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PARKING IN MOENA - FG architetti Faraguna_Girotto

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Renovatio “… i raggi del sole e della luna tanto erano preziosi, avevano mutato le fatine in sette superbe reginette che così scintillanti, rotolavano giù per il dolce pendìo come le perle di una collana sgranata…” (Da le “pope” del Latemar, “Fiabe e leggende delle Dolomiti” di Pina Ballario)

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L’approccio al tema progettuale è stato determinato dalle sensazione raccolte nel luogo e dai ricordi di vacanze passate, della lettura delle fiabe di fate e di montagne stregate, di strade segnate sulle valli tra alberi e staccionate di legno, dove lo sguardo si perde nell’aria limpida e rarefatta dal profumo di miele… Il ricordo di una stalla sul pendio di una valle, del tetto di legno bagnato, dell’erba che segna il sentiero tortuoso, dell’acqua che scorre sulle pietre bianche e grigie tutto questo ha offerto l’opportunità di disegnare un edificio appoggiato all’ansa disegnata dalla strada lungo il letto di un torrente verso la valle e oltre lo sguardo delle nostre anime… Il “nuovo Centro Storico” Forse é solamente un “occasione” di ri – utilizzare un territorio già antropizzato, pensano che i bordi non siano più punti di sbarco, luoghi di aspettativa d’ingresso al Centro Storico, ma che siano punti di sosta, Piazze dove sono già in Città e da dove posso vedere il paesaggio da un “ nuovo crinale” con un nuovo “punto di vista”: la nuova autorimessa NONè un silos dove ricoverare le automobili e scappare verso Moena, ma è una nuova Piazza dove poter prendere il fresco d’estate e distendersi sulla neve d’inverno, Dove sia già a Moena sulla riva del “Avisio”.

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Descrizione del progetto Il progetto generale prevede di sviluppare i tre “sotto – temi” indicati nel bando in omogeneità con la scelta intrapresa: L’edificio del parcheggio: Come già sopra descritto il progetto offre un edificio appoggiato – non mimetico – ma inserito nell’ ambiente naturale, ispirato alle costruzioni tipiche del luogo, con materiali tipici e con un aspetto che interpreti e metabolizzi questi attraverso un architettura semplice ma non semplicistica atta rappresentare un edificio simbolo di un intervento in armonia con il ri – utilizzo dello spazio urbano a “misura d’uomo” obbiettivo del progetto “Moena 2010 -2025” ; L’edificio prevede tre piani di parcamento per un totale di 230 posti con collegamenti verticali puntuali che sbarcano su un grande livello aperto sul torrente “Avisio” quale piazza coperta; L’ultimo livello del parcheggio è uno spazio aperto – coperto (il tema della copertura e sviluppato attraverso l’utilizzo di un tetto a falda con struttura e legno rivestito con una lamiera chiara), utilizzabile anche per manifestazioni ed eventi; L’ ingresso al parcheggio è posto in corrispondenza della rotatoria prevista all’incrocio tra la strada Cernadoi e il ponte previsto verso la località Ischia, attraverso una corsia sospesa appoggiata al fianco della montagna che s’i La percorribilità dell’edificio è lineare con la corsia centrale a servire gli stalli su entrambi i lati e lo smistamento verticale avviene attraverso due rampe poste sulle estremità della figura geometrica in modo di ottenere un rettangolo allungato e snello accostato all’ansa formata dalla strada Cernadoi: I livelli sono pensati come piani liberi sovrapposti con una struttura in c.a. e appoggi puntuali in ferro (HeB), il volume è rivestito con una struttura di legno, determinata da una proporzione geometrica, a formare un alternanza di travi incrociate e parallele ispirate al disegno dei fienili; Il percorso di collegamento tra il parcheggio e la città: il livello – piazza di sbarco dei collegamenti verticali a servire i livelli di parcamento offre l’innesto ad un percorso realizzato con una passerella i legno “biforcuta” appoggiata con una struttura in acciaio court – ten sul terreno, a collegare i varchi pedonali verso il Centro Storico, indicati negli elaborati del progetto “Moena 2010-2025”; Il sistema è pensato eventualmente smontabile in modo di non essere troppo invasivo sull’ ambiente naturale: la passerella è pedonale e ciclabile e non presenta barriere architettoniche. Il ponte di collegamento con la località“Ischia”: Il ponte di collegamento tra il parcheggio e la parte alta dei Moena (località Ischia) è posizionato sull’innesto della rotatoria indicata nel progetto “Moena 2010-2025” e quindi i diretto collegamento con la “bretella” di accesso che s’innesta sul volume del parcheggio stesso; Il ponte è pensato come una semplice passerelle veicolare in c.a. con i parapetti rivestiti con la stessa struttura il legno chiaro con cui è rivestito il parcheggio in completa omogeneità visiva. Per quanto riguarda il tunnel e lo sbarco di questo è stato mantenuto il medesimo tracciato del progetto fornito in quanto ritenuto funzionale e in armonia con nostra idea progettuale. 3 elementi (ponte, parcheggio, percorso) e 3 materiali (legno, cemento, acciaio) a formare la “nostra” idea di progetto per una “Moena possibile”.

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Ristrutturazione fabbricato - STUDIO TECNICO D'AMATO

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Il fabbricato è stato ristrutturato recuperando la copertura a terrazzo, e realizzando una nuova “pelle” costituita da lamelle in acciaio zincato che vanno a realizzare una parete ventilata.

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Renderizzazione in notturna del progetto.

