiche come l’antica via Sommese e via Carmine Guadagni. Il progetto ha come punti nevralgici: l’installazione di una fontana per la caratterizzazione e la riqualificazione della piazza, la valorizzazione e il completamento dell’esistente, l’introduzione di nuove funzioni, la vivibilità dello spazio attraverso l’introduzione di nuove essenze vegetali, un’illuminazione diffusa e un arredo urbano confortevole. Il processo di completamento si traduce nell’introduzione di nuovi elementi, che occupando lo spazio in pianta e in alzato, tendono a migliorare l’aspetto architettonico complessivo dell’esistente, facendo anche da possibile volano per la riqualificazione degli stessi edifici che prospettano sulla piazza.

Stefania Redondi, Fabio D'Antico, SONIA PRINCIOTTO, Daniele Spitaleri, Laura Donghi — Progetto di "Riqualificazione architettonica-ambientale di Piazza Municipio, attraverso la realizzazione di una fontana artistica"

I criteri guida del progetto possono essere schematizzati in base ai diversi punti di osservazione. Il punto di osservazione in pianta, dato dai percorsi principali, dagli attraversamenti, dagli ingressi e dalle linee della pavimentazione, ha generato come criterio guida quello delle direttrici principali. Il punto di vista di osservazione degli alzati, attraverso i prospetti principali, i coni prospettici degli ingressi, gli edifici esistenti, ha generato come criterio guida un dimensionamento contenuto in altezza degli elementi architettonici in modo da non offuscare la scenografia della piazza. Il punto di osservazione delle funzioni esistenti, come la Chiesa, il Municipio, le attività commerciali e i dehors dei pubblici esercizi, ha generato come criterio guida l’introduzione di nuovi elementi per migliorare le funzioni esistenti e l’inserimento di nuove, a rafforzare l’identità del luogo. Il principio che sta alla base del progetto è quello di creare un sistema di piazze percorse da funzioni esistenti, latenti e nuove, che nell’insieme formano un’unica grande Piazza Municipio. Ogni ‘piazza’ ha una sua specificità, in base alla funzione si ha la piazza del Municipio, la piazza della Chiesa, la piazza del gioco, la piazza della socialità, la piazza degli eventi, il percorso commerciale; in base all’elemento principale si ha la piazza della fontana, la piazza lineare e la piazza verde. Gli elementi che completano il disegno della piazza e le zone di sosta, di sedute e di verde, si trovano all’interno del reticolo delineato dalla pavimentazione esistente. La piazza del Municipio mira ad enfatizzare l’ingresso principale al palazzo comunale ponendo lateralmente la fontana e la piazza gioco denominata ‘bosco magico’ per i colori e la briosità compositiva. Il progetto lascia volutamente lo spazio centrale libero sia perché si connota come punto focale e di collegamento sia perché in particolari momenti risulta molto utile per lo svolgimento di manifestazioni, l’allestimento della piazza e la sosta delle persone. La piazza del gioco, altrimenti denominata ‘bosco magico’, a richiamare l’idea giocosa di un bosco tramite l’inserimento di pali in legno di diverse altezze e colori (le tinte scelte sono un verde e un azzurro tratte dal Piano del Colore), con la funzione di ombreggiamento e di giochi per bambini. A terra si progetta una pavimentazione antitrauma ad andamento sinuoso di colore rosso e giallo, anche questi colori sono stati scelti tra quelli indicati dal Piano del Colore. Lo spazio ha la forma triangolare, uguale a quello della fontana sul lato opposto, sulla cui ipotenusa si incastrano delle sedute una delle quali sbordando dal lato del Municipio diventa porta biciclette.

Stefania Redondi, Fabio D'Antico, SONIA PRINCIOTTO, Daniele Spitaleri, Laura Donghi — Progetto di "Riqualificazione architettonica-ambientale di Piazza Municipio, attraverso la realizzazione di una fontana artistica"

La piazza della Chiesa. Attualmente, davanti alla Chiesa, vi è un vuoto urbano che il progetto mira ad allestire, sia per dare importanza all’edifico religioso sia per rendere lo spazio più funzionale. Il progetto caratterizza la piazza della Chiesa, attraverso la formazione di un camminamento rialzato a proiezione del campanile e parallelamente tramite l’inserimento di una pavimentazione in graniglia di pietre locali. Le due pavimentazioni sono divise da sedute e fioriere che comunque lasciano un passaggio, questo sistema architettonico serve a differenziare gli spazi senza dividerli. L’illuminazione in questo punto è data da faretti a terra e da strisce di LED lungo le sedute.

