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Area Servidei - angeli e brucoli architetti

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Il progetto si inserisce all’interno di un Piano Particolareggiato di iniziativa privata denominato Area Servidei, che prevede l’urbanizzazione e la suddivisione in 5 lotti di un’area in zona panoramica ai margini della città. Il lotto in oggetto ha una superficie di circa 1.150 mq e presenta un’orografia del terreno in pendenza. Il progetto preliminare ha sviluppato due ipotesi di edificio a blocco ad uso residenziale con due piani fuori terra e un piano interrato.

angeli e brucoli architetti — Area Servidei

Una prima ipotesi prevede un sistema di logge in aggetto sul lato sud e nord dell’edificio, mentre una seconda ipotesi prevede un edificio con logge a profondità variabile su tutto il perimetro dell’edificio. In entrambi i casi la configurazione dell’edificio e delle logge nasce dallo studio del soleggiamento / ombreggiamento nel corso dell’anno. L’edificio ospita cinque alloggi passanti, di cui due al piano primo con accesso a grandi terrazze ricavate sulla copertura piana, in parte adibita a tetto giardino.

angeli e brucoli architetti — Area Servidei

angeli e brucoli architetti — Area Servidei

angeli e brucoli architetti — Area Servidei

angeli e brucoli architetti — Area Servidei

angeli e brucoli architetti — Area Servidei

angeli e brucoli architetti — Area Servidei

angeli e brucoli architetti — Area Servidei

angeli e brucoli architetti — Area Servidei

angeli e brucoli architetti — Area Servidei


Concorso internazionale di progettazione in due fasi "Cinque piazze per Milano" - Viale Omero-Piazzale Gabrio Rosa - Paolo Capponi, Mario Memoli, Gabriella Benevento, Alessandra Memoli

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L’ellisse di piazzale Gabrio Rosa e il suo prolungamento verso la campagna, viale Omero, sorgono nella periferia sud-est della città, nei pressi di Piazzale Corvetto.

Paolo Capponi, Mario Memoli, Gabriella Benevento, Alessandra Memoli — Concorso internazionale di progettazione in due fasi "Cinque piazze per Milano" - Viale Omero-Piazzale Gabrio Rosa

Il progetto prevede la realizzazione di un grande parterre pedonale che unisce Viale Martini, Piazza Gabrio Rosa e Viale Omero raggiungendo il limite sud della città a contatto con le aree agricole del Parco sud Milano.

Paolo Capponi, Mario Memoli, Gabriella Benevento, Alessandra Memoli — Concorso internazionale di progettazione in due fasi "Cinque piazze per Milano" - Viale Omero-Piazzale Gabrio Rosa

La formazione del giardino del canale, che si sviluppa lungo Viale Omero potrà incentivare l’avvio dell’istituzione di un vero e proprio “Parco acquatico”, che riproduca a scopo didattico e ricreativo alcuni ambienti tipici della campagna a sud di Milano, come il fontanile, la roggia, la cava allagata, e che potrebbe essere attrezzato con sistemi propri del governo e della navigazione delle acque (macchine leonardesche, chiuse, mulini).

Paolo Capponi, Mario Memoli, Gabriella Benevento, Alessandra Memoli — Concorso internazionale di progettazione in due fasi "Cinque piazze per Milano" - Viale Omero-Piazzale Gabrio Rosa

Questa sistemazione presuppone un processo di sviluppo “in divenire”, e si pone come obbiettivo la riqualificazione del tessuto urbano circostante con l’immissione di nuove funzioni sociali in grado di modificare gli aspetti di marginalità anche sociale presenti nella zona.

Paolo Capponi, Mario Memoli, Gabriella Benevento, Alessandra Memoli — Concorso internazionale di progettazione in due fasi "Cinque piazze per Milano" - Viale Omero-Piazzale Gabrio Rosa

Gli aspetti gestionali, promozionali, ed economici andranno necessariamente sviluppati da istituzioni pubbliche (Amministrazione comunale, Acquario Civico, Museo delle scienze naturali, Ente Parco Sud Milano) con la partecipazione di partner privati.

Paolo Capponi, Mario Memoli, Gabriella Benevento, Alessandra Memoli — Concorso internazionale di progettazione in due fasi "Cinque piazze per Milano" - Viale Omero-Piazzale Gabrio Rosa

Il progetto. La nuova grande area pedonale prevede la riduzione delle sedi carrabili esistenti, di cui si prevede il senso unico di marcia secondo uno schema di percorrenza ad anello intorno all’area centrale, ridisegnando i nodi viabilistici principali.

Paolo Capponi, Mario Memoli, Gabriella Benevento, Alessandra Memoli — Concorso internazionale di progettazione in due fasi "Cinque piazze per Milano" - Viale Omero-Piazzale Gabrio Rosa

Il progetto si struttura attraverso una “rigorosa” maglia ordinatrice, estesa a tutto lo sviluppo longitudinale, intersecando il disegno ellittico di Piazza Gabrio Rosa. Quest’ultima è divisa in due parti; una “di pietra” verso gli edifici con attività commerciali e la chiesa, pavimentata in cubetti di porfido e granito, l’altra trattata a giardino attraverso lievi modifiche dello stato attuale. La connessione tra le due parti è rappresentata dalla zona centrale, in cui è prevista una grande vasca di forma regolare. Sul bordo esterno della piazza si colloca un nuovo filare di alberi (bagolari) raccordato con quelli esistenti su viale Omero. La sede stradale intorno all’ellisse viene opportunamente ridotta e nuovi posti auto vengono ricavati sulla corona esterna.

Paolo Capponi, Mario Memoli, Gabriella Benevento, Alessandra Memoli — Concorso internazionale di progettazione in due fasi "Cinque piazze per Milano" - Viale Omero-Piazzale Gabrio Rosa

Il tratto iniziale della nuova “explanade”, situato al centro di Viale Martini, privilegia le funzioni di incontro e di scambio, attraverso la presenza di piccoli chioschi destinati alle tipiche funzioni dello spazio pedonale (edicola, bar, fiorista).

Paolo Capponi, Mario Memoli, Gabriella Benevento, Alessandra Memoli — Concorso internazionale di progettazione in due fasi "Cinque piazze per Milano" - Viale Omero-Piazzale Gabrio Rosa

Viale Omero prevede una sezione in cui è posto al centro un canale di modesta profondità (50 cm), e due bordi pavimentati, uno destinato a pista ciclo-pedonale, l’altro trattato come pontile in legno. Il progetto del canale si articola nella simulazione di tre ecosistemi: sorgente e tratto montano con turbolenza d’acqua, fondo roccioso con presenza di muschi ed alghe, tratto intermedio con la comparsa di piante acquatiche, tratto di pianura con velocità d’acqua ridotta e maggiore presenza di flora e fauna.