SERVICE STATION - PWFERRETTO

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The service station is not a destination but a building that you encounter and visit by necessity. Traditionally they are pragmatic buildings you seldom remember. Our design creates a building and experience that you remember.

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The key concept of the project is to engage and fuse the landscape into the building to create a single homogeneous experience. Rather than create a building you wish to leave quickly, the design creates a place where you want to stay, where motorist can relax and children enjoy the environment. A place that ultimately allows motorists to take their mind off the stresses of driving.

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Concept Sketch

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Cuchi villa - Greenidea Architecture

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Vietnamese architectural firm Green Idea Architecture studio has completed the Cu Chi Villa. Completed in 2013, this contemporary villa is located in Cu Chi Town, Ho Chi Minh city, Vietnam. Architects: Green Idea Architecture Project: Cu Chi Villa Location: Cu Chi Town, Ho Chi Minh city, Vietnam Team: Vo Thanh Cong, Lu Minh Khang Project Area: 2.000sqm Completed: 2013 Software used: Sketchup, 3Dmax, Photoshop https://www.facebook.com/GreenideaArchitecture

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BRAND OUTLET - PWFERRETTO

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Concept and Brand Identity study for the remodelling of an existing mall into a Luxury Brand outlet in Bundang Seoul.

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BUSAN OPERA HOUSE 2 - PWFERRETTO

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The ambition of the project is to create an Opera House that belongs to Busan. Going to the Opera is an urban event that is intrinsically connected to the city; where the Opera becomes both a landmark and a destination creating a cultural experience for all to enjoy.

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This project focuses on creating a complex that is rooted in the city and refrains from becoming a mere object building. The 19th Century Opera house was conceived as an urban artifact seamlessly knitted into the fabric of the city. During the course of the 20th Century there was a shift towards notion of an “Icon” building, vis-à-vis Sydney. This project proposes to mediate between these two notions creating a series of performance spaces that are clustered together in a cultural complex, creating a new urban paradigm.

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The ambition of the project is to create an Opera House that belongs to Busan. Going to the Opera is an urban event that is intrinsically connected to the city; where the Opera becomes both a landmark and a destination creating a cultural experience for all to enjoy.

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Ingredients of the Project

This project focuses on creating a complex that is rooted in the city and refrains from becoming a mere object building. The 19th Century Opera house was conceived as an urban artifact seamlessly knitted into the fabric of the city. During the course of the 20th Century there was a shift towards notion of an “Icon” building, vis-à-vis Sydney. This project proposes to mediate between these two notions creating a series of performance spaces that are clustered together in a cultural complex, creating a new urban paradigm.

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Front Elevation

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Concept Diagram

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Presentation Model

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View of the Open Courtyard

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Urban Context

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View towards the bay

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Gallery Interior

OUT OF BALANCE - PWFERRETTO

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REALITY AND PROPAGANDA

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Panel 1, South Korea

Information Overload vs. Information Manipulation in the Korean Peninsula North and South Korea represent the last vestiges of the cold war era; two diametrically opposed utopias each proclaiming to embody the “right” ideology, united by one fundamental reason d’être, the control and propagation of information.

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Panel 4, North Korea

This project seeks to investigate how this dichotomy is proliferated and kept alive through the use and manipulation of data. South Korea’s Free-Market economy has generated today’s most internet “connected” country in the world, a data overloaded society, where information is seen more as a commodity than a source of understanding. In contrast the North’s Self-reliance ideology suppresses and stage-manages information to a point where it is virtually impossible to know what is reality anymore.

In compiling these graphics we have been confronted with a fundamental paradox: how to interpret the South’s excess compared to the North’s lack of data? Our conclusion was to stick equal parameters, from Physical and Geographical to Military and Economic, we have assembled a narrative of Korea’s present unique circumstance.

South Korea

Few countries have experienced such rapid modernization as South Korea witnessed between 1953-2000. Today ROK, The Republic of Korea, is the 25th most populated country in the world and lies 15th in terms of GDP output. Extraordinarily 99% of its inhabitants belong to the same ethnic back ground, making it one of the most ethnically homogenous countries in the world, an interesting statistic considering that its economy is heavily dependent on exports. It posses the 6th largest active army in the world and is the country with the 2nd largest number of active soldiers per capita.

Geographically it is effectively an island being cut off from the continent by the DMZ, De-Militarized Zone – the most fortified border in the world, which divides the Korean peninsula into two. Demographically ROK also enters the record books, having in 2009 the world’s lowest birthrate, with predictions implying that its total population will decrease by 13% by 2050.

Korean traditional Confucianism culture has today fused with a new Technological culture with an estimated 90% of the population possessing mobile and smart phones. South Korea also has the fastest internet download speeds in the world and social media is an integral (fundamental) part of everyday life. Finally, there is education- the de-facto religion in Korea which suffers from both harsh competiveness and outstanding results.

Yet South Korea remains an enigma, a conundrum that statics can barely begging to unravel. The Samsung phenomena the rest of the world looks at it both in awe and trepidation is only the tip of the ice-berg, the reality lies somewhere between Psy’s “Gangnam Style” viral you-tube video and the traditional Hanook Korean house.

North Korea

The Democratic People’s Republic of Korea is one of the most isolated states in the world, lead by a totalitarian regime, the Korean’s Worker’s Party, who profess a strict adherence to the “Juche” self-reliance ideology. North Korea has the lowest Democracy Index of any country in the world, and is also one of the most militarized countries, having the 4th largest active duty army in the world, after China, US and India.