Stefania Redondi, Fabio D'Antico, SONIA PRINCIOTTO, Daniele Spitaleri, Laura Donghi — Progetto di "Riqualificazione architettonica-ambientale di Piazza Municipio, attraverso la realizzazione di una fontana artistica"

La piazza della socialità. Premesso che tutte le piazze dovrebbero essere votate alla socialità, in questo caso si vuole indicare la porzione di piazza dove si è ricavato uno spazio più adatto alle relazioni sociali. Trattasi della porzione lungo la fontana lineare dove si è posizionata una pedana in doghe di legno e materiale ricomposto ecosostenibile. Un modo anche per definire, regolarizzare e dare più dignità ad uno spazio utilizzato da un pubblico esercizio come dehors. Sul lato della fontana lineare è stato ricavato un sistema di sedute e fioriere in continuità con quello vicino alla fontana triangolare. Questo elemento di arredo urbano serve a ‘ricucire’ la piazza e a collegare maggiormente in maniera visiva l’elemento acqua. Il progetto oltre a valorizzare lo spazio di incontro e di scambio culturale tra i cittadini tiene in debita considerazione gli esercizi commerciali esistenti che prospettano sulla piazza. Si valorizzano i percorsi di fronte ai negozi denominati ‘percorsi shopping’, anche con una proposta di organizzazione del Centro Commerciale Naturale Piazza Municipio. Dal punto di vista architettonico si propone l’inserimento di elementi, in linea con il restante progetto in modo da rafforzare il layout, attraverso pali multifunzione che fungono da illuminazione, veicolo pubblicitario e aggancio per le tende e bandiere. Il percorso verde. La piazza lungo Corso Vittorio Emanuele è stata allargata grazie al restringimento della carreggiata, ricavando così una passeggiata tra alberi ed acqua, con sedute sparse per favorire la sosta. La dotazione di un passeggio riparato dalla viabilità carraia e dal sole offre la possibilità di formare spazi per lo svolgimento di eventi e mostre con l’inserimento di elementi fissi, quali espositori e gazebo. Il verde è stato aggiunto anche sul lato opposto della strada, lungo Corso Vittorio Emanuele, sia per una questione estetica sia per creare un percorso più confortevole vicino alle attività commerciali.

Stefania Redondi, Fabio D'Antico, SONIA PRINCIOTTO, Daniele Spitaleri, Laura Donghi — Progetto di "Riqualificazione architettonica-ambientale di Piazza Municipio, attraverso la realizzazione di una fontana artistica"

La piazza della fontana e la piazza lineare. L’elemento acqua è così importante da imporsi nella piazza, ma allo stesso tempo riesce ad essere lo sfondo per le altre funzioni e per gli altri elementi. La parte scenografica è demandata al corpo principale a triangolo, intorno al quale sono stati progettati momenti per lo svolgimento di incontri e relazioni. La fontana lineare contribuisce ad enfatizzare la scenografia della piazza soprattutto dagli ingressi su Corso Vittorio Emanuele. La parte della piazza verso il Palazzo Baronale, in seguito all’osservazione delle foto rappresentanti le varie manifestazioni e secondo le analisi di progetto, sembra essere la più adeguata a rimanere libera e a disposizione per l’allestimento degli eventi. In questo caso quindi, la scelta progettuale è stata quella di mantenere un vuoto urbano versatile. Come espresso nella descrizione delle diverse aree che compongono l’allestimento di Piazza Municipio, uno degli obiettivi principali è quello di sostenere e valorizzare la socialità nelle diverse accezioni, dall’incontro dei singoli nella quotidianità agli eventi che coinvolgono la comunità. Il progetto mira, in linea con gli strumenti urbanistici, ad enfatizzare la facciata della Chiesa, episodio di architettura barocca di notevole valore storico-artistico. Il Municipio ha subito varie ricostruzioni ma conserva comunque la memoria del complesso conventuale, la sua importanza progettualmente è sottolineata dalla centralità dell’ingresso. Un altro episodio di notevole valore storico è il palazzo baronale davanti al quale si è rialzata la carreggiata per favorirne il ‘dialogo’ con la piazza.

Stefania Redondi, Fabio D'Antico, SONIA PRINCIOTTO, Daniele Spitaleri, Laura Donghi — Progetto di "Riqualificazione architettonica-ambientale di Piazza Municipio, attraverso la realizzazione di una fontana artistica"

La fontana scenografica inserita nel progetto è composta da una parte di forma triangolare collocata tra il Municipio e la Chiesa, che costituisce il corpo principale, e da una parte lineare, che si snoda lungo la piazza parallelamente alla Corso Vittorio Emanuele. Questa scelta progettuale è dovuta a motivi estetici e funzionali. I motivi estetici mirano ad ottemperare alla richiesta di scenografia attraverso il dimensionamento, la localizzazione, la diffusione e gli effetti artistici (quali giochi d’acqua e illuminazione). I motivi funzionali sono dati dalle proprietà benefiche dell’acqua che contribuiscono a rendere più vivibile la piazza, mitigando i possibili sbalzi di temperatura anche attraverso alcuni dei pali che hanno la funzione di nebulizzazione. La fontana di forma triangolare è costituita da tre vasche d’acqua disposte su vari livelli, con giochi d’acqua all’interno e tra una vasca e l’altra. Le vasche confluiscono nella fontana lineare creando un ricircolo continuo e un elemento d’unione. Vicino alla fontana è presente una seduta in linea che si immerge nella fontana stessa ed emerge dal lato opposto vicino al Municipio. La seduta e la fontana lineare costituiscono elementi di unione tra i diversi momenti della piazza, aumentando la scenografia e creando punti di richiamo tra le funzioni. La fontana lineare si snoda dal Municipio-Chiesa fino all’ingresso di Corso Vittorio Emanuele. E’ costituita da una vasca che riversa l’acqua a cascata nella lama d’acqua sottostante. L’ingresso di Corso Vittorio Emanuele è caratterizzato da un insieme di spruzzi d’acqua e di illuminazione, mentre lungo tutto il percorso sono collocati gruppi di pali con diverse funzioni. La fontana lineare è posizionata in modo da aumentare la scenografia della piazza e da incorniciare i prospetti principali dati dal Municipio e dalla Chiesa. I pali multifunzione sono elementi architettonici verticali con diverse funzioni e diverse localizzazioni. I pali multifunzione sono collocati lungo la fontana lineare a gruppi distanziati in maniera regolare. Ogni gruppo è formato da due pali di illuminazione, da un palo di nebulizzazione e da due pali con giochi d’acqua realizzati in metallo effetto corten, citazione di una tradizione industriale legata alla storia della città. I pali multifunzione sono anche presenti nella porzione della piazza dedicata al gioco dei bimbi, in questo caso sono in legno di altezze variabili colorati di verde e di azzurro, posizionati su una pavimentazione antitrauma gialla e rossa. I toni sono stati scelti tra quelli indicati nel Piano del Colore. I pali multifunzione hanno un valore estetico, legato all’illuminazione e alla colorazione e un valore funzionale di ombreggiamento e raffrescamento.