Paolo Capponi, Mario Memoli, Gabriella Benevento, Alessandra Memoli — Concorso internazionale di progettazione in due fasi "Cinque piazze per Milano" - Viale Omero-Piazzale Gabrio Rosa

In tre punti “strategici”, in corrispondenza degli ingressi dei lotti residenziali e delle scuole, si collocano delle piccole piazze pedonali, con piccoli edifici-gazebo destinati a funzioni espositive e didattiche legate alla presenza dell’acqua. Un doppio filare di bagolari fa da sfondo alla “passeggiata con l’acqua” e alle fasce di prato adiacenti i percorsi. Al termine di viale Omero è prevista una nuova rotatoria carrabile che raccorda i sensi di marcia delle strade confluenti.

Paolo Capponi, Mario Memoli, Gabriella Benevento, Alessandra Memoli — Concorso internazionale di progettazione in due fasi "Cinque piazze per Milano" - Viale Omero-Piazzale Gabrio Rosa

In virtù della grande disponibilità della falda, nella piazza-ellisse è previsto un nuovo pozzo di pescaggio, finalizzato ad alimentazione le fontane della piazza e il canale principale. L’acqua di quest’ultimo defluirà nel fontanile Fesola e nelle zone a sud di Viale Omero permettendo la creazione di zone umide.

Paolo Capponi, Mario Memoli, Gabriella Benevento, Alessandra Memoli — Concorso internazionale di progettazione in due fasi "Cinque piazze per Milano" - Viale Omero-Piazzale Gabrio Rosa

Paolo Capponi, Mario Memoli, Gabriella Benevento, Alessandra Memoli — Concorso internazionale di progettazione in due fasi "Cinque piazze per Milano" - Viale Omero-Piazzale Gabrio Rosa

Paolo Capponi, Mario Memoli, Gabriella Benevento, Alessandra Memoli — Concorso internazionale di progettazione in due fasi "Cinque piazze per Milano" - Viale Omero-Piazzale Gabrio Rosa

Paolo Capponi, Mario Memoli, Gabriella Benevento, Alessandra Memoli — Concorso internazionale di progettazione in due fasi "Cinque piazze per Milano" - Viale Omero-Piazzale Gabrio Rosa

Paolo Capponi, Mario Memoli, Gabriella Benevento, Alessandra Memoli — Concorso internazionale di progettazione in due fasi "Cinque piazze per Milano" - Viale Omero-Piazzale Gabrio Rosa

Wine Culture Centre - FRANCESCA ZOLA, Fabrizio Caria

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The design choice has been to combine the new and the old. We have chosen to use the existing building (using it totally) for the offices area and the starting point of the Production_Training pathways. The laboratories will focus on the top floor of the new building to take advantage of the roof’s shape and use the wide brightness, in this way it’s possible to have research fields directly inside at the building. The particular geometry of the roof it was exploited to put on the roof the solar panels(which are needed for the electric energy of the building). This geometry makes the panels totally hidden from outside view. The green has a predominant function and it’s present in all levels, both inside and outside. Indeed, from a bioclimatic point of view, the new building shape is characterized by a green buffer zone on the level -1, that improves the indoor microclimate and so the quality of air. In the same level a water storage is connected with channels system that allows to recycle the harvesting rainwater. The channels system, inside the roof structure, follows the whole building’s shape, allowing to harvest the rainwater directly from the roof. The whole building is surrounded by louvers that follow the entire building and that seem of the wine barrel, in this case the louvers want to give the message that the whole structure is considered as the finished product inside at the wine barrel. Each function is necessary to get to the final product (the wine) and these function are wrapped from the louvers. At the level -1 there is the fruit storage and this area is a highly flexible space where during few months of the year is used as the withering of the grapes and for the rest of the year will be used as a conference center. Thanks to the use of parametric walls consist of small triangles, that through the technique of origami, allow to change their geometry configuration and the space of the room. This geometry is modified as a function of the sound waves to improve the acoustics.

FRANCESCA ZOLA, Fabrizio Caria — Wine Culture Centre

FRANCESCA ZOLA, Fabrizio Caria — Wine Culture Centre

FRANCESCA ZOLA, Fabrizio Caria — Wine Culture Centre

FRANCESCA ZOLA, Fabrizio Caria — Wine Culture Centre

FRANCESCA ZOLA, Fabrizio Caria — Wine Culture Centre

FRANCESCA ZOLA, Fabrizio Caria — Wine Culture Centre

FRANCESCA ZOLA, Fabrizio Caria — Wine Culture Centre

FRANCESCA ZOLA, Fabrizio Caria — Wine Culture Centre

Sushi corner in Lisbon - joao molinar

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Project and construction of a Sushi Corner inside a shopping center in Lisbon for a newborn temaki company called “Wasabi”(since 2012)

joao molinar — Sushi corner in Lisbon

Wasabi

The design follows the lettering and logo of this particular company – wood panel structure with a white sheet attached where all the marketing and menu is displayed. The green color stands out as a strong one, forming the “W” next to the counter and shapes to the front view

joao molinar — Sushi corner in Lisbon

W

Sober lines and colors reflect the clear concept and freshness of the food – where the “W” can be understood as two temakis together, and first thing to be seen as you enter the shopping center

joao molinar — Sushi corner in Lisbon

render

joao molinar — Sushi corner in Lisbon

front view

joao molinar — Sushi corner in Lisbon

counter

3D visual solution for Architecture Design Adversiting - Gabriele Coi - ReND)(MaP

"Hall in Bewegung. Spuren der Migration in Tirol" - Stiftung FREIZEIT

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In Hall in Tirol, there are new doors and windows on Salvatorgasse. Installed between the existing house entrances and shop windows, they are hardly noticeable, much like the new inhabitants of the city. But behind these doors and windows, life stories can be discovered, like the story of Ante Blatančić and his uncertainty during the Yugoslav Wars, or the story of Neslihan Yüksel and how she saved her mother’s life with the help of a dictionary.

Stiftung FREIZEIT — "Hall in Bewegung. Spuren der Migration in Tirol"

The experiences and memories of contemporary witnesses make it possible to tell the story of migration in Hall in Tirol. These are invisible stories from people who came to the city and stayed, but who remain “different” or “foreign” despite being an integral part of the city’s daily life.

