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Concorso Piazza della Repubblica e Teatro Varese - Andrea Maffei Architects

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TESTO DESCRITTIVO: Il concorso è suddiviso in due parti: nel primo caso si richiede la progettazione del nuovo teatro di Varese e di un nuovo compendio immobiliare e multifunzionale tra le Via Bizzozero, Via Ravasi e Via dei Giardini; nel secondo caso l’intervento prevede la riqualificazione urbanistica e funzionale di una parte della città di Varese che comprende Piazza della Repubblica e l’edificio dell’ex Caserma Garibaldi. L’area è di grande importanza all’interno del tessuto urbano sia in quanto snodo viario centrale sia per il suo valore storico e simbolico.

Andrea Maffei Architects  — Concorso Piazza della Repubblica e Teatro Varese

IL TEATRO NUOVO: Assecondando la limitata area di progetto, il teatro viene definito in pianta da un arco di ellisse: si ottiene così il massimo ingombro dell’edificio al piano terra per complessivi 4250,5 mq di superficie lorda. La sala è costituita da una platea, da una galleria e da palchi laterali per complessivi 1200 posti a sedere disposti lungo archi di circonferenza.

Andrea Maffei Architects  — Concorso Piazza della Repubblica e Teatro Varese

Il palcoscenico è stato previsto con 20 metri di larghezza per 14 di profondità (280 m2), il boccascena 18 metri di larghezza per 10 di altezza mentre la torre scenica è alta 24,5 metri. Sotto il palcoscenico sono previsti degli spazi interrati per macchinari di sollevamento di varie parti del palcoscenico, camerini e laboratori.

Andrea Maffei Architects  — Concorso Piazza della Repubblica e Teatro Varese

La struttura è mista in cemento armato ed acciaio. il rivestimento esterno è costituito da pannelli in legno composito per garantire la durabilità. L’area di progetto è pavimentata in ciottoli con lo stesso motivo geometrico previsto per la riqualificazione di Piazza della Repubblica.

Andrea Maffei Architects  — Concorso Piazza della Repubblica e Teatro Varese

In copertura una struttura a sbalzo in acciaio crea una grande spazio coperto proteso verso Piazza della Repubblica. Attraverso una grande vetrata, si entra in nel grande spazio avvolgente del foyer a tutta altezza con la biglietteria, il guardaroba e la caffetteria. Da questo è facilmente possibile raggiungere la platea e, attraverso scale curvilinee, la galleria ed i palchi laterali. Il soffitto è previsto alto 13m per creare uno spazio rappresentativo come nei grandi teatri. Lo slanciato volume del teatro con la sua sottile copertura aggettante definiscono così il nuovo elemento catalizzatore dell’intera riqualificazione del comparto di Piazza della Repubblica.

Andrea Maffei Architects  — Concorso Piazza della Repubblica e Teatro Varese

IL COMPLESSO DI VIA RAVASI: Il concorso prevede la demolizione degli edifici del comparto. Attraverso una grande scalinata tipo Piazza di Spagna ed una nuova piazza a quota 391.00 slm viene creato un collegamento con due parti di città ovvero quella a quota 380.00 m slm di Via Bizzozero e quella della Collina di Bosto. L’idea è di creare una continuità dinamica tra i vari spazi del progetto attraverso elementi facilmente fuirbili dal pubblico come una grande scalinata che copre il supermercato sottostante.

Andrea Maffei Architects  — Concorso Piazza della Repubblica e Teatro Varese

In angolo tra Via Bizzozero e Via Ravasi viene progettato un nuovo volume di 3 piani che accoglie i nuovi spazi della ASL, lo spazio polivalente dell’Università e l’ingresso al Centro Commerciale che si trova sotto la grande scalinata. A quota 391.00 m slm lo spazio aperto, in affaccio su Piazza della Repubblica con le Alpi sullo sfondo, è definito da un disegno circolare della pavimentazione, che richiama quello proposto per la riqualificazione di Piazza della Repubblica, con grandi spazi verdi ed uno specchio d’acqua con fontane intorno al foro della rampa del parcheggio interrato. Su questo si affacciano quattro volumi destinati ad uso misto residenziale e, limitatamente al piano terra rialzato, ad uffici; questi sono uniti al piano terra da un porticato che permette l’attraversamento dalla Nuova Piazza a Via dei Giardini. In facciata sono caratterizzati da elementi modulari a lamelle orizzontali per limitare l’irraggiamento solare e da lunghe terrazze, mentre in copertura da un grande pergolato ad uso esclusivo dei residenti dell’ultimo piano. Sopra il porticato si trovano altre terrazze verdi ad uso esclusivo dei residenti del primo piano. Sotto la Nuova Piazza si hanno 3 piani di parcheggio pertinenziale, per complessivi 210 posti auto (140 box destinati alle residenze e 70 posti auto destinati al terziario), il cui ingresso è collocato in Via Ravasi in corrispondenza dell’accesso alla rampa carrabile esistente di cui si propone il mantenimento per poter accedere alla piazza con mezzi di emergenza e per i traslochi. La rampa in porfido, vincolata dalla Soprintendenza, viene utilizzata per arrivare in copertura all’edificio in fregio a Via Bizzozero e Via Ravasi. Da qui si può godere di un notevole panorama su tutta la città di Varese. Attraverso la scalinata e la nuova piazza con le grandi aree verdi viene così proseguito verso la collina di Bosto lo spazio pubblico di Piazza della Repubblica; si crea così uno spazio di notevole qualità architettonica sia per le caratteristiche peculiari dei singoli edifici, sia per quelle delle aree aperte e sia per la soluzione d’insieme. Il comparto di Via Ravasi viene quindi aperto verso la città.

Andrea Maffei Architects  — Concorso Piazza della Repubblica e Teatro Varese

EX CASERMA GARIBALDI: L’evidente valore storico e architettonico dell’ex caserma Garibaldi conferisce la premessa necessaria alla decisione di recuperare e trasformare l’immobile in modo da poter ospitare la nuova biblioteca comunale e le funzioni ad essa connesse. Al fine di permettere la continuità visiva ed offrire la percezione di uno spazio unitario, si è deciso di riaprire il porticato per tutta la lunghezza verso la piazza. Inoltre, il piano terra del corpo A della biblioteca in fregio alla piazza è caratterizzato da un nuovo ingresso che collega la corte interna con lo spazio aperto pavimentato e da pareti vetrate che delimitano spazi chiusi quali la ludoteca e sale conferenza di pertinenza della biblioteca. Al piano terra del corpo A prospiciente Via Magenta si trovano l’ingresso principale della biblioteca, con gli uffici amministrativi, le sale di consultazione e la sede della polizia locale, dotata di accesso indipendente dalla strada. Ai piani superiori dei corpi A, B e D dell’ex caserma sono collocate le funzioni connesse con la biblioteca, tra cui sale per la libera lettura, sale prova e ascolto musica, uffici di gestione e spazi di servizio.

Andrea Maffei Architects  — Concorso Piazza della Repubblica e Teatro Varese

Nella corte interna viene posizionato una cupola vetrata di pianta ellittica in cui si trovano il bar, l’emeroteca e l’accesso all’auditorium interrato da 350 posti; quest’ultimo è dotato di un ingresso indipendente da Via San Michele, che può essere utilizzato secondo necessità anche dopo l’orario di chiusura della biblioteca. Infine, in seguito alla demolizione di manufatti accessori collocati sul lotto dell’ex caserma, viene modificata la sezione di Via Pavesi, ora di 8,2 metri, da cui viene previsto un accesso carrabile alla corte interna della biblioteca riservato a mezzi di servizio.

