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teresa - EROS COLZANI ARCHITETTO


IMMEUBLE FLANDRES - B O L D

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The operation was to renovate a building and a disused industrial building in the Station neighborhood of Bordeaux which initiates its urban renewal. Two apartments on three floors were completely renovated in the building on the street. Three Lofts were carried out within the industrial shed. They are served by an internal street that extends the existing ramp turned in staircase with wide flight width. The ground floor has been converted into parking and common areas.

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

LOFT 1 view

The existing structure of the hangar, consisting of a concrete slab, shared walls in very poor condition, and metal shed, has been completely renovated and considerably strengthened. The accommodations have crept inside this heritage setting without breaking it. The articulation of the spaces play with the existing constraints turning it in his favor. The frame wood and zinc roofing, helped offset the weight of the construction on the existing concrete slab. It is then sufficient to maximize the area available especially for attic rooms.

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

LOFT 1 view from entrance

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

LOFT 1 view from kitchen

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

LOFT 1 view from living room

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

LOFT 1 view from patio

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

LOFT 1 view from master bedroom

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

LOFT 1 view from patio

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

LOFT 3 view from entrance

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

LOFT 3 view from kitchen

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

LOFT 3 view from master bedroom

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

LOFT 3 View from patio

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

LOFT 2 view from kitchen

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

LOFT 2 view from living room

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

LOFT 2 view from bathroom

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

LOFT 2 View from upstairs room

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

LOFT 2 View from upstairs room

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

Inside street

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

Street view

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

Existing building before the construction

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

First floor plan

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

Second floor plan

B O L D  — IMMEUBLE FLANDRES

Third floor plan

Interior with terrace - MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida

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Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with terrace

Interior with garden - MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida

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Interior with garden

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with garden

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with garden

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with garden

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with garden

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with garden

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with garden

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with garden

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with garden

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with garden

MG2 ARCHITETTURE, Paolo Mariani, Fabio Guida, Alessandro Guida — Interior with garden

Progetto di riuso temporaneo del “Rasoio” di Porta Nuova a Milano - Mario Ricci, Nicola Rovere, Domenico Roberto Corapi

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L’edificio non ultimato, di proprietà di Unipol Assicurazioni, che campeggia ai bordi del futuro parco del progetto Porta Nuova, all’estremità sud del quartiere Isola di Milano, è oggetto di un dibattito relativo al suo destino. Diverse proposte prevedono di mascherarlo con pubblicità o di abbatterlo, in tutti i casi si insiste su una connotazione in negativo di questa presenza: bisogna cancellare lo scempio. La proposta di AtelierTransito vuole, al contrario, sfruttarne le intrinseche potenzialità formali, ri-significandolo come segno a scala urbana – in attesa di un nuovo contenuto funzionale e socioculturale – attraverso un progetto di riuso temporaneo di un edificio in abbandono, ma senza negarne la presenza. Il nostro progetto intende utilizzarlo per il periodo di svolgimento di Expo 2015, per la realizzazione di una installazione artistica temporanea (a bassissimo costo): che prevede un’illuminazione diffusa rossa, attraverso lampade fissate ad ugni piano, dal tramonto all’alba, e che prevede dall’alba al tramonto la sottolineatura delle strutture portanti dell’edificio (pilastri, setti e solette), attraverso una colorazione nera. In questo modo Unipol, ne trarrebbe un duplice vantaggio: – Risoluzione di una situazione di imbarazzo (anche se non causato direttamente dalla società acquirente dell’immobile) con l’Amministrazione e dimostrazione di una particolare attenzione nei confronti della città di Milano, in un momento così particolare. – Comunicazione e promozione del proprio logo/mission, a livello internazionale

Mario Ricci, Nicola Rovere, Domenico Roberto Corapi — Progetto di riuso temporaneo del “Rasoio” di Porta Nuova a Milano

AtelierTransito © 2015

Mario Ricci, Nicola Rovere, Domenico Roberto Corapi — Progetto di riuso temporaneo del “Rasoio” di Porta Nuova a Milano

casa R&S - antonio lombardi

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Una grande zona giorno, un unico ambiente fluido e funzionale, nel quale le varie fasi della vita familiare possono svolgersi con i propri tempi, anche contemporanei, negli spazi adeguati.

antonio lombardi — casa R&S

Un’impostazione decorativa di sottofondo che diventa il fil-rouge del progetto di ristrutturazione. Curve sinuose al soffitto prendono vita da una colonna ellittica centrale che nasconde un pilastro, e si dipanano in tutto l’ambiente giorno creando discreti effetti chiaroscurali che arricchiscono gli ambienti.

antonio lombardi — casa R&S

Le luci calde e colori freddi sottolineano l’apparato decorativo che nasconde armadiature e ripostigli. Grigi arricchiti da tonalità cerulee rendono gli ambienti estremamente luminosi. una porta scorrevole a vista in vetro opalescente funge da filtro tra l’ingresso il soggiorno e la cucina diventando ora quinta scenografica, ora separè, ora schermatura a seconda se aperta, semiaperta o chiusa. La cucina è dotata di un terrazino verandato con funzione di zona relax, con zona lavanderia nascosta. La camera matrimoniale è dotata di bagno in camera e ampia cabina armadio. Completano l’appartamento una seconda camera da letto destinata ai bambini, un disimpegno corredato da armadio/cambio stagione, e da un bagno di rappresentanza accessibile dalla zona giorno.

antonio lombardi — casa R&S

antonio lombardi — casa R&S

antonio lombardi — casa R&S

antonio lombardi — casa R&S

antonio lombardi — casa R&S

antonio lombardi — casa R&S

antonio lombardi — casa R&S

Concorso di idee Parco Bellaria - Salerno - Giancarlo Grillo, Antonio Lapertosa, Francesca Grillo

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La scelta progettuale adottata per la nuova “antenna” tiene conto di tre aspetti essenziali: la funzionalità, l’immagine e l’eco-compatibilità dell’intervento. Per il primo di questi la nuova collocazione dell’antenna, così come prevede il bando, richiede che le “parti emissive” siano tutte posizionate ad una maggiora altezza rispetto alle attuali postazioni per ridurre il campo elettromagnetico in prossimità della base. La nuova posizione tuttavia creerebbe alcune zone d’ombra “non irradiate” in particolare per l’area racchiusa dalle vie E. Castelluccio, E. Bottiglieri e della strada Provinciale per Giovi, ed è per questo motivo che le antenne sono state collocate, rispetto alla quota 194 m slm del nuovo sito scelto ad un’altezza minima di m. 32 ed una massima di m. 77. La nuova postazione, così come avviene già in parte in quelle preesistenti, fungerà da trasmettitore e ripetitore da e per le postazioni di Monte Vergine (AV), Perdifumo (golfo di Salerno) e Monte sant’Angelo (parte della costiera Amalfitana, area Metelliana e dell’Agro Nocerino Sarnese). Pertanto è su queste tre direttrici che si realizzeranno i collegamenti radioelettrici principali sia per i canali tv, radio, telefonia mobile, ecc. Sulla nuova struttura, in relazione alle attuali e future esigenze, verranno allocate diverse tipologie di antenne. In particolare per quanto attiene l’irradiazione dei canali televisivi in tecnica digitale (DVB-T) attualmente sono disponibili: a- nella III banda VHF circa 8 canali (E5 all’E12); b- nella IV e V banda UHF 40 canali (21 al 60) – entro il 2016, in attuazione delle delibera n. 227/13/CONS è stata prevista la liberazione graduale dei canali dal 57 al 60.