Stiftung FREIZEIT — "Hall in Bewegung. Spuren der Migration in Tirol"

Now the façade of the city carries these stories, making them visible and accessible to everyone. One just needs to be curious enough to open a door, look behind a window. There, we are met by and can listen to these witnesses. The doors and windows not only offer a view into the past; they also open a new perspective on the history of Hall.

Stiftung FREIZEIT — "Hall in Bewegung. Spuren der Migration in Tirol"

Die Salvatorgasse in Hall hat neue Türen und Fenster. Sie stehen zwischen den alten Hauseingängen und Schaufenstern, unauffällig wie die neuen BewohnerInnen der Stadt. Hinter den Türen und Fenstern können jedoch ihre Geschichten entdeckt werden.

Stiftung FREIZEIT — "Hall in Bewegung. Spuren der Migration in Tirol"

Ante Blatančić etwa erzählt über seine Ungewissheit während der Jugoslawienkriege und Neslihan Yüksel erinnert sich, wie sie mit Hilfe eines Wörterbuches das Leben ihrer Mutter retten konnte. Die Erfahrungen und Erinnerungen der ZeitzeugInnen machen die Geschichte der Migration in Hall erzählbar. Unsichtbare Geschichten von Menschen, die gekommen und geblieben sind, die angeblich „anders“ und „fremd“, aber alltäglicher Teil dieser Stadt sind. Die Fassaden der Stadt tragen diesen Alltag, machen ihn für alle sichtbar und zugänglich. Man muss nur neugierig sein und Türen öffnen oder hinter Fensterläden spähen. Dahinter begegnet man lebensgroß und nah den erzählenden ZeitzeugInnen. Die Türen und Fenster eröffnen nicht nur einen Blick auf die Vergangenheit, sondern auch und neue Perspektiven auf die Geschichte Halls.

Stiftung FREIZEIT — "Hall in Bewegung. Spuren der Migration in Tirol"

Ein Projekt des Instituts für Zeitgeschichte der Universität Innsbruck in Zusammenarbeit mit dem Stadtmuseum und Stadtarchiv Hall i.T., dem Gemeindemuseum Absam, dem Franziskanergymnasium, der BHAK/BHAS Hall i.T. und der Neuen Mittelschule Rum.

Stiftung FREIZEIT — "Hall in Bewegung. Spuren der Migration in Tirol"

Kuratorische Begleitung: Rath & Winkler Gestaltung: Stiftung Freizeit Grafik: Amelie Thierfelder

Stiftung FREIZEIT — "Hall in Bewegung. Spuren der Migration in Tirol"

Gefördert im Rahmen des „Sparkling Science“-Programms vom Bundesministerium für Wissenschaft, Forschung und Wirtschaft

Stiftung FREIZEIT — "Hall in Bewegung. Spuren der Migration in Tirol"

IMPRESSUM

Stiftung FREIZEIT — "Hall in Bewegung. Spuren der Migration in Tirol"

BMWFW/„Sparkling Science“-Projekt „Spurensuche: Hall in Bewegung.

Stiftung FREIZEIT — "Hall in Bewegung. Spuren der Migration in Tirol"

Feldforschung und Ausstellung zur Arbeitsmigration in Hall und Umgebung(1960er Jahre bis heute)“

Stiftung FREIZEIT — "Hall in Bewegung. Spuren der Migration in Tirol"

Projektleitung

Stiftung FREIZEIT — "Hall in Bewegung. Spuren der Migration in Tirol"

© Veronika Settele

Dirk Rupnow

Kuratorinnen Verena Sauermann Veronika Settele Katharina Santer

Kuratorische Begleitung Rath & Winkler, Innsbruck – Gabriele Rath, Robert Gander

Gestaltung Stiftung Freizeit, Berlin – Inés Aubert, Markus Blösl, Rubén Jódar

Grafik Amelie Thierfelder, Berlin

Homepage Niko Hofinger, AltNeuland

Tischlerei Helmut Plunser

Druckereien

PIXELPROJECT GmbH

Centralstation Druck+Kopie

PPS. Imaging GmbH

Medientechnik MTS Horvath Medientechnik KG, Innsbruck

Audioschnitt- und Endbearbeitung Motion Images, Berlin

Plakatierarbeit Peter Schumacher

Übersetzung Bediha Yildiz Asli Nur Er Murat Kizilyatak Yesim Basocak Koray Yurtışık Theresa Weitzhofer-Yurtışık

Kooperationspartner

Christine Weirather, Stadtmuseum Hall i.T.

Alexander Zanesco, Stadtarchiv Hall i.T.

Matthias Breit, Gemeindemuseum Absam Ramazan Kireş, Vielfaltenatelier Tirol

Wissenschaftlicher Beirat

Natalie Bayer, München

Zara Pfeiffer, München Gilles Reckinger, Innsbruck Erol Yildiz, Innsbruck

Schulen

Neue Mittelschule Rum

SchülerInnen/Öğrenciler: Michelle Aichner, Emre Akdag, Luca Bartl, Mario Bernardi, Umar Bersaev, Kadischa Bersaeva, Daria Froschhammer, Leon Hell, Noah Hölbling, Jonas Innerhofer, Rosa Innerhofer, Chiara Jures, Julia Kirschner, Fabian Permoser, Lukas Ploner, Michelle Prantl, Sabera Ramazani, Jonas Schöllenberger, Anna Steilner, Mike Tomann, Fabian Walder

LehrerInnen: Maria Dolin, Petra Heiser, Gerd Jenewein, Monika Köck

Franziskanergymnasium Hall SchülerInnen/Öğrenciler: Romana Federer, Jaqueline Gufler, Teresa Kaltenbrunner, Manuel Kandler, Sophie Löhl, Elena Luckner, Max Millner, Samuel Obeng, Lukas Peyrer, Azra Sakic, Alexander Seitner, Leander Stark, Katharina Steinlechner, Benjamin Terzer, Michaela Tusch, Enrico Valcinov, Linda Waldner, Lisa-Marie Wille LehrerInnen: Gudrun Mair, Max Reinisch

BHAK/BHAS Hall in Tirol SchülerInnen/Öğrenciler: Aycan Akgün, Büsra Alkan, Rukije Baltaci, Martina Brugger,Andreas Esterhammer, Mathias Federspiel, Lisa Flock, Nadja Gencić, Erna Isaković, Sabrina Lindner, Thomas Millen, Anna Mühlburger, Romeo Nović, Florian Plunser, Edin Spahić, Sara Stefanović,Christopher Stöger, Valentina Stojanović Lehrerin: Ilse Gallister