Andrea Maffei Architects  — Concorso Piazza della Repubblica e Teatro Varese

PIAZZA DELLA REPUBBLICA: La nuova configurazione di Piazza della Repubblica prevede la completa pedonalizzazione dell’area compresa tra il centro commerciale “Le Corti” e l’ex Caserma Garibaldi, con lo spostamento della rampa d’uscita del parcheggio interrato e l’eliminazione di Via Spinelli. La rampa viene ricollocata in corrispondenza del corpo B dell’ex Caserma, parallelamente alla Via San Michele; inoltre vengono invertiti i sensi di marcia delle rampe situate sul lato nord della piazza, prevedendo l’ingresso al parcheggio interrato da Via Manzoni e l’uscita su Via Magenta. Per rendere maggiormente fruibile lo spazio così definito, si è deciso di eliminare tutti gli elementi emergenti dal piano piazza, compresi i parapetti in corrispondenza dei fori di areazione delle rampe che portano al parcheggio interrato, collocando intorno alle aperture delle vasche d’acqua circolari dotate di zampilli, in modo da mantenere il pubblico ad una distanza di sicurezza e da trasformare i fori in elementi di arredo urbano che caratterizzino tutto l’intervento. Gli elementi negativi dell’esistente possono essere trasformati in protagonisti positivi del nuovo intervento. Le vasche d’acqua trovano eco nella pavimentazione, caratterizzata da fasce parallele in lastre di pietra e sampietrini dai colori caldi e interrotte da cerchi concentrici in lastre di granito fiammato grigio scuro, che riprendono il colore delle vasche d’acqua. L’acqua è uno degli elementi cardine all’interno dell’intervento: sulla copertura dell’ingresso pedonale al parcheggio interrato viene collocata una vasca rettangolare con uno sbalzo di 4 metri, da cui si genera una cascata che confluisce in una seconda vasca, posta sul piano della piazza. L’accesso al parcheggio viene così mascherato, ma non ostacolato, dalla cascata e il Monumento ai Caduti è valorizzato dalla nuova configurazione spaziale creata. Il perimetro della piazza viene delineato su due lati da filari di ippocastani, posti in corrispondenza della facciata del centro commerciale e della direttrice Magenta-Manzoni; in questo modo viene ripreso il carattere storico della piazza, ricordando il periodo antecedente agli interventi più recenti, quando ancora vi si svolgeva il mercato circondato da ippocastani. Il lato est della piazza rimane privo di alberi, a differenza della disposizione originale, in modo da facilitare il riconoscimento di un elemento urbano unitario che comprende l’ex Caserma e lo spazio pavimentato. Si è deciso inoltre di posizionare una pensilina alta 15 metri antistante la facciata del centro commerciale per creare un filtro tra l’edificato e lo spazio della piazza, sotto la quale è possibile organizzare eventi occasionali al coperto nel corso dell’anno. Infine, quali elementi di arredo urbano, vengono collocate due file di panchine circolari con fioriere centrali in prossimità del filare di alberi a nord e dei gradoni a sud della piazza. Le differenze di quota vengono risolte con lievi pendenze del terreno, ad eccezione del raccordo con la Via Bizzozero, che avviene tramite due rampe di scale poste ai lati dell’ingresso al parcheggio.

Andrea Maffei Architects  — Concorso Piazza della Repubblica e Teatro Varese

Andrea Maffei Architects  — Concorso Piazza della Repubblica e Teatro Varese


Brewmoon - davide varotto, alberto andrian

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L’idea parte da alcune considerazione che riguardavano la storia della birra, probabilmente la prima bevanda alcolica prodotta dall’uomo con testimonianze nella civiltà dell’antico Iran ed Egitto, e da altre sull’oggetto che deve essere funzionale in un’ottica di costi che privilegia l’essenzialità. La forma del serbatoio, riconducibile alla sovrapposizione di solidi elementari, è la migliore per il funzionamento e la pulizia, la struttura di sostegno, realizzata con lame in metallo accoppiate che seguono il piano inclinatodel cono inferiore, sottolinea la forma pura del serbatoio. Una sorta di tripode in chiave contemporanea. Una forma essenziale che ricorda altri oggetti dell’immaginario collettivo, un’anfora, una trottola oppure una navicella spaziale, atterrata millenni orsono e che ha portato l’umanità a conoscenza dei segreti per la produzione della birra.

davide varotto, alberto andrian — Brewmoon

davide varotto, alberto andrian — Brewmoon

Darika - davide varotto

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Serie che comprende sedia, poltroncina e sgabello caratterizzata da una struttura in legno. Darika si presenta come un oggetto equilibrato classico e contemporaneo allo stesso tempo in cui agli elementi sagomati della struttura in legno si sovrappongono i raffinati dettagli del rivestimento. Forme morbide e fluide disegnano lo schienale, la seduta e i braccioli.Nata per soluzioni contract di particolare eleganza, si inserisce bene all’interno di spazi domestici di qualità. Disponibile in molti colori con rivestimento *in pelle, ecopelle e tessuto da abbinare ad una struttura in legno di frassino naturale, frassino tinto testa di moro *o a scelta del cliente.

davide varotto — Darika

davide varotto — Darika

Photo by varianti.it

davide varotto — Darika

Photo by varianti.it

davide varotto — Darika

Photo by varianti.it

davide varotto — Darika

Photo by varianti.it

Guggenheim Helsinki - Viar Estudio

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Joona liked to approach to Eteläsatama each time he sailed to Helsinki. Leaving Vakosaari port side he saw the new Guggenheim Museum. It seemed to Joona as if the building had always been there, a well-shaped port warehouse, a great portico drawn against the green hill behind.       -Well! – He thought. He decided to visit the Museum.       Once in the city he went to the Museum. He also found suggestive the view from the city: a sort of industrial unit red over the sea. Walking across the pier he arrived to the portico and suddenly he was inside.

Viar Estudio — Guggenheim Helsinki

      His first impressions were assorted; protection, light, sea and multiple tours. At information (A), he asked for the exhibitions and for the best tour to go across the Museum.      The museums are always a mess! – He told them Tell me simplest walk.       They suggested Joona various tours and the option to get lost.      This a Museum to let you go, to lose yourself; go up or down, go in or out, to meditate and get lost They told him.       He liked the idea. The museum was like a great hall with streets and “houses” within.       -Like a city! – He thought and he started to walk through the streets and go inside the “houses”

Viar Estudio — Guggenheim Helsinki

      He visited the eight connected rooms (B) with magic light drawing simple geometric figures on the ceiling. Afterwards he strolled through the three rooms© where he found some big pieces displayed with an intriguing light flowing from upside. Joona suspected that as well as there were the “house exhibition rooms”–as he mentally identified them- there must be bigger exhibition rooms (D/E), so he looked for them.

Viar Estudio — Guggenheim Helsinki

      One of the most grateful experiences was waiting for Joona at the end of his tour: the upper exhibition rooms (F/G). The projection of the skylights created fluent and articulated spaces. The exhibition he found there where bewitching. The clean geometries built extraordinary places for viewing the pieces.

Viar Estudio — Guggenheim Helsinki

      Once finished his tour he bought a couple of books at the shop (H) and he decided to take some time to think over the exhibitions and scan the new books. The niches/arcade at the seafront gallery (I) invited him to sit and dedicate some time to his own thinking’s. He thought about the museum and his thoughts where pleasant, a sensation of comfort invaded him. His natural aim to fix ideas drove him to new impressions: street, house, museum and again the sea. He felt good.

Viar Estudio — Guggenheim Helsinki

      He heard some voices so he asked about. It was a “happening” held at the atrium (J). After, a lecture will take place at the conference hall (K). He had spare time and attended the events. When leaving the museum he passed by the coffee (L). Joona was a person involved with environmental issues and before leaving he asked about the maintenance and energy consumption of the museum. He was told that the carbon footprint of the compound was minimal, because the building energy system was highly efficient. The materials used within the buildings provide a high thermal insulation what brings about a low energy request. Geothermal systems, which use the earth heat, are used to reduce the energy consumption. Since that visit, every time Joona sailed to Helsinki, he saved some time to re-visit the museum. He enjoyed walking by inner streets of the Museum, losing himself and discovering new exhibitions to, finally, sit to read or drink something in front of the bay.

Viar Estudio — Guggenheim Helsinki

Viar Estudio — Guggenheim Helsinki

Viar Estudio — Guggenheim Helsinki

Viar Estudio — Guggenheim Helsinki

Viar Estudio — Guggenheim Helsinki

Viar Estudio — Guggenheim Helsinki

ARCH&STONE'13 - Architetture in pietra del nuovo millennio. Premio nazionale di Architettura in pietra - Edizione 2013 (Progetto partecipante) - Lorenzo Colonna

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L’intervento è in via Madonna della Croce, una strada centrale di Altamura. Il materiale principale impiegato è la pietra di mazzaro, calcarenite compatta proveniente dalla vicina cava di Gravina in Puglia, materiale con cui sono state costruite e decorate tutte le masserie della zona e gran parte dei centri storici Murgiani.

