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Ristrutturazione - 5 - Francesco Bazzica


Riqualificazione di Parco della Rimembranza - Lino Bianco and Associates, Lino Bianco, Giorgio Poligioni , William Moran, Luana Vella

Casa FFF - Pallaoro Balzan e Associati, Danilo Balzan, Michael Profaizer, Michele Filippi

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L’intervento ha riguardato la realizzazione di una villa d’ importanti dimensioni situata in una zona collinare, residenziale di pregio della città di Trento. Aspetti soprattutto urbanistici hanno fatto preferire un intervento di ristrutturazione integrale con ampliamenti della casa preesistente alla costruzione ex- novo. L’edificio preesistente, infatti, pur già di notevoli dimensioni e ancora in buone condizioni, non presentava un’ architettura di particolare interesse da mantenere o valorizzare e risultava incompatibile con le richieste dei nuovi proprietari orientati verso espressioni più contemporanee. La nuova villa si espande oltre il volume preesistente con l’evidenza di alcuni avancorpi al piano terra (ingresso, bussola, biblioteca), soprattutto, con ampi volumi parzialmente interrati e con terrapieni resi evidenti dai muri di contenimento aventi la stessa finitura di tutte le altre murature. Questi, unitamente ai muri di confine mostrano e costituiscono i recinti e i basamenti della casa divenendone parte formalmente integrante. I terrazzamenti che costituiscono le sistemazioni esterne della villa sono disposti a cascata. Sono stati dislocati con cura per realizzare, dall’accesso (via Falzolgher ramo basso), vedute progressive, tali cioè da consentire la contemporanea percezione di tutti i livelli e al contempo di limitare l’impatto dei dislivelli più marcati. Il muro ricurvo a valle, lungo il bordo stradale, dovrebbe invece contribuire all’“inquadramento” plastico di un insieme, per il resto, tutto cartesiano, caratterizzato dalla contrapposizione di linee e volumi sempre orizzontali e verticali. Dal punto di vista paesaggistico, va detto che la villa risulta quasi del tutto estranea ai coni visuali da valle, giacché pressoché completamente coperta dagli edifici limitrofi. Uno scorcio alquanto limitato, ma non trascurabile, sarà quello percepibile da monte (via Falzolgher ramo intermedio) che rende visibile la tipologia del tetto a padiglione (imposto dalla normativa di PRG), conforme alla prevalenza delle coperture limitrofe. La percezione pubblica della villa è quindi quella limitata alle viste ravvicinate percepibili da via Falzolgher ramo basso e si rapporterà soprattutto con gli edifici circostanti tutti realizzati negli anni ‘60. E’ parso interessante instaurare un rapporto formale con la villa progettata, negli anni ‘60, dall’architetto Salvotti, collocata immediatamente a sud. La scelta dei materiali e dei colori è stata influenzata dal contesto edilizio circostante. Gli intonaci bianchi si sono rilevati essere l’unico elemento unificante in quanto presenti in tutti gli edifici circostanti, generando un tema identificatore al quale è parso corretto riferirsi. Anche l’uso del legno, impiegato nella villa per i serramenti e per i rivestimenti sotto gli sporti, è presente in molte delle case limitrofe.

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Passive Deck Housing - MASSIMILIANO PROCACCINI

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Alloggio a consumo quasi zero – casa passiva. Progetto di casa passiva in legno con struttura a telaio; appoggiata su pilastri in c.a. emergenti da fondazioni superficiali.

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Vista da Sud-Ovest

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Vista da Nord

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Vista da Sud

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Vista da Ovest

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Vista del soggiorno

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Vista da Est

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Vista della cucina

Piazza sul lungomare Duilio - Pietro Spoto, Ambra Curto, Cinzia De Luca

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La proposta di progetto ha l’obiettivo di configurare un sistema di spazi aperti in continuità con il tessuto urbano e in rapporto con la costa ed il mare. L’area in oggetto è infatti caratterizzata dall’essere ubicata in una porzione del tessuto urbano prossima al nucleo antico e rivolta verso il mare e le isole. Pertanto l’elaborazione progettuale concepisce il nuovo insieme di vuoti urbani come terminale prospettico della via Cristoforo Colombo e luogo di osservazione privilegiato verso il paesaggio. Il disegno proposto interessa oltre che il grande invaso dell’attuale piazza anche il vuoto residuo compreso tra la cortina di case a schiera poste lungo via Archimede – via A. Volta e il lungomare Duilio. L’insieme di questi vuoti urbani è pensato come un sistema unitario che reinterpreta i giardini e le corti private dell’isolato delimitato dalle già citate strade proponendone il completamento.