Stefania Redondi, Fabio D'Antico, SONIA PRINCIOTTO, Daniele Spitaleri, Laura Donghi — Progetto di "Riqualificazione architettonica-ambientale di Piazza Municipio, attraverso la realizzazione di una fontana artistica"

La scelta progettuale che introduce essenze vegetali all’interno della piazza serve ad ottemperare sia ad un’esigenza funzionale che estetica. Il verde contribuisce alla formazione di uno spazio più vivibile, ordinato e curato e nel contempo apporta effetti microclimatici migliorativi; tra questi il più efficace e noto è quello di modificare sensibilmente la radiazione solare attraverso processi di riflessione, trasmissione e assorbimento della radiazione (giorno/notte, estate/inverno) contrariamente all’ambiente costruito che normalmente modifica la radiazione in modo sostenibile. Il verde viene così usato come sistema passivo da integrare opportunamente, per migliorare il microclima estivo e la qualità dell’aria.

Stefania Redondi, Fabio D'Antico, SONIA PRINCIOTTO, Daniele Spitaleri, Laura Donghi — Progetto di "Riqualificazione architettonica-ambientale di Piazza Municipio, attraverso la realizzazione di una fontana artistica"

Il progetto mira al conseguimento dei seguenti obiettivi: - recuperare e riconvertire l’ambito urbano esistente attraverso la continuità delle linee direttrici presenti, la valorizzazione degli edifici, la fruibilità dei servizi, la creazione di nuove funzioni e la caratterizzazione degli spazi; - adeguare l’offerta di attrezzature e servizi utili all’espletamento delle funzioni esistenti (come la creazione della pedana per il dehors del pubblico esercizio, l’allestimento della piazza della chiesa, arredo urbano diffuso). Introdurre elementi utili alle nuove funzioni introdotte (come la piazza d’acqua, la piazza gioco, i percorsi shopping, i percorsi alberati, i percorsi per mostre ed eventi); - favorire l’insediamento di una pluralità di funzioni diverse, idonee a promuovere l’integrazione, la coesione e la qualità sociale con la formazione di spazi articolati capaci di ospitare diverse funzioni ed eventi; - ricercare la continuità e l’accessibilità dei percorsi al fine di ottenere una migliore qualità degli spazi pubblici, integrando le proposte ideative nella struttura urbana esistente; - migliorare i valori scenici, architettonici e ambientali dell’area, considerando i punti prospettici e gli ingressi alla piazza, attraverso la progettazione della fontana artistica, la disposizione di elementi architettonici quali i pali multifunzione (illuminazione, giochi d’acqua, nebulizzazione, giochi bimbi);

Stefania Redondi, Fabio D'Antico, SONIA PRINCIOTTO, Daniele Spitaleri, Laura Donghi — Progetto di "Riqualificazione architettonica-ambientale di Piazza Municipio, attraverso la realizzazione di una fontana artistica"

- favorire la sosta delle persone con l’inserimento di sedute in corrispondenza delle funzioni principali (religiosa, ludica, socializzante e commerciale), favorire l’incontro con il completamento e la definizione delle funzioni esistenti e con l’introduzione di nuove, favorire la socializzazione e lo svolgimento delle manifestazioni tradizionali attraverso lo studio anche dei vuoti urbani all’interno della piazza; - garantire l’integrazione con il contesto urbano circostante attraverso il mantenimento degli ingressi principali, la valorizzazione dei palazzi importanti, l’enfatizzazione dei principali punti di vista, il potenziamento delle funzioni esistenti, il collegamento con le attività economiche, la connessione con le preminenze situate nelle immediate vicinanze (piazze, parco); - facilitare la fruibilità e l’accessibilità della piazza e degli edifici nel rispetto della normativa vigente in tema di eliminazione e superamento delle barriere architettoniche con particolare attenzione ai luoghi pubblici attraverso il mantenimento degli ingressi alla piazza e attraverso la sopraelevazione della carreggiata in prossimità di quelli principali; - migliorare il comfort ambientale con la riduzione del fenomeno dell’“isola di calore” attraverso l’attivazione di azioni di compensazione ambientale dirette a creare effetti di mitigazione come l’inserimento di essenze vegetali, di elementi verticali per la nebulizzazione e l’ombreggiamento e di elementi per l’ancoraggio di tende e tensostrutture. Nello specifico le essenze lungo Corso Vittorio Emanuele servono sia a ridurre l’emissione dei gas tossici delle auto sia a creare zone di passeggio e di sedute protette; - impiegare tecnologie e materiali eco-compatibili e/o locali. La scelta progettuale ha ridotto al minimo gli interventi sulla pavimentazione prediligendo la lavorazione in aggiunta. I materiali utilizzati sono: graniglia composta da pietre locali, Piperno, doghe ecosostenibili effetto legno; - creare linee guida in continuità con le indicazioni del PRG e del Piano del Colore e nuove linee guida per le attività economiche e per gli elementi verdi.