Lorenzo Colonna — ARCH&STONE'13 - Architetture in pietra del nuovo millennio. Premio nazionale di Architettura in pietra - Edizione 2013 (Progetto partecipante)

ARCH&STONE'13 - Architetture in pietra del nuovo millennio. Catalogo della mostra

Ex Carcere - Comune di Pattada(SS) 2001 2003 - Francesco Bocchino, Carlo De Angelis, Rosaria Carrese Cirillo, Marco Terzitta

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I lavori riguardano un immobile esistente, ubicato ai margini nel centro storico, in posizione preminente e particolarmente panoramica verso le valli a Nord ed in prossimità della zona più alta del territorio comunale (chiesa di S. Gavino) per la quale l’amministrazione prevede un articolato programma di valorizzazione. Poco distante si trova l’ex macello comunale, anch’esso come il nostro, edificio di impianto otto-novecentesco, testimonianza di quel sistema di attrezzature diffuse che hanno connotato, in quel periodo, l’attività pubblica nella urbanizzazione del territorio. Infatti, l’edificio di cui ci occupiamo costituisce una recente, radicale trasformazione, quasi totale sostituzione, di una vecchia fabbrica in muratura, risalente alla fine dell’ottocento, adibita in passato a carcere, connotata da un particolare muro di cinta, con rustico portale in pietra inquadrato in una sorta di timpano a segnalazione del vano di accesso. Di tale impianto rimane solo parte del muro con l’ingresso, di cui il progetto prevede, naturalmente, il restauro e la conservazione (anche funzionale), in un quadro di scelte, riteniamo semplici ed equilibrate, in tono con la natura, la dimensione, le caratteristiche tipologiche dell’edificio e il contesto nel quale esso è collocato.

Francesco Bocchino, Carlo De Angelis, Rosaria Carrese Cirillo, Marco Terzitta — Ex Carcere - Comune di Pattada(SS) 2001 2003

Caratteristiche Generali L’edificio è a forma regolare, pressappoco ad L ed è inserito in un lotto edilizio rettangolare, delimitato da muri di confine. Occupa le particelle catastali n°1282-1 e 1282-2 e confina con la strada comunale via Istria a Sud. Si articola su due livelli, piano terra e piano primo, connessi da scale in c.a. disposte in posizione tali da disimpegnare convenientemente le varie utenze. La copertura è a tetto, ad una falda, con impluvio verso il cortile lato strada. Gli accessi meccanici sono ubicati uno su via Istria e l’atro lateralmente, ad Ovest, su uno slargo di uso pubblico esistente e in parte da sistemare. Si conserva l’ingresso pedonale per il pubblico, esistente nel vecchio muro in pietrame in via Istria dove. peraltro, prospetta un piccolo porticato di invito alla verticale di alloggi ubicata ad Est del fabbricato.

Francesco Bocchino, Carlo De Angelis, Rosaria Carrese Cirillo, Marco Terzitta — Ex Carcere - Comune di Pattada(SS) 2001 2003

Criteri Progettuali La caserma nel suo complesso si compone di due parti: una militare, distinta in zona operativa e zona logistica e l’altra civile, destinata ad alloggi. Dette parti e i relativi accessi, anche meccanici, devono essere nettamente separate. Da qui, l’introduzione di una nuova scala in c.a., al centro del corpo rettangolare, per il disimpegno esclusivo dei due piani della caserma dove sono collocate le due zone, operativa e logistica, di pertinenza militare. La scala è realizzata in c.a. con gradini a sbalzo da setti portanti verticali, previo taglio dell’esistente orizzontamento. Per il resto, l’intervento di consolidamento si limita al recupero delle parti fatiscenti e, localmente, al miglioramento di alcuni assetti.

Francesco Bocchino, Carlo De Angelis, Rosaria Carrese Cirillo, Marco Terzitta — Ex Carcere - Comune di Pattada(SS) 2001 2003

Restauro del muro esterno e del portoncino d’ingresso E’ quel che resta del vecchio impianto ottocentesco ed è stato dettagliatamente rilevato ai fini della corretta conservazione. Si tratta di un muro realizzato con elementi lapidei a forma irregolare, con malta di calce, rivestito da intonaco, la cui attuale lunghezza è pari a m. 20,50. Alla sua base sono collocati, a filo col paramento dell’intonaco esterno, blocchi di granito a forma regolare dello spessore di 20 cm. In testa, il muro è protetto da una copertina lievemente aggettante costituita da elementi in granito del tipo di quello basamentale.

Francesco Bocchino, Carlo De Angelis, Rosaria Carrese Cirillo, Marco Terzitta — Ex Carcere - Comune di Pattada(SS) 2001 2003

Francesco Bocchino, Carlo De Angelis, Rosaria Carrese Cirillo, Marco Terzitta — Ex Carcere - Comune di Pattada(SS) 2001 2003

Francesco Bocchino, Carlo De Angelis, Rosaria Carrese Cirillo, Marco Terzitta — Ex Carcere - Comune di Pattada(SS) 2001 2003

Francesco Bocchino, Carlo De Angelis, Rosaria Carrese Cirillo, Marco Terzitta — Ex Carcere - Comune di Pattada(SS) 2001 2003

Francesco Bocchino, Carlo De Angelis, Rosaria Carrese Cirillo, Marco Terzitta — Ex Carcere - Comune di Pattada(SS) 2001 2003

Maritime Science Center in Tungevågen - Viar Estudio

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The idea of the project is suggested by the site. The site is the project. The project is for the site. · Colonize the place, creating a new place in the landscape · The roofs are laid out as recognizable elements into the landscape, like pieces brought by the sea. At the site we can see: the sea, the waves, the grass, the rocks. The storms, the wind, the snow; also we see the sun, the shadow, the wood. People discovering the building; Firstly they get into the pitched roof buildings, watching the exhibition and afterwards they achieve the outside view and re-discover the landscape. All 4 buildings, different volumes, form a single, continuous space. There is a main room containing the exhibits. Going up stairs/theater the visitor gets on the landscape (exterior) and through a wooden floor (like a carpet) is lead to the sea. The roof: traditional construction for the exterior; the inside is made in wood (large beams) and have multiple skylights, creating a unique space.

The project is ordered with 4 buildings: _1st volume_entrance building: hall, shopping, wardrobe, ticket/info counter. _2nd volume_exhibitions: a single room, with a staircase-theatre inside. Connected to the sea. _3rd volume_cafe: coffee shop (kitchen), grandstand/theatre, idle space, exterior terrace. _4th volume_auditoriums: main auditorium, dividable conferences room (ground floor) ,facilities &  toilets (basement).

Viar Estudio — Maritime Science Center in Tungevågen

Viar Estudio — Maritime Science Center in Tungevågen

Viar Estudio — Maritime Science Center in Tungevågen

Viar Estudio — Maritime Science Center in Tungevågen

Viar Estudio — Maritime Science Center in Tungevågen

Viar Estudio — Maritime Science Center in Tungevågen

Viar Estudio — Maritime Science Center in Tungevågen

Viar Estudio — Maritime Science Center in Tungevågen

Viar Estudio — Maritime Science Center in Tungevågen

Viar Estudio — Maritime Science Center in Tungevågen

Viar Estudio — Maritime Science Center in Tungevågen

Viar Estudio — Maritime Science Center in Tungevågen

Viar Estudio — Maritime Science Center in Tungevågen

Viar Estudio — Maritime Science Center in Tungevågen

Viar Estudio — Maritime Science Center in Tungevågen

Viar Estudio — Maritime Science Center in Tungevågen

OSPEDALE DEI BAMBINI - Comune di Palermo (PA) 2004 2005 - Studio Cangemi Dei Fratelli Cangemi Sas, S.A.A.B. progetti STUDIO ARCHITETTI ASSOCIATI BOCCHINO, Carlo De Angelis, Studio Heinle, Wischer und Partner Freie Architekten - Edzard Schultz, Giuseppe La Monaca, Giovanni Pecorella , Santi Giuseppe Salviera

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Il presidio ospedaliero “G. Di Cristina”, che si compone dei tre blocchi: padiglione centrale, padiglione “Biondo”, padiglione “Maggiore”, nasce intorno ad un antico nucleo conventuale, di cui resta ancora l’impianto del chiostro, inserito in uno dei punti più suggestivi e affascinati del centro storico di Palermo. Il nuovo corpo di collegamento rappresenta significativamente il sistema d e l l ’ a c c o g l i e n z a , dell’orientamento e delle principali distribuzioni dei flussi. Si è valorizzato il residuo verde ancora esistente nella corte interna mettendolo in continuità visiva con quello presente nella zona d’ingresso sul prospetto principale attraverso la formazione di un nuovo e più aperto atrio di accoglienza. Nell’ambito del restauro delle parti più antiche e significative del complesso ospedaliero, l’impianto a corte quadrangolare intorno al chiostro e l’impaginazione otto novecentesca dei primi ordini del prospetto principale (di fronte al complesso monumentale di S. Giovanni degli Eremiti) hanno richiesto particolare cura e attenzione. Il Pronto Soccorso, ubicato nel Padiglione Centrale lato sud-ovest, si sviluppa su due livelli. Tale articolazione funzionale scaturita dalla particolare organizzazione tipologica e strutturale degli spazi esistenti. Ha prodotto esiti innovativi sul piano tipologico e funzionale.