Giancarlo Grillo, Antonio Lapertosa, Francesca Grillo — Concorso di idee Parco Bellaria - Salerno

Per queste esigenze, per ognuna delle quattro direzioni di propagazione, sono state previste 15 antenne UHF in polarità orizzontale e 6 antenne VHF in polarità verticale. Tale numero consente di coprire a 360° l’intero territorio servito e veicolare su ogni singolo pannello radiante (antenna) un certo numero di canali, ipotizzandone 5 per quelli in UHF e 2 in VHF (Attualmente sono 11 i MUX nazionali che il Ministero Delle Telecomunicazioni ha assegnato i rispettivi canali di trasmissione a livello nazionale a cui vanno aggiunte le frequenze destinate alle tv private ad ambito locale e regionale). In particolare sia in banda UHF che in VHF saranno due gli elementi radianti previsti in funzionamento simultaneo per ogni direzione di propagazione, questo consente di destinare uno dei due a “riserva” in caso di guasto ed avere una diversa inclinazione onde meglio servire la parte di territorio più prossimo alla nuova postazione, ovvero in prossimità del pendici del colle Bellaria. Le restanti antenne riservate alla telefonia mobile, radio FM e DAB+, WIFI e ad altri sevizi Smart, pur posizionate a quote leggermente inferiore rispetto a quelle riservate alla televisione, utilizzando frequenze più basse che hanno maggiori capacita propagative anche attraverso eventuali ostacoli fissi e/o naturali, non risentono di questa collocazione. L’immagine della nuova struttura, realizzata interamente in acciaio zincato a caldo preverniciato di colore bianco, tiene conto e deriva in parte degli aspetti innanzi descritti. Di qui la scelta di utilizzare tre pilastri sagomati orientati nelle tre direzioni coincidenti con le postazioni ubicate a Monte Vergine, Perdifumo e Monte sant’Angelo. Le stesse antenne emissive e le parabole per i ponti di collegamento in bassa frequenza rafforzano la “figura” che gravita tutta sull’elemento maggiormente caratterizzante rappresentato da una pala eolica ad asse verticale di circa 30/40 KWp di potenza (in base alla velocità m/s del vento), dotato di sistema frenante, nella crescente consapevolezza per la sostenibilità ambientale dei sistemi di conversione di energia dell’ambiente nell’ambito del microeolico. La pala eolica realizzata in resina poliestere, fibra di vetro e materiale espanso, presenta sui due lati presso incise delle mani alzate verso il cielo dipinte in colori fango dai toni chiaro-scuro come segno della comunicazione dell’uomo anche nel linguaggio del corpo. Nell’ambito urbano un microeolico (VAWT) presenta diversi vantaggi rispetto al più comune generatore ad asse orizzontale: basse emissioni sonore – migliore estetica dovuta alla sua tridimensionalità– indipendenza dalla direzione e velocità del vento – migliori prestazioni per flussi che arrivano di traverso, complessivamente hanno un rendimento all’avvio con venti 2m/s=3KW, con venti 5m/s=20kW e con venti 10m/s=40KW, mentre con venti 12m/s entra in azione il sistema frenante per sicurezza. Inoltre l’intervento sarà caratterizzato da un’ottimizzazione dei consumi energetici prevedendo ad esempio l’illuminazione esterna ed interna ad alta efficienza, con corpi illuminanti a LED che comportano minori consumi e ridotta manutenzione, e sensori crepuscolari e di presenza per la riduzione dell’intensità luminosa in presenza di luce diurna o in assenza di movimento nelle ore notturne. I setti portanti della torre “Antenna” sui lati corti sono completamente illuminati su tutta la loro altezza. L’architettura dichiara, come in una narrazione, un’oggettiva materica, allude alla torre di avvistamento presenti sul territorio, diventa Landmark, segno riconoscibile anche dal mare, utile per la navigazione nelle ore notturne come per anni lo è stato la croce posta in vetta al monte San Liberatore, quando la superficie bianca tralucente dell’involucro viene retro illuminata. Tale scelta è suffragata dal fatto che nel punto in cui sarà collocata la nuova struttura è presenta una ventilazione quasi permanente, anche nel periodo estivo grazie alle brezze che dal vicino litorale spirano verso l’interno nelle ore serali ed in direzione opposta nelle restanti ore della giornata. L’energia “pulita” così prodotta, integrata all’occorrenza in caso di calma di vento da alimentazione elettrica fornita dall’ENEL, servirà ad alimentare le apparecchiature elettriche ed elettroniche sistemate sulla nuova antenna e nei locali tecnici. Non è da escludere che un eventuale eccesso di produzione di elettricità possa essere rimessa nella rete ENEL con evidenti ritorni economici per l’Ente comunale. Sull’area di sedime dell’antenna, interrato con copertura a giardino è stato previsto un locale tecnico integrato nel paesaggio che potrà accogliere al suo interno i concessionari tv, radio e telefonia mobile attuali e futuri oltre a locale servizi per gli addetti alla gestione.

Giancarlo Grillo, Antonio Lapertosa, Francesca Grillo — Concorso di idee Parco Bellaria - Salerno

Concorso d'idee per la valorizzazione della Cisterna Borbonica in Formia | Menzione speciale - Davide Coluzzi DAZ, Marcello Costantini, Giuseppe Di Nunno

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La città di Formia, che sorge sul mare, ha inevitabilmente un indissolubile legame con l’acqua fin dalla sua fondazione. Il Cisternone Romano è una delle più importanti testimonianze di questo connubio ed in epoca Borbonica è stato collegato alla Cisterna sottostante la piazza Guglielmo Marconi per servire d’acqua la popolazione di quei quartieri. Oggi quest’imponente struttura Borbonica giace inaccessibile sotto terra e lo spazio urbano che la sovrasta non segnala in nessun modo la sua presenza. L’idea progettuale proposta per rendere accessibile e fruibile questa magnifica cattedrale sotterranea vuole offrire alla città un ingresso alla Cisterna che allo stesso tempo caratterizzi la piazza evidenziando il legame che Formia ha con l’acqua.

Davide Coluzzi DAZ, Marcello Costantini, Giuseppe Di Nunno — Concorso d'idee per la valorizzazione della Cisterna Borbonica in Formia | Menzione speciale

render interno

L’aspetto architettonico finale dovrà essere raggiunto preservando il più possibile il manufatto archeologico, valorizzandolo con elementi discreti ma facilmente distinguibili. Il concetto di preservare l’esistente riguarderà anche la scala in muratura di epoca Fascista che rimarrà come testimonianza storica e fungerà da zona espositiva sotterranea. Oggi è questo l’unico accesso al sito, al di sotto di un tombino sul lastrico stradale. Il nuovo ingresso rimarrà posizionato in questa zona, “sfiorando” solamente il corridoio esistente, abbassando la sua quota di circa 40cm per aumentare l’altezza della volta in mattoni. Tecnicamente l’operazione consisterà nel rimuovere gli attuali lastroni calcarei, effettuare lo scavo e ricollocarli al livello più basso.

Davide Coluzzi DAZ, Marcello Costantini, Giuseppe Di Nunno — Concorso d'idee per la valorizzazione della Cisterna Borbonica in Formia | Menzione speciale

sezione longitudinale

Uno taglio rettilineo sulla piazza, in corrispondenza dell’attuale tombino d’accesso e perpendicolare alla chiesa, per non toccare la struttura Borbonica, inviterà le persone a scoprire il sottosuolo… ma per arrivare sull’acqua si dovrà passare sotto l’acqua. Infatti l’ingresso alla Cisterna sarà un volume inclinato, in ferro e vetro semitrasparente, bianco, sovrastato da una fascia in pietra chiara che emergerà dal basolato e formerà una vera e propria fontana dal fondo trasparente attraverso il quale i visitatori vedranno l’acqua che scorrerà fino ad una vasca appoggiata a terra. Questo elemento scultoreo, incastonato nel suolo, sarà il nuovo fulcro dinamico della piazza. Scendendo insieme all’acqua e superato il piccolo corridoio voltato ci si troverà all’inizio di un’altra rampa da cui lanciare un primo sguardo d’insieme al sito, dall’alto. La scala in ferro con pedate rivestite in legno sarà ancorata alla base della Cisterna e permetterà di sbarcare sulla passerella galleggiante, anch’essa in legno e ferro, divisa in moduli uguali. I 12 gradini, che raggiungeranno una quota di sicurezza sull’acqua tale da non poter essere mai superati dal livello massimo di questa, saranno proseguiti da una rampa, incernierata alla passerella galleggiante, che si muoverà seguendo i diversi livelli dell’acqua.

Davide Coluzzi DAZ, Marcello Costantini, Giuseppe Di Nunno — Concorso d'idee per la valorizzazione della Cisterna Borbonica in Formia | Menzione speciale

render interno

Il camminamento attraverserà obliquamente lo spazio voltato, per offrire un ulteriore punto di vista, quello diagonale, che trasforma il “tutto sesto” nel “sesto acuto”, illudendo con un temporaneo anacronismo. Il percorso pedonale comincia e finisce in due slarghi, due momenti di sosta, in cui ritornare all’età Borbonica dopo il “corridoio Gotico”.