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Planimetria

L’area è articolata in parti diverse definite attraverso la riproposizione di tracciati stradali, allineamenti di edifici e la selezione di viste mirate in direzione del mare e verso il costruito. In particolare l’asse di via Cristoforo Colombo, che dal nucleo urbano si sviluppa verso la costa, e il tracciato di via V. Alfieri, che si prolunga tangente alla cortina di case poste lungo via Archimede – via A. Volta, sono assunti come direttrici principali della composizione.

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Pianta - Profilo dal mare - Sezione

Il nuovo invaso urbano ha uno sviluppo longitudinale ed è strutturato secondo il tracciato di un percorso pedonale che raccorda le quote altimetriche del luogo. L’impianto generale si configura come un sistema continuo di superfici orizzontali e di piani inclinati. L’intersezione dei due assi principali, articola l’area in quattro ambiti caratterizzati in modo diverso: la piazza ‘triangolare’, la piazza ‘lunga’, la terrazza belvedere, il giardino della memoria.

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Particolare Pianta - Sezione

La piazza triangolare è definita dalla strada e dagli edifici su questa allineati, dalle unità di testata della cortina edilizia su via Archimede e da un pergolato parallelo al percorso pedonale longitudinale. La piazza, pensata per la sosta e l’incontro, è occupata da alberi preesistenti e da nuove sedute pensate in conci di tufo; è inoltre distinta in due parti a quote diverse; in quella più bassa è ubicato un chiosco, per la vendita di giornali e riviste, di forma cilindrica da realizzare con struttura in ferro e pannelli in legno colorato; la più alta è contraddistinta da un alto pergolato di impianto rettangolare in elementi di metallo. In continuità con la piazza triangolare si trova, ad una quota appena più bassa, la piazza lunga, spazio dal carattere più intimo raggiungibile attraverso una breve rampa inclinata e compreso tra il fronte posteriore della cortina edilizia su via Archimede ed un filare di alberi lungo il percorso pedonale.

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La terrazza belvedere, posta ad una quota intermedia lungo l’asse longitudinale pedonale, si configura come un piano orizzontale, orientato verso la vista del mare, da cui digradano alcuni piani inclinati di raccordo alla quota del lungomare Duilio. La superficie della terrazza, di forma rettangolare, accoglie da una parte un lungo pergolato in metallo parallelo al percorso pedonale, dall’altra una panca in conci di tufo e un padiglione anch’esso di impianto rettangolare, per la vendita di bibite e gelati, con struttura in ferro e pannelli in legno colorato.

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Il giardino della memoria, infine, ricavato in un’area caratterizzata dalla presenza di alcuni alberi esistenti, si configura come terrapieno definito da un piano inclinato; il giardino è pensato come un luogo per la contemplazione e il silenzio, in cui insieme alla vista del mare è possibile scorgere tra gli alberi il Monumento commemorativo dei caduti, elaborazione di un giovane artista belga di origini siciliane. La proposta dell’artista si compone di due elementi: una porta in marmo con riquadro centrale in vetro al cui interno sono collocati alcuni proiettili e una lama in acciaio corten di forma trapezoidale, caratterizzata da alcune lacerazioni. I materiali pensati per le superfici delle diverse parti sono: il cemento colorato per la piazza triangolare, la piazza lunga e i piani inclinati verso il lungomare, la terra battuta per il giardino della memoria, il legno per la terrazza belvedere, la pietra per il percorso pedonale longitudinale.

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Per quanto riguarda la viabilità, l’idea è quella di concentrare la presenza delle automobili lungo alcuni assi principali, il lungomare Duilio, via Cristoforo Colombo e via V. Alfieri, e definire due aree di parcheggio per le automobili ubicate alle due estremità dell’area di progetto. La sezione trasversale del lungomare Duilio accoglie su entrambi i lati un percorso pedonale ed uno ciclabile con doppio senso di marcia.

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Unità abitative - MI10studio

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Il progetto si situa in un contesto rurale, in un’area caratterizzata dall’esclusiva presenza di ville monofamiliari, stilisticamente semplici e compatte. L’esigenza della committenza imponeva la realizzazione di un edificio tripartito a livello funzionale.