Studio Cangemi Dei Fratelli Cangemi Sas, S.A.A.B. progetti STUDIO ARCHITETTI ASSOCIATI  BOCCHINO, Carlo De Angelis, Studio Heinle, Wischer und Partner Freie Architekten - Edzard Schultz, Giuseppe La Monaca, Giovanni Pecorella , Santi Giuseppe Salviera — OSPEDALE DEI BAMBINI - Comune di Palermo (PA) 2004 2005

Il Gruppo Operatorio, ubicato nel Padiglione Centrale; si sviluppa su tre ali: una prima che è parte del corpo ovest; una seconda, l’ala nord e infine l’ala est, ampliata mediante la costruzione di un volume in aderenza al fronte esterno per regolarizzare, tra l’altro, il vecchio impianto quadrangolare del padiglione. Nella parte centrale di detta ala, tra le campate che si individuano tra i fili strutturali dei telai in cimento armato esistenti, sono state disposte quattro sale operatorie distinte in due gruppi, dotati ciascuno di zona lavaggio chirurghi e substerilizzazione. Di fronte al blocco operatorio così configurato si trova un’unica ampia zona di preparazione e risveglio con le postazioni di controllo e di lavoro. Sul lato opposto, verso il cortile giardino antico e con ampi affacci vetrati sullo stesso, si trova il percorso sporco, in utile continuità con il blocco tecnico e di servizio posto al margine sud, dove è previsto il sistema di stoccaggio temporaneo e allontanamento. Il presente progetto è stato inserito nel programma del convegno “architecture of hospitals, Groningen, Olanda”, relatore arch. Edzard Schultz.

Studio Cangemi Dei Fratelli Cangemi Sas, S.A.A.B. progetti STUDIO ARCHITETTI ASSOCIATI  BOCCHINO, Carlo De Angelis, Studio Heinle, Wischer und Partner Freie Architekten - Edzard Schultz, Giuseppe La Monaca, Giovanni Pecorella , Santi Giuseppe Salviera — OSPEDALE DEI BAMBINI - Comune di Palermo (PA) 2004 2005

Studio Cangemi Dei Fratelli Cangemi Sas, S.A.A.B. progetti STUDIO ARCHITETTI ASSOCIATI  BOCCHINO, Carlo De Angelis, Studio Heinle, Wischer und Partner Freie Architekten - Edzard Schultz, Giuseppe La Monaca, Giovanni Pecorella , Santi Giuseppe Salviera — OSPEDALE DEI BAMBINI - Comune di Palermo (PA) 2004 2005

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Studio Cangemi Dei Fratelli Cangemi Sas, S.A.A.B. progetti STUDIO ARCHITETTI ASSOCIATI  BOCCHINO, Carlo De Angelis, Studio Heinle, Wischer und Partner Freie Architekten - Edzard Schultz, Giuseppe La Monaca, Giovanni Pecorella , Santi Giuseppe Salviera — OSPEDALE DEI BAMBINI - Comune di Palermo (PA) 2004 2005

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Proposta di riqualificazione del WaterFront 2010 2012 - Carlo De Angelis, Rosaria Carrese Cirillo

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La validità del trasporto marittimo campano è la chiave di svolta non solo per i cittadini isolani, che affollano Napoli: ma per gli abitanti dell’intero golfo della nostra regione, i turisti usufruiscono delle vie del mare soprattutto in considerazione dell’alta vocazione turistica della nostra zona. I mezzi marittimi di trasporto pubblico locale, anche se ancora pochi sono una valida alternativa e sicuramente di supporto a quella stradale. Per dare una dimensione reale dell’intera consistenza del parco nautico della provincia di Napoli è indispensabile quantificare la compagine diportistica non registrata. A tal fine: si è utilizzato un metodo di stima elaborato dall’UCINA (Unione Nazionale Cantieri e industrie nautiche e Affini) che quantifica nei 15-18% l’incidenza del parco nautico immatricolato sul totale dei naviglio a livello nazionale. Pertanto applicando la stessa proporzione dei dati nazionali ai parco nautico della provincia di Napoli e considerando che il totale delle unità da diporto immatricolate presso l’ufficio marittimo di Napoli risulta al 31 dicembre 1998 pari a 6.491 ne deriverebbe una dimensione complessiva dei parco pari a 36.061 unità da diporto di cui 29.570 non immatricolate. Se solo raffrontiamo l’offerta media campana per km di costa con i valori medi europei, ne risulta che li sistema è fortemente sottodimensionato anche considerando le forte attrattività turistica dell’area. L’estensione della costa campana è pari a 450 km. ne deriva un sistema di offerta media totale pari a posti barca per km. Sulla Costa Azzurra, in Francia, lungo solo 30 km di costa. sei porti consentono complessivamente un’offerta di 5.432 posti barca, pari a un valore medio di 180 posti per km (IRES – Istituto di Ricerche Economiche e Sociali Campania: 2001). Gli effetti diretti ed indiretti che scaturiscono dal completamento dell’opera risultano; incremento della occupazione diretta ed indotta: incremento di Valore Aggiunto Turistico per effetto dell’incremento di presenze turistiche legate alla nautica da diporto. Riqualificare e valorizzare il WaterFront, e l’intera linea di costa, apre le porte della Città di Castellammare di Stabia nel circuito crocieristico europeo.

Carlo De Angelis, Rosaria Carrese Cirillo — Proposta di riqualificazione del WaterFront 2010 2012

Le origini della Città di Castellammare di Stabia, verosimilmente si perdono nella notte dei tempi, ma si fanno risalire all’Vili sec. a.C.. Data la sua favorevole posizione sul mare, in una zona ricca di acque e pianure fertili, i primi insediamenti si svilupparono nella zona oggi conosciuta come collina di Varano. L’attuale Castellammare è ricca di monumenti e luoghi di interesse come le innumerevoli chiese sparse su tutto il territorio cittadino. Ha il privilegio di avere una ampia zona archeologica dove si ritrovano le ville romane quali: Villa Arianna, Villa San Marco, Villa del Pastore, Secondo Complesso oltre Grotta 5. Biagio antico Tempio Cristiano. Le Terme Stabiane, quelle antiche pressocché sul mare e le cosidette Terme Nuove, dalle quali sgorgano oltre ventotto tipi di acque “curative”. li Castello, il palazzo Farnese, il palazzo del Fascio, la Reggia di Quisisana sono solo alcune delle innumerevoli bellezze architettoniche che gode la Città. La Cassa Armonica, Inaugurata nel 1900, è considerata la più bella d’Europa. Tra le piazze più belle citiamo: Piazza Orologio, Piazza Principe Umberto, Piazza Giovanni XXIII, Piazza Fontana Grande, Piazza Unità d’Italia, Piazza Spartaco, Piazza Amendola, Piazza Matteotti tutti luoghi d’incontro, oltre la Villa Comunale. La stessa offre un itinerario naturalistico di alto pregio: il monte Faito, dall’alto dei suoi 1444 m. s.l.m. e raggiungibile tramite una funivia da Castellammare di Stabia ed in auto dai versante di Vico Equense. Sono presenti due Musei, quello Archeologico e il Diocesano. La stessa è raggiungibile da strade, autostrade, ferrovie, autobus oltre che dai Porto Commerciale ed il nuovo porto di Marina di Stabia.

Carlo De Angelis, Rosaria Carrese Cirillo — Proposta di riqualificazione del WaterFront 2010 2012

La Città di Castellammare di Stabia nodo centrale nel golfo di Napoli è situata in una posizione di pregio rispetto alle bellezze che la circondano. Parliamo della vicinanza con gli scavi archeologici di Pompei, quelli di Oplonti, la penisola Sorrentina, la Valle dei Mulini e la catena dei monti Lattari, l’isola di Capri, l’isola d’Ischia, l’isola di Procida, la vicinanza con le numerose Ville Vesuviane che si trovano da Torre del Greco a Napoli. Castellammare dista da Napoli circa 30 km., da Salerno circa 20 km. Questi i motivi per cui la Cittàè situata geograficamente in un punto strategico rispetto ai vicini capoluoghi e alla penisola Sorrentina e a quella Amalfitana. Risulta facile dedurre che un cittadino stabiese o un visitatore, trovandosi a Castellammare, è nel cuore delle maggiori attrattive turistiche ricettive del Golfo di Napoli, a partire dalle bellezze naturali, archeologiche, termali, monumentali, museali, marine che la circondano.