Davide Coluzzi DAZ, Marcello Costantini, Giuseppe Di Nunno — Concorso d'idee per la valorizzazione della Cisterna Borbonica in Formia | Menzione speciale

esploso assonometrico

Lo studio accurato dell’illuminazione guiderà i passi e lo sguardo dei visitatori. Il passaggio dalla luce del sole alla penombra della Cisterna sarà reso graduale durante l’attraversamento del corridoio voltato, illuminato dal basso, sempre più soffusamente. La discesa sui gradini sarà indicata da led posti al di sotto di ogni pedata e una volta arrivati sulla passerella, due linee di luce, alle estremità delle doghe in legno, continueranno il percorso.

Davide Coluzzi DAZ, Marcello Costantini, Giuseppe Di Nunno — Concorso d'idee per la valorizzazione della Cisterna Borbonica in Formia | Menzione speciale

pianta

L’intera scenografia luminosa sarà coerente con l’obiettivo di intervenire il meno possibile sulla struttura muraria esistente. Dal pavimento della Cisterna, dei fari posti in corrispondenza del centro delle volte, illumineranno il soffitto proiettando il movimento dei riflessi d’acqua. La passerella avrà bracci con luci, in corrispondenza dei pilastri, in modo alternato, così da rischiarare le volte asimmetricamente rispetto alla direzione del camminamento. Infine, dopo che lo sguardo del visitatore, avrà scrutato tra le colonne e gli archi, verrà spontaneo alzare gli occhi alla sommità delle cupole centrali da cui filtrerà il sole per mezzo di due cannon lumière inseriti nelle aperture esistenti, oggi chiuse da tombini. Le luci installate saranno scelte con tonalità calde, molto vicine all’effetto luminoso che questi ambienti avevano storicamente, perché il breve percorso sotterraneo sia un vero e proprio salto nel passato.

Davide Coluzzi DAZ, Marcello Costantini, Giuseppe Di Nunno — Concorso d'idee per la valorizzazione della Cisterna Borbonica in Formia | Menzione speciale

render interno

Naturalmente, anche al livello della piazza l’illuminazione è studiata per valorizzare gli elementi e gli spazi progettati. Il volume d’ingresso sarà“acceso” dall’interno, trasformandosi in una vera e propria lanterna urbana ed i cannon lumière, alti fino a 5 metri e che di giorno porteranno la luce sottoterra, di sera la offriranno alla piazza diventando arredo completo incastonati in blocchi lapidei con sedute e verde. Lo scavo del terreno che non arriva alla profondità dell’acqua ma si ferma a soli 3 metri sotto la piazza, la modularità delle rampe e della passerella, la previsione di un elevatore per disabile al posto di un ascensore, la semplicità degli elementi di arredo urbano concorrono al completamento di un progetto estremamente sostenibile a livello economico e realizzabile in tempi molto rapidi.

Davide Coluzzi DAZ, Marcello Costantini, Giuseppe Di Nunno — Concorso d'idee per la valorizzazione della Cisterna Borbonica in Formia | Menzione speciale

vista diurna della piazza Guglielmo Marconi

Davide Coluzzi DAZ, Marcello Costantini, Giuseppe Di Nunno — Concorso d'idee per la valorizzazione della Cisterna Borbonica in Formia | Menzione speciale

vista notturna della piazza Guglielmo Marconi

Davide Coluzzi DAZ, Marcello Costantini, Giuseppe Di Nunno — Concorso d'idee per la valorizzazione della Cisterna Borbonica in Formia | Menzione speciale

vista della piazza

Davide Coluzzi DAZ, Marcello Costantini, Giuseppe Di Nunno — Concorso d'idee per la valorizzazione della Cisterna Borbonica in Formia | Menzione speciale

sezione trasversale

Davide Coluzzi DAZ, Marcello Costantini, Giuseppe Di Nunno — Concorso d'idee per la valorizzazione della Cisterna Borbonica in Formia | Menzione speciale

tavola 1

Davide Coluzzi DAZ, Marcello Costantini, Giuseppe Di Nunno — Concorso d'idee per la valorizzazione della Cisterna Borbonica in Formia | Menzione speciale

tavola 2

Davide Coluzzi DAZ, Marcello Costantini, Giuseppe Di Nunno — Concorso d'idee per la valorizzazione della Cisterna Borbonica in Formia | Menzione speciale

render interno


Student Dormitory - amir taghvaei

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There are many factors that may influence dormitory siting decisions:

amir taghvaei — Student Dormitory

amir taghaei

• Compliance with the General Plan • Development and Expansion potential • Force protection considerations • Environmental considerations • Proximity to existing community facilities • Existing topography and landscape • Available installation infrastructure • Adjoining land uses • Off-base communities and adjoining neighborhoods • Vehicle circulation system, including public transportation access • Existing Unaccompanied Housing facilities • Availability of Unaccompanied Housing resident parking • Existing walkways, designated bike and jogging paths • Facilities requiring demolition • Other factors as might be determined by the design program, such as density, the development of a campus atmosphere, obtaining Leadership in Energy and Environmental Design (LEED) certification, etc.

amir taghvaei — Student Dormitory

amir taghvaei

amir taghvaei — Student Dormitory

amir taghvaei

amir taghvaei — Student Dormitory

amir taghvaei

amir taghvaei — Student Dormitory

amir taghvaei

amir taghvaei — Student Dormitory

amir taghvaei

amir taghvaei — Student Dormitory

amir taghvaei

amir taghvaei — Student Dormitory

amir taghvaei

amir taghvaei — Student Dormitory

amir taghvaei

amir taghvaei — Student Dormitory

amir taghvaei

amir taghvaei — Student Dormitory

amir taghvaei

amir taghvaei — Student Dormitory

amir taghvaei

Valorizzazione della Cisterna Borbonica - Enrico Realacci Architectures, O.C.R.A.

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La presenza di una vasta cisterna ipogea sotto Piazza Guglielmo Marconi – una delle piazze più importanti della città di Formia – non fa che confermare il ruolo primario che da sempre l’acqua ha rivestito per un territorio di riviera ricco di sorgenti e falde acquifere. Acqua di mare e acqua dolce che già i romani avevano sapientemente “domato” attraverso possenti opere di ingegneria idraulica. Cisterne, porti, molini sono stati per secoli fonte di ricchezza e di benessere. Recuperarne le tracce, coglierne la memoria, è certamente una operazione portatrice di nuova vitalità (culturale, ma anche economica), nonché occasione di riqualificazione dello spazio pubblico. Abbiamo accolto, quindi, con entusiasmo l’idea dell’amministrazione locale di valorizzare, rendendola visitabile, la suggestiva cisterna borbonica oggetto del concorso di idee. Con un progetto che tenta di coniugare leggerezza e fluidità, stabilendo un legame anche simbolico tra la piazza attuale e quello spazio sotterraneo che – in qualche misura – l’ha generata.

Enrico Realacci Architectures, O.C.R.A. — Valorizzazione della Cisterna Borbonica

Vista generale interno cisterna

La soluzione progettuale proposta per l’accesso alla cisterna consiste in un unico elemento verticale che dal centro della piazza, perforando una delle volte a ridosso della parete Est, penetra nell’ambiente ipogeo. Il corpo cilindrico in metallo è sormontato da una calotta sferica che riflette l’intorno, offrendosi come elemento di arredo urbano della piazza. Tale accesso diretto dal centro della piazza ci è parso anche il modo migliore per sancire una sorta di legame di appartenenza tra la piazza e il grande spazio voltato su cui essa giace.

Enrico Realacci Architectures, O.C.R.A. — Valorizzazione della Cisterna Borbonica

Tavola 1 - Esterni

Quanto al futuro assetto della piazza, oltre alla presenza della sfera riflettente (che cela l’accesso alla cisterna), l’unica alterazione è costituita dalla presenza di 16 proiettori ad incasso a pavimento disposti circolarmente in corrispondenza dei tiranti di sostegno della sottostante passerella sospesa. Anche questo “segno” pressoché immateriale tende a rafforzare quel legame tra ciò che è in superficie (la vita presente) e ciò che resta in profondità (la nostra storia).