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Schizzo di progetto

Si è dunque realizzato un volume strutturato internamente per ospitare tre diverse residenze ma percepito esternamente come villa unica, affinchè si armonizzasse con le caratteristiche morfologiche del costruito circostante.

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Schizzo di progetto

Al piano terreno sono distribuiti specularmente due ampi quadrilocali, con ingresso autonomo e terrazzo sul giardino. Al piano primo, è posto un unico trilocale con accesso tramite scala sull’ampio terrazzo. Il piano interrato è ad uso autorimessa.

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Schizzo di progetto

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Vista esterna

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Vista esterna, fronte su strada

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Vista esterna, fronte su giardino

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Vista ingresso, fronte strada

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Pianta piano terra

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Pianta piano primo

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Prospetto, fronte su strada

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Prospetto, fronte su giardino

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Prospetto lato corto

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Prospetto, lato corto

THALIA THEATRE - Gonçalo Byrne, arquitectos Lda., Barbas Lopes Arquitectos

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Two different generations of Portuguese architects reconverted together the ruins of a neoclassical theatre in Lisbon, next to the city zoo. The remains of the building were covered by a shell of concrete and extend onto a glass pavilion, forming a multipurpose space where events and performances can take place.

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The Thalia Theatre inaugurated in 1843, as a private venue for the Count of Farrobo. It was located just outside of Lisbon, facing a palace and gardens also owned by this aristocrat. A lover of the arts, the Count of Farrobo used the Thalia Theatre to stage theatre and opera shows as well as extravagant parties for his own amusement. In 1862, a fire burned down the building with all its luxurious decoration of gilded wood, mirrors, and chandeliers. By then, the Count of Farrobo had lost his fortune and eventually died penniless.

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For almost 150 years, the Thalia Theatre remained in ruins. While the outskirts of Lisbon sprawled round its whereabouts, the city zoo was located next to it providing an exotic background to the derelict structure. In 2008, the Portuguese Ministry of Education and Science commissioned a study to reconvert the Thalia Theatre into a multipurpose space. This public institution is presently located in the palace just in front. Gonçalo Byrne Arquitectos and Barbas Lopes Arquitectos, both Lisbon-based, made the project.

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In order to retain the old walls of the Thalia Theatre, the exterior was entirely covered by a shell of terracotta concrete that forms a massive and monolithic body. It is composed of the original volumes of the audience and the stage, 23 meters high. Inside these two voided spaces, the ruins are left untouched in a spectacle of their own. Minimum technical fixtures create an arena that can be adjusted to several uses such as exhibitions, summits, concerts, parties or broadcasts. An adjacent single-story structure, entirely glazed, houses additional program such as a reception, services, and a cafeteria. The new wing embraces the Thalia Theatre and faces the busy street next to it with a continuous surface of glass panes that mirror the environs with gilded reflections. The entrance is made by the original foyer, reconstructed in a “neo- neoclassical” style including a fluted frieze on the inside built with styrofoam profiles. On the outside, the front portico and marble sphinxes were restored.

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Bronze letters at the tympanum of the main façade spell out the motto of Thalia, the muse of comedy. The original Latin inscription, “Hic Mores Hominum Castigantur,” was placed once again. In other words, “Here the Deeds of Men Shall Be Punished.” The project for the reconversion of the Thalia Theatre in Lisbon combines the old and new parts of the building into an urban ensemble with views to the nearby zoo. It brings back the presence of the past as a place for fantasy, imagination, and civic life.

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Date 2008-2012
Area 1.600 m2
Budget 2.700.000 €

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Concours de projets d’espaces publics – Halte Ceva Champel Hopital - Lino Bianco and Associates, Lino Bianco, Giorgio Poligioni , Lora Nurkova, Luana Vella

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Unità familiari - MI10studio

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Edificio con sviluppo su due piani fuori terra, che ospita due unità familiari, disposte e articolate in modo speculare. Il volume dalle superfici intonacate e gli infissi in legno, viene coronato da una copertura a falda inversa.

