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EX-MOF Ferrara - Riccardo Rubini, Pietro Massai

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Il nuovo intervento prevede due peculiarità, la prima è un modulo in legno XLAM e la seconda lo spostamento delle scale di risalita. La scatola in legno è inserita all’interno del salone principale “sfondando la volta a botte e creando due ambienti, uno sull’altro, indipendenti tra loro e con il resto dell’involucro che li ospita: si prevede al piano terra una sala espositiva o per piccole conferenze, proiezioni, rappresentazioni o manifestazioni dell’Urban center, e al piano primo la sala consigliare dell’Ordine degli Architetti e Paesaggisti di Ferrara. Lo spostamento della scala consente il recupero di due vani che possono essere usati per archivi o vani utili all’Ordine e la connotazione della torre dell’orologio come corpo di risalita con opportunità di realizzare un belvedere all’ultimo piano e del bar algli ultimi due piani con la caratteristica sala dell’orologio. Al piano terra si configurano tutte quelle attività che possono convivere tra loro ma senza essere d’intralcio a manifestazioni o mostre dell’urban centre. Al piano superiore trovano collocazione tutti gli uffici previsti da Bando. Le pareti interne saranno rafforzate con una maschera “x-mesh” in fibra di carbonio per consolidare le strutture e esclusivamente sulle murature perimetrali prevedono la controparetatura con intercapedine con isolamento termico per aumentare l’efficienza del riscaldamento e del raffrescamento interni. Tutti gli infissi sono sostituiti con nuovi elementi lignei a taglio termico e vetrocamera con rilettura filologica della morfologia delle preesistenze tipiche del razionalismo italiano, fatta eccezione per le porte di ingresso che saranno aperture vitree automatiche con una finitura opaca e zigrinata in continuità con le originali.

Riccardo Rubini, Pietro Massai — EX-MOF Ferrara

Expo piano terra

Riccardo Rubini, Pietro Massai — EX-MOF Ferrara

Sala consigliare

Riccardo Rubini, Pietro Massai — EX-MOF Ferrara

Vista esterna

Riccardo Rubini, Pietro Massai — EX-MOF Ferrara

Sezione


"RI.U.SO 03" Consolidamento, Ripristino e Manutenzione Straordinaria di un ex Lanificio e annessi in loc. Rasiglia di Foligno - Giovanni Tonti, SaraSpitella, Maurizio Tonti

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Il progetto riguarda un piccolo complesso costituito da due elementi urbani di grande importanza storica all’interno del nucleo centrale di Rasiglia (frazione del comune di Foligno); che rappresentano la reminiscenza di un’ attività di lavorazione della lana legata alla presenza dell’acqua. L’acqua, infatti, che sgorga copiosa dalla sorgente situata nella parte alta del paese, ha permesso nel passato la produzione di energia per i mulini e gli opifici sorti all’interno del paese. Le strutture, possono costituire a pieno titolo quasi un esempio di archeologia industriale, da aprirsi anche alla fruizione di possibili visitatori o ad un utilizzo per attività di studio, concordate con le Istituzioni Culturali e Pubbliche Amministrazioni. Il primo intervento riguarda un Ex Lanificio, composto da due corpi di fabbrica completamente integrati tra loro: il primo di antica fattura, in pietra a due piani, culminante con una copertura a capanna; il secondo realizzato nei primi anni del secolo scorso con struttura di mattoni pieni e copertura piana (utilizzata per l’asciugamento della lana dopo la cardatura ed il lavaggio. L’edificio ha ospitato per un lungo periodo e fino a metà anni cinquanta del secolo scorso, un’attività artigianale: laboratorio per la lavorazione della lana; da allora il suo utilizzo è stato quello di semplice magazzino. Il secondo intervento riguarda un piccolo accessorio, posto di fronte al Lanificio e adibito nel passato a deposito poi, dismessa l’attività del lanificio, a pollaio. Il terzo intervento persegue l’obiettivo di recuperare un piccolo locale, ubicato in prossimità della sorgente, al quale in passato erano annesse funzioni idrauliche che servivano per alimentare una turbina per la produzione di energia elettrica. Tutti gli interventi vengono perseguiti utilizzando le tecniche costruttive tradizionali, ribadendo tutte quelle metodologie rivolte a proporre la salvaguardia del manufatto nella sua integrità costruttiva, funzionale ed architettonica, in modo da poter conservare nel tempo la stessa immagine, arricchita da quelle operazioni di restauro e ripristino necessarie per la loro salute fisica e per risanare le strutture da tutte quelle anomalie che gli edifici hanno subito, non per interventi anomali o invasivi di grande rilievo, ma a causa dei lunghi tempi di abbandono. Per il lanificio, l’acqua, infatti, ha prodotto due tipi di energia: quella meccanica per i macchinari (in parte ancora visibili all’interno) per la lavorazione della lana; quella elettrica (della centralina) per implementare la medesima energia meccanica, con motore elettrico, durante i periodi di magra. Si sono susseguiti una serie di interventi di consolidamento e restauro delle strutture, dapprima per garantire una piena fruibilità in sicurezza, poi per restituire una rinnovata dignità conferendo agli spazi migliore stabilità, funzionalità, igiene, rispetto delle norme in materia di impianti, ottenendo di conseguenza un recupero della loro immagine.