Wir danken allen ZeitzeugInnen und Auskunftspersonen, dass sie ihre Erinnerungen und Geschichten mit uns geteilt haben:

Recep Akgün, Muharrem Ayanlar , Nahide Ayyıldız, Ante Blatancić , Gordana Delić, Svetlana Djurić, Mustafa Ekenler, Franz Fröschl, Hayat Genç, Kenan Genç, Pravin Ghelani, Ernst Gutschi, Kathi Güven, Günter Hagen, Melanie Hörbst-Wainwright, Yasemin Karagöz , Ayhan Karagüzel, Norbert Klotz, Mustafa Korkmaz, Krzystof Mizera , Adam Okulski , Efendi Onay, Mustafa Onay, Danica Pal , Wolfgang Reismann , Farettin Şahinkaya, Mürvet Sandıkçı, Harald Schweighofer, Sevda Şenyürek, Kamil Sezgin, Kadir Solmaz , Slavica Stock , Martin Terzer, Abraham Teweldemedhin, Ute Thaler, Niveta Tomar, Eva-Maria Unterweger, Reinhold Weberberger, Renate Wetjen, Arif Yıldırım, Sefer Yıldırım, Neslihan Yüksel

Für vielfältige Unterstützung danken wir

Arif Akkılıç, Peter Angerer, Vida Bakondy, Ljubomir Bratić, Gabriele Demetz, Armin Eberl, Benedikt Erhard, Christine Ettinger, Michaela Fahlenbock, Dieter Gremel, Brigitte Haidler, Gerhard Hetfleisch, Christa Hollaus, Renate Höllwart, Christina Hollomey-Gasser, Werner Jud, Tony Kasenbacher , Karin Klocker, Karin Oberaigner, Kerstin Pfeiffer, Bertram Posch, Martin Prantner, Meral Şahinkaya, Katharina Schäfer , Ulrike Scherpereel, Bernhard Schrötter, Hildegard Seekircher, Katharina Smekal, Elke Smodics-Kuscher , Michael Span, Katarzyna Trenkwalder, Johannes Tusch, Oswald Wolkenstein, Walter Wurzer, Gabriele Zitt , Arbeitskreis „Archiv der Migration“, AMS Tirol, BH Innsbruck, Haller Blatt, Landesarchiv Tirol, MOLE, ORF und ORF Tirol, Stadtamt Hall, Stadtbücherei Hall, WKO, ZARA, ZeMiT – Zentrum für MigrantInnen in Tirol

Ein Projekt des Instituts für Zeitgeschichte der Universität Innsbruck in Zusammenarbeit mit dem Stadtmuseum und Stadtarchiv Hall i.T., dem Gemeindemuseum Absam, dem Franziskanergymnasium, der BHAK/BHAS Hall i.T. und der Neuen Mittelschule Rum

Gefördert im Rahmen des „Sparkling Science“-Programms vom Bundesministerium für Wissenschaft, Forschung und Wirtschaft

Iron Brain Drink - Valeriano Foti

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DESIGN& BRAND IMAGE by Valeriano Foti. Iron Brain è una bevanda unica e innovativa, capace di creare una nuova categoria di prodotto, il brain drink. È realizzata da piante amazzoniche … la Ilex Paraguariensis e la Paullinia Cupana (Guaranà) miscelate ad una pianta asiatica, il Ginkgo Biloba… il tutto sapientemente combinato a L-Teanina, Colina e Vitamine del gruppo B. Grazie alla sinergia sviluppata dai suoi principi attivi e alle sue caratteristiche uniche può essere utilizzata in ogni occasione in cui sono richiesti sforzi mentali, favorendo il mantenimento della concentrazione con un’azione anti ossidante derivante dai flavonoidi e quindi con possibili vantaggi per la sfera cognitiva e la memoria. (dal sito ufficiale: www.ironbraindrink.com)

Valeriano Foti — Iron Brain Drink

Valeriano Foti — Iron Brain Drink

Klekovača Competition - Labics

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The principal concept that lays behind the project for Klekovača is the project for a new city, in other words the idea that the resort in itself is a city and thus that the core of the project is not how to design a new resort or a tourist centre but how to design a city.

Labics — Klekovača Competition

This conceptual choice is based on different aspects: first of all on the physical features of future Klekovača, the overall dimension and the population that will live in Klekovača – around 20.000 inhabitants in its maximum capacity – are in fact similar to the ones of any European small town.

Labics — Klekovača Competition

But also it is based on the role of the public sphere and of the public space of Klekovača, that, following the competition program, will have to be similar to the ones which characterize any urban context and its atmosphere: open, common, social, dense and various. Finally, building cities is the single most important act of production within any society – from the antiquity to the contemporary time – and so treating Klekovača as a new city and not only as tourist centre will certainly give to the entire operation a stronger role toward the local and global community.

Labics — Klekovača Competition

Starting from this concept – designing a new city – the question then becomes: how can we do it? Following this question we have chosen a model for the foundation of Klekovača and,together with the model, an Operating System. What we were looking for was in fact not a closed model, defined once for ever, but an operating system able to guide the growth and the transformation of Klekovača over time, through the different construction phases but also much after that.

Labics — Klekovača Competition

The model we have chosen is the Roman model. The Roman model is in a sense the unique real universal prototype for the foundation of a new city. It acquired over time a kind of universal meaning and a universal role. Why this happened is because the Roman model was not only about a formal geometric principle – the famous grid – but was a proper operating system – as Rem Koolhas calls it in Harvard, Project on the City -able to drive the foundation at the beginning but also all the transformation occurring over time, to keep together all the complex relationship which occur in a city, to support the life and the fl ows occurring in the city, to defi ne the system of open space, etc.

Labics — Klekovača Competition

A specific type of operating system the Roman System with all its rule and its criteria – cardo, decumano, centuratio, foro, limites, monuments, etc. – was the first real urban Open System. The Roman model is in fact able to interact with the physical and social environment, with the geography, with the population,with the local habits and economy. And all was possible through to the definition of a geometric urban structure, as generic as possible.

Labics — Klekovača Competition

The formal grid structure was thus a mean and not a purpose, a mean to create a real Operating System, which was the real aim of the Romans and the key of its success. The Roman model is spread through centuries and all over the world (also much after the Roman Imperial period).

Labics — Klekovača Competition

Labics — Klekovača Competition

Labics — Klekovača Competition

Labics — Klekovača Competition

Labics — Klekovača Competition

Labics — Klekovača Competition

Labics — Klekovača Competition


Flowers House - KM 429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni

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L’abitazione unifamiliare FH sorge sul sedime dell’unità edilizia demolita dai VVF durante l’emergenza sisma in Emilia.