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Vista sud, su ingresso

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Vista sud, ingresso

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Vista nord-est

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Vista nord-ovest

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Pianta piano primo

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Pianta piano terra

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Prospetto est

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Prospetto nord

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Prospetto ovest

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Prospetto sud

DUE VILLE NELLA ZONA PEDICOLLINARE ( In fase di Rilascio del Permesso ) - Luca Buono, GEOLOGIA : Dott. G.Beggiato, Strutture ingegnere N. Di Filippo, Assistenza Ipocatastale Geometra M.Agliana

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Dalla Relazione di Progetto <<.....Il fabbricato, composto da n.2 villette accorpate, si sviluppa su due piani fuori terra. Ogni villetta e’ costituita da due piani fuori terra di cui dall’ ingresso ; zona giorno composta da soggiorno/pranzo e cucina, reparto notte con camera doppia, antibagno/ripostiglio e servizio ; internamente tramite la scala si raggiunge il piano primo dove trovano collocazione le mansarde ed i servizi con altezze medie o costanti nel rispetto del regolamento edilizio e d’ igiene vigenti, almeno ml.2.40 di media con minima sempre superiore a ml.1.80 e comunque con medie sempre inferiori a ml.2.70 così da essere non computabili nella superficie lorda pavimentata, come previsto dal Regolamento Edilizio. Per il rispetto normativo delle caratteristiche dimensionali relativamente alle superifici minime e massime si rimanda anche alla verifica dei conteggi e dei rapporti aereoilluminanti di seguito descritti, e alle tavole grafiche. Il piano terra, e’ provvisto di portico e giardino privato verso la vista a valle, giardini esclusivi laterali e scale esterne a cielo aperto che marcano architettonicamente il fronte principale del fabbricato, e permettono un collegamento diretto, alla terrazza e alla mansarda piu’ grande, quella che si affaccia verso valle ; il sotto scala esterna risulta necessariamente murato e non accessibile per non essere cumulato quale Superficie Lorda Pavimentata ( SLP ). Inoltre le abitazioni sono dotate di area a parcheggio privato sul lato posto a nord dell’area fondiaria ; un’ area di parcheggio contigua al resede esclusivo nel caso della unità verso nord, collegata ad esso tramite gradonata ( posta lungo confineovest ) per l’ unità verso sud. Un ulteriore accesso di collegamento alle proprietà privata dall’ area a parcheggio e’ collocato sul lato opposto della gradonata, lungo La Via di Faltugnano , la strada che conduce verso la frazione di Faltugnano . ( si veda anche verifiche analitiche e sezioni igienico sanitarie e urbanistiche allegate ).

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La struttura portante è prevista in calcestruzzo armato gettato in opera ; il fabbricato verrà realizzato con struttura intelaiata formata da pilastri e travi solidarizzati in opera e travi di fondazione a tipo continuo.I solai saranno in latero cemento di tipo a “ pannelli “ o “ bausta “ completati in opera con getto in calcestruzzo e rete elettrosaldata.La copertura sara’ realizzata con solai laterocementizi tipo “ bausta “ o a “ pannelli “completati in opera con getto di soletta in calcestruzzo e rete elettrosaldata successivamente impermeabilizzata e coibentata termicamente, o in alternativa con telaio a vista in legno.I tamponamenti verranno realizzati in mattoni forati di laterizio e/o mattoni. Per quanto concerne le caratteristiche relative ai materiali di finitura, il progetto vuole riproporre l’ uso di elementi tipici che nel corso degli anni hanno caratterizzato in modo prevalente l’ architettura civile presente nel nostro territorio. I colori delle finiture saranno consoni all’ ambiente circostante, nei colori “ ocra rosso di terra “ o chiaro naturale. La pavimentazione esterna delle scale e’ in lastre di pietra forte o similari così come i corrimano dei parapetti.Il muro di contenimento lungo la strada sarà a sassi di pietra alberese opportunamente giuntati e stuccati con malta di cemento.La pavimentazione esterna carrabile è del tipo a tozzetto della PAVER. Si rimanda alla tabella dei conteggi qui di seguito descritta per le verifiche in dettaglio..>>

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TESI "Progettare l'Esistente" - Arch. Domenico Forgione , Relatore Prof. Arch. Attilio Nesi - Arch. Maurizio Aversa, Arch. Saverio De Morelli

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L’idea è quella di recuperare il progetto di P. L. Nervi in linea ad uno sviluppo sostenibile al tempo stesso valorizzare le opportunità che l’intevento offre alla città, verso un nuovo modello urbano, in grado di creare una coincidenza tra aspettative dei cittadini, dell’amministrazione comunale e degli operatori finanziari. Con il nostro intervento si è voluto dare il giusto peso e la giusta dimensione al vecchio progetto di Pierluigi Nervi, quello che per molti versi viene considerato il primo watherfront d’Italia. Alla realtà sottovalutata e semi abbandonata dell’attuale “Rotonda Nervi” e del Lido Comunale, che pur avendo espresso per anni la tradizione balneare reggina, vige in pessimo stato di manutenzione e di fruizione si sono aggiunti elementi moderni e funzionali, per nulla stravaganti ma al contrario continui e diretti a quella che deve essere la giusta rivitalizzazione di un progetto, quello di Nervi, validissimo ma ancora incompleto.