Giovanni Tonti, SaraSpitella, Maurizio Tonti — "RI.U.SO 03" Consolidamento, Ripristino e Manutenzione Straordinaria di un ex Lanificio e annessi in loc. Rasiglia di Foligno

Vista dalla "Peschiera"

Giovanni Tonti, SaraSpitella, Maurizio Tonti — "RI.U.SO 03" Consolidamento, Ripristino e Manutenzione Straordinaria di un ex Lanificio e annessi in loc. Rasiglia di Foligno

Tavola 1

Giovanni Tonti, SaraSpitella, Maurizio Tonti — "RI.U.SO 03" Consolidamento, Ripristino e Manutenzione Straordinaria di un ex Lanificio e annessi in loc. Rasiglia di Foligno

Tavola 2

Giovanni Tonti, SaraSpitella, Maurizio Tonti — "RI.U.SO 03" Consolidamento, Ripristino e Manutenzione Straordinaria di un ex Lanificio e annessi in loc. Rasiglia di Foligno

Tavola 3

Giovanni Tonti, SaraSpitella, Maurizio Tonti — "RI.U.SO 03" Consolidamento, Ripristino e Manutenzione Straordinaria di un ex Lanificio e annessi in loc. Rasiglia di Foligno

Annesso

Giovanni Tonti, SaraSpitella, Maurizio Tonti — "RI.U.SO 03" Consolidamento, Ripristino e Manutenzione Straordinaria di un ex Lanificio e annessi in loc. Rasiglia di Foligno

Giovanni Tonti, SaraSpitella, Maurizio Tonti — "RI.U.SO 03" Consolidamento, Ripristino e Manutenzione Straordinaria di un ex Lanificio e annessi in loc. Rasiglia di Foligno

Giovanni Tonti, SaraSpitella, Maurizio Tonti — "RI.U.SO 03" Consolidamento, Ripristino e Manutenzione Straordinaria di un ex Lanificio e annessi in loc. Rasiglia di Foligno

Giovanni Tonti, SaraSpitella, Maurizio Tonti — "RI.U.SO 03" Consolidamento, Ripristino e Manutenzione Straordinaria di un ex Lanificio e annessi in loc. Rasiglia di Foligno

Giovanni Tonti, SaraSpitella, Maurizio Tonti — "RI.U.SO 03" Consolidamento, Ripristino e Manutenzione Straordinaria di un ex Lanificio e annessi in loc. Rasiglia di Foligno

[PARIS] River Champagne Bar - Stefanos Skarlakidis, Evangelos Dimitrakopoulos

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The champagne bar is situated in the heart of Paris at the intersection of an invisible axes network which links cultural landmarks of Paris, such as Orsay Museum, Centre Pompidou, Notre Dame and the Louvre Museum. This element in combination with Pei’s Pyramid, the bas-relief of plot and the hypsometric difference led us to design a bridging of Louvre with Seine using a dynamic geometry.

Stefanos Skarlakidis, Evangelos Dimitrakopoulos — [PARIS] River Champagne Bar

This slope aims to restore the natural landscape with artificial means. Attributes to Paris an urban bank that will function as a multifunctional gathering space. Apart from the restoration of the riverside another focal point has been the re-definition of horizon line attributing this broadness of field that was lost in urban skyline.

Stefanos Skarlakidis, Evangelos Dimitrakopoulos — [PARIS] River Champagne Bar

Exploded_ Axonometric

During the last centuries Seine has been transformed into a strictly urban river with vertical stone banks. Our proposal is trying to recreate a natural slope which links the city with the river. A ramp is driving people to a balcony with a panoramic view on the river. This circulation aims to reinvent a public space on top of our champagne bar.

Stefanos Skarlakidis, Evangelos Dimitrakopoulos — [PARIS] River Champagne Bar

Ground Floor Plan 1. Hall / Entrance i & ii [12 m2] 2. Cloakroom i & ii [12 m2] 3. Bar Counter i & ii [ 58 m2] 4. Seating Area [ 160 m2] 5. VIP Area [ 38 m2] 6. Performance Area (stage) [15 m2] 7. Facilities i & ii [ 24 m2] 8. Kitchen / storage [30 m2] 9. Administration [25 m2]. 10. Plant room[15 m2] 11. Terrace [122 m2]

The green roof is punctured from preexisting trees. The use of planted lofts and the general aid of existing planting, aims to improve microclimate and also reduce structure’s ecological footprint. Bioclimatically, the apertures in the roof beyond the improvement of natural light levels allow better air circulation.

Missing image

Section

The interior space design was guided by two sovereign significances, the excavation pit and the idea of city’s palimpsest. The archaeological excavation during 80’s has revealed , under Cour Caree, the foundation of the fortress built by Philippe Auguste and other Remains of the medieval Louvre. This fact of multileveled city constituted the arrest for earthworks.

Stefanos Skarlakidis, Evangelos Dimitrakopoulos — [PARIS] River Champagne Bar

View of Seating area

The alternation of levels, was rendered feasible to discover step by step the bar and simultaneously make it possible to have eye contact with the river from all points of interior space. It deserves to be reported that one of the sovereign elements of space internally are the chandeliers that crown bars. The concept of these light features was a reference to a bunch of grapes but also the bubbles of champagne foam.