Carlo De Angelis, Rosaria Carrese Cirillo — Proposta di riqualificazione del WaterFront 2010 2012

Carlo De Angelis, Rosaria Carrese Cirillo — Proposta di riqualificazione del WaterFront 2010 2012

PROJECT FINANCING - Castellammare di Stabia (NA) 2004 2005 - S.A.A.B. PROGETTI - Studio Architetti Associati Bocchino, Carlo De Angelis

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INQUADRAMENTO TERRITORIALE Premessa Il Comune di Castellammare di Stabia (Na), nell’ambito del proprio Programma Triennale di Opere Pubbliche ha individuato alcuni interventi da realizzarsi con iniziativa privata sulla base della finanza di progetto (project financing) di cui agli art. 37 bis e ss. della legge 109/1994 e smi. Tra questi l’intervento denominato “Delocalizzazione del mercato ortofrutticolo e sistemazione dell’attuale area mercatale” relativo alla: Costruzione di un nuovo mercato ortofrutticolo in località Annunziatella – Ponte Persica, nei pressi dello svincolo dell’autostrada Napoli-Salerno; Sistemazione dell’attuale struttura mercatale con demolizione del mercato ortofrutticolo esistente tra via Virgilio e via M. D’Auria (zona centrale) con la creazione di un “parco urbano” inteso come piazza pubblica con aree ad uso commerciale e servizi, porticati, spazi a verde e parcheggio interrato, in parte destinato ad ospitare box auto ed in parte da utilizzarsi come parcheggio a rotazione a servizio delle strutture di superfice. Questo Progetto Preliminare – redatto ai sensi dell’art. 18 e ss. della legge 109/94 e smi – per conto del soggetto promotore, Passarelli S.p.A., pur essendo unitario, è stato pertanto suddiviso nei due interventi: quello relativo alla sistemazione dell’attuale spazio mercatale a piazza (Parco Urbano) e quello relativo alla realizzazione del Nuovo Mercato Ortofrutticolo. La fattibilità dell’intero progetto, compresi gli aspetti gestionali e finanziari, è ovviamente correlata: non sarà possibile realizzare l’intervento di riqualificazione urbana dell’attuale area mercatale senza la prioritaria delocalizzazione del nuovo mercato dell’ortofrutta e la sua attivazione previa assegnazione agli attuali concessionari, nell’ambito delle norme e dei criteri definiti dal Comune. Sarà pertanto importante e indispensabile, per la migliore riuscita dell’intervento, un’azione coordinata tra soggetto aggiudicatario dell’intervento a finalità pubblica e Amministrazione Comunale, proprio per la gestione delle fasi e delle attività connesse. Questo progetto, nel tener conto di questo fattore, ne propone soluzioni di fattibilità congruenti.

S.A.A.B. PROGETTI - Studio Architetti Associati Bocchino, Carlo De Angelis — PROJECT FINANCING - Castellammare di Stabia (NA) 2004 2005

NQUADRAMENTO URBANISTICO Descrizione degli interventi Come si è indicato nella Premessa, il progetto è costituito da due interventi: il Parco Urbano (Piazza con strutture destinate ad attività commerciali e servizi, aree a verde e di fruzione comune, e parcheggio interrato) ed il Nuovo Mercato Ortofrutticolo. Si descrivono, qui di seguito, i due interventi.

S.A.A.B. PROGETTI - Studio Architetti Associati Bocchino, Carlo De Angelis — PROJECT FINANCING - Castellammare di Stabia (NA) 2004 2005

LA NUOVA PIAZZA– La nuova piazza Il progetto insiste su un’area strategica del centro storico di Castellammare, parte di un tessuto edilizio di formazione otto – novecentesca, fortemente caratterizzato sul piano della densità e delle relazioni urbane, in posizione baricentrica rispetto alle due stazioni metropolitane su ferro (rete metropolitana regionale SFSM e rete RTI). Il lotto, compreso tra la via Virgilio ad est, via M. D’Auria a ovest, via G. Carducci a sud e proprietà private a nord, ha forma pressappoco quadrangolare e misura mediamente 107 m sul lato lungo e 51 m su quello corto, per una superfice di circa 5.700,00 mq. L’intervento prevede la completa demolizione delle attuali strutture (in parte in muratura ed in parte in ferro, con pensiline in lamiera di ferro) in notevole stato di degrado del mercato ortofrutticolo (che verrà delocalizzato nella nuova struttura in località Ponte della Persica, prima descritta) e la realizzazione di una piazza pubblica, con caratteristiche di parco urbano, circondata da attività commerciali e parcheggio interrato, sia di relazione che di pertinenza. Sul fronte di Via Virgilio sono disposti i principali ingressi al sistema: quello pedonale di accesso alla corte interna e quelli meccanici costituiti da un doppio sistema di rampe ubicate alle opposte estremità , a margine dei rispettivi confini. Qui, i fronti dell’invaso spaziale, sui lati esterni nord e sud, sono completamente chiusi costituendo il primo un diaframma con le proprietà aliene e l’altro elemento di protezione rispetto alla rampa di accesso al grande parcheggio sotterraneo. Sui lati opposti, che poi costituiscono i fronti lunghi dell’isolato urbano, si determinano passaggi, introspezioni e ampie zone libere e porticate determinate in armonia e continuità con il sistema urbano circostante rispetto al quale si sono ricercate condizioni di coerenza e di riammaglio. Questa organizzazione, che discende da un attento studio sulla viabilità di ambito e cittadina nonché dall’analisi delle funzioni presenti a margine dell’area di intervento, prefigura quindi un rafforzamento dell’asse di Via Virgilio, che diventa un significativo luogo di decongestione del traffico proveniente da Corso Europa e, nel contempo, un attrattore di flussi pedonali. Le attività commerciali e socioculturali disposte lungo il perimetro del lotto delineano uno spazio pubblico – Piazza Urbana – fortemente connotato nella qualità architettonica delle cortine edilizie, nell’arredo urbano, negli impianti a verde e nell’illuminazione, in modo da renderlo quanto mai fruibile, anche nelle ore serali. La possibilità di accogliere oltre agli esercizi commerciali, servizi per la collettività di interesse comune (presidio vigili Urbani, punto informazione, centro di quartiere, servizi) e bar-caffetterie con ristorante, anche con tavolini all’esterno nella piazza, contribuirà notevolmente a rendere questa piazza un luogo di grande attrazione per la città. In termini spaziali, il grande invaso centrale della corte si suddivide in due ambiti funzionali: il primo (in corrispondenza del parcheggio dedicato ai box auto) che, in stretta connessione con le attività al contorno e con i flussi pedonali di attraversamento, ha una vocazione più strettamente commerciale; il secondo, delimitato dal volume trasversale e posto in corrispondenza del parcheggio a rotazione, individua uno spazio più raccolto, caratterizzato dalla presenza di una macchia di verde stagionale (forti siepi, agrumi ed alberi da frutta), dove può confluire un percorso di collegamento con l’adiacente struttura scolastica. In sostanza, si ritiene che questo luogo possa utilmente e significativamente integrarsi sia sul piano funzionale che su quello della più generale qualità urbana con le attività didattiche e del tempo libero degli studenti e degli altri fruitori, sinora “confinati” in spazi rigidamente recintati e “separati” dalla vita della città. La piazza si caratterizza anche per la presenza di un lungo porticato su via Virgilio che ridisegna il confine della vecchia struttura mercatale, recuperandone il segno urbano in chiave di trasparenza e di continuità pedonale. Tale struttura, leggera nella forma e nei materiali, funge da filtro di ingresso alla piazza e connette i piani interrati del parcheggio pertinenziale agevolando, peraltro, la fruizione anche invernale della piazza e delle attività in essa presenti. La superficie coperta dell’area ad uso commerciale e servizi è pari a 3.100 mq, mentre la cubatura complessiva fuori terra è pari a 11.700 mc, inferiore a quella preeesistente pari a 11.742 mc. Il progetto prevede, inoltre, due parcheggi interrati distinti disposti al margine dell’esistente condotta fognaria la cui presenza in sito costituisce elemento di vincolo per la progettazione. Il primo parcheggio a sud del condotto fognario, con ingresso dalla rampa su Via Virgilio, è destinato ad autorimessa per complessivi 197 box auto ; è articolato su due livelli di altezza utile pari a 2,50 m netti. Il primo livello interrato, a quota – 3.00 m., ha una superficie di 3.174 mq., per 100 box; il secondo livello, a quota – 6.00 m., ha una superficie di mq. 3.285 e conterrà 97 box auto. Ogni piano compartimentato è servito da tre scale protette, servizi ed elevatore. Il parcheggio è servito da un sistema di rampe a doppio senso di marcia, non inferiore a 4.50 m, con una pendenza tra il 15% ed il 20%, adeguatamente predisposte in ingresso ed in uscita ai piani per smistare la viabilità verticale da quella orizzontale. Le corsie di distribuzione interna sono di larghezza variabile tra 5,5 m e 6,00 m. Il secondo parcheggio a nord della condotta fognaria è anch’esso articolato su due livelli, alle medesime quote del primo, ed occupa una superficie di 1.416 mq al primo piano e 1.447 mq al secondo. Questo parcheggio contiene complessivamente 89 stalli (42 al primo livello e 47 al secondo) per il parcheggio a rotazione a servizio delle attività della piazza. Anche in questo caso, ogni piano è compartimentato e servito da due scale ed un elevatore. Una rampa a doppio senso di marcia (4.50 m di larghezza e pendenza pari al 19%) con innesto anch’essa su via Virgilio assicura il disimpegno ai piani. Le corsie di distribuzione interna sono di larghezza variabile tra 4,65 m e 5,50 m. Dal punto di vista strutturale, in questa fase preliminare, è stata prevista una struttura intelaiata in c.a. (galleria commerciale e parcheggi) Invece, il porticato interno ed il sistema d’ingresso è costituito da pilastri circolari in acciaio con copertura in vetro strutturale o teli metallici alleggeriti e semi trasparenti. Le murature di chiusura saranno miste, prevalentemente, in mattoni a vista, pietra naturale e pannellature vetrate. La pavimentazione della corte centrale sarà in pietra su un disegno regolare nel quale si inseriscono aree a giardino, con alberi e opere d’arte. Per ogni altra definizione si rinvia alle tavole di progetto ed alla “Relazione Tecnica”. Ovviamente in sede di progettazione definitiva ed esecutiva l’intervento sarà approfondito in tutti i suoi aspetti, anche in relazione alle osservazioni che l’Amministrazione Comunale intenderà fornire.