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NON E' PECCATO Milano - Andrea Langhi

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Un bistrò newyorkese con cucina napoletana in via dell’orso a Milano… Tutti gli arredi sono realizzati in ferro grezzo… Cos’ è pazz!

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A NY style bistrò with neapolitan cuisine in via dell’orso Milan…. All the furniture are made ​​of iron

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Exterior render - Alberto Opalio

The Peak 2.0 - Hong Kong - MARCO VANUCCI | OPENSYSTEMS, Mirco Bianchini

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The project takes advantage of the extraordinary natural surroundings to saturate the site with a highly dynamic structure. The building stretches over the site boundaries adapting its geometry to the topography of the Peak to expose the dwellings to the breathtaking views. The articulation of the proposal is based on an adaptive hexagonal structure that forms a dense settlement within the site boundaries. The hexagons proliferate on three levels following the topographic contour of the peak. Each unit is formed by a supporting column providing vertical support to the articulation of the floor slabs and the roof. These tree-like columns are also providing the development with all the necessary mechanical and electric services. These vertical supports allow for the freeing of the ground level of the building where a communal landscape area, parking and outdoor leisure facilities are located. Above the ground floor, the second and the third level of the residential units stand on communal plateaus which serve the different units while providing terracing and connection between the different parts of the site. This spatial organizational strategy allow for an array of spatial conditions that start from the intimate private unit, to outdoor private balconies; from communal plateau to the semi-public ground floor, all the way to the use of outdoor landscaping facilities. The user is encouraged to navigate through these constantly changing conditions and playfully re-configure his/her path to interact with the fluid structure.

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External View

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External View

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Ristrutturazione atrio, spazi di accoglienza e spazi esterni - Sede Inarcassa Roma - Pietro Spoto

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Considerazioni sullo stato attuale. I temi preponderanti che stimolano la pratica progettuale negli spazi della sede di Inarcassa sono, ancor prima che funzionali, prettamente architettonici. Sono i temi del frammento, della luce, della coesistenza di architetture con linguaggi diversi.

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Copertina

Lo spazio da progettare consta di un cortile ed un ambiente interno per l’accoglienza di visitatori, dipendenti, fornitori e associati. La volontà espressa dall’ente è di caratterizzare i luoghi affinchè risultino coerenti da un punto di vista formale, di rendere comoda la fruizione degli uffici ai visitatori ed al personale dipendente, di semplificare e rendere funzionali i percorsi. Gli elementi che caratterizzano il luogo allo stato attuale, sono gli edifici in stile moderno in cui risiedono gli uffici di Inarcassa, un palazzetto barocco e la presenza di poca luce diretta. Gli edifici in stile moderno denominati “A” e “B”, apprezzabili per la purezza formale e il coerente trattamento del basamento e del paramento murario, costruiscono insieme al palazzetto settecentesco l’invaso del cortile. La loro relazione con l’edificio storico è di negazione, poichè non rispettano l’impianto tipologico basato sul semplice principio di simmetria, sovrapponendosi in parte al corpo di fabbrica. Il palazzetto settecentesco definisce il lato Est del cortile, ha una forma rettangolare e due prospetti di pregio che insistono uno sulla via Salaria e l’atro sul cortile. La loro composizione è pressochè uguale e consta di una parte basamentale con un portale, una parte intermedia (nobile) con lesene e finestre incorniciate da decorazioni barocche, un cornicione ed un’ultima parte sotto la copertura con finestre rotonde; il prospetto sul cortile ha inoltre uno scalone monumentale a due rampe simmetriche la cui forma è definita da curve concave convesse. E’ importante sottolineare come il prospetto sul cortile, in seguito all’edificazione dei due corpi di fabbrica “A” e “B”, non sia percepibile nella sua interezza se non di scorcio, dunque si reputa motivo di interesse la percezione per frammenti che ne consegue. Il cortile è costituito da due parti di forma rettangolare differenziate da un salto di quota di circa venticinque centimetri. La parte più bassa ha nel lato corto l’accesso alla strada e nel lato opposto l’accesso all’edificio “B”. La parte alla quota più alta del cortile ha sul lato Est il prospetto dell’edificio settecentesco dal lato opposto il prospetto di un palazzo ordinario caratterizzato da finestre e logge; tra il cortile ed il palazzo vi è una rampa che da accesso dalla via Yeser al piano inferiore. La pavimentazione del cortile è costituita da un unico materiale ed il dislivello tra le due parti è superato da una piccola rampa necessaria per il transito dei veicoli. L’ambiente interno è caratterizzato dalla sequenza di grandi pilastri, un interpiano di quattro metri e trentacinque, finestre a nastro sul lato Ovest e sul lato Est l’ingresso principale ed i sistemi di risalita per l’accesso agli uffici.