Stefanos Skarlakidis, Evangelos Dimitrakopoulos — [PARIS] River Champagne Bar

View of sharing table

We are creating a deep threshold, a built dialogue which gives answer to a number of dipoles, city-river, archaeological-contemporary, bar-museum, earth-water. Our basic intention was to create a contemporary bar which will present similarity to materiality to its adjacent cityscape. This slope is attuned to its surroundings whilst at the same time, make its presence distinctive in the cityscape. This new structure stands in a symbiotic way along the river and establishes a built dialogue with its backdrops.

Stefanos Skarlakidis, Evangelos Dimitrakopoulos — [PARIS] River Champagne Bar

View from main entrance

Stefanos Skarlakidis, Evangelos Dimitrakopoulos — [PARIS] River Champagne Bar

Stefanos Skarlakidis, Evangelos Dimitrakopoulos — [PARIS] River Champagne Bar

Influences_Diagram + Bird's eye view

Casa #A76 - Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano

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Progettazione di un appartamento sito in Palermo – Lavoro realizzato / Design of house in Palermo – work done – anno / year 2013

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Stato precedente

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Stato futuro

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

Alfonso Riccio, nicola andò, Arch. Giuseppe De Lisi, Emanuela Di Gaetano — Casa #A76

NEW YORK City Vision Competition - Valeria Di Vicino, Elisa Riviera, Camilla Fasoli

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The constant desire for progress, by man, has led to the creation of an uninhabitable world, in which nature rebels against the constraints, and the air, water and land have been polluted in the name of wealth. In this vision there are few survivors, and New York, the Big Apple of our time, the emblem of capitalist society becomes the symbol of the destructive power of man, driven by technology, as opposed to the power of nature. The unquestioned supremacy of the nature is manifested by the flooding of the city past and its consequent neglect and decay. The human species has to survive in vertical elements, out of scale with respect to its size, is totally dependent on technology, locked up in new urban systems that respond to size, structure and design of the machine world. The men, who live in macro cells clinging to one another and supported by a central structure, are prisoners of this technology. There is no chance to get out and breathe the air, too polluted and devoid of oxygen. It’s a return to the primordial state, in which there were only cells, membranes and filaments, a pre-evolutionary state. This time, however artificial, the result of man and technology. Technology cages for survival. Everything happens inside them, with the emergence of an individualistic society in which human beings are capable of performing any activity by itself, within its own micro units. The only movements, mostly virtual, are between the various cells and the various towers, and the man only uses them as a link for the generation of new cells and settlement systems. This reality, however, is only apparent result of a sophisticated computer technology. There is no contact with the outside, but the only relationship you have with matter is perceptual, never experience direct. There is no relationship to the world of the past if not the visual one, a spectral presence, memories of a distant human reality in which you lived with nature. Now these are separate worlds, one consequence of the other. The first is totally artificial, natural the second, in which the life animal cycle is returned back to basics to begin evolution again. The past is back to being present and the future is already past, fossilized and forced in towers. The interpretation may be twofold: Victory of nature over man or the supremacy of man, with technology, over the nature?

Valeria Di Vicino, Elisa Riviera, Camilla Fasoli — NEW YORK City Vision Competition

Valeria Di Vicino, Elisa Riviera, Camilla Fasoli — NEW YORK City Vision Competition

Riqualificazione urbana dei Lidi Ravennati - Valeria Di Vicino, Matteo Fraschini, Camilla Fasoli, Elisa Riviera, Fiorella Medina

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La linea costiera, vista non solo come elemento unificatore, ma anche come elemento di un territorio molto più ampio, ci ha permesso di ripensare ad un sistema coerente di attrezzature, passaggi, e arredi urbani lungo il litorale, che vorrebbe essere anche un modo per poter percepire e apprezzare la profondità di situazioni paesaggistiche che rendono profonda, “spessa” questa direttrice.

Valeria Di Vicino, Matteo Fraschini, Camilla Fasoli, Elisa Riviera, Fiorella Medina — Riqualificazione urbana dei Lidi Ravennati

Priorità dell’intervento è stata quella di rendere al territorio il valore di una fruibilità non solo “turistica” ma anche quotidiana, costituita da flussi di persone che non “attraversano” solo il territorio ma lo vivono nel pieno delle proprie potenzialità. Il paesaggio costiero ravennate si configura come un sistema complesso di elementi che si sovrappongono generando situazioni eterogenee, rapporti spaziali articolati, modi d’uso e di stare nello spazio differenti ma non sempre favoriti da un accessibilità chiara.

Valeria Di Vicino, Matteo Fraschini, Camilla Fasoli, Elisa Riviera, Fiorella Medina — Riqualificazione urbana dei Lidi Ravennati

L’approccio progettuale ha da subito voluto individuare alcuni punti lungo la linea costiera che potessero funzionare come riferimento e che, appunto, risolvessero e riorganizzassero questi differenti paesaggi attraverso la valorizzazione. Un’attenzione particolare è stata posta ai nuclei urbani nella volontà di rimetterli in contatto con le situazione paesaggistiche a cui oggi non si rivolgono tentando di individuare un dialogo “pacifico” e interattivo tra costruito e elemento naturale inteso sia come costa, come dune, come pineta, come paesaggio agricolo.