KM 429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Flowers House

Photo by Silvia Donghi

Si colloca sulla strada di collegamento tra il paese di San Possidonio e Carpi, in una zona residenziale che si sta velocemente trasformando causa le numerose ricostruzioni.

KM 429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Flowers House

Photo by Silvia Donghi

Rinnovando il concetto abitativo tipico locale, si è scelto di comporre il nuovo fabbricato secondo una giustapposizione di ambienti racchiusi in un’unica forma, abbracciati a sud e ovest da un portico a protezione e filtro osmotico tra l’interno e l’esterno.

KM 429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Flowers House

Photo by Silvia Donghi

L’abitazione, destinata a una famiglia di tre persone, si compone di un soggiorno, cucina-pranzo con dispensa, centrale termica-lavanderia, tre camere da letto, un bagno e portico.

KM 429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Flowers House

Photo by Silvia Donghi

Le variazioni planimetriche producono una serie di spazi esterni che caratterizzano gli affacci dei locali interni; oltre al portico, sul quale prospettano il soggiorno e la cucina, sono stati ricavati a est e ovest due logge ‘intime’ contrassegnate dalla presenza di aiuole a verde, dove la proprietà potrà soggiornare nella privacy più totale regalandosi emozioni di quiete e di distensione, durante i conviti familiari.

KM 429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Flowers House

Photo by Silvia Donghi

KM 429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Flowers House

Photo by Silvia Donghi

KM 429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Flowers House

Photo by Silvia Donghi

KM 429 architettura, Alessio Bernardelli, Simona Avigni — Flowers House

La città degli innamorati - simone ottonello architetto paesaggista

Concorso per un convitto con mensa a Malles - Roberto Raffaelli, Mara Chiarcosso

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La presente relazione descrive e accompagna il progetto preliminare per la realizzazione del convitto per alunni della scuola superiore per lo sport “Claudia de Medici” a Malles in provincia di Bolzano. La struttura insediativa del progetto ricalca gli assi del lotto, dati dalla via di accesso, su cui è posto l’ingresso principale al convitto e dal muro di contenimento del dislivello del terreno, che varia da 3,00 a 8,00 m situato a nord-est dell’area. Il progetto pone particolare attenzione a tale dislivello. Viene, infatti, realizzato un muro di sostegno di profondità 3,60 m, su cui si appoggia un percorso alla quota del primo piano del fabbricato consentendo l’accesso diretto alla mensa ed alla zona centrale del convitto. Tale percorso si ricongiunge alla via pedonale prevista dal comune che porta alle scuole poste alla sommità del pendio. A fianco del percorso in quota una serie di giardini pensili posti a quote differenti creano la copertura dell’accesso carraio e dei garage sottostanti garantendo a quest’ultimi areazione ed illuminazione naturale. Il corpo centrale rappresenta la cerniera che connette i singoli ambiti fra di loro determinandone l’organizzazione interna degli spazi: esso è riservato alle attività collettive e al tempo libero (zona di ritrovo, sala studi, sala multimediale, sala conferenze e ufficio del custode) e separa le due ali residenziali ad ovest, da quella riservata alla mensa e alla zona sport ad est, quest’ultima accessibile anche da persone esterne. Il convitto è perciò separato e non disturbato dalle altre attività svolte nell’edificio. La corte a giardino ad ovest, aree verdi, terrazze private e pubbliche sono spazi aperti integrati con l’edificio progettato che generano permeabilità ed ulteriori zone ricreative. L’edificio cerca una costante relazione con il paesaggio circostante mediante l’apertura di grandi pareti finestrate.

Roberto Raffaelli, Mara Chiarcosso — Concorso per un convitto con mensa a Malles

Vista d'insieme

Il progetto rispetta pienamente i parametri urbanistici richiesti e soddisfa le esigenze del programma planivolumentrico, articolandosi in: - Zona convitto: 46 camere doppie (altezza netta 2,50 m, ai piani primo e secondo), 8 camere singole (altezza netta 2,50 m, al piano secondo), 10 camere per gi allenatori (altezza netta 250, al piano terra e piano primo , Vani pulizie e depositi (al piano terra), 15 garage pulmini (al piano terra), 5 garage auto (al piano terra), posti biciclette (al piano terra). - Zona sport al piano terra: locale fitness (altezza netta 3,00 m), locale di servizio per attrezzi sportivi (altezza netta 3,00 m), deposito attrezzi sportivi con accesso diretto dall’esterno (altezza netta 3,00 m), sala riunione allenatori (altezza netta 3,00 m, al piano terra), spogliatoi con docce e servizi igienici separati per alunni e alunne. - Zona centrale: zona ritrovo convitto (altezza netta 2,50 m, al piano terra), sala multimediale (altezza netta 3,00 m, al piano primo), locale studio (altezza netta 3,00 m, al piano primo), sala conferenze (altezza netta 3,00 m, al piano primo), ufficio custode (altezza netta 2,50 m, al piano terra), vani pulizie - Mensa: sala da pranzo 150 posti (altezza netta 3,00 m, al piano primo),tetto giardino e terrazza, cucina con istallazione di controsoffiti di ventilazioni, spogliatoi con servizi igienici per il personale, dispensa con celle frigo (piano terra), vani pulizie, ingresso riservato a personale.

L’alloggio del custode è stato sistemato in un edificio a sé stante a sud-ovest.

La campagna al mare - simone ottonello architetto paesaggista

New school in Thal - Angela Deuber

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Together with the existing Church, the recently completed school in Thal forms the new centre of the village. It stands in the middle of a uniformly sloping plot whose incline adjusts each of the elevations independently. The plot is divided diagonally into an orchard on the lower slope and a paved area on the upper. Seen from the road, the new primary school and kindergarten sits in a green landscape accessible from the street via steps or the natural rise of the site.

Angela Deuber — New school in Thal

The structure consists of a column and slab system split by the fissure created for insulation. The exterior expression is an articulated façade that, united with the internal structure, supports the weight of the concrete slabs. Both carry structural loads and are constructionally interdependent. The classrooms are divided by non-structural slurried clay block walls, which can be removed according to the school’s future requirements.

Angela Deuber — New school in Thal

The light grey concrete façade has a strong physical presence. Supported by stout internal columns, exaggerated lintels open up toward the corners and middle of the structural floor slabs where Larch window frames are allowed to reach the full height of the room. The thickness of the wall, and the triangular geometry of the openings, produces a spatial experience that is modulated according to ones position in the building: the interiority in the centre is relieved nearing the edge allowing the view to dissolve into the open.