All information concerning North Korea is heavily filtered and controlled by the state, and aims to perpetuate the cult of the personality of Kim Il-Sung, hence any portrayal is here depicted subjected to interpretation. However most outside countries agree that North Korea has the worst Human Rights record of any nation. There are allegedly some 200,000 people detained in prison camps and it is reported that if a citizen listens to Korean Radio he may be subjected to the death penalty.

What is the meaning of facts and statistics that can’t be testified? Propaganda is the manipulation of information to influence the community by presenting only one side of the argument. North Korea represents the most jingoistic version of this manipulation in our contemporary culture and stands as a bench mark and reminder of the power of information.

CULTURAL RESORT - PWFERRETTO

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Neighbouring Circles

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We were approached by a private client to propose a new Master-Plan of a new cultural resort in the south of Korea, on a idyllic site close to the ocean. The Brief and programme are all orientated towards “family” tourism, where amenities and residences would be integrated into the natural topography. Our proposal focuses on respecting the natural landscape and working with the existing infrastructure the site already has.

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Concept Sketch

At the center of the Master-Plan is a “Hub”, a series of three circular buildings, which acts as a magnet connecting the various elements of the design, which include high and middle end residences. The Programmes of the Hub relate to Spa and wellbeing treatments together with a special pavilion dedicated to culinary ceremonies. The project is currently being developed to Schematic Design stage.

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View of the whole complex

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Inside the "Hub"

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View from the Residential Units

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Above the "Hub"

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Master-Pplan Sketch

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Presentation Model

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Study Model of the Residential Units

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Views from the site

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Local Cuisine

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The sea shore

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Local Tea Ceremony

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Spa Experience


JEJU RESIDENCE - PWFERRETTO

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Appear and Disappear

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Concept Design for an residential complex on Jeju Island, South Korea. The three Villas all have separate unobstructed views of the ocean and the horizon. A communal amenities building is located at the top end of the site. The design concept is to integrate the architecture into the land as to create a natural balance between nature and dwelling. The merging of building and land allows the residences to appear and disappear depending on where the viewer is placed.

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Each Residence is orientated towards a specific view

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Each Residence is orientated towards a specific view

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APPEAR > From the bottom of the site lloking back the Residences appear

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View 1

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View 2

H HOUSE - PWFERRETTO

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Court/Room

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Situated in a dense, low rise, residential neighbourhood in western Seoul, the client approached to create a new housing project (5 houses) for her family and close friends. The idea of community and communal living was central to her vision. The small site foot print, 15×8m, is governed by strict government regulations that restrict occupancy area to 60%. Rather than create a single approach, we devised two options, based on two different concepts: Courtyard and Stacked Rooms option. The project is due to start on site at the end of 2013.

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Stacked Rooms Option

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Courtyard Option

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Concept Sketch

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View from the site

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Empty Site

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Mass Studies

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Mass Proposal

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Stacked Rooms View

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Stacked Rooms Sketch

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Stacked Rooms Plan

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Courtyard Plan

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Vertical Garden Sketch

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Courtyard Plan

esterno urbano - ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti

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L’orditura della pavimentazione in legno e la grande panca enfatizzano le proporzioni dello spazio aperto. Il pergolato bianco e le essenze vegetali rivendicano l’appartenenza del luogo alla cultura mediterranea.

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Collane Paola C. Bijoux - Paola Cantoni

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Collana in cordoni,passamaneria e nastri. Paola C. Bijoux

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Collana di cordoni, passamanerie e nastri. Paola C. Bijoux

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Collana di cordoni, passamanerie e nastri. Paola C. Bijoux

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Collana di cordoni, passamanerie e nastri. Paola C. Bijoux

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Collana di cordoni, passamanerie e nastri. Paola C. Bijoux

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Collana di cordoni, passamanerie e nastri. Paola C. Bijoux

Parcheggio e ponte in località Longea, Moena (TN) - Mondaini Roscani Architetti Associati, sPOT - studio polenta tecco architetti associati, giovanni butterin, Emanuele Capecci, Andrea Dall'asta

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Il progetto per la costruzione del parcheggio multipiano e del ponte sul torrente in località Longea è necessario, al fine di collegare agevolmente parti diverse del centro abitato e per contenere il numero delle auto in circolazione. Il progetto proposto trae la sua prima fonte di ispirazione dalla volontà di ottenere un inserimento organico e piacevole nel contesto ambientale.

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E’ parte strategica della nostra proposta l’inserimento in copertura del parcheggio di un luogo aperto e pubblico, una nuova piazza panoramica, per sostare e dialogare in un piacevole rapporto con la natura circostante, inseguendo così la volontà di costruire affezione nei confronti del nuovo edificio da parte degli abitanti e degli ospiti della nota località turistica.

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Il dialogo tra i caratteri paesaggistici e quelli architettonico-stilistici è stato affidato alla configurazione della volumetria del parcheggio e alle scelte formali e materiche del suo rivestimento, nonché alla proposta architettonico-strutturale dell’impalcato del ponte. Il parcheggio adotta, al fine della sua massima integrazione con il paesaggio, una morfologia architettonica che riprende astrattamente l’andatura ondulata dell’orografia del terreno e per questo la sua volumetria si articola in altezza su gradoni che progressivamente degradano nelle due direzioni del fiume e del paese. Le pareti del parcheggio che si affacciano sul fiume reinterpretano così l’andatura fluida delle curve di livello. Questa doppia strategia formale e volumetrica ripresa direttamente dal carattere fisico della natura circostante consente di ridurre percettivamente l’impatto dell’edificio sul piacevole contesto vallivo.