Enrico Realacci Architectures, O.C.R.A. — Valorizzazione della Cisterna Borbonica

Tavola 2 - Interni

Oltre a garantire a tutti l’accesso al percorso di visita in condizioni ottimali e senza barriere architettoniche, il progetto si propone di offrire una esperienza esplorativa nuova attraverso una passerella che consenta di percorrere lo spazio sospesi a mezz’aria. Il percorso ha, infatti, un andamento a spirale in cui il punto di partenza e di arrivo, pur coincidendo sulla loro proiezione orizzontale, sono a quote diverse: si procede lentamente nello spazio vuoto della cisterna avvicinandosi sempre più all’acqua. Non è necessario fare il percorso a ritroso; basta servirsi della scala o dell’ascensore per la risalita. In questo modo si evitano “cul de sac” e flussi incrociati di visitatori che possano ostacolare la passeggiata (circa 40 metri la lunghezza del percorso circolare). Inoltre la dimensione della passerella può essere contenuta al minimo ingombro lasciando allo spazio e alla superficie dell’acqua la massima visibilità. Il corpo dei collegamenti verticali, pur di dimensioni contenute, consente di smaltire efficacemente e rapidamente piccoli gruppi di visitatori: l’ascensore può trasportare fino a 5 persone o, in alternativa, un non deambulante con accompagnatore. La scala elicoidale, ancorata al cilindro dell’ascensore, offre una ulteriore modalità di accesso rapido.

Enrico Realacci Architectures, O.C.R.A. — Valorizzazione della Cisterna Borbonica

Fotoinserimento diurno esterno piazza

Una breve nota merita l’attenzione posta al comfort ambientale: trattandosi di una cisterna ipogea, le sue caratteristiche di isotermia creano una condizione di umidità relativa particolarmente gravosa. Per ridurre la sensazione di disagio dovuta all’eccesso di umidità, abbiamo ipotizzato di utilizzare la trave portante della passerella (un tubo di sezione 220 mm) come diffusore di aria di ventilazione per distribuire lungo tutto il percorso, attraverso piccoli fori, un flusso di aria esterna più secca. La feritoia continua alla base della calotta di accesso consentirà di smaltire la sovrappressione così creata attivando anche un positivo ricambio d’aria.

Enrico Realacci Architectures, O.C.R.A. — Valorizzazione della Cisterna Borbonica

Fotoinserimento notturno esterno piazza

Per quanto riguarda l’illuminazione artificiale, è stata evitata qualsiasi prossimità di corpi illuminanti e cavidotti alle strutture murarie e al pavimento della cisterna, risolvendo così le consuete problematiche connesse con le interferenze visive e con le inevitabili – e spesso invasive – opere di installazione. Sul piano manutentivo, tutti i proiettori sono accessibili dal percorso e non necessitano, pertanto, di interventi manutentivi complessi e costosi.

Enrico Realacci Architectures, O.C.R.A. — Valorizzazione della Cisterna Borbonica

Vista arrivo percorso a spirale

Il concept morfologico della passerella – un elicoide intercettato agli estremi da due elementi rettilinei – al di là della originalità della soluzione formale, che consente modalità percettive suggestive e inconsuete – trova una sua puntuale quanto efficace risposta nella soluzione statica individuata: quattro mensole in acciaio, ancorate ai pilastri centrali della cisterna, sorreggono la trave continua ad andamento curvilineo della passerella. Una corona di tiranti disposti lungo il margine esterno del percorso stabilizza la struttura evitando oscillazioni dovute ai carichi dinamici. I tiranti (diametro di circa 30 mm) sono ancorati a profili a doppio T posti al di sopra dell’estradosso delle volte, sotto la pavimentazione esistente, con funzione di ripartizione dei carichi.

Enrico Realacci Architectures, O.C.R.A. — Valorizzazione della Cisterna Borbonica

Vista dall'inizio del percorso di visita

La scena luminosa è una scena variabile e programmabile attraverso un sistema di tipo domotico costituito da tre sottosistemi, ciascuno corrispondente ad una tipologia di illuminazione: architetturale, d’accento, emozionale. In aggiunta vi è l’illuminazione funzionale e di sicurezza (percorso e collegamenti verticali) e quella della piazza. a) Illuminazione architetturale: segue le linee di forza della struttura (pilastri e volte); utilizza 16 proiettori a led con doppia emissione verticale fissati sulle flange di supporto delle mensole che sostengono la passerella. b) Illuminazione d’accento: crea riflessi, ombre, linee in movimento; utilizza 15 proiettori led orientabili nascosti lungo il profilo esterno della passerella (e quindi mai visibili direttamente). La focale è variabile da spot a wide-flood per la massima flessibilità di puntamento. c) Illuminazione emozionale: si concentra nel tratto terminale del percorso allo scopo di vitalizzare l’elemento liquido con effetti anche cromatici; utilizza 3 proiettori led RGB subacquei, accessibili tramite botola posta sulla passerella di uscita. d) Illuminazione funzionale: linea continua lungo la passerella a spirale (strip led nell’attacco a terra) e puntiforme sui sottogradi della scala (incassi monoled miniaturizzati). e) Illuminazione della piazza: crea un cerchio luminoso nella pavimentazione della piazza in corrispondenza del percorso sottostante; utilizza proiettori carrabili ad incasso pavimento con emissione unidirezionale radente.

Enrico Realacci Architectures, O.C.R.A. — Valorizzazione della Cisterna Borbonica

Vista dalla fine del percorso di visita

40 housing units Saussure - LAN Architecture

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HOMAGE TO HAUSSMANN
Lot 4.2 is part of the new Clichy-Batignolles mixed development area and is located at the edge of boulevard Pereire, at the meeting point of two different periods in the history of Paris’ urban development. The building plays a key role in linking these two architectural worlds.

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

The project renders homage to Paris and the 19th century architecture of the Haussmann building. It seeks to preserve the “intrinsic intelligence of this form,” which has allowed the buildings constructed during the Haussmann period to survive many changes and grow with the city, providing multiple, often very different uses of the same building.

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

The Haussmann building was designed primarily as a place of residence for the bourgeoisie, but it revealed itself to be an extraordinarily open architecture capable of incorporating other uses besides habitation: offices, stores, workshops, schools, etc. There are common characteristics in all these architectures that lie at the base of this flexibility: a clear structure, a ground floor that is accessible from the street and which can extend to include the mezzanine, a wealth and variety of door and window openings to allow for the construction of all kinds of plans, variable heights in the floors, adequate thickness, and a high level of compactness. The project considers these values as the great heritage of the Parisian building, and we have sought to translate them into an architecture that forms part of the city’s current logic, but which also offers solutions to current and future challenges.

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

The volume is a perfect extrusion of the triangular parcel which fully exploits all the plot’s spatial possibilities. Through its flexibility, the project introduces the notion that by emptying an architecture of its program, a building generates potential that will accompany the evolutions in urban development and allow it to respond more readily to changes in use. The rue de Saussure building seeks to anticipate needs and changes by proposing a full reversibility between a residential and an office building. At the same time, this sense of openness gives each residence a very particular quality. The apartments have a lot of windows and are very well lit and spacious. They are all set up around a loggia, an extension of the interior living space towards the exterior. This type of patio also has a thermal function, introducing a new orientation in the building that helps ventilate the housing during the summer months.

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

The materials favor a certain sobriety and are limited in number: polished concrete tinted black for the prefabricated panels for the façade, black lacquered aluminum for the concealed opening frames, glass for the windows, both for the half-height windows and the railings, stainless steel mesh, etc.

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

“In Paris, the transformation of flats into offices and of offices into flats is an opportunity to come to grips with this sort of fertile offsets and ‘resistance’. Whenever you have something that is serving another purpose than the one it was designed for, there’s a chance of getting away from norms and repetitiveness. Which is one of the most promising paths of modernity is mutation.” Jean Nouvel

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

PROGRAM: 40 housing units and commercial spaces
LOCATION: ZAC Saussure Pont Cardinet, Îlot 4.2, Paris 17e
NUA: 3,700m2 Floor Area: 2,900m2
BUDGET: EUR 5.9M, before taxes
SCHEDULE: 2010 – 2014

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

LAN Architecture — 40 housing units Saussure

La capanna sull'albero - Maurizio Gazzi

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Progetto sviluppato nell’ambito della partecipazione al concorso di idee per la “capanna sull’albero – 3mq a 3mq di altezza”. Concorso svoltosi in concomitanza con la Fiera del Legno e dell’edilizia di Verona.