Stefania Redondi, Fabio D'Antico, SONIA PRINCIOTTO, Daniele Spitaleri, Laura Donghi — Progetto di "Riqualificazione architettonica-ambientale di Piazza Municipio, attraverso la realizzazione di una fontana artistica"

Studio Tecnico di progettazione online - Lottizzazione - Calcoli Strutturali Online

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8 alloggi residenziali - pierluigi bianchi architetto

Chill-out pavilion - Oblò, Alessandro Benetti, francesca coden, margherita locatelli, Emanuele Romani, giulia celentano, Alberto D'Asaro

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Between the 17th and the 20th of July, the garden of villa Sormani in Mariano Comense, dating back to the eighteenth century, hosted the first edition of the Rockavilla Festival. The promoters of the event asked Oblò, with Alberto D’Asaro and Giulia Celentano, to design a small temporary pavilion to be used as a relax area. Standing at the borders of the large lawn facing the stage, the Chill-out pavilion completes the sequence of reversible structures including the selling area as well as the restoration area.

Oblò, Alessandro Benetti, francesca coden, margherita locatelli, Emanuele Romani, giulia celentano, Alberto D'Asaro — Chill-out pavilion


Oblò, Alessandro Benetti, francesca coden, margherita locatelli, Emanuele Romani, giulia celentano, Alberto D'Asaro — Chill-out pavilion

Very limited resources were available, thus suggesting to opt for a clear selection of few materials, mostly recycled and almost for free. The crowns of trees, as supporting elements already available on site and endowed with a remarkable scenographic and functional potential, take on the role of the main load-bearing structure, to which the haywire tie-rods are suspended. They carry the construction site fabric (orange or green), reinforced by a stabilizing mass of small stones, as well as the lighting system made of catenaries for exteriors; wooden reels and pallets, used as seats and tables, complete the layout.

Oblò, Alessandro Benetti, francesca coden, margherita locatelli, Emanuele Romani, giulia celentano, Alberto D'Asaro — Chill-out pavilion

Starting from these elements, the plan of the Chill-out pavilion is organised as a sum of a “rotunda” (diameter: 7 meters), placed in the direction of the stage, and a “L” shaped veil that stretches out towards the west wing of the villa. It is a highly strategic placement: on the one hand, the “rotunda” lays in continuity with the enfilade of the internal rooms, underlining its ambition to function as a proper open air living room; on the other, thanks to its stretched shape, the “L” embraces the existing seats (stone blocks, wall side benches) and makes the whole structure visibile from the entrance to the park along via Montebello, where the public comes from. As light spots align along the external veil, the slight brightness of this second room contrasts with the warm and wraparound light of the “rotunda”, whose sky is crossed by the catenaries.

Oblò, Alessandro Benetti, francesca coden, margherita locatelli, Emanuele Romani, giulia celentano, Alberto D'Asaro — Chill-out pavilion


Oblò, Alessandro Benetti, francesca coden, margherita locatelli, Emanuele Romani, giulia celentano, Alberto D'Asaro — Chill-out pavilion

The Chill-out pavilion is designed to emphasize the sensations of calmness and intimacy that the timbered bay naturally offers to the visitors. The semi-transparency of the construction site fabric, that allows it to be looked at through one, two or more veils according to the observer’s point of view, makes it possible to glimpse at the life happening inside, while at the same time defining different degrees of luminosity of the catenaries’ light spreading into the park. The overall effect is that of a “lantern”, continuously and smoothly vibrating as it emerges from the underwood. Inside the “rotunda” the luminaries are organised according to a radial pattern that departs from a tight opening into the veil: as such, they seem to suggest the visitor to penetrate into the long row of lindens starting here.