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Il ponte è pensato come un arco teso che permette di superare l’invaso spaziale senza l’ausilio di appoggi intermedi che ridurrebbero la percezione della larghezza in sezione della valle. Il ponte propone una dissimmetria in prossimità dell’ingresso al tunnel con una sorta di mensola-puntone che elimina la necessità di ulteriori elementi di sostegno in contiguità del parcheggio. La rotatoria prevista in prossimità dell’albergo Belvedere è parte integrante della soluzione strutturale del ponte e contribuisce con il suo sistema portante a ridurre le dimensioni e l’impatto ambientale del ponte in particolare sulla piazza panoramica disegnata sulla copertura del parcheggio. L’intenzione è quella di ribaltare concettualmente e fisicamente la presenza della nuova infrastruttura in un’opportunità estetica che insegua oltre al corretto e piacevole inserimento ambientale anche quello di stimolare, nei confronti degli abitanti un processo di identificazione con l’intervento. Questo permetterebbe di far divenire iconico e per tanto familiare ed emozionante la presenza del ponte, rendendolo così un polo attrattivo oggetto di uso quotidiano.

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Il progetto introduce il concetto della ricostruzione artificiale di un paesaggio naturale in un luogo particolarmente significativo, un paesaggio montano e fluviale, sul quale il nuovo edificio si affaccia utilizzando come finiture i suoi materiali costitutivi, i colori naturali del luogo, dal legno alla pietra, dal verde al giallo al rosso delle varie stagioni che si alternano.

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Dal punto di vista urbanistico, l’edificio-parcheggio, diviene un luogo di connessione e smistamento di tutti i percorsi carrabili, ciclabili e pedonali che servono la città e le sue aree naturali. Dal parcheggio è facile immettersi nella strada che raggiunge il centro città e attraverso la nuova rotatoria prevista sull’ex SS 48 delle Dolomiti ed il ponte carrabile, di raggiungere via Ischia nella parte alta del paese. Dal parcheggio e in particolare dagli spazi terrazzati scoperti, si può arrivare in centro e alle sue piazze, attraverso un percorso pedonale che segue sul fondovalle il corso del fiume. Tutti i livelli del parcheggio sono connessi sia con la piazza panoramica posta in copertura dell’edificio sia con il percorso pedonale posto a valle, attraverso scale e ascensori ed un percorso accessibile.

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Il parcheggio contiene 303 posti auto, 15 posti auto per disabili, 42 posti moto motorini e 24 postazione per il bike sharing. La forma allungata del parcheggio rende particolarmente fluida la circolazione all’interno dell’edificio, dove ad ogni piano in un luogo particolarmente visibile e di facile accesso pedonale sono ubicate le postazioni per il bike sharing con ricarica elettrica delle biciclette. Da questi punti è facilmente accessibili anche attraverso l’uso di ascensori l’uscita verso i percorsi pedonali e ciclabili del nuovo sistema urbano.

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L’edificio del parcheggio è un volume allungato che costeggia la strada esistente carrabile e la sua forma a gradoni segue la pendenza della strada, realizzando una volumetria che si riduce progressivamente con la riduzione della pendenza stradale. La piazza più bassa è in quota con il percorso pedonale presente lungo l’ex strada statale, la sua forma, crea un invito che stimola gli utenti a proseguire il percorso attraversando gli spazi pubblici scoperti previsti dal progetto. L’idea architettonica è quella di rendere evidente, leggibile e di facile percorrenza la continuità tra gli spazi aperti e pubblici che dalle piazze della città conducono al parcheggio in una moltiplicazione di possibilità, più veloci e più lente, in ragione delle esigenze degli utenti e della possibilità loro offerta di percorrere più direttamente i percorsi pedonali lungo la via carrabile o i percorsi pedonali lungo il parco fluviale. Il rapporto tra l’orizzontalità del giardino di copertura del parcheggio e la progressiva inclinazione della strada carrabile permette di acquistare altezza in prossimità del nuovo ponte allungando così la dimensione del parcheggio bypassandolo, creando così un dialogo architettonico tra le due strutture in prossimità del costone roccioso esistente che diviene un fondale naturale del nuovo spazio pubblico. Da questo punto è possibile risalire attraverso una scala panoramica, alla quota della strada statale per ri-connettersi con il percorso pedonale che fronteggia l’albergo Belvedere. Questa scala, agganciata alla parete di roccia ha il compito di creare sinergie tra gli utenti ed il paesaggio naturale. Questa e le altre scale esterne verranno realizzate in acciaio corten decorato con intagli di forma organica per aumentarne l’appartenenza al contesto naturale e panoramico. Tra l’edificio del parcheggio e la retrostante parete verticale rocciosa è prevista un’ampia fessura orizzontale per tutti i piani dell’edificio che oltre a lasciare passare luce e a creare un sistema di areazione naturale, permette di evitare la tipica atmosfera “claustrofobica” dei parcheggi interrati. Dal bordo verde della piazza di copertura, tra esso e la parete rocciosa, è previsto la discesa verso il basso di piante ornamentali che realizzano all’interno del parcheggio una piacevole ambientazione naturale che riduce l’effetto artificiale dello spazio interno. Tutte le strategie spaziali e materiche sono state indirizzate a realizzare uno spazio luminoso, naturale e aperto verso il panorama.

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Tettoia Paroldo - Stefano Bernardo

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Progetto realizzato nel corso dell’atelier costruire nel costruito del secondo anno di architettura. Il progetto prevede la realizzazione di una tettoia nella piazza principale del paese e di realizzare una reception per un albergo diffuso.

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Spilla - Paola Cantoni

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Spilla realizzata con stoffe e nastri.