Valeria Di Vicino, Matteo Fraschini, Camilla Fasoli, Elisa Riviera, Fiorella Medina — Riqualificazione urbana dei Lidi Ravennati

La nostra proposta ha voluto superare l’idea di mera organizzazione di una linea per poter individuare i punti dove questo percorso diventi profondo, alto e offra la possibilità di dialogo con i differenti paesaggi interni alla costa anche non direttamente adiacenti. Il nostro studio ha approfondito elementi, non unicamente di arredo urbano, che potessero essere ripetuti e organizzati all’interno di queste differenti situazioni sperimentando possibili reinterpretazioni di utilizzo nella ri-localizzazione degli stessi.

Valeria Di Vicino, Matteo Fraschini, Camilla Fasoli, Elisa Riviera, Fiorella Medina — Riqualificazione urbana dei Lidi Ravennati

L’intervento da noi proposto prevede una misurazione della costa che offra un ritmo a scala media ancora riferito al passo umano indicativamente di uno/due KM. L’introduzione di torri belvedere ha l’intenzione forte di riuscire a dare un riferimento visivo, localizzativo e simultaneamente quello di offrire una percezione più profonda e completa delle diversità territoriali. Parallelamente alla scelta dei punti “alti”, le torri, abbiamo pensato a “chioschi” che permettessero una scansione più minuta e offrissero la possibilità di offerte differenti. L’utilizzo di tali elementi parte dall’idea di poter ridefinire una situazione urbana nel suo dialogo con la costa attraverso la costruzione di uno spazio realmente pubblico dove il tessuto urbano potesse realmente rincontrare il mare.

Valeria Di Vicino, Matteo Fraschini, Camilla Fasoli, Elisa Riviera, Fiorella Medina — Riqualificazione urbana dei Lidi Ravennati

Nella complessità delle differenti situazioni è parso necessario l’introduzione di elementi riproducibili che avessero un carattere architettonico e urbano e che potessero, nella loro organizzazione, disegnare uno spazio compiuto, definito senza prevedere una riorganizzazione eccessivamente invasiva e radicale dello spazio urbano che esulerebbe dai temi proposti dal presente concorso. Accanto a questi la proposta ha approfondito sistemi di sedute compiute, studiate ad hoc come momenti, piccole isole che favoriscano la socialità e la vita all’aperto e che vengono anch’esse riproposte nelle differenti situazioni paesaggistiche. Di qui la scelta di affrontare la riorganizzazione della fascia costiera attraverso l’introduzione di una pavimentazione semplice, modulare, sostanzialmente economica che potesse facilmente essere posata su situazioni differenti. Attraverso questo elemento è stato possibile garantire fruibilità e continuità permettendo uno studio più approfondito e “raffinato” di elementi, fortemente riconoscibili che possano ripetersi nelle differenti situazioni. La fascia costiera è comunque sempre servita da una direttrice a grande scorrimento; non appare perciò necessario riproporre ovunque la stessa continuità di percorsi automobilistici lungo la fascia “retrodunale” . L’idea è stata infatti quella di rendere fruibile al passaggio dei pedoni e delle bici tutta la fascia senza compromettere il suo forte carattere naturale dove presente. Il traffico automobilistico potrà avvicinarsi alla spiaggia solo in punti selezionati e serviti da appositi parcheggi.

Valeria Di Vicino, Matteo Fraschini, Camilla Fasoli, Elisa Riviera, Fiorella Medina — Riqualificazione urbana dei Lidi Ravennati

Piano ciclo-pedonale a Predazzo - Valeria Di Vicino, Lorenzo Ruggiero, Vincenzo Mallardo

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Predazzo si configura come un insieme di elementi e servizi che si sovrappongono generando situazioni eterogenee, rapporti spaziali articolati, modi d’uso e di vivere differenti non sempre favoriti da un’accessibilità chiara.

Valeria Di Vicino, Lorenzo Ruggiero, Vincenzo Mallardo — Piano ciclo-pedonale a Predazzo

Nella complessità delle differenti situazioni viabilistiche è parsa necessaria l’introduzione di aree che offrono relax, svago e socializzazione lungo le piste ciclo-pedonali senza prevedere una riorganizzazione eccessivamente invasiva e radicale degli spazi esistenti.

Valeria Di Vicino, Lorenzo Ruggiero, Vincenzo Mallardo — Piano ciclo-pedonale a Predazzo

Di qui la scelta di organizzare le aree di sosta con una pavimentazione a “km 0” semplice, modulare ed economica, ottenuta da sezioni di tronchi presenti nel territorio circostante. Anche le panchine e la cartellonistica seguono questo approccio volto al riutilizzo delle risorse naturali in modo tale da confondersi piacevolmente nel paesaggio.