Oblò, Alessandro Benetti, francesca coden, margherita locatelli, Emanuele Romani, giulia celentano, Alberto D'Asaro — Chill-out pavilion

Oblò, Alessandro Benetti, francesca coden, margherita locatelli, Emanuele Romani, giulia celentano, Alberto D'Asaro — Chill-out pavilion

Oblò, Alessandro Benetti, francesca coden, margherita locatelli, Emanuele Romani, giulia celentano, Alberto D'Asaro — Chill-out pavilion

Oblò, Alessandro Benetti, francesca coden, margherita locatelli, Emanuele Romani, giulia celentano, Alberto D'Asaro — Chill-out pavilion

Oblò, Alessandro Benetti, francesca coden, margherita locatelli, Emanuele Romani, giulia celentano, Alberto D'Asaro — Chill-out pavilion

Oblò, Alessandro Benetti, francesca coden, margherita locatelli, Emanuele Romani, giulia celentano, Alberto D'Asaro — Chill-out pavilion

Oblò, Alessandro Benetti, francesca coden, margherita locatelli, Emanuele Romani, giulia celentano, Alberto D'Asaro — Chill-out pavilion

LA CASA DEL MARSIGLIESE - Stefano Toscano

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La casa di Aregai nasce nei primi anni del 1900 per volontà di un uomo proveniente da Marsifglia. Nel tempo la costruzione viene ampliata e la sua destinazione residenziale è il centro di un’attività agricola che collega gran parte dei terreni circostanti su cui sorgono numerose costruzioni inerenti l’allevamento di animali e ricovero delle merci. Successivamente, con la scomparsa del capofamiglia, la proprietà passa ai vari figli che la dividono fra loro. Quando gli attuali proprietari hanno comprato una delle unità immobiliari, hanno trovato una situazione di estremo degrado sia della parte residenziale sia della parte agricola, tuttavia, l’incantevole posizione a ridosso del mare, ne ha lasciato intendere fin da subito le enormi potenzialità. I lavori hanno seguito sostanzialmente due fasi operative, quella sulla parte residenziale, cercando di ottimizzarne gli spazi interni e ridistribuendo interamente gli ambienti operando contemporaneamente a un sostanziale consolidamento strutturale; e quella sulla parte esterna sviluppando un progetto che tenesse conto della trasformazione del vecchio borgo, mantenendone più possibile i caratteri tradizionali e cercando di soddisfare le esigenze di accesso e di privacy delle diverse famiglie. Si è scelto di rivolgere gli affacci di tutte le camere verso sud, dal lato del mar, privilegiando la ricerca della luce e dei cannocchiali panoramici, cercano tuttavia di non perdere contatto con l’accogliente giardino privato sul retro. La zona giorno, e in particolare la cucina, affacciano su una terrazza panoramica che sfoga verso il giardino sul retro dove un ex magazzino è stato trasformato in gazebo con suggestioni da salotto marocchino per le cene nelle serate ventose o le sieste pomeridiane. La riservatezza del giardino è stata ottenuta impiantando dei filari di rampicanti dalle fioriture differenti sia sulle murature cieche degli edifici limitrofi sia sulle recinzioni. La distribuzione a gradoni, tipica del paesaggio ligure, ha permesso di ottenere spazi pianeggianti caratteristici e fruibili in una zona di accentuato dislivello. Nella zona adiacente alla strada è stata ricavata un’area adibita la parcheggio privato con relativo spazio di manovra collegata all’abitazione da un percorso pedonale. I terrazzamenti hanno mantenuto prevalente destinazione agricola prevedendo la piantumazione di alberi da frutto (prevalentemente ulivi) o prato.

Stefano Toscano — LA CASA DEL MARSIGLIESE

Lotto di intrvento

Stefano Toscano — LA CASA DEL MARSIGLIESE

Stefano Toscano — LA CASA DEL MARSIGLIESE

Stefano Toscano — LA CASA DEL MARSIGLIESE

Stefano Toscano — LA CASA DEL MARSIGLIESE

Stefano Toscano — LA CASA DEL MARSIGLIESE

Stefano Toscano — LA CASA DEL MARSIGLIESE

Stefano Toscano — LA CASA DEL MARSIGLIESE

Stefano Toscano — LA CASA DEL MARSIGLIESE

Stefano Toscano — LA CASA DEL MARSIGLIESE

Stefano Toscano — LA CASA DEL MARSIGLIESE

Pianta della residenza

Brooks Brothers new concept embeds tradition and elegance - Stefano Tordiglione

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Visitors to the Brooks Brothers retail store at Hong Kong’s IFC take inspiration from the nearly 100 year old Brooks Brothers flagship store at 346 Madison Avenue in New York City. The atmosphere of the Hong Kong boutique reflects the interior of the 346 Madison Avenue flagship store. The exterior stucco plasters surrounding the columns, capitals and window are inspired by the iconic flagship, while the interior ceiling is also reminiscent of the signature building. Brooks Brothers worked in tandem with Stefano Tordiglione Design to bring the traditional spirit of the brand to its Asian location.

Stefano Tordiglione — Brooks Brothers new concept embeds tradition and elegance

A central cash bar greets customers as they enter the store providing a club-like atmosphere for gentlemen and women alike. Many of the store fixtures and decorations are antique, crafting a truly unique shopping environment in keeping with the Brooks Brothers legacy. Furnishings in American walnut and Chicago cherry add essence to the heritage of the brand. Brooks Brothers is not only a clothing brand, but has become part of the American narrative. The brand has the distinction of outfitting 39 out of the 44 Presidents of the United States.