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Spilla realizzata con stoffe e nastri. Paola C. Bijoux www.paolacdesign.com

Paola C. Bijoux www.paolacdesign.com

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Spilla realizzata con stoffe e nastri. Paola C. Bijoux www.paolacdesign.com

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Spilla realizzata con stoffe e nastri. Paola C. Bijoux www.paolacdesign.com


Parcheggio in località Longea. Moena - Giulio Romano

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Il parcheggio di testata di Longea, il percorso pedonale che lo collega al centro di Moena ed il collegamento di Strada Cernadoi con via Ischia costituiscono, nel loro insieme, un vero e proprio nodo di interscambio che ha l’obbiettivo di favorire la pedonalizzazione del centro di Moena permettendo ai visitatori la massima facilità di spostamento e contribuendo a decongestionare il centro del paese dal traffico veicolare. Il parcheggio di testata di Longea si colloca in un’area immersa nella natura che, pur non essendo vincolata, è caratterizzata da un altissimo valore ambientale e paesaggistico. L’obbiettivo principale del presente progetto è quello di inserirsi in questo contesto paesaggistico-ambientale con il minor impatto possibile, garantendo al contempo la massima fruibilità e funzionalità dell’opera e razionalizzando il sistema della circolazione veicolare e pedonale nelle direzioni Moena centro – Soraga – via Ischia. La circolazione veicolare Il collegamento con via Ischia è garantito da un ponte che parte da Strada Cernadoi ed arriva al versante opposto della valle, da lì la strada si inserisce in un tunnel che passa al di sotto del piazzale della scuola di Polizia e fuoriesce in superficie nell’attuale parcheggio di via Ischia; in quel punto una rotatoria consente di distribuire il traffico in ogni direzione. Per razionalizzare la circolazione veicolare il progetto prevede, nel tratto soprastante il parcheggio, il restringimento dell’attuale Strada Cernadoi ad una carreggiata a senso unico di marcia in direzione Soraga; sul lato opposto è prevista una seconda carreggiata a senso unico di marcia in direzione Moena; le due carreggiate sono collegate fra loro nei due punti in cui la strada torna a doppio senso.

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La circolazione veicolare funziona come in una grande rotatoria su cui si innestano Strada Cernadoi direzione Moena e direzione Soraga, il ponte verso via Ischia, l’ingresso e l’uscita del parcheggio; in questo modo, provenendo da qualsiasi punto, sarà possibile prendere qualsiasi direzione.

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Il parcheggio Al fine di minimizzarne l’impatto sull’ambiente circostante, è stato deciso di inserire il corpo di fabbrica del parcheggio all’interno della concavità formata da Stada Cernadoi e di comprendere tale corpo di fabbrica all’interno della linea ideale che congiunge il punto iniziale ed il punto finale della curva fatta dalla strada. Il parcheggio da un lato è addossato all’attuale percorso di Strada Cernadoi, dal lato opposto è aperto verso il torrente Avisio. Il parcheggio è costituito da 5 piani: 3 piani uguali alle quote + 6,40 (piano S4), + 9,60 (piano S3), + 12,80 (piano S2), e due piani progressivamente terrazzati, il piano S1 a quota + 16,00 ed il piano T a quota + 19,20. Con questi terrazzamenti il parcheggio in ogni punto risulta completamente al di sotto della quota di Strada Cernadoi. La sistemazione superficiale è costituita in gran parte da un giardino pensile posto sopra il solaio di copertura del parcheggio; nella zona verso il ponte invece è previsto uno piazzale a quota + 22,40 da dove avviene l’ingresso – uscita pedonale alla quota di Strada Cernadoi e dove è localizzata la postazione di bike-sharing. Alla base della facciata verso valle è previsto un rimodellamento del terreno con formazione di una scarpata che parte dalla quota di calpestio del piano S4 e arriva alla quota del torrente, tale scarpata apparirà come la continuazione della scarpata naturale esistente. Dal piano S4 posto a quota + 6,40 parte il percorso pedonale che discende la scarpata fino a quota 0,00, costeggia il torrente Avisio e arriva fino al centro di Moena. L’ingresso veicolare del parcheggio avviene dal piano T a quota + 19,20, l’uscita avviene al piano S1 a quota + 16,00. Come sulla rotatoria soprastante, anche all’interno del parcheggio il percorso veicolare si svolge a senso unico di marcia ed in maniera circolare. Le macchine che entrano al piano T, possono parcheggiare o prendere la rampa che le porta al piano S1. Dal punto di arrivo della rampa al piano S1, le macchine percorrono un percorso ad anello tra i posti auto ed arrivano al punto di partenza della rampa che eventualmente le porta al piano S2. Dal punto di arrivo della rampa al piano S2, le macchine percorrono un percorso ad anello tra i posti auto ed arrivano al punto di partenza di due rampe: una che eventualmente le porta al piano inferiore, l’altra che le riporta al piano S1 verso l’uscita. La circolazione funziona analogamente ai piani inferiori. Ad ogni piano è prevista una via breve che bypassa il percorso ad anello tra i posti auto e collega direttamente l’arrivo e la partenza delle rampe; in questo modo le macchine che salgono verso l’uscita non sono intralciate da quelle in cerca di parcheggio. Una volta parcheggiato, gli utenti si recano verso il corpo scala – acensori. In prossimità del corpo scala è posta la cassa automatica che useranno al loro ritorno. Dal corpo scala – ascensori si può salire verso l’uscita posta nel piazzale alla quota di Strada Cernadoi, dove è localizzata la postazione di bike-sharing, o scendere verso l’uscita posta al piano S4, da dove parte il percorso pedonale verso il centro di Moena. Il parcheggio ospita un totale di 248 posti auto, ad ogni piano sono previste le uscite di sicurezza necessarie ed i posti auto per disabili in numero adeguato, le rampe di collegamento dei vari piani sono del tipo aperto verso l’esterno ed adeguatamente aerate. La facciata verso il torrente Avisio è costituita da una struttura di sostegno in acciaio ancorata ai solai su cui sono montati una serie di pannelli in lamiera stirata che nascondono e schermano l’interno dell’autorimessa garantendone al contempo la adeguata aerazione. Per ottimizzare l’inserimento nel contesto, questi pannelli sono colorati con 16 diverse tonalità, i 16 colori dei pannelli saranno ripresi dai colori della natura circostante e che cambiano nel corso delle stagioni: le varie tonalità di verde degli alberi e dei prati, il marrone dei tronchi, l’arancio ed il rosso delle foglie in autunno, il giallo dei fiori di primavera.