Valeria Di Vicino, Lorenzo Ruggiero, Vincenzo Mallardo — Piano ciclo-pedonale a Predazzo

Valeria Di Vicino, Lorenzo Ruggiero, Vincenzo Mallardo — Piano ciclo-pedonale a Predazzo

Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona - Asymetria44, Imb Asymetria

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Urbanistyka Budynek dostępny z istniejących ulic i ciągów pieszych zrealizowanych dla potrzeb szpitala Św. Anny, przylega bezpośrednio do terenu przewidzianego na parkingi. Dojścia piesze od południowego – zachodu (parkingi) i północnego – wschodu (szpital). Bezpośrednie otoczenie to teren wolny od zabudowy i istniejący szpital. Architektura Decyzje architektoniczne poprzedziła analiza architektury bezpośredniego i dalszego otoczenia, w szczególności miasta Ferrara wpisanego na listęUNESCO. Analiza wykonania w formie szkiców rozwiązań funkcjonalnych, przestrzennych i architektonicznych uwzględniających zawarte w programie wymagania i ograniczenia. Prezentowany projekt jest wynikiem tych analiz i wynikających z nich decyzji podjętych przez zespół autorski. Propozycja objęcia projektem strefy między projektowanym budynkiem a szpitalem, jest wynikiem wyżej opisanych analiz i ma na celu uzyskanie pełnej integracji funkcjonalnej projektu i istniejącego szpitala. Założenia Autorskie Zaprojektowanie budynku współczesnego w zakresie funkcji, formy i technologii, respektującego równocześnie tradycję i klimat architektoniczny regionu i prowincji, w tym miasta Ferrary. Czytelne zaznaczenie obecności uczelni na terenie szpitala, tak architekturą jak i architektonicznym detalem budynku. Integracja przestrzenna i funkcjonalna z zachowaniem specyfiki każdego z dwóch obiektów. Opis projektowanego budynku Na planie prostokąta o wymiarach 58×63m. Wysokość od poziomu wejścia 20m. Dach płaski. Parter: wejścia główne z dwóch stron zaznaczone portykami z kolumnami. Przestrzeń rekreacyjna: półotwarta od strony szpitala otwarta od strony południowo-zachodniej. Pozostałe funkcje zgodnie z opisem na rzucie parteru. Główne ciągi komunikacji pionowej to schody, winda panoramiczna, klatki ewakuacyjne. Poziom 1÷4 zgodnie z opisami na rzutach kondygnacji 1÷4. Na części piętra 3-ciego zaprojektowano taras zewnętrzny z zielenią i możliwością urządzenia kawiarni.

Asymetria44, Imb Asymetria — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

Asymetria44, Imb Asymetria — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

Asymetria44, Imb Asymetria — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

Asymetria44, Imb Asymetria — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

Asymetria44, Imb Asymetria — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

Asymetria44, Imb Asymetria — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

Asymetria44, Imb Asymetria — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

Asymetria44, Imb Asymetria — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

Asymetria44, Imb Asymetria — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona

Asymetria44, Imb Asymetria — Nuovo insediamento universitario presso l'Arcispedale Sant'Anna. Cona


Nuove tribune impianto sportivo - Vittorio & Associati S.s.

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Saranno realizzate delle tribune coperte con capienza 300 spettatori, inserite nel pendio naturale della collina esistente ai margini del campo sportivo, così da minimizzare l’impatto ambientale di un’area limitrofa al torrente Cormor. Sulla copertura un impianto fotovoltaico di potenza 17Kw circa

Vittorio & Associati S.s. — Nuove tribune impianto sportivo

Immagine rendering dal campo di gioco

Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg - Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group

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Is the first detailed design of the Ruggeveld masterplan. The planning area covers 6.5 hectares and is located south of the E313 highway.

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

The program includes park design (the blueprint for the “green seams” throughout the entire masterplan, landscape design (a qualitative improvement of de Koude Beek Valley), 172 community gardens and a reservation of about 30 additional gardens and a parking for about 50 cars.

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

So close to the town Antwerpen, the location shows an unprecedented landscape character, with the meandering Koude Beek as the iconique element. The existing landscape qualities be preserved and strengthened. To solve existing water-management, the terrain levels are subtly modified and 4 wadis are integrated in the landscape.

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Existing neighborhoods, new garden complexes, green seams and river valley are integrated into one. The garden complexes are robust and clearly recognizable clusters in the landscape. The path network gives access to the park from five different spots, connects all major locations and provides a continuous range perspective. The landscape appears as sometimes wet, sometimes dry, with matching flora and fauna. The vegetation in the green seams, with a nice grass mixture and a rich variety of flowers makes the promise of the master plan true. The entire design meets the pre-established goals for an integrated spatial organization including solutions for the water management issues, including development of the existing nature and a strong desire to make the park attractive for a wide range of users. All the ingredients for an ecological, social, open, accessible and attractive park are there.