Stefano Tordiglione — Brooks Brothers new concept embeds tradition and elegance

Known for its strong heritage, Brooks Brothers is nevertheless continually pushing boundaries, a position Stefano Tordiglione Design has sought to reflect with touches of modernity in the store’s design. Above the bar is an industrial-styled chandelier, while the fitting rooms feature another flare of modern design. Brooks Brothers, America’s oldest retailer was established in 1818 by Henry Sand Brooks. From its humble beginnings in New York City at 116 Cherry Street, to its position today as a global purveyor of American style, Brooks Brothers has continued to influence and innovate fashion. To showcase Brooks Brothers’ as a fashion innovator with its many product introductions and high quality craftsmanship, Stefano Tordiglione Design placed large-scaled photographs zoomed-in on shirts to highlight the milestones that the brand has introduced to the fashion industry such as the first ready-to-wear clothing, the button down dress shirt and non-iron shirts.

Stefano Tordiglione — Brooks Brothers new concept embeds tradition and elegance

Tradition continues elsewhere in the boutique with a mosaic floor handmade in Italy adapted and redesigned from a classic New York pavement pattern. A Shirt Wall displays one of the brand’s signature products in a skeletal backless unit, so that the array of shirts appear to be floating. The pale green, striped walls take their inspiration from an apartment on Park Avenue, one of the oldest and most luxurious of its kind, while on the facade, a geometric pattern is reminiscent of a classic window pane design of a 20th Century mansion situated on the Gold Coast of Long Island in New York. The motif is interspersed with the brand’s prominent Golden Fleece logo. With these grand references there is a sense of luxury that Brooks Brothers has sought to reinstate in the brand.

Stefano Tordiglione — Brooks Brothers new concept embeds tradition and elegance

As the brand approaches its 200-year anniversary, Stefano Tordiglione Design ensures that the newly renovated store captures the spirit of the brand and enhances its identity. It keeps the strong traditions and DNA of the brand and solidifies Brooks Brothers as an international retailer.

Stefano Tordiglione — Brooks Brothers new concept embeds tradition and elegance

Stefano Tordiglione — Brooks Brothers new concept embeds tradition and elegance

Stefano Tordiglione — Brooks Brothers new concept embeds tradition and elegance


0514 - Giacinto Manfredi

Island Studios - Lifschutz Davidson Sandilands

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In July 2006, Lifschutz Davidson Sandilands moved to its custom-designed studios in South-West London. Following a six month restoration and redevelopment, the former Island Studios, home to Island Records for over 32 years, have been transformed for use as design studios with lettable space for other creative businesses.

Lifschutz Davidson Sandilands — Island Studios

Exterior view of Island Studios from British Grove

The site is a complex of nineteenth century former laundry buildings backing onto an elegant house in a garden square. Stripped of various accretions of the last 130 years, the laundry buildings now form a sequence of brilliantly day-lit spaces, arranged around a central core.

Lifschutz Davidson Sandilands — Island Studios

View through courtyard

The individual cellular offices and raised platforms of the Island era have been dismantled in favour of large, clear flexible volumes, more suited to studio working. This also marks a return to the spirit of the original spatial arrangement of the laundry.

Lifschutz Davidson Sandilands — Island Studios

Interior view

The redevelopment concentrated on the retention of as much of the building fabric as possible, where demolitions were necessary, materials were recycled or re-used.

Lifschutz Davidson Sandilands — Island Studios

Interior view

Throughout, simple, commonsense environmental control systems are utilised and efficient space planning has resulted in the occupation density of the building being able to double.

Lifschutz Davidson Sandilands — Island Studios

Interior view

Lifschutz Davidson Sandilands — Island Studios

Interior view from reception

Lifschutz Davidson Sandilands — Island Studios

Interior view

Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus” - Toni Gironés Saderra

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In the natural setting of “Turons de les Tres Creus” , surrounded by a highly fragmented metropolitan area and linked to the archaeological site of “ Can Tacó“, arises the need to project some places previous an area with a great natural and archaeological interests.

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Give value set conditions, report the high heritage value of the site, and understand the genuineness of the mountain as a structural element of biodiversity in a highly fragmented and anthropized by man, are the main aims of this proposal. …A little polyvalent information point facing east and cut into the natural slope, a belvedere deck, a large pine as permanent shadow to the west on a semicircle in grandstand, two groups of oaks on two horizontal planes inserted in the forest and with shadows built with the best materials. These are all elements that have space, containing the time, managing the transmitted energy and temperature,… concatenated different locations that are recognized and highlight the value,… places of opportunity that for their conditions and in a Mediterranean climate, are potential carriers of activity in the management of the public as living space. Intervening minimally and interpreting the conditions related with its habitability from the user’s everyday experience, promoting exchange and understanding that the project is based principally on the experience the place more than the action of build.

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

Toni Gironés Saderra — Information Point and Pavillion Acces to the Natural and Archeological Site of “els Turons de les Tres Creus”

“Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia - Barbara Lombardi

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Il progetto si prefigge lo scopo di riconsegnare questo spazio urbano ai cittadini, tutti. Si assume dunque a matrice del nuovo disegno proprio il concetto di piazza come “soggiorno collettivo” dalla funzione pubblica “aperta”, polarità spaziale, luogo di aggregazione che accoglie i tipici riti collettivi della comunità.