Maurizio Gazzi — La capanna sull'albero

Veduta

Maurizio Gazzi — La capanna sull'albero

Veduta

Maurizio Gazzi — La capanna sull'albero

Tavola grafica

Maurizio Gazzi — La capanna sull'albero

Tavola grafica

Maurizio Gazzi — La capanna sull'albero

Tavola grafica

POLYFM - B O L D

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Considered as immutable and without quality the suburban districts are usually forgotten in the contemporary city fabrication process. The suburban pavilion is overlooked by architectural production. We believe that the future of these residential areas will become one of the hot topics in the coming years.

B O L D  — POLYFM

Oak bottom view

The project here is to achieve an extension on two levels in West facade of a standard suburban house. On the ground floor, a guest bedroom with bathroom and behind opening on the garden a media room opening on a large existing lounge. Upstairs there is to create a suite with dressing room and bathroom.

B O L D  — POLYFM

Street view

We deliberately chose to split the volumetrics of the two programs. At the first level realized in an extension which extends the existing masonry. Upstairs a faceted and suspended box that emerges from the cover and bows in the southwest to open the view to a large oak tree, situated on a square on the back of the house. The project takes its name from the eye of the Cyclops that targets previously invisible branches of the great oak. The building occupied site must respect drastic economic imperatives and time (3 months of work). To do this the frame and timber frame (prefabricated in workshop) were favored, covered with a dark gray zinc cladding.

B O L D  — POLYFM

Street view

B O L D  — POLYFM

Bottom view

B O L D  — POLYFM

Garden view

B O L D  — POLYFM

view from the oak

B O L D  — POLYFM

view from dining room

B O L D  — POLYFM

View from multimedia room

B O L D  — POLYFM

View from multimedia room

B O L D  — POLYFM

View from the master bedroom

B O L D  — POLYFM

Section with the oak

B O L D  — POLYFM

Site plan

B O L D  — POLYFM

level plan

Convent de la Tourette - Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati

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Il convento de la Tourette sorge sulle pendici di una piccola collina ai piede della quale è arroccato il paese di Eveux-sur-Arbresie. Costituisce una casa del silenzio per gli uomini che si dedicano alla preghiera e allo studio.Il programma prevede una riorganizzazione funzionale degli spazi del vecchio complesso con la chiesa, il convento con sala capitolare, spazi per l’istruzione, una biblioteca, un refettorio, cucine e circa un centinaio di celle.

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — Convent de la Tourette

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — Convent de la Tourette

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — Convent de la Tourette

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — Convent de la Tourette

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — Convent de la Tourette

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — Convent de la Tourette

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — Convent de la Tourette

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — Convent de la Tourette

Studio venti2a - Adriano Rizzo, Salvatore Rizzo, Alfio Magro

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Studio d’architettura all’interno di un palazzo storico della cittadina medievale di Randazzo (CT)

Adriano Rizzo, Salvatore Rizzo, Alfio Magro — Studio venti2a

Adriano Rizzo, Salvatore Rizzo, Alfio Magro — Studio venti2a

Adriano Rizzo, Salvatore Rizzo, Alfio Magro — Studio venti2a

Adriano Rizzo, Salvatore Rizzo, Alfio Magro — Studio venti2a

Adriano Rizzo, Salvatore Rizzo, Alfio Magro — Studio venti2a

Adriano Rizzo, Salvatore Rizzo, Alfio Magro — Studio venti2a

Adriano Rizzo, Salvatore Rizzo, Alfio Magro — Studio venti2a

Adriano Rizzo, Salvatore Rizzo, Alfio Magro — Studio venti2a

Adriano Rizzo, Salvatore Rizzo, Alfio Magro — Studio venti2a

Adriano Rizzo, Salvatore Rizzo, Alfio Magro — Studio venti2a

Adriano Rizzo, Salvatore Rizzo, Alfio Magro — Studio venti2a

Adriano Rizzo, Salvatore Rizzo, Alfio Magro — Studio venti2a

Adriano Rizzo, Salvatore Rizzo, Alfio Magro — Studio venti2a


Restyling House - Francesco Vitagliano architetto, Antonio Antonelli, Margherita Grieco

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Studio di fattibilità commissionato da giovani clienti che dopo aver acquistato l’immobile di nuova costruzione, hanno deciso di dare alla loro abitazione un’immagine e una funzionalità più moderna. Il punto di forza che ha portato l’oro all’acquisto dell’immobile è stata la location, piuttosto che l’immobile stesso. Sfruttando la L.R. 14/2009 della Regione Puglia detta “Piano Casa”, ho potuto creare un volume esterno, dando l’impressione come se fosse un cassetto che fuoriuscisse dall’abitazione, utilizzando dei materiali organici per esaltare maggiormente il gioco di volumi.

Francesco Vitagliano architetto,  Antonio Antonelli, Margherita Grieco — Restyling House

Immobile oggetto di studio di progettazione

Francesco Vitagliano architetto,  Antonio Antonelli, Margherita Grieco — Restyling House

Soluzione con volume rivestito in acciaio corten e tettoia binaca

Francesco Vitagliano architetto,  Antonio Antonelli, Margherita Grieco — Restyling House

Soluzione con volume rivestito in acciaio corten e tettoia binaca

Francesco Vitagliano architetto,  Antonio Antonelli, Margherita Grieco — Restyling House

Soluzione con volume rivestito in acciaio corten e tettoia binaca

Francesco Vitagliano architetto,  Antonio Antonelli, Margherita Grieco — Restyling House

Francesco Vitagliano architetto,  Antonio Antonelli, Margherita Grieco — Restyling House

Francesco Vitagliano architetto,  Antonio Antonelli, Margherita Grieco — Restyling House

Soluzione con volume rivestito in teak

Francesco Vitagliano architetto,  Antonio Antonelli, Margherita Grieco — Restyling House

Francesco Vitagliano architetto,  Antonio Antonelli, Margherita Grieco — Restyling House

Francesco Vitagliano architetto,  Antonio Antonelli, Margherita Grieco — Restyling House

Francesco Vitagliano architetto,  Antonio Antonelli, Margherita Grieco — Restyling House

IL TRIANGOLO - Giancarlo Grillo

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L’edificio commerciale recentemente oggetto dell’intervento di ristrutturazione ed ammodernamento denominato “IL TRIANGOLO”è ubicato al centro della città, nelle immediate vicinanze del Mercato Rionale di Torrione, il centro è un nuovo polo distributivo, unico nel suo genere, che si aggiunge al panorama commerciale della Provincia di Salerno. Il progetto muove pertanto nel rispetto sia della ferrea normativa urbanistica vigente, sia a quelle indicate dal Committente (Società Manager d’Oggi amm.tore unico Arpaia Vincenzo), trovando un compromesso “creativo” tra esigenze estetiche, economiche e architettoniche.E lo sforzo progettuale ha caratterizzato anche la volontà di concepire un manufatto dall’impronta originale, perché risultasse meglio dentro l’anonimato urbano. L’edificio è disposto su cinque livelli: piano seminterrato, piano rialzato, primo piano, secondo e terzo piano. Il piano seminterrato a q.ta -1.60 mt. è interamente adibito ad attività commerciale. Il piano rialzato q.ta + 1.80 mt. , è adibito ad attività commerciali specializzate e servizi. Il primo piano a q.ta + 5.05 mt. ed il secondo piano a q.ta + 8.05 mt., ospitano invece attività commerciali di media superficie ed attività di servizio, parte affacciatesi sullo spazio della hall/galleria il “cuore” dell’edificio. Il terzo piano a q.ta + 11.50 mt. è adibito ad attività di ristorazione e servizi. L’interno del Centro è caratterizzato da un’ampia dotazione di spazi e percorsi pedonali su cui si affacciano le attività commerciali. Il “cuore” dell’edificio è una grande hall/galleria ( mt. 6.00 di larghezza, mt .19.00 di lunghezza, mt. 9.00 di altezza), che unisce anche visivamente tre livelli commerciali e l’atrio di accesso, la hall è illuminata anche a luce naturale.La dimensione della hall/galleria ne consente l’utilizzo anche per attività integrative (animazioni, esposizioni ect.),la collocazione dei principali elementi di attività commerciale, e la configurazione della hall garantiscono l’afflusso pedonale degli utenti a tutti gli spazi del Centro. I vari livelli sono uniti da un completo sistema di collegamenti verticali, compreso due ascensori panoramici: il primo è situato al centro della hall, parte dal piano seminterrato e serve il piano rialzato, primo e secondo piano, e terrazzo a q.ta 11.50 mt.; il secondo è ubicato nel corpo piu’ alto dell’edificio, parte dal piano terra e serve il primo, secondo e terzo piano.