S.A.A.B. PROGETTI - Studio Architetti Associati Bocchino, Carlo De Angelis — PROJECT FINANCING - Castellammare di Stabia (NA) 2004 2005

NUOVO MERCATO– Nuovo Mercato Ortofrutticolo Il nuovo mercato è stato progettato in relazione alle esigenze proprie della distribuzione dei prodotti ortofrutticoli dai concessionari ai dettaglianti, tenendo conto delle necessità di deposito, selezione, distribuzione e vendita dei prodotti, oltre alle funzioni di servizio, in modo da creare un moderno ed efficiente servizio alla città. La localizzazione, prescelta dall’Amministrazione Comunale nell’ambito del proprio Prg, di vicinanza con la stazione dell’autostrada A3 Napoli-Salerno e con la stazione della metropolitana regionale (linea SFSM), in posizione periferica rispetto al centro urbano, consente di superare l’attuale situazione di congestione in favore di un sistema, sia per l’approvvigionamento che per lo smistamento, ottimale. Particolare attenzione è stata pertanto curata per i collegamenti con i grandi nodi di viabilità in modo da non interferire in maniera negativa sul normale transito veicolare. Per questo è stato previsto all’esterno del mercato un piazzale di accumulo dei mezzi in attesa dell’apertura, in modo che lo stazionamento non costituisca problema per la circolazione fuori dal mercato. L’area destinata dal Prg (zona F6 – attrezzature annonarie) attualmente non è edificata e non vi si svolgono attività agricole. Il nuovo edificio, a pianta regolare di forma rettangolare ( m. 118,66×35,32 ) e orientato sull’asse principale NE-SO, è ubicato a margine della via Ponte della Persica dalla quale è separato da un diaframma di verde a protezione e mitigazione dell’impatto ambientale. La viabilità interna è costituita da un anello di distribuzione intorno all’edifico del mercato e consente l’accesso dei concessionari ai propri box direttamente e senza intralcio. Per gli acquirenti, due ampi varchi centrali pedonali, dotati di due aree di parcheggio sui fronti lunghi, per 90 posti auto, consentono l’accesso direttamente all’asse centrale di commercializzazione del mercato. Sui fronti corti del lotto sono stati indivuati 36 stalli per la sosta dei mezzi pesanti destinati al carico e scarico merci oltre agli spazi di manovra. La movimentazione separata delle merci (di acquisizione e di vendita-trasferimento) garantirà la migliore funzionalità delle operazioni mercatali, che potrà così avvenire senza intralci nello svolgimento delle due funzioni e nell’ambito di efficienza organizzativa. Al fine del miglioramento dell’impatto ambientale generale e per conseguire un soddisfacente comfort dell’insieme, anche a vantaggio dell’edilizia residenziale limitrofa, è stata rivolta particolare cura nella individuazione di cortine alberate e diaframmi verdi sui confini, lungo i parcheggi e a margine della viabilità . Le principali attività che si svolgeranno all’interno del centro ortofrutticolo sono state individute sulla base delle norme regolamentari vigenti per il Comune di Castellammare di Stabia e contenute nel……. Sul piano funzionale, la struttura ( articolata su due piani) è divisa in quattro macro-aree separate tra loro da due ampi percorsi di attraversamento: quello longitudinale, rappresentato dalla galleria commerciale (larga circa 10,50 metri) e quello trasversale di ingresso pedonale al mercato per gli acquirenti (largo circa 8,00 metri) che consente anche l’accesso e la movimentazione dei carrelli di trasporto delle merci. Ciascuna delle macro-aree è composta da una doppia serie di box (otto sui lati dove è ubicato l’ufficio pesa e nove sui lati opposti), per un numero complessivo di 34 (corrispondenti all’attuale numero ufficiale dei concessionari), destinati ad ospitare le attività commerciali. Più in particolare, ogni stand commerciale, quale unità minima, si sviluppa su due livelli con una superficie complessiva pari a 104,86 mq , di cui 44,08 per la commercializzazione, mq. 15,03 per la movimentazione merci, 7,12 mq. per frigo e mq. 38,63 per l’area amministrativa (quest’ultima al livello superiore). Il livello inferiore, posto a quota + 1,00 rispetto al piano di campagna, è formato da: la parte destinata allo scarico/carico delle merci, posta sui lati lunghi dell’insediamento, a fronte delle piazzole servite dalla viabilità interna; una parte centrale di servizio alla commercializzazione comprendente spazi per la pesa e controllo, facchinaggio, deposito e frigo generale, servizi, dalla quale si accede alle scale per il livello superiore. Complessivamente, il piano terra si sviluppa per una superficie lorda di mq. 4.221,75 Sul livello superiore, posto a quota + 5,00 m., sono ubicati gli uffici amministrativi di ciascuna unità e i servizi comuni costituiti da : Ristorante mq. 149,26 Direzione mq. 113,37 Servizi igienici mq. 27,44 Polizia mq. 54,62 Infermeria mq. 23,55 Tabacchi mq. 12,89 Bar mq. 17,75 Addetti pulizia mq. 18,69 Alloggio custodi mq. 54,62 La superficie totale lorda del piano superiore è pari a mq. 3.287,99 La superficie totale complessiva lorda (p.t. + 1° p.) è pari a mq. 7.509,74. La superficie coperta è di mq. 4.221,75, per un rapp. di copertura pari a 0,183, inferiore a quello di PRG. Determinante in fase di progettazione definitiva ed esecutiva sarà il fattore del microclima degli ambienti di vendita, deposito e stoccaggio della merce, proprio in quanto il prodotto stesso è un prodotto deperibile e necessita di condizioni climatiche adeguate al suo corretto mantenimento. Le tecnologie previste (cfr. Relazione tecnica) tengono conto delle condizioni necessarie al mantenimento dei prodotti. Dal punto di vista strutturale, è previsto uno schema regolare di telai in cemento armato, ordito su un doppio ordine di simmetria rispetto ai due assi regolatori dell’impianto planimetrico. La copertura della galleria centrale, a volta leggermente ribassata, è costituita da travi reticolari in acciaio sulle quali è ordito un manto lamierato zincato colorato, provvisto di ampie asole trasparenti. L’altezza massima di detta copertura, misurata al colmo dell’estradosso, è di m. 10,38. Le restanti coperture ( terrazzi a livello del piano uffici e copertura) , poste a +m. 5,00 e + m.8,00 rispetto al piano di campagna, sono piane, del tipo a terrazzo, adeguatamente isolate e protette. I due livelli strutturali sono collegati da quattro scale ubicate lungo la galleria centrale, in posizione baricentrica rispetto al nodo-incrocio dei percorsi al piano terra, e da passerelle in acciaio che determinano un sistema di affaccio e di collegamento funzionale. I diaframmi dei box sono costituiti da tamponature del tipo prefabbricato, termoisolanti, rivestite all’esterno da intronaco colorato. Le pavimentazioni del piano terra, a livello galleria sono in resina colorata del tipo industriale su massetto di sottofondo in cemento, adeguatamente strutturato. Particolare attenzione, infine, è stata data al sistema di raccolta dei rifiuti organici vegetali ed al sistema di pulizia, in modo da limitare al massimo la quantità di rifiuti umidi e da semplificare ogni operazione di lavaggio sia dei box che delle parti comuni, alla conclusione delle operazioni mercatali.