Barbara Lombardi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

Riqualificare questo spazio significa introdurvi attività capaci di funzionare come poli attrattori; se ne conferma quindi, innanzitutto, la funzione di area mercatale. Spostare il mercato bisettimanale delle calzature altrove sarebbe stata una scelta in contrasto con la filosofia di questo intervento; se l’intento è quello di ridare identità, vitalità, a questo spazio urbano, non avrebbe avuto alcuna logica privarlo di quello che ad oggi risulta essere l’unico attrattore. Inoltre ormai da secoli l’area viene usata come mercato ambulante, quindi questa funzione ha tessuto un legame molto stretto con il luogo e con la memoria popolare. Allo stesso scopo sarà necessario: incentivare l’affermazione del commercio di vicinato, così da annettere la piazza nel circuito dello shopping cittadino; introdurre esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, che notoriamente posseggono un notevole potere di richiamo; prevedere la possibilità di collocare strutture temporanee per iniziative culturali come ad esempio gli incontri de “I dialoghi sull’uomo” o eventuali mostre temporanee; determinare scelte compositive e funzionali che invoglino i cittadini a sostare, relazionarsi, giocare, riposarsi in questi spazi; immaginare eventuali manifestazioni di pubblico spettacolo o ancora installazioni periodiche di giostre e attrezzature per l’intrattenimento.

Barbara Lombardi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

La proposta progettuale, dal punto di vista compositivo, non prevede modifiche sostanziali alla struttura morfologica di questo spazio urbano; si intende piuttosto ridare al luogo un disegno unitario che “ricucia” le varie zone ed elementi che lo compongono e caratterizzano. Il disegno del progetto è generato dall’intrecciarsi delle direttrici prescelte. La direttrice principale, quella che attraversa la piazza in senso longitudinale, da est a ovest, allineata alla facciata della chiesa, si pone come una “sottolineatura” di quello che risulta essere il prospetto più significativo di questo spazio urbano e, allo stesso tempo, come taglio, cesura, interruzione dei percorsi di accesso, invitando a volgere lo sguardo verso il centro della piazza e invogliando ad entrarvi. Questo concetto si materializza concretamente attraverso un particolare studio della pavimentazione; si prevede infatti di “far entrare” il lastricato delle strade di accesso riproponendolo con la stessa orditura e lo stesso materiale fino a quando non incontra uno dei tagli determinati dalla tessitura delle direttrici; oltre si cambia, magari ci si pone parallelamente ad un fronte, oppure secondo l’andamento di un altro vicolo. Le direttrici che invece si pongono trasversalmente, ovvero che vanno da nord a sud e viceversa, si traducono sempre in un cambio della trama della pavimentazione, ma assumono anche la funzione di binari su cui poter far scorrere le panchine. Si prevede, infatti, la realizzazione di un sistema particolare di sedute, diverse fra loro nella forma e dimensione, che ruotano su un perno situato in uno degli angoli e che a sua volta scorre lungo i binari di cui sopra. Dunque uno spazio pubblico continuamente riconfigurabile secondo i desideri dei suoi fruitori; sedere all’ombra degli alberi o degli edifici nei giorni più caldi, o al contrario al sole in quelli più freddi, per rivolgersi verso la sorprendente apparizione fra i tetti della cupola della basilica della Madonna dell’Umiltà, per giocare a fare i pirati o le principesse o ancora per sostare alla luce di un lampione per leggere alla sera o al contrario nella penombra per appartarsi in un dolce incontro.

Barbara Lombardi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

La piazza si presenterà, quindi, come un tappeto grigio in pietra alberese o colombino, caratteristica delle aree di maggior pregio del centro storico, articolata però in un disegno contemporaneo, contraddistinto dai tagli di cui sopra, i quali appaiono come “nastri” metallici che da terra si elevano ad assumere la funzione di punti luce o di fontana pubblica. Con lo stesso materiale saranno rivestiti l’aiuola della palma, che risulterà quindi confermata nel suo ruolo di centralità dello spazio, e i grandi vasi che conterranno le alberature previste, disposti secondo due brevi filari di olivi. La scelta dell’olivo è stata dettata dalla consueta constatazione della tipicità di questo albero rispetto al paesaggio toscano e dal rapporto che da sempre lo lega a questa terra, ma allo stesso tempo anche da motivazioni di carattere compositivo; infatti la struttura dell’olivo, che nel tempo diventa spesso contorta, nodosa si presta a bilanciare la solennità delle quinte murarie che coronano la piazza, potendo comunque rimanere contenuto nelle dimensioni. Anche l’ampio sagrato della chiesa di Sant’Ignazio sarà rivisto e riqualificato, sempre secondo il concept descritto, giocando con le differenze di quota fra il sagrato stesso e l’accesso vero e proprio alla chiesa; scalini e rampe si fondono a dare maggior risalto a questa importante presenza, quasi come a porla su una specie di palco.