Giancarlo Grillo — IL TRIANGOLO

I parcheggi sono collocati sull’area prospiciente il Mercato Rionale, e la superficie e commisurata alle esigenze del Centro. L’edificio è ampiamente dotato di illuminazione interna naturale, finestrature , vetrate e terrazzi a livello, che consentono una diretta relazione visiva fra interno ed esterno, e rendono piu’ gradevoli le condizioni ambientali, evitando l’effetto di chiusura e artificialità tipico di molte realizzazioni analoghe. Particolare cura è stata posta nella riqualificazione dei prospetti con inserimento di finestrature, vetrate, vetrine espositive ed arretramenti volumetrici, in grado di poter sufficientemente areare ed illuminare la imponente superficie espositiva del Centro. I prospetti sono stati rivestiti in massima parte con listelli e mattoncini di cotto a faccia vista e pietra naturale, cio’ per riconsiderare la facciata, nell’eccezione latina “facies” con il suo originario significato di lato preminente dell’architettura, in modo da portare con se’ la riabilitazione e la rivalorizzazione di una filosofia compositiva basata sulla differenziazione, sia per collocazione che forma, degli elementi costituenti l’immagine architettonica. Infatti la continuita’ e l’omogeneita’ della muratura in mattoni a faccia vista , sicuramente da leggersi come retaggio dell’influenza estetica modernista, estremamente flessibile nel creare soluzioni in aggetto e in rientranza, evita che anche nell’architettura del mattone faccia a vista si produca l’effetto della monotonia e della ripetivita’.

Giancarlo Grillo — IL TRIANGOLO

Giancarlo Grillo — IL TRIANGOLO

Giancarlo Grillo — IL TRIANGOLO

Giancarlo Grillo — IL TRIANGOLO

Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO - Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro'

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Banca di Piacenza: AMICA BANCA: un nuovo modello di filiale _Riprogettati sul modello della casa, i nuovi spazi all’interno del nuovo Concept : AMICA BANCA promuovono un’innovativa idea di consulenza._ 1.Soddisfazione dei clienti in costante crescita 2.Maggiore sicurezza nelle operazioni bancari 3.Design e innovazione per una banca cliente-centrica Come raggiungere una maggiore soddisfazione dei clienti ? Grazie all’ottimizzazione degli spazi interni alla filiale, una nuova idea di consulenza e un sicuro e innovativo modo di effettuare le operazioni bancarie. È questo il risultato del progetto che rivisita il concetto di casa per far sentire il cliente sempre più a proprio agio.

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Studio del Logo e dell'immagine.

Il nuovo layout, attraverso questa agenzia modello, si propone di continuare l’idea di domesticità dello spazio pubblico e in particolare dello spazio bancario. Lo chiameremo AMICA BANCA e con esso si riaccenderà la vita della filiale grazie alla creazione di una vera e propria agorà che si caratterizza per la funzionalità e la vivibilità degli spazi. Questi ultimi, infatti, sono a completa disposizione del cliente, con punti di relazione differenziati per livello di privacy e una totale libertà di movimento, in modo da permettere a quest’ultimo di scegliere dove e come ricevere il servizio che desidera.

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Studio del Logo e dell'immagine.

Il nuovo modello di filiale incarna perfettamente i valori del progetto AMICA BANCA. La Banca di Piacenza da sempre ne è stata interprete, creando zone per i bambini, zone per gli anziani, dove potersi incontrare e leggere un giornale. Oggi questi bisogni devono tornare ad essere risolti, ovvero vogliamo progettare UNA AMICA BANCA, in cui, togliendo le bussole d’ingresso, sia garantita la volontà di creare una banca aperta mettendo in gioco idee e tecnologia per consentire, grazie all’ottimizzazione degli spazi ed un’ampia dotazione di ATM evoluti, di riportare, da sempre e per sempre, al centro del rapporto banca-cliente la relazione umana grazie ad una focalizzazione esclusiva sugli aspetti della consulenza. Questo passaggio da una visione banco-centrica ad una cliente-centrica, determina un concetto di accoglienza e professionalità che si traduce in un nuovo ruolo per i professionisti della filiale, a completa disposizione delle esigenze del cliente.

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Studio del Logo e dell'immagine.

Nel progetto, che penseremmo chiamare, come sopra scritto, “AMICA BANCA” la garanzia della relazione umana va di pari passo con l’innovazione tecnologica. Lo testimonia l’aumento esponenziale dell’operatività nell’area self con la conseguente diminuzione delle code allo sportello. I dati riferiti alla clientela Cariparma dimostrano già una buona predisposizione ai nuovi. AMICA BANCAè un progetto in cui gli strumenti d’uso in banca sono adeguati al grande cambiamento in atto: circa il 60% ( dato che è destinato a crescere) delle operazioni della clientela della banca sono effettuate oggi attraverso i canali diretti (ATM evoluti, Banca Telefonica e On-line Banking). Una nuova idea di banca in cui i nuovi strumenti, inoltre, garantiscono una maggiore sicurezza delle operazioni a fronte della riduzione del contante in circolazione nei locali interni.

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Studio del Logo e dell'immagine.

