Stato di fatto
Il campanile è stato più volte colpito da accidenti climatici nel corso del Novecento, ma fu seriamente danneggiato da un fulmine verso la fine degli anni sessanta. In seguito a questo episodio fu messo in sicurezza, rimuovendo completamente l’intonaco e le pietre sconnesse, per evitare che la restante muratura cadesse sulle abitazioni sottostanti. Solo l’intonaco della cella campanaria fu conservato. L’intervento, deciso e attuato in urgenza, determinò la spicconatura dell’intonaco, del paramento tufaceo esterno e il successivo rivestimento della torre con nuovi blocchi di tufo locale.
Successivamente la pietre tufo col passare degli anni cominciarono a staccarsi, fino a rappresentare nell’ultimo decennio un serio problema per le abitazioni del centro storico costruite in prossimità della chiesa.
La copertina muraria ricostruita non è stata ancorata alla muratura preesistente e ha subito un cedimento nella parte bassa, con lo scorrimento della parete, la consecutive lesioni da taglio e il ribaltamento fuori dal piano. I meccanismi di collasso innescati sono poi stati fermati temporaneamente con una fasciatura realizzata con rete zincata a maglia larga, staffe angolari metalliche disposte agli spigoli della torre, legate tra loro con tiranti di acciaio.
Dell’intera superficie muraria è visibile ad occhio nudo lo scorrimento dei blocchi, i cui filari nella direzione orizzontale formano una corda lassa, adagiandosi gli uni agli altri.
Il basamento appare molto solido, consolidato con malta cementizia e rivestito con pietra calcarea ad opera incerta fugata. La cella campanaria appare meno compromessa e conserva alcuni elementi architettonici originari. L’insieme architettonico è particolarmente compromesso e vede negato ogni stile compositivo.
© Mariano Nuzzo architetto . Published on March 28, 2015.
Materiali
I materiali costruttivi essenziali utilizzati sono il tufo, che compone l’intera struttura muraria fuori terra; la pietra calcarea locale, che funge da basamento per l’intera torre; il cemento, utilizzato negli anni 1980-’90 per i consolidamenti, la scala interna e i solai; l’intonaco di calce per la finitura delle murature.
Elementi metallici sono riscontrabili nelle inferriate poste a protezione delle monofore della cella campanaria, nel meccanismo dell’orologio antico che è stato conservato in loco, nella croce che termina il campanile e nelle due campane che sormontano l’orologio. All’interno è stata realizzata una struttura in tubolari metallici che avrebbe dovuto tenere il corrimano della scala, mai messo in opera.
© Mariano Nuzzo architetto . Published on March 28, 2015.
Degrado
I fenomeni di degrado riscontrati alla torre campanaria sono essenzialmente legati alla problematica dei paramenti murari, principalmente di natura statica e costruttiva.
Oltre a tali problematiche si riscontra il degrado degli intonaci esterni esistenti, che appaino in parte distaccati, in altra ricoperti da muschi e licheni. L’interno presenta analogo stato di degrado degli intonaci benché lo strato di patina biologica sia meno evidente. Manca un adeguato impianto elettrico e di illuminazione. La scala interna è lasciata a rustico. Non vi sono infissi, né tantomeno reti per impedire l’acceso ai volatili. Il ferro è totalmente ricoperto da una patina di ossido. Il meccanismo delle campane necessita di essere revisionato ed inoltre è la causa di microlesioni alla muratura di supporto della struttura che lo tiene.
Tutti i fenomeni di degrado riscontrati sono stati puntualmente elencati nelle tavole di analisi dei materiali e dei relativi degradi, che sono parte integrante del progetto di restauro.
© Mariano Nuzzo architetto . Published on March 28, 2015.
Interventi da effettuarsi
Si riporta la sintesi degli interventi proposti per il restauro ed il consolidamento del Campanile della Chiesa di S. Salvatore ritenuti indispensabili per garantire sicurezza alla torre e conservarla come documento architettonico di valore storico.
© Mariano Nuzzo architetto . Published on March 28, 2015.
ESTERNO
Realizzazione di un ponteggio basato su un ampio piano sostenuto da tubi e giunti, ancorato alla roccia. I piani superiori verranno ancorati al nucleo murario;
© Mariano Nuzzo architetto . Published on March 28, 2015.
Porzione ricostruita negli anni ottanta del Novecento
Messa in opera di rete provvisionale metallica di contenimento cerchiante;
© Mariano Nuzzo architetto . Published on March 28, 2015.
Esecuzione di sondaggi e saggi della “copertina muraria”;
© Mariano Nuzzo architetto . Published on March 28, 2015.
Verifica della tenuta del paramento murario;
© Mariano Nuzzo architetto . Published on March 28, 2015.
Smontaggio dei blocchi prossimi al collasso, procedendo in sicurezza, per filari dall’alto verso il basso;
© Mariano Nuzzo architetto . Published on March 28, 2015.
Consolidamento del nucleo murario con malta di calce idraulica;
© Mariano Nuzzo architetto . Published on March 28, 2015.
Reintegrazione dei blocchi rimossi provvedendo alle necessarie ammorsature;
© Mariano Nuzzo architetto . Published on March 28, 2015.
Messa in opera di tirantini antiespulsivi al fine di collegare il paramento murario al nucleo della parete;
© Mariano Nuzzo architetto . Published on March 28, 2015.
Realizzazione di rinzaffo di calce;
Messa in opera di fasce di materiale composito, disposto ad anelli cerchianti orizzontali a partire dal basso verso l’alto, incollate al supporto murario e collegate alla parete con barre carbonio iniettate con resina epossidica (Per la porzione di muratura ricostruita negli anni ’80 e in pericolo di crollo); La necessità di tale intervento sarà valutata durante la fase di direzione dei lavori.
Realizzazione di intonaco di calce e pozzolana, analogo a quello esistente originario della cella campanaria;
Intonaco esistente da restaurare della cella capanaria
Pulitura dell’intonaco esistente mediante getti di acqua a pressione controllata;
Applicazione di battericida e fungicida dato a pennello;
Stuccatura a scarpa delle parti cadute
Reintegrazione dell’intonaco con malta di calce e pozzolana;
Stesura di tinta a calce data per successive velature;
INTERNO
Pulitura del’intonaco con getti d’acqua nebulizzata a pressione controllata
Rimozione delle sole parti di intonaco distaccate e pronte al collasso;
Stuccatura a scarpa dell’intonaco caduto;
Reintegrazione dell’intonaco con malta di calce e pozzolana;
Stesura di tinta di calce data per successive velature;
Trattamento antiossidante del corrimano scala in ferro;
Pitturazione del corrimano della scala in ferro;
Livellamento del massetto del piano terra;
Sistemazione del pavimento della cella campanaria mediante pulitura del pavimento, re-incollaggio delle mattonelle e stuccatura delle fughe;
Trattamento antiossidante e protettivo del ferro del meccanismo dell’orologio;
Pulitura delle campane in bronzo mediante uso di prodotti leggermente abrasivi e cotone idrofilo;
Impermeabilizzazione della copertura con pasta di calce, pozzolana ed argilla.