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Program: Landscape, park, community gardens, parking
Site area: 6.5 ha
Start of project 2011
End of project: 2013

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Maxwan, 1010 architecture urbanism, Antea Group — Park Groot Schijn, Zone Boterlaar Silsburg

Wine cultural center - Archethic Studio_architectural brains, vincenzo diele, Valo Garramone, Santino Massimiliano Gigliotti, Donatella Scatena, roberto scacciavillani, cinzia capalbo

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La proposta progettuale per il Wine Culture Center nasce dall’attento ascolto dei luoghi in cui sorge la Cantina Valpolicella Negrar, mirando a rendere il nuovo complesso architettonico iconico ed evocativo, nella sua morfologia, di un territorio prealpino attraversato dal fiume Adige e nel quale si incastona il lago di Garda, nel quale quindi il frammento roccioso, la luce filtrata dal sottobosco, i percorsi articolati tra le pareti scoscese sono gli elementi fondanti del paesaggio. La nostra scelta è stata quella di ripensare completamente a tutta la zona antistante, compresa la parte dedicata agli uffici, nell’ottica di dare una forte immagine d’insieme, catalizzatrice di una serie di esperienze culturali, sociali e formative. Il complesso è stato pensato come una forra, attraverso la quale si articola un percorso a due piani: al piano di accesso si snoda fluidamente tra i laboratori, in centro ricerca, gli spazi adibiti a workshop ed attività temporanee, le aree di stoccaggio, sfociando nella grande sala, chiusa da una parete in vetro scorrevole, dove si può ammirare l’essiccazione delle uve; al piano superiore invece diventa una passerella aerea che accompagna i visitatori lungo l’esperienza sensoriale, attraverso la sala vetrata adibita a degustazione, che fora il solaio racchiudendo a piano terra gli spazi adibiti a workshop, il ristorante, la libreria sensoriale multimediale, il museo e l’area shop. Gli uffici, pur pensati per essere un unico corpo con il resto del complesso, mantengono la loro autonomia grazie ad una grande parete di separazione. I grandi prismi asimmetrici che formano le varie aree arrivano fino in copertura, creando una grande crepa vetrata dalla quale filtra la luce a doppia altezza. Altre due spaccatura al complesso sono rappresentate dalla zona di salita della rampa a piano terra e dall’area del fruttaio, che brillano di luce di notte. La pelle esterna, modellata a tagli orizzontali listello a listello, si stende lungo i prismi come una preziosa pelle filtrante di cor-ten, che richiama simbolicamente la corteccia della vite, rugosa e sfilacciata.

Archethic Studio_architectural brains, vincenzo diele, Valo Garramone, Santino Massimiliano Gigliotti, Donatella Scatena, roberto scacciavillani, cinzia capalbo — Wine cultural center

Archethic Studio_architectural brains, vincenzo diele, Valo Garramone, Santino Massimiliano Gigliotti, Donatella Scatena, roberto scacciavillani, cinzia capalbo — Wine cultural center

Archethic Studio_architectural brains, vincenzo diele, Valo Garramone, Santino Massimiliano Gigliotti, Donatella Scatena, roberto scacciavillani, cinzia capalbo — Wine cultural center

Archethic Studio_architectural brains, vincenzo diele, Valo Garramone, Santino Massimiliano Gigliotti, Donatella Scatena, roberto scacciavillani, cinzia capalbo — Wine cultural center

Archethic Studio_architectural brains, vincenzo diele, Valo Garramone, Santino Massimiliano Gigliotti, Donatella Scatena, roberto scacciavillani, cinzia capalbo — Wine cultural center

Archethic Studio_architectural brains, vincenzo diele, Valo Garramone, Santino Massimiliano Gigliotti, Donatella Scatena, roberto scacciavillani, cinzia capalbo — Wine cultural center

Archethic Studio_architectural brains, vincenzo diele, Valo Garramone, Santino Massimiliano Gigliotti, Donatella Scatena, roberto scacciavillani, cinzia capalbo — Wine cultural center

Cattaneo 3 - Enzo Cantoni

Logo_Sacom - Ale Nuzzi

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La scelta del logo tipo tende a d illustrare in chiave contemporanea gli elementi dell’ industra, trattandosi di biotecnologia, il colore verde meglio trasmette i valori, le foglie danno senso di BIO e di natura, mentre il becker, che ricorda in questa composizione un vaso di fiori, ricorda la natura chimica dei prodotti.

Ale Nuzzi — Logo_Sacom

Logo_Ale Nuzzi x Sacom

Parco ex Piscine a Osio Sotto / Bergamo - Abad Architetti Srl

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Realizzazione di parco urbano

Abad Architetti Srl — Parco ex Piscine a Osio Sotto / Bergamo

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Abad Architetti Srl — Parco ex Piscine a Osio Sotto / Bergamo

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Abad Architetti Srl — Parco ex Piscine a Osio Sotto / Bergamo

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Abad Architetti Srl — Parco ex Piscine a Osio Sotto / Bergamo

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Abad Architetti Srl — Parco ex Piscine a Osio Sotto / Bergamo

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Abad Architetti Srl — Parco ex Piscine a Osio Sotto / Bergamo

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Abad Architetti Srl — Parco ex Piscine a Osio Sotto / Bergamo

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Abad Architetti Srl — Parco ex Piscine a Osio Sotto / Bergamo

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Abad Architetti Srl — Parco ex Piscine a Osio Sotto / Bergamo

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Abad Architetti Srl — Parco ex Piscine a Osio Sotto / Bergamo

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Abad Architetti Srl — Parco ex Piscine a Osio Sotto / Bergamo

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Abad Architetti Srl — Parco ex Piscine a Osio Sotto / Bergamo

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SOUND OF LIGHT - plastique fantastique, Marco Barotti

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Half of the human brain is devoted directly or indirectly to vision
Mriganka Sur, Professor of Neuroscience, MIT

Imagine hearing the colours you perceive.