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Il ponte Il ponte di collegamento con via Ischia parte da Strada Cernadoi in un punto in cui tale strada si trova a quota + 24,00 ed arriva al versante opposto della valle da dove parte il tunnel che, passando sotto il piazzale della scuola di Polizia posto a quota + 29,00 circa, arriva a via Ischia. Il ponte è dotato di un marciapiede pedonale che collega Strada Cernadoi al versante opposto della valle, da li il percorso pedonale non entra nel tunnel ma costeggia le case e l’albergo esistenti fino ad arrivare a via Ciroch e da lì a via Ischia. Per garantire il massimo inserimento nel contesto, il progetto prevede un ponte con una struttura in legno lamellare ad arco a tre cerniere a cui è appeso l’impalcato della strada; l’arco in legno lamellare è protetto da una scossalina in rame ossidato di colore verde. Il legno è un materiale che si inserisce perfettamente nel contesto ambientale circostante e che caratterizza la maggior parte degli edifici di Moena. Sul versante verso via Ischia la struttura ad arco si appoggia direttamente su un basamento in cemento ancorato al terreno, sul versante verso il parcheggio la struttura si appoggia ad un pilone in cemento che è parte integrante della facciata del parcheggio e che è rivestito con i medesimi pannelli in lamiera stirata colorati. La quota di imposta dell’arco portante è ribassata rispetto alla quota della strada in modo tale da inserirsi nello skyline della zona.

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I percorsi pedonali Come descritto sopra, il parcheggio è dotato di due entrate-uscite pedonali: una è posta nel piazzale che sta alla quota di Strada Cernadoi, un’altra è posta alla quota + 6,40 e si dirige verso il centro costeggiando il torrente Avisio. Il piazzale su Strada Cernadoi è collegato con i marciapiedi della strada: il progetto prevede un marciapiede sia sulla carreggiata interna in direzione Soraga, sia sulla carreggiata esterna in direzione Moena, in modo da mantenere il percorso esistente Soraga-Moena ed il collegamento con i caseggiati circostanti. Tale marciapiede inoltre è collegato con il marciapiede del ponte che successivamente arriva a via Ciroch – via Ischia. Il percorso pedonale che parte dall’uscita del parcheggio alla quota + 6,40, scende verso il torrente in direzione centro con una pendenza inferiore all’8%, costeggia il torrente Avisio e risale verso Strada Cernadoi passando per la salita tra gli edifici particelle 198 e 196 vicino a piaz de Ramon. Una biforcazione di tale percorso passa su un piccolo ponte pedonale in legno lamellare che attraversa il torrente Avisio, sbarca di fronte all’edificio particella 211 sulla strada del Garber e da lì arriva direttamente a piaz de Sotegrava, questa biforcazione ha una pendenza percorribile anche da disabili motori. Il progetto prevede anche la realizzazione di una scalinata e di una rampa percorribile da disabili motori che collegano il percorso che costeggia l’Avisio sopra descritto con Strada Cernadoi nel punto in cui tale strada si trova alla quota + 10,00. Tale collegamento consentirebbe ai pedoni di arrivare da direzione Soraga al centro di Moena e viceversa bypassando il restringimento di carreggiata attualmente presente su Strada Cernadoi in prossimità dell’attraversamento del rio S. Pellegrino e consentirebbe di conseguenza l’eliminazione del semaforo che regola la circolazione con senso di marcia alternato. È prevista una area di sosta attrezzata con panchine a metà strada tra il parcheggio ed il centro; i percorsi pedonali sono pavimentati con cubetti di selce o pietra locale posti su un letto di sabbia, tale pavimentazione ha ottime capacità drenanti, antisdrucciolevoli ed ha una ottima resa estetica che si integra bene con il paesaggio circostante.

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Concorso d'idee per la realizzazione di un parcheggio di testata in località Longea - Fabrizio Batoni, simone braccagni, damiano cerami, simone chietti, marco mei, Chiara Passini