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Planimetria

Il progetto.

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Modello Assonometria - Spaccati assonometrici

Il progetto prevede la ricerca di una soluzione che possa definire in maniera soddisfacente nuove relazioni tra gli edifici “A” e “B”, l’edificio storico, il cortile, e gli ambienti interni. Gli elementi su cui il progetto lavora sono le pavimentazioni sia interne che esterne, una copertura al fine di definire un passaggio coperto tra edificio “A” e “B”, setti e piccoli pilastri in acciaio a sostegno della stessa, la ri-progettazione della parte basamentale dell’edificio “B” con la variazione della posizione degli ingressi, delle uscite e l’introduzione di una vetrata, l’inserimento di una vasca d’acqua ed elementi vegetali. L’idea che mette insieme gli elementi sopra elencati nasce semplicemente da osservazioni dello stato di fatto e dall’elaborazione di forme in risposta alle esigenze sopra esposte. La progettazione del cortile tiene conto del carattere differente che le due parti dello stesso hanno. Negando l’idea dell’unico cortile, si è trattata la parte a quota inferiore (0,00) come l’unica area carrabile, prevedendo in essa il parcheggio per otto autovetture e sette motocicli. La parte alla quota più alta (+0,25), sulla quale prospetta la facciata settecentesca, viene invece pedonalizzata e contraddistinta da una pavimentazione in pietra serena da comporsi in grandi blocchi secondo una griglia che tiene conto dell’asse di simmetria della facciata e degli ambienti interni da adibire ad accesso ed area d’attesa. In relazione alla stessa griglia si è previsto un elemento di cerniera costituito da due vasche d’acqua con cascatella e zampilli ed elementi vegetali posti in relazione all’ingresso principale ed alla vetrata dell’area d’attesa; il margine Sud del blocco si attesta all’asse dell’edificio monumentale costituendo una relazione tra lo spazio interno, il cortile ed il palazzetto settecentesco.

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Pianta - Sezione

Lo spazio interno al piano terra dell’edificio “B”, ridisegnato rettificando le variazione delle dimensioni dei pilastri e di alcuni setti, viene organizzato secondo un unico ambiente continuo, con il piano di calpestio rialzato di venticinque centimetri, distinto in due parti tramite l’utilizzo dei colori, dei materiali ed il trattamento del controsoffitto. Nella prima parte si trova l’accesso, con l’area dei tornelli e la bacheca amministrativa-sindacale; adiacente ma separata da un parapetto in vetro si trova l’area d’attesa, con un divano posto in posizione centrale, poltroncine e puff attorno, tali da costituire un sistema formale libero da schemi in contrapposizione con la rigidezza dell’impianto generale. Lo spazio a seguire è organizzato da un blocco unico nel quale si trovano il Front Desk per l’accoglienza, il controllo e le informazioni, e a seguire, separati da un mobile contenitore con sportelli e cassetti, le postazioni per il protocollo e per il centralino. Sopra il blocco si prevede una struttura in legno al fine di contenere i corpi illuminanti, tali da produrre luce diffusa. Il sistema di risalita per arrivare alla quota +0,98 m dell’area in cui si trovano i collegamenti verticali con gli uffici (scale e ascensori) è previsto con quattro gradini presenti lungo la parete Est ed una rampa ad “L” con pendenza 8% che dal fondo della sala continua anch’essa lungo la parete Est. I servizi igienici per il pubblico e per il personale dipendente sono presenti nella parete Ovest. Nel cortile è prevista una copertura in calcestruzzo alleggerito armato, la cui forma riprende il movimento e la direzione dello scalone monumentale e collega con una curva morbida gli edifici “A” e “B”, costituendo in un unico elemento una relazione formale tra i tre edifici. A sostegno della copertura vengono posti dei pilastrini cilindrici e due setti contenenti strutture in acciaio, la cui composizione traccia allineamenti utili tra l’esterno e gli ambienti interni dell’edificio “B”, definendo percorsi e punti di vista privilegiati.