S.A.A.B. PROGETTI - Studio Architetti Associati Bocchino, Carlo De Angelis — PROJECT FINANCING - Castellammare di Stabia (NA) 2004 2005

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Fisca l'alberu - Stefano Daddi, Paolo Ciampolini

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Nel recinto cresceva un ulivo dalle foglie sottili, rigoglioso, fiorente: come una colonna era grosso. Intorno ad esso feci il mio talamo, finché lo finii con pietre connesse, e coprii d’un buon tetto la stanza, vi apposi una porta ben salda, fittamente connessa. Odissea, libro XXIII vv. 190-194 Un nido, un rifugio, o più semplicemente un elegante abbraccio della natura, costruito con materiali di riuso interamente riciclabili e biodegradabili: ciò che viene dalla natura alla natura ritorna.

Stefano Daddi, Paolo Ciampolini — Fisca l'alberu

Un bosco di canne, una forma essenziale modellata dall’uomo di oggi, che, apprese le tecniche tradizionali, crea un fitto intreccio, una trama di racconti e di storie di un territorio e della sua gente.

Stefano Daddi, Paolo Ciampolini — Fisca l'alberu

Un luogo per la contemplazione del parco nel periodo estivo, uno sguardo attraverso le fessure che il paramento in canne genera.

Stefano Daddi, Paolo Ciampolini — Fisca l'alberu

Un’architettura contemporanea, sostenibile, fruibile, autocostruita, rigenerabile e ripetibile, a servizio dell’uomo e del paesaggio in cui si colloca.

Stefano Daddi, Paolo Ciampolini — Fisca l'alberu

A definire l’immagine complessiva del progetto è un sottile nastro spiraliforme, che corre attorno al tronco dell’ulivo. Un tappeto di canne comuni che sembra srotolarsi progressivamente, allude alla ricerca della verità, al cammino verso il cuore del progetto e dello spazio che rappresenta. Uno spazio che per il suo movimento circolare sembra celare qualcosa, suscita meraviglia, stupore, curiosità. La metafora, il raggiungimento del cuore del rifugio, è stata intesa come il percorso compiuto da chi si interroga sulla ricerca di forme alternative alla ricettività turistica convenzionale, che non prescinde da una attenzione alle componenti materiche e paesaggistiche.

Stefano Daddi, Paolo Ciampolini — Fisca l'alberu

Il rifugio per un utilizzo singolo. Un villaggio per un utilizzo plurale. Uomini e donne che scelgono di condividere un’esperienza, unendo o sottraendo le cellule abitative. Pareti mobili che si adattano alle necessità, che crescono o si ritraggono. Diaframmi organici che respirano. Lo spazio è essenziale, intimo e protetto. Tra le fessure della membrana è possibile osservare l’esterno, essere catturati dai particolari, dalle luce, dal vento, dalle pietre circostanti. L’esterno che entra all’interno, con discrezione. L’interno che ritorna all’ambiente esterno, una volta esaurita la funzione. Ramaglie, potature, canne comuni, giunchi sono presi in prestito al territorio. Materia che si recupera. Materia che si rigenera. Spazi che si costruiscono. Uomini e donne invitati ad un contatto diretto con la natura, al ritorno ad uno stadio primigenio, in cui il rifugio è coscienza di sé e protezione dal mondo. Pensare alla propria sopravvivenza, alla propria sussistenza, ritornare a costruire con le proprie un mondo, una dimensione, un rifugio. Facile da costruire, facile da replicare. Ogni volta sempre diverso, ogni volta sempre personale. Creare un ricovero. Nidificare i Paduli.

ÎLE(S) - Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo

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“Un complesso di immagini e un sentimento che le anima”

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Così il filosofo napoletano Benedetto Croce definiva il concetto di “arte”, distinguendolo dalle altre produzioni umane appunto per quel “sentimento” capace di “animare” una sequenza di immagini, che è allo stesso tempo forza generatrice e messaggio, capace di arrivare fino all’anima dell’osservatore.

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Quello che il progetto espositivo propone non è altro che una serie di immagini da legare e rendere leggibili attraverso la “mise en scéne”: esistono diverse Corsiche, quella fisica e reale, quella culturale, quella dell’immaginario di ciascun visitatore e quella di ciascun abitante, quella passata, presente, futura. Ognuna percepita attraverso i filtri culturali e i pregiudizi di chi la osserva. Esistono altre isole, ognuna con le sue caratteristiche, così diverse e così simili tra loro. Esistono gli uomini, anch’essi isole, che si differenziano dalla prime per la capacità di spostarsi ad una velocità maggiore, di costruire connessioni e significati.

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

La condizione di insularità a livello globale è presentata attraverso le mille sfaccettature dell’identità corsa, simboleggiata da un’isolotto composto da un insieme di specchi, ciascuno orientato secondo una diversa angolazione, simulacro delle mille identità, reali o immaginarie, che in ogni caso non possono essere abbracciate attraverso un unico sguardo, un unico punto di vista. Ciascuno specchio è emblema di un aspetto, fisico, sociale, culturale e rimanda ad altre visioni che cambiano continuamente, rende fuggevole l’interpretazione, introduce al dubbio su quello che è reale e quello che è immaginario. Ogni punto di vista diventa il centro del mondo dell’osservatore.

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Il percorso espositivo è pensato come una “sequenza filmica”, come spazio narrativo attraverso cui accompagnare il visitatore alla comprensione e alla riflessione sui contenuti, alla pluralità di punti di vista attraverso cui si può analizzare il concetto di isola in modo da introdurre quanti più spunti di riflessione possibili al fine di poter “leggere” la realtà insulare: un sistema olistico nutrito da infinite realtà interconnesse.

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Le opere sono presentate cercando di ricreare un contesto non didascalico o decorativo, quanto piuttosto percettivo/emotivo, attraverso l’illuminazione, i suoni e i colori delle sale per facilitare la comprensione dei loro significanti o, dove occorre, per creare una nuova significazione attraverso cui proporre sguardi insoliti su tematiche apparentemente banali.

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Uno spazio sospeso tra immagini reali e fantastiche, capace di suggerire nuove visioni all’osservatore, lontane dai luoghi comuni e dalle semplificazioni ricorrenti.

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Uno spazio molteplice in cui i livelli di lettura e le suggestioni sappiano intrecciarsi ed alimentare pensieri plurali capaci di mettere in discussione l’”unico punto di vista”.