Angela Deuber — New school in Thal

Period: 2009 – 2013
Architecture Competition: Autumn 2009, 1. Prize
Demolition of the existing school building: August 2011
Construction: September 2011
Completion: Autumn 2013

Angela Deuber — New school in Thal

Angela Deuber — New school in Thal

Angela Deuber — New school in Thal

Angela Deuber — New school in Thal

Angela Deuber — New school in Thal

Angela Deuber — New school in Thal

Angela Deuber — New school in Thal

Angela Deuber — New school in Thal

Alberto Apostoli, ambasciatore per l’Italia a Equip’Hotel 2014, - Alberto Apostoli

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In occasione della fiera parigina Equip’Hotel (16-20 Nov. 2014), evento di richiamo internazionale per il settore ricettivo, Alberto Apostoli è stato invitato a realizzare il modello di una suite d’hotel, con particolare attenzione all’area bagno. Nasce così“Just pour Nous”, l’interpretazione di una tendenza sempre più evidente in cui il Benessere trova una sua connotazione intima, pur nella fusione con le funzioni tradizionali del Bagno. La sala da bagno diventa uno spazio integrato e olistico, creato per rigenerarsi e condividere con il proprio partner momenti straordinari. Just pur Nous è un Concept innovativo, frutto dell’unione di due mondi che sempre più si stanno avvicinando e completando. Il connubio tra Bagno e Benessere trova spazio non solo nell’offerta ricettiva generica quanto, in maniera sempre più marcata, nell’ambito ristretto della suite d’hotel. Caratterizzano l’ambientazione: l’innovativo Concept di una vasca che integra due lavabi, Sasha di Jacuzzi®, la cabina benessere composta da sauna, doccia emozionale e bagno vapore, disegnata dallo stesso Apostoli, una pavimentazione in marmo dalla finitura “tessile”, oltre ad un progetto illuminotecnico particolarmente scenografico ed una nuova concezione del mobile bagno.

Alberto Apostoli — Alberto Apostoli, ambasciatore per l’Italia a Equip’Hotel 2014,

Alberto Apostoli — Alberto Apostoli, ambasciatore per l’Italia a Equip’Hotel 2014,

Alberto Apostoli — Alberto Apostoli, ambasciatore per l’Italia a Equip’Hotel 2014,

Alberto Apostoli — Alberto Apostoli, ambasciatore per l’Italia a Equip’Hotel 2014,

stand 2014 fioranese coem - Luigi Romanelli

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struttura realizzata con scaffalatura industriale e abete

Luigi Romanelli — stand 2014 fioranese coem

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Riqualificazione di Via Cornigliano. Genova - LVM Studio Associato, Sintagma

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La proposta progettuale parte dalla ridefinizione viabilistica generata dalle nuove infrastrutture e crea una nuova configurazione della via al servizio del quartiere attraverso l’analisi del tessuto esistente, della viabilità al contorno e delle future attività insediabili. Il progetto proposto prevede la riduzione delle corsie veicolari non solo nel tratto centrale tra le vie Minghetti e d’Acri, una per senso di marcia, ma anche nei tratti a est e ovest, con una corsia ad uscire dalla città (da est a ovest) e due in entrata (da ovest ad est). Con questa riduzione degli spazi da destinare alla viabilità veicolare si incrementano le superfici a favore della pedonalità e ciclabilità, creando un nuovo spazio di socializzazione per il quartiere, con l’offerta di servizi e attrezzature per tutti i tipi di utenti.

LVM Studio Associato, Sintagma — Riqualificazione di Via Cornigliano. Genova

La nuova via Cornigliano diventa la lunga linea della mobilità dolce, veicolare, ciclabile e pedonale del quartiere, su cui prendono forma nuovi spazi urbani disegnati a partire dalle direzioni delle vie che su di essa si attestano. I nuovi arredi e le soste per le biciclette, il verde, le aree gioco per i bambini, la segnaletica e soprattutto le pavimentazioni seguono gli andamenti delle vie e dei palazzi che incrociano via Cornigliano, centro lineare del quartiere, confrontandosi con i fronti degli edifici e con le diverse funzioni esistenti. Su questa linea della mobilità veicolare e tra gli spazi della nuova urbanità s’inserisce la nuova viabilità ciclabile, attualmente inesistente, che si attesta, nei tratti con 3 corsie veicolari, sul lato sud della via creando uno spazio ciclabile e pedonale di circa 7m di larghezza, verso le nuove aree verdi della città, mentre nella parte centrale si sposta al centro della carreggiata, formando un’isola sopraelevata tra le due corsie veicolari, che in alcuni tratti si configura come percorso ciclo-pedonale, a collegamento dei tratti nord e sud della via. Il tracciato a centro via garantisce la non interferenza dell’asse ciclabile con le fermate e la raccolta RSU. Questa parte centrale è collegata con la porzione a 3 corsie veicolari da due rotonde che regolano i flussi degli incroci e diventano segno d’ingresso, anche attraverso un Landmark, in quella parte della via dove la mobilità lenta (pedone/ciclista) diventa quella principale. Con questa configurazione, via Cornigliano diventa il nuovo centro lineare del quartiere consentendo all’utente normalmente “debole” della città, pedone e ciclista, di diventarne l’utente principale e di conseguenza di portare nuove attività e modalità di utilizzo dello spazio pubblico attualmente precluse.