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Sezioni - Render

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Render - interni


Pescara città del Turismo - Serena Bracchini, Serena Alcini

Progetto di massima per un edificio multifunzionale nel centro direzionale di Fontivegge a Perugia - Francesco Cellini, Paolo Verducci

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L’area in esame è parte integrante di una vasta zona ubicata ai piedi della collina di Perugia, compresa fra la stazione di Fontivegge e lo svincolo di Prepo.

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L’edificio è pensato come una struttura urbana aperta ed compatta, composta da una serie di lamelle disposte ortogonalmente alla linea del ferro, capace da un lato di garantire una maggiore trasparenza visiva per gli edifici retrostanti e dall’altro, in una visione più ampia, di attivare un processo generale di riqualificazione urbana allargato anche alle aree limitrofe.

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Un edificio in forma di città, composta da spazi aperti e nuclei costruiti, sfondamenti verticali e chiusure laterali, caratterizzato da una doppia immagine:internamente complessa e ricca;esternamente ruvida ed arcigna.

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Unica concessione al ‘turrito’ prospetto rivolto verso la stazione di Fontivegge l’inserimento di alcune grandi logge memori del “non finito” di molte fabbriche medievali.

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La galleria è pensata come uno spazio urbano, all’interno del quale le continue contrazioni- dilatazioni della copertura rincorrono l’effetto luce-ombra molto radicato nell’immaginario collettivo degli abitanti della città storica.

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Collider Activity Center - Stefano Dosi, Claudia Cirolli, Alessandro Bustacchini

Progetto preliminare di una struttura commerciale e artigianale in località Centova a Perugia - Francesco Cellini, Paolo Verducci

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L’area si trova in punto particolarmente delicato dell’hinterland perugino; compresa tra il canale ambientale del fiume Genna, il viadotto stradale tratto Perugia-Bettolle e la strada interna di collegamento con la via Settevalli ed il Polo Ospedaliero Silvestrini.

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Il programma prevede la realizzazione di un centro commerciale artigianale, da realizzarsi tra la linea ferroviaria (che passa un pò più alta rispetto alla quota stradale) ed il canale della Genna.

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Il progetto si articola attraverso un sistema di strutture lineari affiancate, caratterizzate da una struttura leggermente curva, pensata per minimizzare l’impatto ambientale e migliorare la visuale verso la collina retrostante.

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Studi progettuali per la redazione del Piano Preliminare al Nuovo Piano Regolatore del Comune di Perugia - Francesco Cellini, Paolo Verducci

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La parte urbana maggiormente studiata, anche perché la più sofferente è la parte bassa della città: quella che va (per chi conosce la città) dallo svincolo di Prepo a Pian di Massiano. E’ un pezzo di città costruita da parti “pesanti” e “complesse” che oggi sono sconnesse e poco comunicanti. La lettura che ne viene data e l’idea di città sottesa è quella di farla diventare un vero e proprio sistema urbano pedemontale: una struttura urbana compatta e limitata, ma rilevante e senza complessi; una concentrazione da contrattarsi in gra parte su aree pubbliche fra enti pubblici. Questa città, che adesso esiste per metà, sarà innervata dai nuovi sistemi di trasporto e sarà costituita da un corpo centrale, identificato nella fascia compresa tra l’area di Fontivegge e l’area di via Palermo, e da due teste che sono l’area di Manifattura Tabacchi a margine verso Pian di Massiano e l’area della Pallotta a margine verso la strada marscianese. La sua posizione cruciale rispetto alla città ne determina l’aspirazione a diventare uno spazio destinato per sua natura alla “centralità”, alla comuniczione ad al pubblico.

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Concept generale asse/concentrazione/aree trasformabili/infrastrutture città 'bassa'

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Pannello generale degli interventi di trasformazione urbana

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