SOUND of LIGHT is a synesthetic sculpture which interprets and dynamically transforms sunlight into audio frequencies. It is a site specific installation designed for the former music pavilion in Hamm, Germany, which was built in 1912.

plastique fantastique, Marco Barotti — SOUND OF LIGHT

A high quality digital camera mounted on the top of the structure films the sky and divides it into six colours, RGB and CMY. The six hanging, coloured columns of the pneumatic structure, which stand for the primary RGB (red/green/blue) and secondary CMY (cyan/magenta/yellow) colour models, are designed to receive different frequencies and convert them from visible to audible sensory input. A series of woofers is fixed directly on the bottom of each column and convert the whole architecture into a giant vibrating loudspeaker.

plastique fantastique, Marco Barotti — SOUND OF LIGHT

SOUND of LIGHT is a composition of hue, saturation, and light. By mixing sound and architecture, the audience experience a unique oneiric reality through the superimposition of colours, shapes, sounds and vibrations. Visitors can also discover their own concert by changing their point of view – an individual spectrum.

SOUND of LIGHT is a joint project of Plastique Fantastique and Marco Barotti

plastique fantastique, Marco Barotti — SOUND OF LIGHT

plastique fantastique, Marco Barotti — SOUND OF LIGHT

plastique fantastique, Marco Barotti — SOUND OF LIGHT

plastique fantastique, Marco Barotti — SOUND OF LIGHT

plastique fantastique, Marco Barotti — SOUND OF LIGHT

plastique fantastique, Marco Barotti — SOUND OF LIGHT

plastique fantastique, Marco Barotti — SOUND OF LIGHT

plastique fantastique, Marco Barotti — SOUND OF LIGHT


Expo Astana 2017 - OFFICIO ARCHITETTURA

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The project proposed pursues the main objective of the competition for the EXPO 2017 that will be held in Astana, the modern capital of Kazakhstan, designing an area where the architectural symbol of the future ASTANA EXPO 2017 will feature as unique and distinguishable, as icon and identity landmark of the event, and projected into the future that will last over time. The symbol of ASTANA EXPO 2017 coincides with the same pavilion of Kazakhstan, performing as exhibition center , and becoming the core of all urban planning and architectural composition of the new district.

OFFICIO ARCHITETTURA — Expo Astana 2017

Vista da Collina, Padiglione del Kazakhstan.

In the new district called EXPO CITY, all the technologies related to the so-called Future Energy, as stated in this call for proposals and ensued from the Third Industrial Revolution and Green Economy paradigm, will be applied: bioclimatic architecture, technologies and energy efficiency systems, energy recovery, storage and use of rainwater, solar energy and wind, are the main points.

OFFICIO ARCHITETTURA — Expo Astana 2017

Planimetria

OFFICIO ARCHITETTURA — Expo Astana 2017

Vista dall'alto

OFFICIO ARCHITETTURA — Expo Astana 2017

Green line

OFFICIO ARCHITETTURA — Expo Astana 2017

Canale interno

OFFICIO ARCHITETTURA — Expo Astana 2017

Padiglioni interni

OFFICIO ARCHITETTURA — Expo Astana 2017

Teatro sull'acqua

OFFICIO ARCHITETTURA — Expo Astana 2017

Post Expo

POLYPHEMUS' EYE - plastique fantastique

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El OJO DE POLIFEMO (Polyphemus’ Eye) transforms the Alhóndiga’s main Hall into the Cylops’s cave, and visitors into lost travellers. The Eye looks directly at the entrance, and its presence leaves no passer-by indifferent. The only way to stay alive is to offer wine to the Giant, amplifying astuteness and mixing stories so as not to be devoured by his deeds. It is an installation, one architecture within another, a memorable scene which invites you to look, to penetrate the Eye and to discover its interior and its surroundings. A perceptive journey which swings from the Homeric epic to surrealist experience and the verses of Cortázar within the context of the 3, 2, 1 Gathering and Alhóndiga Bilbao.

plastique fantastique — POLYPHEMUS' EYE

You look at me, you look at me closely, each time closer and then we play Cyclops, we look at each other closer each time and our eyes grow, they grow closer, they overlap and the Cyclops look at each other (…).
Julio Cortázar: Hopscotch, chapter 7.

thanks: Rakel Esparza Sanz, Mateo Feijóo, Fernando Pérez Gómez

plastique fantastique — POLYPHEMUS' EYE

plastique fantastique — POLYPHEMUS' EYE

plastique fantastique — POLYPHEMUS' EYE

plastique fantastique — POLYPHEMUS' EYE

plastique fantastique — POLYPHEMUS' EYE

Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità - Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco

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La proposta progettuale del complesso parrocchiale dedicato a Santa Maria del Carmine è stata sviluppata sulla base di due principali obiettivi: soddisfare le necessità della comunità, offrendo tutti i servizi di cui un complesso parrocchiale può essere dotato e riqualificare lo spazio circostante, piuttosto caotico e disomogeneo. Infatti, i lotti utilizzati a scopo agricolo, esigua reminiscenza della antichissima vocazione produttiva della zona, risultano intervallati da reti viarie di collegamento e infrastrutture di servizio, quale in particolare la centrale Enel che si estende sul versante sud del complesso.