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Studio Officina82, lara sappa, Barbara Arciuolo — ÎLE(S)

Worldwide Porjects - Fabrizio Fraboni Baroni

i 5 sensi - Paola Fiamin, Carla D'Andrea, Federica Facchini, Eleonora Marchetti

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Concorso di idee per la realizzazione di una struttura aperta al pubblico, con soluzioni innovative relativamente alla partecipazione ad attività svolte da persone con disabilitàRoma

Paola Fiamin, Carla D'Andrea, Federica Facchini, Eleonora Marchetti — i 5 sensi

Paola Fiamin, Carla D'Andrea, Federica Facchini, Eleonora Marchetti — i 5 sensi

Paola Fiamin, Carla D'Andrea, Federica Facchini, Eleonora Marchetti — i 5 sensi

UN MARCHIO PER LA BELLEZZA - Paola Fiamin

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FONDAZIONE PARCHI MONUMENTALI BARDINI E PEYRON Intervento: “UN MARCHIO PER LA BELLEZZA” CONCORSO INTERNAZIONALE LOGO DI VILLA BARDINI

Paola Fiamin — UN MARCHIO PER LA BELLEZZA


Pont'è Pigneto - Paola Fiamin, Federico Federici, Federica Facchini

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- avviare una riflessione sul tema del ponte, che dovrebbe assumere un ruolo di centralità per la zona diventando un elemento simbolo del quartiere : ponte come unione degli opposti, Pigneto come ponte tra centro e periferia, tra autoctoni e nuovi migranti, tra vecchie e nuove generazioni;

Paola Fiamin, Federico Federici, Federica Facchini — Pont'è Pigneto

- acquisire proposte progettuali e concettuali che elaborino una nuova immagine di ponte pedonale e ciclabile : sviluppando la naturale vocazione del luogo, già oggi utilizzato per la sosta oltre che per il solo transito, giungere alla definizione di un elemento significativo di aggregazione che tenga conto delle diverse categorie di utenti presenti nel quartiere nonché dei vari utilizzi nelle diverse ore del giorno;

Paola Fiamin, Federico Federici, Federica Facchini — Pont'è Pigneto

- pensare la proposta in termini di sostenibilità, non solo in termini di costruibilità, ma anche e soprattutto nel suo grado di relazione tra situazione attuale e possibili scenari futuri determinati dalla copertura del vallo ferroviario;

Paola Fiamin, Federico Federici, Federica Facchini — Pont'è Pigneto

- immaginare un sistema di illuminazione che non sia solo funzione ma dia corpo ad una precisa “forma”, simbolo del quartiere e riferimento nella città;

Paola Fiamin, Federico Federici, Federica Facchini — Pont'è Pigneto

- promuovere nuove tecnologie e materiali innovativi per presentare al Municipio progetti che sappiano sostenersi energeticamente e pubblicizzino un’integrazione totale tra impianto ed architettura.

Paola Fiamin, Federico Federici, Federica Facchini — Pont'è Pigneto

WT SmartCityAward – International Urban & Architecture Competition - Studio Galantini, zurita architects

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The aftermath of Superstorm Sandy has spurred us to recognize that it is no longer enough to design our cities with the goal of achieving SUSTAINABILITY but rather that we need to reach beyond to design cities that achieve RESILIENCY to the effects of global climate change and rising sea levels. Red Hook, Brooklyn in New York City was an area devastated by flooding from the storm. The RAPID RESPONSE ARCHITECTURE (RRA) project looks at this low lying waterfront neighborhood. Relying on innovative pro-environment initiatives, emerging urban social habits and the urgency to reutilize the waste that results from global trade, RRA proposes a design whereby these phenomena converge to create public interventions that address present global concerns and confront them at the local level. Red Hook is poorly served by mass transportation with no subway service. Recognizing the youth demographics of the neighborhood and popular bicycle use, the RRA proposes a planned network of interconnected dedicated bicycle pathways. The neighborhood pathways are identified as having three distinct characters: - Urban Core (Red) – pathways on central streets within the core of the neighborhood and on those streets that are outlets to other areas of Brooklyn. - Green Belt (Green) – pathway that connects the parks and green spaces of the neighborhood. - Waterfront Perimeter (Blue) – pathway that follows the waterfront perimeter of the neighborhood.

Studio Galantini, zurita architects —  WT SmartCityAward – International Urban & Architecture Competition

Container as a lock to prevent flood waters from penetrating deep into the community and to allow for safe corridors in the event of needed evacuation.

Each pathway is designed to have its own character reflecting its use, each designed with a unique profile and architectural identity. The most visible architectural element of the plan will be the bicycle garages used for temporary and long term storage. Along the pathways other amenities would also be present to encourage their use, including sale & repair shop, cafe kiosks, interpretative centers, newsstands, flower stands, etc. The neighborhood is still an active shipping port with the presence of linked and stacked shipping containers. Due to the trade imbalance with Asia, we know that of every 100 containers that crossed the Pacific Ocean from Asia to North America, 60 came back empty. As a result, we believe that the shipping container is an appropriate element to reuse in this neighborhood and that it can be adapted as a bicycle garage or with other public functions. Powerful in its iconic simplicity, the container is an ideal element – appropriate for its functional and poetic qualities.

Studio Galantini, zurita architects —  WT SmartCityAward – International Urban & Architecture Competition

Network of interconnected dedicated bicycle pathways

The flooding of the neighborhood however suggest that in the event of a future storm surge these street additions might serve another important function: as locks to prevent flood waters from penetrating deep into the community and to allow for safe corridors in the event of needed evacuation. In this way, its reuse is a forward-looking strategy to adapt this iconic element of the neighborhood’s heritage of shipping to help it survive into the future. The direct benefits are two-fold: an improved street environment for day-to-day life in the neighborhood; and during storms, the prevention of the loss of lives and the reduction of damage to infrastructure and property

Studio Galantini, zurita architects —  WT SmartCityAward – International Urban & Architecture Competition

Studio Galantini, zurita architects —  WT SmartCityAward – International Urban & Architecture Competition

The container is an ideal element - appropriate for its functional and poetic qualities

Piazza Duilio - AREA - WORKSHOP

Blanc Bleu - Forest Architects

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Place, substance and human. Building is made of these. The place determines the form and the substance gives the expression, one creates a new space usable citing dug a lump. Building resulting from a triangle land was to resemble the shape of the land. Not rises suddenly from the ground, rather than bulge was to express the form of wraps. The chunks are placed seemed to surround three sides of the triangle have left to a triangle courtyard area in the center.

Forest Architects — Blanc Bleu

You can feel the penetrated space transformed by the rise climb the stairs, passing the triangular space connected with the cafeteria of the ground floor. Four living units arranged in a right and left on the each floor were composed of the respective independent spaces by five frames for each layer which is intended to have a different view.

Forest Architects — Blanc Bleu

The building finished by stucco of pure white shows the natural color of the sea. The color of the rough and calm sea is like a chameleon changes. The white lump watching silently embraces such a change all this.

Forest Architects — Blanc Bleu

Forest Architects — Blanc Bleu

Forest Architects — Blanc Bleu

Forest Architects — Blanc Bleu

Forest Architects — Blanc Bleu

Forest Architects — Blanc Bleu

ground floor plan

Forest Architects — Blanc Bleu

first floor plan

Forest Architects — Blanc Bleu

second floor plan

Forest Architects — Blanc Bleu

Forest Architects — Blanc Bleu

Forest Architects — Blanc Bleu

Forest Architects — Blanc Bleu

Global service di manutenzione del verde pubblico e cura del decoro urbano. - Studio Galantini, Roberto Cinelli, Cooperativa Terra Uomini e Ambiente

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Progetto vincitore del bando di gara per la manutenzione del verde pubblico e cura del decoro urbano; nello specifico per la realizzazione di opere a verde urbano migliorative di quelle esistenti nelle piazze cittadine del comune di Pisa: Piazza Martiri della Libertà, Piazza D’Ancona, Piazza Mazzini, Piazza Dante, Piazza della Stazione.

Studio Galantini, Roberto Cinelli, Cooperativa Terra Uomini e Ambiente — Global service di manutenzione del verde pubblico e cura del decoro urbano.

Piazza Mazzini, Pisa

Studio Galantini, Roberto Cinelli, Cooperativa Terra Uomini e Ambiente — Global service di manutenzione del verde pubblico e cura del decoro urbano.

Piazza Mazzini, Pisa

Studio Galantini, Roberto Cinelli, Cooperativa Terra Uomini e Ambiente — Global service di manutenzione del verde pubblico e cura del decoro urbano.

Piazza Dante Alighieri, Pisa

Studio Galantini, Roberto Cinelli, Cooperativa Terra Uomini e Ambiente — Global service di manutenzione del verde pubblico e cura del decoro urbano.

Piazza della Stazione, Pisa

Studio Galantini, Roberto Cinelli, Cooperativa Terra Uomini e Ambiente — Global service di manutenzione del verde pubblico e cura del decoro urbano.

Piazza Martiri della Libertà, Pisa

Studio Galantini, Roberto Cinelli, Cooperativa Terra Uomini e Ambiente — Global service di manutenzione del verde pubblico e cura del decoro urbano.

Piazza d'Ancona, Pisa

Studio Galantini, Roberto Cinelli, Cooperativa Terra Uomini e Ambiente — Global service di manutenzione del verde pubblico e cura del decoro urbano.

Piazza Mazzini, Pisa

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