Barbara Lombardi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

Puntualizziamo, infine, che la realizzazione di questa proposta progettuale prevede necessariamente lo spostamento della statua del Cardinal Forteguerri, la cui ricollocazione più idonea ci sembrava la vicina piazza della Sapienza. Per quanto riguarda l’assetto illuminotecnico si prevede l’uso di corpi illuminanti tipo spot collocati sotto le gronde dei palazzi, come avviene del resto nelle altre piazze della città, in modo da non lasciare zone troppo in ombra, e il posizionamento di particolari corpi illuminanti collocati in testa ai “nastri” metallici descritti in precedenza. Si tratta dunque di elementi che da un lato hanno un aspetto scultoreo e dall’altro rispondono ad una mera esigenza funzionale; operano in base ad una tecnica indiretta che permette di ridurre in modo significativo l’effetto abbagliante, nonché di ottenere un’elevata uniformità di illuminazione e, al tempo stesso, di delimitare esattamente la superficie illuminata. Il risultato è un ambiente di luce piacevole. Altri lampioni, di dimensioni più piccole e dall’aspetto molto esile e slanciato, creano isole di luce ad intervalli regolari, entro le quali poter sostare e raccogliersi. Quest’ultima tipologia di apparecchi genera un sistema di illuminazione generale che distribuisce la stessa quantità di luce in tutte le direzioni. Infine si ipotizza la presenza di lievi luci a led all’interno dei binari su cui si spostano le panchine, così da ribadire il disegno del progetto e renderlo leggibile in ogni momento.

Barbara Lombardi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

Sostenibilità– Lo studio delle ombre mostra la piazza mai completamente assolata, in conseguenza alla notevole altezza dei fronti degli edifici, ma comunque si sente l’esigenza di creare degli spazi maggiormente ombreggiati sul lato nord, dove nei mesi estivi la frescura tarda ad arrivare. Sono stati realizzati quindi interventi puntuali necessari al controllo microclimatico del sito: l’inserimento dei due piccoli filari di olivi, il ripristino dell’esistente fontana pubblica, la conferma della palma, creano piccoli “rifugi” per invitare il cittadino e lo straniero ad una piacevole sosta. Per la pavimentazione si prevede di usare pietra alberese o colombino, da sempre usata nel lastricare le città di questa zona, quindi materiale di produzione locale, magari proveniente da cave storiche. L’altro elemento che caratterizza il progetto è l’acciaio corten che, come la pietra, richiede pochissima manutenzione; quindi il progetto è strutturato in modo da rispettare i valori storici e culturali del luogo, garantendone una gestione semplice ad economica da parte dell’Amministrazione Comunale. Altro fattore di economicità risulta essere determinato dal fatto che si prevedono minime o quasi nulle variazioni dei livelli di calpestio rispetto allo stato attuale, se non nella esigua area rialzata davanti alla chiesa; di conseguenza si limitano notevolmente le spese per la realizzazione di massicciate e sottofondi, inoltre potrebbe essere possibile riutilizzare la rete di raccolta delle acque piovane esistente, sempre che lo stato di conservazione lo consenta.

Barbara Lombardi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

Barbara Lombardi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

Barbara Lombardi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

Barbara Lombardi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

Barbara Lombardi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

Barbara Lombardi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

Barbara Lombardi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

Barbara Lombardi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa - Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti

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Il progetto di rifunzionalizzazione di un piano commerciale, mai ultimato, lasciato al netto del solaio di calpestio, è lo strumento su cui si è costruita l’occasione per avviare un’operazione dai forti connotati sociali. Il basamento, inizialmente per negozi, presenta uno spazio porticato con affaccio su strada che asseconda la curvatura della rotonda viaria. Sotto questo fronte protetto si individua la frontiera oltre cui l’intervento in oggetto ha definito il proprio campo di azione. La superficie disponibile, 900 mq circa, diventa oggetto di riconversione allorchè la cooperativa sociale Dolce decide di trasferire qui alcuni servizi di sua gestione, ampliando la ricettività verso un’utenza diversamente abile ed impiegando la nuova struttura non solo per rialloggiare il Centro Diurno, aperto a 30 utenti, ma anche per inserire un piccolo nucleo di Residenza Sanitaria per Disabili di 10 posti letto. Il progetto, pertanto, si è occupato di attuare il programma funzionale attorno ad un fulcro costituito dall’unico spazio all’aperto interno disponibile, il patio esistente, che fornisce aria e luce agli ambiti più interni e profondi. Il budget contenuto ha limitato l’uso di materiali importanti, pertanto il progetto degli interni si è rivolto alla cura degli aspetti percettivi della materia che confina gli spazi. Le connotazioni degli spazi sono state delegate quindi alle distinzioni cromatiche delle partizioni, alle geometrie delle luci, alla composizione delle texture di pavimentazione e al gioco di riflessioni nella corte, dove l’alternanza di vetri specchianti e trasparenti offre rimandi a profondità e dilatazioni dello spazio differenti in una dinamica percettiva che rompe la rigidità di questo ambito e restituisce maggiore variazione alle ‘scene’ di facciata.

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

texture e accostamenti cromatici delle pavimentazioni interne ed esterne al patio

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

pittogramma all'ingresso del CDD

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

percorso distributivo ai servizi

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

nodo d'angolo del blocco servizi

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

tavola del disegno di pavimentazione

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

bagno assistito nel blocco servizi

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

varco d'accesso allo spazio soggiorno

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

indicazioni sulle tinteggiature interne

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

spazi soggiorno

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

spazi per il pranzo

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

gli spazi occupazionali

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

percorso distributivo delle camere afferenti alla Residenza sanitaria

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

spazio accettazione nella RSD

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

patio comune fra Residenza e Centro Diurno

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

dettaglio del patio

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

elementi identificativi esterni

Luca Ciaffoni, Antonio Di Marcantonio, Michele Ciutti — Centro Diurno per Disabili "TAM TAM" con RSD annessa

sezione di progetto

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