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L’idea per la realizzazione del nuovo parcheggio multipiano in località Longea, del ponte di collegamento con la parte alta del paese e del percorso pedonale ha come obiettivo primario la valorizzazione del centro di Moena e la sua vivibilità. L’intervento, come da bando di gara, è stato concepito in un’ottica di tutela del centro turistico attraverso una serie di interventi volti a limitare l’uso delle auto private. Il progetto si è discostato da quanto richiesto da bando di gara e dal progetto di mobilità integrata “Moena 2010-2025”, per quanto riguarda il collocamento del collegamento carrabile con la parte alta del paese per diminuire l’impatto ambientale che il ponte avrebbe avuto sul panorama di Moena, per decongestionare il traffico veicolare che si sarebbe creato nel caso di una collocazione limitrofa al parcheggio e per recuperare e valorizzare via Ischia e strada Saslonch con interventi sostenibili che limitino l’impatto ambientale. Da un’analisi della viabilità attuale è emersa la volontà di limitare il traffico dal centro storico, come è possibile riscontrare nella nuova tangenziale che evita il flusso di auto nel centro. Il collocamento del nuovo ponte di collegamento con la parte alta del paese previsto dal bando avrebbe avuto un alto impatto ambientale nei confronti del centro cittadino, avrebbe alterato la morfologia del tessuto urbano di via Ischia e avrebbe pericolosamente congestionato del traffico dei fruitori del ponte e di quelli in ingresso e uscita dal parcheggio. L’idea quindi è stata quella di spostare il ponte più a Nord, limitando in questo modo i danni di impatto ambientale e il flusso del traffico. La nuova collocazione prevista è situata all’altezza del Debra Park Hotel, dove, attraversando il torrente Avisio, collega strada de Cernadoi alla zona di via Ischia. Qui il nuovo percorso si divide in un piccolo anello formato da due strade a senso unico, via Ischia e strada Saslonch, poi, passando per via Moene, si ricongiunge al centro cittadino, permettendo a chi proviene da questa zona ed è diretto in direzione Predazzo o in direzione Soraga, di evitare il passaggio dalla piazza principale. Per quanto riguarda l’accessibilità del nuovo parcheggio è stato progettato uno snodo stradale che ben si integra nel contesto della strada de Cernadoi, assecondando la pendenza naturale del terreno, senza necessità di significativi sbancamenti per l’intervento. Essa permette l’accesso e l’uscita al parcheggio tramite corsie preferenziali di decelerazione e di accesso alla strada principale separate per i veicoli provenienti da Nord e da Sud. Il progetto del parcheggio è nato dalla volontà di creare un segno forte e riconoscibile, che però allo stesso tempo si integrasse con la tradizione locale. La forma è quella di una L estrusa che si appoggia al declivio della zona prevista, limitando allo stretto necessario gli scavi di sbancamento. Un tema importante è quello del “balcone fiorito” della tradizione montana che viene rivisto in chiave moderna e minimalista nel prospetto principale formato appunto da un reticolo di balconi. L’edificio si sviluppa su 6 livelli, più la copertura praticabile. Questa appunto è pensata come una nuova piazza urbana formata da quadrati di verde alternati quadrati pavimentati, nella quale i fruitori del parcheggio possono sostare e godere del panorama della vallata e della vista del centro di Moena. Per quanto riguarda il traffico veicolare, l’ingresso e l’uscita delle auto sono collocate a livelli diversi (rispettivamente L. +17.00 e L. +14.00) per assecondare l’andamento inclinato di strada Cernadoi e creare una fruizione più fluida del traffico interno. Ogni piano del parcheggio è formato da un anello viario a senso unico con parcheggi al suo interno e al suo esterno, con rampe sui lati corti che permettono una la discesa e l’altra la salita a vari livelli. All’interno dell’anello sono previsti i collegamenti verticali e i servizi. Al Livello +17.00 è stato collocata una stazione di bike-sharing per permettere ai fruitori del parcheggio di noleggiare la bici e raggiungere la pista ciclabile esistente. Il Livello +0.00 ospita i servizi e costituisce l’accesso al parco con i relativi percorsi pedonali di collegamento al centro di Moena. Tutti i livelli, oltre che da una zona centrale protetta e con ascensore, sono collegati da una scala aperta sull’esterno che si sviluppa lungo tutto il prospetto principale ed è intervallata da zone di sosta costituite dai “balconi fioriti” che permettono la vista sul contesto naturalistico. In questo modo, il parco viene vissuto come un vero e proprio percorso che parte da ogni livello del parcheggio, appena lasciata la macchina. I locali tecnici sono stati collocati al piano più alto per permettere un facile accesso alla manutenzione e gli impianti sono stati centralizzati in un cavedio posto al centro dell’edificio. Il parcheggio può ospitare fino a 240 posti auto, di cui 4 per invalidi, e 18 posti moto al livello +17.00.

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La necessità di un collegamento tra il parcheggio e il centro cittadino ha portato alla progettazione di una parco fluviale naturale. La filosofia progettuale è stata quella di non intaccare la natura del luogo con interventi invasivi che ne compromettessero l’aspetto caratteristico montano per la salvaguardia delle preesistenze naturali. E’ stata quindi progettata una serie di arredi componibili e mobili che permettano la fruizione del parco nella maniera più naturalistica possibile nell’ottica dell’implementabilità. Per le aree del parco è previsto un recupero del manto erboso e dei tratti calpestabili. Il parco si sviluppa lungo i due versanti del torrente Avisio collegati fra di loro tramite un ponte ligneo, che conducono fino al centro di Moena. Come detto in precedenza, il ponte di collegamento con la parte alta del paese è stato previsto in una zona diversa da quella indicata dal bando, precisamente all’altezza del Debra Park Hotel, dove una strada ampliata raggiunge le sponde del torrente Avisio. Il passaggio del torrente è permesso dal ponte che è pensato appoggiato su due sponde rivestite in pietra per integrarsi con la natura del torrente. La carreggiata, che permette il traffico veicolare in entrambi i sensi, è sostenuta da una struttura di acciaio le cui sponde sono rivestite di legno, sempre per permettere l’integrazione con l’ambiente. Queste caratteristiche, insieme al distanziamento dal centro cittadino, sono state volute per ridurre l’impatto ambientale che una infrastruttura del genere avrebbe previsto, in particolar modo nella maniera descritta dal bando che avrebbe compromesso la natura della valle dell’Avisio con grandi scavi

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Mercado Municipal de Atarazanas - Aranguren & Gallegos

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La obra de rehabilitación, ahora finalizada, es fruto de un concurso de ámbito nacional organizado por el Ministerio de Fomento en el año 2000.