Ad oggi, nel settore bancario l’era digitale ha portato ad una riduzione progressiva degli sportelli sul territorio italiano a fronte di un potenziamento del canale online. Il fenomeno non riguarda la Banca di Piacenza che sempre convinta dell’importanza del rapporto personale continua a investire risorse per adeguare gli sportelli, senza togliere il servizio. AMICA BANCA vuole reagisce alle innovazioni del digitale trasformando la visita in agenzia in un momento dedicato all’ ascolto della clientela e alla soddisfazione delle sue esigenze. L’ARCHITETTURA DELLA NUOVA BANCA.La banca e la sua territorialità. Dall’analisi del territorio e dell’immagine che si propone si è ritenuto di predisporre un progetto articolato attraverso più soluzioni. La Banca Locale ha la caratteristica di adeguarsi alle esigenze del territorio con un immagine che può essere unitaria nei colori e nell’immagine ma diversa nei contenuti. Mi piace fare un esempio per entrare nel tema. Pensiamo a noi stessi siamo quello che siamo ma in base a dove siamo e a dove dobbiamo andare ci vestiamo diversamente. Ecco perché propongo più soluzioni, una struttura, più vestiti. Un architettura sartoriale che risolva il tema del direzionale allineato con il tema dell’operativo che è sempre più lasciato nelle mani del cliente attraverso i self-service e attraverso una volontà di avere una “banca amica”, come dicevamo nelle linee di concept, che ti affianca che ti segua. “Tu sei la banca”. Oggi la necessità di sedi da realizzare con bassi costi si affianca alla necessità di immagine sempre nuova e dinamica ecco perché abbiamo articolato l’offerta affinché la Banca di Piacenza attraverso i suoi delegati, possa incrociare i dati e dedurre quale è la linea da seguire. Premesso che il logo è lo stesso abbiamo visto la necessità di aggiornare quello da noi ideato 25 anni fa, un restyling con l’introduzione di una texture, costruita sul triangolo. Il triangolo era già la base degli spicchi del logo attuale qui ne abbiamo enfatizzato il segno facendolo diventare base di una logica di comunicazione simbolistica. Importanza del simbolo Tanti anni fa C. G. Jung ricordava che l’uomo, prima d’essere un animale sociale e razionale, come voleva Aristotele, è anzitutto un animale simbolico, che cioè costruisce simboli dei quali si nutre incessantemente. Se diamo al termine simbolo una significazione ampia, non v’è nulla nel campo dell’attività umana che non sia simbolico. Tuttavia il simbolo indica una realtà irriducibile alla dimensione strettamente razionale. Ciò non significa che il simbolo sia ‘irrazionale’ o ‘non razionale’, ma che gli strumenti della ragione non possono completare la totalità che il simbolo rappresenta. Parlando di triangoli, anche se con sfumature diverse, per ogni popolazione nel tempo e nello spazio, hanno indicato qualcosa di superiore, di alto. Il triangolo si ricollega alle varie simbologie del ternario. Esprimeva, prevalentemente sia l’Ideale della Divinità, simbolo di Trinità, sia l’idea dell’Ascesi dell’uomo verso la trascendenza divina, l’Universale, il Macro-Cosmo, sia l’idea della Proiezione Divina o di Potenze celesti verso l’Umanità e la Natura. Il pentaclo di Salomone è composto da due triangoli inversi e significa saggezza umana. In relazione al sole e al grano il triangolo è doppiamente simbolo di fecondità. La maggior parte dei ciclici cosmici è multiplo di 360. Il pentagono stellato diviene un pentagramma e designa l’armonia universale. Oltre l’importanza riconosciutagli dai Pitagorici, in alchimia il triangolo è, ad un tempo, simbolo del fuoco e del cuore. Ai triangoli sono legate varie speculazioni, così come sui poliedri regolari che derivano dai poligoni equilateri sulle innumerevoli triadi della storia religiosa; sui trittici della moralità: ben pensare, ben dire, ben fare; saggezza, forza, bellezza, ecc; sulle fasi del tempo e della vita: presente, passato e futuro; nascita, maturità e morte; sui tre principi dell’alchimia di base: sale, zolfo e mercurio. Triangolo: simbolo che accomuna le religioni In una società multietnica, a cui la banca si deve saper rivolgere, non si può non ricordare che, nella storia delle religioni, il triangolo è considerato simbolo di perfezione. Si ritrova tanto nel mito quanto nel culto delle grandi religioni politeiste; a volte è formato secondo le leggi dell’associazione umana, come nel caso della famiglia divina protettrice dell’antico Egitto (Osiride, Iside ed Horus), nella religione cristiana, o di Giove, Giunone e Minerva nella religione romana. Cristianesimo- Il Dio del cristiano è Unità, esistente in tre modi. Il Triangolo è stato anche usato per simboleggiare il Paradiso, poiché questa era la casa di Dio. Ebraismo- La “Stella di David” o Stella a sei Punte è formata da due triangoli che si intersecano e i due triangoli rappresentano la Trinità, o Principi Generatori. Buddismo- La dottrina buddista aveva intuito la riducibilità delle forme geometriche, identificando nel triangolo la figura base, perfetta, polivalente, sempre uguale e sempre mutevole. Triangolo tra mitologia, filosofia ed alchimia Il triangolo equilatero sta ad indicare che le tre funzioni della coscienza devono essere sviluppate in maniera eguale per poter raggiungere quella “vista” spirituale che ci permetterà gli ulteriori progressi. Quindi il triangolo visto che è uno dei simboli geometrici più semplici, in quanto la costruzione della figura è il risultato più immediato quando si vuole circoscrivere una superficie con linee rette, è certamente il simbolo geometrico più universalmente diffuso. che ben si presta a rappresentare l’andamento piramidale della banca in questi 25 anni, ed è il dato di in-put per il futuro, un triangolo che racchiude anche l’idea di capanna , che è l’idea della casa, che la proposta di sempre della Banca di Piacenza, una banca famigliare vicina ai clienti, vicina al territorio, che da sicurezza accoglienza…il focolare domestico e su questa linea abbiamo impostato le tre soluzioni d’arredo che vogliono essere la declinazione di uno stesso fine: Vivere la Banca. Le soluzioni sono : a)la Banca “EMME” che riecheggia uno stile Milanese appunto, basato sul fascion sul design, atto ad affascinare ed emozionare. b)La Banca “SLIM” che punta tutto sull’immagine utilizzando materiali e finiture industriali. Questa Banca punta tutto sulla dinamicità delle forme nella richiesta di integrare le grandi capacità di lanciare una proposta finanziaria e la capacità all’ascolto con la voglia di stare insieme, in un ambiente estremamente confortevole e familiare. c)La Banca “HOME”è la vera novità rivolta ai giovani ma anche a chi vuole ingegnerizzare un prodotto facilmente ripetibile e in contrasto con il modo di fare banca tradizionale, immagino la “casa”, una “casa” per ognuno, dove poter stare anche in “vetrina” pur rimandando sempre al “lavoro”. Diversi i controsoffitti e le loro capacità d’ integrazione: • nella soluzione EMME essi sono piani alternati con diverse finiture , con colori, caldi e accoglienti. Nel percorso distributivo lungo l’asse delle consulenze la luce è concentrata mentre negli altri casi è distribuita ed accogliente. • nella soluzione SLIM il controsoffitto è studiato sull’esperienza maturata per spazi teatrali, arene, sale polifunzionali, ovvero sull’onda sonora, che viene non solo assorbirà ma infranta, infatti i triangoli, ecco il ritorno al simbolo, qui si incontrano su binari paralleli che sulla forma del triangolo inclinato intrappolano l’onda sonora rompendola. • nella soluzione HOME tutto è domestico, anche gli spazi consulenza sono intimi riservati con soffitti delle case in cartongesso microforato ad alto assorbimento acustico.

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Luca Scacchetti

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Luca Scacchetti

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Luca Scacchetti

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Luca Scacchetti

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Luca Scacchetti

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Luca Scacchetti

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Luca Scacchetti

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Luca Scacchetti

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Luca Scacchetti

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Luca Scacchetti

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Alessandro Corrò

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Alessandro Corrò

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Alessandro Corrò

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Alessandro Corrò

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Alessandro Corrò

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Alessandro Corrò

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Alessandro Corrò

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Alessandro Corrò

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini e Alessandro Corrò

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

Carlo Ponzini, Luca Scacchetti, Alessandro Corro' — Concorso ad invito per NUOVO CONCEPT DI SPORTELLO BANCARIO

“Cavalcavia Bussa”. Milano - Mario Ricci, Nicola Rovere, Domenico Roberto Corapi

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Il progetto ri-scrive un vuoto marginale, orfano di senso, della metropoli contemporanea. Collocandosi concettualmente in un immenso processo che ricerca e re-interpreta questo tipo di “spazi” nel paesaggio metropolitano – e che ne esprimono la frammentazione e i conflitti – cercando di individuare e di attivare in essi, attraverso un progetto, forze e tensioni latenti. L’obbiettivo è dare luogo ad una diversa concezione dello “spazio pubblico”, non più iper-regolamentato, come quello che connota la cultura contemporanea, ma uno spazio realmente ” vuoto” e da riscoprire, il cui valore venga di volta in volta definito da una prospettiva collettiva: uno “spazio collettivo”. Acquisendo nuova consapevolezza di ciò che è inusuale, il progetto configura una zona di transito e socializzazione, che è nello stesso tempo, di sosta e di osservazione, reinterpretando il significato e la percezione di un particolare elemento urbano: le pensiline di protezione alle banchine ferroviarie di una grande stazione metropolitana, quella di Porta Garibaldi a Milano.

Mario Ricci, Nicola Rovere, Domenico Roberto Corapi — “Cavalcavia Bussa”. Milano

Il progetto trasforma il luogo agendo sugli elementi che lo strutturano, attraverso un’installazione architettonica in legno verniciato con funzione di doppio attraversamento: essa permette l’attraversamento coperto del cavalcavia Bussa, e dal Cavalcavia rende fruibili le pensiline-piazza che si trovano su un piano più basso rispetto ad esso. L’intervento configura una inusuale tipologia di piazza: una piazza sospesa, costituita da passerelle-moli (moli-passeggiata) in legno, su tutta la superficie delle pensiline ferroviarie: su di essi si cammina e si sosta; si osserva e si è osservati. Una “piazza”, che si pone nuovamente nella metropoli contemporanea come elemento generatore, non più della morfologia urbana, ma dei modi alternativi per abitarla, per interpretarla e appropriarsene.

Mario Ricci, Nicola Rovere, Domenico Roberto Corapi — “Cavalcavia Bussa”. Milano

Il progetto si costruisce sulle tensioni generate tra il vuoto della nuova piazza, e il pieno del passaggio coperto, che trasforma, in una soglia porosa e permeabile, il limite che escludeva il piano superiore delle pensiline ferroviarie dal rapporto con gli spazi urbani. La figura tipologica che determina l’impianto di questo elemento, un po’ installazione e un po’ architettura, è semplice: un’asta a cui si connettono, con uno schema a pettine, stanze per la sosta e l’osservazione, tra di esse trovano spazio le scale e i gradoni che collegano le persone al nuovo piano di calpestio sopra le pensiline. Sulla stecca longitudinale si inseriscono poi una testa e una coda, con una più precisa caratterizzazione formale.