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

Il nuovo impianto si inserirà nel contesto preesistente quale elemento architettonico “ordinatore”, in grado di rendere il luogo riconoscibile e di caratterizzarlo, definendone la nuova identità. Le linee essenziali conferiscono all’architettura un carattere volutamente rigoroso al fine di rimarcarne l’identità religiosa e la riconoscibilità come edificio sacro e luogo di preghiera.

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

Al centro del lotto è ubicata l’aula liturgica ad evidenziare la centralità dell’altare e del mistero celebrato. La posizione prospettica del sagrato che si apre sulla piazza antistante, consentendo di svolgere le celebrazioni anche all’esterno, e il rapporto di scala dell’edificio di culto con il volume più basso, che ospita i locali di ministero pastorale, conferiscono all’edificio dignità e solennità. La facciata semplice e austera in materiale lapideo e metallo è caratterizzata da un vuoto “insenatura” a ricordo degli antichi pronai atti ad accogliere i fedeli. Un altro accesso posto a sud consente di raggiungere la cappella feriale ed il “chiostro” dal quale si aprono gli ingressi alle aule di ministero pastorale, alla casa canonica e al salone. Tenendo conto dei suggerimenti della comunità, il salone è stato pensato come spazio sia per le attività di svago e momenti di convivialità (anche grazie alla previsione di una cucina con accesso diretto dal salone) che per le attività teatrali. A tal fine, sono stati progettati dei camerini con bagno e palcoscenico. Le poltroncine non essendo fissate al pavimento rendono lo spazio del tutto flessibile ed utilizzabile per qualsivoglia altro scopo. Le aree prospicenti la chiesa, attualmente destinate a verde e ad orto biblico, potranno essere convertite, in tutto o in parte, ad attrezzature per le attività sportive e/o ad altri usi, in base alle ulteriori indicazioni che perverranno dalla comunità. In tal caso, saranno previste adeguate piantumazioni al fine di interrompere la continuità spaziale con l’area della piazza e preservare l‘identità di quest’ultima. Il percorso della via Crucis parte dal giardino antistante il sagrato e prosegue lungo il lato sud per concludersi nel “chiostro”.

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

Il presbiterio dell’aula liturgica proteso verso l’assemblea risponde alla necessità di perseguire nel modo più conveniente possibile gli obiettivi primari della riforma liturgica del Concilio Vaticano II che ha sottoposto l’area presbiteriale ad un forte processo di semplificazione e di esaltazione dei tre oggetti essenziali del suo arredo (sede, ambone ed altare), al fine di agevolare la partecipazione all’azione liturgica comunitaria, nonché di favorire una maggiore chiarezza dei segni e accentuare la comprensione dei contenuti teologici delle realtà soprannaturali della liturgia.

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

Le opere d’arte nell’area presbiteriale sono il Crocifisso al centro ed il dipinto della Madonna del Carmelo ben in evidenza sulla destra, in direzione dell’ingresso alla cappella feriale. L’aula è illuminata dalla luce naturale proveniente dalle finestre poste sui muri perimetrali e da lucernari collocati sul tetto, uno dei quali è posizionato in perfetta corrispondenza con l’altare.

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

ALTARE, artista: Felice Lovisco

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

AMBONE, artista: Felice Lovisco

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

SEDE, artista: Felice Lovisco

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

FONTE BATTESIMALE, artista: Felice Lovisco

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TABERNACOLO, artista: Felice Lovisco

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

CROCIFISSO, artista: Felice Lovisco

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

MADONNA DEL CARMINE, artista: Felice Lovisco

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

Antonio Lattuchella , Edoardo De Masi, Marco Perugini, Elvira Loffredo, Don Severino Dianich, Felice Lovisco — Progettazione del complesso parrocchiale di Santa Maria del Carmine a Santa Maria La Carità

New OJK Offices - Piero Speranza, Corinne Piera Speranza

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La nuova sede Amministrativa della OJKè stata concepita come un LinearBuilding con caratteristiche funzionali interne dettate dalla pelle che riveste la facciata.Lo studio è stato attento alla creazione di una maschera traforata che lascia filtrare la luce solare graduandone l’intensita al comfort degli ambienti lavorativi.

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza — New OJK Offices

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza — New OJK Offices

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza — New OJK Offices

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza — New OJK Offices

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza — New OJK Offices

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza — New OJK Offices

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza — New OJK Offices

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza — New OJK Offices

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza — New OJK Offices

Villa a Cannes - AST, diego rui, Sergio Vinante, Claudio Pillon, Matteo Basso, Chiara Becciu, Francesco Maset

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Il progetto prevede la ristrutturazione della villa, alcune variazioni planimetriche per soddisfare le richieste del cliente, il progetto degli interni e del giardino.

AST, diego rui, Sergio Vinante, Claudio Pillon, Matteo Basso, Chiara Becciu, Francesco Maset — Villa a Cannes

AST, diego rui, Sergio Vinante, Claudio Pillon, Matteo Basso, Chiara Becciu, Francesco Maset — Villa a Cannes

AST, diego rui, Sergio Vinante, Claudio Pillon, Matteo Basso, Chiara Becciu, Francesco Maset — Villa a Cannes

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