LVM Studio Associato, Sintagma — Riqualificazione di Via Cornigliano. Genova

Il disegno del suolo, in asfalto colorato, si sviluppa dalla zona centrale dell’intervento, dove i colori dei fronti principali che vi si affacciano caratterizzano la strada, per concludersi nelle restanti parti della via, con il solo marciapiede colorato uniformemente e segnato da intarsi in legno composito che evidenziano gli spigoli e le direzioni degli edifici prospettanti. La colorazione delle pavimentazioni conforme a quella dei prospetti lega intimamente le architetture allo spazio pubblico. Su queste superfici si collocano gli elementi di arredo urbano e le aree verdi, sovrapponendo su questa trama la memoria dei filari che hanno caratterizzato il paesaggio lungo la via negli anni del suo primo sviluppo. I diversi elementi sono collocati in prossimità di attività che li possano utilizzare, ad esempio panchine e tavoli in prossimità di esercizi commerciali di ristorazione, zone verdi a completamento della superficie di vendita dei numerosi negozi di frutta e verdura, oltre ai porta-biciclette in prossimità degli attraversamenti pedonali. Inoltre nei punti dove la nuova configurazione del marciapiede consente di avere spazi maggiori, si collocano degli elementi puntuali di giochi per bambini (gioco molla, altalena…), in modo da caratterizzare ulteriormente la via come uno spazio pubblico. Il progetto inserisce nuove aree verdi di fronte ai bassi fabbricati e a mitigazione dei nuovi posti auto previsti, sia come aiuole piantumate che come porzioni della pavimentazione trattate come superficie verde intervallata da elementi solidi, nella riproposizione del filare. Nella porzione tra le due rotonde sono previsti altri spazi trattati a verde, accanto al percorso ciclo-pedonale centrale, anche con funzione di barriera alle autovetture in corrispondenza degli incroci. Anche la segnaletica di attraversamento e quella a indicazione delle fermate dei mezzi pubblici, riporta le direzioni delle vie e degli edifici. I cassonetti della raccolta rifiuti, che attualmente sono percepiti come elementi di disturbo dello spazio urbano, vengono inseriti in questo disegno attraverso la realizzazione di strutture a mitigazione composte da tre quinte verso il percorso pedonale e aperte verso la carreggiata, per consentire il recupero da parte dei mezzi. Saranno realizzate con elementi di legno composito, colorati e distanziati tra di loro. Davanti all’ex-casa littoria lo spazio pubblico è stato riconfigurato con la collocazione dei cassonetti mitigati ai margine e la realizzazione di un’area gioco bimbi recintata. Sopra il disegno del suolo sono sospesi, su cavi tesati tra i due fronti della via, i corpi illuminanti con tecnologia LED, elementi-segnale in quota che contribuiscono a identificare la centralità lineare del nuovo spazio urbano del quartiere, riflettendo nel cielo l’andamento sinuoso della viabilità ciclabile.

LVM Studio Associato, Sintagma — Riqualificazione di Via Cornigliano. Genova

La nuova sistemazione di via Cornigliano, attraverso l’ampliamento dei suoi spazi pedonali e l’inserimento di nuovi elementi di arredo urbano anche per la sosta delle persone, permette agli utenti di poterla utilizzare come spazio pubblico e di conseguenza poter avere una prospettiva diversa dei fronti. Inoltre la colorazione delle pavimentazioni conforme a quella dei prospetti permette di cogliere l’unitarietà degli isolati. Inoltre è prevista un’illuminazione scenografica, con faretti incassati nel marciapiede, dei fronti più significativi della via, in modo da rendere evidenti le architetture anche nelle ore notturne.

LVM Studio Associato, Sintagma — Riqualificazione di Via Cornigliano. Genova

LVM Studio Associato, Sintagma — Riqualificazione di Via Cornigliano. Genova

LVM Studio Associato, Sintagma — Riqualificazione di Via Cornigliano. Genova

LVM Studio Associato, Sintagma — Riqualificazione di Via Cornigliano. Genova

Terrazza Triennale - caruso torricella architetti

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Può l’amore per l’architettura romana convivere con quello per l’architettura industriale. Colonne e shed? Opus latericium e vetrocemento?

caruso torricella architetti — Terrazza Triennale

Il progetto di Giovanni Muzio per la Triennale ha un punto di forza nella convivenza di un ’ 900 magistrale con un linguaggio molto più tecnico che l’architetto applica agli shed di copertura, alle scale, a tutte le parti insomma apparentemente “di servizio”, che in realtà collaborano a fare della Triennale un edificio che percepiamo come assolutamente contemporaneo ed un museo efficiente anche per i criteri di oggi.

caruso torricella architetti — Terrazza Triennale

La nostra scelta e’ quella di porci per l’appunto in questa linea di linguaggio tecnologico dialettico con lo storicismo novecentista.

caruso torricella architetti — Terrazza Triennale

Tra l’altro una delle viste più importanti dalla terrazza e’ la Torre Branca, guarda caso opera di un altro Novecentista, Gio Ponti, qui alle prese con un tema assolutamente tecnologico.

caruso torricella architetti — Terrazza Triennale

Dal punto di vista strettamente architettonico, la terrazza che ospiterà il ristorante e’ dominata da un reticolo perimetrale di travi e pilastri, assai tipico della soluzione novecentista al tema del “Coronamento” dell’edificio.

caruso torricella architetti — Terrazza Triennale

E’ appunto la relazione che si stabilisce tra questo coronamento, questa transizione “tra architettura e cielo” attuata attraverso degli elementi architettonici “svuotati”, ed il nuovo volume, il tema centrale della nostra proposta.

caruso torricella architetti — Terrazza Triennale

Ci è’ quindi parso necessario metterci in relazione con questo “coronamento”, non negarlo, utilizzarne la modulazione per mettere in relazione l’intervento con l’edificio storico.

caruso torricella architetti — Terrazza Triennale

Il progetto consiste in una serie di “tetti” che si infilano negli spazi tra i pilastri, piegati ed inclinati a captare luce del nord e viste del parco.

Si può quindi parlare di una serie di grandi shed, di profondità ed inclinazione variabile affiancati a formare uno spazio che, pur essendo continuo, è modulato dal passo della pilastrata del coronamento.

Medea Hotel - Michele De Lucchi

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The hotel overlooks the sea in central Batumi and replaces an earlier one dating from the Soviet period: a 10/12-storey building in reinforced concrete. With its rigorously squared lines in the pure socialist style, it had narrow balconies along two broad main fronts. Thanks to its trapezoidal plan, the new construction is freed from the orthogonal pattern of its surrounding urban fabric to become an instantly recognisable landmark. The entrances to the hotel and apartments are separate, with the one on the front facing the sea protected by a large cantilever. On the opposite side, a two-storey projection houses a casino and conference rooms. The structure is clad by a glazed skin supported on a double-grid metal frame: one of more than 2×6 metres, and a smaller one measuring 2×3 metres corresponding to the windows. Illuminated by night, the tower becomes a landmark for the city.