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Se trata de una operación de rehabilitación y recuperación del antiguo Mercado Central de Abastos de Atarazanas, así como una operación de sustitución de los puestos de venta existentes, al no reunir estos las condiciones necesarias exigibles en la actualidad. Se trata de un edificio singular, en estructura de hierro, de finales del siglo XIX, con el espacio comercial situado en planta baja, a nivel de calle, estructurado en tres áreas específicas para la comercialización, respectivamente, de productos hortofrutícolas, pescados y carnes.

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El proyecto se marca como objetivo recuperar el diseño original del antiguo Mercado de Atarazanas bajo el trazado del arquitecto Rucoba, realzando su carácter y monumentalidad arquitectónica.

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Las intervenciones desarrolladas en el proyecto se dividen en primer lugar en operaciones que afectan al edificio como tal y en su calidad representativa, es decir se proyectan con independencia de cuál sea la solución de distribución y diseño de puestos a plantear, y en segundo lugar, operaciones centradas en la descripción del diseño, distribución y dotación de los puestos de venta a construir de nuevo.

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Con el fin de recuperar el esquema original del edificio, se lleva a cabo la demolición de todos aquellos añadidos posteriores, que impedían la perfecta lectura del edificio, tal es el caso de las cubiertas de fibrocemento, los falsos techos planos o de la entreplanta central añadida en 1973, en la que se situaba la cafetería y servicios que, sin añadir utilidad práctica y oferta comercial, distorsionaba la perspectiva, airosidad y belleza de la construcción. Su demolición permite recuperar el gran espacio central y la conexión visual del gran eje de la Puerta de las Atarazanas y la gran vidriera, un espacio en una sola planta sin ningún tipo de barrera arquitectónica y con los puestos del Mercado como objetos introducidos en el gran contenedor. De esta forma se recupera la idea original del Proyecto de Rucoba y que se estima la más coherente y funcional, así como lógica, para el perfecto funcionamiento y entendimiento del edificio.

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La rehabilitación del Mercado, busca el respeto integral a la concepción arquitectónica y espacial del edificio existente, y su actuación fundamental es la de diseñar una organización formal y espacial de los puestos que permita la visión del gran espacio del Mercado, al tiempo que facilite una adecuación del conjunto a las necesidades actuales, de forma que se aclaren y potencien las circulaciones del usuario mediante la unidad espacial interior-exterior, eliminando cualquier barrera arquitectónica. De igual manera, con el fin de concebir un espacio lo más adecuado posible, se ha generado un nuevo sistema de instalaciones centralizado en las calles del mercado que permite la limpieza y mantenimiento del conjunto del Mercado en ideales condiciones de salubridad e higiene.

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La concepción del plano de puestos toma como referencia el espacio taller de escultura de Donald Judd, una gran estructura industrial que alberga una secuencia de mesas sobre las que se depositan series de cajas escultóricas de colores básicos. Se han construido con estructura metálica panelada en su interior con chapa ondulada y en su exterior con series de cajas de colores básicos. En el diseño se pretende crear una estructura de puestos que desarrolla una secuencia de prismas cromáticos que establezcan un plano horizontal de nueva construcción con lenguaje contemporáneo que se diferencie, pero a la vez dialogue, con la estructura histórica del Mercado.

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Esta nueva estructura de puestos incluye su equipamiento para así resolver la inserción de cámaras frigoríficas, mostradores, estantes, instalaciones de acondicionamiento y rotulaciones sin alterar la idea de homogeneidad compositiva y funcional del conjunto.

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Rinforzo strutturale di una clinica privata - STUDIO TECNICO D'AMATO

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L’intervento garantisce un aumento della capacità portante verticale per effetto del confinamento, un aumento della capacità deformativa ed un aumento della resistenza a taglio. L’incamiciatura è costituita da quattro profili angolari sui quali vengono saldate bande in acciaio di dimensioni ed interassi adeguati. I profili angolari vengono fissati al calcestruzzo con resina epossidica e tasselli metallici; il tutto viene completato con rivestimento di intonaco cementizio armato con una sottile rete elettrosaldata zincata, che avvolge i profili.

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Particolare costruttivo dell'incamiciatura

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Particolare costruttivo dell'incamiciatura

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Dettaglio dei ferri

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Dettaglio di un pilastro

Healthcare Centre in Santa Agnès de Malanyanes - PmMt arquitectura

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The healthcare centre is located on a site at the end of a hillside there it shares space with a green area for public use. The project plans identified this situation and addressed it by blending the facility into the park’s garden zone, burying part of the building and landscaping on its roof using local greenery, thereby creating continuity with the green area and merging with it. The windows were protected with slates in green tones to enhance the continuity of the slope as well as to guarantee solar protection and privacy within the centre.

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Healthcare Centre in Santa Agnès de Malanyanes, Barcelona, Spain

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Healthcare Centre in Santa Agnès de Malanyanes, Barcelona, Spain.

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Healthcare Centre in Santa Agnès de Malanyanes, Barcelona, Spain.

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Healthcare Centre in Santa Agnès de Malanyanes, Barcelona, Spain.

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Healthcare Centre in Santa Agnès de Malanyanes, Barcelona, Spain.

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