Mario Ricci, Nicola Rovere, Domenico Roberto Corapi — “Cavalcavia Bussa”. Milano

L’intero progetto è lasciato volutamente in uno stato di indeterminatezza funzionale, condizione che accentua la natura effimera di questa installazione architettonica, realizzata in legno assemblato a secco e verniciato. Si tratta di un’architettura con funzioni essenziali, temporanee o ancora da inventare. La riduzione e la mancanza di programma trasferisce quest’opera sul piano della fascinazione poetica, rendendone esplicita la natura installativa, come la macchina di una scena teatrale. Con questo progetto si stabilisce che anche un’architettura effimera, svolge un ruolo primario nella costruzione della città, insieme ad un’altra forma architettonica, altrettanto indispensabile, quella del vuoto: un vuoto attivato dalle relazioni materiali e immateriali che su di esso sono poste in tensione.

Mario Ricci, Nicola Rovere, Domenico Roberto Corapi — “Cavalcavia Bussa”. Milano

La forma del luogo, il nuovo “spazio collettivo”, risulta in questo progetto, dalle relazioni che si stabiliscono fra elementi urbani distinti, ed esso resta il luogo del loro affaccio: da li vengono riconosciuti e lo rappresentano. Ora possiamo osservare senza angoscia, da questo luogo resuscitato, i molteplici frammenti prodotti da diverse concezioni urbane, e riflettere sul destino della metropoli. Come dai moli – il cui unico scopo è dare senso a un transito continuo – e da cui si osservano l’indefinito del cielo e del mare – lo “spazio collettivo” che qui viene espresso, è il luogo privilegiato da cui osservare l’arcipelago metropolitano e i molteplici flussi che costantemente l’attraversano.

Mario Ricci, Nicola Rovere, Domenico Roberto Corapi — “Cavalcavia Bussa”. Milano

Il passaggio coperto longitudinale misura circa 240 metri, è profondo 2,5 metri, e alto 3,5 metri. Le stanze che vi si connettono hanno una dimensione di 4,5 metri di profondità e 7 di larghezza, e un’altezza massima di 7,15 metri dal piano stradale del cavalcavia Bussa. Le stesse dimensioni in pianta sono assegnate alle scale e ai gradoni che permettono di raggiungere le passerelle-molo della nuova piazza.

Mario Ricci, Nicola Rovere, Domenico Roberto Corapi — “Cavalcavia Bussa”. Milano

AtelierTransito © 2013

English text

Mario Ricci, Nicola Rovere, Domenico Roberto Corapi — “Cavalcavia Bussa”. Milano

“Boundary and Threshold”

Project for a new urban square of QuartiereIsola in Milan

The project re-writes a marginal and meaningless emptiness of contemporary metropolis. It puts itself conceptually in an enormous process that re-searches and reinvents this kind of “places” in metropolitan landscape whit its fragmentation and conflicts: it searches to individuate and activate in them power and hidden tensions through a project. The goal is to create a different conception of “public space”; this space is no longer hyper-regulated like that which characterizes contemporary culture: it’s really empty and it should be discovered. Its value is defined from time to time through a collective perspective: a “collective space”.

Acquiring new awareness of what is unusual, the project provides an area of transit and socialization, of pause and observation by reinterpreting the meaning and the perception of a particular urban element that is platform roof of the large metropolitan station of Porta Garibaldi in Milan. The project transforms the place by operating on elements that compose it, by using a wooden and painted architectural installation that has the function of double crossing; This installation allows the roofed crossing of Bussa overpass and it makes usable the projecting roofs that are on a lower level than it. The project provides an unusual type of square: a hanging square that is composed by wooden gangways; it’s possible to walk and stop on them, to observe and to be observed. In contemporary metropolis the square appears again as generating element that belongs no longer to urban morphology but it reflects alternative ways to live in it, to interpret and appropriate it.

The project creates itself on tensions between the emptiness of the new square and the fullness of covered walkway by transforming in a porous threshold the boundary that excluded the upper level of platform roofs from the connection with urban spaces. The kind of figure that defines this element characterized by a bit of installation and a bit of architecture, is simple: it’s a pole to whom are connected rooms for break and observation (the model recalls the shape of a comb); staircases and terraces that connect people to the new walkable floor area above platforms roofs, find place between rooms. A top and an end insert themselves on the longitudinal stick with a more precise formal characterization.

The entire project is left deliberately in a state of functional vagueness: this condition stresses the fleeting nature of the architectural installation made of dry-stone assembled and painted wood. It is a building with essential functions, temporary or still to be invented. The reduction or absence of a program transfers this work of poetic fascination, making clear their nature as installation, as machinery of a theatrical stage.

This project states that fleeting architecture also has a leading role in the construction of the city together with the architectural, essential form of emptiness activated by material and immaterial connections that are in tension on it.

In this project the form of place of the new collective space is defined by connections that are fixed between different urban elements and it remains the place of their view: from this point elements are recognizable and they represent it. From this renew place, now we can observe without anguish numerous fragments produced by different urban conceptions and we can think about destiny of metropolis.

As from gangway whose goal is to make sense to a continuous transit and from which we can watch the undefined boundary between sky and sea, collective space, expressed here, is the favorite place from which it’s possible to watch metropolitan conglomeration and various flows that pass through it.

Size and measures

The longitudinal covered walkaway measures about 240 meter, it’s 2.5 meters deep and 3.5 meters high. Connected rooms are 4.5 meters deep, 7 meters wide and they don’t exceed 7.15 meters in height from the road level of Bussaoverpass. Staircases and terraces that enable to reach gangways, have the same sizes.

AtelierTransito © 2013

Bircham Park MSCP - S333 Architecture + Urbanism, Dominic Papa

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More than just a car park this is a hybrid building that combines two types of apparently contradictory operations: an office and retail building with the utility of a car park building to create a new compact typology.

S333 Architecture + Urbanism, Dominic Papa — Bircham Park MSCP

Photo by Jan Bitter

In S333’s original masterplan for Derriford Hospital’s North-West Quadrant this building forms part of a new entrance and visitor hub. The building delivers services, amenities and secured parking for 600 cars to 11,000 staff, patients and visitors that move through the hospital on a daily basis.

S333 Architecture + Urbanism, Dominic Papa — Bircham Park MSCP

Photo By Jan Bitter

The design brief set out two clear objectives: firstly to remove on-grade, hospital parking currently on the site to release land for further development phases and secondly for the building to improve the patient’s and staff’s arrival experience.

S333 Architecture + Urbanism, Dominic Papa — Bircham Park MSCP

Photo by Jan Bitter.

The challenge was also to maximize the opportunity for active street frontage, despite the presence of a high-pressure gas main to the west and an existing steep road to the east that seriously restricted the size of the building’s footprint.

S333 Architecture + Urbanism, Dominic Papa — Bircham Park MSCP

Photo by Jan Bitter

The topography with its significant change in levels drove the design and layout. To reduce excavation costs the car park is a ‘scissor section’ that follows the slope. This organization provides dual entrances delivering cars at different levels and subsequently avoiding congestion. The slope is utilised to ‘hide’ 6 storeys of parking in the valley. At the top of the site a more modest 3 storeys of offices, retail, and food and beverage address a new public street leading to the hospital.

S333 Architecture + Urbanism, Dominic Papa — Bircham Park MSCP

Photo by Jan Bitter

Levels are grouped into pairs to address the scale which shift in plan to create walkways, terraces and areas of shelter. A series of ‘landscape’ treatments cover the car park: ivy where the base of the building emerges to the south, a forest-like lattice of powder-coated metal bars and a screen of pine logs.

S333 Architecture + Urbanism, Dominic Papa — Bircham Park MSCP

Photo by Jan Bitter

The natural slope allows level access to different parts of the building. Large-scale graphics, colour and lighting give clear orientation at entry points and around the deep plan. One dominant level extends west to form Outlook Terrace. Directly accessed off of the high street, this terrace forms a sunny public belvedere activated by shops and cafes overlooking Bircham Valley nature reserve and a future park.

S333 Architecture + Urbanism, Dominic Papa — Bircham Park MSCP

By Jan Bitter

Background information The project lies north of Plymouth city center and is the first phase of the North West Quadrant (NWQ) redevelopment by Wharfside Regeneration as part of its integration with the future plans for the adjacent Derriford Hospital. The hospital is the biggest in the South-west of England.

S333 Architecture + Urbanism, Dominic Papa — Bircham Park MSCP

S333 Architecture + Urbanism, Dominic Papa — Bircham Park MSCP

By Jan Bitter

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