Michele De Lucchi — Medea Hotel

Gia Chkhatarashvili Photo

MEDEA HOTELBATUMI, GEORGIA, 2006-2011

Michele De Lucchi — Medea Hotel

Gia Chkhatarashvili Photo

PROJECT aMDL Architetto Michele De Lucchi Srl – Michele De Lucchi Freyrie & Pestalozza Architetti Associati – Leopoldo Freyrie, Marco Pestalozza

Michele De Lucchi — Medea Hotel

Gia Chkhatarashvili Photo

PROJECT TEAM Marcello Biffi, Laura Parolin, Andrea Saita, Sang Yeun Lee

Michele De Lucchi — Medea Hotel

Gia Chkhatarashvili Photo

CONSULTANT Dizayn Group (structural framework)

Michele De Lucchi — Medea Hotel

Gia Chkhatarashvili Photo

CLIENT Adjara Resort JSC, Development Solutions LLC

Michele De Lucchi — Medea Hotel

Gia Chkhatarashvili Photo

AREA 2.500 m2

Michele De Lucchi — Medea Hotel

Gia Chkhatarashvili Photo

CHRONOLOGY 2006-2009 design; 2011 completion

Michele De Lucchi — Medea Hotel

Gia Chkhatarashvili Photo

PHOTOGRAPHY Gia Chkhatarashvili; Michele De Lucchi (mock up)

Ampliamento del cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio - Gianluca Buoncore, simone barbi, Lucia Socci, Fabio Montefusco, Beatrice Conforti

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L’impianto è la struttura d’ordine che recupera il castrum regolare su cui tutta la piana fiorentina trae origine. Un principio naturale di organizzazione spaziale che serve ad esprimere quella indefinitezza su cui tutto può stare e avere pari dignità rispetto al vicino e dunque adatta ad esprimere un carattere anti-gerarchico, orizzontale, in cui il piano di sepoltura è lo stesso per tutti.

Gianluca Buoncore, simone barbi, Lucia Socci, Fabio Montefusco, Beatrice Conforti — Ampliamento del cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

Il ritmo la misura e le proporzioni costanti, stese su tutto il lotto assumono nella loro ripetitività una dimensione monumentale. L’impianto nasce da una esigenza d’ordine, un principio essenziale in cui un cimitero come questo (occidentale, cristiano) possa ottenere una certa idea di genericità, affermando attraverso la sua struttura spaziale che nella morte siamo tutti uguali. La griglia del castrum è composta da moduli di 18,65m di lato separati da strade di 4m. I moduli sono occupati da 4 tipologie di “case di sepoltura” (loculi, ossarini, cappelle gentilizie, sterri) tutte definite da muri in c.a. alti 330cm., tutti con 4 accessi disposti sugli assi e separati/legati agli angoli da un “giunto di luce”. Alcune “case” sono coperte, altre sono lasciate a cielo aperto ma in tutte il centro lascia entrare la luce dall’alto e sempre il verde costruisce il carattere dello spazio interno. Luce e verde sono elementi vitali che danno senso al cordoglio, che ricordano che al centro c’è sempre la vita.

Gianluca Buoncore, simone barbi, Lucia Socci, Fabio Montefusco, Beatrice Conforti — Ampliamento del cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

Il lotto di proprietà della Misericordia è solo una parte della proposta progettuale, in esso, seguendo l’impianto proposto, trovano posto tutti gli elementi richiesti dal bando ma volendo lavorare per il luogo abbiamo ritenuto necessario lavorare su tutto il lotto proponendo una visione d’insieme divisa equamente tra misericordia e comune, unita e separata da un lungo asse che, passando per il parco centrale in cui trova posto la torre del commiato sotto la quale è previsto il memoriale/ossario, si conclude nel crematorio, che con altri volumi tecnici costruisce il bordo nord est del nuovo parco cimiteriale.

Gianluca Buoncore, simone barbi, Lucia Socci, Fabio Montefusco, Beatrice Conforti — Ampliamento del cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

casa di sepoltura per inumazioni

Le “case” sono composte di muri che custodiscono i corpi dei defunti. 8 setti costruiscono lo spazio, lo de-finiscono limitandolo. Si vuole evocare la presenza di un recinto. Una casa per ogni tipologia di sepoltura. L’aula, col suo spazio fatto di silenzio e ombra e luce, si propone di essere rifugio del pensiero, contenitore per le riflessioni dei fedeli. Queste case sono puro spazio. Qui il tempo è altro da quello cronologico, è il tempo del raccoglimento e della preghiera, del cordoglio e della memoria.

Gianluca Buoncore, simone barbi, Lucia Socci, Fabio Montefusco, Beatrice Conforti — Ampliamento del cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

cappelle gentilizie

I 4 assi che dividono il parco cimiteriale si incontrano, a quota -2.5m, piegandosi con leggere rampe che, solcando il parco memoriale, si congiungono sotto la torre del commiato (7×7m) alta 21 metri e scavata all’interno da 9 fasce cilindriche di altezza crescente in cui sono rappresentati, in bassorilievo a stampo sui pannelli in grc, i 9 cerchi del paradiso dantesco. La grande pietra tombale è un blocco di 250×250x80cm di marmo verde di Prato detto “serpentino” lucidato e scavato sul piano rivolto verso l’alto a formare una lente concava la quale servirà a riflettere l’immagine del cielo inquadrata dall’oculo posto in cima alla torre.

Gianluca Buoncore, simone barbi, Lucia Socci, Fabio Montefusco, Beatrice Conforti — Ampliamento del cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

casa di sepoltura per ossari

Tutto all’interno degli spazi progettati parla della vita, la morte ne è la cornice, ciò che delimita lo spazio ma che partecipa di questa visione nella luce e della luce, della natura nella natura.

Gianluca Buoncore, simone barbi, Lucia Socci, Fabio Montefusco, Beatrice Conforti — Ampliamento del cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

casa di sepoltura per sterri

Gianluca Buoncore, simone barbi, Lucia Socci, Fabio Montefusco, Beatrice Conforti — Ampliamento del cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

torre del commiato

Gianluca Buoncore, simone barbi, Lucia Socci, Fabio Montefusco, Beatrice Conforti — Ampliamento del cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

OFFICINE - R3Architetti

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La realizzazione del nuovo retro-bancone delle Officine Corsare di Torino è il primo step di un progetto complessivo di ristrutturazione delle diverse zone del locale. Il disegno del nuovo retro-bancone si basa su una composizione geometrica di volumi cavi, la cui profonditàè messa in risalto da un gioco di luci. Una serie di sezioni di cubo, ricavate da pozzetti prefabbricati in calcestruzzo, sono state appese ad una parete utilizzando delle barre filettate. La regolarità compositiva della parete è stata sottolineata con una cornice ad L realizzata in OSB, che aumenta lo spazio espositivo per le bottiglie ed al tempo stesso richiama il rivestimento della nicchia in cui si trova il lavandino. All’interno di ciascun volume è stata inserita una luce per dare maggior risalto alle bottiglie esposte, ed una lama di luce illumina la parte superiore della parete per consentire di visionare i vari menù che ogni settimana verranno riscritti sul muro.

R3Architetti — OFFICINE

R3Architetti — OFFICINE

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